Cronaca
Covid, 72enne col virus per 613 giorni: ‘eterni...
Covid, 72enne col virus per 613 giorni: ‘eterni positivi’ possibile motore di varianti
L'uomo fortemente immunocompromesso è morto, ricercatori hanno 'fotografato' evoluzione Sars-CoV-2 nel suo organismo
La più lunga infezione cronica da Sars-CoV-2 conosciuta dagli esperti? E' durata 613 giorni. Un nuovo record in ambito covid quello individuato dagli esperti del Cemm (Centro di medicina sperimentale e molecolare) dell'University Medical Center (umc) di Amsterdam. Magda Vergouwe e colleghi dell'istituto olandese hanno descritto il caso di un 72enne immunocompromesso che ha convissuto con il virus della pandemia Covid per circa 1 anni e 8 mesi.
E nel lungo tempo in cui il patogeno ha abitato il suo organismo ha avuto la possibilità di mutare molto. Tanto che gli esperti evidenziano il rischio che negli 'eterni positivi' si creino condizioni (infezioni persistenti in pazienti senza difese) che li rendono 'motore' per lo sviluppo di nuove varianti di Sars-CoV-2 potenzialmente immunoevasive. Lo studio che illustra la positività da 'Guinness dei primati' sarà presentato al Congresso Escmid Global di Barcellona (27-30 aprile).
Sebbene rare, queste particolari infezioni potrebbero portare a un aumento del numero di mutazioni nel genoma del virus, sostengono gli autori evidenziando la necessità di una maggiore consapevolezza dei rischi, una stretta sorveglianza genomica e test diagnostici precoci per i contatti sintomatici come parte della gestione clinica di questi pazienti.
La ricerca descrive l'evoluzione virale estesa osservata in questo caso che, a loro conoscenza, si qualifica per "la durata dell'infezione da Sars-CoV-2 più lunga fino ad oggi" censita, sebbene siano stati precedentemente registrati diversi casi di centinaia di giorni (l'ultimo 505). Per rendere l'idea della rilevanza del tema, viene ricordato che anche la variante Omicron si ritiene abbia avuto origine in una persona immunocompromessa.
Il 72enne protagonista dello studio non ha fatto in tempo a vincere la sua battaglia con il virus, è morto per una ricaduta della sua patologia ematologica dopo essere rimasto positivo al Sars-CoV-2 con elevata carica virale per 613 giorni. E' stato ricoverato con l'infezione nel polo di Amsterdam a febbraio 2022, e definito immunocompromesso per via di una storia di trapianto allogenico di staminali come trattamento di una sindrome da sovrapposizione mielodisplastica e mieloproliferativa. Situazione complicata da un linfoma post-trapianto per il quale ha ricevuto rituximab, farmaco che esaurisce tutte le cellule B disponibili, comprese quelle che normalmente producono gli anticorpi diretti contro Sars-CoV-2.
L'uomo aveva in precedenza già ricevuto più vaccinazioni Covid senza una risposta anticorpale misurabile al momento del ricovero in ospedale. I test hanno rilevato la presenza di un'infezione da variante Omicron BA.1.17. E il paziente ha ricevuto vari trattamenti anche con monoclonali senza ottenere una risposta clinica. Il sequenziamento del virus nella fase di follow-up ha mostrato che già 21 giorni dopo si era sviluppata una mutazione resistente all'anticorpo con cui è stato trattato il paziente. Il suo sistema immunitario nelle settimane successive si è rivelato non in grado di eliminare il virus e l'infezione prolungata e l'ampia evoluzione virale che è stata possibile nel suo organismo ha portato all'emergere di una nuova variante immunoevasiva. Fortunatamente, nella comunità non si è verificata alcuna trasmissione documentata della variante altamente mutata, quindi niente casi secondari.
L'uomo ha affrontato più ricoveri e la persistente infezione da Sars-CoV-2 lo ha costretto a periodi di isolamento prolungati durante il ricovero ospedaliero e a un maggiore utilizzo di protezioni personale, con impatto sulla sua qualità di vita, riferiscono gli esperti. Il sequenziamento completo del virus è stato eseguito su 27 campioni rinofaringei, raccolti in un arco di tempo da febbraio 2022 a settembre 2023. L'analisi ha rivelato oltre 50 mutazioni nucleotidiche rispetto alle varianti BA.1 contemporanee circolanti a livello globale. Inoltre, si sono sviluppate diverse modifiche ulteriori indicative di fuga immunitaria.
"Questo caso sottolinea il rischio legato a infezioni persistenti da Sars-CoV-2 in persone immunocompromesse", concludono gli autori puntualizzando però che "sebbene possa esserci un aumento del rischio di sviluppo di nuove varianti, non tutte" quelle che emergono in questi pazienti "si svilupperanno in una nuova variante di preoccupazione (Voc) per la comunità. I meccanismi sottostanti alla nascita di una Voc sono molto più complessi e dipendono anche da fattori nella popolazione che circonda il paziente", inclusa l'immunità.
"La durata dell'infezione da Sars-CoV-2 in questo caso descritto è estrema, ma queste sono molto più comuni negli immunocompromessi rispetto alla comunità generale. Un ulteriore lavoro del nostro team ha descritto una coorte di questi pazienti con durate dell'infezione comprese in una forbice da 1 mese a 2 anni".
Cronaca
25 aprile, cortei e tensioni da Roma a Milano
Scontri in particolare fra filo palestinesi e Brigata Ebraica
Un 25 aprile con cortei e iniziative in diverse città italiane, per ricordare la Festa della Liberazione del Paese dall'occupazione nazista e dal regime fascista. La giornata, che da punto di vista istituzionale ha visto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella deporre una corona di alloro al Milite ignoto all'Altare della Patria con la premier Giorgia Meloni e i presidenti delle Camere, è stata scandita anche dalle manifestazioni di partigiani, sindacati e leader delle opposizioni che sono scesi in piazza a Milano con Antonio Scurati e a Roma con Roberto Salis. Non sono mancati momenti di tensione e scontri in particolare fra filo palestinesi e Brigata Ebraica.
Scontri a Roma
A Roma tensione tra grida, insulti e petardi a piazza di porta San Paolo. Da un lato i manifestanti pro Palestina, circa 300 persone tra movimento degli studenti palestinesi, antagonisti e collettivi universitari, dall'altro rappresentanti della Brigata ebraica e della comunità ebraica. I due schieramenti erano separati dai blindati della polizia e dagli agenti in tenuta anti sommossa. Poco prima delle 11 il presidio della Brigata ebraica si è sciolto. I manifestanti sono stati scortati dalle forze dell'ordine fino a piazza Vittorio Bottego dove si sono poi allontanati. Nel frattempo da Porta San Paolo è partito il corteo dei pro Palestina.
Alcuni manifestanti della Brigata Ebraica, mentre stavano lasciando il presidio, sono tornati indietro, tentando più volte di superare il cordone delle forze dell'ordine per raggiungere i manifestanti pro Palestina. "Fino a che loro non se ne vanno noi restiamo qui", il grido dei manifestanti pro Palestina. Dalle fila della Brigata ebraica sono stati inoltre lanciati alcuni sassi verso il gruppo di cronisti presenti. Colpiti un cronista di un sito di informazione online, raggiunto al naso, e un operatore della tv alla testa. Entrambi non hanno riportato conseguenze e hanno continuato a svolgere il loro lavoro.
"Fuori i genocidi dalla storia, con la resistenza sempre", è lo slogan sullo striscione esposto dai manifestanti pro Palestina in piazza. "Non tolleriamo che in questa giornata vengano sventolati i simboli di uno Stato oppressore", gridavano i manifestanti.
Tensioni a Milano
Dieci le persone accompagnate in questura "per gli opportuni provvedimenti", a causa dei disordini avvenuti in piazza Duomo in occasione della manifestazione per il 25 Aprile, alla quale hanno partecipato circa 100mila persone. Lo rende noto la questura di Milano.
Due i momenti di tensione: il primo davanti al Mc Donald's, dove un gruppo di giovani pro Palestina ha cercato di sfondare il cordone creato dai City Angels a protezione dello spezzone della Brigata ebraica, al grido di "fuori i sionisti dal corteo. Qui ci sono stati alcuni minuti di scontri fisici, in cui sono state scagliate sedie contro i baschi e contro i giornalisti. Tra i bersagli anche il cane di un passante, sollevato da terra per il collare e brandito contro la folla.
Altre tensioni sono avvenute intorno alle 16.30 nel cuore della piazza, dove un gruppo di giovani filo palestinesi, giunti in Duomo ore prima dell’arrivo del corteo ufficiale, ha tentato di sfondare la barriera con le transenne predisposta a protezione del palco. “Immediatamente intervenuti contingenti delle forze dell'ordine che hanno contenuto il gruppo”, riferisce la questura.
Monologo Scurati
"Finché quella parola - antifascismo - non sarà pronunciata da chi ci governa, lo spettro del fascismo continuerà a infestare la casa della democrazia italiana". Così lo scrittore Antonio Scurati, leggendo sul palco di Milano il monologo che la Rai ha deciso di non mandare in onda.
Anche a Firenze un lungo applauso ha salutato la lettura dell'attore e drammaturgo Stefano Massini del monologo di Scurati, in una piazza della Signoria gremita di migliaia di persone. Al termine della lettura, Massini ha commentato: "Vorrei aggiungere che nel frattempo sono successi alcuni fatti di cui è impossibile non tenere conto. Una profonda sensibilità democratica si è manifestata in risposta. Un sondaggio recentemente pubblicato dice che il 72% degli italiani si dichiara antifascista, è una maggioranza schiacciante. La Festa della Liberazione non ha senso se non parliamo al 28% che non si dichiara antifascista. Questa è la Festa della riappropriazione della vita e della fine della dittatura".
Si è aperta con la lettura del monologo di Scurati da parte del segretario generale della Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci, l’iniziativa “Largo Alla Costituzione” promossa dal sindacato insieme al comitato provinciale dell’Anpi di Napoli a Largo Berlinguer. Un migliaio le persone in piazza per partecipare alla lettura collettiva degli articoli della Costituzione, che è stata distribuita in una copia ad edizione limitata stampata per celebrare i 130 anni della Camera del Lavoro Metropolitana.
Le parole di Ilaria Salis
"Sono orgogliosa che nel mio paese si ricordi tutti gli anni la cacciata dei nazifascisti grazie alla coraggiosa lotta di partigiani e partigiane. Dalla mia cella ardentemente desidero che il mio paese si mostri tutti i giorni all'altezza della propria storia, che oggi come in passato voglia opporsi all'ingiustizia nel mondo e schierarsi dalla parte giusta della storia. Buon 25 aprile", le parole scritte in un messaggio di Ilaria Salis lette dal padre Roberto, dal palco dell'Anpi Roma nel corso della manifestazione per la Festa della Liberazione.
Presidente Mattarella e premier Meloni all'Altare della Patria
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accompagnato dai presidenti del Senato Ignazio La Russa, della Camera Lorenzo Fontana, del Consiglio Giorgia Meloni, della Corte costituzionale Augusto Barbera, dal ministro della Difesa Guido Crosetto e dalle alte cariche militari, ha reso omaggio all'Altare della Patria, deponendo una corona di alloro sulla tomba del Milite ignoto. Il capo dello Stato, che non rinunciò all'omaggio al Vittoriano neanche durante il lockdown, quando si recò da solo a piazza Venezia, si è quindi spostato a Civitella in Val di Chiana, in Toscana, scelta quest'anno per la celebrazione del 25 aprile, dove nel 1944 i nazisti trucidarono 244 persone.
Cronaca
Castellanza, sindaca muore dopo discorso del 25 aprile:...
Mirella Cerini, 51 anni ancora da compiere, è stata colpita da un malore. Il presidente dell’Anci, Antonio Decaro: "Un duro colpo"
“La notizia della morte improvvisa di Mirella Cerini, sindaca di Castellanza, ci colpisce duramente". Così in una nota il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, commentando la morte della sindaca del comune in provincia di Varese, deceduta oggi a 50 anni, dopo le celebrazioni per il 25 aprile, con la fascia tricolore ancora sul petto.
"A nome mio personale, dell’Anci e di tutte le sindache e tutti i sindaci d’Italia ci stringiamo alla famiglia di Mirella e alla comunità di cittadini che da otto anni la considerava un punto di riferimento essenziale per la città”, aggiunge Decaro, evidenziando che "le circostanze della scomparsa di Mirella Cerini dicono molto di lei e della missione che aveva intrapreso: morire con la fascia tricolore ancora sul petto, poco dopo aver celebrato la Festa della Liberazione insieme ai propri concittadini, è un simbolo drammatico della dedizione con la quale la sindaca di Castellanza svolgeva il proprio compito. Siamo sicuri che il suo nome e il suo ricordo rimarranno per sempre nel cuore della sua gente e dei suoi colleghi amministratori”.
Cronaca
Venezia, primo giorno con il ticket d’ingresso:...
15mila turisti hanno prenotato e pagato. Ma non sono mancate tensioni durante le manifestazioni contro la misura
Primo giorno di sperimentazione, oggi 25 aprile, del ticket d'ingresso a Venezia. Circa 113mila le presenze in città, con oltre 15mila turisti che hanno prenotato e pagato i 5 euro di contributo. Ma non sono mancati momenti di tensione per le proteste dei comitati cittadini contrari alla misura.
I manifestanti dietro uno striscione con la scritta 'No al biglietto, Sì a case e servizi per tutti' hanno bloccato le auto sul ponte della Libertà per dirigersi poi verso Piazzale Roma e entrare attraverso l’accesso dei giardini di Papadopoli. Alcuni tenevano in mano i passaporti in segno di rabbia per il fatto che la città lagunare fosse stata messa dietro una barriera nello stile di un parco a tema. "Più case per i residenti, così Venezia è Disneyland", alcuni degli slogan.
"Posso dirvi che quasi tutta la città è contraria", ha affermato Matteo Secchi, direttore di Venessia.com, un gruppo di attivisti cittadini. “Non si può imporre un biglietto d'ingresso in una città; non stanno facendo altro che trasformarlo in un parco a tema. Questa è una brutta immagine di Venezia… voglio dire, stiamo scherzando?”
Molti i giornalisti stranieri presenti incuriositi dalla sperimentazione avviata dalla città. L’assessore al Turismo Simone Venturini si dichiara soddisfatto “dall’atteggiamento collaborativo degli stessi turisti che sono i primi ad aver capito lo spirito della nostra iniziativa”.
Il sindaco Brugnaro soddisfatto
"La maggior soddisfazione è stato vedere chi si avvicinava ai varchi sventolando il QR code d'accesso: queste persone hanno capito le nostre intenzioni”, ha detto il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro alla conclusione della prima giornata di sperimentazione. “Non si è mai fatto nulla per regolare il turismo ed abbiamo creduto che fosse necessario fare qualcosa. La paura del cambiamento è legittima, ma può servire per migliorare. Oggi spendiamo più soldi di quanti ne incassiamo, ma non la ritengo una spesa, quanto un modo per far capire che bisogna cambiare e diluire le visite alla città, evitando gli intasamenti, e le persone lo stanno capendo. Ricordo che non abbiamo più i finanziamenti della Legge speciale per Venezia, ma per questa delicata città una legge speciale è necessaria".
I numeri di oggi
Per la giornata di oggi si sono registrate 113.000 persone, di cui 15.700 paganti. Tra gli esenti: quasi 40.000 ospiti in strutture ricettive (che pagano già la tassa di soggiorno), 2.100 parenti di residenti e 2.000 amici di residenti. Inoltre, registrati per tutto il periodo 13.000 studenti e 20.400 lavoratori. In più vanno considerati tutti i residenti e i nati nel Comune di Venezia che possono entrare ed uscire dalla città senza registrazione, esibendo solo il documento di identità. I controlli, 75 steward informatori in 16 aree, 40 steward verificatori e 35 accertatori in 15 punti di controllo, hanno verificato quasi 14.000 persone, senza rivelare particolari criticità. Domani si replica, sempre con orario 8 – 16.
Ecco come funziona il biglietto
Il biglietto d'ingresso, richiesto solo per l'accesso al centro storico di Venezia, è prenotabile online e verrà applicato in 29 giorni di punta, prevalentemente week-end, da oggi 25 aprile fino al 14 luglio nell'ambito della fase di prova. Sono esenti i residenti, i pendolari, gli studenti e i ragazzi sotto i 14 anni, così come i turisti che pernottano.
I turisti, invece, dovranno acquistare il biglietto online e gli verrà poi fornito un codice QR. Chi ne è sprovvisto potrà acquistare il biglietto all'arrivo, con l'aiuto degli steward locali, che effettueranno anche controlli casuali in cinque principali punti di arrivo, inclusa la stazione ferroviaria di Santa Lucia. Chi è sprovvisto di biglietto rischia una multa dai 50 ai 300 euro