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Ecco alcune delle città più belle del nostro Paese, da...

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Ecco alcune delle città più belle del nostro Paese, da visitare almeno una volta nella vita

Se volete scoprire un Paese “museale” e avere tempo da dedicargli, allora andate in vacanza nel nostro “Stivale”. Da Sud a Nord, da Nord a Sud, scoprirete città meravigliose, suggestivi paesaggi di mare, lussureggianti laghi o montagne grandiose, ma anche una profonda cultura latina con un accento colorato e forse la migliore cucina del mondo. Ci sono molte città da vedere, fidatevi, eccone una decina che meritano particolarmente una visita accurata, giusto il tempo di uno o più viaggi di cultura o svago, nel nostro “Bel Paese”…

Firenze

Firenze è una città che ha dato i natali al Rinascimento in Toscana,l. Il suo centro storico è inserito nell’elenco dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO in quanto la città è ricca di luoghi eccezionali in termini di palazzi, chiese e musei. A Firenze tutto è da vedere, scrutare, scoprire, intuire. Potete recarvi ad ammirare la Cattedrale metropolitana di Santa Maria del Fiore, conosciuta comunemente come duomo di Firenze, è la principale chiesa fiorentina, poi andare al museo principale, la Galleria degli Uffizi sarà una gioia immensa per gli amanti dell’arte e non. All’ingresso, assicuratevi di ammirare attentamente, sotto ogni più leggiadro intaglio, la sublime statua in marmo di Carrara del David, scolpita dal Maestro Michelangelo. Nella Galleria potrete vedere anche importanti opere di Raffaello, Botticelli, Leonardo da Vinci e altri grandi noti Maestri. Da vedere anche il Ponte Vecchio che è un ponte medievale che attraversa l’Arno e risale al lontanissimo 1.345, ospita boutique di lusso e gioiellerie lungo tutta la sua lunghezza. Se siete intenzionati a regalarvi o regalare un Rolex o un gioiello di grande valore, quì potrete sicuramente trovare ciò che desiderate. Prendetevi anche il tempo necessario per esplorare il Corridoio Vasariano sopra due file di negozi. Anticamente permetteva alla famiglia Medici di raggiungere Palazzo Vecchio, Palazzo Pitti e gli Uffizi senza attraversare la città e quindi evitare di correre rischi e pericoli vari.

Roma

Non si può parlare delle nostre più belle città italiane senza citare la città Eterna, Roma. Questa capitale con 2.000 fontane è stata la culla della civiltà latina fin dall’antichità. Potrete scoprire molte vestigia di questo tempo in uno stato a dir poco eccezionale, opera di scrupolosa cura di chi l’amministra e degli abitanti stessi. Come il Colosseo, il Foro Romano, entrambi favolosi, ricchi di storia viva. Recatevi a vedere la famosa Fontana di Trevi, esprimete un desiderio lanciando una monetina e chissà, mai dire mai, probabilmente potrà avverarsi. Visitate anche la Galleria Borghese per vedere favolosi dipinti dei più grandi Maestri e osservare sbalorditi meravigliose sculture mai viste prima. Roma non è solo la nostra capitale, è anche la patria del Paese più piccolo del mondo, il Vaticano dove regna sovrano il nostro simpaticissimo Papa Francesco. Entrate nella Cappella Sistina e scoprite il cielo di Michelangelo così straordinario di bellezza inaudita, una visione celestiale che vi carpirà anima e cuore

Catania

Catania è una bellissima città in Sicilia, la più grande isola dell’Italia e del Mediterraneo, una terra sorprendente ricca di storia e tradizioni, in cui arte e cultura si intrecciano con meravigliose bellezze naturali. Situata sulla costa del Mar Ionio tra le città di Siracusa, Messina e ai piedi dell’Etna. Catania si trova sul Golfo di Ognina, anticamente, secondo la leggenda dell’Odissea, sarebbe stato il mitico Porto di Ulisse citato da Plinio il Vecchio. Questa città fu fondata nell’VIII secolo aC Dopo Palermo, è la seconda città più grande della Sicilia. Il mercato del pesce è una vera opera d’arte vivente tutto da scoprire. Potrete fare una passeggiata e scattare straordinarie foto di questi coloratissimi banchi di pescatori dove sono disposti per il consumo pesci mediterranei di tutte le specie, colori e dimensioni. Da non perdere il teatro Massimo Bellini con il suo principale teatro dell’Opera. Questo teatro, risalente al 1.890, ha una facciata ispirata alla biblioteca di Jacopo Sansovino a Venezia. La sala è riccamente decorata e il soffitto è stato dipinto da Ernesto Bellandi, i più grandi artisti come la Callas e Pavarotti vi si sono esibiti.

Venezia

Venezia, la città dei Dogi, situata sull’Adriatico, si estende su 118 piccole isole. Gli edifici sono separati da 177 canali collegati da 455 ponti. Questa magnifica città, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, ha 123 chiese e molti monumenti storici, musei e palazzi. Il cuore di questa città è Piazza San Marco, dove si trova la cattedrale. Da Piazza San Marco si può andare in gondola o vaporetto per visitare la città attraverso i canali. Navigare alla scoperta di meravigliosi palazzi con facciate lussuose e ponti secolari come il famoso Ponte dei Sospiri, è davvero una visione incomparabile. La sera non perdetevi lo straordinario tramonto sul Canal Grande, resterà indelebile nei vostri ricordi.

Verona

Verona situata nel Nord non lontana dal Lago di Garda. È attraversata dall’Adige, fiume che sfocia nel mare Adriatico. Fondata nel I secolo a.C. Verona è anche la città degli innamorati, a tal proposito quì si trova il ricordo della tragedia di Romeo e Giulietta di Shakespeare. Infatti, nella parte inferiore di un edificio risalente al 14° secolo, è possibile vedere il famoso balcone dei famosi innamorati. Il centro storico è molto ricco con i suoi 2.000 anni di storia e le sue numerose testimonianze romane, come le sue antiche arene risalenti al 30 d.C., la sua cattedrale e diversi siti notevoli come le tombe degli Scaligeri. Visitate anche la Cattedrale di Santa Maria Matricolare a Verona, dedicata alla Vergine Maria, questo superbo edificio in stile romano risale al lontano 1.187.

Napoli

È sicuramente una tra le città più belle d’Italia, che nasconde tesori poco conosciuti. Così la città di Partenope, Napoli, città costiera di carattere, nota per il magnifico Vesuvio, la memorabile Pompei, la prosperosa Costiera Amalfitana a pochi metri di distanza, custodisce oltre a incantevoli città limitrofe anche altri considerevoli tesori di arte barocca. Bisogna assolutamente visitare il Palazzo Reale, Castel Nuovo e il Teatro Comunale per apprezzare quest’arte in tutto il suo splendore. Prendetevi anche il tempo di una giornata per imbarcarvi su uno dei tanti traghetti in partenza dal porto per visitare le meravigliose isole di Capri, Ischia, Procida. Inoltre, non dimenticate di assaggiare le migliori pizze del Paese e chi scrive è una vera “adepta” delle super Pizze.

Ischia

Ischia è la perla italiana delle Isole Flegree nel Mar Tirreno. Situata di fronte la bellissima Napoli. La città omonima conta quasi 20.000 abitanti. Da lì la vista è superba sullo spettacolare Golfo di Napoli, il Vesuvio o le isole di Capri e Procida. E la sera lo svavillio delle luci di quest’ultime rende una visione di arte presepiale, che vi ammalierà. Le Terme di Ischia sono una meta di viaggio. Hanno 103 sorgenti termali, 69 gruppi di fumarole e 300 stabilimenti, fanno di Ischia la capitale europea delle terme sia per cure specifiche che per beauty.

Genova

Genova situata nella regione Liguria di cui è anche il capoluogo. Il ricco passato storico della metropoli è presente nel suo centro storico grazie a monumenti eccezionali come il Faro della Lanterna, la Loggia dei Mercanti o il Palazzo Reale, e molti altri. Si possono ammirare notevoli edifici religiosi come la straordinaria cattedrale della città, il Duomo di San Lorenzo.

Riva del Garda

Riva del Garda è una graziosa cittadina, forse meno conosciuta delle altre, ma merita una visita, necessaria. Si trova in provincia di Trento sulle rive del Lago di Garda. Il centro della città è direttamente sul lago, le sue stupende case sono colorate come dipinte su un quadro. Circondano un luogo rigoglioso e immenso dove è romantico passeggiare, ammirando il lago e le montagne che cadono a picco nell’acqua creando scenari suggestivi. Sono tante le escursioni che si possono fare, ad esempio intorno al Lago di Garda in auto. Avrete anche la possibilità di noleggiare una barca al porto per fare una piacevole escursione solcando l’acqua chiara e limpida. Andate anche ad assaporare una ricca e succulenta gastronomia locale in un ristorante affacciato sul lago. In loco si possono degustare sarde d’acqua dolce o dell’ottima pasta casareccia o altro ancora.

Tropea

Tropea è una città sbalorditiva il cui cuore si trova su un promontorio roccioso ai margini del Mar Tirreno. La città risale all’antichità romana anche se possiamo trovare tracce precedenti della sua esistenza. A questo punto i romani avevano costruito un grande porto commerciale. Secondo la mitologia, la storia racconta che, sarebbe stato Ercole il fondatore della città quando tornò dalle Colonne in Spagna. Il centro è molto vivace ed è piacevole soffermarsi sulla terrazza di un bar o di un ristorante. Si può passeggiare lungo i suoi caratteristici vicoli e raggiungere un isolotto situato proprio di fronte a poche centinaia di metri e raggiungibile a piedi. Quest’isola ha un bellissimo giardino tropicale e sulla sommità si erge il santuario benedettino di Santa Maria dell’Isola. La vista sul mare e sullo Stromboli è magnifica, strabiliante. Dal porto turistico è possibile imbarcarsi su un battello per visitare le Isole Eolie o ammirare lo sfavillio dello Stromboli in attività notturna. Le spiagge di sabbia bianca e finissima sono molto piacevoli anche per nuotare o oziare intorno alla perla della Calabria. Il clima è mite d’inverno e molto caldo d’estate è così possibile trascorrere le vacanze a Tropéa tutto l’anno. Passeggiando per le vie acciottolate del centro storico, ci si può fermare in piazza Ercole, cogliere l’occasione per informarsi presso l’ufficio turistico e visitare poco più avanti il ​​Duomo dall’atmosfera anch’esso romanica. Questa città è bella si bella così come il suo mare ed è molto piacevole soggiornarvi per giorni e giorni.

Mancano naturalmente tutte le altre nostre magnifiche città Italiane, infatti ce ne sono ancora a dozzine che potremmo citare. Questo nostro “Bel Paese” ha un suo fascino eccezionale in tutte le sue regioni, nessuna esclusa.

L’Italia…
Conosci la terra dei limoni in fiore…
Dove le arance d’oro splendono tra le foglie scure…
Dal cielo azzurro spira un mite vento…
Quieto sta il mirto e l’alloro è eccelso…
La conosci forse?

(Johann Wolfgang Goethe)

Una sofisticata esperta in viaggi, turismo e tempo libero, che esplora con passione le frontiere del settore turistico per fornire ai nostri lettori intuizioni uniche e consigli preziosi. Con una profonda conoscenza che va dalle destinazioni esotiche alle gemme nascoste locali, la sua competenza è indispensabile per chi cerca di trasformare ogni viaggio in un’esperienza memorabile. Le sue analisi ricche di sfumature e le sue raccomandazioni su misura sono fondamentali per offrire un panorama completo di tutto ciò che il mondo del turismo ha da offrire.

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Premio “Il sognatore” VI edizione: A Villa Domi il 24...

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Si terrà il prossimo 24 aprile, alle ore 20,00, presso Villa Domi – Sala Bianca (via Salita Scudillo, 19/A, Napoli), in una serata-evento (ad inviti), la sesta edizione del premio “IL SOGNATORE“, istituito dal giornale Lo Strillo, che gode del patrocinio morale del Comune di Napoli e che verrà consegnato a 6 personalità che, secondo il parere insindacabile dell’organizzazione, sono dei sognatori, o per il loro percorso di vita, o perché hanno fatto sognare gli altri, o perché hanno realizzato i loro sogni.

Il premio consiste in un’originale e caratteristica scultura realizzata dal noto maestro Armando Jossa, i premiati di questa nuova edizione sono: Mario Anzuoni, fotoreporter internazionale, presente in tutte le manifestazioni di prestigio e punto di riferimento per numerosi divi e dive,Clemente Russo, ex pugile, campione del mondo dei dilettanti a Chicago 2007 e ad Almaty 2013, vicecampione olimpico a Pechino 2008 e a Londra 2012, personaggio televisivo e dal 2021direttore tecnico del Gruppo Sportivo Fiamme Azzurreappartenente al Corpo di polizia penitenziaria, a cui andrà il Premio Il SognatoreMimì De Simone, dedicato alla memoria del nostro mitico direttore e fondatore de Lo Strillo, Giuliana Gargiulo, decana delle giornaliste italiane, attrice, scrittrice, conduttrice di eventi, esponente di spicco del mondo della cultura e del teatro, Francesco Sirano, direttore del Parco Archeologico di Ercolano dal 2017, fortemente impegnato nella valorizzazione di questo importantissimo sito, il cantautore e musicista Francesco Boccia, rivelazione del Festival di Sanremo 2001 con il brano “Turuturu”, autore di “Grande Amore”, pezzo con cui Il Volo vinse il Festival del 2015 e di “Quando ti sei innamorato”, che ha segnato la rinascita di Orietta Berti a Sanremo 2021, uno dei fautori del progetto TheSuper4, e l’attore, regista e autore di testi teatrali Giacomo Rizzo, icona nazionale del mondo teatrale, cinematografico e televisivo, artista eclettico e versatile, apprezzato e stimato dal pubblico e dalla critica.

Una menzionespeciale andrà a Claudio Ciccarone, giornalista, curatore della rubrica della Rai Tgr Campania, “Il Leggilibri” e di “Libriamoci”, dedicata al mondo letterario. Nel corso della serata, condotta dal direttore responsabile Anna Maria Ghedina e dal vicedirettoreAntonio D’Addio, coadiuvati dal bravo top model e promettente attore Nicola Coletta, ci saranno vari momenti di spettacolo affidati alla nota interprete e attrice Anna Calemme, ambasciatrice della canzone classica partenopea nel mondo, impegnata nella promozione del singolo “Napule nun po chiu aspettà”, distribuito dalla Mediterranea produzioni di Carmine Caiazzo, e alla brava collega giornalista Maresa Galli, apprezzatissima interprete jazz, che sarà accompagnata live dal chitarrista Enzo Amazio.

Un ringraziamento va a chi ha consentito la serata ovvero Villa Domi con il suo patron Domenico Kontessa, la boutique Keave, la cooperativa dei Fiori e Mercato dei fiori di Ercolano, Glemart Grafica e Stampa e Asd Social Event e Promotion di Luana R. Cavazzuti, De Nigris Editori. Prevista la partecipazione di personalità del mondo dello spettacolo, della cultura, del giornalismo, dell’arte e dell’imprenditoria, che hanno già confermato la loro presenza, ma che manteniamo top secret per non rovinare le sorprese. Al termine un ricco buffet offerto da Villa Domi.

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Roberto Cavalli: L’addio a un gigante della moda

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Il 12 aprile 2024, il mondo della moda ha dovuto fare i conti con la perdita di uno dei suoi più grandi innovatori, Roberto Cavalli. Cavalli, morto all’età di 83 anni, ha lasciato un’impronta indelebile nell’industria grazie al suo spirito indomito e alla sua straordinaria capacità di reinventare il concetto di lusso. Famoso per le sue audaci stampe animalier, Cavalli ha spesso mescolato l’opulenza con un tocco di provocazione, rendendo ogni collezione un’affermazione di libertà e audacia.

Roberto Cavalli non è stato vero pioniere nel campo dei materiali innovativi. La sua ricerca costante di nuove tecniche di lavorazione e la sua sperimentazione con diversi tessuti hanno portato alla creazione di capi che erano tanto rivoluzionari quanto esteticamente impressionanti. Questa propensione per l’innovazione ha fatto sì che Cavalli tracciasse nuovi sentieri nell’industria della moda, introducendo metodi che sarebbero stati adottati e adattati da molti altri dopo di lui.

Le sue collezioni, caratterizzate da un mix vibrante di colori, stampe e materiali, hanno sempre sfidato le convenzioni, offrendo una nuova visione del lusso che è stata sia celebrata che imitata in tutto il mondo. L’uso caratteristico delle stampe animalier, in particolare, è diventato un segno distintivo del marchio Cavalli, simbolo di una moda senza paura che abbraccia la propria selvaggia bellezza.

L’eredità di Cavalli è tangibile non solo nelle collezioni che portano il suo nome ma anche nell’ispirazione che continua a offrire a stilisti e designer di tutto il mondo. La sua capacità di fondere arte e moda con un audace senso estetico garantirà che il suo impatto perdurerà per le generazioni a venire.

Le radici Fiorentine di Roberto Cavalli: Tra arte e innovazione

Roberto Cavalli è nato in una famiglia dove l’arte non era solo un passatempo, ma un vero e proprio modo di vivere. I suoi nonni, entrambi artisti riconosciuti, hanno instillato in lui una profonda apprezzazione per la bellezza e la creatività fin dalla più tenera età. Crescendo a Firenze, una città che è stata da sempre un crogiolo di arte e cultura rinascimentale, Cavalli ha assorbito l’influenza del suo ricco patrimonio culturale, che ha poi sapientemente trasfuso nelle sue creazioni di moda.

La propensione di Cavalli per il design si è manifestata inizialmente nel campo del design tessile. Qui ha iniziato a sperimentare con tecniche innovative, soprattutto nella stampa su pelle, un materiale che fino a quel momento era stato utilizzato in modo tradizionale e convenzionale. La sua capacità di trasformare la pelle in un tessuto stampato ad alta moda ha rivoluzionato l’industria, portando freschezza e novità in un settore che stava cercando nuove direzioni creative.

Il vero punto di svolta nella carriera di Cavalli arriva nei primi anni ’70, quando brevetta una tecnica rivoluzionaria per la stampa su tessuti leggeri. Questo metodo non solo ha permesso di superare numerosi limiti tecnici dell’epoca ma ha anche introdotto un nuovo livello di dettaglio e vivacità nei disegni su tessuti morbidi e fluttuanti, che hanno catturato l’immaginario del pubblico globale. La sua innovazione ha attirato l’attenzione di influenti figure della moda e ha segnato l’inizio del suo riconoscimento internazionale come pioniere del design tessile moderno.

Questa fusione di arte e innovazione tecnica è diventata la firma di Cavalli, distinguendolo come uno stilista che non solo ha compreso i suoi materiali ma ha anche osato spingerli oltre i loro confini tradizionali. Le sue prime sperimentazioni e successi hanno posto le basi per una carriera leggendaria, segnando l’inizio di un nuovo capitolo nella storia della moda, dove l’arte non si limita a decorare la vita ma la trasforma in modo audace e vivace.

L’ascesa di Roberto Cavalli negli anni ’90: Icona di una moda sfrenata

Gli anni ’90 rappresentano un periodo di definitiva consacrazione per Roberto Cavalli, anni in cui il suo nome diventa sinonimo di un lusso audace e irriverente. In questo decennio, Cavalli ha saputo incarnare lo spirito di un’epoca caratterizzata da un rinnovato desiderio di espressione individuale e di rottura con gli schemi tradizionali della moda.

Le collezioni di Cavalli di quel periodo sono dominate da stampe animalier, una scelta stilistica audace che diventa rapidamente il marchio di fabbrica del designer. Questi motivi, ispirati alla natura ma reinterpretati attraverso una lente glamour e sofisticata, simboleggiano una libertà espressiva che si distacca nettamente dalle tendenze minimaliste dominanti nell’industria della moda del tempo.

L’uso di colori vivaci e tagli audaci aggiunge un ulteriore livello di dinamismo alle sue creazioni, rendendo ogni capo una dichiarazione di indipendenza e audacia. Questa capacità di Cavalli di mescolare il lusso con l’anticonformismo attira l’attenzione di celebrità di tutto il mondo, che trovano nelle sue creazioni un alleato perfetto per i loro momenti pubblici più scrutati.

Figure iconiche come Madonna, Sharon Stone e Victoria Beckham diventano ambasciatrici dello stile Cavalli, consolidandone la fama a livello internazionale. La scelta di queste celebrità di indossare abiti Cavalli sui red carpet e in occasioni pubbliche trasforma ulteriormente il designer in un simbolo di un glamour audace e senza compromessi.

Innovazione e anticipazione: Il segno distintivo di Roberto Cavalli

Roberto Cavalli non si è mai limitato a seguire le tendenze; al contrario, ha spesso giocato un ruolo chiave nel definirle. La sua propensione per l’innovazione si è manifestata non solo nell’introduzione di nuove tecniche di stampa e nell’uso pionieristico di materiali insoliti, ma anche nella sua visione unica del design di moda. Cavalli ha infatti ridefinito il concetto stesso di moda attraverso una filosofia di design senza compromessi, che poneva al centro l’espressione libera e audace.

Il designer fiorentino ha saputo abbracciare il rischio con entusiasmo, vedendolo non come un ostacolo, ma come un’opportunità per esplorare e innovare. Questa apertura al nuovo ha reso le sue collezioni anticipatrici di tendenze, spesso introducendo stili e motivi che sarebbero diventati popolari solo anni dopo. Le sue creazioni non erano semplici abiti, ma veri e propri manifesti di un’estetica ricercata e selvaggia, che ha influenzato profondamente il settore della moda e ha ispirato altri designer a seguire il suo esempio.

Le stampe animalier di Cavalli, ad esempio, non erano semplici riproduzioni naturalistiche, ma interpretazioni audaci e artistiche che trasformavano tessuti e pelli in tele per esprimere la sua visione dell’eleganza selvaggia e indomita. Questo approccio ha reso le sue collezioni non solo iconiche ma anche estremamente desiderabili, creando un legame profondo tra l’arte della moda e l’espressione personale.

Questo spirito innovativo e anticipatore ha assicurato a Cavalli un posto d’onore nell’olimpo della moda, dove il suo lascito continua a essere una fonte di ispirazione e di ammirazione. Con ogni collezione, Cavalli ha dimostrato che è possibile rimanere fedeli alla propria visione artistica, anche sfidando le convenzioni e superando le aspettative del pubblico e della critica.

La transizione e l’innovazione sotto la direzione di Fausto Puglisi

Fausto Puglisi ha preso le redini del marchio Roberto Cavalli nel 2020, portando una ventata di freschezza e innovazione. Dopo la partenza del designer precedente, Puglisi ha introdotto nuove idee mantenendo al tempo stesso il rispetto per l’eredità iconica di Cavalli, noto per i suoi audaci motivi animalier e il lusso sfrenato.

Sotto la sua direzione, Puglisi ha effettuato cambiamenti significativi, mantenendo l’essenza del marchio ma aggiungendo il suo tocco personale. Ha esplorato nuove direzioni artistiche, come mostrato nelle recenti collezioni che presentano una fusione di classico e moderno, evidenziando stampe marmoree e nuovi approcci ai materiali e ai design. La collezione autunno/inverno 2024, ad esempio, si distacca dall’estetica “jungle disco” delle stagioni precedenti, optando per un’ispirazione più radicata e maturo, dove il marmo diventa una nuova fonte di ispirazione.

L’approccio di Puglisi ha ricevuto elogi per il suo equilibrio tra innovazione e rispetto del patrimonio di Cavalli, dimostrando una profonda comprensione del DNA del marchio e spingendo i confini della moda con nuove interpretazioni visive e materiali innovativi. Questo cambio di direzione segna un nuovo capitolo, con collezioni che continuano a stupire il pubblico mantenendo l’audacia e il lusso che hanno sempre caratterizzato Roberto Cavalli.

Riconoscimenti e impatto culturale di Roberto Cavalli

Roberto Cavalli non è stato solo un pioniere nel campo della moda, ma anche un influente protagonista nella cultura popolare e nel design. Il suo stile unico e le sue innovazioni hanno attratto l’attenzione non solo nell’ambito della moda ma anche in quello dell’arte e del design, influenzando una vasta gamma di artisti e designer. Questa intersezione tra diverse discipline creative ha contribuito a consolidare la sua fama ben oltre i confini dell’industria della moda.

Le creazioni di Cavalli sono state riconosciute con numerosi premi e riconoscimenti che testimoniano l’importanza del suo contributo al settore. Oltre ai successi commerciali, il modo in cui ha saputo fondere arte e moda in maniera così personale e profonda è stato particolarmente apprezzato. Questo approccio ha permesso di elevare la moda a una forma di espressione artistica, rendendo ogni capo una vera e propria opera d’arte.

La presenza di Cavalli nel panorama culturale va oltre le passerelle. Il suo impatto si estende alla musica, al cinema e alla televisione, dove i suoi abiti sono stati spesso scelti per definire i caratteri di icone di stile e per momenti memorabili. Questo ha contribuito a rendere il marchio Cavalli un simbolo di lusso e audacia, riconoscibile e desiderato a livello globale.

La capacità di Cavalli di mescolare con maestria gli elementi visivi e di utilizzare la moda come strumento di narrazione ha aperto nuove vie per la creatività, mostrando come la moda possa trascendere la sua funzione pratica per diventare un mezzo di comunicazione potente. Questa visione innovativa ha garantito che il suo lascito continuerà a ispirare designer e artisti, influenzando il modo in cui la moda è percepita e realizzata.

L’eredità di Roberto Cavalli

La scomparsa di Roberto Cavalli segna il momento di celebrare una vita dedicata all’innovazione e alla sfida dei confini della creatività. Attraverso il suo lavoro, Cavalli ha lasciato un messaggio duraturo di libertà e bellezza che continua a riecheggiare nel mondo della moda e oltre. I suoi contributi hanno ridefinito l’estetica della moda contemporanea, spingendo i limiti dell’espressione personale e del lusso.

Le innovazioni di Cavalli e il suo audace senso estetico sono stati celebrati in tutto il mondo, attirando tributi da figure di spicco nell’industria della moda e da ammiratori di tutto il globo. Questo riconoscimento universale è la testimonianza dell’ampio impatto che il suo lavoro ha avuto non solo nell’ambito della moda ma anche nella cultura popolare, influenzando stili di vita e percezioni estetiche su scala globale.

Il suo lascito vivrà attraverso le sue creazioni, che continuano a ispirare nuove generazioni di designer e artisti. Il suo approccio rivoluzionario alla moda, che ha sempre privilegiato l’innovazione e la sperimentazione, rimarrà un punto di riferimento essenziale per chi cerca di trasformare la visione artistica in realtà tangibili. Cavalli non è stato solo un designer di moda: è stato un visionario che ha saputo vedere oltre le tendenze del momento, creando un linguaggio visivo che parla di audacia, passione e libertà ineguagliabili.

In ultima analisi, la storia di Roberto Cavalli è quella di un uomo che ha saputo non solo anticipare i tempi ma anche plasmarli, lasciando un’impronta indelebile nel tessuto della moda mondiale. Con tributi che continuano ad affluire, è chiaro che il suo spirito creativo e la sua eredità continueranno a influenzare il mondo della moda per molti anni a venire.

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L’Arte di modellare il tessuto: Luca Giannola e...

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A cura di Pierluigi Panciroli – Foto di Fabrizio Romagnoli, Tonio De Carlo e Axel Blackmar.

Luca Giannola, un talentuoso scultore di abiti e maestro di moulage incrocia la meticolosa maestria artigianale con la creatività e estrosità dell’alta moda. Questa tecnica artigianale prevede la creazione diretta di capi sul manichino o sul corpo.

La sua storia ha inizio dalle affascinanti esperienze nelle botteghe delle zie a Benevento fino alle prestigiose passerelle delle Fashion Week internazionali.

Tra radici famigliari ed uno stile distintivo

Il percorso di Luca è un viaggio intimo che trova radici profonde nelle origini familiari, in particolare nelle preziose lezioni apprese dalle sue zie e dalla madre sarta. Crescendo in questo affascinante mondo, la moda è diventata parte del suo DNA, tanto da influenzare la sua scelta di iscriversi al liceo artistico, dove ha imparato la scultura.

Dopo un periodo a Milano, studiando fashion design e accumulando esperienze come assistente stylist e coordinatore di centri di creazione moda, Luca ha avvertito un crescente avvicinamento all’ambiente della moda. La sua identità di “designer” trova il suo vero sé a Bologna.

Dal moulage alla passerella 

È proprio a Bologna che il suo stile ha preso forma definitiva. Collabora con un noto couturier per abiti da sposa e da vita alle sue prime opere di “moulage“, riportando, così, in vita il suo spirito di studente-scultore. Questa tecnica ha rappresentato un risveglio artistico e un ritorno alle sue radici creative. Con la sua straordinaria maestria, Luca ha aperto nuove prospettive nel campo della moda evidenziando come questa possa trasformare l’abbigliamento in una vera e propria forma d’arte. La sua singolare fusione di tessuti, forme e colori crea una sinfonia visiva senza precedenti.

Questo suo nuovo stile innovativo e distintivo ha attirato l’attenzione di appassionati di moda, stilisti e criticipermettendogli di guadagnarsi un posto di rilievo nell’industria della moda.

Oggi, Luca Giannola si descrive come uno “scultore di abiti”. Il suo approccio unico e la chiarezza della sua identità creativa lo hanno reso una figura rispettata nelle Fashion Week, dove organizza con passione le sue sfilate a Milano e Parigi. 

Il tema del genderfluid trova spazio nelle sue creazioni, sottolineando il suo desiderio di esplorare nuove prospettive e sfide nella moda contemporanea. Luca Giannola è un esempio di come la costruzione di un’identità chiara e autentica possa aprire porte inaspettate e creare connessioni significative nel mondo della moda.

Il suo approccio alla Body Positivity

Luca Giannola, esperto docente di storia e progettazione della moda presso l’Istituto Rubbiani e la Scuola Moda Cesena, ha innovato l’approccio educativo introducendo la sua tecnica di modellare il tessuto. La sua visione è emersa durante le lezioni con le studentesse più giovani, in un periodo spesso delicato dell’adolescenza. Attraverso sperimentazioni creative, ha cercato di esplorare le silhouette femminili reali, coinvolgendo le aspiranti designer nel processo creativo. Queste iniziative hanno affrontato temi sensibili, come i disturbi alimentari, con l’obiettivo di favorire una percezione più sana del proprio corpo.

L’approccio di Giannola, oltre a trasmettere competenze nella progettazione di abiti, promuove una cultura della consapevolezza e del rispetto per la diversità delle forme corporee. Il suo impegno ha ottenuto riconoscimenti anche in ambito medico e scientifico, portandolo a collaborare con Ananke, un network di aiuto per coloro che vivono situazioni difficili legate al cibo.

Estendendo la sua influenza anche a case-famiglia, Giannola ha organizzato incontri leggeri e creativi incentrati su tessuti e drappeggio. La sua iniziativa di uno shooting di moda con le studentesse ha celebrato la bellezza autentica e naturale dei corpi femminili. Un approccio educativo che va oltre la moda e contribuisce alla formazione di individui consapevoli e sicuri di sé.

Nel contesto della Fashion Week, precisamente al Salon desMiroirs nel cuore di Parigi ho avuto l’onore d’incontrare Luca al fine di conoscere meglio un artista unico nel suo genere.

Ciao Luca, grazie per concedermi la possibilità di questa intervista. L’ambiente familiare, nello specifico le zie e la mamma sarta hanno contribuito molto alla tua formazione. In che modo le lezioni apprese e l’ambiente creativo locale hanno influenzato la tua visione artistica, diventando parte integrante del tuo DNA?

Ciao Pierluigi, intanto grazie a te per avermi dato la possibilità di fare questa intervista. Credo che la fortuna di essere nato in una famiglia di creativi, specie riferendomi alle mie zie e mia madre, siastato un terreno base fondamentale, su cui piantare e coltivare tutto ciò che ho imparato “giocando” innanzitutto. Ciò che le zie facevano infatti, lo ricreavo a mio modo sulle bambole delle mie sorelle e da grande ho scoperto che questo non era altro che fare moulage. 

Quali sono i dettagli e gli elementi distintivi della singolare fusione di tessuti, forme e colori nelle tue creazioni che hanno attirato l’attenzione di appassionati di moda, stilisti e critici?

Credo che ogni appassionato di moda, o addetto ai lavori, sia colpito da fattori differenti. C’è chi rimane affascinato dalla comodità dei capi nonostante siano complessi nella struttura, chi dalla fusione dei tessuti a volte in contrasto tra loro, pur risultando idonei nel fondersi, chi del “fatto a mano” in un ‘epoca in cui a volte rischiamo di dimenticarne l’importanza e la bellezza.

In che modo hai integrato il tema del gender fluid nelle tue creazioni e come questo si riflette nella tua volontà di esplorare nuove prospettive nella moda contemporanea?

La mia interazione col gender fluid è davvero una minuscola parte per il momento. Una sfida che mi ha visto coordinatore di una linea realizzata con giovani designer, il che mi ha fatto capire che posso dare spazio ad un tema così attuale ed affascinante, anche nelle mie capsule, poiché i capi scultura a volte possono essere trasversali rispetto alle canoniche silhouette moda, ed in parte essere indossate senza distinzione di genere, ma ho ancora molto da lavorare su questo tema.

Hai affrontato temi sensibili come i disturbi alimentaricome hai contribuito a favorire una percezione più sana del corpo tra le giovani aspiranti designer, il concetto della Body Positivity?

Ho sempre cercato di portare ciò’ che sono in tutti i progetti, perciò anche la mia sensibilità. Con alcuni gruppi di studentesse abbiamo lavorato accuratamente su disegni di corpi riferiti a forme diverse dallo stereotipo moda. Abbiamo progettato per ogni silhouette con giochi di forme e colori creando equilibrio ed armonia, spesso immedesimandosi nelle forme stesse di quei corpi. È stato un lavoro pieno di soddisfazioni.

Il moulage quindi va oltre la moda, celebra la bellezza autentica e naturale dei corpi femminili. Pensi che possa avere uno spazio in un contesto medico-scientifico? 

Quando mi approccio ad un tema delicato, che non vede come protagonista solo la moda ma l’aspetto emotivo, cerco di essere il più possibile cauto confrontandomi con persone che hanno strumenti specifici riguardo alcune tematiche. Il confronto è necessario e sostengo che sia importante poter sviluppare un legame (laddove sia possibile) tra moda e ambito medico scientifico.

L’esperienza della Fashion Week come ti ha arricchito e quale può essere, secondo te, la percezione e l’accoglienza di questa tecnica da parte degli stilisti e dei designer in una visione futuristica?

Mi sento fortunato perché grazie al Alwaysupportalent, che come ben sai sostiene tanti designer, ho avuto uno spazio durante eventi legati alle fashion week, facendo conoscere non solo le mie capsule, ma la mia personalità, il modo di essere, e nel mio piccolo poter dare un messaggio. Come spesso dico, il moulage non è qualcosa che abbiamo inventato oggi, ma una tecnica naturale usata fin dalle civiltà antiche. Credo che ogni designer, pur conservando e sviluppando la propria identità, può ricordarne l’importanza, sapere quanto sia necessario che l’abito si adatti al corpo e non il contrario.

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