Salute e Benessere
Covid Italia, oltre 60mila casi e 425 morti...
Covid Italia, oltre 60mila casi e 425 morti nell’ultima settimana
Aumentano i tamponi a 323.844: +15,9% rispetto alla settimana precedente. Vaia: "Curva stabile, in regioni con più vaccinati andamento in calo"
In Italia si registrano oltre 60mila casi Covid (60.440), con una variazione +7,2% rispetto alla settimana precedente (56.404), e 425 decessi, +34,5% rispetto a 7 giorni fa. Sono i dati del bollettino del ministero della Salute sull'andamento della situazione epidemiologica da Covid nella settimana tra il 14 e il 20 dicembre. Aumentano i test: 323.844 i tamponi effettuati con una variazione di +15,9% rispetto alla settimana precedente; il tasso di positività è al 18,7% con una variazione di -1,5% rispetto alla settimana precedente (20,2%).
"Il tasso di occupazione in area medica relativo al 20 dicembre è pari all’11,8% (7.360 ricoverati) rispetto all'11,9% (7.426 ricoverati) del 13 dicembre - si legge - Il tasso di occupazione in terapia intensiva relativo al 20 dicembre è pari al 3,1% (276 ricoverati), rispetto al 2,7% (240 ricoverati) del 13 dicembre".
"I dati confermano una sostanziale stabilizzazione della curva epidemica. Indicano, altresì, che soprattutto nelle Regioni che hanno promosso maggiormente la campagna di vaccinazione e di protezione dei fragili, l'andamento è in diminuzione", afferma il direttore generale della Prevenzione sanitaria del ministero della Salute, Francesco Vaia, commentando il bollettino. "Si mantiene sotto la soglia epidemica l'indice di trasmissibilità e, soprattutto, contenuto - sottolinea - il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva ed in area medica".
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Emergenza regionale, Picco (Asl To): “Fondamentali...
"Stiamo realizzando una elisuperficie vicino al San Giovanni Bosco, ospedale hub di Torino"
"Abbiamo l'emergenza a cuore e quindi siamo felici di essere qui oggi. Come Azienda Zero abbiamo realizzato una riforma importante del 118 dell'emergenza regionale. Questo ci ha consentito di riorganizzare il mondo dell'emergenza e della formazione in emergenza, e quindi di vedere con un'altra ottica questo approccio, il legame con il numero unico europeo per le emergenze (Nue) 112, con il 116-117 che quando si parla di medicina territoriale è fondamentale". Lo ha detto Carlo Picco, direttore generale dell'Asl Città di Torino, intervenendo al Congresso nazionale dell'Area culturale emergenza (Ace), organizzato dalla Società italiana di anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva (Siiarti) a Torino.
"Il 116-117 - sottolinea - va a configurare i servizi proposti prima solo dalla Guardia medica, implementandoli e rendendoli decisamente più articolati, quindi in questo contesto il rapporto tra 112, centrale 118 e 116-117 potrà fare veramente la differenza nella medicina territoriale. Stiamo anche cercando di realizzare una elisuperficie per far atterrare l'elicottero vicino al San Giovanni Bosco che è un ospedale hub della nostra città”.
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Medicina, Balagna (Siaarti): “Creare sinergia tra noi...
"Nel trattamento definitivo del paziente anestesista rianimatore ha ruolo di team leader"
"Nel percorso del paziente, dal momento del sintomo, quindi nella fase preospedaliera, fino al trattamento definitivo, l'anestesista rianimatore ha un ruolo di team leader. Oggi più che mai ci rendiamo conto che la cronicità territoriale deve trovare una risposta più sulla medicina di prossimità che sull'emergenza-urgenza. Ma occorrono sinergia, collaborazione e un coordinamento tra le medicina territoriale e la medicina preospedaliera". Lo ha detto Roberto Balagna, responsabile scientifico dell'evento e dell'Area culturale Siaarti Medicina critica e dell'emergenza, e direttore Struttura complessa anestesia e rianimazione 2, Ospedale Molinette di Torino, intervenendo al Congresso nazionale dell'Area culturale emergenza (Ace), organizzato dalla Società italiana di anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva a Torino.
In questi giorni "approfondiamo proprio questi temi: le patologie tempo-dipendenti, il coordinamento preospedaliero, la presa in carico intraospedaliera, il trattamento definitivo e la figura dell'anestesista rianimatore che, coordinato in modo multidisciplinare, è una figura strategica di questo percorso", sottolinea.
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Medicina, Bignami (Siaarti): “Per affrontare...
"Dal Congresso nazionale Ace giovani colleghi anestesisti e rianimatori imparano buone pratiche cliniche e azioni sul campo"
"L'emergenza è una patologia tempo-dipendente, quindi determina la necessità di essere pronti subito e in pochi minuti, proprio questa è una caratteristica di noi anestesisti rianimatori che insegniamo fin da piccoli. Quindi ci sono molti giovani colleghi che in questi giorni di congresso imparano buone pratiche cliniche, linee guida, ma anche azioni sul campo. E' fondamentale che tutte queste cose si imparino fin da piccoli, proprio perché accadono poco, con frequenza non elevatissima, ma allo stesso tempo bisogna sempre essere pronti e in allerta. E' importante poi riuscire ad allenarsi, a lavorare in team e questa è una delle sfide di Siaarti". Lo ha detto Elena Bignami, direttore Sc Anestesia e Rianimazione di Parma e presidente eletto della Società italiana di anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva, intervenendo al Congresso nazionale dell'Area culturale emergenza (Ace) organizzato dalla Siaarti a Torino.