Lavoro
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Settore alimentare: rinnovato Contratto collettivo nazionale di lavoro per le pmi di Cifa-Confsal
E' valido per il triennio economico e normativo 2024-2027
Sottoscritto oggi a Roma il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro per le pmi del settore alimentare. Firmato dalla confederazione datoriale Cifa, dalla confederazione sindacale Confsal e dalla federazione sindacale Fesica-Confsal, il contratto è valido per il triennio economico e normativo 2024-2027. Può essere applicato dalle aziende che aderiscono a Cifa e che rientrano nelle categorie di cui ai settori disciplinati. Il contratto contiene misure significative in materia di occupazione, flessibilità, politiche attive, erogazioni salariali legate a incrementi di produttività ed efficienza organizzativa, adeguamento delle competenze e welfare. Ecco le più significative.
Per sostenere l’inserimento e il reinserimento in azienda è stato previsto un regime retributivo speciale per neoassunti e per particolari categorie svantaggiate. In entrambi i casi vengono previste attività di formazione continua al fine di favorire lo sviluppo delle competenze dei lavoratori. Il “Preavviso attivo” è invece destinato alla ricollocazione dei lavoratori in uscita, come politica attiva di sostegno all’occupazione e alla mobilità. Vengono regolamentati lo “scatto di competenza” e la “certificazione contrattuale delle competenze”, con cui si riconosce un valore economico alla crescita professionale del lavoratore, crescita supportata dalla formazione finanziata da Fonarcom, il fondo interprofessionale di Cifa e Confsal.
Ampio spazio viene dato alla contrattazione di secondo livello per sostenere le aziende nell’introduzione di misure di flessibilità e d’innovazione dei modelli organizzativi, tra cui il ricorso al lavoro agile, regolamentato dall’Accordo interconfederale sottoscritto dalle parti sociali il 25 febbraio del 2021. Grande attenzione anche al welfare. Confermato l’obbligo di iscrivere i lavoratori al fondo di assistenza sanitaria integrativa Sanarcom. Vengono riconosciuti servizi di welfare di un valore minimo di 150 euro l’anno, aumentato di ulteriori 25 € per ogni componente del nucleo familiare. Di rilievo, infine, l’iniziativa di Epar, l’ente bilaterale di riferimento per la contrattazione di Cifa e Confsal, che, a partire da quest’anno, offre alle aziende e ai lavoratori aderenti la possibilità di utilizzare l’innovativa piattaforma online per definire in maniera del tutto informatizzata l’intero percorso relativo agli accordi territoriali e aziendali, alle eventuali controversie di lavoro individuali e alla negoziazione assistita.
Per Andrea Cafà, presidente di Cifa, “i nostri ccnl sono sempre più strumenti di cambiamento finalizzati a supportare le imprese in un percorso di sostenibilità e digitalizzazione. Confermando la centralità della persona, la contrattazione collettiva di Cifa-Confsal punta a un rinnovamento delle organizzazioni aziendali attraverso la creazione di un clima positivo, che passa dal sostegno alla formazione, all’attenzione al welfare, alla valorizzazione delle competenze”.
“Anche il Ccnl alimentaristi firmato oggi, ha dichiarato il segretario generale di Confsal, Angelo Raffaele Margiotta, si inserisce nel solco di una contrattazione di qualità che da sempre contraddistingue l’impegno di Cifa e di Confsal verso imprese e lavoratori e che si concretizza in una costante attenzione alle crescenti esigenze dei dipendenti e in un sostegno alla competitività delle aziende”.
Soddisfazione per il rinnovo è stata espressa anche dal segretario generale di Fesica-Confsal, Bruno Mariani: “Datori e lavoratori hanno un contratto di settore al passo con i tempi, moderno, performante, innovativo, che pratica, oltre alla tutela, la valorizzazione non solo degli aspetti più importanti della persona al lavoro ma anche di alcuni della sua vita privata che gli garantiscono benessere e serenità”.
Lavoro
Inps: al via presidenza Fava, insediato nuovo Cda
Sarà affiancato da un cda composto da quattro membri: Micaela Gelera, Marialuisa Gnecchi, Antonio Di Matteo, Fabio Vitale
Al via il nuovo corso all'Inps con l'insediamento del presidente Gabriele Fava e il nuovo Consiglio d’amministrazione. Più grande ente previdenziale d’Europa, l'Inps eroga oltre 400 servizi a una platea di 42 milioni di utenti, attraverso una rete capillare di 671 sedi e sportelli in tutto il territorio nazionale. Fava, nominato dal Cdm, su proposta del ministro del Lavoro Elvira Calderone sarà affiancato da un cda composto da quattro membri: Micaela Gelera, già commissario straordinario dell’Inps; Marialuisa Gnecchi, ex vicepresidente dell’Inps; Antonio Di Matteo, membro nel Cnel e membro del Cda di Enpals e Fabio Vitale, direttore presso il Mise e attualmente all’Agea.
“L’obiettivo principale del nuovo corso dell’Inps - afferma Fava - sarà quello di supportare la trasformazione del nostro sistema di welfare da difensivo a generativo, cioè da sistema di gestione pubblica delle risorse contributive e socio-assistenziali, a sistema capace quindi di generare valore per la persona, affinché sia consapevole delle prospettive aperte lungo l’arco della sua vita attiva, dei diritti e delle prerogative che l’Istituto garantisce". "Avvieremo da subito - aggiunge - una grande campagna di ascolto con tutti gli stakeholder, interni ed esterni, con l’impegno di consolidare e migliorare il rapporto già esistente con le Pubbliche amministrazioni, le parti sociali, le imprese e tutti i soggetti pubblici e privati che a diverso titolo interagiscono con l’Istituto nell’interesse dei beneficiari delle prestazioni previdenziali e di welfare".
In occasione dell’insediamento, Calderone, che si trova in missione a Washington ha inviato un messaggio con auguri di buon inizio della consiliatura, confermando la sua presenza il prossimo 23 aprile, al primo Cda dell’Istituto. Il Ministro, ringraziando per il “qualificato e indispensabile apporto del Commissario Straordinario e del Direttore generale”, ha rivolto un augurio a tutte le risorse dell’Istituto che hanno permesso l’attuazione delle recenti riforme, anche sacrificando giornate festive o di ferie. “Dalla buona gestione dell'Inps dipendono i destini di decine di milioni di nostri concittadini e non solo ed è quindi indispensabile lavorare per il miglioramento costante dei servizi erogati”.
Lavoro
Giovanni Paolino confermato alla guida di Avedisco
L'associazione vendite dirette servizio consumatori
Avedisco, associazione vendite dirette servizio consumatori, conferma Giovanni Paolino nel ruolo di presidente per il quinto mandato consecutivo. Nell’Assemblea di oggi, i delegati delle aziende associate hanno rinnovato per acclamazione la loro fiducia nell’attuale presidente, applaudendo le scelte strategiche adottate negli ultimi anni.
Al fianco di Giovanni Paolino, amministratore dell’Azienda Associata Eismann Srl, ci sarà come vice presidente Luigi Pesle, vice presidente del consiglio di amministrazione e co-fondatore dell’associata Evergreen Life Products Srl, come segretario generale Giuliano Sciortino e Alessandro Ghidini come tesoriere.
Lavoro
Peste suina, Cia: “Flop piano contenimento cinghiali...
Angela Garofalo: "Responsabile nazionale zootecnia: nonostante prodotti sani e nessun pericolo per consumatori"
"Il piano di contenimento dei cinghiali per contrastare la peste suina va a rilento. La burocrazia è lenta mentre i cinghiali vanno veloci e il virus continua a diffondersi. Noi abbiamo sollecitato la struttura governativa e quella commissariale, si era parlato dell'intervento dell'esercito ma ancora non si è visto nessuno. E le carcasse di cinghiali positive al virus ritrovate nella zona della provincia di Parma sono salite a 48. E' bene ricordare che il virus non è entrato negli allevamenti di suini e che comunque non ci sono problemi per la salubrità dei prosciutti e dei consumatori, ma si tratta di un problema soprattuto economico per gli allevatori: il virus si propaga velocemente sui suini e causa la morte dell'animale". Così, con Adnkronos/Labitalia, Angela Garofalo, responsabile nazionale zootecnia di Cia-Agricoltori italiani, con Adnkronos/Labitalia, sull'allarme peste suina sempre più presente nei cinghiali nella zona del Parmense e che ha portato alla decisione da parte della Ue di stabilire che Langhirano, la patria del Prosciutto di Parma, rientra nella zona di restrizione II e quindi sarà soggetta a stretta sorveglianza.
Secondo Garofalo sono gravi "le difficoltà che stanno affrontando gli allevatori nel vendere i loro animali nonostante il prodotto sia oggi ancora più sicuro rispetto ad altri territori, visti i controlli stringenti. Purtroppo però diversi Paesi extra Ue hanno bloccato l'export e quindi trasformatori e industriali hanno difficoltà ad acquistare gli animali dagli allevatori", spiega ancora.
Un danno pesantissimo per il nostro export extra Ue, sottolinea Garofalo, considerando anche che "il settore vale 10 miliardi di fatturato e dopo un eventuale blocco dell’export da parte di un Paese terzo -spiega ancora- sono necessari due anni dal ritrovamento dell’ultima carcassa positiva alla Psa per poi completare l’iter di riqualificazione che richiede altrettanto tempo, per questo c’è grossa preoccupazione su eventuali ulteriori blocchi da paesi extra Ue", spiega ancora.
E Garofalo lamenta quindi che gli allevatori sono praticamente lasciati soli a fronteggiare questa emergenza: "Gli allevatori sono sempre più preoccupati perchè sempre più cinghiali vengono trovati morti intorno agli allevamenti, con tutto ciò che questo comporta. C'è infatti da sottolineare che tutte le misure di bio sicurezza previste negli allevamenti per evitare l'ingresso della peste suina necessitano di interventi strutturali che sono tutti a carico degli allevatori, eccetto delle risorse messe in campo dalle Regioni con dei bandi", conclude.