Tre vittime accertate – Filippo Bari, Tommaso Carollo e Paolo Dani – altri quattro morti ancora da identificare, 13 persone ufficialmente reclamate dai familiari sono i numeri della tragedia della Marmolada che non raccontano lo strazio di chi ha già dovuto riconoscere un corpo senza vita o si aggrappa a una speranza che ormai è ridotta al lumicino.
La valanga che ieri si è staccata dal massiccio che sovrasta Canazei ha travolto non solo veneti, ma anche stranieri: due i dispersi della Repubblica Ceca la cui auto è ancora parcheggiata a pochi chilometri dal crollo, non lontano un’auto con targa tedesca e un’altra guidata da un ungherese. Persone che, con ogni probabilità, sono rimaste sotto il fiume di ghiaccio e rocce.
I familiari che sono arrivati al palazzo del ghiaccio di Canazei dove avviene il riconoscimento delle vittime, così come i familiari che aspettano di avere notizie dai soccorritori sono assistiti da una decina di psicologi di Trento.

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