Politica
Covid, sì a commissione in seconda votazione: opposizioni...
Covid, sì a commissione in seconda votazione: opposizioni lasciano i lavori per protesta
Zanella: "Destra impari a perdere, anziché rifare le votazioni"
Nuovo voto in commissione Affari sociali della Camera sulla commissione Covid dopo il primo stop al mandato al relatore. La maggioranza ha rivotato e con 12 sì e nessun contrario ha dato il via libera a riferire in Aula. L'opposizione ha abbandonato i lavori per protesta, lamentando la "forzatura" da parte della maggioranza.
"Prima il presidente comunica la votazione: 11 a 11, e il mandato al relatore non passa, poi rifà la votazione. La destra deve saper perdere, troppo facile imporre le proprie posizioni rompendo le regole”, commenta Luana Zanella, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera, vicepresidente della commissione Affari sociali.
All'esito della prima votazione, finita 11 a 11, a quanto si apprende il presidente avrebbe indetto una seconda votazione "per le assenze", causando le proteste delle opposizioni che hanno lasciato la commissione Affari sociali alla Camera. Dodici a zero, dunque, il risultato della seconda votazione.
“Quanto accaduto oggi in commissione Affari sociali sull’istituzione della commissione Covid è di una gravità inaudita. La ripetizione di un voto con risultato sfavorevole alla maggioranza è un precedente inaccettabile. Intervenga immediatamente il presidente Fontana per ripristinare il rispetto del regolamento della Camera dei Deputati”, dichiarano il capogruppo e la vicecapogruppo di Azione-Per-Renew alla Camera, Matteo Richetti e Elena Bonetti.
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Time, Meloni tra le 100 persone più influenti nel 2024
"A due anni di distanza" dalla salita al potere "rimane popolare, non solo in Italia, ma anche tra i leader occidentali" scrive la rivista statunitense
Giorgia Meloni tra le 100 persone più influenti del 2024 secondo il Time. Quando la prima premier donna italiana "è salita al potere in Italia nel 2022, molti osservatori nutrivano timori per il suo partito di estrema destra e per l'impatto che avrebbe avuto sull'Europa e sul mondo - scrive il settimanale americano -, ma a due anni di distanza, la Meloni rimane popolare, non solo in Italia, dove gode di un indice di gradimento del 41% nonostante la debole crescita economica, ma anche tra i leader occidentali, molti dei quali sono stati rallegrati dal suo fermo sostegno all'Ucraina (e, in particolare, dalla sua capacità di persuadere leader come l'ungherese Viktor Orban a sostenere i finanziamenti europei a Kiev)".
La Meloni, osserva ancora il Time, "non ha abbandonato completamente la sua politica di destra: in patria, il suo governo ha perseguito politiche che, secondo i critici, erodono silenziosamente i diritti delle persone LGBTQ+. A livello di Unione Europea, si è accreditata come la forza trainante dietro all'approccio sull'immigrazione, che prevede di pagare Paesi come l'Egitto e la Tunisia per impedire ai migranti di partire". "Se il blocco di destra europeo dovesse espandersi dopo le elezioni del Parlamento europeo di giugno, come previsto dai sondaggi, la Meloni potrebbe emergere come sua figura di spicco naturale".
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Sabato 20 aprile il Consiglio Nazionale di Noi moderati
Sabato 20 aprile 2024 si terrà alle ore 10,30 presso il Roma Eventi Piazza di Spagna, in via Alibert 5a il Consiglio Nazionale di Noi moderati. Tra gli altri parteciperanno il presidente di Noi moderati Maurizio Lupi e il governatore della Regione Liguria Giovanni Toti.
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Draghi e la nuova idea di Ue, social si accendono in Italia...
E' quanto emerge da un instant mood Arcadia che ha registrato sui social 11.200 menzioni e 41.100 engagement legati alla figura dell'ex presidente del Consiglio
Negli ultimi 7 giorni, dopo l’Italia con il 53,5%, è la Francia con il 36,9%, il Paese europeo dove la keyword nominativa 'Mario Draghi' si è posizionata con maggior frequenza nelle conversazioni digitali. Dietro Italia e Francia, con volumi di parlato meno consistenti troviamo la Spagna con il 3,6%, poi il Belgio con l’1,7% e infine la Germania con l’1%. E' quanto emerge da un instant mood Arcadia che ha registrato sui social 11.200 menzioni e 41.100 engagement legati alla figura dell'ex presidente del Consiglio.
A polarizzare il dibattito sui social, sempre negli ultimi 7 giorni, commentando negativamente la notizia della possibile nomina di Mario Draghi al vertice della Commissione Ue, troviamo François Asselineau, leader nazionale dell’UPR e Alessandro Orsini, docente di Sociologia del terrorismo.