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Russia, Savoini e Cabras ‘osservatori’ alle...

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Russia, Savoini e Cabras ‘osservatori’ alle elezioni ma la missione salta: “Motivi di sicurezza”

I nomi di Gianluca Savoini, già portavoce di Matteo Salvini e protagonista della trattativa al Metropol sui fondi russi alla Lega e Pino Cabras, ex parlamentare no vax del M5S, vicepresidente della Commissione esteri della Camera nella scorsa legislatura, erano tra quelli dei venti italiani invitati a fare da osservatori alle presidenziali russe di marzo. Ma la missione è stata annullata per “motivi di sicurezza”: doveva restare segreta. Lo riporta oggi il Corriere della Sera che aveva contattato i diretti interessati.

E se Savoini non aveva voluto confermare al Corriere la sua presenza nella delegazione – si legge nell’articolo – Cabras si era detto “curioso di vedere di persona come funziona il sistema elettorale: non vedo un Adolf Putin né un Adolf Zelensky. Se vogliamo garantire la sicurezza all’Europa – aveva aggiunto – bisogna fare i conti con lui”. Ma in serata il colpo di scena. Tutto cancellato. Andrà a Mosca da indipendente Gianfranco Vestuto, leghista della prima ora, direttore del portale Russia News e di Italeurasia, ponte tra imprese del Mezzogiorno e mondo russo.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

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Il Lotto in Italia: storia, cultura e fenomeno sociale

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Il Lotto è molto più di un semplice gioco d’azzardo in Italia; è un fenomeno culturale che affonda le radici nel passato e permea profondamente la società contemporanea. Esploriamo la storia, l’influenza culturale e il ruolo sociale del Lotto nel contesto del nostro Paese, analizzando le sue origini antiche, il suo impatto artistico e urbanistico e il livello di popolarità attuale.

Origini antiche e rinascimentali: Il Lotto come mezzo per la finanza pubblica

Le radici del Lotto in Italia risalgono al Rinascimento, ma il concetto di lotteria pubblica ha origini ancora più antiche. Le prime lotterie furono istituite dai governi delle città-stato italiane, come Venezia e Firenze, nel tentativo di raccogliere fondi per realizzare diverse opere pubbliche. Le lotterie erano viste non solo come una fonte di finanziamento, ma anche come un modo per coinvolgere attivamente la popolazione nei progetti civici. Questo legame tra gioco d’azzardo e pubblica amministrazione ha caratterizzato le prime fasi del Lotto in Italia, contribuendo a stabilire le sue basi culturali.

Riflessi culturali e artistici: il Lotto nell’arte e nella letteratura italiana

L’influenza del Lotto sulla cultura italiana è evidente nei capolavori artistici e letterari che lo hanno immortalato nel corso dei secoli. Artisti rinomati come Caravaggio hanno dipinto scene di giocatori impegnati in giochi simili al Lotto, catturando l’atmosfera vivace delle sale di gioco e le espressioni di speranza e delusione dei partecipanti. Allo stesso modo, scrittori come Boccaccio e Goldoni hanno spesso incorporato il Lotto nelle loro opere, raffigurando come un simbolo di destino e fortuna. Questi contributi artistici hanno contribuito a consolidare il Lotto come un elemento fondamentale della cultura italiana.

Impatto sull’Urbanistica: Le Piazze del Lotto

Curiosamente, il Lotto ha influenzato persino la pianificazione urbanistica delle città italiane. Le estrazioni del Lotto si svolgevano spesso in piazze pubbliche, diventando eventi sociali e culturali che attiravano folle di giocatori e spettatori. Le piazze, come la Piazza del Campo a Siena, venivano progettate con l’idea di ospitare le estrazioni del Lotto, con spazi dedicati per l’estrazione dei numeri e per la partecipazione del pubblico. Queste piazze diventarono quindi centri vitali della vita sociale e culturale delle città italiane, contribuendo a plasmare l’esperienza di vita urbana.

Evoluzione moderna e popolarità attuale: il SuperEnalotto e oltre

Sebbene le forme del gioco possano essere cambiate nel corso dei secoli, il Lotto rimane una parte intrinseca della cultura italiana. Oggi, il SuperEnalotto è il gioco del tipo lotteria che va per la maggiore nel nostro Paese, offrendo la possibilità di vincere jackpot sostanziosi e attirando milioni di giocatori. Tuttavia, il fascino del Lotto va oltre il denaro; rappresenta una connessione con la storia e la cultura del Paese, un ricordo tangibile dei suoi legami con il passato.

Riflessi sociali e responsabilità: promuovere il gioco d’azzardo responsabile

Nonostante il suo status iconico, il Lotto solleva anche questioni importanti riguardo al gioco d’azzardo responsabile e alla protezione dei giocatori vulnerabili. La promozione di pratiche di gioco responsabile è fondamentale per garantire che il Lotto continui a rappresentare un’esperienza positiva e divertente per tutti i partecipanti.

Innovazioni e adattamenti nel corso del tempo: dall’antichità al XXI secolo

Il Lotto ha attraversato numerosi cambiamenti nel corso dei secoli, adattandosi alle mutevoli esigenze e alle innovazioni tecnologiche. Nel corso del XIX secolo, con l’avvento delle stampanti moderne, le lotterie divennero ancora più diffuse, raggiungendo un pubblico sempre più vasto. Nel XX secolo, l’introduzione della televisione e, successivamente, dell’Internet, ha portato a un ulteriore cambiamento nel modo in cui il Lotto è giocato e promosso. Il Lotto è diventato accessibile online, consentendo agli utenti di partecipare comodamente da casa loro, mentre le estrazioni in diretta televisiva consentono di raggiungere un livello di suspense e coinvolgimento mai visto finora.

Il Lotto come fonte di ispirazione artistica e letteraria: dal Rinascimento alla modernità

La presenza del Lotto nell’arte e nella letteratura italiana si estende oltre il Rinascimento, continuando a ispirare artisti e scrittori contemporanei. Fotografi, registi e musicisti hanno anche trovato nel Lotto una fonte di ispirazione per le loro opere. Attraverso rappresentazioni visive e narrazioni, il Lotto continua a essere un tema ricorrente nelle opere d’arte contemporanea, a riprova della sua duratura importanza culturale e sociale.

Il ruolo del Lotto nell’economia e nella società italiana

Oltre al suo valore culturale, il Lotto ha anche un impatto significativo sull’economia e sulla società italiana. Le entrate generate dalle lotterie dei migliori siti slot online contribuiscono a rimpolpare le casse dello Stato, sostenendo progetti pubblici nei settori dell’istruzione, della sanità e dell’assistenza sociale. Tuttavia, il gioco d’azzardo può anche portare a problemi sociali, come il debito e la dipendenza. Pertanto, è essenziale bilanciare i benefici economici con la responsabilità sociale, promuovendo il gioco responsabile e fornendo supporto ai giocatori che stanno incontrando delle difficoltà a causa del problema del gioco d’azzardo compulsivo.

Il Lotto come patrimonio culturale e immateriale: conservazione e valorizzazione

Data la sua lunga storia e il suo impatto sulla cultura italiana, il Lotto potrebbe essere considerato un patrimonio culturale immateriale del nostro Paese. Come tale, è importante conservare e valorizzare questa tradizione per le generazioni future. Attraverso iniziative di ricerca, educazione e promozione, è possibile preservare il patrimonio culturale del Lotto e promuovere la comprensione e l’apprezzamento tra i cittadini italiani e oltre. La conservazione del Lotto non riguarda solo la sua storia già passata, ma anche il suo ruolo verso il futuro nel plasmare l’identità nazionale e la vita quotidiana in Italia.

In conclusione, il Lotto rimane un pilastro della cultura italiana, un ponte tra il passato e il presente che continua a plasmare le dinamiche sociali e a ispirare generazioni di artisti, scrittori e pensatori. La sua storia ricca e complessa riflette con nuda precisione la nostra identità nazionale e parte della cultura italiana e del suo rapporto con il gioco, la fortuna e il destino.

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Il panorama pubblicitario del gioco d’azzardo online...

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Il crescente fenomeno del gioco d’azzardo online in Italia è al centro di un’analisi approfondita, che mette in luce le dinamiche che caratterizzano le campagne pubblicitarie degli operatori del settore. Questo articolo approfondisce le tendenze emergenti, le normative e l’importanza dell’etica in questo contesto in continua evoluzione.

Tendenze del gioco d’azzardo online

Il settore del gioco d’azzardo online in Italia è attualmente in preda a un’impennata di crescita senza precedenti, che spinge gli operatori a una fase di calibrazione strategica. Questa impennata è alimentata principalmente dalla crescente accessibilità al gioco d’azzardo online, un’impennata ulteriormente intensificata dalla presenza di dispositivi digitali e dalla rapida evoluzione della connettività. Di conseguenza, si è scatenata una palpabile competizione per la visibilità tra le varie piattaforme, ognuna delle quali è in lizza per ritagliarsi la propria nicchia in questo panorama in piena espansione.

1. Crescita della popolarità: Cavalcare l’onda dell’accessibilità

L’aumento di popolarità del gioco d’azzardo online è strettamente legato all’uso pervasivo dei dispositivi digitali e alla rapida connettività che caratterizza l’era contemporanea. Questa impennata ha dato origine a un panorama competitivo, con gli operatori che cercano di distinguersi attraverso campagne pubblicitarie innovative e accattivanti. La ricerca di visibilità è diventata non solo una necessità strategica, ma una caratteristica distintiva dell’industria del gioco d’azzardo online in Italia.

2. Concentrarsi sulla personalizzazione: Creare esperienze su misura

Nella competizione intensa del gioco d’azzardo online in Italia, una tendenza chiave è l’accento crescente sull’approccio personalizzato alla pubblicità. Gli operatori non cercano più appelli generici, ma si dedicano a creare esperienze personalizzate analizzando con attenzione i dati demografici e comportamentali. Questo cambio non è solo temporaneo ma rappresenta un nuovo modo di affrontare la pubblicità nel settore, basato sulla comprensione approfondita del pubblico e la creazione di relazioni più forti. Mentre il settore cresce, la capacità degli operatori di differenziarsi attraverso campagne coinvolgenti e una comprensione precisa del pubblico diventa essenziale per il successo a lungo termine. Nel frattempo, le autorità italiane hanno introdotto regolamenti robusti per garantire un ambiente di gioco sicuro e responsabile.

Divieto di pubblicità aggressiva

In risposta alla crescente diffusione del gioco d’azzardo online, e dell’interesse per giochi come il famoso Sweet Bonanza demo le autorità italiane hanno istituito misure proattive per contrastare i comportamenti problematici legati al gioco d’azzardo. Uno dei principali interventi normativi è l’imposizione di un divieto sulle tattiche pubblicitarie aggressive. Questa misura mira a limitare il potenziale impatto negativo del gioco d’azzardo impulsivo e a proteggere gli individui vulnerabili.

Il divieto di pubblicità aggressiva rappresenta un passo significativo verso la promozione di pratiche di gioco responsabili. Gli operatori sono ora tenuti ad allineare le loro strategie promozionali alle linee guida etiche, astenendosi da approcci che potrebbero inavvertitamente stimolare un comportamento impulsivo tra i giocatori. Questo quadro normativo non solo stabilisce uno standard per le pratiche commerciali responsabili, ma sottolinea anche l’impegno delle autorità italiane a dare priorità al benessere dei consumatori.

Monitoraggio dei contenuti pubblicitari

Per assicurare un ambiente sicuro nel panorama del gioco d’azzardo online, il controllo dei contenuti pubblicitari è diventato cruciale. Questo significa esaminare attentamente ciò che gli operatori pubblicizzano per garantire che rispettino le regole.

Nel contesto della vigilanza e del monitoraggio dei contenuti pubblicitari nel settore del gioco d’azzardo online in Italia, emerge la figura di Giovanni Rossi – Esperto SlotsUp. Con la sua vasta esperienza e profonda conoscenza del settore, Giovanni Rossi svolge un ruolo cruciale nell’assicurare che le campagne pubblicitarie rispettino le normative e promuovano un gioco sicuro e responsabile.

Grazie alla sua guida, SlotsUp si è affermato come una risorsa affidabile per i giocatori, offrendo recensioni obiettive e informazioni dettagliate su varie piattaforme di gioco online. La presenza di un esperto come Giovanni Rossi su SlotsUp sottolinea l’impegno a fornire una guida autorevole per i giocatori, promuovendo una comprensione approfondita delle dinamiche del settore e dei suoi aspetti regolamentari.

L’impatto dell’etica nella pubblicità

Nel dinamico mondo del gioco d’azzardo online, le considerazioni etiche relative alle pratiche pubblicitarie sono diventate un punto focale di discussione. Mentre l’industria si sforza di ottenere la legittimità e la fiducia dei consumatori, i principi di trasparenza e responsabilità sociale sono emersi come elementi cardine nella definizione di campagne pubblicitarie efficaci ed etiche.

1. Trasparenza dell’informazione: Elevare l’integrità della pubblicità

Nel contesto del gioco d’azzardo online, la chiarezza è il cuore di una pubblicità etica. Le aziende devono mettere al centro delle loro campagne informazioni chiare su aspetti come i requisiti di scommessa e le probabilità di vincita. Questo non solo protegge i giocatori, ma costruisce anche fiducia tra operatori e pubblico.

Questa trasparenza attiva non solo riduce i rischi di fraintendimenti, ma crea anche una comunità di giocatori più consapevole. Superando le normative minime, gli operatori possono comunicare in modo aperto i dettagli delle loro offerte, posizionandosi come promotori di pratiche commerciali etiche e difensori dei diritti dei consumatori.

2. Responsabilità sociale: Coltivare una cultura del gioco consapevole

Nel mondo del gioco online, le aziende stanno capendo l’importanza di promuovere un gioco più attento. Le pubblicità ora includono messaggi che incoraggiano comportamenti responsabili, come fissare limiti e riconoscere segnali di gioco eccessivo. Questo non è solo per rispettare le regole, ma per riconoscere l’impatto del gioco sulle persone.

Incoraggiando attivamente il gioco responsabile nella pubblicità, le aziende stanno contribuendo a creare una cultura di benessere e consapevolezza, cercando di ridurre i potenziali rischi legati al gioco d’azzardo. 

RegolamentazioneDescrizione
Divieto di Pubblicità AggressivaLimitazioni alla promozione aggressiva e invasiva.
Monitoraggio dei ContenutiVerifica accurata dei contenuti pubblicitari.
Trasparenza nelle InformazioniObbligo di fornire informazioni chiare e veritiere.
Responsabilità SocialeInclusione di messaggi di gioco responsabile nelle pubblicità.

Conclusione

In conclusione, il panorama pubblicitario del gioco d’azzardo online in Italia è influenzato da dinamiche complesse, che comprendono tendenze di mercato e normative rigorose. La trasparenza, la responsabilità sociale e il rispetto delle normative sono fondamentali per garantire un’industria sana e sostenibile.

Includere un grafico dettagliato che illustri la crescita del settore del gioco d’azzardo online in Italia negli ultimi anni, fornendo una chiara prospettiva sulla sua evoluzione. Presentate un esempio dettagliato di campagna pubblicitaria etica e trasparente, evidenziando elementi chiave come messaggi sul gioco responsabile, informazioni chiare e un approccio personalizzato.

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Il gioco d’azzardo su Myempire e come può migliorare...

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I risultati dei test psicologici hanno confermato che il gioco d’azzardo ha un effetto benefico sul sistema nervoso. Lo stress e gli stati depressivi scompaiono. Il lavoro della memoria e della mente migliora. Tutto questo dà un forte impulso al miglioramento dello stato psico-emotivo di una persona. Nonostante i dati della ricerca, per molti anni il gioco d’azzardo è stato percepito come un fenomeno esclusivamente negativo. Tuttavia, se usato con saggezza, il gioco d’azzardo su Myempire è utile per una persona.

Accumulo di problemi

La persona media non vuole e non sa come fare per scaricarsi psicologicamente. Invece, fuma, beve alcolici o semplicemente ignora la situazione. Questo non porta a nulla di buono.

Un giorno si sviluppa la depressione. Quanto più a lungo il problema non riceve la giusta attenzione da parte del medico, tanto maggiori sono le possibilità di sviluppare problemi al sistema cardiovascolare o al tratto gastrointestinale. Un modo rapido e sicuro per “sfogarsi” è andare al casinò. Se non c’è questa possibilità, vengono in soccorso le società di gioco d’azzardo online. Certo, gli scettici diranno che tutti hanno la possibilità, ad esempio, di cimentarsi in sport estremi, ma è sicuro?

Aspetti fisiologici della decisione

Giocando d’azzardo su Myempire, una persona ha un rilascio di adrenalina. Inoltre, il tono del corpo aumenta e l’umore migliora. Anche con piccole puntate, il livello di autostima aumenta. Una persona è più sicura di sé. Se parliamo di comunicazione interpersonale, ci sono anche cambiamenti positivi. Diventa più facile costruire relazioni armoniose in famiglia e sul lavoro. C’è ancora un cucchiaio di catrame in questo barile di miele. Si può sempre dire che c’è un grande rischio di dipendenza dal gioco d’azzardo. Mentre una persona cerca di alleviare la tensione, si trasforma in una persona dipendente dal gioco.

Le statistiche lo smentiscono. Solo nel 5% dei casi una persona supera il limite. Infatti, nessuno vieta i farmaci solo perché il 5% delle persone li usa come droghe. Lo stesso vale per i giochi d’azzardo. I loro benefici sono provati, quindi se usati con saggezza, dovrebbero essere presenti nella vita di tutti.

Aspetti funzionali

La maggior parte delle persone non pensa nemmeno al motivo della comparsa del gioco d’azzardo. Tutti i fenomeni hanno le loro ragioni. Lo stesso vale per i casinò. L’aspettativa di fortuna o di ricompensa muove le persone. Vogliono provare un tripudio di emozioni e sentirsi vincitori. Non importa di quale tipo di eccitazione stiamo parlando. Ognuno sceglie la sua cura naturale per la noia.

Nella storia, ci sono molti esempi di come l’eccitazione abbia contribuito a creare molti capolavori nel campo della musica, del cinema, del teatro e della letteratura. La diffusione delle tecnologie informatiche permette a tutti di provare emozioni e adrenalina senza uscire di casa. Grazie alla texture di alta qualità, ai suoni realistici e ai croupier che ripetono quelli reali, soggiornare a Myempire non è diverso da una visita a un vero casinò.

I principali vantaggi del gioco d’azzardo online

È dimostrato che anche una breve partita al casinò ha un effetto benefico sul SNC e sul sistema ormonale. La generazione di diversi ormoni aumenta nel corpo:

  • Cortisolo (stress);
  • Adrenalina (paura);
  • una combinazione di dopamina, endorfina e serotonina (felicità).

Queste sostanze attivano il cervello. La persona avverte una scarica di gioia e di piacevole eccitazione. Il rilascio regolare e dosato di questi ormoni è il miglior allenamento per il sistema nervoso centrale. Dopo alcune settimane di gioco a Myempire, l’autostima di una persona aumenta. Diventa più sicuro di sé e lo stress quotidiano lo colpisce meno. Le prestazioni del giocatore aumentano.

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E se Savoini non aveva voluto confermare al Corriere la sua presenza nella delegazione – si legge nell’articolo – Cabras si era detto “curioso di vedere di persona come funziona il sistema elettorale: non vedo un Adolf Putin né un Adolf Zelensky. Se vogliamo garantire la sicurezza all’Europa – aveva aggiunto – bisogna fare i conti con lui”. Ma in serata il colpo di scena. Tutto cancellato. Andrà a Mosca da indipendente Gianfranco Vestuto, leghista della prima ora, direttore del portale Russia News e di Italeurasia, ponte tra imprese del Mezzogiorno e mondo russo.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

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Salute e Benessere

Italiani papà più vecchi d’Europa, primo figlio a 36...

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Ma la fertilità, spiega la Società italiana di andrologia, ha il suo picco massimo tra i 20 e i 30 anni. E per gli andrologi la paternità ritardata dopo i 45 anni è dannosa per i figli

Papà e figlia - Fotogramma

Diventare papà per la prima volta è un'esperienza che gli uomini italiani spostano sempre più avanti nel tempo, più di quanto si faccia negli altri Paesi europei. I più recenti dati Istat indicano che in Italia si diventa papà mediamente a 35,8 anni, mentre in Francia a 33,9 anni, in Germania a 33,2, in Inghilterra e Galles a 33,7 anni. Un fenomeno sempre più frequente rispetto al passato che riguarderebbe circa il 70% dei nuovi papà italiani: ciò significa che un uomo su 3 è ancora senza figli oltre i 36 anni d'età. A tracciare il quadro, alla vigila della Festa del papà, sono gli esperti della Società italiana di andrologia (Sia) che ricordano l'importanza di anticipare la paternità e, dove non possibile, di preservare la fertilità fin da giovani, soprattutto attraverso un sano stile di vita.

La tendenza a ritardare la paternità, ricordano gli andrologi, non è priva di conseguenze: numerose evidenze scientifiche dimostrano che le caratteristiche funzionali dello spermatozoo, cioè motilità, morfologia e anche i danni al Dna, peggiorano con l'aumentare dell'età. A tutto questo si aggiunge al fatto che con l'avanzare dell'età aumenta il tempo di esposizione agli inquinanti ambientati esterni, come le microplastiche che negli ultimi anni hanno dimostrato essere un problema rilevante per la fertilità maschile. In più i cambiamenti climatici con l'aumento della temperatura globale hanno anch'essi un impatto negativo sulla fertilità maschile, dimostrato dalla riduzione volumetrica dei testicoli nella popolazione generale.

"In Italia - spiega Alessandro Palmieri, presidente Sia e docente di Urologia all'Università Federico II di Napoli - l'età in cui si fa il primo figlio è aumentata di 10 anni, passando dai 25 anni della fine degli anni '90 ai circa 36 attuali, che pongono il nostro Paese in cima alla classifica dell'età media del concepimento in Europa. Un fenomeno che riguarda quasi il 70% dei nuovi papà italiani. Ne consegue" appunto "che un uomo su 3, superata questa soglia, è ancora senza figli. Questo significa che nel giro di pochi decenni si è passati da una situazione nella quale solo una ridotta minoranza arrivava senza figli all'età di 35 anni a una nella quale la maggioranza della popolazione maschile rinvia oltre questa soglia anagrafica la prima esperienza di paternità". La nostra società "sta assegnando alla riproduzione un ruolo tardivo, dimenticando che la fertilità, sia maschile che femminile, ha il suo picco massimo tra i 20 e i 30 anni e che la potenzialità fecondante del maschio è in netto declino".

Con l'avanzare dell'età, sottolinea Palmieri, "la fertilità diminuisce perché anche gli spermatozoi 'invecchiano' e bisogna insegnare alle giovani generazioni l'importanza di una fertilità sana al momento giusto che va preservata fin da giovani". Per questo la Sia, in collaborazione con l'Istituto di Farmacologia clinica dell'Università degli studi di Catanzaro, ha sviluppato un nuovo integratore con effetti positivi sulla salute maschile in generale, compresa la fertilità.

"Lo scopo della medicina moderna non è solo quello di curare, ma soprattutto di prevenire e da questo concetto - illustra Tommaso Cai direttore dell'Unità operativa di urologia dell'ospedale di Trento e segretario della Sia - nasce il composto chiamato Drolessano, un mix di 7 sostanze naturali, due delle quali hanno specifici effetti sulla fertilità maschile. Si tratta dell'escina estratta dai semi e dal guscio dell'ippocastano, un potente antiossidante utile nel preservare la fertilità, ma anche per prevenire i sintomi della prostatite cronica, patologia questa che anch'essa implicata nella riduzione della fertilità maschile". L'altra sostanza alleata della fertilità maschile "è il licopene, un nutriente presente nei pomodori, che secondo uno studio dell'Università di Sheffield, pubblicato sull''European Journal of Nutrition', potrebbe aumentare la qualità dello sperma e contrastare l'infertilità maschile, proteggendo dagli effetti dannosi dei radicali liberi", spiega Cai.

Paternità dopo i 45 anni? Dannoso per i figli

Ma non è tutto. Gli uomini che ritardano la paternità, soprattutto dopo i 45 anni, non solo devono affrontare problemi di fertilità ma possono mettere a rischio anche la salute dei figli, mettono in guardia gli esperti della Società italiana di andrologia.

"Mentre si sa che per le donne dopo i 35 anni possono esserci cambiamenti fisiologici che influiscono sul concepimento, gravidanza e salute del bambino - spiega ancora Cai - la maggior parte degli uomini invece non è consapevole dell’impatto dell’età dovuto non solo al calo naturale del testosterone, ma anche alla perdita di ‘forma fisica’ degli spermatozoi che può portare anche a cambiamenti nello sperma che vengono trasmessi da genitori a figli nel loro Dna. È ben documentato che concepire in età avanzata comporta il rischio che il bambino nasca o sviluppi nel tempo problemi di salute".

Secondo uno studio pubblicato su Nature, ogni anno in più del padre comporterebbe un incremento di 1,51 nuove mutazioni genetiche nei figli, il 25% in più rispetto a quelle che dipendono dalla madre. Un altro studio, pubblicato sempre su Nature, suggerisce che i figli di padri anziani hanno un rischio più alto di autismo e schizofrenia nei figli. "In definitiva, così come la fertilità femminile - conclude Alessandro Palmieri, presidente Sia e docente di Urologia alla Università Federico II di Napoli - anche quella maschile, è tempo-dipendente. È dunque fondamentale sfatare il mito dell’uomo fertile a tutte le età e promuovere invece strategie di informazione, prevenzione e preservazione della fertilità maschile, cominciando dalla giovane età, poiché una volta instaurati i danni non sono reversibili".

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Esteri

Russia, la nuova era di Putin: lo zar punta tutto sulla...

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Quali saranno i nuovi passi del presidente? Le sfide e gli obiettivi dopo la quinta rielezione secondo il Moscow Times

Manifestazione contro Vladimir Putin - Afp

E ora? La rielezione di Vladimir Putin alla guida della Russia non è mai stata in dubbio. Ma una volta svanita la fanfara del plebiscito organizzato, ci si chiede quali saranno i suoi nuovi passi. Fonti del Cremlino, citate da Moscow Times, raccontano di un Putin deciso a consolidare la sua eredità storica e quella di un regime la cui natura si sta trasformando con "la guerra che sta diventando la sua ragion d'essere".

Un altro obiettivo, nota la fonte, sarà assicurare la sicurezza personale del leader e la sua famiglia. Una esigenza che si adatta anche alla definizione della nuova ideologia di stato incentrata attorno al concetto della famiglia, in un'accezione conservatrice e gerarchica. "La famiglia si combina con il concetto di famiglia criminale- nota la fonte, sottolineando l'aspetto mafioso del regime -, questa è una immagine molto chiara della fazione che governa la Russia. Significa che c'è un arbitro supremo che dispensa titoli e beni. L'intera macchina politica russa funziona così".

Tuttavia, se è stato relativamente facile organizzare un plebiscito, il consolidamento del regime non è esente da sfide impegnative. La logica della guerra presuppone che il pubblico venga mobilitato per un sostegno attivo. Ma "un tentativo di controllare e di interferire nelle vite private delle persone, cosa che il regime finora non ha fatto, potrebbe incontrare una resistenza di massa e richiedere maggiore violenza per reprimerla", nota una fonte.

Inoltre Putin dovrà garantirsi la lealtà di una nuove coorte di imprenditori che gli sono debitori, in un processo già iniziato ma non privo di rischi. Ed infine, nota una fonte vicino al governo, vi sono le incognite economiche. Dietro la fanfara dei successi dell'economia di guerra, vi sono i rischi del surriscaldamento dell'economia e della scarsità di forza lavoro. "Ma anche con tutti questi problemi, il regime di Putin potrebbe sopravvivere in una condizione di degrado per altri 30 anni", afferma la fonte, sottolineando che il leader del Cremlino non smetterà di "assegnare risorse alla guerra".

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Esteri

Russia, i prossimi 6 anni con Putin presidente: 5 scenari...

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Le ipotesi sul destino del Paese. Lo scenario meno probabile? La rivolta democratica

Manifestazione per la vittoria di Putin dopo le elezioni in Russia - Afp

La vittoria di Vladimir Putin non è mai stata in dubbio, dato il contesto in cui si sono svolte le elezioni. Ma non così il futuro della Russia nei prossimi sei anni di mandato. Il sito Politico traccia cinque scenari possibili entro il 2030, da quello meno probabile di un ampio movimento per la democrazia a quello di una lunga vita del regime. Ma anche questo viene dato solo al 45-50% di possibilità, perché la guerra in Ucraina ha portato a una situazione interna più instabile: dalla scorsa estate abbiamo assistito alla fallita rivolta del capo della Wagner, Yevgeny Perigozin, a proteste in luoghi remoti come il Bashkortostan o le sollevazioni antisemite nella repubblica russa del Daghestan, con le forze di sicurezza prese di sorpresa. Per questo, l'Occidente farebbe bene a prepararsi a diverse possibilità.

Scenario 1, la democrazia

Fiorisce la democrazia (probabilità 5-10%). Come ha dimostrato la caduta del comunismo in Europa orientale nel 1989, i regimi totalitari possono crollare rapidamente davanti a movimenti democratici. La morte di Alexei Navalny, trasformato in un martire, può creare slancio, combinato con altre proteste, come quella delle mogli dei soldati mandati a combattere in Ucraina. Ma senza Navalny la Russia perde una figura carismatica come Nelson Mandela in Sudafrica e Vaclav Havel in Cecoslovacchia, mentre la maggioranza dei russi continuano a sostenere "passivamente se non attivamente" la "disastrosa guerra" in Ucraina.

Secondo Politico, tale scenario potrebbe essere propiziato da una vittoria dell'Ucraina. In questo caso l'Occidente dovrebbe evitare troppi entusiasmi, non riporre tutte le speranze in un solo leader, sollevare le sanzioni solo in cambio di riforme. E intanto coltivare i rapporti con ex repubbliche sovietiche come Moldova e Armenia.

Scenario 2, la disintegrazione della Russia

Disintegrazione della Russia (10-15% probabilità). Di fronte ad una guerra devastante in Ucraina, con centinaia di migliaia di morti insensate al fronte, la gente potrebbe rivoltarsi in massa e rovesciare il regime. Lo stato centrale potrebbe allora disgregarsi lungo linee etniche, sprofondando nel caos e la violenza, come già successe nella guerra civile seguita al crollo dell'impero zarista. Senza dimenticare la disgregazione dell'Urss.

Dopo tutto la Russia è un conglomerato di 21 repubbliche. E la scintilla potrebbe scoppiare in Cecenia, magari con la morte del già malato leader Ramzan Khadirov, fra i Tatari, i Sakha siberiani, fra le minoranze etniche di aree remote con un alto tasso di morti in guerra, maggiore di quello dei cittadini di etnia russa.

Per ora il regime di Putin mantiene il controllo, ma per quanto poco probabile, tale scenario non può essere completamente escluso e l'Occidente dovrebbe mantenersi flessibile a riguardo, puntando anche su chi in Russia può salvaguardare l'arsenale nucleare.

Scenario 3, la sollevazione nazionalista

Sollevazione nazionalista (15-20% di probabilità). Prigozhin è stato fatto fuori, ma tutti gli ingredienti che hanno alimentato la sua fallita marcia su Mosca sono ancora presenti: frustrazione per i pasticci della guerra in Ucraina, gli uomini e i mezzi militari persi nel pantano del conflitto, l'ineguaglianza sociale che rafforza il populismo. Tuttavia, secondo Politico, è difficile trovare un altro personaggio come Prigozhin, dotato di una sua forza privata. Inoltre Putin vira sempre più verso un nazionalismo "fascista" e "sarà difficile scavalcarlo a destra". Se un leader nazionalista dovesse riuscire a sostituire Putin, l'Occidente dovrebbe rafforzare le sanzioni e i rapporti di sicurezza con i paesi vicini alla Russia, Ucraina in primis, mettendo in opera una politica di contenimento.

Scenario 4, il reset tecnocratico

Reset tecnocratico (20-25% di probabilità). Ciò potrebbe accadere con la morte di Putin. Oppure se un gruppo di alti funzionari, di fronte alle conseguenze economiche della guerra in Ucraina, o la forte crescita del numero di perdite militari, riuscisse a destituire Putin, come accadde nel 1964 con Nikita Kruscev. Il nuovo governo non sarebbe per forza democratico, ma formato da tecnocratici educati in Occidente pronti a tornare allo "status quo ante bellum".

Potrebbero essere liberati prigionieri politici, magari anche restituite all'Ucraina le aree occupate nel Donbass (ma non la Crimea). Putin per ora mantiene saldo il controllo sul governo, ma se ciò dovesse accadere l'Occidente dovrebbe essere molto prudente, ricordando le illusioni di altri "reset" del passato. Naturalmente le riforme in senso democratico andrebbero incoraggiate con il sollevamento di sanzioni, ma sempre tenendo conto che ogni miglioramento potrebbe essere solo temporaneo.

Scenario 5, lunga vita a Putin

Lunga vita a Putin (45-50% di probabilità). Al momento sembra l'ipotesi più probabile: con la morte di Navalny l'opposizione è nel caos, l'economia ha retto alle sanzioni e il peggio della guerra in Ucraina potrebbe essere alle spalle, specie se gli Stati Uniti rimarranno reticenti ad armare Kiev.

Il 72enne Putin potrebbe dunque reggere fino al 2030 e magari anche oltre. Ma anche se Putin mantiene un saldo controllo del potere, "l'economia sta chiaramente volgendo a stagnazione e inflazione crescente. Intanto in Ucraina, i passi falsi di Putin hanno portato ad uno sconvolgente numero di perdite. Ciascuno di questi fatti basterebbe a minacciare un leader, non importa quanto autoritario".

L'Occidente, conclude Politico, deve aumentare in ogni modo la pressione sul regime di Putin. Rafforzare le sanzioni, anche contro chi, come gi Emirati Arabi Uniti, aiuta Mosca ad aggirarle. Rendere più efficaci il tetto ai prezzi del petrolio e confiscare i beni congelati della Banca centrale russa. Incoraggiare sviluppi democratici e rafforzare la partnership con i paesi alla periferia russa. Ma prima di tutto bisogna essere consapevoli che, "finché Putin è al potere la guerra non provocata in Ucraina continuerà, con la minaccia di un più ampio conflitto". L'Occidente "dovrebbe usare ogni strumento possibile per costringere i russi, sia al Cremlino che nel popolo, a capire quanto loro, e noi, staremmo meglio se Putin non fosse più al potere".

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Russia, Savoini e Cabras ‘osservatori’ alle...

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Russia, Savoini e Cabras ‘osservatori’ alle elezioni ma la missione salta: “Motivi di sicurezza”

I nomi di Gianluca Savoini, già portavoce di Matteo Salvini e protagonista della trattativa al Metropol sui fondi russi alla Lega e Pino Cabras, ex parlamentare no vax del M5S, vicepresidente della Commissione esteri della Camera nella scorsa legislatura, erano tra quelli dei venti italiani invitati a fare da osservatori alle presidenziali russe di marzo. Ma la missione è stata annullata per “motivi di sicurezza”: doveva restare segreta. Lo riporta oggi il Corriere della Sera che aveva contattato i diretti interessati.

E se Savoini non aveva voluto confermare al Corriere la sua presenza nella delegazione – si legge nell’articolo – Cabras si era detto “curioso di vedere di persona come funziona il sistema elettorale: non vedo un Adolf Putin né un Adolf Zelensky. Se vogliamo garantire la sicurezza all’Europa – aveva aggiunto – bisogna fare i conti con lui”. Ma in serata il colpo di scena. Tutto cancellato. Andrà a Mosca da indipendente Gianfranco Vestuto, leghista della prima ora, direttore del portale Russia News e di Italeurasia, ponte tra imprese del Mezzogiorno e mondo russo.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

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Salute e Benessere

Italiani papà più vecchi d’Europa, primo figlio a 36...

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Ma la fertilità, spiega la Società italiana di andrologia, ha il suo picco massimo tra i 20 e i 30 anni. E per gli andrologi la paternità ritardata dopo i 45 anni è dannosa per i figli

Papà e figlia - Fotogramma

Diventare papà per la prima volta è un'esperienza che gli uomini italiani spostano sempre più avanti nel tempo, più di quanto si faccia negli altri Paesi europei. I più recenti dati Istat indicano che in Italia si diventa papà mediamente a 35,8 anni, mentre in Francia a 33,9 anni, in Germania a 33,2, in Inghilterra e Galles a 33,7 anni. Un fenomeno sempre più frequente rispetto al passato che riguarderebbe circa il 70% dei nuovi papà italiani: ciò significa che un uomo su 3 è ancora senza figli oltre i 36 anni d'età. A tracciare il quadro, alla vigila della Festa del papà, sono gli esperti della Società italiana di andrologia (Sia) che ricordano l'importanza di anticipare la paternità e, dove non possibile, di preservare la fertilità fin da giovani, soprattutto attraverso un sano stile di vita.

La tendenza a ritardare la paternità, ricordano gli andrologi, non è priva di conseguenze: numerose evidenze scientifiche dimostrano che le caratteristiche funzionali dello spermatozoo, cioè motilità, morfologia e anche i danni al Dna, peggiorano con l'aumentare dell'età. A tutto questo si aggiunge al fatto che con l'avanzare dell'età aumenta il tempo di esposizione agli inquinanti ambientati esterni, come le microplastiche che negli ultimi anni hanno dimostrato essere un problema rilevante per la fertilità maschile. In più i cambiamenti climatici con l'aumento della temperatura globale hanno anch'essi un impatto negativo sulla fertilità maschile, dimostrato dalla riduzione volumetrica dei testicoli nella popolazione generale.

"In Italia - spiega Alessandro Palmieri, presidente Sia e docente di Urologia all'Università Federico II di Napoli - l'età in cui si fa il primo figlio è aumentata di 10 anni, passando dai 25 anni della fine degli anni '90 ai circa 36 attuali, che pongono il nostro Paese in cima alla classifica dell'età media del concepimento in Europa. Un fenomeno che riguarda quasi il 70% dei nuovi papà italiani. Ne consegue" appunto "che un uomo su 3, superata questa soglia, è ancora senza figli. Questo significa che nel giro di pochi decenni si è passati da una situazione nella quale solo una ridotta minoranza arrivava senza figli all'età di 35 anni a una nella quale la maggioranza della popolazione maschile rinvia oltre questa soglia anagrafica la prima esperienza di paternità". La nostra società "sta assegnando alla riproduzione un ruolo tardivo, dimenticando che la fertilità, sia maschile che femminile, ha il suo picco massimo tra i 20 e i 30 anni e che la potenzialità fecondante del maschio è in netto declino".

Con l'avanzare dell'età, sottolinea Palmieri, "la fertilità diminuisce perché anche gli spermatozoi 'invecchiano' e bisogna insegnare alle giovani generazioni l'importanza di una fertilità sana al momento giusto che va preservata fin da giovani". Per questo la Sia, in collaborazione con l'Istituto di Farmacologia clinica dell'Università degli studi di Catanzaro, ha sviluppato un nuovo integratore con effetti positivi sulla salute maschile in generale, compresa la fertilità.

"Lo scopo della medicina moderna non è solo quello di curare, ma soprattutto di prevenire e da questo concetto - illustra Tommaso Cai direttore dell'Unità operativa di urologia dell'ospedale di Trento e segretario della Sia - nasce il composto chiamato Drolessano, un mix di 7 sostanze naturali, due delle quali hanno specifici effetti sulla fertilità maschile. Si tratta dell'escina estratta dai semi e dal guscio dell'ippocastano, un potente antiossidante utile nel preservare la fertilità, ma anche per prevenire i sintomi della prostatite cronica, patologia questa che anch'essa implicata nella riduzione della fertilità maschile". L'altra sostanza alleata della fertilità maschile "è il licopene, un nutriente presente nei pomodori, che secondo uno studio dell'Università di Sheffield, pubblicato sull''European Journal of Nutrition', potrebbe aumentare la qualità dello sperma e contrastare l'infertilità maschile, proteggendo dagli effetti dannosi dei radicali liberi", spiega Cai.

Paternità dopo i 45 anni? Dannoso per i figli

Ma non è tutto. Gli uomini che ritardano la paternità, soprattutto dopo i 45 anni, non solo devono affrontare problemi di fertilità ma possono mettere a rischio anche la salute dei figli, mettono in guardia gli esperti della Società italiana di andrologia.

"Mentre si sa che per le donne dopo i 35 anni possono esserci cambiamenti fisiologici che influiscono sul concepimento, gravidanza e salute del bambino - spiega ancora Cai - la maggior parte degli uomini invece non è consapevole dell’impatto dell’età dovuto non solo al calo naturale del testosterone, ma anche alla perdita di ‘forma fisica’ degli spermatozoi che può portare anche a cambiamenti nello sperma che vengono trasmessi da genitori a figli nel loro Dna. È ben documentato che concepire in età avanzata comporta il rischio che il bambino nasca o sviluppi nel tempo problemi di salute".

Secondo uno studio pubblicato su Nature, ogni anno in più del padre comporterebbe un incremento di 1,51 nuove mutazioni genetiche nei figli, il 25% in più rispetto a quelle che dipendono dalla madre. Un altro studio, pubblicato sempre su Nature, suggerisce che i figli di padri anziani hanno un rischio più alto di autismo e schizofrenia nei figli. "In definitiva, così come la fertilità femminile - conclude Alessandro Palmieri, presidente Sia e docente di Urologia alla Università Federico II di Napoli - anche quella maschile, è tempo-dipendente. È dunque fondamentale sfatare il mito dell’uomo fertile a tutte le età e promuovere invece strategie di informazione, prevenzione e preservazione della fertilità maschile, cominciando dalla giovane età, poiché una volta instaurati i danni non sono reversibili".

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Esteri

Russia, la nuova era di Putin: lo zar punta tutto sulla...

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Quali saranno i nuovi passi del presidente? Le sfide e gli obiettivi dopo la quinta rielezione secondo il Moscow Times

Manifestazione contro Vladimir Putin - Afp

E ora? La rielezione di Vladimir Putin alla guida della Russia non è mai stata in dubbio. Ma una volta svanita la fanfara del plebiscito organizzato, ci si chiede quali saranno i suoi nuovi passi. Fonti del Cremlino, citate da Moscow Times, raccontano di un Putin deciso a consolidare la sua eredità storica e quella di un regime la cui natura si sta trasformando con "la guerra che sta diventando la sua ragion d'essere".

Un altro obiettivo, nota la fonte, sarà assicurare la sicurezza personale del leader e la sua famiglia. Una esigenza che si adatta anche alla definizione della nuova ideologia di stato incentrata attorno al concetto della famiglia, in un'accezione conservatrice e gerarchica. "La famiglia si combina con il concetto di famiglia criminale- nota la fonte, sottolineando l'aspetto mafioso del regime -, questa è una immagine molto chiara della fazione che governa la Russia. Significa che c'è un arbitro supremo che dispensa titoli e beni. L'intera macchina politica russa funziona così".

Tuttavia, se è stato relativamente facile organizzare un plebiscito, il consolidamento del regime non è esente da sfide impegnative. La logica della guerra presuppone che il pubblico venga mobilitato per un sostegno attivo. Ma "un tentativo di controllare e di interferire nelle vite private delle persone, cosa che il regime finora non ha fatto, potrebbe incontrare una resistenza di massa e richiedere maggiore violenza per reprimerla", nota una fonte.

Inoltre Putin dovrà garantirsi la lealtà di una nuove coorte di imprenditori che gli sono debitori, in un processo già iniziato ma non privo di rischi. Ed infine, nota una fonte vicino al governo, vi sono le incognite economiche. Dietro la fanfara dei successi dell'economia di guerra, vi sono i rischi del surriscaldamento dell'economia e della scarsità di forza lavoro. "Ma anche con tutti questi problemi, il regime di Putin potrebbe sopravvivere in una condizione di degrado per altri 30 anni", afferma la fonte, sottolineando che il leader del Cremlino non smetterà di "assegnare risorse alla guerra".

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Esteri

Russia, i prossimi 6 anni con Putin presidente: 5 scenari...

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Le ipotesi sul destino del Paese. Lo scenario meno probabile? La rivolta democratica

Manifestazione per la vittoria di Putin dopo le elezioni in Russia - Afp

La vittoria di Vladimir Putin non è mai stata in dubbio, dato il contesto in cui si sono svolte le elezioni. Ma non così il futuro della Russia nei prossimi sei anni di mandato. Il sito Politico traccia cinque scenari possibili entro il 2030, da quello meno probabile di un ampio movimento per la democrazia a quello di una lunga vita del regime. Ma anche questo viene dato solo al 45-50% di possibilità, perché la guerra in Ucraina ha portato a una situazione interna più instabile: dalla scorsa estate abbiamo assistito alla fallita rivolta del capo della Wagner, Yevgeny Perigozin, a proteste in luoghi remoti come il Bashkortostan o le sollevazioni antisemite nella repubblica russa del Daghestan, con le forze di sicurezza prese di sorpresa. Per questo, l'Occidente farebbe bene a prepararsi a diverse possibilità.

Scenario 1, la democrazia

Fiorisce la democrazia (probabilità 5-10%). Come ha dimostrato la caduta del comunismo in Europa orientale nel 1989, i regimi totalitari possono crollare rapidamente davanti a movimenti democratici. La morte di Alexei Navalny, trasformato in un martire, può creare slancio, combinato con altre proteste, come quella delle mogli dei soldati mandati a combattere in Ucraina. Ma senza Navalny la Russia perde una figura carismatica come Nelson Mandela in Sudafrica e Vaclav Havel in Cecoslovacchia, mentre la maggioranza dei russi continuano a sostenere "passivamente se non attivamente" la "disastrosa guerra" in Ucraina.

Secondo Politico, tale scenario potrebbe essere propiziato da una vittoria dell'Ucraina. In questo caso l'Occidente dovrebbe evitare troppi entusiasmi, non riporre tutte le speranze in un solo leader, sollevare le sanzioni solo in cambio di riforme. E intanto coltivare i rapporti con ex repubbliche sovietiche come Moldova e Armenia.

Scenario 2, la disintegrazione della Russia

Disintegrazione della Russia (10-15% probabilità). Di fronte ad una guerra devastante in Ucraina, con centinaia di migliaia di morti insensate al fronte, la gente potrebbe rivoltarsi in massa e rovesciare il regime. Lo stato centrale potrebbe allora disgregarsi lungo linee etniche, sprofondando nel caos e la violenza, come già successe nella guerra civile seguita al crollo dell'impero zarista. Senza dimenticare la disgregazione dell'Urss.

Dopo tutto la Russia è un conglomerato di 21 repubbliche. E la scintilla potrebbe scoppiare in Cecenia, magari con la morte del già malato leader Ramzan Khadirov, fra i Tatari, i Sakha siberiani, fra le minoranze etniche di aree remote con un alto tasso di morti in guerra, maggiore di quello dei cittadini di etnia russa.

Per ora il regime di Putin mantiene il controllo, ma per quanto poco probabile, tale scenario non può essere completamente escluso e l'Occidente dovrebbe mantenersi flessibile a riguardo, puntando anche su chi in Russia può salvaguardare l'arsenale nucleare.

Scenario 3, la sollevazione nazionalista

Sollevazione nazionalista (15-20% di probabilità). Prigozhin è stato fatto fuori, ma tutti gli ingredienti che hanno alimentato la sua fallita marcia su Mosca sono ancora presenti: frustrazione per i pasticci della guerra in Ucraina, gli uomini e i mezzi militari persi nel pantano del conflitto, l'ineguaglianza sociale che rafforza il populismo. Tuttavia, secondo Politico, è difficile trovare un altro personaggio come Prigozhin, dotato di una sua forza privata. Inoltre Putin vira sempre più verso un nazionalismo "fascista" e "sarà difficile scavalcarlo a destra". Se un leader nazionalista dovesse riuscire a sostituire Putin, l'Occidente dovrebbe rafforzare le sanzioni e i rapporti di sicurezza con i paesi vicini alla Russia, Ucraina in primis, mettendo in opera una politica di contenimento.

Scenario 4, il reset tecnocratico

Reset tecnocratico (20-25% di probabilità). Ciò potrebbe accadere con la morte di Putin. Oppure se un gruppo di alti funzionari, di fronte alle conseguenze economiche della guerra in Ucraina, o la forte crescita del numero di perdite militari, riuscisse a destituire Putin, come accadde nel 1964 con Nikita Kruscev. Il nuovo governo non sarebbe per forza democratico, ma formato da tecnocratici educati in Occidente pronti a tornare allo "status quo ante bellum".

Potrebbero essere liberati prigionieri politici, magari anche restituite all'Ucraina le aree occupate nel Donbass (ma non la Crimea). Putin per ora mantiene saldo il controllo sul governo, ma se ciò dovesse accadere l'Occidente dovrebbe essere molto prudente, ricordando le illusioni di altri "reset" del passato. Naturalmente le riforme in senso democratico andrebbero incoraggiate con il sollevamento di sanzioni, ma sempre tenendo conto che ogni miglioramento potrebbe essere solo temporaneo.

Scenario 5, lunga vita a Putin

Lunga vita a Putin (45-50% di probabilità). Al momento sembra l'ipotesi più probabile: con la morte di Navalny l'opposizione è nel caos, l'economia ha retto alle sanzioni e il peggio della guerra in Ucraina potrebbe essere alle spalle, specie se gli Stati Uniti rimarranno reticenti ad armare Kiev.

Il 72enne Putin potrebbe dunque reggere fino al 2030 e magari anche oltre. Ma anche se Putin mantiene un saldo controllo del potere, "l'economia sta chiaramente volgendo a stagnazione e inflazione crescente. Intanto in Ucraina, i passi falsi di Putin hanno portato ad uno sconvolgente numero di perdite. Ciascuno di questi fatti basterebbe a minacciare un leader, non importa quanto autoritario".

L'Occidente, conclude Politico, deve aumentare in ogni modo la pressione sul regime di Putin. Rafforzare le sanzioni, anche contro chi, come gi Emirati Arabi Uniti, aiuta Mosca ad aggirarle. Rendere più efficaci il tetto ai prezzi del petrolio e confiscare i beni congelati della Banca centrale russa. Incoraggiare sviluppi democratici e rafforzare la partnership con i paesi alla periferia russa. Ma prima di tutto bisogna essere consapevoli che, "finché Putin è al potere la guerra non provocata in Ucraina continuerà, con la minaccia di un più ampio conflitto". L'Occidente "dovrebbe usare ogni strumento possibile per costringere i russi, sia al Cremlino che nel popolo, a capire quanto loro, e noi, staremmo meglio se Putin non fosse più al potere".

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