Salute e Benessere
Da Covid a influenza, ecco la scatoletta tascabile in grado...
Da Covid a influenza, ecco la scatoletta tascabile in grado di proteggerci dai virus
Grande come una saponetta, 'e4life' crea una barriera elettromagnetica: l'invenzione italiana con tecnologia militare
Una semplice scatoletta grande come una saponetta, ma in grado di proteggerci dai virus respiratori: dal Covid e dall'influenza. E' la tecnologia 'E4shield' alla base dei dispositivi 'e4life' che riescono a ridurre il contagio delle persone da virus e batteri. Presentati lo scorso anno all'interno del Milano Innovation District, oggi sono alla portata di tutti grazie al sito www.e4.life/it. "E4shield costituisce una soluzione 'disruptive' unica al mondo che mette la competenza e tecnologia di Elettronica Spa di Roma - spiega all'Adnkronos Salute Lorenzo Benigni, vicepresidente e direttore relazioni istituzionali di Elettronica - Un'azienda che si occupa di difesa delle piattaforme militari e che sviluppa queste tecnologie anche in attività civili".
Come nasce il progetto, di cosa si tratta
"Siamo partiti - racconta - da uno studio americano che dimostrava come le onde elettromagnetiche fossero in grado di far vibrare nell'aria i virus e i batteri civili inattivandoli. Usando il dispositivo, che io ad esempio porto in tasca da 2 anni, si riduce del 90% la possibilità di essere infettati. Certo non è uno scudo stellare, ma è sicuro, veloce, con una tecnologia testata e certificata". Tra i dispositivi, l'azienda ne vende uno anche per gli ambienti, 'e4ambient', con "un'efficacia superiore al 90% in un'area di circa 50 metri quadrati all'interno della quale possiamo vivere o lavorare serenamente", aggiunge Benigni. Le macchine emettono impulsi elettromagnetici sicuri, con una potenza più bassa di un comune cellulare, inattivando i virus dell'aria.
"Abbiamo la certificazione Ce - ricorda Benigni - e poi quella Sar (Specific Absorption Rate), la stessa che hanno gli smartphone. Insomma con i nostri dispositivi e4life ci puoi anche dormire. Abbiamo iniziato a venderli ad aziende e istituzioni e ora grazie al sito anche al grande pubblico. C'è una ottima risposta da parte delle persone, con un passa parola vincente".
Il futuro e i test
Nel futuro c'è un aggiornamento dei dispositivi che saranno in grado di inattivare altri virus e batteri. "Dentro il sistema che deriva da un omologo militare - precisa Benigni - c'è una libreria dove al momento sono registrati il Sars-CoV-2 e l'influenza stagionale, ma noi possiamo fare un upgrade e arrivare il dispositivo per la Sars o la peste suina".
I test su E4Shield sono stati eseguiti in collaborazione con Policlinico Militare Celio e i laboratori di ricerca Virostatics. L'Università Campus Bio-Medico di Roma ha collaborato al controllo e all'efficacia di questa tecnologia. "Ma stiamo per ottenere una certificazione importante dal anche dall'Università di Milano", conclude Benigni.
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Virus respiratori, gli infettivologi: “Con Pasqua e...
Mascherina? "In altri paesi è normale portarla, da noi soffre del retaggio Covid"
"Soprattuto lo scorso anno l'influenza ha circolato fino ad aprirle, quindi c'è e circola ancora come sono presenti anche diversi virus respiratori aiutati anche dalla temperature ancor non primaverili. Il freddo infatti crea le condizioni, o meglio predispone, alle infezioni delle vie respiratorie. I tanti casi che ancora si vedono di influenza (soprattutto influenza di tipo B) con anche qualche ricovero in ospedale, i raffreddori e anche il virus sinciziale negli adulti, sono dovuti anche alla bassa copertura vaccinale. E' chiaro che una Pasqua all'insegna del cattivo tempo faciliterà le riunioni familiari in casa e non all'aperto e questo mette più a rischio i fragili, ricordiamoci di fare un minimo di attenzione con loro e con gli anziani". Lo spiega all'Adnkronos Salute Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit, la Società italiana di malattie infettive e tropicali.
Mascherina? In altri paesi è normale usarla in primavera per i pollini e anche per la coda di virus respiratori, da noi invece soffre del retaggio del Covid. Molti si farebbero tagliare un dito pur di non indossarla".
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Dengue, record di casi nelle Americhe: “Oltre 3...
L'80% circa dei contagiati dal virus, veicolato dalle zanzare, si concentra in Brasile. L'isola caraibica di Porto Rico dichiara l'epidemia
Hanno superato quota 3 milioni i casi di Dengue, registrati nella regione americana dall'inizio di quest'anno, riferisce l'Organizzazione mondiale della sanità. L'80% circa dei contagiati dal virus veicolato dalle zanzare si concentra in Brasile.
Nel 2023 - ricorda l'Oms - la regione delle Americhe ha riportato il maggior numero di casi di Dengue da quando vengono conteggiati, con 4,5 milioni di contagiati, inclusi 7.665 casi gravi e 2.363 decessi. Nel 2024 la regione registra un nuovo record: oltre 3 milioni di casi al 25 marzo. La maggior parte è stata segnalata in Brasile (l'81% dei casi), seguito da Paraguay (6%), Argentina (3,4%), Perù (2,6%) e Colombia (2,2%).
La Paho, Organizzazione panamericana della sanità, sta lavorando insieme ai ministeri della Salute dei vari Paesi in due direzioni principali: il controllo delle zanzare e la prevenzione delle morti.
Porto Rico dichiara l'epidemia di Dengue
Il governo di Porto Rico ha dichiarato un'epidemia di Dengue, dopo che un picco di casi dell'infezione trasmessa dalle zanzare ha colpito l'isola caraibica, territorio non incorporato Usa. Dall'inizio del 2024 al 10 marzo scorso, secondo i dati più recenti forniti dal locale Dipartimento della Salute, a Porto Rico sono stati registrati 549 casi di Dengue, di cui 29 gravi, con 341 ricoveri in ospedale. I contagi si concentrano nelle città, come San Juan, Bayamon, Guaynabo e Carolina.
Tra il 2010 e il 2020 sono stati segnalati oltre 30mila casi di Dengue in 4 territori degli Stati Uniti, tra cui Porto Rico che ha avuto il maggior numero di infezioni. Nel 2012 sono stati riportati nell'isola 199 morti, l'ultima volta che il Commonwealth ha dichiarato un'epidemia di Dengue.
I Cdc, Centers for Disease Control and Prevention, hanno spiegato che stanno collaborando con il Dipartimento della Salute di Porto Rico e la locale Unità di controllo degli insetti vettori per la sorveglianza del virus e la formazione degli operatori sanitari. I Cdc sono anche impegnati in campagne di disinfestazione, usando insetticidi dove necessario, e iniziative educazionali. Il Dipartimento della Salute di Porto Rico si è detto al lavoro per migliorare la sorveglianza, le attività di laboratorio, il controllo dei vettori e gli interventi di sensibilizzazione.
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Covid, Cartabellotta: “Parole Meloni alimentano...
Il presidente Gimbe: "Il ministro Schillaci dovrebbe fugare ogni dubbio per fermare questa pericolosa deriva anti-scientifica"
"Lo Stato, con la legge 210 del '92, prevede già l'indennizzo a favore di soggetti danneggiati da complicanze irreversibili correlate a vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni di sangue ed emoderivati infetti. E il comma 1bis, recentemente aggiunto, estende in maniera esplicita tale indennizzo a chi ha riportato una menomazione permanente dell'integrità psico-fisica conseguente alla vaccinazione anti Sars-CoV-2. Le parole del presidente Meloni, se da un lato ribadiscono l'ovvio, dall'altro continuano ad alimentare sospetti sulla sicurezza dei vaccini anti-Covid che hanno permesso al mondo intero di uscire dall'incubo della pandemia". Così all'Adnkronos Salute il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, intervenendo su quanto affermato dalla premier Giorgia Meloni che ha sottolineato la volontà del Governo di "andare in fondo" sugli effetti avversi dei vaccini anti-Covid, "capire e assumersi per lo Stato italiano le responsabilità che si deve assumere".
"I programmi di vaccino-vigilanza delle autorità regolatorie di tutto il mondo hanno documentato un profilo rischi/benefici straordinariamente favorevole, su quasi 6 miliardi di dosi somministrate", rimarca il presidente Gimbe, chiamando in causa il ministro della Salute Orazio Schillaci: "A mio avviso - dice - dovrebbe fugare pubblicamente ogni dubbio per fermare questa pericolosa deriva anti-scientifica che rischia di far perdere ai cittadini ulteriore fiducia nei vaccini, nella prevenzione e nel Servizio sanitario nazionale".