Economia
Pnrr, Csel: “Con la riforma della contabilità...
Pnrr, Csel: “Con la riforma della contabilità pubblica più trasparenza ma preoccupa per piccoli comuni”
Se il governo rispetterà ciò che è scritto nel PNnrr entro il 2026, per la prima volta, l’intero sistema pubblico italiano, dai ministeri alle scuole, dalle province alle università, dai comuni alle aziende sanitarie, userà un unico sistema di contabilità
"Tra le molte riforme che il nostro Paese si è impegnato a portare a termine nell’ambito del Pnrr, ce n’è una, la 1.15, che è destinata a impattare profondamente sul lavoro di coloro che gestiscono, dal punto di vista contabile, le oltre 12mila amministrazioni pubbliche italiane. Se il governo rispetterà ciò che è stato messo nero su bianco nel testo del Piano nazionale di ripresa e resilienza, entro il 2026, per la prima volta, l’intero sistema pubblico italiano, dai ministeri alle scuole, dalle province alle università, dai comuni alle aziende sanitarie, userà un unico sistema di contabilità, quello basato sul cosiddetto principio 'accrual'”. Ad affermarlo è Centro Studi Enti Locali (Csel), in un'analisi per Adnkronos.
Ma di che cosa si tratta? "Con il termine 'accrual' si fa riferimento al principio della contabilità economico-patrimoniale secondo cui le transazioni e gli altri eventi economici sono rilevanti in bilancio quando questi si verificano, indipendentemente dal momento in cui si manifestano le relative transazioni finanziarie. Questa riforma, al di là del fatto che è stata vincolata al Pnrr, aveva già a monte una forte matrice comunitaria", spiega Csel, sottolineando che, "tra i principali vantaggi della riforma, c’è il fatto che, una volta attuata, tutti i bilanci pubblici, di ogni 'ordine e grado', italiani e non, saranno perfettamente comparabili: organi di controllo, cittadini, classe politica e osservatori qualificati avranno a disposizione molte più informazioni ed elementi, rispetto allo stato attuale, per valutare l’operato delle amministrazioni e i costi e ricavi legati a ogni singolo servizio erogato dalle stesse".
"Un sistema contabile - prosegue - basato sul principio 'accrual' rende disponibile, infatti, una base informativa più completa e accurata che, oltre a consentire una più agevole e corretta produzione dei dati di contabilità nazionale, è in grado di rispondere meglio alle esigenze di trasparenza e accountability che caratterizzano le pubbliche amministrazioni. La completezza delle rilevazioni contabili permette, fra l’altro, di migliorare i processi gestionali interni, con particolare riferimento ai profili di costo e di efficienza, e favorisce una valutazione veritiera della ricchezza di un Paese attraverso la rilevazione degli stock economico-patrimoniali disponibili o impiegati nella gestione e fornisce gli strumenti utili per assicurare maggiore equità intergenerazionale e sostenibilità di medio-lungo termine delle decisioni. Per questi motivi, la riforma in itinere risulta essere necessaria e propedeutica ad un ammodernamento ed efficientamento della pubblica amministrazione italiana".
Quali invece i potenziali rischi? "I principali timori legati all’attuazione della riforma - avverte - riguardano i dubbi sulla capacità di comprensione del quadro delle nuove regole da parte di coloro che sono saranno chiamati ad attuarle. In un paese composto al 70% da comuni al di sotto dei 5mila abitanti, con organici ridotti al lumicino e competenze non sempre adeguate, il rischio che molti enti di piccole dimensioni non riescano ad adeguarsi ai nuovi standard in un arco di tempo così ristretto, è concreto. Basti pensare che, a distanza di otto anni dalla sua introduzione, ci sono ancora dei responsabili dei servizi finanziari che stentano ad attuare i principi sanciti dalla precedente riforma contabile (quella della cosiddetta contabilità armonizzata introdotta dal Dlgs. n. 118/2011). Non a caso, l’Anci si sta già adoperando per convincere il governo ad adottare, come già successo in passato in circostanze analoghe, percorsi semplificati per il passaggio dei piccoli comuni al nuovo sistema 'accrual'".
Una esigenza, quella della differenziazione, condivisa anche da Csel, che ritiene "rischioso e poco proficuo 'inchiodare' un comune di 200 abitanti agli stessi oneri che gravano in capo a quelli che ne hanno 200mila". "Ciò che è certo - rimarca - è che, a prescindere dalla dimensione degli enti coinvolti, sarà indispensabile organizzare un massiccio piano di formazione e affiancamento dei responsabili dei servizi finanziari degli enti pubblici italiani per assisterli in questo percorso di transizione che certamente non sarà scontato, soprattutto nelle amministrazioni meno strutturate".
“Auspico - ha detto Nicola Tonveronachi, amministratore delegato di Csel, nel corso dell’ultimo tavolo tecnico del Progetto Next generation Eu-EuroPA Comune, organizzato il 5 dicembre scorso in collaborazione con il Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Pisa - che la riforma 'accrual' e quella del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali (Tuel) vengano sfruttate anche per sistemare alcune storture che non sono mai state corrette e che sono ormai anacronistiche e fuori dal perimetro della Costituzione. Penso, in primis, all’esigenza di introdurre serie procedure di risanamento per gli enti in sofferenza finanziaria. Un problema sempre più urgente, soprattutto nel Mezzogiorno”.
Economia
Caffè Moak, in 2023 fatturato a 25 mln (+36,82%)
Continua il trend positivo di crescita per l’azienda, che, con i suoi quattro marchi, esporta in oltre 50 Paesi nel mondo
Caffè Moak, azienda di caffè nata a Modica nel 1967, continua il trend positivo di crescita chiudendo il 2023 con 25 milioni di euro di fatturato, un aumento del 36,82% rispetto all’anno precedente. Un traguardo raggiunto grazie all’attenzione data alla qualità del prodotto e dei servizi, agli investimenti in ambito produttivo, logistico, marketing e comunicazione, oltre all’ampliamento del portafoglio prodotti che vanta diverse tipologie di miscele, anche monorigine, valorizzate da un merchandising iconico.
L’azienda nasce dall’intraprendenza di Giovanni Spadola che ha saputo trasmettere, con amore e dedizione, la tradizione di una delle bevande più bevuta al mondo: il caffè. Una storia di passione iniziata in un piccolo laboratorio di Modica, nella Sicilia degli anni Settanta, dove l’obiettivo primario è sempre stato di garantire una qualità elevata della materia prima, selezionando i migliori chicchi provenienti direttamente dall’America meridionale, dall’India e dall’Africa.
Da metà anni Novanta, ha fatto ingresso in azienda la seconda generazione Spadola, Alessandro - primogenito e oggi ceo del gruppo - insieme ad Annalisa - oggi direttore Marketing & Comunicazione - traghettandola verso un’espansione considerevole sul territorio italiano e verso il raggiungimento di mercati esteri. Uno sviluppo scandito da diversi investimenti atti a modificare assetti organizzativi, a partire dall’introduzione di un sistema tecnologico integrato Erp (Sap), per garantire controllo e stabilità dei dati, passando poi alla formazione delle competenze e arrivando quindi a definire modelli di business in grado di supportare i molteplici cambiamenti del mercato.
A livello nazionale, le acquisizioni di Mokafè (Alba) e di Caffè Circi (Roma), nel 2022, hanno portato l’azienda ad un capillare potenziamento sul mercato piemontese e laziale: oltre che in termini di fatturato e di volume anche di visibilità del marchio Moak, dovuto alla distribuzione tramite i canali di vendita Circi. Per il consolidamento della marca nei mercati esteri, in particolare degli Emirati Arabi, è stata creata una NewCo a Dubai: la Caffè Moak Trading Llc, con la volontà, però, di mantenere concentrata in una sola sede a Modica l’attività produttiva, di logistica, le funzioni amministrative e di controllo.
Oggi l’azienda, con i suoi quattro marchi, Moak, Marsalì, Circi e Mokafè, esporta in oltre 50 Paesi nel mondo e vanta 4 sedi all’estero in Germania, Grecia, Malta e Stati Uniti. Particolarmente focalizzata nel settore ho.re.ca., Caffè Moak Spa possiede una capacità produttiva di 60 tonnellate giornaliere, accuratamente controllate dal laboratorio chimico interno che, da più di 20 anni, analizza la qualità dalla materia prima al prodotto finito, migliorando così tutti i processi produttivi e qualitativi. Il caffè è un’arte racchiusa in una tazzina che necessita di esperienza e di cura: è così che l’azienda investe quotidianamente, oltre che sul prodotto, anche sulla formazione professionale, predisponendo corsi specifici, presso la sede di Modica, e diverse aule in tutta Italia e all’estero.
Economia
Trasporti, Costa (Arriva Italia): “Carenza di autisti...
L’amministratore delegato di Arriva Italia al convegno “I trasporti a 360° - Un anno di sfide e un futuro di obiettivi”: “Fenomeno di portata europea”
"Credo che la sfida principale sia la carenza di autisti, è un fenomeno di portata europea. Per quanto riguarda la nostra realtà stiamo parlando di una mancanza del 10% della forza lavoro ed è un trend che non tende a migliorare”. Lo ha dichiarato Angelo Costa, amministratore delegato Arriva Italia, intervenuto al convegno “I trasporti a 360° - Un anno di sfide e un futuro di obiettivi” organizzato dall’assessorato ai trasporti di Regione Lombardia. Arriva Italia vanta “Una presenza estremamente importante in Lombardia dove copre diverse province e un volume di popolazione di circa 3 milioni di abitanti”, ha illustrato Costa che ha aggiunto: “Parliamo di oltre 900 dipendenti delle province di Brescia, Bergamo, Lecco, Cremona e Como, dove oltre ai 500 dipendenti impegnati, siamo partner con Fnm”.
Per fronteggiare la mancanza di autisti, l’a.d. ha illustrato alcune iniziative messe a terra da Arriva Italia: “Abbiamo attivato delle Academy che consentono alle persone di prendere la patente attraverso un percorso formativo e aprono alla possibilità di un lavoro. Abbiamo anche stretto un interessante accordo col Ministero della Difesa per reclutare e formare ex militari in congedo. È una sfida decisamente rilevante, ma l'impegno che tutte le nostre aree, i nostri ispettori stanno mettendo è davvero encomiabile”.
Guardando invece al futuro, per Costa “il tema più significativo” che tocca da vicino la Regione è “il percorso di revisione della legge 6” rispetto al quale per l’ad è necessario rendere attrattivi gli investimenti fornendo certezze contrattuali sulla disponibilità delle “risorse in termini di tempistica”.
Economia
Trasporti, Caradonna (Ferrovienord)”Idrogeno grande...
"Sarà la prima realtà funzionante in Italia"
"La grossa sfida è l'idrogeno. Stiamo parlando di treni che stanno già facendo addirittura collaudi, stiamo parlando di cantieri che si stanno aprendo, cantieri conclusi, come il deposito di Rovato e altri che stanno partendo. Un lavoro ambizioso e molto complicato che ci dovrà vedere impegnati tutti. Al di là dell’aspetto ecologico, ci troveremo davanti alla prima realtà funzionante in Italia". Sono le parole di Fulvio Caradonna, presidente Ferrovienord, intervenuto al convegno 'I trasporti a 360° - Un anno di sfide e un futuro di obiettivi' organizzato dall’assessorato ai trasporti di Regione Lombardia.
L’idrogeno rappresenta la 'grossa sfida' del futuro, come ha detto il presidente di Ferrovie Nord, ma volgendo lo sguardo ai risultati ottenuti Caradonna ha fatto sapere: "Ci stiamo concentrando soprattutto sul recupero, ad esempio, delle stazioni periferiche che soprattutto in alcune realtà sono è parte del paese. Abbiamo sulla rete 154 stazioni, il tentativo è anche quello di ridare vita a queste realtà rendendole ambienti assolutamente frequentabili e utilizzabili al di fuori dell'utilizzo standard delle stazioni", ha concluso.