Connect with us

Esteri

Ucraina, gli aiuti in bilico sul tavolo del vertice Ue:...

Published

on

Ucraina, gli aiuti in bilico sul tavolo del vertice Ue: Ungheria blocca l’accordo a 27

Orban non scopre le carte fino al Consiglio europeo straordinario di domani

Viktor Orban - Afp

Un accordo a 27 sulla revisione di medio termine del Quadro finanziario pluriennale 2021-27 dell'Ue (Qfp o Mff) "non c'è ancora". La decisione di domani, con al centro gli aiuti all’Ucraina attaccata dalla Russia, è un “defining moment”, un vero crocevia, in cui si vedrà che tipo di soggetto internazionale vuole essere l’Unione. L’Ungheria di Viktor Orban continua a bloccare l'intesa tra i leader Ue sulla revisione, il cui 'piatto forte' sono 50 miliardi di euro di aiuti all'Ucraina (33 miliari di prestiti e 17 di sovvenzioni a fondo perduto) a lungo termine, la macroassistenza finanziaria necessaria ad assicurare il funzionamento dello Stato, impegnato in una logorante guerra difensiva contro Mosca. Uno stallo che provoca irritazione e frustrazione tra gli altri partner Ue.

Tutto rinviato al tavolo del Consiglio Ue

Il Consiglio Europeo straordinario è convocato per domattina a Bruxelles, per cercare di trovare un'intesa, dopo che nel summit di dicembre il premier ungherese, lasciando la stanza, aveva consentito ai colleghi di dare via libera, a 26, ai negoziati di adesione con Ucraina e Moldavia. I contatti sono in corso, “specie tra la Commissione e l’Ungheria”, dice una fonte diplomatica, ma Orban ha deciso di venire al Consiglio Europeo “senza chiudere nulla prima”, per affrontare i nodi direttamente nel vertice. Una soluzione, dunque, almeno “fino a domani”, non si troverà. Questa volta però, spiega un’altra fonte diplomatica europea, non basterà che Orban, che è il membro più anziano del Consiglio Europeo (è premier dal maggio 2010: batte l’olandese Mark Rutte di qualche mese), lasci la sala per un caffè: a dicembre si trattava di "una decisione politica", mentre in questo caso si tratta di una questione "giuridica e serve l'unanimità a 27".

I fondi in ballo

Lo schema di negoziato approvato a dicembre prevede una dotazione finanziaria aggiuntiva di 64,6 miliardi di euro, che dovrebbe essere spesa per nuove priorità: oltre ai 50 miliardi di euro per lo strumento per l’Ucraina (17 miliardi di euro in sovvenzioni e 33 miliardi di euro in prestiti), 2 miliardi per la migrazione e la gestione delle frontiere, 7,6 miliardi di euro per il vicinato e il mondo, 1,5 miliardi di euro al Fondo europeo per la difesa nell’ambito del nuovo strumento Step, 2 miliardi di euro per lo strumento di flessibilità, 1,5 miliardi di euro per la riserva di solidarietà e aiuti.

Il nodo unanimità

Per essere adottata, la revisione del Qfp richiede l’unanimità del Consiglio e l’approvazione del Parlamento. C'è anche un problema di tempo, perché Kiev rischia di andare in default, senza sostegni finanziari, tanto più che il Congresso Usa non ha ancora dato via libera agli aiuti al Paese di Volodymyr Zelensky (che domani si videocollegherà con i 27): "L'aiuto all'Ucraina non può attendere", dice una fonte, perché se non arrivasse "da marzo inizieranno a trovarsi in difficoltà".

Gli ungheresi, dice un’altra fonte diplomatica, dicono di volere anche loro “un accordo a 27”, ma chiedono una decisione all’unanimità sugli aiuti all’Ucraina, ogni anno, e non solo sull’Mff; vogliono inoltre non partecipare alla copertura degli interessi aggiuntivi di Next Generation Eu, poiché non hanno ancora incassato un euro dal Pnrr (accettano future decurtazioni sulle rate, a copertura degli interessi, una volta incassate), e hanno chiesto di posticipare di due anni la scadenza del loro Pnrr, per poterlo attuare (il termine scade nel 2026). Quest’ultima richiesta non può essere accolta, perché il termine è stato fissato all’unanimità e ratificato dai Parlamenti: occorrerebbe riaprire tutto e gli altri 26 escludono di imbarcarsi in un iter simile. A fronte di queste richieste, la posizione degli altri Paesi è la stessa di dicembre: è sicuramente fattibile una discussione annuale sulla facility per l’Ucraina, ma nessuno vuole concedere all’Ungheria un diritto di veto sul bilancio a cadenza regolare.

Un alto funzionario Ue spiega che "naturalmente” c’è “un piano", per notare poi che Orban ha già bloccato in passato altri dossier, come le sanzioni contro la Russia: "Dice no, no, no, poi si sposta". La priorità è cercare un accordo a 27, perché trovarlo a 26, fuori dall'Mff, sarebbe "complicato", anche se non impossibile. Il fatto è che, se si trovasse un accordo a 26, non si tratterebbe più del Consiglio Europeo, ma solo di una conferenza intergovernativa a 26. Una soluzione a 26 è possibile, ma sarebbe più complicata e, soprattutto, “costerebbe di più”, perché non peserebbe sul bilancio Ue, ma sui singoli bilanci statali (con i rispettivi debiti).

L’Ungheria ha chiesto di poter approvare anche il bilancio annuale, non solo l'Mff, all'unanimità (quello annuale richiede la maggioranza qualificata, mentre l'Mff, che fissa il tetto di spesa, necessita di un voto unanime), in modo da poterlo bloccare ogni anno. Gli altri Paesi hanno detto di no, perché "serve certezza" per programmare le spese. Una possibile soluzione, spiega una fonte diplomatica europea, potrebbe essere quella di impegnarsi a dibattere del bilancio annuale dell'Ue ogni anno in Consiglio Europeo: sarebbe una clausola simile al ‘freno di emergenza’ che era stato previsto nel 2020 in un considerando del regolamento sulla Rrf (Next Generation Eu), su richiesta dell’Olanda, che dava il diritto di chiedere di discutere “in modo esaustivo” nel Consiglio Europeo di situazioni specifiche.

I negoziati con Budapest "si intensificano - spiega un alto funzionario Ue - ma non ci siamo ancora. Non so se ci riusciremo". Anche per un diplomatico europeo "un risultato a 27 non è garantito", quindi non è sicuro che il summit non fallisca, come era successo nel febbraio 2020, quando un Consiglio Europeo convocato per concordare l'Mff 2021-27 fallì, proprio mentre nel Lodigiano veniva individuato il presunto 'paziente zero' da Covid-19. Per un’altra fonte, un fallimento del summit sarebbe “politicamente molto grave”, perché evidenzierebbe il “plastico isolamento” di Budapest rispetto agli altri 26. E un isolamento così forte potrebbe creare per la prima volta una situazione per cui si potrebbe “coagulare” una maggioranza per portare avanti la procedura ex articolo 7, in piedi dal 2018.

In questo caso, i Paesi che hanno molto da perdere per una mancata revisione di medio termine dell’Mff non sono pochi: di certo l’Italia (nel pacchetto ci sono anche fondi per le migrazioni), ma anche Spagna, Romania, Slovacchia e Lettonia, per ragioni diverse. Tutti Paesi che potrebbero anche decidere di votare a favore della sospensione dei diritti di voto di un membro che si è di fatto autoisolato. E che ormai non può neanche più contare sull’aiuto sicuro della Polonia, dove il Pis, anch’esso ai ferri corti con la Commissione sul rispetto dello Stato di diritto, è all’opposizione.

Oltre all’Ucraina, c’è il problema dei maggiori costi per interessi di Ngeu: se sono coperti nel 2024 dal bilancio annuale, non lo saranno più dal 2025, cosa che potrebbe creare problemi sui mercati finanziari. Per una fonte diplomatica, tra i 26 c’è “grande irritazione e frustrazione” nei confronti dell’Ungheria. E’ vero che, di qui alla fine della legislatura, questo è “l’ultimo momento” in cui Orban può usare l’arma del veto come leva, ma “se tira troppo la corda, rischia di ritrovarsi con un pugno di mosche in mano e in una situazione peggiore rispetto a quella di partenza”. La pubblicazione sul Financial Times di un documento del segretariato del Consiglio che preconizzava guai per l'economia ungherese in caso di mancato accordo non sembra aver aiutato. "Non è stata un'ottima idea", secondo un diplomatico europeo, perché avrebbe consentito a Orban di avvalorare la sua tesi circa un "ricatto" di Bruxelles nei confronti dell'Ungheria.

Di certo “non ha aiutato”, conferma un altro diplomatico. Non è neppure detto che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che viene spesso vista come un ‘ponte’ verso Orban, decida di fare da mediatrice, visto che non è escluso che la mediazione fallisca. Oltre alla revisione di medio termine dell'Mff, che è il ‘piatto forte’ del Consiglio di domani, sono previste altre due discussioni, una sugli aiuti militari all'Ucraina e l'altra sul Medio Oriente. Nell'ambito di quest'ultima rientra anche la missione navale Aspides tra il canale di Suez e lo stretto di Hormuz, che era oggi sul tavolo dei ministri della Difesa nel Consiglio informale al Palais d'Egmont: "Mi aspetto che il tema sia affrontato", dice un alto funzionario Ue. Non sono però previste conclusioni sul Medio Oriente, perché richiederebbero una lunga trattativa, e non è questa l’occasione.

Si discuterà degli aiuti militari all’Ucraina e, inoltre, dell’uso dei proventi eccezionali legati al congelamento degli asset della Banca centrale russa nei conti delle società di clearing. La Commissione preme per passare all’azione, ma diversi Paesi chiedono di procedere con prudenza (tra questi l’Italia, la Francia e il Belgio), visto che la Bce ha espresso più volte dubbi sui rischi dell’operazione, anche per la reputazione dell’euro come valuta di riserva internazionale. E’ probabile che si proceda a chiedere alle società di clearing di separare contabilmente quei proventi, in modo da poterli sequestrare, eventualmente, in seguito. Il Consiglio Europeo straordinario viene preceduto, questa sera, da una cena informale tra i leader nella sede del Consiglio, in cui i capi di Stato e di governo (quelli presenti, non moltissimi) avranno modo di parlarsi in bilaterale. Pare escluso, infine, che si parli del rinnovo dei vertici Ue: il ritiro di Charles Michel dalla candidatura alle europee “ha abbassato tutto”.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

Esteri

TikTok rischia di scomparire dai telefoni americani. Il...

Published

on

TikTok rischia di scomparire dai telefoni americani. Il divieto di nuovo al Congresso

Dopo un mese di stallo, si avvicina il momento clou per TikTok: lo speaker della Camera Mike Johnson ha deciso di inserire la norma che prevede il bando della piattaforma video dagli Stati Uniti (a meno di un disinvestimento dei suoi azionisti cinesi), in un pacchetto di aiuti per Israele e Ucraina, che dovrebbe essere approvato sabato. Il Senato, finora tentennante sulla tagliola nei confronti dell'app usata da 170 milioni di americani, dovrebbe votare rapidamente il pacchetto, e il presidente Joe Biden ha promesso di firmare tutto immediatamente.

Nelle scorse settimane l'attività di lobbying della società, in particolare dell'amministratore delegato Shou Chew, è stata incessante. Molti utenti sono stati bombardati di messaggi sull'app in cui erano incoraggiati a protestare contro i parlamentari per la proposta di legge, che dà a ByteDance, la società che controlla TikTok, quasi un anno (erano sei mesi in una prima versione) per trovare azionisti non basati in Cina cui vendere le proprie quote. Se la cessione non dovesse andare in porto, l'app sparirebbe dagli app store e non potrebbe più essere scaricata dai cittadini americani. Uno dei potenziali compratori che stava mettendo in piedi una cordata è l'ex Segretario al Tesoro Steven Mnuchin.

TikTok, in un post su X mercoledì sera, ha scritto: "Ci dispiace che la Camera dei Rappresentanti stia usando il pretesto di importanti aiuti esteri e umanitari per forzare nuovamente un divieto che calpesterebbe i diritti alla libera espressione di 170 milioni di americani, devasterebbe 7 milioni di imprese e chiuderebbe una piattaforma".

Gli esperti di sicurezza nazionale ritengono TikTok uno strumento di propaganda e di raccolta massiccia di dati a uso e consumo del governo cinese. Alcuni parlamentari, come il libertario Rand Paul, sono convinti che una simile legge sarebbe giudicata incostituzionale dalla Corte Suprema. Donald Trump, che da presidente aveva per primo provato a costringere ByteDance a disinvestire da TikTok, ha nel frattempo cambiato idea. I maligni sostengono che il ripensamento è legato a uno dei più importanti donatori repubblicani, Jeff Yass, che ha investito 22 milioni nella società che si è appena fusa con Trump Media, e allo stesso tempo è azionista di ByteDance. Ma una maggioranza bipartisan, come la commissione che un mese fa ha votato 50 a 0 per portare il disegno di legge al voto dell'aula, si è ormai allineata alle preoccupazioni della Casa Bianca e dell'intelligence.

Continue Reading

Esteri

L’Iran ha finanziato Hamas con 200 milioni. Le prove...

Published

on

Il quotidiano inglese pubblica le lettere indirizzate al capo di Hamas che rivelano flussi milionari da dieci anni a questa parte

L'Iran ha finanziato Hamas con 200 milioni. Le prove sul Times

Durante le operazioni militari a Gaza, l'esercito israeliano ha trovato una serie di lettere indirizzate a Yahya Sinwar, il capo di Hamas nella regione, che rivelano dettagliati flussi di finanziamento da parte dell'Iran al gruppo combattente palestinese. Queste lettere, una delle quali datata 2020 e l'altra del 2021, documentano trasferimenti finanziari significativi, evidenziando la persistente dipendenza di Hamas dai fondi iraniani per le sue operazioni. Lo rivela il Times di Londra, che pubblica anche le lettere.

Il documento più recente dettaglia i pagamenti effettuati in seguito alla cosiddetta "Operazione Spada di Gerusalemme", con somme che ammontano a decine di milioni di dollari. In particolare, dopo il conflitto del 2021, l'Iran ha trasferito 58 milioni di dollari a Hamas, oltre ad altre somme minori destinate sia all'apparato militare che a quello politico del gruppo. Questi fondi sarebbero stati consegnati in contanti a Beirut da ufficiali della Guardia Repubblicana iraniana e poi trasferiti a Gaza attraverso una rete di cambiavalute.

La lettera più vecchia, al contrario, risale al periodo di un altro conflitto tra Israele e Hamas, tra il 2014 e il 2020, durante il quale sono stati trasferiti un totale di 154 milioni di dollari. Questi fondi erano apparentemente destinati direttamente a figure chiave di Hamas, compreso Sinwar, oltre a finanziare le operazioni militari durante il conflitto.

Il ritrovamento di queste lettere fornisce una chiara testimonianza del sostegno continuativo dell'Iran a Hamas, nonostante le numerose dichiarazioni internazionali e le sanzioni. La documentazione suggerisce una relazione intricata e dettagliata tra il gruppo combattente palestinese e i suoi finanziatori in Iran, con implicazioni significative per la stabilità regionale.

Continue Reading

Esteri

Iran, fonti Usa: “improbabile” attacco Israele...

Published

on

Lo riferisce AbcNews. I preparativi di un attacco sarebbero stati avviati e sospesi già due volte

Mezzi militari israeliani - Afp

È improbabile che Israele effettui un attacco contro l'Iran prima della fine delle celebrazioni della Pasqua ebraica, che iniziano nella serata di lunedì 22 aprile e si concluderanno nella serata del 30. A riportare la notizia, attribuendola ad un alto funzionario statunitense, è AbcNews. La stessa fonte citata dall'emittente parla di uno stato di massima allerta in Iran per il rischio di un attacco.

Preparati della risposta israeliana avviati e sospesi due volte

Sempre secondo quanto riferito ad AbcNews da tre fonti israeliane, Tel Aviv ha avviato, quindi interrotto i preparativi per l'attacco di rappresaglia contro l'Iran in almeno due occasioni nelle notti della scorsa settimana.

Il gabinetto di guerra israeliano ha valutato una serie di risposte, dall'attacco ai 'proxy' iraniani nella regione, ma non sul suolo iraniano, a un potenziale attacco informatico, hanno riferito le stesse fonti ad Abc.

Fonti Egitto: "Sì da Usa ad attacco Rafah in cambio di rinuncia ad apio attacco Iran

Intanto secondo quanto scrive la pubblicazione qatarina Al-Araby Al-Jadeed, citato dal Times of Israel, attribuendo la dichiarazione ad un funzionario del Cairo, gli Stati Uniti avrebbero accettato il piano israeliano per un'operazione a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, in cambio della rinuncia da parte dello stato ebraico a sferrare un attacco di ampia portata in Iran per rappresaglia contro l'attacco iraniano a Israele.

"L'amministrazione americana ha mostrato di accettare il piano precedentemente presentato dal governo di occupazione per quanto riguarda l'operazione militare a Rafah, in cambio della rinuncia a un attacco su larga scala contro l'Iran", scrive Al-Araby Al-Jadeed, citato dal Times of Israel, attribuendo la dichiarazione ad un funzionario del Cairo, secondo il quale sarebbero in corso i preparativi per consentire all'Egitto di far fronte a qualsiasi possibile impatto della prevista operazione.

Continue Reading

Ultime notizie

Cronaca1 ora ago

Il “Megafono Sociale” di Danone: un nuovo modo...

Le aziende devono creare valore economico ma anche valore sociale, insomma un nuovo modello di business. Questo il messaggio lanciato...

Esteri1 ora ago

TikTok rischia di scomparire dai telefoni americani. Il...

Dopo un mese di stallo, si avvicina il momento clou per TikTok: lo speaker della Camera Mike Johnson ha deciso...

Cronaca1 ora ago

All’università Roma Tre commemorazione dei desaparecidos in...

Enriqueta Estela Barnes de Carlotto, presidente dell’Associazione delle “Abuelas de Plaza de Mayo”, ha ricevuto la Laurea Honoris Causa in...

Immediapress2 ore ago

Tatriele (Credit Group Italia): “L’aumento dei tassi pesa...

Le imprese faticano a pagare i fornitori, così grazie ad esperti del settore si può riscuotere il denaro senza rovinare...

Politica2 ore ago

Europee, Meritocrazia Italia: “Ancora nessun...

"Si studiano strategie di favore solo per i singoli partiti" "Manca ormai pochissimo alle elezioni europee, che si svolgeranno il...

Immediapress2 ore ago

Moda sostenibile, Cloov stringe una partnership con...

Grazie a questa soluzione, sarà possibile noleggiare i capi della collezione Rinascimento, prestando attenzione all’ambiente, ma senza rinunciare alla qualità....

Economia2 ore ago

Sostenibilità: forestazione urbana, 750 nuove piante nel...

Grazie ad Arca Fondi Sgr e Gruppo Bper Il quartiere Parella di Torino si arricchisce di 750 nuove piantine grazie...

Immediapress2 ore ago

Unicusano: 50 borse di studio gratuite per i diplomandi

18 aprile 2024. Si comunica che l’Università Niccolò Cusano ha stanziato per gli studenti diplomandi dell’anno 2023-2024 altre 50 borse...

Immediapress2 ore ago

EARTH DAY 2024 La foresta di QVC: un albero per ogni Team...

Continua l’impegno dell’azienda, un passo per volta, per sostenere il pianeta terra. Per l’Earth Day 2024 un progetto a favore...

Ultima ora2 ore ago

Borrell: “Patriot all’Ucraina, Ue deve...

L'Alto rappresentante per la politica estera al G7: "Non possiamo contare solo sugli Stati Uniti" "Dobbiamo prendere decisioni più rapide...

Immediapress2 ore ago

L’impatto dell’Era PNRR sulle imprese: Presentata alla...

Roma, 18 aprile 2024 - Grazie all’iniziativa dell’Onorevole Andrea Barabotti, martedì 16 Aprile 2024 si è tenuto presso la Sala...

Esteri2 ore ago

L’Iran ha finanziato Hamas con 200 milioni. Le prove...

Il quotidiano inglese pubblica le lettere indirizzate al capo di Hamas che rivelano flussi milionari da dieci anni a questa...

Sport2 ore ago

Europa League, oggi Roma-Milan e Atalanta-Liverpool: dove...

Tre squadre italiane in capo per l’accesso alle semifinali Europa League protagonista oggi, giovedì 18 maggio 2024, con tre squadre...

Sport2 ore ago

De Rossi confermato allenatore della Roma: “Continua...

L'annuncio del club: "Non potremmo essere più felici di costruire un progetto a lungo termine con Daniele" Daniele De Rossi...

Ultima ora3 ore ago

Taranto, fiamme in casa: 82enne muore carbonizzato

L'uomo viveva da solo in un edificio a due piani a San Giorgio Jonico Un uomo di 82 anni è...

Ultima ora3 ore ago

Temporali, vento e neve a bassa quota: nel weekend torna...

Un ulteriore peggioramento con precipitazioni da Nord a Sud con temperature al di sotto della media fino al 1 maggio...

Esteri3 ore ago

Iran, fonti Usa: “improbabile” attacco Israele...

Lo riferisce AbcNews. I preparativi di un attacco sarebbero stati avviati e sospesi già due volte È improbabile che Israele...

Ultima ora4 ore ago

Allarme in Indonesia, 5 eruzioni in 24 ore per il vulcano...

Migliaia evacuati, chiuso aeroporto Manado E' allarme in Indonesia per l'eruzione del vulcano Ruang, che ha costretto migliaia di persone...

Cronaca4 ore ago

Ascoli Piceno, peschereccio affonda a 6 miglia da San...

L'imbarcazione, in rientro dalla battuta di pesca, ha urtato violentemente una piattaforma Paura nella notte per l’equipaggio di un peschereccio...

Ultima ora5 ore ago

Iran, Netanyahu ‘ridimensiona’ risposta...

Il premier dopo il colloquio con Biden: "La risposta non sarà più quella prevista". Qatar in contatto con Usa e...