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Fisco, novità in arrivo su cartelle e riscossione: la bozza...

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Fisco, novità in arrivo su cartelle e riscossione: la bozza del decreto

Disco verde in prima lettura al dl con disposizioni in materia di riordino del sistema nazionale della riscossione. Leo: "Rateizzazione massima passerà gradualmente da 72 a 120 rate"

Agenzia delle Entrate - Fotogramma

Il governo ha approvato in prima lettura un nuovo decreto con importanti novità sulla riscossione delle cartelle. "Si tratta di un importante intervento su una materia complessa e delicata, che ha tre obiettivi: snellire l'attuale magazzino di debiti fiscali, attualmente a 1.200 miliardi''. A dirlo è il viceministro dell'Economia Maurizio Leo al termine del Consiglio dei ministri. Attraverso il provvedimento si punta, inoltre, a ''evitare che in futuro se ne crei un altro della medesima entità; rendere la riscossione più veloce ed efficiente, in linea con i principali Paesi europei".

"Il governo continuerà a lottare contro i furbetti", assicura quindi il viceministro, che aggiunge: "C'è tutta la volontà di aiutare chi vuole pagare ma è impossibilitato a saldare per intero il proprio debito con il fisco". "Per questo aiuteremo i contribuenti aumentando la rateizzazione massima, che passerà gradualmente da 72 a 120 rate".

In 'magazzino riscossione' cartelle non riscosse entro 5 anni, si allungano le rate

Con il dlgs sulla riscossione approvato oggi dal Consiglio dei ministri le cartelle notificate dal primo gennaio 2025 e non riscosse decorsi 5 anni successivi potranno essere automaticamente discaricate dal cosiddetto ‘magazzino della riscossione’. Decorsi i 5 anni le somme non saranno stralciate, ma l’ente creditore potrà mettere in campo tre differenti soluzioni: gestire in proprio la riscossione coattiva delle somme discaricate; affidarla in concessione a soggetti privati mediante gara pubblica; riaffidarla all’AdER (Agenzia entrate e riscossione) per 2 anni nel caso in cui l’ente creditore venga a conoscenza di nuovi e significati elementi reddituali del debitore. Per i carichi affidati alla riscossione negli anni precedenti fino al 2000, sarà una Commissione presieduta da un magistrato della Corte dei Conti che dovrà proporre soluzione legislative per il magazzino della riscossione". Lo rendono noto fonti di governo al termine del Cdm che ha dato il disco verde al provvedimento.

"Questa operazione - viene inoltre spiegato - si rende necessaria perché al 31 dicembre 2023 il ‘magazzino’ della riscossione ammonta a più di 1.200 miliardi. Svuotare questo abnorme mole riferita anche a persone defunte, nullatenenti, e non più reperibili, è molto importante per razionalizzare la riscossione. Per i debiti inferiori o pari a 120 mila euro, verrà concessa un’ulteriore dilazione dalle attuali 72 rate mensili, passando: nel 2025 e 2026, fino a 84 rate mensili; nel 2027 e 2028, fino a 96 rate mensili; nel 2029 e 2030, fino a 108 rate mensili; dal 2031, si valuterà la possibilità di concedere 120 rate mensili. Il 'fisco amico' passa anche dalla rateizzazione dei debiti tributari, dando la possibilità ai contribuenti di poter pagare, tutto, ma in tempi congrui", rimarcano le stesse fonti.

Cosa prevede il decreto

Il Cdm su proposta del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo che introduce disposizioni in materia di riordino del sistema nazionale della riscossione che "interviene in modo organico al fine di assicurare al sistema maggiore efficacia, imparzialità ed efficienza, in un appropriato bilanciamento con i diritti dei contribuenti". Così la nota del Consiglio dei ministri, al termine della riunione di oggi, spiega l'intervento approvato oggi.

"Si prevede per l’Agenzia delle entrate-riscossione (Ader) una pianificazione annuale volta ad assicurare la salvaguardia dei crediti tributari affidati dai vari Enti mediante il tempestivo tentativo di notifica della cartella di pagamento e degli atti interruttivi della prescrizione e la conseguente tempestiva gestione delle attività di recupero", si legge ancora nella nota che spiega come , a decorrere dal 2025, si introduca "l’istituto del “discarico automatico” dei ruoli affidati ad Ader decorsi 5 anni dal loro affidamento, ad eccezione di quelli i cui crediti sono oggetto di procedure esecutive, concorsuali o di accordi di ristrutturazione del debito ai sensi del codice della crisi d’impresa".

Il discarico "non comporta automaticamente" l’estinzione del debito, pertanto l’Ente creditore può provvedere autonomamente alla riscossione del credito non prescritto o, in presenza di “nuovi e significativi elementi reddituali o patrimoniali del debitore”, riaffidarlo ad Ader. Sull’azione di recupero dei crediti affidati ad Ader e su quella di discarico automatico, aggiunge la nota, " è previsto sia il controllo del Ministero dell’economia e delle finanze che quello dell’Ente creditore, che può contestare all’agente della riscossione l’intervenuta decadenza o prescrizione del diritto di credito. L’agente può definire la contestazione in via agevolata, pagando una somma pari ad un ottavo dell’importo del credito affidato oltre interessi (di un terzo in caso di mancata definizione agevolata o in assenza di ricorso alla Corte dei conti)".

"La responsabilità amministrativa e contabile dell’agente della riscossione è limitata ai casi di dolo, nonché ai casi di colpa grave nelle ipotesi di decadenza o prescrizione del diritto di credito", spiega ancora la nota del Consiglio dei Ministri. Si prevede inoltre la costituzione di un’apposita Commissione, per individuare possibili soluzioni legislative, per i discarichi dei ruoli affidati ad Ader dal 2000 al 2024 e si introduce una specifica disciplina per le cosiddette “risorse proprie tradizionali” dell’Unione Europea e per le somme dovute a titolo di recupero di aiuti di Stato, poiché non soggette al discarico automatico e alla reiscrizione a ruolo.

Si prevede, poi, "la progressiva estensione del numero massimo di rate per la rateizzazione ordinaria dei debiti fiscali dalle attuali 72 a 120. In caso di comprovato peggioramento della situazione economica del debitore, il periodo può essere prorogato di una sola volta per un periodo di pari durata", si legge ancora nella nota.

Infine, "si estendono le ipotesi di concentrazione della riscossione nell’accertamento e si semplificano le procedure amministrative e gli adempimenti connessi all’erogazione dei rimborsi fiscali di competenza dell’Agenzia delle entrate in presenza di debiti iscritti a ruolo a carico dei beneficiari".

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Esteri

Anatolij Sobčak, l’uomo che ha creato Putin – Ascolta

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Anatolij Sobčak, l’uomo che ha creato Putin - Ascolta

Da San Pietroburgo al Cremlino. I chilometri non sono poi tanti ma è un bel salto, un salto in alto più che in lungo e per farlo Vladìmir Putin ha avuto un decisivo aiuto: quello di Anatolij Aleksandrovič Sobčak, uno dei padri della patria della Russia attuale.

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Spettacolo

Grande Fratello, finale alle porte: due eliminati, scelto...

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La finale si avvicina, cosa è successo ieri nella Casa

Grande Fratello 2024 - Facebook /Grande Fratello

A sole due settimane dalla finale, due gli inquilini eliminati dalla casa del Grande Fratello nell'ultima puntata andata in onda ieri, 18 marzo. Ad uscire a un passo dal traguardo sono Anita Olivieri, eliminata dal televoto, e Paolo Masella, costretto a dire addio alla casa dal televoto flash. E' invece Massimiliano il più votato dal pubblico, che diventa così terzo finalista dopo Beatrice Luzzi e Rosy Chin.

L'eliminazione di Anita

Per i quattro inquilini al televoto - Greta, Anita, Sergio e Simona - giunge il momento di scoprire il verdetto definitivo che decreterà una nuova eliminazione. Alfonso invita quindi i quattro a disporsi con le spalle verso il Led e annuncia che, per il momento, a salvarsi sono Greta e Simona.

Dopo una lunga attesa, gli inquilini si preparano quindi ad ascoltare il verdetto definitivo. Avendo affrontato un percorso piuttosto tumultuoso, Anita crede che a dover abbandonare la Casa sia proprio lei. Sergio, invece, ammette di non avere le idee chiare su ciò che potrebbe accadere. Ripensa a Greta e, seppur dispiaciuto per l'eventuale e improvviso distacco, si dice felice per aver avuto l'opportunità di conoscerla: "Mi dispiacerebbe lasciarla, ma sono contento di averla trovata".

Alfonso annuncia che, a sette giorni dalla finale, a dover abbandonare definitivamente la Casa più spiata d'Italia è Anita. "Questo è stato un percorso incredibile", esclama la ragazza. Si dice fiera per quanto fatto in questa splendida esperienza e ringrazia tutti per averle dato questa bellissima opportunità che le ha permesso di crescere: "Sono felicissima, credo di aver dato tutto". Dopo abbracci e affettuosi baci, Anita abbandona la Casa in compagnia del suo elefantino.

Il televoto flash premia Massimiliano e castiga Paolo

Con la finale alle porte, e per decretare il terzo finalista, un televoto flash attende il pubblico all'1 di notte passata. Il concorrente più votato andrà in finale, mentre quello con meno consenso abbandonerà il gioco.

Alfonso manda gli Inquilini in Superled e chiede a tutti di scegliere uno di loro da mandare in finale. Inizia Massimiliano che vota Giuseppe, elogiando il ragazzo per la sua semplicità. Letizia, senza troppe sorprese, nomina Paolo così come Alessio, seppur per motivazioni differenti. Per dimostrare amore e gratitudine, Greta sceglie Sergio mentre Paolo ricambia il voto della fidanzata.

Simona dà la sua preferenza a Massimiliano, Perla, per onorare il suo legame con Letizia, nomina la sua amica del cuore. Per il percorso fatto, Sergio decide di dare il suo voto a Massimiliano. La decisione delude Greta che, però, accetta senza ribattere. Si passa a Federico che, girando la carta, svela di aver nominato Paolo. Giuseppe, tra le risate, spiega di aver votato nuovamente sé stesso. Se non ci crede lui per primo, come può arrivare in finale? Sia Beatrice che Rosy nominano Giuseppe per la tenacia avuta durante tutti questi mesi.

Alla fine, i due più votati sono Giuseppe e Paolo i quali dovranno prendere una decisione importante. Possono trascinare un terzo concorrente al televoto oppure andare solamente loro due. Dopo una lunga discussione, i ragazzi optano per Massimiliano, così al telefoto finiscono Giuseppe, Paolo e Massimiliano.

Alfonso chiude il televoto e manda i tre concorrenti davanti al led. Per prima cosa annuncia il primo finalista che risulta essere Massimiliano. L'uomo esulta mentre gli altri applaudono, un po' sorpresi. Si passa al momento più difficile della serata, ossia l'eliminazione.

Giuseppe ringrazia Beatrice per averlo aiutato a crescere. Senza di lei non sarebbe diventato un uomo migliore. Paolo si rivolge a Letizia per tutto l'amore che gli ha donato. Alfonso legge il verdetto: il pubblico ha deciso che a dover abbandonare la Casa è Paolo. Il ragazzo fa un inchino e ringrazia tutti. Letizia rimane pietrificata, forse travolta da mille emozioni. Gli Inquilini accompagnano il concorrente alla Porta Rossa. Letizia lo bacia appassionatamente prima di lasciarlo andare. Dopo i saluti di rito, Paolo va via. La sua avventura finisce qui.

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Esteri

Israele-Hamas, negoziati in salita dopo operazione Idf ad...

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Ira dei negoziatori di Hamas dopo la nuova operazione israeliana all'ospedale di Gaza City: a Doha intervengono funzionari egiziani per evitare la sospensione dei colloqui. Biden a Netanyahu: "Tregua necessaria"

Passante a Doha, Qatar - Afp

Funzionari egiziani hanno dovuto premere sui negoziatori di Hamas per convincerli a non sospendere la loro partecipazione ai colloqui a Doha, in Qatar, sulla tregua e sulla liberazione degli ostaggi trattenuti a Gaza dopo la nuova operazione israeliana sull'ospedale Al Shifa di Gaza City. Ad affermarlo è stata una fonte egiziana parlando con la pubblicazione qatarina con sede a Londra Al-Araby Al-Jadeed. L'intervento per assicurare il proseguimento dei colloqui sarebbe stato compiuto ieri mattina. Secondo la stessa fonte, sembra improbabile che i negoziati sfocino in una tregua permanente: "Nonostante il vivo interesse dei mediatori a fare culminare l’attuale ciclo di negoziati in un successo, le loro ambizioni non arrivano al raggiungimento di un cessate il fuoco permanente nella Striscia di Gaza", afferma la fonte. A riferirne è il Times of Israel.

Il capo del Mossad David Barnea e altri delegati israeliani di alto livello sono partiti ieri per Doha, aveva rivelato una fonte ben informata alla Nbc News, sottolineando che c'è una forte pressione americana per cercare di raggiungere un accordo. Il gabinetto di sicurezza israeliano nella notte di lunedì ha dato l'ok alla missione del team guidato dal direttore del Mossad, che ha ricevuto "un mandato generale" a condurre negoziati attraverso mediatori egiziani e qatarini, riferiscono fonti israeliane.

I colloqui a Doha potrebbero durare due settimane, afferma un funzionario israeliano secondo quanto riporta il Times of Israel. A determinare la tempistica dei negoziati sarebbe la difficoltà che i mediatori di Hamas in Qatar avrebbero a comunicare con i leader del gruppo che si trovano nella Striscia di Gaza assediata.

Obiettivo dei colloqui, prosegue il funzionario, è quello di arrivare a una tregua di sei settimane nei combattimenti a Gaza in cambio della liberazione di quaranta ostaggi.

Le delegazioni di Israele e Hamas arrivate in Qatar per discutere dell'accordo alloggerebbero in due stanze separate da un corridoio nello stesso hotel a Doha., riporta il Times of Israel, sottolineando che tra le parti non ci sarà alcun contatto diretto, mentre i mediatori favoriranno la comunicazione facendo la spola tra le due stanze.

Il sito precisa che i colloqui sono iniziati ieri sera con la delegazione israeliana che ha preso parte all'iftar, il pasto che rompe il digiuno durante il Ramadan, con la controparte qatariota. Funzionari israeliani hanno detto che si aspettano che i colloqui andranno avanti almeno due settimane e che la delegazione di Hamas riferirà ogni decisione a Yahya Sinwar, che si ritiene si trovi nei tunnel di Gaza.

Media: "Raid su Rafah, morti donne e bambini"

Una serie di raid aerei israeliani avrebbero provocato la notte scorsa la morte di numerosi civili, tra cui donne e bambini, in varie aree di Rafah. A scriverne è l'agenzia palestinese Wafa, citando fonti mediche e testimoni locali. Almeno 14 civili sarebbero rimasti uccisi, molto altri feriti dopo i raid che avrebbero preso di mira edifici residenziali nelle aree di Musabeh, Khirbat al-Adas, e al-Janena a Rafah. Simultaneamente, scrive ancora, un raid contro una casa nel campo profughi di Nusseirat, nella parte centrale della Striscia, avrebbe provocato la morte di numerosi civili ed il ferimento di altri. Le squadre intervenute sul posto avrebbero quindi trasferito i corpi senza vita e i feriti all'ospedale di Deir el-Balah. L'artiglieria israeliana, prosegue l'agenzia, avrebbe inoltre continuato a colpire aree situate ad est del campo profughi di Jabalya.

Biden: "Detto a Netanyahu che tregua è necessaria"

"Oggi ho parlato nuovamente con il Primo Ministro Netanyahu degli ultimi sviluppi in Israele e Gaza. Ho affermato ancora che Israele ha il diritto di perseguire Hamas, un gruppo di terroristi responsabile del peggior massacro contro il popolo ebraico dai tempi dell'Olocausto. E ho ribadito la necessità di un cessate il fuoco immediato come parte di un accordo per la liberazione degli ostaggi, della durata di diverse settimane, in modo da poter riportare gli ostaggi a casa e aumentare gli aiuti ai civili a Gaza". A scriverlo su X dopo il colloquio con il premier israeliano Benjamin Netanyahu è stato il presidente americano Joe Biden. "Ho chiesto al Primo Ministro di inviare una squadra a Washington per discutere di come colpire Hamas senza una vasta operazione di terra a Rafah", conclude.

Blinken domani a Gedda, poi l'Egitto

Il segretario di Stato americano Antony Blinken si recherà in Arabia Saudita ed Egitto domani e giovedì per discutere degli sforzi volti a garantire un accordo sul cessate il fuoco a Gaza ed incrementare gli aiuti umanitari al territorio palestinese. A dichiararlo è stato un portavoce del Dipartimento di Stato dalle Filippine, dove Blinken è attualmente in visita. Blinken avrà colloqui con i leader sauditi domani a Gedda prima di recarsi giovedì al Cairo per colloqui con le autorità egiziane.

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