Economia
Bce, Lagarde resta lontana da Draghi: cosa cambia con i...
Bce, Lagarde resta lontana da Draghi: cosa cambia con i tassi fermi
La decisione del Consiglio e una comunicazione volutamente 'notarile'
Si è detto e scritto tante volte, la Bce di Christine Lagarde è molto diversa dalla Bce di Mario Draghi. E' vero da tanti punti di vista ma ce n'è uno più degli altri che è evidente in passaggi come quello di oggi: la comunicazione. La scelta di tenere i tassi fermi, ampiamente prevedibile, viene accompagnata da un linguaggio che lascia pochissimo spazio a una lettura prospettica, indispensabile per dare un verso più efficace alla trasmissione della politica monetaria.
Le parole usate da Lagarde
Il wording della Banca centrale europea è piuttosto codificato. E Lagarde si attiene in maniera spesso scolastica al copione previsto. In questo caso, di fronte alle pressanti richieste di indicare una data per iniziare i tagli dei tassi, risponde: nel Consiglio direttivo della Bce "non abbiamo affatto discusso" di questa possibilità. Per poi aggiungere "Ci siamo chiesti se abbassare la guardia ma assolutamente abbiamo deciso di non farlo" e chiudere il cerchio con una formula altrettanto convenzionale,"Ci servono molti più dati" prima di prendere una decisione del genere. Poteva fare o dire qualcosa di diverso?
Le 'licenze' che usava Draghi
Poteva fare quello che Draghi faceva spesso, indirizzando l'interpretazione del linguaggio ingessato verso il significato più estensivo possibile attraverso l'uso di alcune 'licenze' nella comunicazione. Nel caso di oggi, ci sono due frasi che potevano essere evidenziate in maniera diversa. Rispetto alla comunicazione della precedente riunione è scomparsa la frase "si prevede che l'inflazione rimanga troppo alta per troppo tempo", mentre è rimasta una seconda frase, ovvero che "i tassi saranno fissati a livelli sufficientemente restrittivi per tutto il tempo necessario". Qualcosa è cambiata e il livello dei tassi di oggi, che pure è lo stesso di sei settimane fa, ha un valore diverso.
Cosa cambia con la decisione di oggi?
La decisione di oggi, letta insieme alle parole con cui viene comunicata, ha delle conseguenze. Innanzitutto perché è la seconda volta consecutiva che i tassi restano fermi, dopo dieci rialzi in serie. E se cambia poco per i tassi su prestiti e mutui, si può iniziare a ipotizzare un cambio di rotta nei prossimi mesi, nonostante la cautela a cui si è affidata Christine Lagarde. Anche perché le indicazioni della Fed, molto più esplicita nella direzione di una riduzione del costo del denaro, hanno spinto anche in Europa il mercato a iniziare a scommettere su un allentamento della politica monetaria già nel secondo trimestre del 2024. Ancora una volta, la fotografia è quella di una Banca centrale non più capace di influenzare i mercati, come faceva sistematicamente Draghi, ma di una Banca centrale che si muove come un notaio, dati alla mano, rispetto all'evolversi della situazione economica e finanziaria. Una differenza sostanziale. (Di Fabio Insenga)
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Bce: “Inflazione Eurozona continua a decelerare,...
Nel Bollettino economico: "Aspettative a lungo termine al 2%"
Mentre l’inflazione complessiva nell'Eurozona "continua gradualmente il suo percorso disinflazionistico, di riflesso al calo dei tassi di crescita per beni alimentari e beni industriali non energetici", emergono "timidi segnali di una ripresa graduale della crescita nel prosieguo dell’anno". Lo rileva il Bollettino economico della Bce, pubblicato oggi.
Il minor tasso di crescita per i beni industriali non energetici, spiegano gli economisti della banca centrale, "è determinato dalla perdurante attenuazione delle pressioni inflazionistiche, nonostante il lieve aumento dell’inflazione dei beni energetici riconducibile in larga misura a effetti base". Nell'Eurozona le misure delle aspettative di inflazione a più lungo termine (per il 2028) si collocano per lo più "intorno al 2%", mentre quelle delle aspettative a più breve termine "sono diminuite".
Il ritmo di espansione del Pil in termini reali dovrebbe rimanere "modesto" nel primo trimestre del 2024, a causa del "perdurare di uno scostamento tra il settore manifatturiero, in difficoltà, e quello dei servizi, che mostra invece "maggiore capacità di tenuta". Emergono, tuttavia, "timidi segnali di una ripresa graduale della crescita nel prosieguo dell’anno".
Nei prossimi mesi, prevede ancora il Bollettino, ci si attende che l’inflazione oscilli "intorno ai livelli attuali", per poi diminuire "fino a raggiungere l’obiettivo del 2% il prossimo anno, "per effetto della più debole crescita del costo del lavoro, del dispiegarsi degli effetti della politica monetaria restrittiva perseguita dal Consiglio direttivo e del venir meno dell’impatto della crisi energetica e della pandemia".
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Italia Economia n. 17 del 24 aprile 2024
Trasporti: Le sfide per il TPL passano per la transizione energetica e il fondo nazionale; Il "Megafono Sociale" di Danone: un nuovo modo di fare business; Stati generali delle ingegnerie digitali, una due giorni ricca di contenuti per costruire il futuro tecnologico di Milano e del Paese; Imprese: Rapporto Gem 2023-24, nonostante la crescita l’Italia osa poco; Unicredit University, inaugurato l’anno accademico: formazione globale per le competenze del futuro; Made in Italy, la nautica da diporto come settore strategico per crescita e occupazione; Nasce Previverso, il welfare action-lab di Arca Fondi Sgr e Talents In Motion; Banca Ifis lancia progetto Ifis art per dare valore ad arte, cultura e creatività contemporanea; Gioco responsabile, Fondazione FAIR presenta la sua ricerca a IGE-Italian Gaming Expo; Osservatorio Vorwerk: la Generazione Z vuole andare a lavorare, lo dice l’Istat; Penny Italia compie 30 anni e festeggia con risultati da record e nuovi investimenti; Firmato Protocollo tra Amazon e Istituzioni per la crescita e protezione del Made in Italy nel mondo.
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Enel, intesa con sindacati: 2.000 ingressi in 3 anni
Nota del gruppo: individuato percorso condiviso che mette al centro le persone, le reti e la transizione energetica
Accordo raggiunto tra Enel e Organizzazioni Sindacali Elettriche Filctem Cgil, Flaei-Cisl e Uiltec. Il dialogo tra azienda e sindacati, si legge in una nota diffusa dal gruppo, ha permesso di superare la vertenza avviata nei mesi scorsi e di individuare un percorso condiviso che mette al centro le persone, le reti e la transizione energetica. L’intesa raggiunta, spiega la nota, "conferma l’attuale organizzazione delle attività e avvia un approfondimento tecnico su nuovi modelli operativi per individuare le migliori soluzioni in ottica di flessibilità, efficienza e sicurezza sui luoghi di lavoro. Il confronto tra le parti ha portato a soluzioni condivise che contribuiranno alla crescita economica del territorio e allo sviluppo del sistema Paese, favorendo l’elettrificazione dei consumi".
"Azienda e organizzazioni sindacali - si legge ancora - intendono in particolare lavorare insieme per continuare a valorizzare gli asset strategici come la rete di distribuzione italiana, fondamentale per la transizione energetica e al centro del Piano Industriale di Enel con investimenti per 12,2 miliardi. Proprio per sostenere l’implementazione del Piano Strategico, Enel e le organizzazioni sindacali hanno concordato fino a 2.000 nuovi ingressi nell’ambito della rete negli anni 2024-2026. Enel e sindacati concordano che la continuità geografica della rete elettrica e l’esperienza del Gruppo Enel e delle sue persone nella gestione di una infrastruttura così cruciale e complessa rappresentano elementi da valorizzare e preservare a beneficio del Paese, dei cittadini e delle imprese".
Infine, Enel e sindacati "si impegnano ad attivare iniziative congiunte al fine di sostenere, ad ogni livello istituzionale, le attività finalizzate alla transizione energetica equa, sicura e sostenibile, anche mediante la proroga delle concessioni in scadenza. In quest’ottica, ritengono fondamentale assicurare e preservare l’unità della rete di distribuzione Enel in ambito nazionale, promuovendo tutte le azioni utili a garantirne la stabilità nel lungo periodo e la continuità geografica", conclude la nota di Enel.