Politica
Covid, sì a commissione in seconda votazione: opposizioni...
Covid, sì a commissione in seconda votazione: opposizioni lasciano i lavori per protesta
Zanella: "Destra impari a perdere, anziché rifare le votazioni"
Nuovo voto in commissione Affari sociali della Camera sulla commissione Covid dopo il primo stop al mandato al relatore. La maggioranza ha rivotato e con 12 sì e nessun contrario ha dato il via libera a riferire in Aula. L'opposizione ha abbandonato i lavori per protesta, lamentando la "forzatura" da parte della maggioranza.
"Prima il presidente comunica la votazione: 11 a 11, e il mandato al relatore non passa, poi rifà la votazione. La destra deve saper perdere, troppo facile imporre le proprie posizioni rompendo le regole”, commenta Luana Zanella, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera, vicepresidente della commissione Affari sociali.
All'esito della prima votazione, finita 11 a 11, a quanto si apprende il presidente avrebbe indetto una seconda votazione "per le assenze", causando le proteste delle opposizioni che hanno lasciato la commissione Affari sociali alla Camera. Dodici a zero, dunque, il risultato della seconda votazione.
“Quanto accaduto oggi in commissione Affari sociali sull’istituzione della commissione Covid è di una gravità inaudita. La ripetizione di un voto con risultato sfavorevole alla maggioranza è un precedente inaccettabile. Intervenga immediatamente il presidente Fontana per ripristinare il rispetto del regolamento della Camera dei Deputati”, dichiarano il capogruppo e la vicecapogruppo di Azione-Per-Renew alla Camera, Matteo Richetti e Elena Bonetti.
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Aborto, Meloni risponde a Madrid: “Ignoranti, non...
La premier replica alle critiche della ministra spagnola Ana Redondo che su X ha parlato di "pressioni su donne che vogliono interrompere la gravidanza"
Madrid critica Roma sull'aborto. E la presidente del Consiglio Giorgia Meloni risponde per le rime. "Varie volte ho ascoltato ministri stranieri che parlano di questioni interne italiane senza conoscerne i fatti. Normalmente quando si è ignoranti su un tema si deve avere almeno la buona creanza di non dare lezioni", ha detto la premier replicando a Bruxelles alle critiche della ministra spagnola Ana Redondo sulla presenza nei consultori italiani degli esponenti pro-vita.
Cosa ha detto il ministro spagnolo
"Consentire pressioni organizzate contro le donne che vogliono interrompere una gravidanza significa minare un diritto riconosciuto dalla legge. È la strategia dell'estrema destra: minacciare per togliere diritti, per frenare la parità tra donne e uomini", ha scritto infatti su X Redondo.
"L'aborto è un diritto fondamentale di tutte le donne, è un diritto umano, e fa parte del nostro diritto alla salute", "con questa decisione quindi il governo italiano sta mettendo a rischio la vita e la sicurezza delle donne, che sono più della metà della popolazione", ha fatto eco l'ex ministro delle Parità spagnola Irene Montero.
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Time, Meloni tra le 100 persone più influenti nel 2024
"A due anni di distanza" dalla salita al potere "rimane popolare, non solo in Italia, ma anche tra i leader occidentali" scrive la rivista statunitense
Giorgia Meloni tra le 100 persone più influenti del 2024 secondo il Time. Quando la prima premier donna italiana "è salita al potere in Italia nel 2022, molti osservatori nutrivano timori per il suo partito di estrema destra e per l'impatto che avrebbe avuto sull'Europa e sul mondo - scrive il settimanale americano -, ma a due anni di distanza, la Meloni rimane popolare, non solo in Italia, dove gode di un indice di gradimento del 41% nonostante la debole crescita economica, ma anche tra i leader occidentali, molti dei quali sono stati rallegrati dal suo fermo sostegno all'Ucraina (e, in particolare, dalla sua capacità di persuadere leader come l'ungherese Viktor Orban a sostenere i finanziamenti europei a Kiev)".
La Meloni, osserva ancora il Time, "non ha abbandonato completamente la sua politica di destra: in patria, il suo governo ha perseguito politiche che, secondo i critici, erodono silenziosamente i diritti delle persone LGBTQ+. A livello di Unione Europea, si è accreditata come la forza trainante dietro all'approccio sull'immigrazione, che prevede di pagare Paesi come l'Egitto e la Tunisia per impedire ai migranti di partire". "Se il blocco di destra europeo dovesse espandersi dopo le elezioni del Parlamento europeo di giugno, come previsto dai sondaggi, la Meloni potrebbe emergere come sua figura di spicco naturale".
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Sabato 20 aprile il Consiglio Nazionale di Noi moderati
Sabato 20 aprile 2024 si terrà alle ore 10,30 presso il Roma Eventi Piazza di Spagna, in via Alibert 5a il Consiglio Nazionale di Noi moderati. Tra gli altri parteciperanno il presidente di Noi moderati Maurizio Lupi e il governatore della Regione Liguria Giovanni Toti.