Lavoro
Mozzarella di bufala Dop: export oltre 40%, al via da...
Mozzarella di bufala Dop: export oltre 40%, al via da Parigi tour di promozione
In programma tappe in Giappone e Spagna
Il Consorzio di Tutela della mozzarella di bufala campana Dop punta sull’export e moltiplica le iniziative di promozione all’estero. Dalla Francia al Giappone, la Bufala Campana guarda sempre più ai mercati stranieri, che diventano centrali anche nella strategia di sviluppo delle attività del Consorzio. L’export del comparto vale infatti oltre 300 milioni di euro e ha superato per la prima volta il 40% dell’intera produzione.
Il tour internazionale, che porterà la mozzarella Dop in diversi continenti, inizia domenica prossima, 25 febbraio, da Parigi, dove si apre il 'Salon du Fromage' negli spazi di 'Paris Expo Porte de Versailles' fino al 27 febbraio. La mozzarella di bufala campana parteciperà alla rassegna nell’ambito della collettiva curata dall’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane (Ice) nella Hall 7.3, stand E037. Proprio la Francia rappresenta il primo mercato per l’export della Bufala Dop, assorbendo circa un terzo del totale. I francesi sono tra i maggiori appassionati di formaggio al mondo: nel 2021 hanno consumato circa 29 kg di formaggio pro capite e in questa quantità sono compresi in media 1,9 kg di mozzarella, prodotto che è al terzo posto delle preferenze oltralpe secondo il report 2023 di France Agrimer.
“Il nostro comparto arriva all’appuntamento parigino in uno scenario ancora difficile”, fa sapere il presidente del Consorzio, Domenico Raimondo. Il 2023 si è chiuso infatti con una leggera flessione della produzione di mozzarella di bufala campana Dop, attestatasi a 55.707 tonnellate, facendo registrare un calo dello 0,28 per cento rispetto al 2022.
Segnali incoraggianti, invece, arrivano dall’export: secondo il monitor Distretti di Intesa Sanpaolo, nel terzo trimestre 2023 la mozzarella di bufala campana ha messo a segno un +10 per cento, mentre la filiera del lattiero-caseario si è fermata a un +3 per cento. “Il nostro prodotto piace sempre di più sulle tavole di tutto il mondo e l’export rappresenta un asset fondamentale, su cui il Consorzio ha deciso di investire”, spiega il presidente Raimondo.
Già programmate le altre tappe della missione internazionale. Dal 5 all’8 marzo il Consorzio prenderà parte al 'Foodex' di Tokyo, la principale fiera giapponese ed evento di grande richiamo commerciale per l’intera area Asia Pacifico. In calendario sono previste una serie di attività promozionali dedicate al sistema dei prodotti Dop, con la regia dell’Unione europea.
Dal 18 al 21 marzo ci si sposta in Spagna, alla rassegna 'Alimentaria' di Barcellona (Hall 3, level 0, stand 500), evento biennale che coinvolge i principali attori del settore agroalimentare internazionale. Il Consorzio promuoverà iniziative anche in collaborazione con la Regione Campania. La Spagna rappresenta uno dei mercati più promettenti e oggi vale il 5 per cento delle esportazioni di Bufala Dop. Dal 7 al 10 maggio si torna invece in Italia per essere protagonisti al 'Cibus' di Parma.
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Driverso: in Ue fatturato a 169 mln per car hiring d’alta...
Al Museo Maxxi di Roma il secondo global meeting della prima piattaforma digitale europea
Un comparto in grande espansione a livello europeo, con 169 milioni di euro di fatturato nel 2023, 192 imprese attive e un parco auto di 3.456 unità. E per quanto riguarda l'Italia i dati parlano di 45 milioni di euro di fatturato con circa 1000 auto. I numeri che arrivano da Driverso’s Analysis Lab riguardano il mercato del car hiring d’alta gamma nel Continente e segnalano anche un costo medio per noleggio di 2.916 euro per 58.074 transazioni nell’anno.
La durata media dei contratti è stata di 5,4 giorni per 313.600 giornate complessive, con ricavi medi sul singolo veicolo pari a 49mila euro. Ma c’è soprattutto un’aspettativa di crescita rilevante: il fatturato del settore è atteso a 195 milioni di euro già alla fine di quest’anno, per poi salire via via fino ai 714 milioni previsti nel 2030. Il bacino di mercato potenziale, comunque, è enorme, dato che il giro d’affari del luxury travel è calcolato oggi in 1.380 miliardi di euro.
Circa 40 di queste aziende, che rappresentano il meglio dell’offerta del car hiring d’alta gamma e rispettano standard di qualità predefiniti, operano su Driverso, la prima piattaforma digitale europea, nata in Italia, per il noleggio auto premium. L’aggregatore online mette a disposizione centinaia di veicoli di tutti i marchi più prestigiosi, forniti dai player attivi su 10 Paesi (Austria, Francia, Germania, Italia, Olanda, Portogallo, Principato di Monaco, Regno Unito, Spagna, Svizzera).
Decine di aziende, esperti, stakeholder qualificati e appassionati provenienti da tutta Europa si sono ritrovati oggi nel suggestivo scenario del Museo Maxxi di Roma per il secondo global meeting di Driverso, da cui sono emersi numeri, scenari e tendenze di un ramo dell’automotive che incrocia i temi del lusso, del lifestyle, dell’economia digitale e soprattutto le sempre mutevoli abitudini di consumo turistico. Il servizio, infatti, si rivolge soprattutto a un target di clientela legata al tempo libero e alla ricerca di un’esperienza esclusiva di viaggio e di mobilità del tutto customizzata.
Durante la giornata al Maxxi, sono intervenuti esperti del calibro di Ryan Sarver, Partner Redpoints Ventures e soprattutto ex direttore della piattaforma Twitter, Massimiliano Archiapatti, Ceo di Hertz Italy, Jasmine Boni-Ball, Executive assistant di ‘Tuscany Now and More’, Ferruccio Rossi, Direttore generale di Sanlorenzo Yacht, Leopoldo Gasbarro, direttore di Wall Street Italia, e Maurizio Iperti, Ceo di LoJack.
Pierluigi Galassetti, co-founder con Saverio Castellaneta di Driverso, ha detto: “Il noleggio auto di alta gamma riveste un ruolo chiave nell’offerta turistica italiana e internazionale e agisce come un elemento in grado di caratterizzare e arricchire l’intera esperienza di viaggio. Questa proposta di mobilità è apprezzata sia dai visitatori nazionali che da quelli internazionali e si inserisce in un contesto in cui la clientela ricerca non solo comfort ed esclusività, ma richiede esperienze immersive e personalizzate in ogni dettaglio del soggiorno, dalla cucina all'alloggio, fino agli spostamenti in auto, che completano la gamma dei servizi”. “Nell’ambito del settore lusso, fortemente in crescita
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Peste Suina, Martinelli (Assosuini): “Se crolla...
Il presidente dell'associazione: "Allevamenti e prosciutti sono sicuri, al mercato però non interessa"
"Il rischio grosso che stiamo correndo è di perdere un settore importante, un'eccellenza del made in Italy. La Cina già non importa i nostri prosciutti da due anni, com e anche la Corea e il Giappone. Adesso anche il Canada e se poi decideranno di fare la stessa cosa Stati Uniti, Francia e Germania che rappresentano i nostri principali mercati allora resteremo con i maiali negli allevamenti e i prosciutti nei prosciuttifici. Questo perchè il 30% dei prosciutti che si producono in Italia vengono esportati. Se crolla l'export sarà una catastrofe per i 4mila allevamenti italiani e per i trasformatori ma anche per tutto l'indotto". E' l'allarme che lancia, con Adnkronos/Labitalia, Elio Martinelli, presidente di Assosuini, dopo che il diffondersi della peste suina sui cinghiali anche nella zona del Parmense ha portato l'Ue a stabilire la zona di restrizione II a Langhirano, patria del Prosciutto di Parma.
E per Martinelli "se crolla l'export le aziende non avranno alternativa che chiudere e se, guardiamo all'esempio della Germania che ha affrontato il problema prima di noi, adesso il Paese fa segnare un 20% in meno di allevamenti dopo la fine dell'emergenza". "Questo fa capire che una volta chiusa l'attività è difficile che questa riparta dopo la fine dell'emergenza", sottolinea.
Secondo il presidente di Assosuini "finora il contrasto alla peste suina nel selvatico si è fatto solo in teoria, basti pensare che dopo un anno e mezzo il commissario straordinario non è ancora operativo. Si dove agire come fatto in Sardegna, dove il virus è stato eradicato con il coinvolgimento di tutte le forze in campo, a partire dai cacciatori che sono stati la chiave per sconfiggere il problema. E invece ora abbiamo un virus che corre velocissimo in Italia dove si calcola che ci siano 1,5-2 milioni di cinghiali", sottolinea.
Ma nonostante il virus corra tra i cinghiali gli allevamenti italiani di suinbi sono al sicuro. "I nostri allevamenti di suini, grazie agli investimenti fatti dagli allevatori in materia di recinti e barriere e anche con i controlli che vengono fatti di continuo, sono super sicuri. Ricordiamo che la peste suina non si trasmette all'uomo ma colpisce cinghiali e suini, si propaga velocemente e porta nel 90% dei casi alla morte degli animali. Detto questo, i nostri prosciutti sono sicuri e super controllati ma questo non interessa al mercato che non intende rischiare", conclude Martinelli.
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Ai, Iannicelli (Ordine Ingegneri): “Fondamentale dare...
Parla il responsabile scientifico della Commissione Metrologia agli "Stati generali delle ingegnerie digitali”
“La metrologia è la scienza della misura che si divide tra la metrologia scientifica, legale, industriale. In Italia è stata un po' trascurata ed è per questo che ci siamo riuniti una commissione. La prima commissione di metrologia è nata a Milano e vi collaborano persone da tutta Italia perché è fondamentale dare peso a questa scienza che sta dietro a tutte le cose”. A parlare è Carmelo Iannicelli, presidente Commissione Metrologia dell'Ordine degli Ingegneri, dal palco degli "Stati generali delle ingegnerie digitali - Costruendo il futuro tecnologico di Milano e del Paese", organizzato dall'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano all'Acquario civico del capoluogo lombardo. Nel panel “Metrologia 4.0: verso una misurazione smart e intelligente” si è discusso di smart Metrology: “Se l'intelligenza artificiale si basa su numeri sbagliati perché non abbiamo conoscenza e competenza, stiamo perdendo il controllo delle nostre misure. Il controllo dei dati, il controllo delle misure, il controllo delle tolleranze dei nostri strumenti di misura è fondamentale- illustra Iannicelli - Abbiamo deciso di metterci insieme per cercare di far capire l'importanza e il presidio che deve essere fatto su tutto questo”, conclude.