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In Italia le spoglie degli Alpini caduti in Russia, i...

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In Italia le spoglie degli Alpini caduti in Russia, i parenti: “Chiuso un capitolo”

Gen. Battisti: "Ricordare significa mantenere viva una parte della nostra storia e della nostra stessa coscienza nazionale"

In Italia le spoglie degli Alpini caduti in Russia, i parenti:

"Si è chiuso un capitolo". Così all'Adnkronos Clara Cagnasso, nipote di Giuseppe Cagnasso, effettivo nel 2° Reggimento Alpini, dichiarato disperso nel gennaio del 1943 in Russia e le cui spoglie sono rientrate il 26 gennaio scorso insieme a quelle di altri 19 militari caduti nel 1943 nella regione russa di Rostov, otto recuperati nell’area di operazioni della Divisione alpina “Cuneense”, sei nella zona dell’aeroporto di Millerovo e sei nell’area in cui operava la Divisione di fanteria “Ravenna”. Solo due di loro sono noti: il Soldato Fiorenzo Conterno di Albaretto della Torre (Cuneo), Decorato di Medaglia di Bronzo al Valor Militare, e il Soldato Giuseppe Cagnasso di Alba (Cuneo), entrambi effettivi al 2° reggimento alpini. Cagnasso è stato riconosciuto grazie alla presenza della piastrina di identificazione personale. Il 30 gennaio scorso le spoglie dei soldati sono state tumulate presso il Tempio Ossario di Cargnacco (Udine).

"Giuseppe Cagnasso era mio zio, fratello di mio padre che lo aveva cercato a lungo, invano, - racconta Clara Cagnasso - pensando addirittura che magari si era salvato e si era rifatto una vita in Russia. Cercato attraverso canali militari e con una minima speranza di poter rivedere suo fratello, ad un certo momento poi si rassegnò anche perché dalla ricostruzione degli eventi si capiva che non ce l'aveva fatta".

"Io ero bambina, ma mi rendevo conto e dicevo a mio padre che con quel gelo, la neve non era possibile sopravvivere. E conoscendo la storia, quei soldati erano partiti senza equipaggiamenti adatti a quel clima così rigido. - ricorda Clara Cagnasso - Mio zio non l'ho conosciuto, posso solo dire che mio padre mi raccontava che insieme a lui, avevano un'azienda agricola e lavoravano insieme. Posso dire che è stato molto emozionante, molto forte, assistere al rientro delle spoglie, anche perché per me è come se si fosse chiuso un capitolo: proprio vent'anni dopo la morte di mio padre, tornano in Italia le spoglie del fratello e io ho partecipato alla cerimonia proprio per rispetto alla memoria di mio padre e per il fatto che lo aveva cercato per così tanto tempo".

"Una cerimonia toccante, quella del rientro e della tumulazione delle spoglie dei soldati rientrati dalla Campagna di Russia. Abbiamo voluto essere vicini alle famiglie per dimostrare il nostro affetto e per sottolineare l'importanza del sacrificio di queste persone". Così all'Adnkronos Lorenzo Barbero, assessore alla Sicurezza, Polizia Municipale, Ambiente, Commercio e Attività Produttive di Alba, in merito alla cerimonia del rientro delle spoglie. "Sono finalmente riusciti a tornare a casa, e ora dopo tanto tempo possono riposare qui. - aggiunge Barbero - Queste cerimonie sono importanti per non dimenticare. Il rientro, che è avvenuto a ridosso della Giornata della Memoria, non fa che dimostrare l'importanza del ricordo, per non dimenticare le sofferenze di quei anni, della guerra, anche se proprio oggi stiamo nuovamente assistendo a tali sofferenze".

"Il rientro delle spoglie dei nostri Caduti, spesso passato senza grande rilievo mediatico, costituisce un momento di grande emozione sia per le famiglie, che hanno atteso con grande dignità la restituzione dei resti mortali dei loro congiunti, sia, ritengo, per molti di noi Italiani". Così all'Adnkronos il generale Giorgio Battisti, primo comandante del contingente italiano della missione Isaf in Afghanistan e membro del Comitato Atlantico, in merito al rientro dei venti soldati, caduti nel 1943 nella regione russa di Rostov: otto recuperati nell’area di operazioni della Divisione alpina “Cuneense”, sei nella zona dell’aeroporto di Millerovo e sei nell’area in cui operava la Divisione di fanteria “Ravenna”. Solo due di loro sono noti: il Soldato Fiorenzo Conterno di Albaretto della Torre (Cuneo), Decorato di Medaglia di Bronzo al Valor Militare, e il Soldato Giuseppe Cagnasso di Alba (Cuneo), entrambi effettivi al 2° reggimento alpini. Il 30 gennaio scorso le spoglie dei soldati sono state tumulate presso il Tempio Ossario di Cargnacco (Udine).

"Si tratta di momento di riflessione e di ricordo nei confronti di tutti quei giovani che sono giunti all’estremo sacrificio per rispettare il giuramento, per spirito di corpo verso i propri commilitoni o semplicemente per la loro dignità di uomini. - sottolinea Battisti - Secondo i dati del Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti ci sono ancora circa 200 mila dispersi degli oltre 900 mila Caduti di cui la nostra Patria ha sofferto nel XX secolo. Ricordare è molto più che un dovere morale. Ricordare significa mantenere viva una parte della nostra storia e della nostra stessa coscienza nazionale. Significa onorare quanti seppero agire con iniziativa, determinazione e coraggio sino all’estremo sacrificio".

"Ma, più di ogni altra cosa, è importante non dimenticare affinché i nostri figli sappiano, conoscano e tramandino il sacrificio dei loro padri alle generazioni future. Un vecchio detto militare afferma che un Soldato non muore quando cade sul campo di battaglia, ma muore veramente quando viene dimenticato dalla propria società. La Memoria ci permette di trovare continuità con ciò che è avvenuto e che dà spessore e significato alla nostra storia, nel bene e nel male. Quei ragazzi di 80 anni fa erano esseri umani come noi, che avevano affetti familiari, amicizie, attività, speranze e sogni come chiunque di noi. - continua Battisti - Il ritorno dei resti dei nostri militari in Russia assume un significato particolare in quanto serve proprio a non perdere la memoria collettiva dei piccoli e grandi gesti di 'ordinario' sacrificio compiuti nel corso di una delle campagne più tragiche dell’intero Secondo Conflitto Mondiale, che ha segnato in maniera profonda la storia di migliaia di soldati, soprattutto di Alpini, e delle loro famiglie".

"La Divisione Alpina Cuneense, alla quale appartenevano 8 Alpini delle Spoglie rientrate a fine gennaio, perse quasi tutti i suoi 16.000 uomini; solo 1.400 tornarono in Italia. Concludo con una frase di Giovanni Guareschi, tratta dal suo libro 'Diario Clandestino': '… quando un Soldato italiano muore, il suo corpo rimane aggrappato alla terra, ma le stelle della sua giubba si staccano e salgono in cielo ad aumentare di due piccole gemme il firmamento'", conclude Battisti.

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Cronaca

Tornano freddo e neve, weekend invernale sull’Italia

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Temperature sotto la media del periodo fino alla fine del mese

Tornano freddo e neve, weekend invernale sull'Italia

Freddo e anche neve nel weekend sull'Italia. Le previsioni meteo confermano che mentre lo scorso fine settiman sembrava di essere in ‘AprilGiugno’ con 32°C anche al Nord, nei prossimi giorni entreremo in una fase rigida simile ad un periodo invernale, ‘AprilGennaio’ per l’appunto.

Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it, conferma il calo delle temperature a causa dell’afflusso di aria polare dalla Scandinavia. Il quadro termico resterà simil-invernale nei prossimi 10 giorni, anche se durante il pomeriggio le temperature massime saranno perlopiù gradevoli. Nel dettaglio la prima irruzione di aria più fredda ed instabile dalla Scandinavia scivolerà via nel corso delle prossime ore verso la Grecia provocando ancora temporali al Sud e poi verso i Balcani meridionali. Avremo fino al mattino qualche nevicata residua a quote basse per il periodo su Abruzzo e Molise (circa 1100 metri) poi migliorerà al Centro quasi ovunque, mentre al Nord continuerà a splendere il sole.

Il weekend vedrà l’arrivo di un secondo impulso freddo dal Nord Europa che riaccenderà i temporali soprattutto sulle regioni centrali; avremo altre nevicate sugli Appennini e il maltempo simil-invernale interesserà in parte anche il sud peninsulare e l’Emilia Romagna con piogge e rovesci.

Domenica mattina il maltempo colpirà ancora Marche, Abruzzo e Molise con fenomeni anche intensi, il freddo anomalo favorirà altre nevicate diffuse sull’Appennino centrale fino a circa 1200 metri (come a Gennaio). E, un po’ come il sabato, anche la domenica vedrà qualche rovescio sul sud peninsulare e in Emilia Romagna, seppur è previsto anche un peggioramento verso il Nord-Ovest: un altro nocciolo freddo, in discesa dalla Germania verso la Francia, causerà abbondanti nevicate sulle Alpi piemontesi, con quota neve in calo nella notte fino a quote collinari!

Un evento eccezionale, se confermato: lunedì 22 aprile nella Giornata della Terra, il pianeta mostrerà il lato freddo della Primavera in Italia. La neve cadrà abbondante fino a 500 metri in Piemonte, come è successo in inverno a ripetizione. In sintesi, dopo 2 anni di siccità estrema, per compensazione il Nord-Ovest ritroverà altra neve e altra acqua preziosa per affrontare con serenità la rovente stagione estiva.

Una buona notizia in un periodo anche festivo (Ponti del 25 aprile e del 1° maggio) che prediligerebbe tempo caldo e soleggiato: al momento però è previsto un AprilGennaio fino alla fine del mese con temporali frequenti e neve anche sugli Appennini. Per il caldo dovremo attendere Maggio.

NEL DETTAGLIO

Venerdì 19. Al nord: soleggiato, nubi in aumento al Nord-Est. Al centro: maltempo su Abruzzo e Molise fino al mattino poi sole. Al sud: tempo instabile con temporali diffusi fino a metà pomeriggio.

Sabato 20. Al nord: soleggiato, nubi al Nord-Est con locali rovesci. Al centro: molto instabile. Al sud: inizialmente buono poi peggiora su Campania e Puglia.

Domenica 21. Al nord: soleggiato, nubi al Nord-Est con locali rovesci poi peggiora verso il Nord-Ovest con neve in alta collina. Al centro: ultimi temporali su Abruzzo e Molise, sole altrove. Al sud: soleggiato.

Tendenza: tempo perturbato e freddo per il periodo; neve in collina al Nord-Ovest lunedì 22 aprile. Ancora rovesci sparsi almeno fino al 25 aprile.

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Cronaca

Palermo, i Carabinieri festeggiano i 105 anni del brigadiere

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Palermo, i Carabinieri festeggiano i 105 anni del brigadiere

Centocinque anni festeggiati con i suoi colleghi dopo una lunga carriera. I Carabinieri di Palermo hanno incontrato Salvatore Galante nato a Montedoro in provincia di Caltanissetta nel 1919, Brigadiere dei carabinieri in congedo. Nella sua casa, nel quartiere Oreto, a Palermo, circondato dai familiari, il Comandante Provinciale dei Carabinieri, Generale di Brigata Luciano Magrini, "ha portato un caloroso saluto e un affettuoso abbraccio dell’Arma al militare centenario, consegnandogli in dono una Lucerna in cristallo".

Salvatore Galante sposa la signora Filomena ed ha due figli Angela e Vincenzo. Si arruola nell’Arma dei carabinieri il 24 febbraio 1939 e viene trasferito alla Legione di Verona. Si congeda dopo 35 anni di servizio il 14 aprile 1974 con nomina a Vice Brigadiere di complemento. Ha partecipato alla 2° guerra mondiale, è stato mobilitato con la 150^ sezione a disposizione della Divisione Acqui destinazione Albania con l’incarico di “portaordini”. Dall’Albania in Grecia e da lì, sempre con la Divisione Acqui, è stato trasferito presso l’isola di Corfù. Rientrando da un servizio con la moto, a causa di un incidente con un’autovettura militare riportava la frattura della tibia e del perone della gamba destra ed a seguito di ciò veniva rimpatriato in convalescenza.

I colleghi della Sezione, rimasti in Grecia, (ben 68 compreso il Comandante) morirono tutti nell’eccidio di Cefalonia. Dopo circa due mesi di convalescenza, di nuovo assegnato a Verona, da lì mobilitato con la 27esima Sez. presso la Divisione Mantova. Trasferito ad Asti, poi a Torino, da lì in Calabria a Marcellinara (Cz), poi Nicastro, infine trasferito a Palermo alla Caserma Bonsignore, oggi Caserma Carlo Alberto dalla Chiesa, quale responsabile dell’ufficio autodrappello fino al 1974.

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Catania, muore incastrato tra cabina e porta ascensore

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Un 31enne era impegnato nella manutenzione dell'elevatore

Un'ambulanza

Un uomo di 31 anni, manutentore di ascensori, è morto dopo essere rimasto incastrato tra la cabina e la porta di un piano dell'elevatore di un condominio di Aci Sant'Antonio, in provincia di Catania, dove era al lavoro. I medici del 118 hanno constatato il decesso del 31enne dopo che il corpo è stato liberato dai Vigili del fuoco. Una donna che era dentro la cabina dell'ascensore è stata soccorsa da personale medico perché sotto choc. Indagano i Carabinieri.

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