

Cronaca
Cybersicurezza, Baldoni (Acn): “Consapevolezza bassa, alzare le difese”
La consapevolezza dell’importanza della sicurezza cibernetica dei dati in Italia “è ancora bassa e dobbiamo aumentarla: c’è un impegno totale da parte dell’Agenzia ma anche di tutte le istituzioni nazionali per alzare il livello di consapevolezza nelle pubbliche amministrazioni, nelle aziende, soprattutto le Pmi, e tra i cittadini”. Lo ha detto all’Adnkronos il direttore generale dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn) Roberto Baldoni.
In base al proprio ruolo ognuno ha le sue responsabilità: “Come amministratore delegato di un’azienda – ha spiegato – ho una serie di responsabilità nella gestione del rischio cyber nell’azienda stessa, che potrebbe portare a gravi perdite o al blocco del funzionamento dell’azienda stessa e devo quindi prendere tutte le precauzioni del caso per minimizzare il rischio; se sono un cittadino devo adottare le regole di sana igiene cyber quando uso la posta elettronica o navigo sul web”. “Siamo in una dimensione che non è più solo fisica, ma fisica digitale. Se nel mondo fisico sappiamo come proteggerci dobbiamo capire che anche il digitale è un altro mondo in cui bisogna usare regole di sicurezza. Non bisogna spaventarsi, ma esserne consapevoli”, ha continuato.
L’Agenzia per la cybersicurezza nazionale punta ad aumentare la cultura della sicurezza cibernetica dei dati in Italia “attraverso tante iniziative con le industrie e le pubbliche amministrazioni. Avremo iniziative all’interno delle scuole, cerchiamo di aumentare al massimo, con le scuole e le università, l’interesse dei ragazzi verso le lauree di tipo Stem per poter incrementare la nostra ‘war force’ di persone in grado di difendere il Paese, le aziende e le Pa da attacchi di tipo cibernetico”. “Stiamo lavorando – continua Baldoni – per diffondere l’importanza della conoscenza dei concetti base legati alla cybersicurezza anche per coloro che hanno orientamenti di tipo diverso: è importante perché vivranno comunque in questo mondo fisico-digitale e in questo mondo si creeranno le nuove opportunità di lavoro anche per loro. Il mondo sta rapidamente cambiando, lo vediamo con l’introduzione di nuovi strumenti di intelligenza artificiale che cambieranno il modo di lavorare e i mestieri”.
Tanti i pericoli che si annidano nella rete. Tra questi il furto dei dati sul web punta a “carpire informazioni che possono essere usate per fare truffe o per ottenere ancora più dati. Sul dark web si trovano tantissime informazioni riguardo credenziali per entrare in siti o servizi – spiega Baldoni – C’è bisogno di una rete che faccia fluire queste informazioni al più presto a chi è stato depredato di questi dati per porre in essere delle difese, chiudere certi account, fare pulizia, bloccare certi utenti”. “E’ un esercizio che dobbiamo fare come Paese perché sempre più ci digitalizziamo e sempre più dobbiamo gestire questo rischio oltre a cogliere le opportunità del digitale”, conclude.
Rischi sono legati anche all’uso dei social network, come TikTok, finito nel mirino degli Stati Uniti. “Applicazioni come i social possono impattare l’opinione pubblica sia dal punto di vista globale che dal punto di vista di avere informazioni personali per scopi di profilamento”, spiega il direttore generale di Acn. “Queste sono problematiche note da tempo e su cui sono stati presi accorgimenti – continua – Ci sono alcune nazioni più avanzate che stanno prendendo drastiche misure riguardo alcuni social: è importante capire che la gestione di tutti questi dati può portare dei problemi che vanno gestiti”.
Nel 2023 l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale punta a “crescere”: “Abbiamo l’obiettivo di arrivare a 300 unità di personale per la fine del 2023 e continuare ad aumentare nei prossimi anni per realizzare in Italia un centro di eccellenza che aiuti il Paese a prendere le decisioni che in questo ambito tecnologico sono particolarmente complesse – conclude Baldoni – Dobbiamo puntare sulle eccellenze, prendere i migliori cervelli nel nostro Paese, far rientrare i ragazzi dall’estero. Vogliamo lasciare un asset importante, strategico, per mantenere l’indipendenza e la prosperità per i nostri figli”.
Cronaca
Garante Privacy blocca ChatGPT: “Raccolta illecita di dati personali”

(Adnkronos) – Stop a ChatGPT finché non rispetterà la disciplina privacy. Il Garante per la protezione dei dati personali ha disposto, con effetto immediato, la limitazione provvisoria del trattamento dei dati degli utenti italiani nei confronti di OpenAI, la società statunitense che ha sviluppato e gestisce la piattaforma. L’Autorità ha contestualmente aperto un’istruttoria.
“ChatGPT, il più noto tra i software di intelligenza artificiale relazionale in grado di simulare ed elaborare le conversazioni umane, lo scorso 20 marzo aveva subito una perdita di dati (data breach) riguardanti le conversazioni degli utenti e le informazioni relative al pagamento degli abbonati al servizio a pagamento”, fa sapere il Garante che nel provvedimento rileva “la mancanza di una informativa agli utenti e a tutti gli interessati i cui dati vengono raccolti da OpenAI, ma soprattutto l’assenza di una base giuridica che giustifichi la raccolta e la conservazione massiccia di dati personali, allo scopo di ‘addestrare’ gli algoritmi sottesi al funzionamento della piattaforma”.
Cronaca
Edi Rama nel doc di Telese su Crespi: ”C’era qualcosa che non tornava”

(Adnkronos) – Nel corso delle riprese del Docufilm ‘Stato di Grazia’ che tratta la nota vicenda giudiziaria di Ambrogio Crespi, Luca Telese, regista della pellicola, ha realizzato un’intervista esclusiva all’ex premier dell’Albania Edi Rama con cui Crespi aveva lavorato nel 2010, in occasione della sua campagna politica, occupandosi della comunicazione, seguendolo in un passaggio cruciale della sua carriera che lo portò a diventare Primo Ministro. ”Quando ho saputo di questa faccenda – ha dichiarato Rama – non mi capacitavo, non potevo immaginare che la persona che avevo conosciuto così solare, aperta e generosa, potesse essere colui che era immischiato in un sistema mafioso, c’era
qualcosa che non tornava”. ”Posso testimoniare che Ambrogio Crespi mentre era al mio fianco a Tirana – ha concluso Rama – non avesse la benché minima idea di come avere qualche voto in più”. Il film è prodotto da Psc Proger Smart Communication e Alfio Bardolla e raccoglierà al suo interno tante forti testimonianze. Un viaggio tra paradossi, ed incredulità, di giorni bui, ma anche di lotta incessante alla ricerca della verità e del riscatto di speranza che si traduce nella realtà della grazia parziale concessa, in tempi record, dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Cronaca
Csm: “La pm molestata doveva denunciare, no a giustizia fai da te”

(Adnkronos) – La pm della Dda di Palermo Alessia Sinatra “ha ritenuto più opportuno, anziché denunciare l’accaduto all’autorità giudiziaria nell’immediatezza dei fatti, utilizzare tale impropria e obliqua modalità di reazione rivolgendosi, in prossimità della votazione del plenum del Csm, all’amico Palamara affinché condizionasse dall’esterno l’attività consiliare”. Ricorrendo “in una sorta di ‘giustizia fai da te’ intesa dall’incolpata come unica modalità suscettibile di darle soddisfazione e riparare in qualche modo il danno subito”. E’ quanto scrive la Sezione disciplinare del Csm nelle motivazioni della condanna alla censura inflitta lo scorso 21 febbraio alla pm di Palermo Alessia Sinatra. Una vicenda che risale al 12 dicembre 2015, quando l’allora procuratore di Firenze Giuseppe Creazzo avrebbe molestato sessualmente la pm in un corridoio dell’albergo in cui si trovavano per un convegno di Unicost. Condotta punita, sempre in sede disciplinare, con la perdita di due mesi di anzianità per Creazzo. Ma se lui è stato ritenuto colpevole, lei non è stata ritenuta innocente. Il nuovo Csm ha “censurato” Sinatra per gli sms che ha scambiato con Luca Palamara in cui chiamava Creazzo “il porco”. Una sentenza arrivata nonostante La Pg della Cassazione Gabriella De Masellis volesse la pm Sinatra innocente. Ma i giudici no.
Secondo il Csm, in tal modo “la dottoressa Sinatra, nonostante il suo status da magistrata, ha dimostrato evidente e profonda sfiducia nell’istituzione giudiziaria così direttamente colpendone il prestigio e, contestualmente, ledendo la sua stessa immagine di magistrata attraverso l’indebita via dell’appartenenza correntizia, ponendo in essere una condotta che rileva anche sul più generale versante deontologico”.
Secondo il Csm “il tenore delle comunicazioni intercorse tra la dottoressa Sinatra e il dottor Palamara non è quello di una mera provata conversazione su quanto potesse essere condivisibile che il dottor Creazzo andasse a ricoprire l’ufficio cui aspirava, ma è sintomatico dell’intesa tra i due soggetti che a qualunque costo avrebbero dovuto condizionare negativamente i componenti del Csm nella votazione”.
La condotta di Alessia Sinatra, sempre secondo il Csm, “ha oggettivamente leso non solo l’immagine di magistrato della dottoressa Sinatra ma anche quello di tutto il Csm rappresentato pubblicamente quale organo orientabile al di fuori delle corrette e trasparenti dinamiche istituzionali, in base alle esigenze personali dei singoli e delle loro improprie relazioni correntizie”. Ecco come si era difesa Alessia Sinatra davanti ai suoi ‘giudici’ de Csm: “Il 12 dicembre 2015 ho subito un atto orribile, improvviso e imprevedibile, che ha violato la mia sfera sessuale e al contempo ha tradito la fiducia e il rispetto riposti nei confronti di chi, più maturo ed autorevole di me, conosceva la mia storia personale e professionale, riceveva premuroso le mie confidenze, dispensando saggi consigli e preziose rassicurazioni”. Fu un comportamento del tutto inatteso. “Non ci sono giustificazioni per sostenere un’iniziativa tanto invasiva, reiterata e violenta, a fronte di un disagio manifesto, una visibile sofferenza e un dissenso esplicitato lungo tutta la drammatica e convulsa sequenza dove, privata di ogni pur minima capacità di reazione, credo di aver mantenuto il rispetto dei miei principi più saldi, invocando a mia difesa i valori dell’amicizia, della solidità del matrimonio e del rispetto della famiglia, per farlo desistere da un assalto inappropriato, sgradito, del tutto ingiustificato”. “Ho tentato di difendere me stessa proponendo un’immagine esteriore di apparente e assoluta normalità, che non tradisse emozioni, non lasciasse mai trapelare indizi di quanto ingiustamente patito, mantenendo il doveroso rispetto delle istituzioni”, aveva aggiunto la pm. (di Elvira Terranova)
Cronaca
Case occupate e sgomberi, la proposta di legge: cosa cambia

(Adnkronos) – “Carcere, sgombero, multe. E’ anticostituzionale. Il diritto alla casa è nella Costituzione italiana. Proposta di legge? Dovrebbero cambiare anche la Costituzione”. Così all’Adnkronos Marzia Mecocci, portavoce del Movimento della casa di Firenze commenta la proposta di legge di Fratelli d’Italia contro chi occupa abusivamente edifici e case.
“Non è il primo inasprimento, ma il bisogno della casa non lo argini con l’inasprimento delle pene, con il carcere o le multe – prosegue Mecocci – sono necessarie soluzioni alternative per chi rimane senza casa, senza lavoro e non può aspettare assegnazioni: sta per la strada. Spesso non rimane altra alternativa di occupare. E’ la burocrazia che ci ammazza. Non so se manifesteremo, se reagiremo: mi chiedo a che porterebbe? Sono persone che hanno bisogno di aiuto e che non hanno colpa se hanno perso il lavoro, se sono stati sfrattati”.
“A Firenze alla ripartenza, dopo la pandemia ci sono stati 2.400 sfratti in un anno, 140 al mese – continua Mecocci – se si è disperati, in mezzo alla strada è quasi una ‘legittima difesa’: non sembrano esserci alternative alle occupazioni. Noi abbiamo degli sportelli, facciamo accoglienza e cerchiamo di instradare le persone nelle giuste direzioni, ma spesso la burocrazia, le lungaggini bloccano e le persone stanno per strada: l’occupazione diventa l’estrema ratio”.
“Pensare di rispondere con pene severe o con la polizia a chi vive il problema della casa e cerca di organizzarsi, dopo decenni in cui non si fa edilizia popolare, è una cosa gravissima”, dice all’Adnkronos Luca Fagiano, uno dei leader del movimento per il diritto all’abitare.
“E’ un fatto molto grave: il governo sceglie di finanziare la guerra, opere inutili se non dannose come il ponte sullo Stretto, e di tagliare quello che andrebbe incrementato cioè i fondi per i grandi temi sociali; attacca il reddito di cittadinanza, non mette soldi sulle case popolari”, continua Fagiano secondo il quale “non si affronta la grande crisi sociale e abitativa che vive il Paese e la si gestisce con la paura e il pugno chiuso degli interventi polizieschi”. “Ho paura che questa sia la strada che sta imboccando la maggioranza: inasprire le pene per i reati sociali o costruire una specie di stato di polizia evocando gli sgomberi”, sottolinea l’esponente del movimento per il diritto all’abitare.
“I piccoli proprietari vanno tutelati, ma qui parliamo di grandi proprietari che hanno già in mano le nostre città. E’ come se il governo si schierasse dalla loro parte e attaccasse invece quei settori popolari ai quali aveva promesso mari e monti”, continua. I movimenti per la casa, nel caso in cui la maggioranza proseguisse su questa strada, sono pronti a protestare: “C’è già tanto fermento e preoccupazione tra le associazioni anche quelle che si occupano di temi legati alla libertà di informazione e di movimento. Non possiamo diventare uno Stato di polizia – conclude Fagiano – Non si può costruire lo Stato di polizia attorno a chi vive i grandi problemi della disoccupazione, della precarietà, dell’emergenza abitativa”.
FRATELLI D’ITALIA – “Bene la proposta di legge di Fdi per contrastare più efficacemente le occupazioni abusive da parte dei cosiddetti ‘ladri di case’. Come evidenziano, infatti, anche tante inchieste giornalistiche il numero delle abitazioni occupate abusivamente è in aumento. Il fenomeno non riguarda soltanto l’edilizia statale ma anche case private sottratte ai cittadini”, dice il deputato di Fratelli d’Italia Luca Sbardella.
“La nostra proposta di legge – che ha come primo firmatario il nostro capogruppo alla Camera Tommaso Foti – sarà uno strumento utile per porre un freno a questa pratica che soltanto a Roma sottrae ai legittimi proprietari o assegnatari oltre 7mila abitazioni, in buona parte di edilizia pubblica o di proprietà di enti previdenziali. Il diritto di proprietà va tutelato, questo è un provvedimento nel segno della legalità e dello stato di diritto”, conclude il parlamentare.
“Con il capogruppo Tommaso Foti andiamo avanti con determinazione nella battaglia contro le occupazioni abusive. Bene la sua proposta che interviene sul piano penale, prevedendo l’arresto in flagranza e l’intervento dell’autorità giudiziaria in 48 ore. Un grazie al presidente Foti inoltre per aver seguito con me l’altra proposta, che agisce sul piano civile”, afferma Chiara Colosimo, deputata di Fratelli d’Italia.
“La legge di cui sono prima firmataria introduce un criterio di giustizia ed equità oltre a ripristinare il rispetto della legge. Il primo obiettivo sarà quello di stoppare la lungaggine procedurale, prevista dall’attuale normativa, introducendo un iter celere e semplificato che consente al legittimo proprietario di rientrare in possesso della casa in tempi brevi. Altro elemento di novità è la possibilità di notificare il provvedimento di sfratto direttamente presso l’immobile, ovviando il problema dell’irreperibilità. Infine – conclude – saranno dati maggior poteri agli ufficiali giudiziari nella fase di esecuzione del provvedimento di sfratto. Gli italiani possono stare tranquilli: chi occupa abusivamente una casa avrà i giorni contati”.
Cronaca
Ville, Rolls-Royce e Ferrari: sequestrati beni di ‘evasore seriale’

(Adnkronos) – Ville, Rolls-Royce e Ferrari. Sono i beni sequestrati a un ‘evasore seriale’ dalla Guardia di Finanza di Roma. Le fiamme gialle del Comando provinciale di Roma hanno eseguito un decreto di sequestro emesso dalla Corte di Appello capitolina su richiesta congiunta delle procure di Roma e Tivoli nei confronti di un imprenditore. Oggetto del sequestro, un patrimonio di milioni di euro. Nei confronti dell’imprenditore, le Procure hanno richiesto l’applicazione di una misura di prevenzione personale di confisca dei beni ai sensi del Codice Antimafia.
L’imprenditore risulta gravato da numerosi procedimenti, dal 1993 ad oggi, in parte definiti e in parte in corso, per una lunga serie di reati. Dai procedimenti in corso, emergono allo stato consistenti illeciti profitti. Secondo la Corte, Miano è “un evasore fiscale seriale, dal 1999 al 2018 e, comunque, una persona che ha commesso violazioni fiscali per milioni di euro, al pari della moglie”.
Il decreto descrive anche la progressiva accumulazione di beni, la costanze presenza di prestanome nella gestione delle attività imprenditoriale, la “galassia” di società nella disponibilità dell’imprenditore, li tentativo di controllo sui centri commerciali, ni particolare di quello attivo nel circondario di Tivoli; tentativo proseguito anche dopo il sequestro penale di alcuni beni ed li fallimento dichiarato dai Tribunali di Roma, prima, e Tivoli poi.
Fra i beni sequestrati, per la quasi totalità intestati ad altri (parenti e affini, società estera), ci sono ville e terreni in provincia di Roma e Lecce; quote sociali e beni aziendali di 14 soggetti economici, inclusi 2 centri commerciali l nelle province di Roma e Padova; autoveicoli di lusso, tra cui una Rolls-Royce d’epoca e una Ferrari e disponibilità finanziarie. Il sequestro è stato emesso al termine delle indagini economico-patrimoniali eseguite dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Roma della Guardia di Finanza che hanno consentito accertare, allo stato, l’origine illecita dei beni e la sproporzione tra beni posseduti dall’imprenditore, direttamente o tramite terzi soggetti, rispetto ai redditi dichiarati dal proprio nucleo familiare. Tutti i beni sequestrati sono oggi gestiti dall’amministratore giudiziario.
Cronaca
Musumeci incontra l’Archeoclub d’Italia, possibile protocollo d’intesa

(Adnkronos) – Il ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, ha ricevuto, questa mattina a Roma, il presidente nazionale di Archeoclub D’Italia, Rosario Santanastasio. “L’Archeoclub D’Italia ha superato mezzo secolo di vita, è un’importante istituzione, ha svolto e continua a svolgere un lavoro benemerito e quindi io ritengo che sia utile questo nuovo approccio collaborativo con il mio Dicastero, il Ministero per le Politiche del Mare, per la Protezione Civile. Pensiamo di sottoscrivere un protocollo d’intesa” ha detto Musumeci.
Santanastasio ha sua volta rilevato che “è stato un incontro importante”. “Siamo pronti a mettere a disposizione le nostre professionalità, le nostre competenze in ottica di Protezione Civile ed al ministro ho illustrato anche il progetto Bust Busters”.
All’incontro hanno partecipato anche il consigliere nazionale Francesco Finocchiaro del Direttivo Nazionale di Archeoclub D’Italia, Gilberto Pambianchi del Comitato Tecnico Scientifico Nazionale di Archeoclub D’Italia, Nicola Reho, Referente Nazionale di Protezione Civile per Archeoclub D’Italia, Gaetano Gallo per MareNostrum, struttura marina di Archeoclub, l’onorevole Francesco Ciancitto (Fdi).
Cronaca
Bergamo, Unpli partecipa da protagonista all’Agritravel e Slow Travel Expo

(Adnkronos) – L’Unione Nazionale delle Pro Loco d’Italia sposa in toto la missione della “Fiera dei Territori – Agritravel e Slow Travel Expo”, tanto da esserne fra i principali partner: un legame sancito dalla comune attività di promozione per il turismo lento, sostenibile ed enogastronomico. Il connubio fra l’Unpli e la manifestazione internazionale, si legge in una nota, è sottolineato anche dalla scelta di dedicare la Tessera del socio Pro Loco a Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023, azione seguita dallo sviluppo di una serie di iniziative collaterali. L’Unpli, inoltre, partecipa alla manifestazione internazionale che promuove il turismo slow, outdoor e active a livello locale, nazionale e internazionale, coinvolgendo undici comitati regionali e dieci fra le Pro Loco che si sono aggiudicate l’ambita certificazione “Sagra di qualità”, portando in dote il gusto di pietanze che affondano le radici in tradizioni secolari ed il sorriso dei volontari impegnati, come sempre, nella più sincera e genuina promozione dei territori.
“Proponiamo uno spaccato di ciò che rappresentano l’Unpli e le Pro Loco. Un viaggio che abbraccia le azioni per la valorizzazione del patrimonio immateriale culturale, percorso in cui si innesta la Tessera del Socio Pro Loco 2023 dedicata a Bergamo e Brescia Capitale della Cultura 2023, e prosegue con la scoperta dei prodotti tipici che offrono le regioni e le sagre rappresentate”, afferma il presidente dell’Unpli, Antonino La Spina, nel corso dei quattro giorni di fiera l’Unpli organizzerà momenti di confronto e presentazioni, anche sul tema della salvaguardia e promozione dell’immenso patrimonio culturale immateriale di cui è ricco ogni territorio. La “Fiera dei Territori – Agritravel e Slow Travel Expo” si svolge da oggi al 2 aprile (30-31 marzo B2B per operatori e 31 marzo-2 aprile B2C per il grande pubblico ad ingresso gratuito); per maggiori info www.agritravelexpo.it.
Due le aree dedicate all’Unpli. “Piazza Italia” accoglierà i Comitati Regionali, uno spazio dove saranno presenti le Pro Loco impegnate nella promozione e degustazione dei prodotti tipici locali; parteciperanno i seguenti comitati regionali: Veneto, Marche, Lombardia, Emilia-Romagna, Basilicata, Campania, Liguria, Calabria, Sicilia, Piemonte e la Federazione Trentina delle Pro Loco.
“Piazza dei Colori e dei Sapori” è dedicata, invece, alle Pro Loco certificate con il riconoscimento “Sagra di Qualità” che saranno presenti con i prodotti legati al territorio e, se i prodotti stagionali sono disponibili, con le pietanze delle rispettive sagre. Di seguito l’elenco delle Pro Loco presenti: Sagra della Zucca e del Cappellaccio Ferrarese (San Carlo, Ferrara); Sagra del fagiolo (Sarconi, Potenza); Sagra del Marubino (Casteldidone, Cremona); Sagra del Ciammarrucchiello (Buonalbergo, Benevento); Revival Uva e Vino Montonico (Bisenti, Teramo); Sagra del Casoncello (Castro, Bologna); Sagra Dei Bisi (Colognola ai Colli, Verona); Sagra dei Sughitti (Montecassiano Marche, Macerata); Sagra degli Scarpinòcc (Parre, Bergamo); Sagra del Mandorlato (Cologna Veneta, Verona).
“Sagra di qualità” è un marchio istituito dall’Unione nazionale delle Pro Loco d’Italia per identificare le manifestazioni che promuovono prodotti tipici storicamente legati al territorio, rappresentative della storia e della tradizione, che puntano alla promozione e creazione di sinergie con le attività economiche locali. Al centro del riconoscimento pietanze legate alla storia e alle tradizioni dei territori; ricette che si tramandano segretamente, di padre in figlio; piatti strettamente legati a riti centenari e ancora oggi osservati; ricette semplici e con ingredienti naturali che rappresentano veri e propri spaccati di cultura popolare. Eventi storici che, a testimonianza del loro radicamento nel territorio, hanno superato anche le quaranta edizioni. Il marchio “Sagra di qualità” è attribuito al termine di un iter documentale e di rigorose verifiche sul campo, come da apposito disciplinare. L’elenco completo ed il regolamento sono disponibili all’indirizzo https://www.unpli.info/sagra-di-qualita/.
Cronaca
Papa ricoverato, cardinale Sandri celebrerà la messa delle Palme

(Adnkronos) – Il cardinale Leonardo Sandri, prefetto emerito del dicastero per le Chiese Orientali, salvo cambiamenti in corsa, dovrebbe presiedere la celebrazione delle Palme, domenica prossima al posto del Pontefice. Il porporato, come conferma all’Adnkronos, avrebbe dovuto celebrare la messa. “Lunedì scorso – spiega Sandri – ancora prima del ricovero del Papa, ero stato allertato dal maestro delle celebrazioni: il Papa avrebbe presieduto, io avrei celebrato. In ogni cerimonia di Pasqua, il Pontefice avrebbe dovuto presiedere, e un cardinale a turno celebrare”. Ora, il ricovero del Papa dovrebbe cambiare le cose e Sandri con tutta probabilità presiederà la messa delle Palme.
“Naturalmente – osserva il cardinale Sandri – tutti preghiamo affinché il Papa si rimetta al più presto e torni ad esercitare il suo ministero. Grazie a Dio, da quello che so il Papa sta benino. E tutti noi gli siamo vicini con la preghiera sperando possa tornare al più presto alla sua attività”.
In attesa di conoscere ufficialmente quello che accadrà anche in occasione delle celebrazioni per il Triduo pasquale, sarà da capire anche che cosa accadrà per l’Angelus di domenica. Tutte le ipotesi restano aperte; non è nemmeno da escludere quella di un Angelus del Papa dal Gemelli, come già accadde a luglio di due anni fa quando Bergoglio subì il delicato intervento di stenosi diverticolare, o un messaggio video. Restano solo ipotesi naturalmente, in attesa dell’ufficialità. Si capirà nelle prossime ore, in base alle condizioni di salute del Pontefice. Già oggi, ha fatto sapere il portavoce del Vaticano Matteo Bruni, il “quadro clinico è in miglioramento”.
Cronaca
Papa Francesco ricoverato, breaking news sui siti stranieri

(Adnkronos) – Il ricovero in ospedale del Papa per un’infezione respiratoria è una ‘breaking news’ sui principali siti stranieri, dalla Cnn alla Bbc. L’emittente americana cita la nota del Vaticano nella quale comunica che Francesco trascorrerà “alcuni giorni” al Gemelli. Il ricovero di Bergoglio ‘apre’ il sito dell’emittente britannica, che ricorda come questo sia “il periodo più occupato dell’anno per papa Francesco, con molti eventi e messe previste in vista della Pasqua”, mentre in agenda c’è la visita in Ungheria alla fine di aprile.
Breaking news anche per Le Figaro, che cita “questioni ricorrenti sulla salute del Papa”, 86 anni, che a metà marzo “ha festeggiato i dieci anni di pontificato”.
“La Santa Sede, con una strana – ma consueta – contraddizione comunicativa, aveva indicato che l’ingresso del Papa e i controlli erano stati programmati”, sottolinea El Pais, salvo poi aggiungere in un comunicato successivo che l’intero programma di Francesco per giovedì e venerdì è stato cancellato e poi ancora spiegare in un altra nota “i motivi reali”.
Cronaca
Sicilia, da Piazza Armerina il via alle manifestazioni per 80 anni dalla Sbarco

(Adnkronos) – Il Forum per la Pace apre le manifestazioni di ‘Sicilia 1943 a ottant’anni dallo Sbarco degli alleati sulle coste isolane’. Oggi, a Piazza Armerina, la giornata di chiusura del terzo Forum internazionale per la Pace – organizzato dall’ente no-profit fondato dal canadese Steve Gregory, dallo Stato Maggiore della Difesa attraverso il comandante militare dell’Esercito in Sicilia e dal Comune – che in questi giorni ha portato oltre mille tra studenti e cadetti nella cittadina dell’Ennese, ha preso il via con l’omaggio alla bandiera italiana e ai caduti di tutte le guerre. Presenti, fra gli altri, Steve Gregory, il generale di Divisione Maurizio Angelo Scardino, il sindaco Antonino Cammarata, gli assessori regionali ai Beni Culturali Francesco Paolo Scarpinato, e Territorio Elena Pagana, il magistrato Maurizio Block, procuratore generale militare della Corte suprema di Cassazione, Marco De Paolis, procuratore militare generale Corte militare di appello, dell’Ordinario militare per l’Italia, monsignor Santo Marcianò, i prefetti di Messina Cosimo Di Stani e di Enna, Maria Carolina Ippolito, i comandanti interregionali e regionali delle Forze armate e dei corpi armati dello Stato. (VIDEO)
L’intento è quello di creare una sorta di museo diffuso legato allo Sbarco, tramite una mappa geolocalizzata dei siti che possono contribuire ad un unico percorso. Un gruppo di lavoro interistituzionale – tra assessorati regionali ai Beni culturali, al Turismo e al Territorio, Forze Armate, comuni e siti culturali – sta lavorando alla mappatura e ad un calendario che si aprirà il 9 maggio a Palermo, nell’anniversario del bombardamento che rase al suolo la città. L’assessorato alla Cultura del Comune di Palermo, guidato da Giampiero Cannella, sta lavorando all’apertura al pubblico dei diversi rifugi antiaerei ancora praticabili e a mostre documentarie alla Biblioteca comunale e all’Archivio Storico.
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