Politica
Sardegna al voto, seggi aperti fino alle 22: sono 1,4...
Sardegna al voto, seggi aperti fino alle 22: sono 1,4 milioni gli elettori chiamati alle urne
Affluenza finale al 52,4%. Sfida a quattro per il rinnovo del Consiglio e del presidente della Regione
Il dado è tratto: i sardi hanno deciso chi sarà il prossimo presidente della Regione Sardegna. Alle 22 si sono chiusi i seggi nelle 1.884 sezioni distribuite nei 377 Comuni dell’Isola per le elezioni regionali. Sono 1.447.753 i sardi che hanno avuto la possibilità di votare, 709.837 uomini e 737.916 donne. Domattina alle 7 comincia lo spoglio. Non è previsto un secondo turno col ballottaggio.
Manca solo l'ufficialità ma con i dati di tutti i seggi a disposizione l'affluenza alle Regionali 2024 della Sardegna si è attestata al 52,4%. Sono infatti arrivati i dati anche degli ultimi due comuni che mancavano al conteggio: il dato riportato dal portale della Regione Sardegna a questo punto mostra come su 1.447.753 aventi diritto sono stati 758.252 i cittadini che si sono recati alle urne, pari appunto a una percentuale del 52,4%: cinque anni fa il dato fu del 53,74%.
Nuoro registra l'affluenza maggiore tra le principali città sarde: il 60%. A Cagliari città hanno votato 79mila elettori, che rappresentano il 55,32% degli aventi diritto.
Sono dieci le liste che sostengono Alessandra Todde col Campo largo (M5s-A Innantis, Pd, Avs, Uniti con Alessandra Todde, Progressisti-La base, Demos, Sinistra Futura, Psi, Orizzonte Comune e Fortza Paris) e sono nove quelle per Paolo Truzzu col centrodestra (Fdi, Lega, Forza Italia, Psd'Az, Riformatori, Udc, Alleanza Sardegna-Pli, Sardegna al centro 20Venti, Dc di Rotondi). Sono invece cinque le liste che sostengono Renato Soru con la Coalizione sarda (Progetto Sardegna, +Europa-Azione con Soru, Rifondazione comunista, Liberu e Vota Sardigna) e una lista sostiene Lucia Chessa (Sardigna R-esiste).
Il voto dei candidati
Paolo Truzzu ha votato a Cagliari verso le 10.30 nel seggio della scuola elementare Randaccio di via Venezia 2 nel quartiere di Monte Urpinu, non lontano dallo stadio Amsicora. Alla stessa ora Alessandra Todde ha invece votato a Nuoro ne seggio numero 4 della scuola primaria "Ferdinando Podda" di via Matteotti prima di tornare a Cagliari dove c'è il quartier generale della sua campagna elettorale.
A Cagliari ha votato anche Renato Soru. Il fondatore di Tiscali, candidato con la Colazione sarda, ha raggiunto l'Istituto tecnico nautico Buccari-Marconi in piazza dei Centomila. Lucia Chessa ha invece votato ad Austis. "Dove ho vissuto tanto tempo, dove sono stata sindaca e dove conservo la residenza - ha scritto su Facebook dopo il voto -. 750 abitanti, quasi il 50% in meno di 10 anni fa. Quando si parla di spopolamento, delle zone interne e della Sardegna nel suo insieme, io so di cosa si tratta".
Le dichiarazioni a urne aperte
Le dichiarazioni dei candidati alla presidenza della Regione diventano un caso. Truzzu, Todde, Chessa e Soru hanno parlato con la stampa che li ha attesi ai rispettivi seggi elettorali. Alessandra Todde ha poi affidato a una nota stampa il suo appello al voto, Paolo Truzzu invece lo ha fatto con un post su Facebook e subito è scattata la polemica. “Oggi l’importante è che la gente vada a votare, faccia valere il proprio voto e decida per il presente e il futuro della Sardegna - ha detto la candidata del Campo largo dal suo seggio di Nuoro -. Oggi ciò che conta è l’esercizio democratico del voto”.
Il candidato del centrodestra ha affidato il suo appello ai social, pubblicando una sua foto col commento: “Che sia una splendida giornata per la Sardegna e per tutto il popolo sardo. Buon voto!”. Questa strategia di comunicazione a urne aperte ha fatto storcere il naso agli avversari del Campo largo. “Emergono forti perplessità sul mancato rispetto del silenzio elettorale da parte del candidato della destra Paolo Truzzu - dichiarano all'Adnkronos fonti autorevoli del centrosinistra -, che stamattina ha postato un’immagine di sé stesso al seggio mentre infila la scheda nell’urna”.
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Elezioni regionali Basilicata, Bardi fa il bis. Meloni...
Il governatore rieletto con il 56,63%. Sconfitto il candidato del centrosinistra Marrese che si è fermato al 42,16%
Qualcuno l'ha ribattezzata l'Ohio italiana (l'azzurro Paolo Barelli dixit). Dopo l'Abruzzo, il centrodestra 'conferma' anche la Basilicata con Vito Bardi, voluto da Forza Italia, che guiderà la Regione per altri cinque anni.
Bardi è stato riconfermato con il 56,63%, pari a 153.088 voti. Mentre il candidato del centrosinistra Piero Marrese (Pd, Movimento 5 stelle, Basilicata casa comune, Basilicata unita, Avs-Europa verde-Sinistra italiana-Psi-La Basilicata possibile), ha ottenuto il 42,16%, pari a 113.979 voti. Il candidato Eustachio Follia (Volt) è all'1,21%, pari a 3.269 voti.
Il governatore uscente la spunta dunque per la seconda volta dopo le ultime elezioni del 2019 grazie sicuramente alla compattezza della coalizione e alla tenuta del suo 'buon governo' sul territorio, ma anche per merito di un centrosinistra litigioso, che ha bruciato più nomi nel nome del 'campo largo' prima di puntare al fotofinish su Piero Marrese dopo una estenuante trattativa tra Pd e Cinque stelle.
Anche il soccorso di Azione-Italia viva ha avuto tanta parte in questo bis. Con l'apporto dei voti dell'ex dem Marcello Pittella. A esultare è soprattutto Forza Italia con Antonio Tajani che supera nella Regione di gran lunga il 10 per cento e 'vede' realizzarsi il sogno del sorpasso sulla Lega (''Forza Italia cresce, non solo nei sondaggi anche nei risultati, a dimostrazione che non c'è alcuno scioglimento del partito'', un buon viatico per la partita decisiva delle europee ai fini della leadership del secondo partito del centrodestra, dietro Fdi di Giorgia Meloni.
''Ha vinto il candidato di Forza Italia, ha vinto il centrodestra unito, ha vinto il buon governo", scrive sui social il ministro degli Esteri in serata a spoglio ancora in corso (le operazione procedono a rilento) ufficializzando di fatto l'affermazione dell'ex generale della Gdf. ''E' la vittoria dell'intera coalizione, una vittoria chiara, siamo stati sempre uniti, penso che la Basilicata possa essere un modello di allargamento della coalizione al centro basato sulla condivisione dei programmi'', gongola Bardi nella conferenza stampa convocata dopo le 20.30 nel suo quartier generale all'hotel La Primula (stessa location scelta alle precedenti consultazioni per un puro fatto scaramantico, assicurano nell'entourage bardiano).
''Dedico la vittoria a mia moglie e a tutti i lucani'', assicura il neo presidente della Regione assediato da stampa e tv per poi promettere: ''Continueremo il cambiamento iniziato nel 2019, le priorità saranno le infrastrutture, la sanità e l'energia, voglio trasformare questa terra in un hub energetico di tutta la nazione''. Bardi è un fiume in piena, ringrazia alleati e avversari: ''Questo voto rappresenta un trend positivo per il centrodestra, sono molto contento di questa affermazione, voglio ringraziare tutti, mi ha fatto molto piacere la telefonata di congratulazioni di Marrese. Mi ha chiamato anche la Meloni, un grazie a Tajani, Salvini, Lupi, Rotondi, che sono venuti qui, un grazie a Calenda e Renzi'' per il loro sostegno.
Il neo governatore smorza pure le polemiche sulla sua residenza a Napoli che gli ha 'impedito' di votare per le regionali lucane: ''Io penso che la residenza non sia un problema se parliamo della mia presenza sul territorio, perché io sul territorio ci sono sempre. Ho il domicilio qui, vivo in Basilicata, i miei nonni erano lucani, i miei genitori erano lucani. Sono lucano da sei generazioni...''.
Dalla Lucania, dunque, il centrodestra ne esce rafforzato e diventa laboratorio politico per una sorta di rassemblement moderato al centro. E tutto lascia ben presagire per la sfida di Bruxelles. Esulta Meloni: ''Vittoria del centrodestra e di tutta la coalizione in Basilicata, i miei auguri di buon lavoro a Vito Bardi, alla giunta che si insedierà e ai consiglieri eletti. Avanti con impegno e determinazione". "Grande soddisfazione" arriva anche dalla Lega che parla di ''ennesimo largo successo del centrodestra unito".
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Elezioni Basilicata, il tweet velenoso di Storace:...
Il post una volta chiuse le urne per scegliere presidente della giunta regionale
"Effetto Bortone in Basilicata". E' il post velenoso pubblicato da Francesco Storace su X dopo la chiusura dei seggi per le elezioni regionali in Basilicata dove i cittadini sono andati alle urne per scegliere presidente della giunta regionale e per il rinnovo del Consiglio regionale.
Mentre lo spoglio è in corso, con un'affluenza definitiva al 49,80%, secondo i primi Instant Poll di Yoodata, realizzati su un campione rappresentativo di 2.020 elettori, il governatore uscente e candidato del centrodestra Vito Bardi (Fratelli d'Italia, Lega, Forza Italia, Udc, Azione, Orgoglio lucano, La vera Basilicata) è in testa con il 53-57%, seguito dal candidato del centrosinistra Piero Marrese (Pd, Movimento 5 Stelle, Basilicata casa comune, Basilicata unita, Avs-Europa verde-Sinistra italiana-Psi-La Basilicata possibile) al 41-45%.
Effetto #Bortone in #Basilicata
— Francesco Storace (@Storace) April 22, 2024
Bortone e il caso Scurati
In questi giorni è montata la polemica sulla cancellazione del monologo sul 25 aprile dello scrittore Antonio Scurati dalla trasmissione 'Che sarà' su Raitre condotto da Serena Bortone che ha sollevato il caso. Da più parti si è parlato di censura da parte della Rai, ma ancora oggi viale Mazzini non solo ha fatto sapere che è in atto un'istruttoria. Il direttore generale della Rai, Giampaolo Rossi, ha ribadito che "la narrazione di una Rai che censura è del tutto priva di fondamento".
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Centrodestra, Tajani: “Forza Nord segnale attenzione...
L’associazione, interna a Forza Italia e fondata dall’ex sindaco di Verona Flavio Tosi, nasce per dare “un segnale di attenzione” al Nord Italia
L’associazione Forza Nord, interna a Forza Italia e fondata dall’ex sindaco di Verona Flavio Tosi, già leghista, nasce per dare “un segnale di attenzione” al Nord Italia. Lo sottolinea il segretario nazionale di Forza Italia Antonio Tajani, a Lussemburgo.