Cronaca
Covid Italia, incidenza in picchiata: ricoveri e intensive...
Covid Italia, incidenza in picchiata: ricoveri e intensive ancora in riduzione
Scesi ad un 1 caso per 100.000, solo Rt in aumento. Giù anche i casi, ma +32% morti nell'ultima settimana
In Italia il tasso di incidenza Covid non è mai stato così basso negli ultimi mesi. "L’incidenza nel periodo 7-13 marzo è pari a 1 caso per 100.000 abitanti, in diminuzione rispetto alla settimana precedente (2 casi per 100.000 abitanti nella settimana 29 febbraio-6 marzo)". E' quanto emerge dal monitoraggio settimanale Covid della Cabina di regia Iss-ministero della Salute. Al 13 marzo l’occupazione dei posti letto in area medica "è pari a 1,4%, in diminuzione rispetto alla settimana precedente (1,8% 6 marzo). In riduzione anche l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 0,3%, rispetto alla settimana precedente (0,4% al 06 marzo)", si legge nel monitoraggio.
L'unico dato in controtendenza è l’indice di trasmissibilità (Rt) calcolato con dati aggiornati al 13 marzo e basato sui casi con ricovero ospedaliero, "al 5 marzo risulta sotto la soglia epidemica, pari a 0,84, in aumento rispetto alla settimana precedente (Rt 0,68 al 27 febbraio)", sottolinea il report.
+32% morti nell'ultima settimana
Calano i casi di Covid e cresce il numero di morti. Nella settimana tra il 7 e il 13 marzo i positivi a Sars-CoV-2 censiti sono stati 738, pari al 26,1% in meno rispetto alla settimana precedente, quanto i casi erano stati 998. I morti salgono invece del 32,3%, dai 31 registrati nei 7 giorni prima a quota 41 dell'ultima settimana.
Il tasso di positività scende lievemente: è pari a 0,6%, con una variazione di -0,2 punti percentuali rispetto alla settimana precedente (0,8%). Cresce invece il numero di tamponi effettuati nel Paese: sono stati 134.167 nell'ultima settimana, con una variazione di +3,1% rispetto alla settimana precedente (quando erano stati 130.090).
Cronaca
Milano, preso a calci e pugni in faccia per strappargli...
In manette tre giovani, un italiano, un serbo e un brasiliano. Vittima il titolare di una tabaccheria in centro città
Hanno colpito un uomo con calci e pugni in faccia e gli hanno strappato dal polso un orologio Rolex modello Daytona, del valore di circa 50mila euro. Per questo la polizia di Stato, coordinata dalla procura della Repubblica di Milano, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa, su richiesta dei pubblici ministeri del VII dipartimento, a carico di tre giovani, un italiano, un serbo e un brasiliano, gravemente indiziati della rapina aggravata e delle lesioni aggravate commesse ai danni del titolare di una tabaccheria in centro città.
L’attività di indagine condotta dai poliziotti della squadra mobile della questura di Milano ha avuto origine a seguito della violenta rapina commessa l'8 marzo scorso in via Paolo da Cannobio: mentre era nei pressi della propria tabaccheria, il titolare 59enne è stato raggiunto da tre giovani che lo hanno aggredito con calci e pugni al volto, facendolo cadere con violenza a terra. I tre hanno continuato a colpirlo con calci al viso poi gli hanno strappato l'orologio dal polso. L’uomo, a seguito dell’aggressione, è stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale Policlinico di Milano, dove gli è stato diagnosticato un trauma cranico-facciale e fratture multiple al viso, con una prima prognosi di 30 giorni.
Cronaca
Scuola, precariato, autonomia, contratti le emergenze da...
"Precariato, dimensionamento, autonomia differenziata, contratto, ricercatori, sostegno sono tutte emergenze della scuola che vanno affrontate il più presto possibile e la manifestazione di oggi 'Scegliamo il Futuro' vuole essere critica dove serve, ma anche costruttiva per il bene della scuola del nostro Paese: è un percorso che nasce da lontano, stiamo incontrando migliaia di persone che ci stanno arricchendo molto, per rafforzare quella consapevolezza che ciò che conta è la meta, l'obiettivo finale, la salvaguardia della scuola". Lo ha detto all'Adnkronos Giuseppe D'Aprile, segretario generale della Uil Scuola Rua che ha presentato oggi, al Teatro Italia di Roma, il suo manifesto programmatico, Composto da otto punti chiave che mirano al miglioramento della condizione del settore della conoscenza italiano.
"Direi che nella scuola regna una certa confusione. - sottolinea D'Aprile - Abbiamo dimostrato che i percorsi concorsuali sono fallimentari. Dal 2015 al 2024 hanno raddoppiato il precariato, addirittura i nuovi concorsi vanno a scalzare le persone vincitrici dei precedenti concorsi: così non va bene, è necessario rimodulare e ricominciare da capo. La ricetta è trasformare l'organico di fatto in organico di diritto, stabilizzare il personale precario assumendo anche della prima fascia delle graduatorie Gps, e poi ripartire da capo".
"La scuola italiana è il fiore all'occhiello delle scuole europee ed è necessario valorizzare dal punto di vista sociale ed economico il personale, non solo per tutelare le persone che lavorano dentro la scuola tutti i giorni e la fanno funzionare con dedizione e responsabilità, ma soprattutto per tutelare le persone che rappresentano il futuro di questo paese, cioè gli alunni. Con questi presupposti allora la scuola funzionerà meglio di come funziona oggi", ha concluso D'Aprile.
Cronaca
Bimbo ucciso dai pitbull, veterinario: “Non ci sono...
Federico Coccìa all'Adnkronos Salute: "Il proprietario li ha abbandonati a loro stessi, non li ha curati, non conoscono il limite tra il bene e il male, tra un carezza e una aggressione"
"Se nel caso drammatico del piccolo sbranato a Eboli da due pitbull si attaccano i cani vuol dire che c'è molta ignoranza e mancanza di conoscenza su questi animali. Ci sono dei cani di taglia grande, media e piccola: se ti morde il primo ti fa molto male e puoi rischiare anche la vita, se ti mode il secondo o il terzo no. Quindi, non ci sono razze pericolose ma c'è la pessima gestione dei cani. Sono addolorato per quanto accaduto a questo bimbo di 13 mesi ma la responsabilità è unicamente del proprietario che si è macchiato di malagestione, non dando hanno regole e misure ai pitbull che sono stati messi in un giardino a fare la guardia. E inoltre non li ha curati, questi cani non conoscono il limite tra il bene e il male, tra un carezza e una aggressione ad un bambino. Sono stati lasciati a loro stessi: una gravissima responsabilità". Così all'Adnkronos Salute Federico Coccìa, veterinario a Roma, interviene su quanto accaduto a Campolongo (Salerno) dove un bambino di 13 mesi è stato azzannato da due pitbull ed è morto per le ferite subite.
Secondo l'esperto, "due cani di quella taglia e potenza vanno poi assicurati all'interno di un area ben delimitata e che non possano uscire da quello spazio", ma "soprattutto dobbiamo smetterla di considerare questi animali come 'da guardia' per un giardino o un terrazzo, non sono guardie ma amici e componenti della famiglia - avverte - vanno educati con regole e dobbiamo passare del tempo con loro, amarli e non chiuderli in un recinto per ringhiare e far paura agli estranei"