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Covid, attenzione alla variante Pirola JN.1: contagi in...
Covid, attenzione alla variante Pirola JN.1: contagi in aumento
JN.1, secondo l'Oms, "ha una sostituzione aggiuntiva nella proteina Spike"
I contagi covid aumentano. In Italia potrebbero crescere per altre 3-4 settimane e anche nel nostro paese è necessario fare attenzione alla variante Pirola e in particolare ad una 'nuova versione'. La variante identificata con la sigla BA.2.86 insieme alla sua 'famiglia' è in "costante aumento" a livello globale. Lo segnala l'Organizzazione mondiale della sanità, dopo l'ultima riunione del Gruppo consultivo tecnico sulla composizione del vaccino Covid (Tag-Co-Vac), il 4 e il 5 dicembre. I sintomi legati a Pirola sono rappresentati da febbre a 38 che dura qualche giorno, mal di testa costante e un raffreddore spesso accompagnato da tosse e mal di gola. In questo periodo, con le festività di Natale alle porte, è facile scambiare questo quadro clinico per un'influenza stagionale.
Gli esperti suggeriscono di proseguire con l'attuale 'ricetta' del vaccino aggiornata a Kraken (XBB.1.5), ritenendola efficace contro le varianti circolanti, evidenziando comunque che "Sars-CoV-2 continua a circolare e a evolvere", e incoraggiando "fortemente" a proseguire con la sorveglianza virale e il monitoraggio della risposta ai vaccini.
"Al 2 dicembre 2023 - informa l'Oms in una nota - i lignaggi discendenti di XBB, inclusi XBB.1.5, XBB.1.16" o Arturo, "EG.5" o Eris, "HK.3 e HV.1, rappresentavano il 73% delle sequenze genetiche disponibili" sulla piattaforma "Gisaid e da allora questa proporzione è diminuita". Trend opposto per 'Pirola & Co.': "La quota di BA.2.86 e dei suoi lignaggi discendenti, compreso JN.1, è in costante aumento. Al 2 dicembre BA.2.86 e i suoi lignaggi discendenti, incluso JN.1, rappresentavano il 17% delle sequenze disponibili in Gisaid, oltre la metà delle quali erano JN.1".
"La variante di interesse BA.2.86, il cui primo campione è stato raccolto nel luglio 2023 - ricorda l'Oms - presenta 36 sostituzioni di aminoacidi rispetto a XBB.1.5", anche in "siti antigenici chiave nella proteina Spike". Ma perché bisogna prestare attenzione in particolare alla 'versione' JN.1? "Rispetto a BA.2.86, ha una sostituzione aggiuntiva nella proteina Spike".
"Credo serva grande attenzione", evidenzia Fabrizio Pregliasco, virologo dell'università Statale di Milano, all'Adnkronos Salute. In Italia, in particolare, "siamo in una fase di crescita che i dati epidemiologici non mettono così in evidenza perché c'è sicuramente una sottostima", ma che "è osservabile da tutti" e proseguirà "per almeno 3-4 settimane, considerando l'indice di trasmissibilità".
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Attentato Mosca, Russia: “Kiev ha finanziato i...
In un messaggio audio il portavoce dello Stato Islamico loda l'attacco alla sala concerti della Crocus City Hall
Lo Stato Islamico loda l'attacco terroristico contro il Crocus a Mosca. In un messaggio audio, postato sull'account Telegram dell'Is, il portavoce, Abu Hudhayfah Al-Ansar, esorta i sostenitori a prendere di mira "i crociati ovunque nel mondo".
Nel messaggio il portavoce invita i soldati del Califfato a puntare a degli obiettivi negli Stati Uniti, in Europa e in Israele. Oltre all'attacco a Mosca della scorsa settimana, tesse le lodi di quello compiuto a Kerman, in Iran, il 3 gennaio, nell'anniversario della morte del comandante Qassem Soleimani, davanti alla tomba del generale. Il messaggio arriva nel decimo anniversario secondo il calendario lunare della proclamazione del Califfato a Mosul.
Le accuse della Russia all'Ucraina: "Li avete finanziati"
Sarebbero emerse, intanto, prove di un collegamento tra gli autori dell'attacco terroristico della sala concerti Crocus e Kiev, come si legge sul canale Telegram del comitato investigativo. La Russia continua ad accusare l'Ucraina per il coinvolgimento nell'attentato della scorsa settimana a Mosca.
"I primi risultati dell'indagine confermano pienamente la natura pianificata delle azioni dei terroristi, l'attenta preparazione e il sostegno finanziario da parte degli organizzatori del crimine - si legge su Telegram -. Come risultato della collaborazione con i terroristi detenuti, dello studio dei dispositivi tecnici loro sequestrati e dell'analisi delle informazioni sulle transazioni finanziarie, è stata ottenuta la prova del loro legame con i nazionalisti ucraini".
In particolare, il comitato investigativo russo che sta indagando sulla strage al Crocus City Hall ha confermato i dati secondo cui gli autori dell'attacco terroristico hanno ricevuto ingenti somme di denaro e criptovalute dall'Ucraina. Gli investigatori hanno identificato e arrestato un altro sospettato coinvolto in un piano di finanziamento del terrorismo.
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Attacco a Mosca, Russia: “Soldi da Ucraina a...
Il comitato investigativo: "Legami tra Kiev e gli autori della strage"
La Russia continua ad accusare l'Ucraina per il coinvolgimento nell'attentato della scorsa settimana a Mosca: sarebbero emerse prove di un collegamento tra gli autori dell'attacco terroristico della sala concerti Crocus e Kiev, come si legge sul canale Telegram del comitato investigativo.
"I primi risultati dell'indagine confermano pienamente la natura pianificata delle azioni dei terroristi, l'attenta preparazione e il sostegno finanziario da parte degli organizzatori del crimine - si legge su Telegram- Come risultato della collaborazione con i terroristi detenuti, dello studio dei dispositivi tecnici loro sequestrati e dell'analisi delle informazioni sulle transazioni finanziarie, è stata ottenuta la prova del loro legame con i nazionalisti ucraini".
In particolare, il comitato investigativo russo che sta indagando sulla strage al Crocus City Hall ha confermato i dati secondo cui gli autori dell'attacco terroristico hanno ricevuto ingenti somme di denaro e criptovalute dall'Ucraina. Gli investigatori hanno identificato e arrestato un altro sospettato coinvolto in un piano di finanziamento del terrorismo.
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Chasiv Yar l’obiettivo strategico russo per controllare il...
Dopo la conquista di Avdiivka, e l’avanzata ad ovest della città, le truppe di Mosca stanno aumentando la pressione anche più a nord, sempre nella regione di Donetsk, nell’area di Bakhmut. I russi sono arrivati alla periferia di Chasiv Yar, obiettivo strategico nell’area.