Cronaca
Influenza e Covid, “ospedali nel caos per flop...
Influenza e Covid, “ospedali nel caos per flop vaccinazioni”: la denuncia dei medici
La Confederazione degli oncologi, cardiologi ed ematologi (Foce): "Campagna del tutto inadeguata, estremamente preoccupati da mortalità Sars-CoV-2"
Una "campagna vaccinale del tutto inadeguata contro Covid e influenza" è il motivo per cui "da settimane i sistemi di emergenza del nostro Paese sono nel caos". E' la denuncia della Foce, la Confederazione degli oncologi, cardiologi ed ematologi, davanti a "Pronto soccorso da incubo e corsie ospedaliere sotto assedio, con molte centinaia di pazienti in attesa di trasferimento in reparti di degenza ordinaria o di terapia intensiva, tempi che possono durare anche diversi giorni. Addirittura, in alcune regioni, i medici in ferie sono stati richiamati in servizio per far fronte a questa nuova grave emergenza". Una situazione che, secondo gli esperti, "al di là della carenza cronica di posti letto ospedalieri e di personale medico ed infermieristico", ha come "causa principale" una "combinazione delle acuzie prodotte contemporaneamente dall'infezione Covid e dall'influenza". Un 'mix' che la campagna vaccinale, per la Foce, non ha saputo evitare.
"Covid sottostimato e in crescita"
Quanto a Sars-CoV-2, si legge in una nota del Consiglio direttivo della confederazione, "il livello dei contagi da settembre-ottobre a oggi è in crescente aumento. Inoltre va considerato che i dati sulle persone positive non riflettono le reali dimensioni dell'infezione Covid, perché non tutti i cittadini si sottopongono ai test e molti che lo fanno non sono documentabili. Ma ciò che è certo e che ci rende estremamente preoccupati - rimarcano gli specialisti - è l'aumento progressivo della mortalità da Covid, che non si è mai arrestata negli ultimi 6 mesi. Nel 2023, da 40-50 decessi alla settimana a luglio-agosto si è passati a 150 morti a ottobre, a 290 a novembre, a 425 a fine dicembre. Per arrivare, nel 2024, a 371 in quest'ultima settimana".
E' pertanto "evidente - osservano gli esperti - che non è vero quanto affermato da qualcuno a fine luglio, cioè che la pandemia Covid era 'finita nei numeri'. Il virus non è mai scomparso. D'altra parte, lo stesso termine 'pandemia' contraddice clamorosamente un'affermazione del genere: sarà pure finita la fase pandemica vera e propria, ma fatto sta che il virus continua a circolare a livelli elevati ed il carico di malattia che determina si è andato ad aggiungere a quello di un'influenza quest'anno particolarmente contagiosa ed aggressiva. Affermazioni del genere ed altre - attaccano oncologi, cardiologi ed ematologi - hanno quindi ingenerato nella popolazione la convinzione che tutto fosse passato. Abbiamo assistito a una totale rimozione del Sars-CoV-2, è come se il virus fosse stato dimenticato. Di conseguenza, la campagna vaccinale è stata del tutto insoddisfacente".
I numeri della campagna vaccinale
"Dall'inizio della campagna autunno-inverno al 4 gennaio 2024 - ricorda la Foce - nel nostro Paese sono stati vaccinati appena 1.927.035 cittadini: in particolare il 13,6% degli ultraottantenni, il 10,3% della fascia di età tra 70-79 anni e solo il 4,7% dei cittadini tra i 60-69 anni. Le vaccinazioni sono crollate da un picco, diciamo così, di 256mila nella settimana dal 14 al 21 dicembre 2023, a 75mila nella settimana successiva, a solo 59mila negli ultimi 7 giorni. Toscana, Emilia Romagna e Lombardia continuano ad essere le regioni in cui si concentra la maggior parte delle dosi somministrate nell'ambito della campagna, mentre tutte le regioni del Sud, Lazio, Marche e Abruzzo hanno prodotto numeri infimi".
Ma per la Confederazione degli oncologi, cardiologi ed ematologi, "la crisi attuale acutissima dei Pronto soccorso è anche dovuta alla fiacca ed insufficiente campagna vaccinale sull'influenza, con dati di copertura estremamente inferiori rispetto agli anni precedenti". Non solo: "Si registra anche - aggiungono gli specialisti - l'effetto negativo dell'allentamento delle misure e degli strumenti di distanziamento e delle mascherine, che concorrono come causa di questa tragedia che sta colpendo ulteriormente la nostra sanità. A farne le spese sono i più anziani e i pazienti fragili, anche affetti dalle patologie di nostro interesse".
"Foce - conclude la nota - non può che manifestare tutta la preoccupazione e lo sconcerto per questa allarmante situazione, per la mancanza di qualsiasi programmazione ed organizzazione di una campagna vaccinale già difficile. Va evidenziato anche lo spreco di risorse pubbliche, dovuto al mancato utilizzo di enormi quantità di dosi vaccinali già acquistate dallo Stato".
Cronaca
Palermo, i Carabinieri festeggiano i 105 anni del brigadiere
Centocinque anni festeggiati con i suoi colleghi dopo una lunga carriera. I Carabinieri di Palermo hanno incontrato Salvatore Galante nato a Montedoro in provincia di Caltanissetta nel 1919, Brigadiere dei carabinieri in congedo. Nella sua casa, nel quartiere Oreto, a Palermo, circondato dai familiari, il Comandante Provinciale dei Carabinieri, Generale di Brigata Luciano Magrini, "ha portato un caloroso saluto e un affettuoso abbraccio dell’Arma al militare centenario, consegnandogli in dono una Lucerna in cristallo".
Salvatore Galante sposa la signora Filomena ed ha due figli Angela e Vincenzo. Si arruola nell’Arma dei carabinieri il 24 febbraio 1939 e viene trasferito alla Legione di Verona. Si congeda dopo 35 anni di servizio il 14 aprile 1974 con nomina a Vice Brigadiere di complemento. Ha partecipato alla 2° guerra mondiale, è stato mobilitato con la 150^ sezione a disposizione della Divisione Acqui destinazione Albania con l’incarico di “portaordini”. Dall’Albania in Grecia e da lì, sempre con la Divisione Acqui, è stato trasferito presso l’isola di Corfù. Rientrando da un servizio con la moto, a causa di un incidente con un’autovettura militare riportava la frattura della tibia e del perone della gamba destra ed a seguito di ciò veniva rimpatriato in convalescenza.
I colleghi della Sezione, rimasti in Grecia, (ben 68 compreso il Comandante) morirono tutti nell’eccidio di Cefalonia. Dopo circa due mesi di convalescenza, di nuovo assegnato a Verona, da lì mobilitato con la 27esima Sez. presso la Divisione Mantova. Trasferito ad Asti, poi a Torino, da lì in Calabria a Marcellinara (Cz), poi Nicastro, infine trasferito a Palermo alla Caserma Bonsignore, oggi Caserma Carlo Alberto dalla Chiesa, quale responsabile dell’ufficio autodrappello fino al 1974.
Cronaca
Catania, muore incastrato tra cabina e porta ascensore
Un 31enne era impegnato nella manutenzione dell'elevatore
Un uomo di 31 anni, manutentore di ascensori, è morto dopo essere rimasto incastrato tra la cabina e la porta di un piano dell'elevatore di un condominio di Aci Sant'Antonio, in provincia di Catania, dove era al lavoro. I medici del 118 hanno constatato il decesso del 31enne dopo che il corpo è stato liberato dai Vigili del fuoco. Una donna che era dentro la cabina dell'ascensore è stata soccorsa da personale medico perché sotto choc. Indagano i Carabinieri.
Cronaca
Aviaria, i timori dell’Oms: “Preoccupa rischio...
L'allarme di Jeremy Farrar, Chief Scientist dell'Organizzazione mondiale della sanità
La variante A/H5N1 dell'influenza aviaria è diventata "una pandemia animale zoonotica globale". Il mese scorso mucche e capre si sono aggiunte all'elenco delle specie colpite, un'evoluzione ritenuta dagli esperti sorprendente per gli esperti perché non si riteneva fossero suscettibili a questo tipo di influenza. E ora il rischio che questo virus possa propagarsi fino all'uomo "resta una grande preoccupazione". Lo ha dichiarato Jeremy Farrar, Chief Scientist dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms).
Ad oggi non è stata registrata trasmissione interumana (da uomo a uomo) del virus, è la premessa, ma l'H5N1 ha avuto un tasso di mortalità "estremamente alto" tra le persone che sono state contagiate fino al oggi. Questa "è un'infezione influenzale iniziata prevalentemente nel pollame e nelle anatre, e si è diffusa efficacemente nel corso degli ultimi uno o due anni fino a diventare una pandemia zoonotica - animale - globale. La grande preoccupazione, ovviamente, è che così facendo, e infettando anatre e pollame - ma ora sempre più mammiferi - il virus si evolva e sviluppi la capacità di infettare gli esseri umani. E, poi, aspetto critico, sviluppi la capacità di passare attraverso una trasmissione da uomo a uomo", ha evidenziato Farrar. Le sue parole sono rimbalzate su diversi media internazionali.
L'esperto ha commentato l'epidemia di H5N1 registrata tra le mucche da latte negli Stati Uniti e ha sollecitato un ulteriore attento monitoraggio e attività di indagine da parte delle autorità sanitarie pubbliche, "perché potrebbe evolversi e trasmettersi in modi diversi". "Dobbiamo assicurarci che, se l'H5N1 dovesse arrivare agli esseri umani con una trasmissione da uomo a uomo, saremo nella posizione di rispondere immediatamente con un accesso equo ai vaccini, alle terapie e alla diagnostica".
Nello spirito di aumentare la cooperazione internazionale in caso di nuova pandemia, l'Oms ha anche annunciato un linguaggio aggiornato per descrivere gli agenti patogeni presenti nell'aria. L'iniziativa, ha spiegato Farrar, è stata originariamente innescata dall'emergenza Covid e dal riconoscimento di una mancanza di termini comunemente concordati tra medici e scienziati per descrivere la modalità di trasmissione del coronavirus, il che ha aumentato la sfida rappresentata da quella crisi.
Per evitare situazioni simili, l'Oms ha condotto consultazioni con quattro importanti agenzie di sanità pubblica di Africa, Cina, Europa e Stati Uniti, prima di annunciare un accordo su una serie di nuovi termini concordati. Per esempio la definizione 'particelle respiratorie infettive' o Irp, dovrebbe essere utilizzata al posto di 'aerosol' e 'droplet' (goccioline), per evitare qualsiasi confusione riguardo alla dimensione delle particelle coinvolte. Al di là della nuova terminologia, l'iniziativa consolida comunque l'impegno della comunità internazionale ad affrontare "epidemie e pandemie sempre più complesse e frequenti", ha infine evidenziato Farrar ai giornalisti a Ginevra.