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Caos passaporti in Italia, a rischio 52mila prenotazioni di viaggi tra marzo e giugno
Stima di Assoviaggi in esclusiva per l'Adnkronos in vista di Pasqua e dei ponti di primavera
I ritardi per rinnovare o per richiedere un nuovo passaporto in Italia, con tempi di rilascio che, in alcune città arrivano fino a due anni, fanno temere il peggio per gli operatori del turismo organizzato in vista di Pasqua e dei prossimi ponti di primavera. A rischio ci sono 52mila prenotazioni di viaggi internazionali. A segnalarlo è un'indagine del Centro Studi Turistici di Firenze per Assoviaggi Confesercenti, in esclusiva per l'Adnkronos. "Se in alcuni capoluoghi di provincia i tempi di attesa per gli appuntamenti con gli Uffici delle Questure sono migliorati - commenta il presidente di Assoviaggi Gianni Rebecchi - in tante altre realtà invece sembrano addirittura aumentati. Se non si interviene con decisione, con le festività pasquali e dei ponti di primavera alle porte, periodo in cui aumenta la domanda turistica anche per i viaggi internazionali, tra marzo e giugno 2024 si rischia di veder annullare altre 52mila prenotazioni e circa 75 milioni di euro di mancati introiti per le imprese del turismo organizzato".
Una situazione di caos che ha indotto le imprese di questo comparto a scrivere al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, la scorsa settimana, per chiedergli un incontro a fronte della cancellazione di 167mila viaggi internazionali nel biennio 2022-2023 per un giro d'affari di 300 milioni di euro. E a questo proposito Rebecchi afferma: "L'impegno del ministero c’è e ne siamo consapevoli, siamo fiduciosi che ci siano novità a breve".
I tempi per il rinnovo del passaporto
Rinnovare un passaporto oppure richiederne uno ex-novo è un vero e proprio percorso ad ostacoli. Nei primi due mesi del 2024 si stima siano state oltre 6mila le prenotazioni di viaggi internazionali annullate o rimandate in Italia a causa dei ritardi nel rilascio dei passaporti scaduti, smarriti o richiesti per la prima volta dai cittadini italiani. Con una ricaduta pesante sul settore delle agenzie di viaggio e dei tour operator: 8,8 milioni di euro il giro d'affari andato in fumo.
"A Cosenza si attende un anno, in Piemonte niente per tutto il 2024"
I ritardi nei rinnovi o nel rilascio di passaporti ex novo in Italia stanno determinando "una situazione, da Nord a Sud, complessivamente ancora fuori controllo e che incide negativamente sui cittadini e sulle imprese, secondo le nostre rilevazioni tra gli associati sul territorio, a due anni dall'uscita dall'emergenza Covid" segnala il presidente di Assoviaggi Gianni Rebecchi. "In Piemonte è praticamente impossibile prendere un appuntamento per il rilascio del documento per tutto il 2024 e in Lombardia la situazione non è migliore: a Brescia e Mantova - spiega - è negata la possibilità di prendere appuntamenti dalla piattaforma, mentre a Bergamo si registra un quadro più favorevole, con tempi di attesa di circa un mese e mezzo/due per il rilascio".
"Nelle Marche, le nostre imprese rilevano circa sei mesi nella media per ottenere il documento, mentre si può fare richiesta per la procedura di rilascio del passaporto nei casi di urgenza e più o meno le stesse tempistiche di rilascio si evidenziano in Abruzzo" riferisce. "Nella Capitale, invece, - aggiunge Rebecchi - emerge un quadro diverso: per la provincia di Roma, a seconda dei commissariati di competenza, il passaporto si ottiene in circa due mesi, ma se ci si rivolge presso il commissariato di competenza, anche senza appuntamento e con copia del titolo di viaggio, i tempi sono solo di qualche giorno".
"In Campania le tempistiche variano da due mesi a quattro mesi in media: con il contratto di viaggio in possesso si riducono ad un paio di settimane a Napoli, mentre a Caserta e provincia i tempi si allungano anche fino a quattro mesi. In Calabria la situazione segnalata dalle imprese è molto difficile: a Cosenza, per esempio, per riuscire a prendere un appuntamento sulla piattaforma bisogna collegarsi durante le ore notturne ma i tempi per il rilascio mediamente sono circa di un anno, sebbene con un preventivo di viaggio le tempistiche si riducono. Si registra, infine, una situazione migliore in Puglia e Sicilia: si riesce ad ottenere un appuntamento nel giro di qualche giorno" conclude il presidente di Assoviaggi.
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Louis Gossett Jr è morto a 87 anni
E' stato il primo uomo di colore a vincere l'Oscar come attore non protagonista
E' morto a 87 anni Louis Gossett Jr. A darne notizia è il Washington Post. Ha vinto l'Oscar come attore non protagonista per il ruolo del sergente istruttore in 'Ufficiale e Gentiluomo' con Richard Gere. E' stato il primo attore di colore a vincere il premio nella categoria. Il decesso, ha reso noto il nipote, a Santa Monica in California. La causa della morte non è stata rivelata. Nella sua lunga carriera ha vinto anche un Emmy per il suo ruolo nella miniserie televisiva seminale 'Roots'.
Gossett ha lottato con la dipendenza da alcol e cocaina per anni dopo la sua vittoria all'Oscar. Nel 2010 ha annunciato di avere un cancro alla prostata, che ha detto che è stato catturato nelle prime fasi. Nel 2020 è stato ricoverato in ospedale con Covid-19. Gli sopravvivono i figli Satie e Sharron che ha adottato. Il primo matrimonio di Gossett con Hattie Glascoe fu annullato. Il suo secondo, con Christina Mangosing, terminò con il divorzio nel 1975 così come il suo terzo con l'attrice Cyndi James-Reese nel 1992.
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‘Sandokan’ pentito, Cantone: “Ora...
Il procuratore di Perugia all'Adnkronos: "Il suo pentimento certifica la vittoria dello Stato"
Spero che "Sandokan" possa "parlare dei suoi rapporti con la politica e l'imprenditoria" della provincia di Caserta "in riferimento anche alla Terra dei fuochi". A dirlo all'Adnkronos, rispondendo sul pentimento del boss Francesco Schiavone, è Raffaele Cantone, attuale capo della Procura di Perugia, che in passato da pubblico ministero si è occupato di alcune importanti inchieste contro il clan dei Casalesi che, a processo, hanno portato a condanne in via definitiva all'ergastolo proprio per l'ormai ex boss pentito.
"Credo che siamo giunti a un risultato importante, che certifica la vittoria dello Stato. Adesso - insiste Cantone - la speranza è che Schiavone possa rendere dichiarazioni che permettano agli inquirenti di far luce su episodi che, ancora oggi, restano oscuri".
Politica
Scuola, Occhiuto (Fi): “Proposta Valditara delicata,...
"Guardare al modello adottato dalle scuole francesi all'estero"
"Io credo che qualsiasi soluzione debba basarsi su un approccio che promuova l'inclusione attiva di tutti gli studenti, valorizzando la diversità come risorsa piuttosto che come barriera. È essenziale implementare strategie didattiche inclusive che supportino gli studenti stranieri nel migliorare le loro competenze linguistiche e accademiche, senza separarli dai loro compagni italiani". Così il senatore di Forza Italia Mario Occhiuto, membro della settima Commissione Cultura ed Istruzione a palazzo Madama, risponde all'Adnkronos su quanto affermato dal ministro dell'Istruzione e del Merito Valditara secondo cui nelle Aule la maggioranza dei bambini deve essere italiana e che si deve lavorare in questa direzione.
"Diciamo che sono consapevole della delicatezza della proposta avanzata dal ministro Valditara riguardante l'introduzione di classi separate per gli studenti stranieri, con l'intento dichiarato di migliorare l'integrazione di questi studenti nel sistema scolastico italiano, specialmente per coloro che presentano carenze in italiano e matematica - precisa - Riconosco l'importanza di affrontare le sfide legate all'integrazione scolastica in modo che ogni studente possa avere le stesse opportunità di apprendimento, ma è fondamentale che ciò avvenga senza generare discriminazioni o creare situazioni di isolamento".
Ritiene che potrebbe essere interessante studiare ed eventualmente adottare il modello delle scuole francesi all'estero, gestite da Aefe, Agenzia in capo al ministero degli Affari esteri e dello sviluppo Internazionale francesi, caratterizzate da multilinguismo e esigenza di integrazione linguistica? "Sì sono d’accordo. Mi sembra un’ottima idea, ma ci potrebbero essere anche altre soluzioni ad esempio, il potenziamento dell'offerta formativa con programmi di tutoraggio, l'uso di mediatori culturali, e la promozione di attività extracurriculari che favoriscano l'incontro e lo scambio culturale tra studenti di diverse origini. È cruciale - conclude Occhiuto - che queste misure siano progettate e implementate in modo da non pregiudicare la coesione sociale e l'integrazione. Sarà importante continuare il dialogo tra il ministero, le istituzioni scolastiche, gli studenti e le loro famiglie per trovare soluzioni equilibrate che rispondano alle esigenze di tutti". (di Roberta Lanzara)