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E’ morto il rapper Dmx, aveva 50 anni
Il rapper Dmx è morto all’età di 50 anni. Lo riferisce l’emittente Abc citando informazioni provenienti dalla famiglia dell’artista. Dmx, nome d’arte di Earl Simmons, era ricoverato in un ospedale di New York dopo essere stato colpito da un attacco cardiaco il 2 aprile.
Secondo Tmz, l’attacco cardiaco era stato provocato da un’overdose. Dmx non ha mai recuperato la funzione cerebrale. Da ieri, riferisce il sito, il quadro clinico è peggiorato in maniera drastica nonostante l’ausilio dei macchinari.
Simons, aveva iniziato la carriera negli anni ’80, ma solo dagli anni ’90 si era dedicato alla musica a tempo pieno, collezionando collaborazioni -tra l’altro- con Jay-Z, LL Cool J, Mase la band Sum 41. Il successo era arrivato nel 1998, con l’album It’s Dark and Hell is Hot e con i suoi scuri e gotici soggetti per le rime. Ha incarnato un binomio raro e vincente: il rispetto del mondo underground unito al successo commerciale. Tanto che oggi viene considerato come uno dei più influenti artisti rap di sempre.
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Prezzi bloccati, da oggi 1 ottobre scatta patto anti inflazione

Prezzi calmierati su una serie di prodotti in negozi, supermercati e farmacie

Prezzi bloccati da oggi 1 ottobre per 3 mesi, fino al 31 dicembre 2023, su una serie di prodotti in supermercati, negozi e farmacie che in tutta Italia aderiscono all’iniziativa: da Milano a Roma, da Palermo a Napoli. Prezzi calmierati per pasta, latte Uht, biscotti, uova, pannolini, olio e saponi. E anche prodotti per la casa e per la cura della persona. Entra in vigore oggi, infatti, il patto anti inflazione varato in settimana dal governo. Come funziona? Quali sono i prodotti? Dove viene applicato lo stop ai prezzi?
Il protocollo, che mira a tutelare le famiglie e le fasce più deboli, non fa riferimento esplicito alle tipologie di prodotti ma riguarda “beni di prima necessità alimentari e non alimentari di largo consumo”, compresi i prodotti per l’infanzia e per la cura della persona, e si applicherà ad una “selezione di articoli rientranti nel carrello della spesa”, secondo l’intesa sottoscritta dalle associazioni della distribuzione e del commercio (Gdo e dettaglio), insieme alle associazioni che rappresentano i settori delle farmacie e parafarmacie.
Nelle more del protocollo, che si dipana in 13 articoli, viene esplicitamente scritto che “il paniere su cui applicare prezzi calmierati” nel trimestre preso in considerazione, “viene definito da ciascuna impresa distributiva anche sulla base del concreto supporto delle imprese delle filiere, ricomprendendo quanto più possibile prodotti di prima necessità alimentari e non, ad esclusione degli alcolici”. L’iniziativa mira a contenere i prezzi dei beni di prima necessità, alimentari e non alimentari di largo consumo. L’obiettivo può essere raggiunto con la collaborazione che coinvolge i protagonisti del settore: dalla distribuzione moderna e classica al mondo delle cooperative, delle farmacie, delle parafarmacie, dell’industria, della produzione, dell’artigianato e agricoltura. Le imprese della distribuzione che aderiscono all’iniziativa si impegnano a offrire una selezione di articoli a prezzi contenuti.
Gli esercizi e le aziende che aderiscono all’iniziativa sono riconoscibili tramite l’esposizione di un logo (un carrello che riprende i colori della bandiera italiana e con la scritta ‘trimestre anti-inflazione), che potranno utilizzare anche nei propri canali di comunicazione al pubblico. Sul sito del ministero delle Imprese e del Made in Italy sono disponibili gli elenci, per regione e per provincia, degli esercizi che aderiscono all’iniziativa. Spiccano tutti i principali supermercati diffusi sul territorio nazionale: da Esselunga a Carrefour, da Crai a Coop, da Conad a Penny Market, da Pam a Tigre, da Famila a Todis.
Ogni impresa sceglie la soluzione ritenuta più adatta. Ad esempio, su una selezione di prodotti possono essere previsti: prezzi fissi; promozioni; iniziative sui prodotti a marchio del distributore (private label); carrelli a prezzo scontato o unico.
All’iniziativa aderiscono Federdistribuzione, Coop, Conad, Confcommercio, Fiesa, Confimprese, Confcoperative, Federfarma, Farmacie unite, Assofarm, FederFarDis, Culpi, Federazione Nazionale Parafarmacie italiane, Unaftisp, Mnlf.
All’iniziativa hanno aderito anche 17 associazioni rappresentative dell’industria alimentare e non alimentare, del settore cooperativo agroalimentare, del settore dell’agricoltura e della trasformazione e dell’artigianato: Centro Marca, IBC (Industria Beni e Consumo), Federlimentare, Union Alimentari Confapi, Unionfood, Cna Nazionale, Confartigianato, Casartigiani, Assogiocattoli, Confimi Industria, Confcooperative-Fedagripesca, Legacoop agroalimentare, Coldiretti, Filiera Italia, Confagricoltura, Copagri, Cia – Agricoltori italiani.
Ultima ora
Biella, cadavere di uomo ritrovato in un cassonetto a Chiavazza

Ad allertare le forze dell’ordine una signora che avrebbe notato nella spazzatura qualcosa di anomalo soprattutto per le dimensioni
Il cadavere di un uomo è stato ritrovato in un cassonetto della spazzatura nei pressi di un condominio in centro città a Biella, in zona Chiavazza. Ad allertare le forze dell’ordine, a quanto si apprende sarebbe stata una signora che, dalle prime informazioni, avrebbe notato gettare nel cassonetto qualcosa di anomalo soprattutto per le dimensioni. Gli agenti giunti sul posto hanno così rinvenuto il corpo dell’uomo avvolto in un telo. Ancora non è stato possibile ipotizzare le cause della morte perché il medico legale non ha potuto visionare il corpo poiché sul luogo del ritrovamento sono ancora in corso i rilievi della scientifica. Sull’episodio indaga la squadra mobile. La vittima sarebbe un uomo sulla trentina.
Sport
Salernitana-Inter 0-4, super Lautaro cala il poker

L'argentino entra nel secondo tempo e decide la sfida, nerazzurri sempre primi con il Milan

L’Inter vince 3-0 sul campo della Salernitana con lo straordinario poker di Lautaro nel match valido per la settima giornata della Serie A 2023-2024. I nerazzurri salgono a 18 punti e mantengono il primato in classifica con il Milan. La Salernitana rimane a 3 punti dopo la sconfitta maturata nella ripresa: Lautaro, partito dalla panchina, entra al 54′ e segna 4 volte.
L’Inter parte con il piede sull’acceleratore e sfiora il gol al 6′. Colpo di testa di Thuram, miracolo di Ochoa che devia. L’attaccante ci riprova all’11’, altro colpo di testa e palla fuori dopo una provvidenziale deviazione di un difensore. La Salernitana, che ripropone Dia in attacco, fatica a uscire dal bunker.
I campani mirano a chiudere gli spazi per resistere alla pressione nerazzurra. Al 30′, finalmente, tracce dei padroni di casa. Kastanos cerca il jolly di sinistro, la palla non finisce lontanissima dai pali. Il match si accende e diventa più equilibrato nell’ultimo quarto d’ora del primo tempo: l’Inter ci prova con Klaassen, murato dalla difesa, e la Salernitana risponde con la botta imprecisa di Cabral.
Il copione dell’Inter cambia nella ripresa, quando Inzaghi getta nella mischia Lautaro. L’attaccante argentino entra al 54′ e impiega 8 minuti per stappare la partita. Ripartenza, cross basso di Thuram e Lautaro insacca con un tocco morbido: 0-1. La Salernitana ha la forza di reagire subito, ma il gol di Legowski al 66′ viene cancellato dal Var per fuorigioco. L’Inter chiude virtualmente i conti al 77′ con la seconda perla di Lautaro. Cross di Barella, l’argentino spara al volo e buca Ochoa: 0-2. Lautaro non è ancora sazio e prima dello scadere completa il tris personale. Lovato stende Thuram, rigore: il centravanti argentino non sbaglia e firma lo 0-3. Il bomber è in serata di grazia e all’89’ timbra ancora il cartellino, stavolta su suggerimento di Carlos Augusto: 0-4, sipario sul Lautaro-show.
Economia
Ponte Messina, presentato progetto definitivo: obiettivo inizio lavori estate 2024

Consorzio Eurolink ha consegnato la documentazione di aggiornamento. Il cronoprogramma per l’approvazione entra nel vivo

E’ stato presentato oggi, 30 settembre 2023, il progetto definitivo del Ponte sullo Stretto di Messina. L’annuncio è arrivato dall’Ad di Webuild, Pietro Salini in video collegamento con la convention di Forza Italia a Paestum. “Abbiamo firmato l’altro giorno con la Stretto di Messina spa l’atto prodromico che rinnova le pattuizioni industriali e siamo pronti a stipulare il contratto una volta che le operazioni sono fatte. Con la consegna di oggi si conclude l’iter di tutte quei processi che erano stati previsti dal decreto che ha ripristinato il Ponte di Messina”.
In linea con i tempi previsti, il consorzio Eurolink, guidato dal Gruppo Webuild, ha consegnato la documentazione relativa all’aggiornamento del progetto definitivo del ponte. Le modifiche descritte nella relazione di Eurolink aggiornano il progetto del ponte e dei suoi collegamenti stradali e ferroviari rispetto alla più recenti evoluzioni tecnologiche e norme tecniche per le costruzioni, al fine di incrementarne il livello di sicurezza e compatibilità ambientale, per un’opera che rappresenta una sfida tecnologica e una vetrina dell’ingegneria italiana nel mondo.
”Noi siamo pronti tecnicamente, ora dovremo vedere tutti i passaggi effettivi con le Regioni Sicilia e Calabria. Ci confronteremo a brevissimo. Ora è una questione di catarattere autorizzativo, quindi avremo i cosiddetti esperti che sono stati nominati dal ministro Salvini, che devono rivedere il progetto e controllare che tutto sia conforme alle normative e ai desiderata. Noi siamo pronti per iniziare fisicamente questo sogno di tantissimi italiani”, ha detto Salini , aggiungendo che “noi oggi abbiamo come programma di assunzione diretta di 10 mila persone. Oggi queste persone non ci sono e il tema è formarle. Abbiamo predisposto corsi di formazione non solo in Sicilia e Calabria, ma anche sul resto del territorio italiano. Nei prossimi tre anni dobbiamo formare almeno 5 mila persone. E’ uno sforzo molto grande dal punto di vista economico. Ci vuole una collaborazione tra pubblico-privato importante”.
”Il Ponte non è solo il collegamento tra due pezzi del Paese importanti, 5,5 milioni di persone collegate finalmente in via stabile al resto del mondo, e non solo con l’Italia ma il resto d’Europa. E’ soprattutto una vetrina per l’industria italiana. Il Ponte di Messina non sarà il ponte di Webuild, ma il ponte dell’industria italiana e deve far lavorare le imprese italiane e far mettere a tutti una coccarda perché quest’opera sarà vista in tutto il mondo come un record dell’ingegneria italiana nel mondo”.
“E’ un passaggio fondamentale – ha commentato l’Amministratore delegato della società Stretto di Messina Pietro Ciucci – nell’ambito del serrato cronoprogramma che consentirà di raggiungere l’obiettivo di aprire i cantieri nell’estate del 2024, in linea con le indicazioni ricevute dal Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. La società Stretto di Messina, riavviata appena cento giorni fa, è oggi dotata di una struttura organizzativa tecnica, economico finanziaria e legale in grado di gestire l’impegnativo piano di attività. Tali attività comprendono, tra l’altro, gli aggiornamenti in corso per lo studio di traffico, l’analisi costi benefici, il piano economico finanziario con la definizione dell’ammontare dell’investimento e dei costi di gestione, la relazione di sostenibilità. In attuazione di quanto previsto dalla legge stiamo predisponendo l’aggiornamento della Convenzione e dell’Accordo di programma per la migliore definizione del quadro realizzativo dell’opera”.
“Inoltre – ha spiegato Pietro Ciucci – sono stati attivati i Tavoli Tecnici di lavoro con i rappresentanti dei Comuni interessati dall’opera, con l’obiettivo di mantenere un costante dialogo e confronto con le Città e consentire ai governi del territorio di portare avanti le scelte strategiche pianificate. Sono incontri di fondamentale importanza perché il ponte è un’opera del territorio e per il territorio, dal quale deriveranno straordinari benefici. In questo quadro è prossima l’apertura di sedi a Villa San Giovanni e Messina per garantire un flusso informativo continuo con le istituzioni e la cittadinanza”.
Con la consegna della relazione del progettista entra nel vivo il cronoprogramma per l’approvazione del progetto definitivo. Stretto di Messina avvia immediatamente l’istruttoria tecnica ed economica, unitamente al Project Manager Consultant, la Parson Trasportation Group; parallelamente acquisisce il parere da parte del Comitato Scientifico. Questo iter, della durata prevista dalla norma in un mese, si completerà con l’approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione della Stretto di Messina. Successivamente la società trasmetterà il progetto definitivo e la relazione di aggiornamento del progettista al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti che indirà la Conferenza di Servizi alla quale partecipano le amministrazioni statali e gli enti territoriali interessati dalla realizzazione dell’opera. La documentazione, unitamente agli elaborati ambientali, sarà contestualmente trasmessa al Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica per l’ottenimento della compatibilità ambientale.
L’aggiornamento del progetto definitivo rappresenta il culmine di 50 anni di lavoro, studi ed analisi di centinaia di ingegneri, tecnici, professori universitari e ricercatori. Questi esperti hanno lavorato per sviluppare soluzioni progettuali in grado di garantire i più alti livelli di sicurezza, efficienza, sostenibilità ambientale e impatto economico e sociale per il Ponte sullo Stretto, un’opera di straordinaria complessità. Particolare attenzione è stata dedicata alla stabilità della struttura e alla sua resistenza ai venti e ai terremoti. Il ponte è stato progettato per resistere a intensità del vento estreme, largamente superiori al vento più intenso mai registrato nello Stretto. Dal punto di vista sismico, l’integrità strutturale dell’opera è stata verificata per eventi di magnitudo superiore all’eccezionale terremoto di Messina del 1908.
Gli studi preliminari e le analisi condotte nel corso degli anni hanno reso l’area tra Messina e Reggio Calabria tra quelle più studiate nel Mediterraneo. L’opera è destinata a diventare il ponte sospeso più lungo al mondo, con una campata complessiva di circa 3.660 metri e una luce centrale sospesa di 3.300 metri. La sua piattaforma, tecnicamente chiamata impalcato, avrà una larghezza totale di circa 60 metri, e le due torri collocate a terra, che andranno a reggere l’intera struttura, raggiungeranno un’altezza di 399 metri. La struttura accoglierà due carreggiate stradali con tre corsie per direzione (due di marcia e una di emergenza) e una linea ferroviaria a doppio binario, consentendo un flusso di 6.000 veicoli all’ora e fino a 200 treni al giorno, rivoluzionando la mobilità dell’area e dell’intero Sud Italia.
Cronaca
Catania, escursionista 58enne muore nel fiume Alcantara

L'incidente sarebbe avvenuto nell'area della Centrale idroelettrica dell'Enel
Un uomo di 58 anni ha perso la vita annegando nelle acque del fiume Alcantara, a Castiglione di Sicilia, in provincia di Catania. Il 58enne, palermitano, faceva parte di un gruppo di quattro escursionisti, tre dei quali sono stati recuperati da un elicottero dei vigili del fuoco. L’incidente sarebbe avvenuto nell’area della Centrale idroelettrica dell’Enel, in una zona a monte del corso d’acqua. Secondo quanto si apprende, il gruppo di amici stava effettuando body rafting.
Esteri
Usa evitano shutdown, stop governo slitta di 45 giorni

La Camera dice sì alla proposta dello speaker McCarthy: non si potranno votare finanziamenti all'Ucraina

Gli Stati Uniti evitano lo shutdown, almeno per ora. La Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha votato a favore della proposta presentata dallo speaker, Kevin McCarthy, che rinvia lo shutdown di 45 giorni, concedendo una nuova finestra di tempo per le trattative. La legge deve ora passare al Senato prima della mezzanotte, orario di Washington, per evitare lo stop ai fondi alle agenzie governative. La prospettiva che questo weekend inizi lo shutdown del governo negli Usa si allontana: l’esercizio provvisorio pare scongiurato.
In un passo definito “fondamentale” dalla Cnn per evitare lo shutdown, la Camera ha approvato la risoluzione di spesa a breve termine di 45 giorni, che include aiuti in caso di catastrofi naturali, ma non finanziamenti aggiuntivi per l’Ucraina o la sicurezza delle frontiere. Il conteggio finale dei voti è stato 335-91. L’unico democratico a votare contro è stato il deputato Mike Quigley dell’Illinois.
La parola, diventata ormai familiare nel gergo politico americano, si riferisce alla chiusura, al blocco delle attività del governo dovuto alla mancata approvazione delle diverse leggi di spesa che formano il bilancio Usa entro il primo ottobre, inizio del nuovo anno fiscale.
Se si arriva alla scadenza senza questa approvazione, il governo americano è costretto a chiudere interamente o parzialmente la sua attività, dipende da quante leggi di spesa siano state approvate. Solitamente il Congresso, per evitare di arrivare a questo punto, passa una “continuing resolution”, il corrispettivo del nostro esercizio provvisorio che permette di mantenere finanziate e funzionanti le agenzie federali fino a quando non verrà approvato il bilancio.
Quindi con lo shutdown il governo federale è tenuto a fermare tutte le attività non essenziali fino a quando non saranno approvate le leggi di spesa. Ciascuna agenzia federale deve decidere quale siano le proprie attività essenziali, anche il Congresso dovrà decidere per il proprio staff. Le eccezioni previste dall’ Antideficiency Act, sono tre: il governo potrà continuare a finanziare le operazioni per proteggere le vite umane e la proprietà e mantenere al lavoro tutti i funzionari coinvolti nel processo costituzionale, vale a dire il presidente, il suo staff e i membri del Congresso.
Infine, sono considerati essenziali tutti i militari, molti agenti delle forze dell’ordine federali e i dipendenti degli ospedali finanziati dal governo federale. Insieme ovviamente ai controllori del traffico e agenti della Transportation Security Administration.
Il fatto è che questi dipendenti federali pur continuando a lavorare durante lo shutdown non sarebbero pagati, ma riceverebbero lo stipendio solo una volta che sarà concluso. I dipendenti considerati non essenziali verrebbero messi in congedo senza paga, anche se una legge approvata nel 2019, dopo l’ultimo shutdown, assicurerebbe anche a loro di essere pagati una volta finito il blocco.
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Prof colpito da pistola a pallini: “Non denuncio, ma sì a espulsione”

L'episodio nell'Istituto di istruzione superiore 'Romanazzi' di Bari

“Un episodio sconcertante, sono rimasto male”. Così il prof dell’Istituto di istruzione superiore ‘Romanazzi’ di Bari, ferito in classe da un colpo di pistola ad aria compressa che spara pallini di plastica. Pasquale Pellicani, intervistato da Trm h24, spiega di essersi “innanzitutto spaventato perché ho visto una pistola a una distanza molto ravvicinata: un ragazzo ha preso la rincorsa ed è avanzato verso di me sparandomi un pallino che mi ha ferito al petto provocandomi una bruciatura. Dopodiché ho cercato di indagare cosa fosse accaduto”.
Per i compagni di classe del 17enne “si è trattato semplicemente di una bravata o di un gesto di un bullismo per avere il consenso della classe. I ragazzi comunque erano molto spaventati. Visto che non c’era l’intenzionalità – prosegue il professore – ho deciso di non denunciarli penalmente per non rovinare il loro futuro”. Il prof. Pellicani è con i ragazzi della classe “da circa una settimana”, chi ha sparato gli è sembrato “tranquillo, molto vivace sì, ma non ha mai avuto con lui contrasti a livello personale”, a maggior ragione “sono rimasto davvero male”.
Pellicani chiede che vi sia nei confronti del giovane una punizione esemplare: “La preside ha deciso giustamente di adottare dei provvedimenti: o la punizione o l’espulsione. Sono favorevole per quest’ultima, altrimenti non si dà un segnale. Non si può soprassedere rispetto a un episodio così grave”.
”Sono azioni che deteriorano il clima di serenità e provocano un danno alla scuola. Ho sentito la dirigente sull’accaduto, da condannare in modo fermo e da reprimere”, afferma all’Adnkronos Roberto Romito, presidente regionale di Anp, associazione nazionale dei dirigenti scolastici. ”Saranno gli organi collegiali ad adottare i provvedimenti – ha aggiunto – è un procedimento che può richiedere diversi giorni. Ritengo che le sanzioni vadano applicate con fermezza ed in modo esemplare ma devono avere anche una funzione di recupero. I due studenti, chi ha portato e chi ha usato la pistola, devono comprendere la gravità del comportamento, sono azioni che assolutamente non si fanno. L’espulsione è una sanzione di massima esclusione, allontana dal perimetro della scuola, è come una bocciatura anticipata con disonore. Si tratta di una sanzione che ho visto applicare solo per vicende molto più gravi di questo del ‘Romanazzi’ come il caso di un accoltellamento”.
“Al docente dell’istituto Romanazzi rivolgo tutta la nostra solidarietà come Anp Puglia – ha aggiunto Romito – è comprensibile il suo stato di shock. Ci auguriamo che non adisca la via penale come, del resto, ha dichiarato. I ragazzi, invece, devono stare attenti perché c’è anche la responsabilità civile. Quello che è successo è un danno reale per la scuola perché ne è stata colpita e deteriorata l’immagine. Dal danno d’immagine possono scaturire anche risarcimenti che poi sono a carico delle famiglie. Anche questo mi sembra uno spunto educativo valido per far capire ai ragazzi che determinati atti possono avere gravi conseguenze”.
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Superenalotto, combinazione vincente di oggi: i numeri

L'estrazione del concorso del 30 settembre 2023

Il montepremi del Superenalotto di oggi è di 62,6 milioni di euro. E’ stata effettuata l’estrazione dei numeri della combinazione vincente del concorso del 30 settembre 2023.
Al Superenalotto si vince con punteggi da 2 a 6, passando anche per il 5+. L’entità dei premi è legata anche al jackpot complessivo. In linea di massima:
– con 2 numeri indovinati, si vincono orientativamente 5 euro;
– con 3 numeri indovinati, si vincono orientativamente 25 euro;
– con 4 numeri indovinati, si vincono orientativamente 300 euro;
– con 5 numeri indovinati, si vincono orientativamente 32mila euro;
– con 5 numeri indovinati + 1 si vincono orientativamente 620mila euro;
La prossima estrazione è prevista per martedì 3 ottobre. La successiva estrazione ordinaria è in programma giovedì 5 ottobre. Dal 7 luglio è prevista un’estrazione aggiuntiva tutti i venerdì a sostegno dell’Emilia-Romagna. Nella prossima settimana, quindi, estrazione anche venerdì 6 ottobre. Nei giorni di estrazione si può giocare fino alle 19.30. L’estrazione avviene alle 20.
Ogni combinazione costa 1 euro. L’opzione per aggiungere il numero Superstar costa 0,50 centesimi. E’ possibile acquistare quote dei sistemi a caratura, che comprendono molte combinazioni, per 5 euro a quota.
Nelle schedine, si può inserire un numero Superstar, scelto dal giocatore o selezionato automaticamente dal sistema. La posta di gioco è di euro 0,50. La giocata minima per partecipare al Superstar è di una combinazione di gioco del Superenalotto abbinata al numero Superstar, che permette di ottenere premi a punteggio e premi istantanei straordinari. I premi a punteggio vengono vinti quando uno dei numeri estratti nel concorso Superenalotto corrisponde al numero Superstar stampato sulla ricevuta di gioco. Le categorie di vincita, relative ai premi Superstar a punteggio, sono:
– premio 5 stella, realizzato ottenendo punti 5 nel concorso Superenalotto più il numero Superstar;
– premio 4 stella, realizzato ottenendo punti 4 nel concorso Superenalotto più il numero Superetar;
– premio 3 stella, realizzato ottenendo punti 3 nel concorso Superenalotto più il numero Superstar;
– premio 2 stella, realizzato ottenendo punti 2 nel concorso Superenalotto più il numero Superstar;
– premio 1 stella, realizzato ottenendo punti 1 nel concorso Superenalotto più il numero Superstar;0 stella, realizzato ottenendo
– premio punti 0 nel concorso Superenalotto più il numero Superstar.
C’è differenza tra numero Superstar e numero Jolly. Quest’ultimo viene sorteggiato dalla stessa urna dei numeri principali del concorso. Chi indovina cinque dei sei numeri principali più il numero Jolly si aggiudica i premi della categoria 5+Jolly, vale a dire il 5+1. A differenza del Superstar, il numero Jolly non viene scelto sulla schedina.
– Premio 5 Stella – 25 volte l’importo della vincita ottenuta con punti 5 al concorso Superenalotto;
– premio 4 stella – 100 volte l’importo della vincita ottenuta con punti 4 al concorso Superenalotto;
– premio 3 stella – 100 volte l’importo della vincita ottenuta con punti 3 al concorso Superenalotto;
– premio 2 stella, euro 100,00;
– premio 1 stella, euro 10,00;
– premio 0 stella, euro 5,00.
I numeri: 17 – 25 – 64 – 66 – 74 – 76. Numero jolly: 49. Numero superstar: 78.
E’ possibile verificare eventuali vincite attraverso l’app del Superenalotto.
Per controllare eventuali schedine giocate in passato e non verificate, è disponibile online un archivio con i numeri e i premi delle ultime 30 estrazioni.
Coronavirus
Taxi a Roma, da Pippo Baudo a Pingitore: i vip all’attacco

I personaggi noti portavoce della protesta che sta montando nelle chat, sui social, nei gruppi di quartiere

Roma alle prese con la mancanza di taxi. Sono ormai quotidiane le scende di file interminabili di turisti e cittadini alla ricerca di un’auto bianca alla stazione Termini di Roma e non solo. E nelle chat, sui social, nei gruppi di quartiere monta la protesta. Il disagio colpisce anche i vip che, interpellati dall’Adnkronos, manifestano la loro delusione e frustrazione.
“Una situazione indegna di una capitale europea e di una delle città più famose e visitate del mondo”. Pippo Baudo, intervistato dalla AdnKronos, si unisce alla protesta montante di romani, turisti e vip sul livello scadente del servizio taxi a Roma. “C’è una vera e propria dittatura dei tassisti – accusa il popolare conduttore catanese che vive a Roma – Vogliono essere i dominatori assoluti della città! Non passano, non rispondono al telefono con i call center che sembrano fantasmi, per avere la certezza di un taxi bisogna chiamare almeno due ore prima, sono pochi e vogliono restare in pochi. Davvero una situazione intollerabile”, conclude Pippo Baudo.
“Situazione tragica, con la gente sempre più incavolata e con tantissimi turisti con i quali come capitale facciamo una figura di m…”. Non usa mezzi termini Rino Barillari, il ‘re dei paparazzi’ intervistato dalla Adnkronos, nel ‘fotografare’ il livello del servizio taxi a Roma. “Basta l’ultimo esempio: l’altra volta ero a Termini, c’erano centinaia di persone in attesa e non sto esagerando. Alla fine, passata un’ora e un quarto, mi sono staccato dalla fila, ho rinunciato a prendere il taxi e ho cominciato a scattare foto: l’unica cosa che potevo fare…”, racconta il celebre fotografo romano. “Ormai è diventato difficile persino chiamarlo, il taxi: stai lì le mezz’ore intere ad ascoltare la musichetta e la segreteria telefonica e poi la telefonata si interrompe e tu resti lì come un… vabbé, non voglio dire altre parolacce! – si ‘autocensura’ Barillari -. E poi, ci mettono un sacco di tempo ad arrivare anche quando la postazione taxi risulta vicina, sbagliano strada apposta per fare itinerari più lunghi e far scorrere il tassametro. Così, è inevitabile che le strade di Roma si riempiano di gente che va anche in due o in tre sul monopattino…”.
“Una tragicommedia, ma più tragedia che commedia, la situazione dei taxi a Roma”. E’ la definizione che dà il regista Pier Francesco Pingitore, lo scrittore e regista patron del ‘Bagaglino’, che intervistato dalla Adnkronos osserva: “Nella Capitale i residenti sono sempre stati tanti, ben oltre i due milioni; i turisti sempre tantissimi; eppure, fino a qualche mese fa, pur con qualche disagio, prendere il taxi non era un’odissea. Evidentemente, con il caldo, si sono ‘squagliati’ anche i tassisti…”, scherza ricorrendo al doppio senso del verbo, inteso come ‘squagliarsi al sole’ ma anche come ‘squagliarsela’.
“Ho sempre preso il taxi, ma oggi devo sottostare ad attese infinite e spesso anche inutili, perché dopo aver aspettato un sacco di tempo ti dicono che non ci sono taxi disponibili in zona – protesta Pingitore -. Si fatica a capire cosa sia successo veramente. E poi, tornare a casa la notte diventa un rischio, un rebus: se riesci a prendere un taxi a sera per andare a teatro o al ristorante, non è detto che poi riesci a trovarne uno a spettacolo o cena finita che ti riporti a casa. E che si fa? Si torna a piedi?”. Chissà cosa scriverebbe Pasquino, oggi… “Eh già: vorrà dire che lo farò parlare io, nel mio prossimo libro”, chiosa Pingitore.
La Stazione Termini di Roma come Lampedusa. Massimo Ghini, intervistato dall’AdnKronos, mette a confronto le due realtà per rappresentare il forte disagio, dovuto alla mancanza di taxi, che i turisti devono fronteggiare appena arrivati in città. Realtà diverse, certo, ma che secondo l’attore che “non vuole sembrare offensivo” presentano dei punti di contatto. “E’ come se ci trovassimo – dice infatti – di fronte a due ‘Lampeduse’: da un lato quella dei poveri disgraziati, che vengono dall’Africa, e dall’altro quella dei turisti, che vengono per portarci i soldi, ma che restano in attesa che qualcuno tenda loro la mano. Abito vicino alla Stazione Termini – dice Ghini – ma sembra come stare a Lampedusa. E gli albergatori? E i ristoratori? E i commercianti? Perché non alzano la voce?”, si chiede Ghini secondo il quale il problema si può risolvere soltanto se “la politica accetta di affrontare seriamente questo problema. E’ un braccio di ferro tra una categoria e la politica che ha interesse a tenersi buoni i tassisti perché sono un serbatoio di voti”.
Detto questo Ghini conviene sul fatto che “servano licenze nuove, serve fare lavorare i taxi 24 ore su 24. Ma è chiaro che devono essere messi nella condizione di avere un’assistenza. A Roma l’unico petrolio che abbiamo è il turismo, noi non siamo Milano o Torino” dice Ghini ricordando che “tra due anni a Roma ci sarà il Giubileo”. Per questo “la politica deve intervenire in maniera pesante”. Passando poi dalle considerazioni generali all’esperienza quotidiana, Ghini racconta: “Stasera devo andare a cena in un ristorante che si trova in una traversa di via del Corso e mi sto ponendo il problema di come farò a ritornare a casa. Spero che qualcuno mi accompagni con il motorino”. “Quando vado a Parigi, a Madrid, a Londra o a Berlino – afferma – se alzo un braccio per strada si ferma un taxi. E qui stiamo ancora a discutere di questo problema nato con la questione delle licenze. Capisco che per un tassista la licenza è un investimento che viene fatto sulla propria vita e sulla propria vecchiaia”. Ma, si chiede Ghini, “se i taxi sono auto pubbliche, perché la vendita delle licenze è privata?”.
“Io mi muovo solo con i taxi e mi sono trovato in qualche occasione veramente disperato, ho chiamato due tre compagnie e non c’erano vetture disponibili. Una città come Roma, che vive di turismo, non dovrebbe avere questo problema. E’ controproducente per una città a vocazione prettamente turistica come la nostra”. A dirlo all’Adnkronos è il popolare attore Enrico Montesano, romano doc e grande fruitore del servizio taxi della Capitale. “Io ho imparato da Garinei, il mio vecchio maestro -spiega Montesano- Che diceva: io posso pure andare in un posto in macchina, ma poi dove parcheggio? Quindi vado direttamente col taxi”. Montesano tiene a precisare che non ce l’ha coi tassisti: “Io sono amico dei tassisti, ci parlo, non credo che sia colpa loro, ma il comune di Roma deve prendere in mano la situazione e risolvere il problema”, conclude l’attore.
“E’ una situazione assurda e incomprensibile. Recentemente sono stata ad aspettare un taxi oltre quaranta minuti, perché non avevo altro modo di andare in centro, spesso non rispondono nemmeno. Ma che è successo?”. E’ lo sfogo che l’attrice Nancy Brilli affida all’Adnkronos, lamentando la difficoltà nel trovare un taxi a Roma. Dopo aver postato nelle sue stories di Instagram una foto ironica in cui ‘attende un taxi’ in pantofole dopo essersi tolta i tacchi, a testimonianza della lunga attesa, la Brilli spiega al telefono: “Dopo il Covid avevo scelto di non prendere più la macchina e di andare solo in taxi. Pare che non sia più possibile. Avevo l’abbonamento a radiotaxi, mi piaceva anche molto, facevano un servizio utile, aspettavano anche che tu entrassi in casa…poi che è successo? Dove sono finiti i taxi di Roma?”.
L’attrice si aggiunge alla lunga lista di vip che vivono a Roma e si trovano ad affrontare difficoltà nello spostarsi in taxi per la Capitale. Da Parietti a Montesano, da Luca Argentero a Max Giusti, dallo chef Antonello Colonna fino allo stilista Guillermo Mariotto, nelle ultime settimane molti personaggi noti si sono lamentati delle carenze del servizio in città. “Mi è capitato che non rispondessero, che si rifiutassero di portarmi nel luogo richiesto -aggiunge ancora Nancy Brilli- o che, quando gli ho chiesto di portarmi a Piazza di Spagna, mi chiedessero: Piazza di Spagna dove? Vicino a cosa? Insomma, è una situazione disastrosa”, conclude l’attrice.
“La situazione dei taxi a Roma è un delirio. Regolarmente faccio almeno un’ora e mezza di fila alla stazione, una follia”. A parlare con l’Adnkronos è Alba Parietti, che lamenta – come tanti cittadini romani in questi ultimi mesi – la carenza del servizio taxi nella Capitale. “Non è solo un problema, è una vera tragedia per chi deve spostarsi -sottolinea la conduttrice- non rispondono per ore se provi a chiamarli e non prendono più prenotazioni. Il servizio non rappresenta più una garanzia”. “Io parlo spesso con i tassisti, e secondo loro il problema è derivato dalla carenza dei servizi pubblici, dei bus, della metro -spiega la Parietti- Io non so se sia questo il punto della questione perché non è il mio lavoro, ma posso dire quello che mi accade ogni giorno: è un disastro”.
Ultima ora
Milan-Lazio 2-0, gol di Pulisic e Okafor: Pioli primo da solo

I rossoneri al comando da soli in attesa di Salernitana-Inter

Il Milan batte la Lazio per 2-0 nel match in calendario per la settima giornata della Serie A 2023-2024. A decidere la partita, i gol di Pulisic al 60′ e Okafor all’88’. Il Milan sale a 18 punti e conquista il primo posto solitario in classifica, in attesa della sfida tra Salernitana e Inter. La Lazio, al quarto k.o. nel torneo, rimane a quota 7.
E’ la Lazio a farsi viva per prima con Felipe Anderson, che al 13′ scappa in profondità e spara: palla sull’esterno della rete. In un match bloccato a centrocampo, gli spazi scarseggiano e le occasioni non si vedono. Il Milan si accende al 33′ quando si mette in moto Leao, che brucia Marusic e prova a sorprendere Provedel sul primo palo: il portiere biancoceleste è attento. Prima dell’intervallo, la chance più nitida del primo tempo. Musah suggerisce, Giroud calcia e Provedel si salva. La palla resta viva, Reijnders cerca il tap-in di tacco ma lambisce il palo della porta della Lazio.
L’equilibrio, nella ripresa, salta al 60′. Leao cambia marcia e trova spazio sulla fascia sinistra, il cross è un assist al bacio per Pulisic che da una decina di metri, al volo, fa centro: 1-0 per il Milan. La Lazio prova a reagire ma non arriva dalle parti di Maignan, che non deve compiere interventi di rilievo. Dall’altra parte, al 73′, Musah testa i riflessi di Provedel: il portiere della Lazio devia la conclusione. Poco dopo, l’estremo difensore deve ripetersi su Pulisic: botta al 77′, la Lazio si salva. I padroni di casa continuano a spingere per chiudere i conti e trovano il 2-0 nel finale. Leao, sempre lui, scappa a sinistra all’88’ e mette al centro il pallone che Okafor deve solo spingere in rete: 2-0 Milan, game over.
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