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Diabete: la Rete diabetologica piemontese è tra le più forti in Italia. Le nuove sfide: potenziare la prevenzione, facilitare l’accesso ai nuovi farmaci e avvicinare la cura al paziente attraverso le nuove tecnologie

Diabete: la Rete diabetologica piemontese è tra le più forti in Italia. Le nuove sfide: potenziare la prevenzione, facilitare l’accesso ai nuovi farmaci e avvicinare la cura al paziente attraverso le nuove tecnologie

I clinici: “E’ importante potenziarel'assistenza specialistica sul territorio, con gruppi interdisciplinari che lavorano nella fase acuta dentro l’ospedale e sul territorio”.

L’appello di AMD Piemonte e Valle d’Aosta: “Serve promuovere campagne di sensibilizzazione rivolte ai cittadini sulla prevenzione dell'obesità e del diabete. La cultura della prevenzione deve essere proposta anche come investimento in salute”. 

Torino, 27 novembre 2023– Secondo AMD-Associazione Medici Diabetologi il diabete mellito in Italia ha raggiunto una prevalenza stimata oltre il 6%, vale a dire circa 4 milioni di soggetti affetti, prevalenza che non tiene però conto del sommerso/non diagnosticato che potrebbe far schizzare il dato ben oltre il 7%. L’impatto della malattia dal punto di vista clinico, sociale ed economico sul servizio sanitario nazionale e sui servizi regionali è molto importante: la spesa, desunta dai flussi amministrativi, indica circa 3.000 euro per paziente (il doppio che per i soggetti non diabetici); oltre l’80% dei costi è attribuibile ai ricoveri e alla gestione delle complicanze e comorbilità, mentre solo la restante parte coinvolge le prestazioni ambulatoriali, i farmaci e i dispositivi per il diabete. A questo vanno aggiunti anche i costi indiretti che rendono ancora più complicata la gestione di questa condizione clinica.

In Piemonte le persone che soffrono di diabete sono 320mila (dato del Registro Regionale Diabete), il 5% della popolazione, un dato è in crescita: di questi, il 91% soffre di diabete di tipo 2, il 5% di diabete di tipo 1, il restante sono forme di diabete secondarie ad altre patologie.A Torino sono 60.000 i pazienti diabetici.La Rete Diabelologica piemontese è tra le più forti, in particolare è una rete che riguarda gli adulti e i bambini, e ora è pronta per affrontare nuove sfide:potenziare la prevenzione, facilitare l’accesso aifarmaci innovativi e avvicinare la cura al paziente attraverso le nuove tecnologie.

Se ne parla all’evento “La pandemia diabete T2, dai modelli organizzativi alle criticità gestionali, alle nuove opportunuità di cura”, organizzato da Motore Sanità, con la collaborazione scientifica di AMD, con il patrocinio di FAND Associazione Italiana Diabetici ODV, Federfarma Piemonte e FIMMG Federazione Italiana Medici di Famiglia Sezione Provinciale di Torino, per fare il punto sul questa malattia in Piemonte.

La prevalenza di diabete rilevata nel 2022 in Piemonte è stata addirittura superiore a quella nazionale, con una percentuale che si assesta intorno al 7%, circa 300 mila persone affetta. Ma è anche vero che Il tasso di ospedalizzazione per diabete non complicato e diabete con complicanze è nettamente inferiore in confronto al dato nazionale, e stessa cosa si rileva per il tasso standardizzato di mortalità per diabete, un po' più elevato negli uomini rispetto alle donne. Questo significa che, in Piemonte, la diabetologia sta lavorando bene ma, comunque, c’è ancora tanto da lavorare e migliorare”ha spiegato Enrico Pergolizzi, Presidente AMD-Associazione Medici Diabetologi Piemonte e Valle d’Aosta. “L’obiettivo delle società scientifiche diabetologiche, AMD e SID in prima linea, è quello di potenziare e razionalizzare l’assistenza alle persone con diabete per garantire il pieno accesso alle cure e ai trattamenti in maniera omogena, per evitare le complicanze della malattia e assicurare una elevata qualità di vita. Ma un punto fondamentale è quello di promuovere campagne di sensibilizzazione rivolte ai cittadini sulla prevenzione dell'obesità e del diabete, centrate sull’educazione a comportamenti alimentari salutari e sull’incentivazione dell'attività fisica. La cultura della prevenzione deve essere proposta anche come investimento in salute, perché solo così è possibile ridurre il rischio di sviluppare queste malattie croniche che hanno un altissimo impatto sociosanitario ed economico”.

Secondo Salvatore Oleandri, Direttore SC Endocrinologia e Malattie Metaboliche ASL Città di Torino, è importante promuovere le campagne vaccinali per il Covid, e non solo, e potenziare sempre di più l'assistenza specialistica sul territorio, con gruppi interdisciplinari che lavorano sia nella faseacuta dentro l’ospedale, sia sul territorio.

“La pandemia ci ha insegnato che, nel momento in cui la medicina del territorio - la specialistica e la medicina di famiglia - vengono sostenute e rinforzate, si riesce a gestire la patologia sul territorio e a governare anche il suo ingresso in acuto in ospedale e anche la sua dimissione sul territorio. In questo momento – ha puntualizzato il professore Oleandri - gli spazi sul territorio dedicati alla specialistica non sono appropriati, lo vediamo dalle lunghe liste di attesa e dalla difficoltà che stiamo avendo in tutta Italia a recuperare i volumi prestazionali che avevamo prima del Covid, però, grazie al Pnrr si sta andando verso il potenziamento della medicina del territorio”.

Salvatore Oleandri ha ricordato inoltre che la campagna vaccinale messa in campo dal 2020 in poi, ha determinato gli effetti voluti: “la mortalità molto alta registrata durante la fase pandemica, soprattutto nella popolazione fragile di diabete, è tornata finalmente, almeno in Piemonte, a Torino, ai livellipre-pandemici, intorno al 2,5-3%, scendendo dal 6%, al 4%, al 3% progressivamente dal 2021 a oggi”.

Carlo Bruno Giorda, S.C. Diabetologia ASL Torino 5 ha messo in evidenza punti di forza e criticità: “La diabetologia sta vivendo una rivoluzione epocale e i due driver di questa rivoluzione sono l’innovazione farmacologica, che sta dando dei risultati impensabili, e la tecnologia. Ma esistono anche dei punti deboli: le tecnologie attualmente non sono riportate nel PDTA del diabete e poi serve migliorare la digitalizzazione, sopratttutto lo scambio dei dati con la medicina generale che è ferma ad un modello del 2010, già solo mettere in condivisione l’utilizzo dei farmaci e non solo gli esami sarebbe un passo avanti”.

Rendiamoci conto che questa patologia, che rappresenta la cronicità numero uno, riserva sfide anche nuove che ogni volta si affacciano – ha dichiarato Alessandro Stecco, Presidente IV Commissione Sanità, Regione Piemonte -.Recentemente, per esempio, un farmaco salvavita spray ipoglicemizzante per pazienti insulino-dipendenti, spesso pediatrici, non risulta più rimborsabile per mancato accordo in AIFA e le regioni vengono chiamate a trovare soluzioni. Alcune regioni si sono portate avanti e mi auguro che questo potrà essere fatto anche con la regione Piemonte, anche perché si tratta di un farmaco di un certo costo. Importante è la stretta connessione con gli specialisti: la patologia del diabete è quella dove meglio si estrinseca la collaborazione del medico di famiglia con lo specialista. Credo che sia il paradigma per tante altre criticità questo modello. Si segue con attenzione tutto quello che riguarda questa patologia perché, quando il diabete non è controllato, porta a una serie di conseguenze responsabili, tra le alte cose, di costi sociali molto forti”.

LE ESPERIENZE SUL TERRITORIO

L’Asl Città di Torino è in prima fila nella costituzione di nuovi modelli di presa in carico totale multidisciplinare del paziente. “Stiamo cercando di sperimentare nuove modalità di integrazione del paziente diabetico innestate su una rete solidissima" ha spiegato Carlo Picco, Direttore Generale ASL Città di Torino e Azienda Zero. “Nell’ambito dei controlli della retina siamo riusciti a fare una gestione integrata con gli oculisti all’interno dell’ospedale Oftalmico,dove è presente la sede principale di Diabetologia,e i pazienti fanno i controllidella retina contestualmente alla visita diabetologica. Inoltre abbiamo sperimentato il sistema di vaccinazione all’interno del PDTA del paziente diabetico, quindi non solo gli viene proposta la vaccianzione e offerta la prenotazione ma viene offerta l’intera prestazione.Infine, in Azienda Zero abbiamo ricostituito la rete diabetologica dandogli una dimensione più regionale e questo potrà sicuramente fare ottenere ulteriori miglioramenti nella direzione che ci siamo preposti”.

Paola Gennari, Responsabile della S.S.D. Malattie endocrine e Diabetologia dell'ASL TO3 ha presentato la situazione in questo territorio: “I pazienti con diabete tipo 2 nella TO3 sono circa 35.000, di cui circa 10.000 nell’area pinerolese, su una popolazione di circa 600.000 abitanti, ripartiti in 109 comuni. La difficoltà maggiore è, quindi, la vastità del territorio, non sempre facilmente raggiungibile. Grande importanza deve essere data ai PDSTA, come quello del diabete, strumento che permette al paziente un percorso clinico-assistenziale adeguato. L’ intensificazione della terapia è uno strumento efficace nella prevenzione delle complicanze a lungo termine e determina una riduzione dei costi legati alla gestione delle complicanze stesse. Per la sostenibilità del sistema, occorre dare sempre più spazio alla Telemedicina, considerando non solo il risparmio di costi diretti, ma anche di quelli indiretti”.

"I dati epidemiologici dicono che il diabete di tipo II è il principale problema della sanità territoriale, mettendo alla prova sia gli interventi clinici sia quelli organizzativi – ha sottolineato Carlo Romano, Direttore Distretto Nord Ovest e Coordinatore Area Territoriale Nord -. I Distretti sono direttamente impegnati sia dal punto di vista della loro funzione di tutela che da quello della garanzia dell'erogazione di prestazioni, e in Piemonte il PSDTA del diabete, attraverso la modalità della Gestione integrata, ha portato a documentati miglioramenti nell'assistenza".

LA MEDICINA GENERALE: AFFRONTARE IL DIABETE CON UNA MEDICINA DI POPOLAZIONE E DI INIZIATIVA

“In Piemonte è attivo il sistema di Gestione integrata del diabete mellito, questa modalità ha consentito di affrontare al meglio il periodo di pandemia Covid-19: infatti il paziente diabetico è stato quello che di meno ha subito il periodo di chiusura dei servizi, in quanto il sistema di integrazione dei servizi ha sopperito adeguatamente. Anche ora che il servizio sanitario regionale è in crisi con tempi di attesa lunghissimi, se non impossibili, per l’ottenimento delle prestazioni specialistiche, la branca diabelologia è quella che meno risente di questo fenomeno – ha spiegato Andrea Pizzini, Consiglio Direttivo FIMMG Torino e Segretario della Scuola Piemontese di Medicina Generale Massimo Ferrua, Torino -. Come medici di famiglia ci auspichiamo che anche altre patologie croniche (come la BPCO, lo scompenso cardiaco, l’osteoporosi, ecc…) possano essere affrontate con il medesimo approccio: con una medicina attiva, di popolazione e di iniziativa”.

I PAZIENTI: MIGLIORARE L’UTILIZZO DEI NUOVI FARMACI

Enrico Ferrario, Coordinatore di Assemblea Vinovo, Cittadinanzattiva Piemonte ci ha tenuto a sottolienare che “le scoperte recenti dell’eziologia e fisiopatologia del diabete hanno portato a nuovi farmaci, alcuni già utilizzati altri ancora sperimentali, che, aggiunti a farmaci storici come la Metformina e al controllo dietetico possono migliorare molto il quadro metabolico del paziente, ma il loro utilizzo presenta alcune difficoltà: non sempre adeguata conoscenza da parte dei medici di medicina generale e degli stessi specialisti; costi elevati; gravi problemi di carenza”.

Giulietta Miele, Presidente FAND Torino, si è infine soffermata sulla tecnologia a disposizione, “ovvero i nuovi device che aiutano il malato a monitorare in continuo il valore della glicemia, normalmente applicato sulla parte alta del braccio e che dovrebbe permettere un buon compenso glicemico; inoltre speriamo venga presto abbinato ad un microinfusore automatico che inietta direttamente l’insulina necessaria, oggi esiste un sistema manuale, tramite un apparecchio consente di iniettare la quantità giusta di insulina, anch’essa suggerita dal PDM stesso. Devo dire che c’è ancora da discutere in merito alla precisione della misurazione, perché va bene interpretare la tendenza della freccia atta alla misura, ma quando supera il 20% dichiarato ed il paziente è in ipoglicemia, la situazione diventa grave, sarebbe quindi consigliabile una rivisitazione dell’apparecchio”.

Si ringrazia Menarini Group e Guidotti per il contributo incondizionato.

Ufficio stampa Motore Sanità

Laura Avalle - 320 098 1950

Liliana Carbone - 347 264 2114

comunicazione@motoresanita.it

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

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Nelle tabaccherie di tutta Italia è possibile acquistare il...

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Prenderà avvio il 25 aprile 2024, per 29 giorni non consecutivi fino al 14 luglio, la sperimentazione relativa al contributo di accesso al centro storico di Venezia.

Venezia, 23 aprile 2024.L’istituzione del contributo di accesso a Venezia - prevista dalla Legge Nazionale n. 145 del 2018 – mira, tra le altre cose, a regolamentare il fenomeno escursionistico di Venezia, disincentivando le visite giornaliere non programmate, al fine di innalzare il livello qualitativo dell'esperienza di visita degli ospiti e migliorare la fruizione della città da parte dei diversi city-users.

Grazie all’accordo tra Vela spa - società del Gruppo AVM incaricata dal Comune di Venezia per le attività di comunicazione e vendita del contributo di accesso - e Servizi in Rete 2001 - società della Federazione Italiana Tabaccai - in tutte le oltre 30.000 tabaccherie PuntoLis in Italia si potrà acquistare comodamente e in anticipo il contributo di accesso a Venezia, in un’ottica di semplificazione dei servizi al cittadino.

Il contributo di accesso, al costo di 5 euro giornalieri, sarà richiesto ai visitatori che non ricadono nei casi di esclusione ed esenzione individuati dal Comune di Venezia, identificati solo a titolo esemplificativo come i visitatori giornalieri che non soggiornano in strutture del Comune di Venezia o che non sono residenti in Veneto.

Le persone esenti dovranno invece registrarsi sul portale https://cda.ve.it.

Si rafforza così la partnership tra il Comune di Venezia, tramite la partecipata Vela spa, e la Federazione Tabaccai, già attiva da anni per la vendita dei biglietti di trasporto pubblico locale. Un servizio aggiuntivo che permetterà di acquistare il titolo su tutto il territorio nazionale, agevolando quindi le operazioni di pagamento. Nelle tabaccherie PuntoLis di tutta Italia saranno emessi i codici (QR code) da esibire in caso di controlli.

«Il lavoro svolto nel corso degli anni in tema di mobilità e servizi ai cittadini – dichiara il Presidente Nazionale della Federazione Italiana Tabaccai, Mario Antonelli – ha permesso alla nostra rete di raggiungere un ulteriore traguardo, consentendo di acquistare nelle tabaccherie il contributo richiesto ai visitatori per la salvaguardia di una città tanto bella e delicata».«È la prova che – aggiunge Antonelli – grazie alla rete delle tabaccherie si riescono a coniugare le esigenze delle Amministrazioni con quelle delle persone. Semplificare la vita dei cittadini, favorendoli nel disbrigo delle piccole incombenze, è per noi tabaccai un imperativo. A conferma – conclude il Presidente Nazionale FIT – dell’importanza del ruolo della nostra categoria, a fianco tanto delle istituzioni che della comunità».

«Con questo ulteriore accordo, la città di Venezia - tramite la società Vela - offre un servizio per tutte le categorie di utenti che visiteranno il centro storico, anche quelli che hanno minor consuetudine con i mezzi informatici e che potranno quindi prenotare e pagare in anticipo il contributo d’accesso in tutto il territorio nazionale», dice Alberto Bozzo direttore Sviluppo Mercati e Vendite di Vela SpA.

“Una “facilitazione” che si aggiunge al pagamento on line – tramite il sito internet dedicato – e a quello fisico negli sportelli Vela dislocati nell’area metropolitana di Venezia e, inoltre, dei partner o vettori convenzionati».

Federazione Italiana Tabaccai

fit@tabaccai.it

Ufficio Stampa

ufficiostampa@tabaccai.it

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Coppa Italia – Atalanta contro l’incubo Fiorentina:...

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Roma, 23 aprile 2024 – Protagoniste nelle coppe, tanto in Italia quanto in Europa. Atalanta e Fiorentina si sfidano, domani sera, nella seconda semifinale di Coppa Italia: gli esperti Sisal ritengono la Dea, che deve rimontare lo 0-1 del Franchi, favorita a 1,85 contro il 4,00 dei toscani mentre il pareggio è offerto a 3,75. Se l’ipotesi supplementari si gioca a 3,60, si sale fino a 7,25 per i calci di rigore. La Viola però è avanti nel passaggio turno, 1,65 contro il 2,25 dell’Atalanta che va a caccia della terza finale negli ultimi sei anni. I Bergamaschi vogliono anche esorcizzare un tabù: su 14 confronti nella competizione nazionale, i nerazzurri hanno battuto i toscani in appena due occasioni e solo nel 2019 sono riusciti ad avere la meglio in un confronto a eliminazione diretta. Ci si attende una sfida a viso aperto dove il Goal, a 1,65, appare probabile. Le marcature potrebbero arrivare in tanti modi: da un goal di testa, a 2,75, fino a una rete dalla panchina, in quota a 2,00. E una sostituzione nel primo tempo? È ipotesi da non sottovalutare visto che si gioca a 3,25.

Gianluca Scamacca non vuole interrompere il suo momento magico e prova a trascinare la sua Atalanta fino alla finale di Roma: un goal di testa del centravanti della Nazionale è in quota a 7,50. Cerca il terzo gol stagionale anche El Bilal Touré, dato a 4,00. La Fiorentina, dal canto suo, si affida non solo ad Andrea Belotti, nel tabellino dei marcatori a 3,50, ma al grande ex Jack Bonaventura: un goal o un assist del centrocampista viola è offerto a 3,15.

Sisal ricorda sempre che il gioco è vietato ai minori e che bisogna giocare sempre con consapevolezza e moderazione.

Sisal è uno dei principali operatori internazionali nel settore del gioco regolamentato ed è attualmente attiva in Italia, Marocco e Turchia, con un’offerta che comprende lotterie, scommesse, giochi online e apparecchi da intrattenimento. La Società opera a livello internazionale nel canale retail attraverso una rete di oltre 49.000 punti vendita, e su quello online con 1 milioni di consumatori.

La strategia di Sisal poggia su tre pilastri: la sostenibilità, con un impegno costante sullo sviluppo del programma di Gioco Responsabile e attraverso l’offerta di un modello di intrattenimento sicuro e trasparente - l’innovazione digitale, grazie alla piattaforma di gioco all’avanguardia orientata all’omnicanalità e alle competenze per lo sviluppo in-house di software e applicazioni per cogliere le opportunità della transizione digitale - l’internazionalizzazione, con l’obiettivo di aggiudicarsi gare per nuove concessioni all’estero sulla base della solida expertise maturata.

Dal 4 agosto 2022 Sisal è parte di Flutter Entertainment plc, il più grande operatore online di giochi e scommesse al mondo, con un portafoglio di marchi riconosciuti a livello mondiale e quotato alla Borsa di Londra nell’indice FTSE.

Sisal Italia S.p.A.

Ufficio stampa

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The Open Ring: il magazine per uno stile di vita...

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Milano, 23 Aprile 2024. Nella società odierna il benessere dell’organismo e la salute in generale sono divenuti argomenti prioritari, con le persone che sono sempre più interessate a un’alimentazione corretta e a uno stile di vita sano, anche in virtù dell’avvento della pandemia da Covid19 del 2020 che ha aumentato la sensibilità nei confronti di questi temi.

In questo contesto, gli utenti cercano costantemente in rete informazioni e consigli utili per poter migliorare la propria quotidianità sotto tutti gli aspetti, individuando figure affidabili in grado di fornire un contributo concreto e professionale in un settore molto delicato come quello della salute personale.

Non è infatti difficile, purtroppo, interfacciarsi con interlocutori poco seri che, sfruttando la tendenza del momento, si sono lanciati in questo comparto, con il solo scopo di ottenere visibilità e vendere i propri prodotti, proponendo soluzioni “fantasiose” e “ricette magiche” che in molti casi, oltre a non portare a nessun beneficio, possono essere anche dannose.

Fortunatamente, esistono però realtà digitali che si configurano come un vero e proprio alleato per il proprio benessere e che, grazie alla loro esperienza maturata nel campo della salute e della medicina, offrono alla collettività il loro know-how e le loro conoscenze per diffondere la cultura del vivere sano e più a lungo, con indicazioni chiare e trasparenti che possono davvero fare la differenza nella vita di tutti i giorni.

Stiamo parlando di The Open Ring, il nuovo magazine online dedicato alla salute e alla longevità, con il chiaro obiettivo di allineare la qualità con le aspettative di vita.

Longevità e viver sano: la mission di The Open Ring

Come accennato in precedenza, navigando in rete, non è difficile imbattersi in influencer e media digitali che propongono con insistenza le soluzioni più bislacche per poter vivere in modo sano e più a lungo, con gli utenti che vengono affascinati dai toni sensazionalisti utilizzati con il solo scopo commerciale di vendere i propri prodotti o programmi da seguire.

Ma in un contesto così delicato come quello della medicina e del benessere, la professionalità e la competenza devono essere alla base della comunicazione, evitando il rischio di andare dietro alle tante fake news o informazioni poco corrette che purtroppo caratterizzano l’ambiente digitale.

Proprio per questo è nato The Open Ring, il magazine informativo dedicato alla salute e alla longevità, fondato dal dottor Federico Boldrin che dopo una carriera trentennale nel campo della sanità, ha deciso di mettere a disposizione le proprie conoscenze e competenze del settore al servizio degli utenti, così da offrire loro l’opportunità di informarsi completamente e correttamente sulle buone pratiche da seguire per vivere in modo sano e longevo, attraverso piccolo grandi accorgimenti quotidiani che risultano essere decisivi per la salute di ciascuno di noi.

Come si può leggere sul sito, la mission di The Open Ring è quella di ispirare le persone a vivere una vita consapevole, informandosi e approfondendo correttamente i fattori che possono influenzare positivamente la longevità e il benessere fisico e mentale. Il nome scelto non è banale: l’anello aperto simboleggia l’opportunità di intraprendere un viaggio di trasformazione personale. Serve come promemoria costante dell’importanza di dedicare tempo ed energia al proprio benessere, che si tratti di migliorare il movimento, l’alimentazione, la qualità del sonno, la gestione dello stress o altre sfide personali, seguendo un percorso, evitando scorciatoie, ed avendo come traguardo quotidiano l’eudemonia, ovvero quel concetto legato alla felicità personale come fine ultimo.

Cosa leggere su The Open Ring

Navigando il sito, vediamo come la pianificazione redazionale di The Open Ring rispetti pienamente la mission appena menzionata, offrendo agli utenti un’informazione a 360 gradi su come migliorare la propria salute e la longevità.

Il magazine è suddiviso infatti in cinque sezioni principali, all’interno delle quali poter leggere articoli, contenuti, studi e approfondimenti relativi alla alimentazione, attività fisica, gestione delle emozioni, sonno ed elementi esogeni (es. fumo, alcool etc.). Fattori che concorrono al nostro benessere quotidiano attraverso un approccio olistico che tiene conto di tutti gli aspetti determinanti per il nostro corpo e la nostra mente.

Inoltre, il dottor Federico Boldrin, oltre a offrire un’informazione competente e qualificata, propone ai propri lettori la possibilità di seguire il proprio programma, denominato “Longevity Coaching Program”, dalla durata semestrale, nel quale vengono presentate nuove possibilità nutrizionali e di stile di vita, frutto di una consulenza attenta e approfondita per ogni utente, perché ogni percorso deve essere personalizzato secondo le singole condizioni e esigenze personali, così da strutturare un percorso coerente e obiettivi raggiungibili, evitando scorciatoie o ricette miracolose, ma instaurando un rapporto di fiducia e impegno condiviso, basato sulla bio-individualità e sui bisogni unici del proprio corpo, evidenziando le aree che richiedono miglioramenti e ponendo in essere le attività volte a questo scopo.

In questo modo, le persone avranno la garanzia di affidarsi a un professionista serio e affidabile in grado di offrire loro non solo un’informazione trasparente ed esperta, ma anche un nuovo modo per prendersi cura di loro stessi in modo corretto e con conoscenza, coscienza e consapevolezza.

Per maggiori informazioni

Sito web: https://theopenring.it/

Email: redazione@theopenring.it

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