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Forza Italia, la convention a 30 anni dalla discesa in campo di Berlusconi. Incoronato Tajani

All'Eur a Roma si è ricordato lo storico discorso del Cavaliere quando annunciò la nascita del partito. Il segretario nazionale: "Giochiamo per vincere come ci ha insegnato lui". Sulle Europee: "L'obiettivo è il 10%"

Il segretario nazionale di Forza Italia Antonio Tajani

"Qui non ci sono né reduci né cortigiani. Siamo fieri dei nostri trent'anni ma vogliamo costruire il futuro guardando avanti. Non servono cantastorie ma persone con la testa sulle spalle". Antonio Tajani parla dal palco della kermesse per i 30 anni dalla discesa in campo di Silvio Berlusconi, evento dal titolo "Le radici del futuro" (FOTO). Il numero uno azzurro, davanti alla platea del Salone delle Fontane all'Eur - presenti tutti i big del partito e tanti volti storici, da Cesare Previti a Mario Valducci - incassa la benedizione di Gianni Letta, che per l'occasione si fa portavoce della famiglia del Cavaliere. E lancia la sfida in vista delle prossime europee di giugno: "L'obiettivo del 10% è assolutamente raggiungibile, dipende soltanto da noi. Ma, come insegnava Berlusconi, non dobbiamo accontentarci. Dobbiamo giocare per vincere non solo il campionato, ma anche la Champions League".

Il vicepremier e ministro degli Esteri ribadisce lealtà al governo Meloni, rivendicando il ruolo "determinante" all'interno della coalizione di centrodestra: "Senza Forza Italia non esiste un governo in Europa. Questo dobbiamo spiegare in campagna elettorale, questo deve essere il nostro messaggio. Il voto a Forza Italia è un voto utile. Più forte è Fi, più voti abbiamo, e più l'Italia conta a Bruxelles...".

E' l'endorsement di Letta, da sempre braccio destro di Berlusconi, a scaldare gli oltre 2mila accreditati al Salone delle Fontane. In particolare, l'ex sottosegretario a Palazzo Chigi cita parole di elogio pronunciate da Berlusconi quando era ricoverato al San Raffaele: "Una delle ultime dichiarazioni di Silvio dal San Raffaele è stata questa. 'In tanti anni che Antonio mi è stato vicino, non ha mai sbagliato una dichiarazione o un intervento, può continuare così'. Ecco, questo è il messaggio che lui avrebbe dovuto fare oggi e la famiglia vi manda per mio mezzo. Continuate così".

Tajani punta a conquistare la cosiddetta 'Italia del non voto' per provare a riempire lo spazio politico tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein. Non a caso fa il 'verso' alla segretaria del Partito democratico: "Dobbiamo dare il massimo di noi stessi, perché la vittoria si avvicina. Qualcuno non si accorgerà che stiamo arrivando, non voglio rubare una frase di altri ma è così...".

In platea tanti esponenti di primo piano del berlusconismo di ieri e di oggi, oltre agli attuali vertici del movimento: i capigruppo Paolo Barelli e Maurizio Gasparri, i vicepresidenti di Camera e Senato Giorgio Mulè e Licia Ronzulli, il presidente della Consulta nazionale di Fi Letizia Moratti. Nelle prime file l'intera squadra di governo azzurra: Paolo Zangrillo, Anna Maria Bernini, Elisabetta Alberti Casellati, Gilberto Pichetto Fratin. Tra gli oratori l'ex presidente di Confindustria Antonio D'Amato, la presidente della Commissione Esteri del Senato Stefania Craxi, Rita Dalla Chiesa ("mio padre disse su Berlusconi 'questo è bravo'"), l'ambasciatore Umberto Vattani, un video-tributo di Iva Zanicchi. Ad ascoltare Tajani anche l'editore de Il Giornale e Libero Antonio Angelucci, deputato della Lega con un passato azzurro alle spalle, e l'ex 'responsabile' Antonio Razzi.

C'è commozione e tanti momenti 'amarcord' (dallo storico videomessaggio del "nuovo miracolo italiano" con l'iconico incipit "l'Italia è il paese che amo", al ricordo degli storici collaboratori dell'ex premier, Niccolò Ghedini e Alessio Gorla). Con la testimonianza di Bruno Vespa c'è anche spazio per il "contratto con gli italiani" firmato sulla scrivania di ciliegio negli studi di Porta a Porta nel 2001. "Questa non è una manifestazione nostalgica, perché noi guardiamo avanti", ci tiene a precisare il neo-segretario forzista presentando il nuovo sito web del partito: "Adesso racconteremo i prossimi 30 anni". Tajani si prepara al Consiglio nazionale di fine febbraio ribadendo che "l'erede di Berlusconi non c'è, ma siamo tutti suoi eredi...".

Forza Italia e i rumours sulla discesa in campo di Pier Silvio

C’è stata emozione, nostalgia, passione al Salone delle Fontane dell'Eur a Roma, per lo storico discorso di Silvio Berlusconi, quando annunciò la sua discesa in campo e la nascita di Forza Italia (VIDEO). Prima c'è stata la proiezione del video-messaggio, poi, il ricordo di Niccolò Ghedini e Alessio Gorla, collaboratori storici del Cav. Introdotto da Antonio Tajani, Gianni Letta, commosso, ha parlato dell'avventura politica e umana con Berlusconi e poi cita Ghedini, legale di fiducia dell'ex premier: ''Ci manca Ghedini, la sua competenza...''.

E la platea esaurita in ogni ordine di posti si stringe intorno ad Antonio Tajani. Senza se e senza ma. I cronisti dell’Adnkronos in platea registrano gli umori e le sensazioni a caldo. C’è chi lo difende dalle manovre di certa stampa: “Molti articoli in questi giorni lanciano illazioni sui veri rapporti tra Forza Italia e la famiglia Berlusconi, tra Forza Italia e Gianni Letta, tra Forza Italia e i fondatori del partito che nel '94 accompagnarono Silvio Berlusconi nella sua nuova avventura – commentano in fondo alla sala -. Molti schizzi di fango, molte bugie. La realtà invece è molto più semplice e lineare: i figli di Silvio Berlusconi guardano con simpatia a Forza Italia che considerano una delle creature principali della lunga e intensa epopea del padre. Sanno quanto il padre fosse legato alla sua creatura politica e, quindi, si augurano che questo progetto possa andare avanti”.

C’è chi è sicuro che nessuno della famiglia Berlusconi ha intenzione di scendere in campo come il padre 30 anni fa: “Nessuno di loro immagina di scendere in campo – dice con accento milanese una donna che preferisce non esporsi -. Quindi anche gli articoli che annunciano questa o quella iniziativa di Pier Silvio o di altri figli del fondatore di Forza Italia sembrano essere del tutto infondati. Poi per carità – aggiunge spalancando le braccia - la vita è lunga, i figli e i nipoti sono numerosi. Dio solo sa che cosa potrà accadere tra qui a dieci anni”.

"Tajani? Uno dei figli politici prediletti di Berlusconi"

“Tajani? – dicono in coro due parlamentari di lungo corso - è stato uno dei figli politici prediletti di Berlusconi e di conseguenza della famiglia. Intrattiene diretti e leali rapporti con i figli di Berlusconi, che guardano a lui con assoluta fiducia”. Alcuni sottolineano la presenza e il discorso di Gianni Letta. “Gianni Letta non ha mai parlato in una manifestazione in cui ci fossero simboli di partito – assicurano -. Pur essendo il perno dei governi di Silvio Berlusconi, non ha mai partecipato a un evento di partito e non ha mai preso la tessera di Forza Italia come di nessun altro partito. In questa occasione invece ha portato il saluto della famiglia, scelta la cui rilevanza non può non essere notata. La presenza di Gianni Letta al Salone delle Fontane, quindi, assume una valenza simbolica e testimonia più di ogni altra bugia, la sintonia, l'amicizia e la fraternità tra la famiglia Berlusconi, Forza Italia e il suo segretario Tajani. Anzi lo incorona”.

Ci sono anche tanti giovani. Si confrontano con passione: “La realtà vera è che la sintonia tra Tajani, Forza Italia ed i figli di Berlusconi è piena e totale – dicono poco fuori dalla sala –. E la prova è stata oggi. Il resto è delle mani degli elettori. Saranno loro a decidere il futuro di Forza Italia”. “Tajani? – dicono in coro due parlamentari di lungo corso - è stato uno dei figli politici prediletti di Berlusconi e di conseguenza della famiglia. Intrattiene diretti e leali rapporti con i figli di Berlusconi, che guardano a lui con assoluta fiducia”.

I conti di Forza Italia

C’è chi guarda ai conti che spesso sono stati al centro del dibattito dopo la scomparsa del Cavaliere: “Il gesto concreto che la famiglia Berlusconi fa nei confronti di Forza Italia è quello di mantenere la fideiussione sul debito di 90 milioni accumulato nei trent'anni dell'epopea 'berlusconiana'. Gesto non banale. Ovviamente la famiglia Berlusconi ha piena fiducia nel nuovo tesoriere, l'avvocato Roscioli, che ha il compito di vigilare sul fatto che il partito, da ora in poi, cammini sulle sue gambe, chiedendo ai suoi parlamentari ed ai suoi dirigenti di trovare le risorse per la prosecuzione delle attività. Una scelta comprensibile, responsabile e di assoluta lealtà”.

Previti: "Bene Tajani e Meloni, ma Berlusconi manca"

"Cosa manca di Berlusconi oggi? Berlusconi...". Storico avvocato di Silvio Berlusconi ed ex ministro della Difesa, Cesare Previti risponde a una domanda su un possibile ingresso in politica di Pier Silvio Berlusconi: "Non so, le cose si commentano quando avvengono, se avvengono". Il giudizio dell'ex ministro sull'operato di Giorgia Meloni come premier "è assolutamente positivo. Il nostro paese sta andando di nuovo avanti. Salvini non è felice? Se non è felice lui...". Previti promuove anche l'attuale leader di Fi, il segretario Antonio Tajani: "Antonio è un amico, il giudizio su di lui è assolutamente positivo". E sulla giustizia glissa: "La riforma? Dovete chiedere al ministro Nordio, che è bravissimo".

Gianni Letta: "Berlusconi ha creato miracolo italiano che continua ancora"

''I figli di Berlusconi mi hanno chiesto di venire qui per portare la testimonianza della loro partecipazione nel segno della continuità'' ha detto Gianni Letta nel corso del suo intervento alle celebrazioni dei 30 anni della discesa in campo al Salone delle Fontane dell'Eur. "Berlusconi era un leader nato, era il capo già ai tempi dei salesiani. Ha creato il miracolo italiano e questo miracolo continua ancora. Ci teneva tantissimo, per lui era il suo capolavoro".

Lotito: "Forza Italia con Berlusconi ha plasmato la storia del Paese"

“Negli ultimi 30 anni, Forza Italia ha svolto un ruolo chiave nella vita politica italiana, contribuendo a plasmare il corso e la storia del Paese con un impegno incessante verso la libertà, la giustizia e il benessere dei cittadini" dichiara il senatore di Forza Italia Claudio Lotito. "Oggi, guardiamo al futuro con rinnovato entusiasmo e determinazione, avendo sempre bene in mente la rotta tracciata da quell’imprenditore innovativo, di cui mi onoro di essere stato amico per tanti anni, che decise di tradurre in messaggio politico la sua capacità di vedere lontano e di dedicarsi agli altri. Proprio in virtù di questo, continueremo a lavorare instancabilmente per il bene del nostro Paese e per non disperdere la grande eredità politica lasciata dal presidente Berlusconi, affrontando le sfide emergenti con la stessa dedizione e passione che ci hanno sempre contraddistinto”.

Barelli: "Da 30 anni in campo da protagonisti, grazie a straordinaria idea Berlusconi"

“Forza Italia è scesa in campo il 26 gennaio del 1994 grazie alla straordinaria capacità visionaria di un grandissimo uomo, il presidente e fondatore Silvio Berlusconi" dichiara in una nota il presidente azzurro dei deputati, Paolo Barelli. "La sua rivoluzione liberale ha attraversato tre decenni e continua a essere ancora oggi un faro per tutti noi. Abbiamo il privilegio di portare avanti i suoi valori riformisti e i suoi principi liberali, abbiamo la responsabilità di mantenere le solide basi con le quali è stata costruita, mattone dopo mattone, la casa di tutti i moderati italiani. Siamo protagonisti da 30 anni nella scena nazionale italiana, abbiamo fondato il centrodestra e manteniamo la nostra forte identità cristiana, garantista, riformista, europeista, atlantista, anche in campo internazionale, col ruolo fondamentale che ricopriamo nel Ppe. Col segretario nazionale Antonio Tajani tutti noi azzurri abbiamo un compito di grande responsabilità: garantire anche in futuro una Forza Italia protagonista e al servizio per il bene del Paese e degli italiani”.

Salini: "Tajani miglior interprete politica Berlusconi"

“Il grande merito di Berlusconi è stato quello di essersi fatto carico di una politica adeguata al periodo attuale e al tempo stesso animata della forza e dello spirito dei padri costituenti. E’ riuscito a collocare nel 'nostro tempo' la grande ricchezza che, nel dopoguerra, definì il contesto corretto per una collaborazione costruttiva fra cattolici, socialisti e liberali. Una vera e propria pace culturale, al servizio del Paese...”. L’eurodeputato azzurro Massimiliano Salini ricorda il Cavaliere e vede in Antonio Tajani la guida per la futura Forza italia nel segno della continuità.

“Berlusconi ha intrapreso questo percorso di rinvigorimento della politica italiana - dice all’Adnkronos- poco dopo un altro grande evento epocale: la caduta del Muro di Berlino. E da questo percorso è nato un popolo politico, che non rappresenta solo il punto di riferimento per i moderati, ma anche per tutti coloro che fanno del 'buonsenso' il proprio modo di agire all’interno della politica”.

La colonna sonora della convention

Da i Queen ai Ricchi e Poveri, da Albano e Romina alle hit pop più recenti. Anche la colonna sonora de "Le radici del futuro", l'evento organizzato da Forza Italia per i 30 anni dalla discesa in campo di Silvio Berlusconi, è all'insegna dell'amarcord. Si sente "sarà perché ti amo" e, poi, "felicità". Le note del 'Canto degli italiani' di Goffredo Mameli risuonano al Salone delle Fontane prima dell'inizio dei lavori, seguite da quelle dell'Inno alla Gioia. Immancabile anche l'inno di Forza Italia, canzone che dal 1994 accompagna gli eventi pubblici del partito azzurro.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

Politica

Elezioni Russia, Tajani: “Salvini? Non è una frase...

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Il ministro degli Esteri: "Posizione del governo molto chiara, in Parlamento abbiamo sempre votato nella stessa maniera"

Antonio Tajani - Fotogramma

Sulla Russia "la posizione del governo è molto chiara, l'ha ribadita il presidente del Consiglio ieri sera". A sottolinearlo rispondendo ad una domanda sulle parole di Salvini è stato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani intervenendo a Radio 24. "Sono elezioni che soprattutto nelle aree occupate sono di fatto illegittime, poi Putin rimane presidente della Federazione russa, ma certamente il modello democratico non è lo stesso modello dell'Italia e dei paesi dell'Unione Europea, per usare un eufemismo... Una democrazia un po' singolare", ha aggiunto.

E su eventuali divergenze interne alla maggioranza, Tajani insiste: "Mi pare che sia tutto chiarito a questo punto... la maggioranza è coesa, siamo uniti adesso alle elezioni regionali in Piemonte, alle elezioni regionali in Basilicata, in amministrazioni comunali. Non è una frase che mina la coesione del centrodestra, i problemi sono semmai nell'altro campo non nel nostro".

"Ogni forza politica ha delle posizioni che possono essere differenti - ha aggiunto - ma non c'è una sostanziale divergenza: in Parlamento abbiamo sempre votato nella stessa maniera, il centro destra è sempre stato assolutamente coeso".

Il sostegno a Kiev, continua Tajani, "non è mai stato in discussione, siamo in prima linea a sostenere l'indipendenza, la libertà di un paese che è stato attaccato in violazione del diritto internazionale da parte della Federazione russa, lo abbiamo ribadito anche ieri durante la riunione del Consiglio affari esteri a Bruxelles", dice ribadendo la posizione italiana sulla guerra in Ucraina.

Interpellato sull'opportunità di un dialogo con il Cremlino, il vicepremier e ministro degli Esteri sottolinea che "bisogna vedere che cosa significa il dialogo: noi abbiamo sempre detto che non siamo mai stati in guerra con la Russia, abbiamo sempre detto che la Russia non è Putin e Putin non è la Russia. Quando diamo giudizi negativi sul Cremlino non significa che diamo giudizi contro il popolo russo. Detto questo però il Cremlino deve rispettare alcune regole".

"Noi vogliamo che si arrivi alla pace", osserva il ministro. "Quindi per forza la diplomazia deve svolgere il proprio ruolo: noi siamo pronti a sostenere tutte le iniziative di pace, fermo restando che non si può mettere in discussione il diritto internazionale, quindi l'indipendenza e la libertà dell'Ucraina non possono essere messe in discussione. Perché aiutiamo l'Ucraina?", ha poi chiesto. "Perché vogliamo che l'Ucraina non soccomba di fronte alla Russia e quindi si possa - tra due contendenti in una situazione di stallo - arrivare ad un confronto che ha la possibilità di raggiungere la pace, che è il nostro obiettivo finale, ma una pace giusta".

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Politica

Meloni: “Con Mattarella rapporti ottimi. Sinistra...

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L'intervista di Agorà alla presidente del Consiglio: "Con Mattarella rapporti ottimi, vedo sinistra allo sbando. Senza più consenso degli italiani rinuncerei a governare"

La presidente Meloni intervistata da Agorà - Rai

I rapporti della presidente del Consiglio Giorgia Meloni con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella? "Sono ottimi, anzi lo ringrazio perché non fa mai mancare il suo sostegno, non tanto al governo ma alla nazione. E' un rapporto che gestiamo personalmente e direttamente, e quindi diciamo che quelli che brigano per cercare di comprometterlo temo che rimarranno delusi". Così la premier in un'intervista ad Agorà, su Rai3.

Continua Meloni: "Dopodiché, che cosa vedo io? Vedo una sinistra allo sbando, che cerca di schermarsi dietro la benevolenza del Presidente della Repubblica, che è una figura unificante, perché non sa come spiegare la sua contrarietà a una riforma che vuole banalmente consentire agli italiani di scegliere direttamente da chi farsi governare. E quindi loro, non sapendo come dire che preferiscono fare i governi all’interno del palazzo, cercano altre tematiche, altre ragioni, ma non regge", sottolinea.

Il presunto tentativo "di schermarsi dietro la benevolenza del presidente della Repubblica" per attaccare il premierato "non regge perché questa riforma costituzionale, in ogni caso, entrerà in vigore nella prossima legislatura. Praticamente, tra una cosa e l’altra, nel 2028. Ora, nel 2028 sono contenta che la sinistra dia per scontato che ci sarà ancora Giorgia Meloni, si vede che non si vedono proprio messi benissimo… Ma insomma, non lo darei per scontato. E dico di più: nel 2028 anche il mandato del presidente Mattarella sarà verso il termine, quindi questa riforma non riguarda né Giorgia Meloni né Sergio Mattarella". Il premierato "non riguarda il presente: questa è una riforma sul futuro della nazione ed è su questo che gli italiani saranno chiamati a decidere che cosa vogliono fare", rimarca Meloni.

"Rinuncerei a governare senza più consenso"

"Io rinuncerei, e rinuncerò, alla guida della nazione quando dovessi rendermi conto che non ho più il consenso dell’italiani per farlo, perché questa non è una vita che si può fare senza ragione, non è una cosa che tu fai per te stesso. O almeno non io. Ho conosciuto qualcuno che diceva “poi quando lo vedi com’è…“, adesso che l'ho visto, e anche peggio. E' una cosa che si fa, che io sto cercando di fare al meglio, ma devi sapere che lo stai facendo per qualcuno. Devi sapere che qualcuno ci crede con te. Quindi non potrei farlo se mi rendessi conto che non ho più il consenso degli italiani per farlo. Non potrai più farlo se non avessi più la libertà di farlo come io ritengo che vada fatto. Cioè la libertà di incidere: non sto qua a sopravvivere. Non tutto riesce perfettamente, non sempre diciamo vinci, però devo sapere che stai cambiando qualcosa", dice ancora la premier.

"Oggettivamente l’Italia lo scorso anno è cresciuta più della media europea, una cosa che non si vedeva da moltissimo tempo. In una situazione di estrema difficoltà, l’Italia sta dando buona prova di sé. Vuol dire che va tutto bene? No. Vuol dire che le nostre politiche danno risultati migliori di quelle che abbiamo visto prima? Probabilmente si", spiega ancora commentando un recente articolo sul Financial Times e snocciolando alcuni numeri di quest'anno.

"Particolarmente in quest’anno, con la presidenza del G7, gli impegni sono moltissimi. Io cerco di spostarli tutti nel fine settimana per non togliere tempo alla politica interna e obiettivamente, sul piano della tenuta fisica, comincia ad avere il suo impatto. Perché lo faccio? Per fare bene il mio lavoro, nel senso che quello che non si capisce spesso della politica estera e che in realtà è politica interna", ad esempio "è impossibile che tu possa risolvere strutturalmente il problema dell’immigrazione irregolare se non collabori con i paesi di partenza e di transito. E' molto difficile che tu possa risolvere il problema energetico se non fai accordi con i paesi che producono energia. La chiamiamo politica estera, ma è politica interna e dà un moltiplicatore rispetto anche all’impegno importante che comporta. Per me particolarmente gravoso in quest’anno perché l’Italia è presidente del G7", ma è una presidenza che "è anche una grande occasione", continua Meloni.

"Europee? Vittoria sarebbe confermare il voto delle politiche"

Alle elezioni europee "per me - spiega la premier - una vittoria sarebbe confermare i voti che mi hanno portato a Palazzo Chigi un anno e mezzo fa, e sarebbe cosa non facile: non accade spesso che dopo un anno e mezzo chi è il governo possa confermare quel consenso. Ma è sicuramente un obiettivo al quale punto".

"Rispetto Schlein, spero cambi approccio"

Sul fronte dell'opposizione, "non mi permetterei di dare consigli a Elly Schlein. Io posso avere una speranza, mettiamola così… Ho visto una sinistra che negli anni ha preferito sempre lavorare sulla demonizzazione dell’avversario, invece credo che la politica italiana abbia bisogno di riportare il confronto, anche quando aspro e aspro deve essere, su una dimensione di rispetto e di riconoscimento reciproco. Perché quando lavori sulla presunta impresentabilità, sulla demonizzazione dell’avversario, alla fine quando cerchi di trascinare la politica nella lotta nel fango, ci perdono le istituzioni. Io ho rispetto per Schlein, quindi forse lei è la persona che da quella parte della barricata, se la vogliamo chiamare così, spero voglia davvero imprimere un cambiamento in questo".

"Inchiesta Perugia, andare fino in fondo"

Sull'inchiesta di Perugia sul presunto dossieraggio "sono assolutamente convinta che conosciamo la punta di un iceberg e sono, più che preoccupata, molto indignata di qualcosa che purtroppo aleggiava. Insomma abbiamo visto, particolarmente in quest’anno, le cose a orologeria, le paginate...".

"Io penso che su questa storia bisogna andare fino in fondo, penso che la questione sia molto più ampia, penso che ci siano stati gruppi di potere che hanno utilizzato informazioni riservate per fare interessi propri, penso che non sia possibile che è una cosa così accada in Italia. E quindi bisogna andare fino in fondo, bisogna tirare fuori tutti i responsabili e soprattutto i loro mandanti".

Fisco

"La sinistra si è indignata perché gli ho detto che le tasse non sono una cosa bellissima: lo confermo. Le libere donazioni sono una casa bellissima, i prelievi imposti per legge non sono una cosa bellissima e a maggior ragione, proprio perché non sono una casa bellissima, bisogna utilizzare al meglio i proventi di quella tassazione. Ho sentito anche la leader del PD dire “la sanità è una cosa bellissima che si paga con le tasse“. Sono d’accordo che mettere risorse sulla sanità sia importante, ma le lezioni anche no perché è stato questo governo a portare il fondo sanitario al suo massimo storico", dice Meloni.

La premier rivendica il record di recupero dall’evasione, snocciolando ancora una volta i numeri dell'Agenzia delle Entrate: “se noi che abbiamo fatto questi numeri siamo amici degli evasori, chi c’era prima di noi e quei numeri non li ha fatti cosa dovrebbe essere?".

Migranti

"Il senso del viaggio in Egitto e che l’altro ieri abbiamo visto sei leader europei, compresa la presidente della Commissione europea, che si recavano in Egitto su una proposta italiana e che abbiamo visto realizzare quello che l’Italia propone dall’inizio del mandato di questo governo e cioè un rapporto è una cooperazione completamente nuova con i paesi africani, particolarmente con i paesi del Nord Africa", ha detto.

Si tratta, per la presidente del Consiglio, di una proposta "che parla di sviluppo, che parla di investimenti, che parla di una cooperazione da pari a pari e che ci consente anche di risolvere i problemi come quello dell’immigrazione irregolare. Io penso che dovremmo essere fieri del fatto che quella che era la proposta italiana oggi sia la realtà dell’Unione Europea e la presenza molto diffusa dei leader europei di ieri lo dimostra. E penso che dobbiamo anche dirci che sembra funzionare. Noi abbiamo iniziato questo lavoro con il famoso Memorandum con la Tunisia, molto discusso, contrastato ma che qualche frutto sta dando".

G7

"L’Italia quest'anno è presidente del G7" ed è "una grande occasione. Perché la presidenza del G7 ci consente di mettere sul tavolo dei nostri principali partner le nostre priorità, le nostre necessità, il nostro punto di vista e la nostra visione. Non è un caso che per la presidenza italiana del G7 noi abbiamo portato il tema dell’Africa, il tema dell'immigrazione". Il G7 "è l’occasione per l’Italia di guidare lo schema ed un’occasione che io non intendo perdere. Per cui diciamo che ci stancheremo molto, è un grandissimo impegno, ma io penso che dia dei frutti straordinari", ha detto la premier.

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Politica

Sondaggio politico, i primi partiti calano: il voto...

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Tutti i primi 4 partiti in discesa nel sondaggio politico Swg per il Tg La7

Un seggio elettorale

Tutti i primi 4 partiti in discesa nel sondaggio politico Swg per il Tg La7 che fotografa le intenzioni di voto oggi in caso di elezioni. Fratelli d'Italia si conferma ampiamente primo partito ma cede lo 0,3% scendendo al 26,8%.

Passo indietro più netto per il Pd, che perde lo 0,4% e scivola al 19,8%. M5S e Lega cedono lo 0,1%: il Movimento è al 15,3%, mentre il Carroccio è all'8% e ora è tallonato da Forza Italia, che guadagna lo 0,2% e sale al 7,8%. Passo indietro di Azione dal 4,5% al 4,3%, mentre Verdi e Sinistra arrivano al 4,2%. In ascesa Italia Viva, ora al 3,2%, e +Europa (2,9%). Seguono Italexit per l'Italia (1,7%), Democrazia Sovrana e Popolare (1,4%), Noi Moderati (1,1%) e Unione Popolare (1,1%).

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