

Politica
Crisi energia, Draghi: “Lavorare insieme, a rischio unità Ue”
“Dobbiamo lavorare insieme per affrontare la crisi energetica. Possiamo anche farlo in ordine sparso, ma perderemmo l’unità europea”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi durante la tavola rotonda su energia e clima nell’ambito del vertice della Comunità Politica Europea in corso al Castello di Praga, a quanto si apprende.
Draghi, si apprende da fonti Ue, incontrerà in bilaterale la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen.
Politica
Governo, Meloni: “Dopo un anno Nazione più credibile e stabile”

La presidente del Consiglio: "L'Italia cresce più della media europea, di questo ne vado fiera"

“Il 25 settembre di un anno fa dagli italiani arrivava una indicazione chiara: un governo di centrodestra a guida Fratelli d’Italia. Abbiamo dato il massimo per raggiungere la vittoria, consapevoli che quella non sarebbe stata un punto d’arrivo ma un punto di partenza”. Lo scrive sui social Giorgia Meloni, postando una foto dove tiene in mano un cartello con scritto ‘grazie Italia’. “A distanza di un anno non mi sento di fare ancora bilanci, quello spetta ai cittadini – scrive – Ma una cosa la posso dire: avevo promesso di consegnare un’Italia migliore di come l’avevo ricevuta e posso affermare che oggi la nostra Nazione è più credibile, stabile e ascoltata”.
Dopo un anno di governo “sono soddisfatta dei risultati raggiunti, a partire dai dati economici che ci consegnano il record del numero degli occupati e quello dei contratti stabili. Penso anche a tutte le risorse che abbiamo concentrato per aiutare famiglie e imprese e ai provvedimenti che abbiamo attivato in materia di sicurezza e legalità”. “L’Italia – sottolinea – cresce più della media europea e di questo ne vado fiera”.
“Il 2024 sarà un anno molto importante, l’anno delle grandi riforme di cui questa Nazione ha bisogno – sottolinea la premier – la riforma fiscale in primis, ma anche l’avvio della riforma costituzionale e quella sulla giustizia. E poi, la grande riforma del merito, in particolare nella scuola. Di fronte a noi abbiamo un grande lavoro da fare ma questo è ciò che faremo nel rispetto degli impegni presi con gli italiani”. “L’Italia ha scelto noi e noi non la tradiremo”, conclude.
Politica
Migranti, Giorgia Meloni a Scholz: “Stupita da aiuti Germania a Ong”

La presidente del Consiglio in una lettera al Cancelliere tedesco: "Si rischiano partenze moltiplicate e nuove tragedie in mare"

“Stupore” per l’aiuto del governo tedesco alle ong, con il rischio “di partenze moltiplicate” di migranti e “nuove tragedie” in mare. Ma anche la mano tesa per una soluzione “strutturale”, che è pronta a trovare parlandone di persona. Questi i contenuti della lettera inviata sabato scorso dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni al Cancelliere tedesco Olaf Scholz.
“Caro Olaf, come sai, in queste settimane il Governo italiano è impegnato in prima linea nel fare fronte ad una pressione migratoria eccezionale -l’incipit della missiva-. Tale impegno si esprime sia sul fronte interno per dare il massimo sostegno alle regioni italiane più coinvolte, a partire dall’Isola di Lampedusa, sia su quello internazionale, dove abbiamo moltiplicato i contatti, da ultimo a New York, con i Partner internazionali ed i Paesi di origine e transito nonché con le Istituzioni e gli Stati membri UE. Particolarmente importanti sono stati la visita della Presidente della Commissione Europea von der Leyen a Lampedusa lo scorso 17 settembre e i progressi concreti nell’attuazione del Memorandum d’intesa UE-Tunisia che ne sono scaturiti”.
“In tale contesto, ho appreso con stupore che il Tuo Governo – in modo non coordinato con il Governo italiano – avrebbe deciso di sostenere con fondi rilevanti organizzazioni non governative impegnate nell’accoglienza ai migranti irregolari sul territorio italiano e in salvataggi nel Mare Mediterraneo. Entrambe le possibilità suscitano interrogativi. Innanzitutto, per quanto riguarda l’importante e oneroso capitolo dell’assistenza a terra è lecito domandarsi se essa non meriti di essere facilitata in particolare sul territorio tedesco piuttosto che in Italia. Inoltre, è ampiamente noto che la presenza in mare delle imbarcazioni delle ONG ha un effetto diretto di moltiplicazione delle partenze di imbarcazioni precarie che risulta non solo in ulteriore aggravio per l’Italia, ma allo stesso tempo incrementa il rischio di nuove tragedie in mare”, mette nero su bianco la premier.
“Ritengo che gli sforzi, anche finanziari – va avanti Meloni -, delle Nazioni UE interessate a fornire un sostegno concreto all’Italia dovrebbero piuttosto concentrarsi nel costruire soluzioni strutturali al fenomeno migratorio, ad esempio lavorando ad un’iniziativa UE con i Paesi di transito della sponda sud del Mediterraneo, che peraltro necessiterebbe di risorse inferiori rispetto a quella da tempo in essere con la Turchia”.
“Certa della Tua comprensione e collaborazione, mi auguro che gli esatti contorni di queste iniziative del Tuo Governo potranno essere meglio chiariti, e sarò lieta di discutere di persona della questione alla prima occasione utile, a partire dal Vertice CPE e dal Consiglio Europeo di Granada il prossimo 5 e 6 ottobre”, conclude la presidente del Consiglio.
Politica
Napolitano, camera ardente aperta fino alle 16. Domani i funerali, ci sarà anche Macron

Oggi secondo giorno di camera ardente: Massimo D'alema e Giuseppe Tornatore tra i primi a rendere omaggio all'ex presidente della Repubblica

E’ stata riaperta alle 10 la camera ardente di Giorgio Napolitano al Senato. Tra i primi a rendere omaggio all’ex presidente della Repubblica, morto venerdì 22 settembre a 98 anni, Massimo D’Alema, il regista Giuseppe Tornatore, Fabrizio Barca. Ma sono tanti i protagonisti politici e non solo che anche oggi sono venuti a rendere omaggio. La camera ardente resterà aperta oggi fino alle 16.
I funerali di Stato di Giorgio Napolitano si terranno domani, martedì 26 settembre, alle 11.30 nell’Aula della Camera dei Deputati a Palazzo Montecitorio. Saranno trasmesse in diretta televisiva su Rai 1 e su maxi schermi appositamente predisposti in Piazza del Parlamento. A quanto si apprende, ci sarà anche il presidente francese Emmanuel Macron.
Alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del capo dello Stato francese Macron, prenderanno la parola i presidenti dei due rami del Parlamento, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, nonché Anna Finocchiaro, Gianni Letta, Giuliano Amato, Paolo Gentiloni e il cardinale, e biblista, Gianfranco Ravasi.
Massimo D’Alema è stato tra i primi ad arrivare, questa mattina alle 10, alla riapertura della camera ardente di Giorgio Napolitano al Senato. Tanti i protagonisti politici che anche oggi sono venuti a rendere omaggio all’ex-presidente della Repubblica. Dal ministro Antonio Tajani che ha ricordato gli anni insieme in Europa: “Un grande comune rispetto seppure su fronti politici differenti ma c’era condivisione della scelta europeista”, ha detto il titolare della Farnesina.
E poi D’Alema: “Una grande personalità, a volte un maestro severo e a volte uomo di slanci affettuosi. Ha rappresentato nella forma più alta il senso dello Stato e l’amore per la democrazia nel nostro Paese che è stato un tratto e una caratteristica del comunismo italiano”. Tra le tante personalità che si sono avvicendate questa mattina anche Sergio Cofferati, ex leader della Cgil, accompagnato da Achille Passoni e Valeria Fedeli visibilmente commossa. “Ha fatto cose straordinarie per l’Italia e per l’Europa. Ha sempre difeso le sue idee senza mai farle diventare un ostacolo anche per la soluzione di problemi complessi. Ci siamo sempre confrontati con la massima lealtà”, il ricordo di Cofferati.
Molti i parlamentari del Pd da Walter Verini a Peppe Provenzano, Anna Rossomando, Paola De Micheli. E poi Fabrizio Barca e Livia Turco cofirmataria con Napolitano della legge sull’immigrazione: “Ha scritto una pagina molto bella della storia delle istituzioni. Un servitore della Repubblica, un grande maestro”.
Luigi Di Maio e Carlo Calenda con una delegazione di Azione hanno reso omaggio a Napolitano senza rilasciare dichiarazioni. “Con Matteo Richetti, Maria Stella Gelmini e Alessio D’Amato abbiamo reso omaggio al presidente Napolitano presso la camera ardente. Un grande europeo, che aveva una caratteristica che questo paese non ama particolarmente: la capacità di prendere decisioni difficili in modo netto, senza retorica. Riposi in Pace. Gli dobbiamo più di quanto siamo disposti a riconoscere”, ha poi scritto su Twitter Calenda.
Mentre il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha sottolineato come l’ex capo dello Stato abbia “fatto la differenza nelle istituzioni. Un grande europeista, anche nei momenti più difficili ha ricordato a tutti l’importanza delle istituzioni europee”.
Ma non solo la politica. Stamattina alla camera ardente anche diverse personalità del mondo delle cultura come Massimo Teodori e delle istituzioni con la ex presidente della Corte costituzionale e ministra della Giustizia, Marta Cartabia, Giovanni Maria Flick, presidente emerito della Consulta, e Franco Gallo anche lui presidente emerito, oltre al giudice costituzionale, Filippo Patroni Griffi. E anche nomi del mondo dello spettacolo come il regista Giuseppe Tornatore e gli attori Giulio Scarpati e Giovanni Ralli.
Politica
Governo, Giorgia Meloni: un anno da maratoneta a Palazzo Chigi

La presidente del Consiglio punta a fine legislatura e annuncia fase due su dossier migranti, spina nel fianco del suo esecutivo

Un anno da “maratoneta”, come lei stessa si è definita l’estate scorsa, raccontando di sé e dell’avventura vissuta a Palazzo Chigi, prima donna alla guida del Paese. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni compie un importante giro di boa, da tenace ‘underdog’ passata in 10 anni dal 2% dei consensi al 26% dei voti di un anno fa, il 25 settembre 2022. Un risultato messo a segno ‘cannibalizzando’ anche il bacino elettorale degli alleati, e che l’ha condotta al timone di un governo nato da una coalizione rodata, ma non per questo meno travagliata. La dice lunga la gestazione che ne ha portato alla nascita. La formazione del governo avviene infatti in tempi record, meno di un mese, ma non per questo appare meno difficoltosa.
Il solito braccio di ferro tra le forze di maggioranza per la ripartizione delle ‘poltrone’ viene terremotato da un audio ‘rubato’ durante l’assemblea di Silvio Berlusconi con i gruppi di Forza Italia: la lettura e il racconto del leader azzurro della crisi internazionale – dal riavvicinamento a Vladimir Putin al giudizio sul presidente ucraino fino all’analisi sull’origine del conflitto tra Mosca e Kiev – minano la fase embrionale del governo, fino a metterne a rischio la stessa nascita. Meloni mantiene il sangue freddo e lancia l’aut aut: “Atlantisti o l’esecutivo non vedrà la luce”, mette in chiaro. Una linea a cui terrà fede in questo primo anno, senza tentennamenti né sbavature.
La rotta tracciata da Meloni passa infatti dal sostegno convinto all’Ucraina al rapporto confidenziale con Joe Biden e solido con Ursula Von der Leyen, perché il primo obiettivo della premier – che non a caso sceglie Bruxelles per la sua prima missione all’estero, un chiaro messaggio di rassicurazione rivolto a chi tacciava il governo di anti-europeismo – è accreditarsi all’estero, allontanando da sé l’immagine di leader post-fascista nonché di chi rema contro l’Europa.
Più complesso il rapporto con il presidente francese Emmanuel Macron, con cui entra in rotta di collisione per l’emergenza migranti, cavallo di battaglia della sua campagna elettorale e ormai spina nel fianco del governo: “I risultati non sono quelli che speravamo di vedere”, ha ammesso la stessa premier in un’intervista di ieri al Tg1, annunciando una “fase due” e dicendosi comunque fiduciosa: “Ne verremo a capo”. Anche perché Meloni punta ad arrivare col suo governo a fine legislatura: “Il bilancio su di me? Solo tra 5 anni”, ama ripetere, ricordando che quella a Palazzo Chigi è una “maratona e non una sfida da velocisti”.
L’emergenza migranti è per Meloni una partita durissima, giocata anche sul tavolo dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, dove ha invitato l’Onu a “non voltarsi dall’altra parte”, ‘chiamandola’ alla “guerra globale e senza sconti ai trafficanti di esseri umani”. Nel suo intervento nell’imponente sala oro e blu del Palazzo di Vetro di New York, la presidente del Consiglio ha rivendicato il ruolo di un’Italia che “dà l’esempio”, con il Piano Mattei per l’Africa con cui la premier -spesso in missione all’estero con la figlia Ginevra al suo fianco- sta rinsaldando i rapporti col Sud del mondo, cercando di arginare il fenomeno migratorio con un approccio improntato alla cooperazione e “non predatorio”.
Una strategia che richiede tempo e pazienza, mentre il partito del suo principale alleato, Matteo Salvini, picchia duro sul tema, ricordando i tempi al Viminale del leader della Lega e strizzando l’occhio all’elettorato di Fdi.
Ma non è questa l’unica incognita che grava sul futuro della premier, alle prese con una manovra che conta su risorse risicate e risposte attese dall’elettorato, mentre il britannico Financial Times scrive di una “luna di miele tra mercati e Meloni finita”, alimentando i timori che agitano Palazzo Chigi. Alle spalle un anno complesso, in cui la faglia più preoccupante è forse legata alla morte di Berlusconi, con tutte i timori del caso sulla sopravvivenza a medio lungo termine di Forza Italia.
Sullo scacchiere nazionale e internazionale Meloni dovrà muovere le pedine con estrema cura, a partire dalla mossa che l’attende sulla Via della Seta, con un addio al Memorandum che non è ancora ufficiale ma nell’aria da tempo, e la partita delle europee che rischia di portare un clima già caldo in ebollizione.
Sempre più complicato, per la presidente del Consiglio, restare fedele a quell’immagine di underdog che le ha permesso di rovesciare i pronostici, conquistare l’elettorato e tagliare il traguardo, in barba a chi la dava perdente ai nastri di partenza. Dopo un anno a Palazzo Chigi è evidente che questa è la sfida più grande che l’attende.
Politica
Maria Elena Boschi, un figlio e il matrimonio: i progetti

La parlamentare di Italia Viva e il compagno Giulio Berruti a Verissimo
Maria Elena Boschi pronta a diventare mamma. La parlamentare di Italia Viva e il compagno Giulio Berruti parlano a Verissimo della loro e dei progetti futuri. “Stiamo insieme da più di tre anni ed è un rapporto che migliora con il tempo”, dice l’ex ministra, 42 anni. “Oggi siamo ancora più convinti di voler creare una famiglia. Spero che questa sia stata l’ultima estate in due”. “Siamo pronti”, fa eco l’attore e medico, di 38 anni. C’è anche il matrimonio tra i progetti? “Chiedi a lui”, dice Boschi. “Arriverà. Sarà una sorpresa”, assicura Giulio Berruti.
“Non abbiamo mai avuto delle crisi, però, certo, ci sono anche le discussioni”, affermano “Io, che sono sempre molto diplomatica, non lo sono nelle relazioni di coppia. Sono quella che sbatte la porta e Giulio è bravo a venirmi a riprendere”, spiega l’ex ministra.
Politica
Bonus benzina, Salvini: “Per chi ha la Panda e non la Porsche”

"Alle famiglie, ai pensionati e ai lavoratori che hanno i redditi più bassi"

Il bonus contro il caro benzina “è previsto per aiutare i redditi più bassi perché non posso trattare nella stessa maniera chi fa il pieno alla Panda per andare a lavorare e chi fa i pieno alla Porsche per andare al mare”. Sono le parole di Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, sul bonus benzina che dovrebbe essere varato per le fasce deboli. “Conto che possa essere dato alle famiglie, ai pensionati e ai lavoratori che hanno i redditi più bassi, poi domani vedremo”, dice a Dritto e rovescio su Rete 4 facendo riferimento al Consiglio dei ministri in programma lunedì.
Il vicepremier si sofferma anche su una misura che dovrebbe far parte della Manovra 2024: “In legge di Bilancio aumenti di stipendio fino a 100 euro per chi guadagna fino a 30-35mila euro l’anno. Lì l’aiuto va portato”.
Sul nuovo codice della strada 2023, e in particolare sulle novità relative agli autovelox, il leader della Lega dice: “Autovelox nei punti pericolosi sì, ma se ci sono stradoni a tre corsie non puoi mettere il limite a 50 all’ora e mettere l’autovelox per fare cassa”. “Non è urbano spennare chi viene a Roma o a Milano per andare a lavorare, questo lo impediremo. Ci sarà una norma nazionale che regolamenta come utilizzare gli autovelox, dovranno essere omologati a livello nazionale”, aggiunge.
Politica
Napolitano, l’omaggio del Papa in Senato. La Russa: “Primo Pontefice qui”

La visita di Papa Francesco. Il presidente del Senato: "Affettuosissimo"

Non solo la politica ha reso oggi omaggio a Giorgio Napolitano, presidente emerito della Repubblica, scomparso venerdì sera all’età di 98 anni. E’ infatti un fuori-programma di Papa Francesco -almeno per la stampa parlamentare tenuta all’oscuro- a movimentare la giornata dell’omaggio a palazzo Madama.
Il Santo Padre poco dopo le 13 scende dalla sua 500 bianca su corso Rinascimento, accompagnato dall’applauso incredulo dei cittadini assiepati dietro le transenne, che se lo vedono davanti. Condotto alla Camera ardente allestita nella Sala Nassirya dal presidente Ignazio La Russa (“E’ la prima volta che un Papa entra in Senato, è stato affettuosissimo”, dirà lo stesso La Russa al termine della visita) Papa Francesco consola la vedova Clio, per poi essere accompagnato sulla sua sedia a rotelle di fronte al tavolino con il libro delle presenze e la foto del presidente scomparso.
Fiato sospeso e telecamere che lanciano dirette, mentre il santo Padre scrive una riga su un grande foglio bianco che viene poi conservato dai funzionari che gli fanno cordone. Qualcuno tra i fotografi e i cronisti azzarda la richiesta di un commento, ma il Papa è già al portone, salutato da un applauso della folla nel frattempo cresciuta a dismisura, per il tam-tam scattato durante i suoi dieci minuti di permanenza a Palazzo Madama.
Riavvolgendo il nastro, la giornata era iniziata alle 9, dopo l’arrivo del feretro di Napolitano, preceduto dalla moglie Clio, e dai figli Giulio e Giovanni, accolti dal presidente del Senato Ignazio La Russa. Nella mattina sono stati tantissimi i politici che hanno voluto salutare il due volte Capo dello Stato. Nel cortile d’onore del Senato, a pochi passi dalla Camera ardente, il tavolino con il libro delle presenze e subito pronte le prime corone, quella del Partito democratico, quella del sindaco di Roma e il gonfalone della città di Napolitano, Napoli.
La Russa entra e esce da corso Rinascimento, accompagnando i vertici dello Stato. A partire dal Presidente Mattarella che si è dapprima fermato a salutare i familiari del suo predecessore, chinandosi sulla moglie Clio, seduta in prima fila nel suo vestito nero, poi i figli e i nipoti. Il capo dello Stato si è fermato in raccoglimento davanti al feretro, avvolto da un tricolore e con ai piedi il cuscino con il cordone dei cavalieri della Gran Croce. Circa dieci minuti di omaggio, accompagnato dalla figlia Laura. Poco dopo è stata la premier Giorgia Meloni, a dare il suo saluto ai familiari di Napolitano, fermandosi anche lei per pochi minuti, non senza mancare di scambiare qualche battuta con Mario Draghi, Gianni Letta e Gianfranco Fini.
Si vedono il presidente della Camera Lorenzo Fontana, e i leader di partito, Elly Schlein e Giuseppe Conte, mentre il commissario europeo Paolo Gentiloni trova il tempo di ricordare “lo straordinario europeista” che “ha sempre avuto l’idea che sviluppo e forza dell’Italia sarebbero stati possibili solo in un orizzonte europeo”. “La sua è stata una grande lezione”, sottolinea prima di lasciare Palazzo Madama. In sala in ordine sparso anche gli ex presidenti del Senato, Marcello Pera e Pietro Grasso, l’ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini, il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri, quello della Camera, sempre di Fi, Giorgio Mulè, l’ex governatore del Lazio Nicola Zingaretti, l’ex ministra dem Anna Finocchiaro, il governatore di Bankitalia Ignazio Visco, il segretario della Cgil, Maurizio Landin e l’ex sindaco di Roma, Francesco Rutelli accompagnato dalla moglie Barbara Palombelli.
Commenta anche Mario Monti, voluto a Palazzo Chigi proprio da Napolitano (“quella fu una crisi che poteva essere letale per lo Stato italiano”). Per il senatore a vita Napolitano “lascia uno stile rigoroso che è il contrario dell’inseguimento del consenso e della demagogia, quello che significa fare il bene del Paese”. Sul libro delle presenze, accanto alla foto di Napolitano, sul tavolino nei pressi dell’ingresso di Sala Nassirya si attarda il sindaco di Roma Roberto Gualtieri: “Caro Giorgio, hai dato tantissimo all’Italia, all’Europa, ai più deboli, non dimenticheremo mai i tuoi insegnamenti”, è il suo messaggio. Nel frattempo fanno capolino l’ex premier Giuliano Amato, Walter Veltroni, il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, l’ex presidente della Camera Laura Boldrini.
Messaggi arrivano pure da Oltre Manica. Re Carlo III d’Inghilterra rende il suo omaggio a Napolitano, di cui ricorda l’amicizia con la madre, morta nel settembre dello scorso anno. Rivolgendosi al presidente Mattarella, Carlo scrive: “Ho appreso con grande tristezza della morte del presidente Napolitano. È stato un servitore dello Stato devoto che ha dedicato la sua vita e la sua carriera alla promozione della democrazia”. “Ricordo con grande affetto il nostro incontro durante la mia visita a Roma nel 2009 e, in particolare, l’amicizia che esisteva tra il Presidente Napolitano e mia madre, Sua Maestà la Regina Elisabetta II”, scrive ancora il re, che poi rivolge ancora “i miei pensieri e le mie preghiere famiglia del presidente Napolitano e al popolo italiano in questo momento”.
Politica
Condono edilizio, Tajani: “Sanare solo qualche piccola cosa”

Il ministro degli Esteri 'apre' dopo la proposta di Salvini

Condono edilizio? “Io penso che sia importante puntare sulla rigenerazione urbana e in questo contesto si possono inserire aggiustamenti per piccole cose, sanare qualche piccola cosa”. Lo ha precisato il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, rispondendo alla domanda a “In mezz’ora” se sia d’accordo con il collega Matteo Salvini che ha lanciato la proposta di un condono edilizio.
Domani a Parigi “dirò quello che devo dire” alla collega Catherine Colonna, “dirò che a Ventimiglia la Francia sbaglia”, dice il numero 1 della Farnesina parlando della questione migranti e della stretta alle frontiere tra Francia e Italia. “Giovedì sarò a Berlino e con la ministra degli Esteri tedesca parlerò della questione Ong, per cercare di capire perché questa decisione di finanziare un Ong per lavorare in Italia, è un po’ strano questo atteggiamento”, prosegue, annunciando la sua prossima missione in Germania per incontrare Annalena Baerbock. Il ministro degli Esteri ha ribadito che l’obiettivo è “capire perché il governo tedesco si muova in questa maniera, perché vuole che tutti i migranti arrivino tutti in Italia? E’ un po’ strano”.
“Si può fare sempre di più, ma non credo che siano stati commessi errori”, dice Tajani, rispondendo alla domanda su un bilancio sull’attività al governo in occasione del primo anniversario della vittoria elettorale. “I voti li danno gli elettori e non posso giudicarmi – ha poi aggiunto – posso dire soltanto che si può fare di più per avere un’Italia protagonista sul palcoscenico internazionale, serve molto lavoro”.
“Errori non credo che siano stati commessi – ha detto ancora il vice premier e ministro degli Esteri – anche nelle difficili relazioni con la Cina siamo stati capaci a far capire che c’e’ la possibilità di uscita dalla Via della Seta però mantenendo un quadro di cooperazione rafforzata che è nata nel 2004 con il governo Berlusconi”.
In tema di condono arriva a stretto giro la durissima la reazione del leader dei Verdi, Angelo Bonelli. “Dopo la proposta di Salvini arriva il sostegno di Tajani al condono edilizio: sono degni eredi di Silvio Berlusconi. Tutti in corsa per sfasciare l’Italia, del resto – attacca – sono gli stessi che c’erano nei condoni di Silvio Berlusconi e lo fanno da disperati in cerca di voti. Il primo perché dal 32% passerà all’8% il secondo perché rischia di non superare lo sbarramento. Il condono edilizio nel passato – ricorda Bonelli – ha aiutato la criminalità, non solo perché il ciclo del cemento abusivo è controllato da organizzazioni criminali come la camorra, ma anche perché le case abusive si costruiscono grazie al loro controllo e copertura. Ecco perché il condono edilizio, parola sconosciuta in Europa, è legge criminogena”.
“Salvini – prosegue l’ecologista – vuole sanare abusi edilizi minori ma la legge già esiste. Le tipologie di intervento edilizio suscettibili di sanatoria sono indicate dal comma 26 della legge 24 novembre 2003, n. 326 che rinvia all’allegato 1 specificante sei tipologie di abuso. Inoltre c’è l’art.37 DPR 380/01 che sottintende la possibilità di regolarizzare questi illeciti con la Scia ‘tardiva’ o in sanatoria; per essere precisi, la definizione di Scia in sanatoria è espressamente contemplata nell’Allegato del D.Lgs. 222/2016 (Decreto Scia 2), nonchè ripresa da diverse norme regionali. La verità – conclude – è che questa destra vuole sanare ville come quelle miliardarie di Bagheria che vanno a strapiombo sul mare”.
Politica
Giorgio Napolitano, funerali di Stato laici: cosa sono e come si svolgono

I precedenti di Iotti e Ingrao

Saranno funerali di Stato laici quelli che si celebreranno alle 11.30 di martedì 26 settembre nell’emiciclo della Camera dei deputati per il Presidente Emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, morto venerdì scorso all’età di 98 anni. Le esequie saranno trasmesse in diretta televisiva su Rai 1 e su maxi-schermi appositamente predisposti in Piazza del Parlamento.
E’ la prima volta che un funerale si terrà nell’Aula di Montecitorio, mentre non è la prima volta che si svolgono esequie di Stato laiche di rappresentanti delle istituzioni. Prima di Napolitano a scegliere il rito laico furono gli ex presidenti della Camera Nilde Iotti e Pietro Ingrao le cui esequie furono celebrate all’aperto in Piazza Montecitorio.
Ma in cosa consiste un funerale laico? L’alternativa alla funzione religiosa, prevista per chi non aderisce a nessun credo, non ha un rituale precostituito. E non essendoci un officiante a celebrarlo possono essere persone vicine al defunto. E’ un momento di ricordo collettivo affidato a orazioni funebri e gli interventi di familiari, amici, colleghi e chiunque gli sia stato accanto. Al funerale di Nilde Iotti, fu lo stesso Napolitano a pronunciare una delle orazioni.
Il cerimoniale per i funerali di Stato ha però un protocollo molto rigido. La ufficialità della cerimonia funebre – come si legge sul sito del governo – prevede: il feretro contornato da sei carabinieri in alta uniforme, o appartenenti allo stesso Corpo dello scomparso; onori militari al feretro all’ingresso del luogo della cerimonia e all’uscita; la presenza di un rappresentante del Governo; una orazione commemorativa ufficiale; altri adempimenti eventualmente disposti dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Le ‘esequie di Stato’ spettano ai Presidenti degli organi costituzionali, anche dopo la cessazione del loro mandato, e ai ministri deceduti durante la permanenza in carica. Possono inoltre essere rese, su delibera del Consiglio dei Ministri, a personalità che abbiano offerto particolari servizi alla Patria o cittadini che abbiano illustrato la Nazione, o cittadini caduti nell’adempimento del dovere o vittime di azioni terroristiche o di criminalità organizzata.
Politica
Napolitano, il messaggio lasciato dal Papa alla camera ardente

Il ricordo di Francesco sul libro delle presenze a Palazzo Madama

“Un ricordo e un gesto di gratitudine a un grande uomo servitore della patria”. Firmato: Francesco. E’ questo il messaggio lasciato dal Santo Padre al termine della sua visita in Sala Nassirya di Palazzo Madama dove è allestita la Camera ardente di Giorgio Napolitano.
Il messaggio del Santo Padre è stato scritto a penna su un foglio di carta intestata del Senato poi conservato dai funzionari di Palazzo Madama.
-
Ultima ora1 settimana ago
Banche, interessi sui conti correnti e tassi Bce: cosa è cambiato dal 2008
-
Ultima ora1 settimana ago
Al via il DragonBoat Festival contro cancro seno e malattie cardiovascolari
-
Esteri1 settimana ago
Ucraina, Russia abbatte drone di Kiev vicino a Mosca
-
Cronaca1 settimana ago
Lampedusa, capo protesta: “No a un centro rimpatrio migranti”
-
Immediapress1 settimana ago
Monica Baldassarre, l’esperta legale di riferimento per le frodi carosello
-
Sostenibilità1 settimana ago
Smog, a Roma superati ovunque nuovi limiti Ue
-
Economia1 settimana ago
Innovazione, Bernini: “Immensa stima per Diana Bracco, il Mur sulla ricerca c’è”
-
Spettacolo7 giorni ago
Grande Fratello, Grecia Colmenares o Rosy Chin: ecco chi rischia eliminazione