Politica
Lollobrigida: “Governo antifascista? Non c’è...
Lollobrigida: “Governo antifascista? Non c’è nessun dubbio”
"La Costituzione è strutturalmente antifascista e noi giuriamo sulla Costituzione, ci mancherebbe altro"
Il governo è antifascista? ''C'è qualche dubbio? La Costituzione è strutturalmente antifascista e noi giuriamo sulla Costituzione, ci mancherebbe altro''. Lo afferma il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, intervenendo al programma 'In mezz'ora' su Rai 3. ''I padri costituenti volevano una Costituzione guardando non al contingente ma una Costituzione che restasse, forte come la nostra, che prevedesse di essere contro qualsiasi forma di totalitarismo e quindi la declinavano in positivo: difesa della libertà, contro la violenza'', sottolinea.
''Tutto quello che il fascismo ha rappresentato nel suo evolversi viene condannato in un testo pregevole di 139 articoli e 12 norme transitorie, nel quale i costituzionalisti hanno previsto la parola antifascista una sola volta, perché non si doveva rifare il partito fascista. E questo resta lì fermo, perché non c'è nessuno che intende, immagino, farlo perché sarebbe una follia antistorica e una cosa contro i nostri principi di libertà'', dice Lollobrigida.
''La parola antifascista purtroppo ha portato in tanti anni a morti. Fra qualche giorno sarà l'anniversario di Sergio Ramelli, un ragazzo a 17 anni, ucciso perché aveva fatto un tema contro le Brigate rosse, immagini un po'. Nel 1975 venne sprangato dagli antifascisti. E allora questo termine è troppo generico', dice ancora.
Parlando del 25 aprile, secondo il ministro, ''ci dovremmo chiedere se è legittimo che nelle manifestazioni vengano espulse magari le brigate partigiane ebraiche, se ci siano persone che possono decidere, in un'Italia libera come la nostra, che c'è chi può festeggiare il 25 aprile e chi non lo può festeggiare''.
Capitolo elezioni europee: Arianna Meloni, sorella della premier Giorgia e moglie del ministro Lollobrigida, sarà candidata? ''Non sono il più adatto'' a dare questa notizia, dice Lollobrigida. ''Parlo di politica con Arianna Meloni meno che con altri, nonostante sia una autorevolissima dirigente, tenendo l'ambito familiare più protetto possibile rispetto a questo tipo di discussioni'', spiega l'espondente del partito Fratelli d'Italia.
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Lega porta caso ‘Agenda’ in Aula:...
Candiani: "Soldi stranieri per condizionare la politica italiana, governo si interessi alla questione"
La Lega ha chiesto in Aula alla Camera un intervento del Copasir per far luce sul caso 'Agenda', l'associazione fondata nel 2022 dall'ambientalista americana ed ex guru elettorale di Barack Obama, Jessica Shearer, e da altre tre esponenti del Pd, e finanziata - come riportato nei giorni scorsi da un'inchiesta dell'Adnkronos - con oltre un milione di euro tra il 2022 e il 2023 dalla Democracy & Pluralism, fondazione svedese presieduta dall'imprenditore Daniel Sachs, 'vice chair' della Open Society del magnate George Soros.
"Ritengo che il Parlamento debba essere informato e soprattutto si debba interessare a un fatto riportato nei giorni scorsi dalle cronache di alcuni giornali per un'inchiesta giornalistica che ha relazionato in merito a finanziamenti" arrivati a "un'associazione italiana" da una fondazione svedese "collegata al magnate Soros. Abbiamo appreso dai giornali che i finanziamenti sarebbero stati poi erogati in ultima analisi a favore di esponenti candidati nelle liste della sinistra e del Pd in particolare", ha detto il deputato della Lega Stefano Candiani, prendendo la parola in Aula.
Secondo l'esponente del Carroccio "il fatto che ci sia un'intromissione da parte di uno straniero o di una fondazione straniera che mette soldi nella politica italiana per condizionare la vita democratica del Paese, credo sia un tema su cui il Parlamento si deve interrogare, perché il meccanismo con cui arrivano questi finanziamenti è opaco e va chiarito". Candiani ha chiamato in causa sia il Copasir che l'esecutivo: "Deve intervenire il Comitato per la sicurezza della Repubblica e il governo si deve interessare della questione. Perché non è ammissibile che certe informazioni passino sui giornali e restino come acqua che scorre sul marmo", ha concluso il parlamentare leghista.
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Scurati, Sangiuliano: “Deve poter esprimere...
Pd chiede audizione Bortone e Corsini in Vigilanza su caso Scurati
“Scurati deve poter esprimere liberamente il suo pensiero. L’ho detto stamattina in una intervista al 'Messaggero'. Quando ero direttore del Tg2 abbiamo fatto ben tre interviste a Scurati. Abbiamo dato ampio spazio allo scrittore anche quando vinse il Premio Strega. Da parte nostra un comportamento molto generoso nei suoi confronti”. E’ quanto dichiarato dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano al Collegio Romano, a margine della presentazione dello spettacolo evento ‘Viva la danza’ che vedrà protagonista Roberto Bolle, in onda su Rai1 in prima serata il 29 aprile. Ed ha aggiunto: “Scurati lo conosco bene. Abbiamo spesso ragionato insieme sul contenuto dei suoi libri”.
Pd chiede audizione Bortone e Corsini in Vigilanza su caso Scurati
Intanto il capogruppo democratico nella Commissione bicamerale di Vigilanza Rai, Stefano Graziano, ha chiesto di programmare rapidamente l’audizione della conduttrice Serena Bortone e del direttore approfondimento Rai, Paolo Corsini, sul caso Scurati. Graziano ha scritto alla presidente Barbara Floridia, esprimendo, nella sua lettera, "preoccupazione per la mancata messa in onda del monologo di Scurati che conferma un'allarmante deriva autoritaria all'interno della Rai".
"Per questo - ha sottolineato Graziano - c’è la necessità di condurre un'istruttoria approfondita su questo caso che è rappresentativo della politicizzazione dell’attuale governance di viale Mazzini che sta entrando a gamba tesa nei contenuti editoriali del servizio pubblico televisivo. Siamo davanti a gravi violazioni, la Commissione bicamerale di Vigilanza deve avere tutti gli elementi per valutare. Questi reiterati comportamenti - ha concluso l’esponente dem - compromettono la ragione stessa dell’esistenza della Rai come servizio pubblico televisivo".
Sul caso si è espresso anche Andrea De Maria, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera, intervenendo nell’Aula sull’ordine dei lavori. “Non solo nel nostro Paese ma anche fuori dai nostri confini cresce lo sconcerto per la vera e propria censura che è stata messa in atto dalla Rai rispetto all’intervento di Antonio Scurati sul 25 aprile, per non meglio specificati ‘motivi editoriali’. Vogliamo essere certi che non vi siano state interferenze da parte del governo o della maggioranza - ha scandito - anche perché sono sempre più inquietanti i segnali di una logica per cui l’occupazione della Tv pubblica prevale sull’impegno a fare servizio pubblico. Se anche vi fosse stata semplicemente la volontà di accreditarsi con il governo e le forze di maggioranza saremmo di fronte ad un fatto di una gravità straordinaria. Chiediamo al governo, nella persona della presidente del Consiglio o in quella del ministro dell’Economia di riferire alla Camera in merito. Chiediamo poi alla commissione di Vigilanza Rai di mettere in atto tutte le iniziative di propria competenza”.
“La libertà di informazione e di espressione - ha aggiunto - sono infatti un elemento fondamentale della libera dialettica democratica e di una democrazia degna di questo nome. Nel suo monologo Scurati ha posto due temi di grande rilievo. Il primo è la chiarezza sulla natura del fascismo, movimento che ha fatto della violenza il tratto distintivo fin dalle origini, che è stato il primo esempio di un fenomeno europeo che ha portato anche alla nascita del nazismo in Germania. Il secondo pone un tema per me di grande attualità. La richiesta cioè alla destra italiana di fare pienamente i conti con la storia del fascismo. Sono convinto, lo dico anche avendo avuto l’onore di essere stato per due mandati sindaco di Marzabotto, che sia giusto unire oggi tutto il sistema politico su valori condivisi. Questo però non può che voler dire riconoscerci tutti nella Costituzione antifascista data dalla Resistenza. Si avvicina il 25 aprile - ha concluso - ci aspettiamo e chiediamo che chi governa il Paese avendo giurato sulla nostra Costituzione dica, in quella occasione, parole nette e chiare sul valore dell’antifascismo e sulle responsabilità storiche del fascismo”.
Alla richiesta del deputato del Pd si sono uniti anche Elisabetta Piccolotti, di Alleanza Verdi e Sinistra, Riccardo Ricciardi, del Movimento 5 stelle, e Valentina Grippo, di Azione.
Questa sera, alle 18.30, Antonio Scurati sarà a Milano, a inaugurare alla Fondazione Feltrinelli la rassegna 'Democrazia a rischio' con un talk dal titolo 'Come sta la democrazia?'.
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Balneari, Consulta: “Costituzionale retroattività...
La Corte costituzionale (sentenza n.70) ha dichiarato non fondate le questioni di legittimità costituzionale dell’art. 1, comma 257, secondo periodo, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007), che ha introdotto, in via retroattiva, nuovi e più gravosi criteri di computo degli indennizzi per le occupazioni illegittime di aree demaniali marittime, qualora siano state realizzate anche opere abusive inamovibili.
La Seconda Sezione civile della Corte di cassazione aveva censurato tale disposizione ritenendo che la commisurazione dell’indennizzo ai valori di mercato anziché ai più bassi valori tabellari fosse lesiva del principio di affidamento legittimo tutelato dagli artt. 3 e 23 della Costituzione. Nel respingere l’eccezione di incostituzionalità la Corte ha ritenuto che la scelta del legislatore di attribuire, per le ipotesi più gravi di occupazione illegittima, efficacia retroattiva a una norma innovativa, che peraltro non può ritenersi assolutamente inaspettata, operi un razionale contemperamento tra ragioni antagoniste.
In particolare, l’affidamento riposto dagli autori di tali condotte illegittime nella stabilità della disciplina concernente i conseguenti indennizzi è stato considerato recessivo rispetto a differenti esigenze, pure costituzionalmente tutelate, quali la valorizzazione economica dei beni demaniali e, prima ancora, la più adeguata difesa di questi ultimi, «in ambiti che incrociano altri delicati interessi di rilievo costituzionale, quali la tutela del paesaggio e dell’ambiente marino». Per la Corte, l’intervento del legislatore è volto anche ad eliminare inique sperequazioni, dal momento che, in precedenza, gli indennizzi richiesti agli autori di occupazioni aggravate dalle trasformazioni irreversibili oggi interessate dalla modifica del sistema di computo erano i medesimi previsti per condotte più lievi, vale a dire per mere occupazioni senza realizzazione di opere inamovibili.