Spettacolo
Giletti torna in Rai: “Ho invitato Fazio ma non mi ha...
Giletti torna in Rai: “Ho invitato Fazio ma non mi ha risposto, sono deluso”
Mercoledì il programma per i 70 anni della tv italiana
Massimo Giletti torna in Rai per raccontare i 70 anni della Tv italiana, dopo un divorzio movimentato con Viale Mazzini avvenuto sette anni fa. Lo fa conducendo un programma-evento "modello Sanremo", 'La Tv fa 70', che andrà in onda in prima, seconda e terza serata di mercoledì prossimo con tantissimi artisti e personaggi che hanno fatto la storia della televisione, a partire da due dei "padri costituenti": Pippo Baudo e Renzo Arbore.
"Ritrovare le persone con le quali sono cresciuto è l'emozione più grande di questo ritorno in Rai e avere superato il test di produrre un grande evento realizzato internamente è una cosa molto forte. Al momento questo rientro è una prova reciproca tra me e la Rai. Penso di non avere fatto nessun errore e nonostante fossi andato in un'altra azienda, rimaneva dentro di me il dolore di questa cosa" dice Giletti alla conferenza stampa di presentazione del programma in Viale Mazzini, parlando della chiusura de 'L'Arena' avvenuta a maggio del 2017. "Oggi però viviamo un'avventura diversa - aggiunge - La mia non è una rivincita perché il mio stato d'animo è sereno. La vita è questa, bisogna trovare sempre l'equilibrio dell'anima".
'La Tv fa 70' "racconta l'evoluzione del nostro Paese attraverso la tv con una sorta di gioco degli specchi tra ieri e oggi - dice il direttore dell'Intrattenimento Prime Time, Marcello Ciannamea - dando vita a un programma emozionante attraverso i suoi personaggi, le sigle, i generi e i programmi. E Massimo Giletti è stato scelto per condurlo perché fa parte della famiglia Rai". Condensare in una sola serata 70 anni della tv non è impresa facile, "ma noi abbiamo scelto la strada della contemporaneità: non siamo riusciti ad avere tutti i grandi volti della tv, ma molti di loro ci saranno". Non ci sarà Fabio Fazio: "Gli ho scritto - dice Giletti - ma non mi ha risposto. In passato abbiamo avuto qualche tensione, ma penso sia un personaggio molto importante e la sua mancanza mi lascia amareggiato. Sono rimasto umanamente un po' deluso".
Oltre a Baudo e Arbore, al programma parteciperanno: Amadeus, Carlo Conti, Antonella Clerici, Fiorello, Paolo Bonolis, Alberto Angela, Giancarlo Magalli, Maria De Filippi, Serena Rossi, Marisa Laurito, Claudia Gerini, Piero Chiambretti, Francesca Fagnani, Andy Luotto, Nina Soldano, Vito Molinari. Non mancherà un omaggio ai talk show e al suo inventore, Maurizio Costanzo. Ci saranno Bruno Vespa, Iva Zanicchi, Enrico Mentana e Simona Ventura. Ma ci sarà anche Giovanni Minoli con la riproposizione dell'intervista a Gianni Agnelli. E a chi chiede a Giletti se un programma come 'Mixer' (Giletti è cresciuto professionalmente con Minoli) oggi sarebbe ancora attuale, il giornalista e conduttore risponde netto: "'Mixer' è un modello mentale, un programma che ha inventato l'inviato da solo con la telecamera, per l'epoca una novità. E' un modello che racchiude un modo di ragionare e di pensare e che per me oggi sarebbe riproponibile". (segue)
Spettacolo
Marito Fracci: ‘alla Scala nato nostro amore, felice...
"Ha sempre sostenuto i giovani, ha lavorato per loro e con loro, una luce che non si è mai spenta'
"Sono felice, onorato, commosso per la nuova sala ballo scaligera intitolata a mia moglie Carla Fracci. Ha mosso i primi passi alla Scala come allieva, poi sono arrivati i successi, i trionfi internazionali, ma soprattutto tra le quinte del Teatro e grazie a Visconti è nato il nostro amore. In quel teatro è racchiusa tutta la nostra storia, intima, personalissima, professionale". E' quanto ha dichiarato all'Adnkronos il marito di Carla Fracci, Beppe Menegatti, alla notizia dell'intitolazione di una nuova sala ballo in ricordo della celebre étoile e alla vigilia del Gala Fracci in cartellone domani alla Scala.
Ed ha aggiunto: "Che a Carla Fracci sia stata intitolata una sala ballo è fortemente emblematico. Mia moglie ha sempre sostenuto, aiutato i giovani, ha lavorato per loro e con loro. Mai un passo indietro. E' sempre stata d'esempio, un punto di riferimento importante, una luce che non si è mai spenta. Questo 'riconoscimento' lo dimostra", ha concluso Menegatti.
Spettacolo
Intitolata oggi a Carla Fracci nuova sala di ballo scaligera
La cerimonia alla presenza del sovrintendente Dominique Meyer, del direttore del corpo di ballo Manuel Legris, dell'étoile Nicoletta Manni, ai maîtres de ballet e al corpo di ballo
"Alla vigilia della terza edizione del Gala Fracci il sovrintendente Dominique Meyer, il direttore del corpo di ballo Manuel Legris insieme all'étoile Nicoletta Manni, ai maîtres de ballet e al corpo di ballo hanno intitolato a Carla Fracci la nuova sala ballo della torre di via Verdi". E' quanto si legge in una nota del Teatro alla Scala.
Spettacolo
Vasco Rossi premiato al Vittoriale, Sgarbi: “E’...
Era stato lui durante la sua esperienza come Sottosegretario di Stato al Ministero della cultura a pensare di dare un riconoscimento al rocker: "Sono riusciti a fare quello che avremmo voluto noi"
Vasco Rossi ha ricevuto ieri il premio 'D'Annunzio' al Vittoriale. Un riconoscimento importante, assegnato in passato a Paolo Conte, Umberto Veronesi, Samantha Cristoforetti e Riccardo Muti. Novella 2000 ha sentito Vittorio Sgarbi, che prima della Fondazione aveva pensato di conferire un premio al rocker durante la sua esperienza come Sottosegretario di Stato al Ministero della cultura. "Sono riusciti a fare ciò che noi avevamo pensato. Avremmo voluto farlo, ma vi furono una serie di difficoltà, che mi indussero a desistere", racconta in un'intervista esclusiva. "Accostare un letterato sofisticato come D’Annunzio a un artista trasgressivo come Vasco è un’intelligente intuizione ed è coerente con lo spirito del premio. D’Annunzio ha fatto cose memorabili ed è stato anche un grande provocatore, potremmo dire che Vasco sia stato il suo migliore allievo".
"I testi di Vasco sono poetici e lirici, i suoi testi sono come la poesia di D’Annunzio lirici e legati alla provocazione che si riflette sull’efficacia dei suoi versi. Le dirò di più, in questo caso, parafrasando una frase di un articolo che il settimanale Oggi scrisse su di me, dicendo che D’Annunzio fu lo Sgarbi del suo tempo, potremmo dire che D’Annunzio fu il Vasco Rossi del suo tempo e per questo venne riconosciuta la sua grandezza, ma ebbe anche le sue polemiche da superare. Ci sono sicuramente ragazzi che conoscono di più le poesie e le provocazioni di Vasco Rossi, rispetto a quelle straordinarie di Gabriele D’Annunzio".
Se D’Annunzio è stato lo Sgarbi del suo tempo allora la Fondazione deve pensare a lei per il futuro, chiede l'intervistatore Pierluigi Gaudio di Novella 2000 a Vittorio Sgarbi. "Mi stupisco, infatti, che ancora non abbiano assegnato anche a me il premio" replica con sagacia.