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Tumore dell’endometrio, in Sicilia 871 donne colpite e 25...

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Tumore dell’endometrio, in Sicilia 871 donne colpite e 25 casi ogni anno. Presente e futuro del PDTA, che si rafforza per rispondere ai bisogni delle pazienti e alle novità diagnostiche e di cura

Palermo, 1° marzo 2024 - In termini di prevalenza in regione Siciliana si contano, nel 2022 (Agenas 2023), 871 casi di tumore dell’endometrio; l'incidenza annuale è di circa 25 casi ogni 100.000 donne e si osserva un aumento dell'incidenza con l'età, con la maggior parte dei casi diagnosticati dopo i 60 anni. Il tumore dell’endometrio è l’unica tra le neoplasie ginecologiche la cui incidenza e mortalità risulta ancora in aumento. Il PDTA per il tumore dell'endometrio in regione Siciliana rappresenta un modello di riferimento per la presa in carico di questa neoplasia, garantendo un percorso di cura completo, personalizzato e di alta qualità. E si rafforza ulteriormente per rispondere ai bisogni delle pazienti e alle novità che stanno attraversando il campo della diagnosi e della cura. Intanto, la Rete Oncologica Siciliana-Re.O.S., con i suoi 8 PDTA già approvati ed attivati (tumori della mammella, polmone, ovaio, prostata, colon-retto, melanoma, tiroide, e mesotelioma), in questi tre anni sta garantendo nell’ambito delle aree oncologiche del territorio siciliano organizzazione, competenza, efficienza ed anche equità di prestazioni e cure.

Sul presente e futuro del PDTA del carcinoma dell’endometrio si discute con i massimi esperti dell’oncologia siciliana all’evento “PDTA nel carcinoma dell’endometrio. Attualità ed innovazioni finalizzate ad un moderno e corretto percorso diagnostico-terapeutico” di cui è responsabile scientifico il Professore Vincenzo Adamo, Coordinatore della Rete Oncologica Siciliana-Re.O.S. e Molecolar Tumor Board. Un evento organizzato da Motore Sanità con il patrocinio di Regione Siciliana, ACTO-Alleanza contro il tumore ovarico, Europa Donna Italia, OMCeO Palermo, Ospedale Cannizzaro di Catania, SIAPEC-IAP e Azienda Civico di Cristina Benfratelli.

I PUNTI DI FORZA ED EVOLUZIONI FUTURE DEL PDTA DEL TUMORE DELL’ENDOMETRIO

Se i punti di forza del PDTA del tumore dell’endometrio sono l’approccio multidisciplinare, la diagnosi precoce, la tempestività, la personalizzazione e la qualità delle cure, il monitoraggio e il follow-up, l’informazione e il supporto, l’accoglienza e il supporto psicologico, la riduzione delle disuguaglianze e la ricerca e innovazione, secondo gli esperti i punti di possibile miglioramento sono: accesso alle cure che ancora oggi può essere difficoltoso per alcune donne, soprattutto in aree geografiche remote o con scarsa dotazione di risorse sanitarie; tempi di attesa per l'accesso alle diverse fasi del percorso diagnostico e terapeutico che in alcune realtà possono essere ancora troppo lunghi; personalizzazione del trattamento, la cui implementazione completa richiede ancora sforzi per migliorare la profilazione molecolare dei tumori e l'identificazione di nuovi biomarcatori; accesso a informazioni complete e comprensibili: è necessario migliorare la comunicazione tra operatori sanitari e pazienti, favorendo un linguaggio chiaro e accessibile; supporto psicologico: la sua accessibilità e qualità possono variare in modo significativo; è necessario rafforzare questo aspetto, garantendo a tutte le pazienti un adeguato supporto psicologico individualizzato; integrazione con i servizi territoriali: il PDTA dovrebbe essere meglio integrato con i servizi territoriali per garantire una presa in carico completa e continuativa delle pazienti, anche dopo la conclusione del trattamento; raccolta dati e monitoraggio dell'esito dei trattamenti garantendo la loro omogeneità a livello nazionale; ricerca e innovazione sono fondamentali per migliorare la prognosi del tumore dell'endometrio; per questo è necessario incrementare gli investimenti in questo campo, favorendo la collaborazione tra ricercatori, clinici e pazienti.

Il PDTA del carcinoma dell’endometrio è in continua evoluzione e le novità nel campo della cura avranno un impatto significativo sul suo futuro. Ecco alcuni possibili cambiamenti: l'introduzione di nuovi test diagnostici, come il test del DNA tumorale circolante (ctDNA), che permetterà di identificare il tumore in fase ancora più precoce, migliorando la prognosi; la profilazione molecolare dei tumori e l'identificazione di nuovi biomarcatori permetteranno di personalizzare ulteriormente i trattamenti, offrendo a ciascuna paziente la terapia più efficace; lo sviluppo di nuovi farmaci, come gli inibitori tirosino chinasici, gli immunoterapici, gli anticorpi coniugati e gli inibitori di PARP, sta ampliando le possibilità terapeutiche per il tumore dell'endometrio. Il PDTA dovrà essere aggiornato per includere queste nuove opzioni di trattamento; la diffusione di tecniche chirurgiche mininvasive, come la laparoscopia e la robotica, permetterà di ridurre i traumi e migliorare la qualità di vita delle pazienti; la telemedicina può facilitare l'accesso alle cure per le pazienti che vivono in aree remote o con difficoltà di spostamento; il PDTA dovrà essere integrato con i servizi territoriali per garantire una presa in carico completa e continuativa delle pazienti, anche dopo la conclusione del trattamento; la raccolta dati e il monitoraggio dell'esito dei trattamenti saranno sempre più importanti per migliorare il PDTA e valutare l'efficacia delle nuove terapie; l'accesso a informazioni complete e comprensibili sulle nuove cure sarà fondamentale per le pazienti; Il PDTA dovrà includere materiali informativi aggiornati e facilmente accessibili.

A fornire questa fotografia dettagliata del PDTA del tumore dell’endometrio di oggi e di domani è Paolo Scollo, Direttore del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell'ospedale Cannizzaro di Catania, U.O.C. Clinicizzata dell'Università Kore di Enna, che sottolinea come tale PDTA “rappresenti un modello di riferimento per la presa in carico di questa neoplasia, garantendo un percorso di cura completo, personalizzato e di alta qualità. Si tratta di un modello in continua evoluzione che necessita di ulteriori miglioramenti per garantire a tutte le donne un percorso di cura di alta qualità. L'impegno costante di tutti gli attori coinvolti, dalle istituzioni sanitarie alle associazioni di pazienti, è fondamentale per raggiungere questo obiettivo”.

Vincenzo Adamo, Coordinatore Rete Oncologica Siciliana-Re.O.S. ha sottolineato la virtuosa attività della Rete Oncologica Siciliana-Re.O.S. degli ultimi anni, come dimostra il recente Report a cura di Agenas sull’attività delle Reti oncologiche regionali (ROR) che ha posizionato la Re.O.S. tra le reti ad evoluzione virtuosa ed efficiente pur dovendo ancora perfezionare e sviluppare alcuni aspetti come l’informatizzazione, i rapporti con i medici di medicina generale e la fase organizzativa con la medicina di territorio. “Inoltre – prosegue il professore Adamo - la Re.O.S. ha contribuito a diminuire la mobilità extraregionale passiva, e la conferma è arrivata dal 5° Rapporto Agenas 2023 sulle attività delle ROR, i cui dati hanno dimostrato un netto miglioramento nei processi integrati di presa in carico del paziente e un decremento dell’indice di fuga. Tutto ciò come conseguenza della modalità multidisciplinare utilizzata nel percorso diagnostico terapeutico, attraverso la discussione nei GOM del singolo caso clinico, molto ben utilizzata per alcune neoplasie come il tumore della mammella, dell’ovaio, del polmone e del colon che sono quelli che stanno contribuendo al momento maggiormente a ridurre l’indice di fuga. Senza dubbio in tal senso il ruolo dei PDTA è stato fondamentale e per tali motivi l’attivazione di nuovi PDTA per altre importanti neoplasie come quello del carcinoma dell’endometrio, argomento di questo importante meeting organizzato con Motore Sanità, rientra, insieme all’avvio di una piattaforma informatizzata della rete, tra gli obiettivi più urgenti di oggi e del prossimo futuro”.

L’OMCeO di Palermo lavora su una formazione di qualità, sul fronte clinico ed educativo “perché il nostro obiettivo è una futura generazione di medici, a partire dai generalisti, pronta ai nuovi scenari di salute digitale, al passo con le nuove tecnologie e in grado di operare in contesti multidisciplinari in cui si prendono in carico pazienti sempre più autonomi e informati, che vogliono essere consapevoli del loro percorso terapeutico” spiega il suo presidente Toti Amato, componente del direttivo nazionale Fnomceo, evidenziando quanto sia importante l’alleanza tra specialisti, medico di famiglia e paziente per la cura della sua malattia e della psiche. “L'antico rapporto gerarchico paziente-dottore è cambiato rispetto al passato e noi lavoriamo perché la stessa alleanza medico-paziente si riproduca tra Ordine, docenti e discenti".

“Il tumore dell’endometrio è una patologia molto diffusa e in notevole incremento ed è importante lo sforzo che sta facendo la scienza, accanto al nostro che è quello di investire in ricerca, in tecnologia, in potenziamento delle strutture e di organico soprattutto, perché in questo momento la cosa che ci terrorizza è la carenza di medici” così Gaspare Vitrano, Deputato XVIII Legislatura ARS Sicilia. “Si tratta di una sfida continua alla ricerca di soluzioni per poter tamponare situazioni di disagio. Da parte dell'Assemblea regionale Siciliana e della Regione Siciliana c’è una grande disponibilità a compiere insieme uno sforzo che ci consenta di fare un salto di qualità per garantire un'assistenza a tutti e di qualità, ed è la sfida che ogni giorno facciamo e mettiamo in campo”.

Si ringraziano EISAI, GSK e MSD per il contributo incondizionato.

Ufficio stampa Motore Sanità

comunicazione@motoresanita.it

Laura Avalle - 320 0981950

Liliana Carbone - 347 2642114

www.motoresanita.it

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

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Torna il ponte fra Italia e Corsica ripartono le linee di...

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Milano 28.03.2024 - Ci sono i ponti, i primi fine settimana in cui gli appassionati della Corsica raggiungono l’isola, sapendo che in primavera riserva splendide sorprese climatiche e naturalistiche.

E poi c’è il ponte, nel senso del collegamento più veloce fra l’Italia continentale e la Corsica, che in sole quattro ore e mezza di navigazione porta dalla Toscana all’isola francese.

E il ponte ovviamente è Moby che, a partire da oggi, collega Livorno a Bastia e viceversa, con una stagione che si allunga ulteriormente rispetto agli scorsi anni, parte oggi e arriverà fino al 3 novembre, per gustare fino in fondo tutti i profumi, i colori e i sapori della Corsica.

Il tutto offrendo come sempre e più di sempre ai suoi passeggeri le migliori soluzioni in termini di flessibilità e comodità degli orari.

In particolare, per permettere ai passeggeri di godere dal primo fino all’ultimo minuto le giornate in Corsica, l’andata da Livorno sarà la mattina alle 8, mentre il ritorno da Bastia il pomeriggio, ottimizzando tempi e permanenza sull’isola. Con anche partenze pomeridiane in particolari date di aprile e maggio, sempre per venire ulteriormente incontro alle esigenze dei passeggeri.

Il “domino” virtuoso innescato dall’ingresso contemporaneo in flotta di Moby Fantasy e Moby Legacy, i due traghetti più grandi e green del mondo, porta miglioramenti su tutte le tratte, collegate da navi più capienti e moderne, e in particolare sulla Livorno-Bastia-Livorno saranno schierate prima la Moby Orli, poi la Moby Corse e nei mesi estivi la Moby Zazà, che offriranno servizi di bordo sempre migliori, per soddisfare ogni esigenza dei passeggeri con self service, caffetteria, show lounge e shop a rendere ancora più piacevole il tempo passato in navigazione dai passeggeri.

A tutto questo, proprio per la disponibilità di un maggior numero di cabine a bordo, si aggiungono nuove soluzioni di viaggio, come “Moby Night” l’opzione che permette di acquistare una cabina imbarcandosi la sera precedente alla partenza, dalle 20 alle 23,30, ottimizzando costi e spostamenti, e avendo la cabina a completa disposizione anche per tutta la durata della traversata. Con costi assolutamente competitivi: da 99 euro per una doppia interna o esterna, da 119 per la cabina quadrupla interna o esterna. E la prima colazione è compresa nel prezzo.

Gruppo Moby

Moby, Tirrenia-CIN e Toremar sono le Compagnie del Gruppo Moby, da cinque generazioni sul mare e leader del trasporto marittimo passeggeri e merci. Primo al mondo per numero di letti e primo in Europa per capacità passeggeri. Con le tre compagnie, il gruppo Moby collega Sardegna, Sicilia, Corsica, isola d’Elba e l’Arcipelago Toscano con 31 navi, con circa 37.200 partenze per 22 porti. I Fast Cruise Ferries del gruppo sono tra i primi al mondo per qualità: le ammiraglie sono state insignite della prestigiosa Green Star del RINA. Al gruppo Moby fa capo anche una flotta di 18 rimorchiatori di ultima generazione che forniscono assistenza alle manovre delle navi in porto e attività di salvataggio in nove porti sul territorio. Nel Porto di Napoli il Gruppo è azionista del Terminal Traghetti, nel porto di Genova è azionista di Stazioni Marittime, a Livorno controlla l’Agenzia Marittima Renzo Conti Srl, il Terminal ro/ro LTM Autostrade del Mare Srl e il terminal passeggeri Porto di Livorno 2000.

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