Cronaca
Covid e foto camion militari con bare morti, per Meta è un...
Covid e foto camion militari con bare morti, per Meta è un fake: cosa è successo
Gli esperti: "Errore da risolvere. Serve regime giuridico chiaro e certo per piattaforme"
Meta ha 'bollato' come un fake la foto dei camion militari con le bare dei morti di Covid a Bergamo, rilanciate sui social in occasione della Giornata nazionale in memoria delle vittime del Coronavirus. "La rimozione delle fake news implementata da Meta e anche da TikTok è automatizzata e fornisce una risorsa fondamentale nel contrastare la diffusione di contenuti dannosi per la salute e per la veridicità delle informazioni. La sua efficacia è evidente, vista la rimozione di oltre 200.000 fake news su Facebook e più di 15.000 su Instagram a livello globale solo nel 2023. È normale che possano verificarsi degli errori o dei ritardi, come quello cui stiamo assistendo ora, ma è un sistema che funziona e che aiuta il nostro lavoro come social media manager", ha detto ad Adnkronos/Labitalia Riccardo Pirrone, presidente Associazione nazionale social media manager. "Speriamo che Meta faccia il necessario per risolvere velocemente eventuali intoppi, così da assicurare a tutti un'esperienza al massimo delle sue potenzialità e proteggere l'autenticità delle informazioni che circolano", conclude.
"Si tratta in sostanza solo di un equivoco tecnologico: la foto viene bollata come falsa perché viene associata a una fake news vera che riguardava le elezioni in Polonia. E' un equivoco tecnico quindi che certamente Meta deve risolvere e su questo so che si sta muovendo l'Agcom, è stato interpellato il commissario Massimiliano Capitanio su richiesta di un deputato della Lega. Meta deve rimuovere dai suoi algoritmi questo automatismo e deve fare in modo che tutte le volte in cui viene cliccata quella foto non venga più bollata come fake perché non più associata con le elezioni di Varsavia", fa presente Ruben Razzante, docente di Diritto dell'informazione all'Università Cattolica di Milano. E sottolinea che "il discorso però è più generale, l'impatto devastante che può avere questo equivoco tecnico nel ringalluzzire i negazionisti del Covid che hanno sempre detto che quella foto era falsa e quelle immagini erano state diffuse ad arte per terrorizzare l'opionione pubblica. C'è quindi un impatto devastante sul piano dell'informazione medico-scientifica".
"Si dà voce infatti -continua- a opinioni negazioniste che non hanno nessun fondamento scientifico. Quando ho fatto parte della task force del governo Conte 2, occupandoci di fake news per il Covid, ci rendemmo subito che esempi del genere erano frequentissimi, con la palla al balzo che prendevano i negazionisti per cercare di disorientare l'opionione pubblica e gettare discredito sulle istituzioni", sottolinea l'esperto.
"Questo fatto richiama ancora una volta il tema dello strapotere che hanno queste piattaforme nel certificare addirittura i contenuti. C'è un equivoco sostanziale: da una parte questi colossi invocano una irresponsabilità dicendo noi non siamo responsabili dei contenuti postati dagli utenti, visto che sono miliardi sul pianeta, e possiamo occuparci solo di una vigilanza preventiva. Ma una volta appurato, come nel caso specifico, che questa foto è vera, e che all'epoca si piangevano i morti del Covid con le istituzioni in ginocchio, come possiamo affidare a una multinazionale, e quindi a un soggetto privato il compito di certificare l'attendibilità di una informazione o di una foto? Tutti questi episodi, pur nella loro intrinseca negatività, possono servire a fare aprire gli occhi sulla necessità di definire un regime giuridico certo e chiaro per queste piattaforme, affinché facciano legittimamente il loro lavoro ma che non giochino con i diritti individuali delle persone, in questo caso il diritto all'informazione o addirittura la certificazione della veridicità delle informazioni", sottolinea Razzante.
Cronaca
Fiorucci (Roma Tre): “La memoria va tenuta sempre...
“La memoria non deve diventare museale o rinchiusa in una teca, deve diventare militante e spronarci ogni giorno a non dimenticare che la democrazia va mantenuta, si ricostruisce giorno dopo giorno”. Parla Massimiliano Fiorucci, Rettore Università Roma Tre che ha conferito la Laurea Honoris Causa in Lingue e letterature per la didattica e la traduzione a Enriqueta Estela Barnes de Carlotto, presidente dell’Associazione delle “Abuelas de Plaza de Mayo”.
Cronaca
“Napoli sepolta da cenere dopo eruzione”, la tv...
Ingv: "Informazione non basata sui dati". Il sindaco Manfredi: "Brutto film di fantascienza"
Napoli sepolta sotto 30 centimetri di cenere dopo un'eruzione ai Campi Flegrei. Un allarme immotivato, innescato da un documentario di una tv svizzera che delinea uno scenario tanto apocalittico quanto fantasioso. Dall'Ingv al sindaco di Napoli, nelle ultime ore si susseguono le dichiarazioni per disinnescare il caso.
Cosa dice l'Ingv
"I Campi Flegrei sono la più grande caldera urbanizzata attiva nel cuore del continente europeo. A partire dal 2005 è interessata dal fenomeno bradisismico che causa il sollevamento del suolo, terremoti ed emissioni fumaroliche. La caldera è monitorata da un sistema di monitoraggio multiparametrico continuo. Tutti i dati forniti da tale sistema, al momento, non mostrano evidenze dell’imminenza di una eruzione vulcanica, tantomeno di grandi proporzioni", la posizione dell'Ingv, in una nota del presidente Carlo Doglioni, della direttrice Dipartimento Vulcani Ingv Francesca Bianco, del direttore dell’Osservatorio Vesuviano dell’Ingv Mauro A. Di Vito.
Il prodotto offerto dalla tv svizzera è "una informazione non basata su dati, e che ignora completamente tutte le importanti attività scientifiche e di pianificazione che hanno visto, e ancora vedono, scienziati e Protezione Civile lavorare fianco a fianco per gestire al meglio delle conoscenze la pericolosità vulcanica ed il relativo rischio di una delle aree più antropizzate al mondo".
"Sviluppare un racconto che mette insieme quanto avvenuto nelle due più devastanti eruzioni che hanno sconvolto i Campi Flegrei (Ignimbrite Campana, avvenuta circa 40.000 anni fa, e Tufo giallo Napoletano, avvenuto circa 15.000 anni fa) con quanto sta avvenendo in questa fase bradisismica è solo un esercizio di sfoggio di grandi effetti speciali per chi realizza documentari, e una cancellazione di anni e anni di condivisione di dati e informazioni da parte di chi ne scrive enfatizzando l’allarmismo - precisa l'Ingv - Tutto ciò non ha alcun senso scientifico e, soprattutto, è un'informazione dannosa che sfrutta il sensazionalismo e raccoglie l’attenzione dello spettatore-lettore terrorizzandolo".
Il sindaco Manfredi: "Brutto film di fantascienza"
Altrettanto netta la posizione del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. "Un documentario di fantascienza, un brutto film: si descrive uno scenario di 40 mila anni fa, con probabilità che si possa ripetere vicina allo 0, sono solo sensazioni senza base scientifica che però fanno danni su popolazioni dell’area flegrea e sulla percezione di sicurezza nei nostri territori", dice il primo cittadino a margine del Festival Euromediterraneo dell'Economia (Feuromed) in corso a Napoli.
"Stigmatizzo questo modo di fare giornalismo, il bradisismo sotto controllo, sono stati intensificati i controlli su base del decreto legge approvato in Parlamento, il mio appello è siate vigili, tranquilli, il fenomeno esiste, esiste da millenni, essere preparati", aggiunge il sindaco di Napoli.
Cronaca
Scuola, via libera del Senato al ddl Valditara: cosa cambia
Il testo ora passa alla Camera dove, salvo sorprese, riceverà un altro via libera
Via libera del Senato al cosiddetto ddl Valditara. Con 74 sì, 56 no e nessun astenuto l'Aula del palazzo Madama ha approvato il disegno di legge messo a punto dal ministro della Scuola, Giuseppe Valditara, sulla valutazione della condotta, il ddl di 'Revisione della disciplina in materia di valutazione del comportamento delle studentesse e degli studenti'. In tre articoli, il provvedimento introduce una stretta sul voto in condotta, multe fino a 10.000 euro per chi aggredisce il personale scolastico (e viene condannato penalmente) e il ritorno ai “giudizi sintetici” per la scuola primaria. Il ddl Valditara ora passa alla Camera dove, salvo sorprese, riceverà un altro via libera.