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Economia

Cogenerazione, le associazioni chiedono un tavolo permanente

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“Si confida che il governo e il Parlamento possano adottare politiche e strategie in grado di rafforzare l’uso della cogenerazione nei prossimi dieci anni, in virtù dei benefici apportati in termini energetici, ambientali e di competitività al sistema energetico e alle imprese nazionali”. Si chiude così l’Appello al governo e al Parlamento sulla produzione combinata di elettricità e calore (cogenerazione) inviato oggi alle istituzioni competenti ed illustrato nel workshop dedicato, svoltosi in occasione di K.Ey – The Energy Transition Expo.

L’appello, promosso da Fire e cofirmatato da Assocarta, Cogen Europe, Consorzio italiano biogas, Confindustria Ceramica, Coordinamento Free, Federchimica e Italcogen evidenzia “le incertezze e i rischi che riguardano la cogenerazione, una soluzione largamente usata nel nostro Paese, a causa di un’evoluzione della legislazione europea che mette a rischio non solo le nuove realizzazioni, ma anche quanto ampiamente adottato nei decenni dalle nostre imprese nell’industria e nel terziario e da ospedali e altri enti pubblici”.

“In assenza di opportuni interventi legislativi – evidenziano i rappresentati delle associazioni durante il workshop – si produrranno conseguenze negative per la sicurezza del sistema elettrico nazionale, per la competitività delle imprese che utilizzano questa soluzione, per gli obiettivi di decarbonizzazione e per i consumi energetici di energia primaria. Tra le richieste dei firmatari c’è quella di istituire da subito un tavolo permanente con le associazioni coinvolte nella filiera in modo da individuare le migliori strategie per salvaguardare la cogenerazione ad alto rendimento ed evitare le possibili ricadute negative per il Paese nell’ottica del percorso di decarbonizzazione dell’economia”.

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Economia

Apple, arriva Vision Pro: nuovo visore per la realtà aumentata

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Tim Cook: "Inizio di una nuova era per l'informatica"

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“Oggi è arrivato l’inizio di una nuova era per l’informatica”. Ad affermarlo è il Ceo di Apple, Tim Cook presentando l’Apple Vision Pro, il nuovo visore per la realtà virtuale e aumentata. “Proprio come il Mac ci ha introdotto al personal computing e l’iPhone ci ha introdotto al mobile computing, Apple Vision Pro ci introduce allo spatial computing. Costruito su decenni di innovazione Apple, Vision Pro è avanti anni ed è diverso rispetto a qualsiasi altra cosa creata prima, con un nuovo rivoluzionario sistema di input e migliaia di innovazioni rivoluzionarie. Fa vivere esperienze incredibili per i nostri utenti e nuove entusiasmanti opportunità per i nostri sviluppatori”, ha spiegato Cook.

Il prezzo di Apple Vision Pro parte da 3.499 dollari e sarà disponibile all’inizio del prossimo anno negli Stati Uniti, altri paesi che si aggiungeranno nel corso del 2024.

Con Apple Vision Pro per gli utenti sarà possibile interagire con voce, occhi e mani in modo naturale, sia per l’intrattenimento che per il lavoro. “Attraverso una stretta integrazione di hardware e software – commenta Mike Rockwell, Vice President Technology Development Group di Apple-, abbiamo progettato un computer spaziale autonomo in un fattore di forma indossabile compatto che è il dispositivo elettronico personale più avanzato di sempre”.

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Economia

La Bce e la lotta all’inflazione, ortodossia o ‘ossessione’?

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La sostanziale differenza che anima la dialettica tra falchi e colombe

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La Bce lotta contro l’inflazione troppo alta, o troppo bassa, perché tenerla più vicina possibile al 2% è il principale obiettivo del suo mandato. L’ha ricordato ancora una volta, oggi, la presidente Christine Lagarde di fronte al Parlamento europeo. Alla Bce “siamo pienamente impegnati a combattere l’inflazione e siamo determinati a raggiungere un tempestivo ritorno al nostro obiettivo a medio termine del 2%”.

Queste parole sono un mantra che qualsiasi presidente della Banca centrale europea è tenuto a ripetere, per Statuto. E’ una questione di ortodossia rispetto alle leggi della politica monetaria perché, come aggiunge subito dopo la stessa Lagarde, “questo impegno per la stabilità dei prezzi contribuisce alla crescita economica e all’occupazione a medio termine e, quindi, alla riduzione delle disuguaglianze”.

Il fondamento di questo ragionamento è l’assioma che lega il controllo dell’inflazione, la crescita economica e l’occupazione. La variabile significativa è però il ‘medio termine’. Perché invece, nel breve termine, si possono verificare fasi in cui non coincidono i buoni propositi della politica monetaria con la sua effettiva trasmissione all’economia reale. Sono quelle fasi in cui la lotta all’inflazione troppo alta, attraverso una politica restrittiva e il rialzo dei tassi, finisce per compromettere il sostegno alla crescita.

La politica monetaria restrittiva interviene quando ci si trova di fronte a un’inflazione eccessiva e prolungata. Un incremento dei prezzi troppo pronunciato, infatti, comprime il potere d’acquisto delle famiglie e pesa sulle imprese. Ma una stretta monetaria eccessiva, oltre a frenare l’inflazione, può pesare sull’andamento del pil, innescando una spirale negativa. Al contrario, la politica monetaria espansiva punta a spingere i consumi e gli investimenti. Ma se si esagera può far salire l’inflazione nel medio termine, andando di fatto contro il suo obiettivo principale, che resta la stabilità dei prezzi.

Per questo, viene continuamente discusso il corretto equilibrio tra le due spinte opposte. Finché si resta nell’ortodossia le sfumature tra le diverse posizioni sono conciliabili, quando invece l’ortodossia diventa ‘ossessione’, si consuma la frattura fra falchi e colombe, che poi spesso coincide con la divisione su due fronti tra i paesi più forti, e rigorosi, e quelli più esposti al debito alto e agli umori dei mercati. (Di Fabio Insenga)

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Siemens, con Xcelerator e Industrial Operations X più servizi in automazione industriale

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Tra le novità anche il primo Plc completamente virtuale

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Con il lancio di Industrial Operation X, la soluzione per la progettazione, l’esecuzione e l’ottimizzazione della produzione nel nuovo mondo costituito dalla convergenza IT/OT, Siemens amplia il ventaglio di servizi di Siemens Xcelerator, la piattaforma digitale aperta progettata per semplificare e accelerare la trasformazione digitale delle imprese, e continua così a rafforzare la sua leadership tecnologica nell’automazione e nel software industriale per processi produttivi sempre più efficienti e altamente adattivi. Tra le novità anche il primo Plc (Programmable Logic Controller, ovvero Controllore logico programmabile) completamente virtuale.

Industrial Operations X si concentra sull’integrazione di funzionalità IT e di metodi collaudati provenienti dalle operazioni software nel mondo dell’automazione: low code, edge, cloud computing, intelligenza artificiale (Ai), Internet of Things (IoT) e metaverso sono combinati con tecnologie di automazione e servizi digitali leader del settore. L’apporto di Industrial Operations X nel mondo industriale risulta in impianti e linee di produzione più flessibili e modulari, che permettono ai clienti di reagire ai cambiamenti con un semplice clic.

Con Industrial Operations X, l’Information Technology (It ) e l’intelligenza artificiale vengono portate a livello di shopfloor con un nuovo livello di modularità: low code, edge, cloud computing e Internet of Things (IoT) si integrano nelle tecnologie di automazione e servizi digitali. Questo portafoglio aperto e interoperabile è in grado di accelerare ulteriormente gli attuali processi produttivi, che sono già ben automatizzati, e di condurre a una produzione più adattabile, più autonoma e, allo stesso tempo, incentrata sulle persone.

Di questo e di molti altri aspetti legati all’ampia gamma di prodotti e servizi per l’industria che integrano soluzioni di Operation Technology (OT) e di Information Technology (IT) si è parlato nel corso del panel “Xcelerator e Industrial Operations X: Siemens porta IT, AI e metaverso nell’automazione industriale per una produzione ”adattiva’”, svoltosi in occasione di una delle tre giornate di Sps Italia 2023 a Parma, la manifestazione dedicata all’industria 4.0 e all’automazione industriale.

La sessione si è aperta con l’intervento di Maurizio Rovaglio, Digital Enterprise Business Manager di Siemens, che ha spiegato le potenzialità dell’as a service, uno dei concetti che stanno alla base di Xcelerator e Industrial Operations X: “Vendere un servizio piuttosto che un prodotto – ha affermato Rovaglio – oltre a creare fidelizzazione permette di aggiornare costantemente il software del servizio venduto senza che debba pensarci il cliente. In questo modo quest’ultimo diventa totalmente indipendente dalla gestione del prodotto perché il prodotto è venduto come un servizio”.

Nel paradigma dell’innovazione e dell’automazione industriale tracciato da Siemens con Siemens Xcelerator il metaverso ricopre un ruolo importante: “Il metaverso è molto rilevante perché è facilmente accessibile e la sua implementazione è molto più semplice rispetto a qualche tempo fa – ha spiegato il Digital Enterprise Business Manager di Siemens – In secondo luogo, il metaverso offre oggi un’esperienza molto più realistica di quanto non succedesse inizialmente con la realtà aumentata. Entrando nel metaverso sembra di essere effettivamente calati nel mondo reale: ad esempio si può camminare nell’esatta riproduzione digitale di uno stabilimento produttivo, oppure possiamo effettuare simulazioni digitali che consentono di risparmiare tempo e risorse. Ciò consente ai clienti grandi e piccoli di diventare imprese digitali sostenibili”.

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Economia

Economia italiana, una straordinaria capacità di reazione

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Il 'Promemoria' di Mauro Masi per Adnkronos


Economia italiana. Nel promemoria dello scorso 24 aprile sottolineavamo che l’economia italiana – secondo i dati ufficiali degli Organismi Internazionali della cooperazione economica e finanziaria – non solo era uscita dalla pandemia meglio di quasi tutti i Paesi industrializzati ma che stava mantenendo un ritmo di crescita superiore a quello di tutti gli altri principali partners europei (e non). Ora questa analisi viene confermata dai dati dell’ISTAT sul primo trimestre dell’anno in corso e dalle parole, autorevolissime, del Governatore della Banca d’Italia nelle “Considerazioni Finali” del 31 maggio. Nel primo trimestre del 2023 la crescita del nostro PIL è stata dello 0,6% con un tendenziale sull’anno di + 1,9%; una crescita più alta di quella della Spagna (+0,5%), della Francia (+0,2%), nettamente superiore alla Germania (-0,3%, tecnicamente in recessione) ma anche di USA (+ 0,3%) e Giappone (+0,4%). E ciò sta avvenendo dopo lo straordinario + 6,7% del 2021 e il + 3,9% del 2022, con una previsione per il 2023 che si conferma intorno a + 1%. Una crescita trainata nel biennio da una eccezionale tenuta delle esportazioni ed ora, nota l’ISTAT, anche dalla domanda interna particolarmente vivace nel settore dei servizi. Inutile dire che tutto ciò avviene nonostante uno scenario internazionale difficile ed incerto condizionato dagli sviluppi della crisi russo-ucraina e da un’inflazione in leggera decrescita ma ancora tale da obbligare le banche centrali (almeno) a mantenere l’attuale struttura dei tassi. Pertanto, senza indulgere in trionfalismi fuori luogo, è però d’obbligo notare (con le parole del Governatore Visco) “la straordinaria capacità di reazione dell’economia italiana, con il Pil in crescita nelle difficoltà”.

Musica italiana al top. Nella colonna sonora di “Tu mi nascondi qualcosa”, film italiano del 2018 ma visibile solo da pochi giorni sulle reti satellitari si può ascoltare una vera e rara chicca della musica pop italiana: “Te lo leggo negli occhi” nella versione del 1999 di Franco Battiato. Un brano dolce e sentimentale, diversissimo da tutti quelli che lo hanno preceduto e seguito nella produzione del (controverso) artista siciliano. La canzone, bellissima, è degli anni ’60 del grande (e tuttora sottovalutato) Sergio Endrigo con parole di Sergio Bardotti e fu orchestrata in originale da Ennio Morricone. Per me una delle 5/6 più belle in assoluto della canzone popolare italiana moderna insieme (sempre dal mio punto di vista) a: “Emozioni” di Battisti e Mogol; “Minuetto” di Franco Califano e Dario Baldan Bembo; “Se telefonando” di Ennio Morricone e Maurizio Costanzo; “Quanno chiove” di Pino Daniele e “Ancora” di Claudio Mattone e Franco Migliacci nella struggente versione di Eduardo De Crescenzo. (Di Mauro Masi)

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Imprese Roma, nel 2023 fatturato stabile o in aumento per 6 su 10

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E' quanto emerge da un'indagine della Camera di Commercio. Tagliavanti: "Le aziende della Capitale mostrano una grande resilienza"

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Il 2023 si presenta come un anno di consolidamento per le imprese di Roma e provincia dopo la crescita del 2022. Circa 6 imprese su 10 presentano un fatturato in aumento o stabile, otto imprese su dieci hanno mantenuto invariato il numero dei dipendenti, mentre in un caso su dieci c’è stato un aumento del numero dei dipendenti. La forte crescita dei prezzi dei beni energetici e dell’inflazione in generale ha “costretto” due imprese romane su 3 ad aumentare i prezzi nel 2022, e due imprese su tre hanno aumentato i prezzi anche in questi primi 4 mesi del 2023.

E’ quanto emerge da un’indagine della Camera di Commercio di Roma che ha costruito un panel di 500 imprese rappresentative delle attività economiche di Roma e provincia per un costante aggiornamento sull’evoluzione della situazione economica. Questa nuova indagine ha come obiettivo quello di indagare come le imprese stiano affrontando questa fase e come l’aumento dei costi di finanziamento stia condizionando le strategie aziendali delle imprese di Roma e provincia. L’indagine è stata somministrata tra il 22 e il 29 maggio 2023. Le imprese del panel hanno nel 67% dei casi la sede nel comune di Roma e per il 33% dei casi nel resto della provincia di Roma. L’84,6% delle imprese ha tra 0 e 9 dipendenti, il 12,6% tra 10 e 49 dipendenti e il 2,8% delle imprese ha oltre 50 dipendenti.

L’aumento dei tassi di interesse messo in atto dalla Bce (Banca centrale europea) per contrastare l’inflazione comincia ad avere un impatto significativo sul tessuto delle imprese romane: quasi 6 imprese su 10 hanno rinunciato a progetti di investimento a causa dell’aumento dei costi di finanziamento, e per quasi due imprese su tre l’accesso al credito rappresenterà un problema nel corso dell’anno.

Nei primi 4 mesi del 2023 per il 56,9% delle imprese il fatturato è rimasto stabile o in aumento, per il 43,1%, invece, il fatturato è in diminuzione. Per l’80,4% delle imprese romane del campione il numero dei dipendenti è rimasto stabile, a fronte di una percentuale del 9,3% che ha aumentato il numero dei dipendenti e del 10,2% che li ha, invece, ridotti.

Nel 2022, principalmente a causa del rialzo dei prezzi dei beni energetici, il 65,8% delle imprese intervistate ha aumentato i propri prezzi, il 34,2% non ha, invece, aumentato i propri listini. Anche in questi primi 4 mesi del 2023, a causa del permanere di un’alta inflazione, il 66,2% delle imprese ha effettuato un rialzo dei prezzi, contro il 33,8% che, invece, non ha aumentato i propri prezzi.

L’aumento dei costi di finanziamento nei primi 4 mesi del 2023 è stato segnalato da circa tre imprese su 4, l’aumento del costo di finanziamento ha costretto il 59,1% delle imprese a rinunciare a progetti di investimento, questo probabilmente è l’aspetto più preoccupante osservato in relazione all’aumento dei tassi di interesse. Il 56,4% delle imprese rileva anche un inasprimento della disponibilità di credito da parte delle banche e non solo un maggior costo del finanziamento.

In totale, per il 64% delle imprese l’accesso al credito sarà un problema nel 2023. All’interno di questo 64% di imprese, per circa il 30,7% l’accesso al credito è un problema simile a come lo era già nel 2022, per il 33,3% delle imprese nel 2023 l’accesso al credito rappresenterà un problema maggiore rispetto al 2022. Il 36% delle imprese non pensa che l’accesso al credito sarà un problema per la propria impresa nel 2023.

“Le imprese romane -afferma Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di Commercio di Roma- mostrano una grande resilienza. Di fronte alle difficoltà del momento non demordono e cercano in tutti i modi di andare avanti. L’aspetto del fatturato nel breve periodo è un buon segnale e significa che i prodotti made in Rome sono ancora validi sul mercato. E, soprattutto, visto l’incremento dei costi le imprese hanno deciso di mantenere stabile l’occupazione”.

“È ovvio -spiega- che gran parte dell’aumento dei costi di produzione si scarichi sul prezzo finale anche se questo non vale per tutto il mondo imprenditoriale. Preoccupa molto, invece, la riduzione degli investimenti a causa dell’aumento del costo del credito e soprattutto le difficoltà a ricorrervi”. “Su questo le Istituzioni deputate -conclude Tagliavanti- dovrebbero, insieme, fare uno sforzo straordinario per venire incontro al tessuto imprenditoriale e agevolare in tutti i modi possibili sia un abbassamento dei tassi, sia il ricorso al credito stesso”.

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Economia

Giorgetti querela Repubblica: “Notizie infondate su visti Russia”

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La nota del ministero: "Denuncia a tutela del buon nome del ministro"

Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ”a tutela del suo buon nome, ha dato mandato ai suoi legali per presentare una denuncia querela nei confronti del quotidiano La Repubblica, in merito all’articolo pubblicato oggi ‘Visti facili per gli investitori russi con il si di Giorgetti”’. Lo comunica il Mef in una nota. ”L’articolo e il titolo sono destituiti di ogni fondamento nel merito (i ministri non hanno alcun ruolo nei lavori del comitato) e fa, inoltre, riferimento a vicende decise in un’epoca in cui Giorgetti non era più ministro dello Sviluppo economico (ora Mimit)”.

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Economia

Bce, Lagarde: “Pressioni dell’inflazione rimangono alte”

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La presidente della Bce ribadisce: "Ritirare misure di supporto, producono inflazione"

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Nell’area euro “gli ultimi dati disponibili suggeriscono che gli indicatori delle pressioni inflazionistiche di fondo rimangono elevati e, sebbene alcuni mostrino segni di moderazione, non vi è alcuna chiara evidenza che l’inflazione di fondo abbia raggiunto il picco”. Lo ribadisce la presidente della Bce, Christine Lagarde, in audizione a Bruxelles davanti alla commissione Econ del Parlamento Europeo, presieduta da Irene Tinagli.

“Secondo la stima flash di Eurostat – continua Lagarde – l’inflazione complessiva è diminuita rispetto al picco di ottobre e si è attestata al 6,1% a maggio. Sebbene negli ultimi mesi gli effetti di base abbiano portato a una certa variazione dell’inflazione energetica, il tasso è sceso a -1,7% a maggio. L’inflazione dei prezzi dei prodotti alimentari rimane elevata, ma sta diminuendo, e si è attestata al 12,5% a maggio, in calo rispetto al 13,5% di aprile”.

“Le pressioni sui prezzi rimangono forti. L’inflazione al netto di energia e alimentari è scesa al 5,3% a maggio dal 5,6% di aprile. Le pressioni al rialzo sull’inflazione primaria e di fondo continuano a provenire dalla trasmissione dei passati aumenti del costo dell’energia e delle strozzature dell’offerta, che tuttavia dovrebbero attenuarsi gradualmente. Le pressioni sui salari si sono ulteriormente rafforzate, a mano a mano che i dipendenti recuperano parte del potere d’acquisto perso a causa dell’elevata inflazione”.

“Con l’attenuarsi della crisi energetica, i governi” dell’area euro “dovrebbero ritirare tempestivamente, e in modo concertato, le relative misure di sostegno – ribadisce la presidente della Bce – per evitare di aumentare le pressioni inflazionistiche a medio termine, che richiederebbero una risposta di politica monetaria più energica”. La Bce “accoglie favorevolmente la raccomandazione della Commissione Europea agli Stati membri di ridurre nel 2023 le misure adottate in risposta allo shock dei prezzi dell’energia”, conclude.

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Economia

Nuova campagna Telepass ‘Un’estate italiana’ a ritmo di ‘notti magiche’, con Roberto Mancini

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On air dal 6 giugno in fascia prime time sulle principali emittenti televisive e radiofoniche italiane.

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Telepass racconta l’ecosistema dei suoi servizi nella nuova video campaign ‘Un’estate italiana’, on air dal 6 giugno in fascia prime time sulle principali emittenti televisive e radiofoniche italiane. Ideato e firmato da Epik. Il progetto che prevede un episodio per la tv e alcune pillole per l’online è un vero e proprio viaggio tra passato e futuro della mobilità targata Telepass interpretato da un attore di eccezione. Un giovane Roberto Mancini, con il volto dei suoi esordi nel mondo del calcio, percorre un viaggio fino ai giorni nostri, quando lo ritroviamo adulto e nel ruolo di Commissario Tecnico. Ad accompagnare Mancini e alcuni talenti delle Nazionali maschile e femminile, le note di ‘Notti Magiche’, colonna sonora dei Mondiali di Italia ’90. Una scelta ben precisa dal momento che il dispositivo Telepass è stato lanciato proprio in occasione della competizione che si è giocata nel nostro Paese consentendo agli italiani, per la prima volta, di poter pagare il pedaggio in autostrada senza fermarsi al casello.

Al centro della narrazione, un viaggio generazionale nell’innovazione dell’offerta che negli anni ha visto Telepass passare da brand sinonimo di telepedaggio a quello di leader della mobilità integrata, con soluzioni che spaziano dall’accesso alle piste da sci ai parcheggi e fino alla mobilità condivisa. Nella cornice della partnership, siglata lo scorso marzo, tra Telepass e la Federazione italiana giuoco Calcio (Figc), di cui l’azienda è Top Partner fino al 2026, i protagonisti del calcio italiano si alternano nel raccontare l’innovazione della mobilità: insieme al Ct Roberto Mancini, compaiono il centrocampista Matteo Pessina, l’attaccante Matteo Cancellieri, mentre la calciatrice della Nazionale femminile Elena Linari spicca negli episodi online che racconteranno anche in maniera ironica i singoli servizi. Nel racconto spazio-temporale che si snoda dal 1990 fino ai giorni nostri, Mancini e i suoi ‘allievi’ invertono i ruoli, accompagnando lo spettatore attraverso l’app Telepass e i servizi alla mobilità, dalla ricarica dei modelli elettrici alla prenotazione del car washing.

Per Aldo Agostinelli, Chief Consumer Sales & Marketing Officer di Telepass, “La Nazionale Italiana di Calcio suscita emozioni uniche e, per questo, è in grado di diffondere un messaggio universale, fatto di valori condivisi che attraversano tutte le diverse generazioni di italiani, tutte unite insieme dal tifo per le Azzurre e gli Azzurri. Con questo progetto Telepass intende parlare anche alle nuove generazioni, che approcciano diversi ambiti della vita – tra i quali la mobilità – con modalità sempre nuove, cogliendo al contempo l’occasione di far scoprire agli italiani la trasformazione di Telepass avvenuta negli ultimi 5 anni”. Domenico Grandi, partner di Epik sottolinea “questo nuovo progetto nell’ambito della collaborazione con Telepass mette al centro i diversi servizi dell’azienda. Volendo dialogare con un numero sempre più ampio di utenti abbiamo puntato su una narrazione che al tempo stesso raccontasse la storicità dell’azienda, presente con il telepedaggio dal 1990 e coinvolgesse le nuove generazioni nell’approccio veloce alla mobilità integrata firmata Telepass”.

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Economia

Dall’IMU alla rottamazione delle cartelle: le scadenze fiscali di giugno 2023

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Acconto IMU, imposte sui redditi, rottamazione delle cartelle e non solo: numerose le scadenze fiscali in calendario nel mese di giugno 2023. Focus sulle date da segnare in rosso

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Sono numerose le scadenze fiscali del mese di giugno 2023, periodo dell’anno da sempre caratterizzato dal primo appuntamento con l’IMU e con le imposte sui redditi.

La prima data da segnare in rosso sul calendario è quella del 16 giugno, termine ultimo per pagare l’acconto dell’imposta sulla casa che, come di consueto, non è dovuta sull’abitazione principale.

All’appuntamento di metà mese seguiranno le numerose scadenze fissate al 30 giugno, in primis quella relativa al saldo e al primo acconto delle imposte emerse dalla dichiarazione dei redditi 2023, ma non solo.

Scadenza il 30 giugno 2023 per la domanda di accesso alla rottamazione quater delle cartelle, per la presentazione del modello ISEE ai fini dell’assegno unico e per la richiesta di esonero dal pagamento del canone Rai per il secondo semestre dell’anno.

Apre il calendario delle scadenze fiscali del mese l’appuntamento con l’acconto IMU, da versare entro il 16 giugno 2023.

L’importo dovuto è pari alla metà di quanto versato per l’anno precedente, mentre è in sede di pagamento del saldo, entro lunedì 18 dicembre, che bisognerà calcolare l’ammontare dovuto tenuto conto delle nuove aliquote deliberate dal Comune.

Non cambiano le regole principali che regolano l’imposta sulla casa: l’IMU non si paga sull’abitazione principale, intesa non come il primo immobile di proprietà bensì come quello che è sede di residenza anagrafica e dimora abituale del proprio possessore. Restano come di consueto escluse dall’esonero le cosiddette case di lusso, ossia quelle appartenenti alle categorie catastali A1, A8 e A9.

Guardando a quelli che sono i soggetti tenuti al versamento, si ricorda che l’IMU si paga su fabbricati, aree fabbricabili e terreni agricoli e oltre alle esenzioni bisogna considerare anche le agevolazioni che riducono l’importo dovuto.

L’IMU si paga al 50% sulle abitazioni concesse in comodato d’uso gratuito tra genitori e figli, così come è prevista la riduzione al 75% sugli immobili locati con contratto a canone concordato.

Alla cassa entro il 16 giugno anche partite IVA e sostituti d’imposta tenuti a rispettare le scadenze periodiche in materia di IRPEF, IVA e contributi INPS.

Nello specifico, entro il 16 giugno i contribuenti con liquidazione mensile dovranno versare l’IVA relativa al mese di maggio.

I sostituti d’imposta sono invece chiamati a versare le ritenute IRPEF effettuate sulle retribuzioni erogate nel corso del mese di maggio 2023, sia in relazione ai lavoratori autonomi che ai dipendenti e, per questi ultimi, bisognerà inoltre procedere con il pagamento dei contributi INPS.

Lunedì 26 giugno è il termine per la presentazione telematica degli elenchi INTRASTAT relativi alle operazioni intracomunitarie del mese di maggio.

L’adempimento interessa gli operatori intracomunitari con obbligo mensile, tenuti a trasmettere l’elenco riepilogativo delle cessioni di beni e prestazioni di servizi in ambito comunitario in modalità telematica, avvalendosi del servizio predisposto dall’Agenzia delle Dogane o dall’Agenzia delle Entrate.

Nel calendario delle scadenze fiscali del mese è il 30 giugno la data più affollata e il versamento delle imposte sui redditi è il primo degli adempimenti da tenere a mente. Entro venerdì 30 bisognerà infatti pagare il saldo 2022 e il primo acconto per l’anno in corso, sulla base di quanto emerso dalla dichiarazione dei redditi 2023.

IRPEF, IRES, IRAP, cedolare secca e tra le altre la flat tax per le partite IVA in regime forfettario sono le imposte dovute. Il primo acconto potrà essere rateizzato fino ad un massimo di sei rate mensili, mentre non è possibile optare per il pagamento dilazionato in relazione al secondo acconto dovuto entro la fine del mese di novembre.

Si ricorda che sia il saldo che il primo acconto delle imposte sui redditi possono essere differiti e versati entro i 30 giorni successivi al termine ordinario di scadenza. Dipendenti, pensionati e partite IVA potranno quindi pagare le somme dovute entro lunedì 31 luglio, previa maggiorazione dello 0,40 per cento.

Entro venerdì 30 giugno sarà necessario presentare domanda di accesso alla rottamazione quater delle cartelle, misura parte della tregua fiscale prevista dalla Legge di Bilancio 2023.

A poter fare domanda sono i titolari di cartelle esattoriali relative a carichi affidati all’Agente della riscossione nel periodo tra il 1° gennaio 2000 e il 30 giugno 2022.

Dopo aver presentato domanda sarà l’Agenzia delle Entrate Riscossione a presentare il conto dovuto: entro il 30 settembre 2023 sarà trasmessa al contribuente la comunicazione contenente l’importo da versare, in un’unica soluzione o fino ad un massimo di 18 rate, al netto di sanzioni, interessi e aggio di riscossione.

A metà tra fisco e lavoro è l’ulteriore appuntamento da segnare in calendario per il 30 giugno 2023. Questo è il termine ultimo per la presentazione del modello ISEE ai fini del calcolo dell’assegno unico e del riconoscimento degli arretrati a decorrere dal mese di marzo.

Il modello ISEE è la base di partenza per la determinazione delle somme spettanti mensilmente a titolo di assegno unico per i figli a carico. Il termine ordinario per la presentazione è fissato al 28 febbraio di ciascun anno e la scadenza del 30 giugno rappresenta quindi l’extra time concesso ai ritardatari.

Solo chi rispetterà il termine di fine mese avrà diritto a ricevere dall’INPS anche gli arretrati spettanti calcolati dal mese di marzo. In caso di presentazione del modello ISEE in data successiva, l’assegno unico sarà riconosciuto per l’importo effettivamente spettante solo a partire dal mese di aggiornamento della DSU.

Ultima scadenza da annotare quella relativa alla presentazione della richiesta di esenzione dal pagamento del canone RAI.

Entro il 30 giugno è infatti possibile presentare all’Agenzia delle Entrate la dichiarazione sostitutiva in caso di non detenzione di apparecchi idonei alla ricezione dei canali televisivi e l’esonero sarà riconosciuto per la seconda metà dell’anno.

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Economia

InfoCamere ottiene certificazione su parità di genere

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La certificazione rappresenta il riconoscimento dell’attenzione verso la cultura dell’inclusione, della diversità e delle pari opportunità, temi negli ultimi anni sempre più al centro della vision aziendale

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InfoCamere, la società delle camere di commercio per l’innovazione digitale,è stata certificata sulla parità di genere secondo la norma Uni/pdr 125:2022. L’audit si è svolto a fine maggio a cura di Uniter – ente federato dell’unione italiana di normazione e organismo di certificazione accreditato – e ha assegnato ad InfoCamere un valore dell’81%, significativamente superiore alla soglia del 60% necessaria all’ottenimento della certificazione.

“La certificazione sulla parità di genere -ha detto il presidente di InfoCamere, Lorenzo Tagliavanti- rappresenta il riconoscimento dell’attenzione di InfoCamere verso la cultura dell’inclusione, della diversità e delle pari opportunità, temi negli ultimi anni sempre più al centro della vision aziendale, in particolare nell’ambito dell’impegno verso gli obiettivi di sostenibilità dell’Agenda 2030. Lungo questo percorso l’azienda ha costruito importanti risultati sul fronte del work-life balance e del welfare, creando le condizioni per un ambiente di lavoro più attrattivo e in linea con le aspettative delle persone che vi lavorano. la certificazione non è però un punto di arrivo ma è uno stimolo continuo sul quale è necessario impegnarsi ogni giorno, per completare i progetti avviati e immaginare nuove sfide”, ha spiegato ancora.

La certificazione della parità di genere per le imprese rappresenta una delle iniziative centrali all’interno del Piano nazionale di ripresa e resilienza per il raggiungimento dell’obiettivo trasversale della parità di genere e per il sostegno all’empowerment delle donne. Nell’ambito di InfoCamere, per seguire il tema è stato recentemente costituito un apposito comitato guida per la parità di genere che ha curato la redazione di un piano strategico da implementare e monitorare nel tempo. Il Piano prevede azioni di miglioramento su ciascuno dei sei fronti in cui è articolato: cultura e strategia, processi hr, governance, opportunità di crescita ed inclusione delle donne in azienda, equità remunerativa per genere, tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro.

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