Cronaca
Torino, donna in carcere con figlio di un mese spostata...
Torino, donna in carcere con figlio di un mese spostata all’istituto per madri detenute
Lo fa sapere in una nota il ministero della Giustizia
La donna reclusa nella casa circondariale ‘Lorusso e Cutugno’ del capoluogo piemontese insieme al figlio di un mese, “ricevuta l’ordinanza del gip, è stata subito spostata questa mattina nell’Icam di Torino”, l’istituto di custodia attenuata per madri detenute vicino alla casa circondariale e dedicato alle donne detenute con figli. Lo fa sapere in una nota il ministero della Giustizia.
“Da subito la direzione dell’istituto aveva chiesto lo spostamento e immediatamente, già nella giornata di ieri – si legge – era stato individuato l’istituto di custodia attenuata per detenute madri di Torino. Appena arrivato il provvedimento del giudice competente si è provveduto allo spostamento”.
Il bimbo “è entrato con sua mamma nella sezione femminile della Casa Circondariale Lorusso e Cutugno. Quel bambino, come tutti i figli di detenuti e detenute, non dovrebbe trovarsi dietro le sbarre. Chiediamo al governo e alla maggioranza di tornare indietro sul veto alla proposta di legge che lo prevede per tutte le carceri italiane”, aveva affermato ieri Marco Grimaldi, vicecapogruppo dei deputati dell’Alleanza Verdi Sinistra. Con lui, Sara Diena, consigliera comunale di Sinistra Ecologista.
“Siamo qui perché abbiamo raccolto l’appello e la lettera delle donne detenute nella sezione femminile, che chiedono maggiori colloqui e videochiamate”, avevano spiegato Grimaldi e Diena lanciando “un appello al ministro Nordio: riportiamo alla legalità la casa circondariale più complessa d’Italia: 1448 detenuti a fronte di una capienza massima di 1118. Se decongestionassimo la struttura si potrebbe prevedere, come avvenuto dopo anni di denunce al Sestante, la ristrutturazione dell’intero padiglione B, il più fatiscente dell’intera struttura, dove infiltrazioni e muffa sono il minimo comune denominatore di quel blocco di cemento ormai marcio”.
Cronaca
Premio Sarzanini, tra i premiati Antonietta Ferrante...
Il riconoscimento anche al regista Marco Bellocchio
Un premio alla passione e al rigore. La terza edizione del premio Mario Sarzanini, specialista della cronaca giudiziaria morto tre anni fa, è stato assegnato al regista Marco Bellocchio per il film e la serie tv su Aldo Moro, a Francesca Fagnani (nella foto con il direttore dell'Adnkronos, Davide Desario) per le interviste da belva su Rai2; a Fabio Tonacci del quotidiano La Repubblica per i reportage in Israele.
Tra gli otto vincitori del premio patrocinato dall’Ordine dei Giornalisti del Lazio la giornalista dell’Adnkronos Antonietta Ferrante per le agenzie di stampa, Giuseppe La Venia del Tg1 per la tv, Fabiana Cofini (RaiNews.it) per il web, Sara Graziani della Casa internazionale delle donne per la categoria degli uffici stampa e Simone Spetia (Radio24) per la radio.
Cronaca
Mafia, Rando (Pd): “Orgogliosa di Roma Tre che...
‘Importante far capire senso responsabilità’
“Credo che sia una cosa lodevole quando un’università attenziona il fenomeno della mafia e ne dà conoscenza. Dedicare alle vittime delle mafie le aule dell’ateneo, significa dare nome e cognome a delle storie per la cultura della legalità”. Lo ha detto la senatrice del Partito democratico e componente della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, Vincenza Rando, a margine dell’evento ‘Roma Tre contro le mafie’ tenutosi presso l’Aula Magna del Rettorato dell’ateneo romano.
“Io sono orgogliosa di Roma Tre perché è importante far capire il senso di responsabilità”, ha concluso la Senatrice.
Cronaca
Mafia, Borrometi (Articolo21): “Roma Tre ci ricorda...
‘Non giratevi dall’altra parte’
“Io sono veramente contento di essere qui oggi perché ho partecipato lo scorso anno ad un’iniziativa con Paolo Siani, fratello di Giancarlo, nella quale nacque la promessa del Rettore di Roma Tre di intitolare 12 aule alle vittime di Mafia. Sono orgoglioso soprattutto perché, oggi, un liceo di Partinico ha negato l’intitolazione a Peppino Impastato. Oggi Roma Tre ci ricorda quanto è importante la memoria”. Così il presidente di Articolo21, Paolo Borrometi, a margine dell’evento ‘Roma Tre contro le mafie’ tenutosi presso l’Aula Magna del Rettorato dell’ateneo romano.
“Quando 12 anni fa ho iniziato a denunciare la mafia nel mio territorio, mi sono reso conto quanto sia importante che i giornalisti non girino lo sguardo altrove - ha concluso il presidente di Articolo21 - Dobbiamo ricordare che l’articolo 21 della nostra Costituzione non è soltanto il diritto e il dovere del giornalista di informare, ma anche il diritto del cittadino ad essere informato, così da poter permettergli di scegliere da che parte stare".