Spettacolo
Sanremo 2024, Il Tre: “Dall’Ariston chiedo...
Sanremo 2024, Il Tre: “Dall’Ariston chiedo scusa a chi non avrei voluto perdere”
In gara con il brano 'Fragili', il rapper romano annuncia: "Voglio godermi questo Festival". E sul FantaSanremo: "Potete contare su di me"
E' uno dei rapper più amati dai giovani e, dopo aver conquistato le classifiche italiane con solo due dischi, si appresta a calcare il palco più importante per la musica italiana. E' Il Tre, all'anagrafe Guido Senia, classe 1997, per la prima volta al Festival di Sanremo con il brano 'Fragili' perché "siamo tutti un po' fragili" ma l'importante "è saper convivere con i propri errori e con i propri demoni interiori", racconta il rapper in una conferenza stampa pre-sanremese.
Il brano racconta un'esperienza personale, una relazione che "non è andata proprio a buon fine perché di base ho fatto degli errori" ammette Il Tre che nella canzone prova anche a scusarsi perché "mi dispiace veramente e perché nella vita è importante riconoscere i proprio errori". "Queste esperienze - racconta - mi fanno crescere e capire che molte volte ci si deve rendere conto prima del gioiello che si ha tra le mani".
Sì, perché "la persona che era al mio fianco era un gioiello che non avrei voluto perdere e nella canzone rifletto anche su me stesso e sul fatto che di base non sono proprio la persona che vorrei essere". La Lei del brano, dunque, "merita di meglio" e se guarderà Sanremo capirà sicuramente che si parla lei: "anche se è finita resta comunque una bella storia d'amore e lei sentirà cosa ho da dirle proprio dal quel palco là". Un vero e proprio colpo di scena anche perché "non la sento da mesi".
Tralasciando il testo e passando al sound e all'extrabeat più 'trattenuto', il rapper romano spiega: "su quel palco volevo portare qualcosa di mio e dare un segnale a chi mi segue". Perché se è vero che l'80% delle persone che seguiranno Sanremo "probabilmente non mi conosce", c'è comunque un 20% che "mi segue da tantissimo tempo e volevo far capire che sono sempre io". E' vero, "ho unito il pop con il rap però mantenendo una radice di rap. Lo so che non posso fare Cracovia sul palco di Sanremo però ho scelto il giusto compromesso".
Quanto all'ansia di calcare un palco così importante, Il Tre risponde: "ci sarà, ma sarà positiva. Sanremo l'ho tanto desiderato. E' un momento talmente bello, che forse non si ripeterà più o forse sì, che è quasi da stupidi non goderselo". E a chi gli chiede cosa è cambiato dopo aver firmato con una major lui risponde: "Lo stereotipo racconta che una volta firmato con una major, l'artista non può più dire quello che vuole ed esprimere il proprio potenziale artistico. In realtà non è vero e lo dico in Cracovia pt.3: ho firmato con una major e nessuno mi ha mai imposto cosa scrivere nelle canzoni o come cantarle".
Sempre nella stessa canzone anche il riferimento ai talent: "Mi è stato proposto ma ho sempre scelto di fare un altro tipo di percorso, ovvero la gavetta, senza passare dalla tv e usare quella che è, diciamo, una 'scorciatoia'". Nell'ambiente sanremese la sua partecipazione al Festival era attesa già da qualche anno e in effetti ci sono stati altri brani presentati, come ad esempio 'Roma' e 'Invisibili' e a chi gli chiede conferma sul nome di Fabrizio Moro per la serata duetti risponde: "non posso confermare".
Sanremo, sottolinea Il Tre, "rappresenta sia un punto d'arrivo, perché sono diversi anni che cerco di arrivare su quel palco, che di partenza, perché allo stesso tempo si apre anche un nuovo capitolo con tutta un'altra serie di eventi", tra cui il suo primo live al Palazzo dello Sport di Roma sabato 9 novembre: "una delle cose penso più importanti che ho sognato per tanto tempo". E a chi parla di tappe bruciate, lui dice: "ho fatto tanti anni di gavetta e penso sia l'evento giusto al momento giusto". Infine, sul FantaSanremo "potete contare su di me ma non c'è la possibilità che io possa twerkare sul palco". Per il resto "il FantaSanremo è una cosa seria, come il Fantacalcio. Lo prenderò seriamente". (di Loredana Errico)
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Subsonica, al via tour nei palazzetti
Dal 3 aprile prossimo la band toccherà sette città italiane e svelerà live i nuovi brani dell'ultimo album 'Realtà aumentata'. Ad accompagnare la band nelle date nei palazzetti di Milano, Bologna e Torino ci saranno i due artisti torinesi Ensi e Willie Peyote. Il palco sarà largo oltre venti metri con 5 pedane autonome mobili che raggiungono 5 metri altezza
L’attesa è finita: dal 3 aprile prossimo i Subsonica fanno ritorno nei palazzetti italiani con il Subsonica 2024 tour. La tournée, prodotta da Live Nation, toccherà sette città e palasport nel mese di aprile 2024 e vedrà finalmente svelati live anche i nuovi brani del loro decimo album in studio 'Realtà Aumentata', uscito il 12 gennaio scorso. Si parte il 3 aprile a Mantova - con uno show che sarà preceduto dallo speciale soundcheck aperto 'Baci, abbracci e decollo kabuki', destinato a tutti i possessori del biglietto per il concerto - e si prosegue il 4 aprile al Forum di Milano, il 6 aprile al Zoppas Arena di Conegliano (Tv), l’8 aprile al Palazzo dello Sport di Roma, il 10 aprile all’Unipol Arena di Bologna, l’11 aprile al Nelson Mandela Forum di Firenze, per poi chiudere il 13 aprile all’Inalpi Arena di Torino.
Racconta la band: "'Realtà Aumentata' è un album che ha rinsaldato unanimemente il legame con i nostri e le nostre 'terrestri', come non succedeva da tempo. Pertanto, per fare spazio ai nuovi brani senza nulla togliere al nostro storico, suoneremo la scaletta più ampia e articolata di sempre". La produzione del live vede un approccio multidisciplinare in cui le varie tecnologie lavorano in sinergia, per raccontare attraverso forme inedite il mondo della band, esaltando l’identità di ciascuno dei cinque componenti. Su un palco largo oltre venti metri e di oltre quattro metri di profondità progettato da Jordan Babev - a cui poi si aggiungono schermi e fondale, per arrivare quindi a una profondità finale una decina di metri -, si nascondono 5 pedane autonome mobili che danno l’illusione di avere di fronte a sé un palco standard, ma che offrono incredibili possibilità di personalizzazione: i cinque componenti della band sono posizionati tutti sulla stessa linea, ma le pedane mobili si muovono fino a raggiungere i 5 metri di altezza.
La dimensione del distacco dal palco da una parte richiama il concept di 'Realtà Aumentata', dall’altra permette una visione interessante del concerto anche dalle tribune, ridefinendo così la visione canonica di uno show, spostando il focus dal centro della scena verso prospettive inconsuete e raramente considerate, esplorando ed ampliando la visione spaziale. Il collettivo torinese High Files ha curato e ideato tutta la parte visual del tour. Riccardo Franco-Loiri (Akasha), Tommaso Rinaldi, Niccolò Borgia, hanno realizzato i visual che contribuiscono a esaltare la componente luminosa come vere e proprie fonti di luce, stagliandosi su una massiccia presenza di ledwall che fa sia da cornice che da quadro, riempiendo la scena e portando il pubblico in un viaggio musicale fatto di potenza e stile che si alternano e si mescolano senza soluzione di continuità.
Il light e sound design, curato da Mister X, gioca con i fasci di luce usandoli anche come effetti speciali che illuminano volutamente i 5 artisti. Ad accompagnare la band nelle date nei palazzetti di Milano, Bologna e Torino ci saranno i due artisti torinesi Ensi e Willie Peyote: non è la prima volta che i due dividono il palco con i Subsonica, da sempre entusiasti di ospitare nei live altri esponenti della scena musicale contemporanea della loro città. I due rapper hanno collaborato in 'Realtà Aumentata' nel brano 'Scoppia La Bolla', pezzo presente in scaletta e che nelle date di Bologna, Firenze e Torino vedrà invece la presenza anche di Fabio Celenza, musicista e autore di doppiaggi parodistici comico-nonsense e che, per l'occasione, ha doppiato la band in una versione inedita della canzone.
Spettacolo
Pechino Express 2024, oggi ultima tappa in Vietnam:...
Sarà una tappa davvero al limite, che metterà ancora una volta a dura prova la resistenza fisica e psicologica delle coppie in gara: i viaggiatori sono chiamati a percorrere una tappa ancora infinita, in corsa per 454 km, da Lao Cai a Dien Bien Phu
Zaini in spalla e vento in faccia, come sempre. Ma stavolta anche pioggia battente. L’ultima tappa in Vietnam del viaggio lungo la Rotta del Dragone di Pechino Express – oggi, giovedì 28 marzo, in esclusiva su Sky e in streaming solo su Now - si snoderà tra mille difficoltà, a partire dalle precipitazioni che renderanno tutto molto più faticoso. Sarà una tappa davvero al limite, che metterà ancora una volta a dura prova la resistenza fisica e psicologica delle coppie in gara: i viaggiatori sono chiamati a percorrere una tappa ancora infinita, in corsa per 454 km, da Lao Cai a Dien Bien Phu.
Dopo aver affrontato una nuova tappa non eliminatoria, al via si presentano: Fabio ed Eleonora Caressa a formare la coppia de “I Caressa”, poi Damiano e Massimiliano Carrara “I Pasticcieri”, Artem e Antonio Orefice “I Fratm”, Nancy Brilli e Pierluigi Iorio “I Brillanti”, Kristian Ghedina e Francesca Piccinini “I Giganti”, Maddalena Corvaglia e Barbara Petrillo “Le Amiche”, Estefania Bernal e Antonella Fiordelisi “Italia Argentina”. Ci sono anche Megan Ria e Maddalena Svevi, “Le Ballerine”, new entry della scorsa puntata e già inseritesi pienamente in clima gara.
In questa nuova puntata i concorrenti, provvisti solamente di uno zaino contenente una dotazione minima e di 1 euro al giorno a persona e in valuta locale, cominceranno il loro viaggio sotto il tempio sacro di Lao Cai, dedicato alla Dea madre del cielo, una delle quattro sante immortali del Vietnam. A inizio puntata sarà la coppia de 'I Pasticcieri', vincitori della terza tappa, a ricevere da Costantino Della Gherardesca la temuta busta nera che al traguardo decreterà se la puntata è eliminatoria o meno. Il percorso si snoderà tra strade tortuose e antiche tribù delle montagne del nord, portando i concorrenti a fare la conoscenza prima delle donne dell’antichissima etnia Hmong, vestite elegantemente con abiti unici coloratissimi confezionati da sarte incredibili, poi di quelle dell’etnia Black Tai, che secondo una secolare tradizione dopo il matrimonio non si tagliano più i capelli. Tra colpi di scena e sorpassi mozzafiato, le coppie raggiungeranno il primo traguardo intermedio, e i primi a firmare il libro rosso riceveranno l’immunità, con la garanzia di mettere in tasca un biglietto per il Laos.
Tra mille peripezie, ma anche incomprensioni e riconciliazioni, i viaggiatori raggiungeranno il tappeto rosso a Dien Bien Phu, sotto il glorioso monumento che celebra la grande vittoria dei Việt Minh contro i colonizzatori francesi. Qui si scoprirà quali coppie potranno richiudere gli zaini per partire in direzione Laos: la tappa sarà nuovamente non eliminatoria o qualcuno dovrà far ritorno a casa? La puntata è sempre disponibile on demand e visibile su Sky Go.
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Gabriele Greco torna alla fiction passando per il cinema
Gabriele Greco, noto attore di fiction con successi come “Capri” e “Squadra Antimafia”, si è cimentato nella regia con il suo ultimo lavoro cinematografico, “Come mio figlio”. Il film, tratto da una storia vera e ispirato all’esperienza di Domenico Scordari, presidente di N & B Naturalis is Better e attivo nel progetto “Aloe per il sociale”, risulta essere un’opera coinvolgente e ispiratrice.
La pellicola, presentata lo scorso 18 dicembre presso il museo Sigismondo Castromediano di Lecce, affronta con sensibilità e profondità il tema della fuga dai piccoli paesi alla ricerca di una vita migliore. Greco, che ha anche recitato nel film, sottolinea l’importanza di fornire ai giovani gli strumenti necessari per comprendere il valore delle loro radici, senza costringerli a rimanere, ma aiutandoli a scegliere consapevolmente.
Il film, prodotto e distribuito dalla società Kreiamo Production con il patrocinio di Apulia Film Commission, è arrivato nelle sale cinematografiche prima di approdare su Amazon Prime Video in Italia e all’estero.
Obiettivo del film: accrescere la consapevolezza delle nuove generazioni di vivere in una terra unica, da amare e valorizzare.
Gabriele Greco, protagonista di questo affascinante progetto, adesso torna anche in televisione nel cast della fiction “Vanina” su Canale 5.
“Questa fiction mi ha riportato a respirare l’aria della mia amata Sicilia da cui mancavo da tanto tempo. Ho interpretato un personaggio divertente che mi ha regalato tanta leggerezza in un periodo per me molto duro che ha portato alla perdita di mio padre. È una serie realizzata con grande sapienza dal regista Davide Marengo tratta dai romanzi della scrittrice Cristina Cassar Scalia”, racconta l’attore che vedremo anche prossimamente in “Avvocato Malinconico” su Rai 1.