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“Christian” torna su Sky con Edoardo Pesce e Claudio Santamaria

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“Nuovi miracoli, nuovo Regno”: è la promessa della seconda stagione di ‘Christian’, la serie tv targata Sky e prodotta con Lucky Red che a partire dal 24 marzo, per sei nuove puntate in esclusiva Sky e in streaming su Now, vedrà nei panni del protagonista in possesso di poteri di origine misteriosa Edoardo Pesce, sempre affiancato da Claudio Santamaria nel ruolo di Matteo postulatore vaticano e da Silvia D’Amico come Rachele ex tossica ‘miracolata’ da Christian, nonché dalla new entry di lusso Laura Morante che sarà la ‘Nera’ in antitesi al ‘Biondo’ in una concezione dualistica della divinità. Tutti diretti dal regista Stefano Lodovichi, coautore della sceneggiatura con Valerio Cilio e produttore creativo del testo, che prende spunto dal fumetto ‘Stigmate’ come input di base.

A far da sfondo alla vicenda è sempre la Roma ultra-periferica della borgata di Corviale, con il Regno della Città-Palazzo alle prese con la sostituzione del boss defunto Lino e con l’ascesa del predestinato Christian oramai punto di riferimento della intera comunità nella visione e realizzazione della ‘utopia coatta’. “Si tratta di un prodotto in equilibrio fra il supernatural, il crime e il drama – sottolinea Sonia Rovai, senior director scripted productions di Sky Studios – che realizza un mix perfetto, raccontando in maniera ‘terrena’ temi molto elevati come la religione, la spiritualità, la criminalità, il disagio sociale. Questa serie, che ha una sua forza anche sul mercato estero, venduta in oltre 50 Paesi, è un gioiellino di cui andiamo davvero molto fieri”.

Spiega il regista Stefano Lodovichi: “Se nella prima stagione il protagonista, con la scoperta dei suoi poteri, viveva una sorta di età ‘infantile’, in questa seconda stagione vive una età ‘adolescenziale’ per le scelte personali, fra il terreno e il trascendente, fra il bene e il male sempre più difficile da distinguere, legate al suo libero arbitrio”. Facile allora attendersi una terza stagione dedicata alla età ‘adulta’ del protagonista… “Quando si pensa a una serie con aspettative così elevate, la si pensa sempre a lungo termine – ammette la responsabile Sky – ma solo il tempo ci dirà se troveremo tutte le risposte giuste per andare avanti”. Anche se la serie è stata già inizialmente pensata per tre stagioni di sei episodi ciascuno per un totale di 18 puntate.

“Nella nuova stagione, Christian è leader e suo malgrado re della Città-Palazzo e cerca di attuare una ‘utopia coatta’ per uno stato sociale che, al contrario del romanzo di William Golding

‘Il Signore delle Mosche’, punta sull’uguaglianza e sull’amore fraterno – anticipa Edoardo Pesce – anche se poi la natura umana si rivela per quello che è… D’altro canto la stessa Roma è sempre in bilico fra sacro e profano, la città del Papa e la sede della Chiesa ma anche la patria della trippa e della coratella. La sfida più importante per me, come attore protagonista? Il bonifico… – scherza – La cosa più bella è che nel personaggio ho potuto mettere anche un po’ del mio carattere, del mio modo di essere”.

Quanto a Claudio Santamaria e al suo Matteo, postulatore del Vaticano, “nelle mie scene mi trovo davanti a nuovi conflitti, stavolta di natura morale, che impongono di prendere decisioni difficili. La difficoltà e al tempo stesso la sfida di questa serie è di tenere in piedi una struttura che sospenda l’incredulità dello spettatore, anche perché quello italiano è meno impressionabile di quello americano e Roma come la descrive Ennio Flaiano è pur sempre la città che, davanti all’atterraggio del marziano, gli si rivolge dicendogli ‘Marzià vabbé, ma mo’ sposta st’Ufo che devo parcheggià la macchina’… La credibilità del fantasy deve risiedere paradossalmente nel suo estremo realismo”.

La novità attoriale della seconda stagione di ‘Christian’ è rappresentata dall’ingresso di Laura Morante. “Sarò un essere semi-divino ma totalmente umano, in un universo pagano popolato da ‘dei’ che si fanno la guerra fra loro, con la mia ‘Nera’ in contrapposizione al ‘Biondo’. Questo stare in bilico fra finzione e realtà senza un confine netto mi ricorda un sogno fatto di recente, in cui ero una strega condannata al rogo che riesce a fuggire e si rivolge in ginocchio alla Madonna custodita in una nicchia, confessandosi”. Un sogno che sembra quasi una sceneggiatura pronta per un film… “Ma è sempre difficile trovare i finanziatori”, lamenta l’attrice indossando le vesti di regista.

(di Enzo Bonaiuto)

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Lancio del singolo d’esordio di Michael Gambino: “Magnate o Ca'”

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Michael Gambino, nuovo talento emergente, ha ufficialmente debuttato nel panorama musicale con il suo primo singolo intitolato “Magnate o Ca'”. Il brano, ricco di doppi sensi divertenti e con un videoclip didascalico, è disponibile su tutte le piattaforme digitali dal 26 maggio 2023.

Gambino ha fatto il suo debutto alla “Festa dei Sogni” 2023 a Nola, riscuotendo un successo clamoroso e consolidando il suo posto nel cuore del pubblico. L’artista ha partecipato a una serie di trasmissioni televisive per presentare il suo primo singolo, un inno dedicato alla squadra di calcio del Napoli che ha celebrato la sua stagione vincente.

Contraddistinto da una maschera bianca che corrisponde perfettamente al colore del suo completo sportivo, poco si sa del misterioso Michael Gambino. Ciò che si nota è la mancanza di enfasi sulla sua identità personale, portando all’interrogativo: è l’anonimato il vero distintivo di questo artista?

Con un approccio anti-conformista, Gambino punta a dare voce all’anima e a far risplendere le parole che compongono le sue canzoni. In un’epoca in cui l’apparenza sembra essere tutto, l’artista sceglie di esprimersi attraverso testi ironici ma al contempo reali e crudi.

Questo intrigante personaggio mascherato ha già suscitato grande interesse, attirando l’attenzione sia sul suo personaggio che sulla sua musica. Con il potenziale di diventare il tormentone estivo, “Magnate o Ca'” è solo l’inizio per Gambino che si sta già preparando per il suo primo tour.

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Paolo Conte illumina l’Auditorium: note da sogno “sotto le stelle del Jazz”

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Bastano le prime note al pianoforte di ‘Aguaplano’ per catapultare la Cavea dell’Auditorium romano in una dimensione onirica e senza tempo: c’è qualcosa di mistico nella devozione degli amanti della musica di Paolo Conte, ben disposti ad arrendersi senza condizioni alla poetica dell’avvocato di Asti fino ad esplodere in un applauso che sa di riconoscenza per l’ennesimo viaggio nel sogno. Ed è quello che puntualmente è avvenuto ieri sera, letteralmente ‘sotto le stelle del jazz’, nello spazio all’aperto del Parco della Musica gremito di appassionati cultori delle atmosfere contiane.

Conte non dialoga col pubblico, non ne ha bisogno, non spiega che le canzoni che ogni spettatore finisce per interpretare e immaginare dentro di sé grazie alla potenza evocativa di un mix di musica e parole di livello assoluto. Lo chansonnier però mantiene un contatto diretto con i presenti, ammicca, sorride sotto i baffi, applaude i suoi orchestrali dopo un assolo, accenna a un inchino, saluta e fa gesti con le mani. Non c’è bisogno di parole, a parte quelle dei brani in scaletta. E la platea mostra di apprezzare: si abbandona al fascino esotico di ‘Alle prese con una verde milonga’ e ‘Ratafià’, si diverte sulle note di ‘Dancing’ e ‘Come di’, insegue i giri armonici di ‘Max’, ‘Le chic et le charme’ e ‘Gli impermeabili’, gusta chicche per intenditori come ‘La frase’ e ‘Uomo Camion’, si commuove alla struggente bellezza di ‘Madeleine’ e ‘Gioco d’azzardo’ e alla fine si scatena al ritmo incalzante di ‘Diavolo Rosso’ e ‘Via con me’.

La voce roca e inconfondibile di Paolo Conte si accompagna sul palco a un ensemble orchestrale di undici musicisti straordinari, che assecondano il Maestro in questo viaggio nella musica d’autore: Nunzio Barbieri (Chitarra e Chitarra Elettrica), Lucio Caliendo (Oboe, Fagotto, Percussioni e Tastiere), Claudio Chiara (Sax Contralto, Sax Tenore, Sax Baritono, Flauto, Fisarmonica, Basso e Tastiere), Daniele Dall’Omo (Chitarre), Daniele Di Gregorio (Batteria, Percussioni, Marimba e Piano) Luca Enipeo (Chitarre) Francesca Gosio (Violoncello), Massimo Pitzianti (Fisarmonica, Bandoneon, Clarinetto, Sax Baritono, Piano e Tastiere), Piergiorgio Rosso (Violino), Jino Touche (Contrabbasso, Basso elettrico e Chitarra Elettrica) e Luca Velotti (Sax Soprano, Sax Tenore, Sax Contralto, Sax Baritono e Clarinetto). Alla fine del concerto c’è spazio per il bis di ‘Via con me’ e sulle ultime note della serata il pubblico si lascia andare cantando in coro e battendo le mani a tempo. E’ l’ovazione finale, con la Cavea dell’Auditorium che tributa in piedi un applauso interminabile al suo autore preferito. Cala il sipario sull’appuntamento romano, la magia di Paolo Conte si è compiuta di nuovo.

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Ascolti tv, ‘Un marito sospetto’ su Rai1 vince prime time

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Con il 17,8% di share, secondo gradino del podio per Italia 1 con 'Pucci Show'

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Vittoria di Rai1 nel prime time di ieri sera con il film ‘Un marito sospetto’ che è stato visto da 3.208.000 telespettatori pari a uno share del 17,8%. Secondo gradino del podio per Italia 1 con ‘Pucci Show’, seguito da 1.485.000 telespettatori (share del 9,2%). Terzo posto per Canale 5 con la serie ‘Sissi’ vista da 1.218.000 telespettatori (share dell’8,8%).

Fuori dal podio Retequattro con il film ‘Don Camillo Monsignore… ma non troppo’ che ha interessato 1.212.000 telespettatori (share del 7,4%). Su La7 ‘DiMartedì’ ha realizzato 1.172.000 telespettatori e uno share del 7,1% mentre su Rai3 ‘#Cartabianca’ ne ha totalizzati 971.000 raggiungendo uno share del 6%.

Su Rai2 il film ‘Un’estate all’Isola d’Elba’ ha conquistato 856.000 telespettatori e il 4,7% di share. Chiudono gli ascolti del prime time Tv8 con ‘Victoria Cabello: viaggi pazzeschi’, visto da 363.000 telespettatori (share del 2,3) e Nove con il film ‘L’immortale’, seguito da 362.000 telespettatori (share del 2,2%).

Nell’access prime time sulla rete ammiraglia di viale Mazzini ‘Cinque Minuti con Bruno Vespa’, programma in cui è stato ospitato Fiorello, ha ottenuto 4.261.000 telespettatori e uno share del 23%. Ancora su Rai1 l’ultima puntata della stagione di ‘Affari Tuoi’ condotto da Amadeus ha realizzato 4.866.000 telespettatori e il 24,6% di share. Su Canale 5 ‘Striscia La Notizia’ invece è stata vista da 3.168.000 telespettatori (share del 16%). Nella fascia preserale ‘L’Eredità’ su Rai1 ha interessato 3.509.000 telespettatori arrivando a uno share del 25,9% mentre su Canale 5 ‘Avanti un altro! Story’ ha totalizzato 2.369.000 telespettatori e il 18,4% di share.

Nel complesso le reti Rai hanno vinto la prima serata con 7.406.000 telespettatori e uno share del 38,27% mentre le reti Mediaset hanno prevalso nella seconda con 3.789.000 telespettatori e uno share del 41,21% e nell’intera giornata con 2.926.000 telespettatori e uno share del 37,77%.

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Miguel Herran, il Rio de ‘La Casa di Carta’ diventa padre

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L'annuncio è stato dato e dall'attuale fidanzata, Celia Pedraza, dall'attore attraverso i social

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Miguel Herrán, il Rio de ‘La Casa di Carta’, diventerà padre. L’annuncio è stato dato e dall’attuale fidanzata, Celia Pedraza, dall’attore attraverso i social network. Una notizia inaspettata per i followers, dato che i due hanno una relazione da poco più di due mesi. Nonostante abbiano scelto di mantenere la più stretta privacy sulla loro storia, entrambi hanno deciso di gridare ai quattro venti la felicità che stanno attraversando per il futuro arrivo del bambino.

“Beh… C’è poco altro che posso dire. Le immagini parlano da sole. Questa è la mia famiglia. Ed è ciò che voglio di più in questo mondo. Celia mi ha fatto il dono più grande della mia vita, siamo genitori”, ha scritto l’attore su Instagram. “Non sappiamo ancora nulla, solo che al momento tutto è perfetto e che abbiamo un’illusione che ci costa molto da gestire”, aggiunge. Insieme a queste parole, Miguel Herrán condivide la prima ecografia. “Felicità”, dice la sorella di Maria.

Ma chi è la compagna di Miguel Herrán? Celia Pedraza è sorella di Maria Pedraza, attrice e ballerina che ha recitato nel ruolo di Alison Parke ne ‘La casa di carta’ ed è stata fidanzata per un paio d’anni con Jaime Lorente, l’attore che ha interpretato Denver. E prorprio grazie alla sorella Maria che i due si sono conosciuti.

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Da Beatrice Rana a Carlo Rizzari al festival ‘I Tramonti di Tinia’

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Dal 12 al 18 giugno nel viterbese tra Sutri e Bassano Romano, anche una serata di beneficenza per Alba Onlus

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Dal 12 al 18 giugno la musica classica torna protagonista nel cuore delle terre viterbesi per la terza edizione de ‘I Tramonti di Tinia’, la rassegna musicale che porta tra la natura e i patrimoni culturali di Sutri e Bassano Romano un ricercato repertorio cameristico affrontato da grandi musicisti internazionali. Tra gli ospiti del festival spicca la partecipazione di Beatrice Rana, la più acclamata pianista italiana sui palcoscenici internazionali, i musicisti di Avos Project, la scuola di perfezionamento musicale che organizza il Festival, il maestro Carlo Rizzari, il pianista Massimo Spada, che è anche direttore artistico del Festival, Sylvia Schwartz e diverse prime parti dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.

Dopo il successo ottenuto negli scorsi anni, con i concerti tutti sold out, il Festival ripropone la fortunata fusione della grande musica da camera con un paesaggio unico adagiato tra le colline che circondano l’antica città di Sutri. Già gli Etruschi, ad ogni equinozio di primavera, organizzavano in queste valli grandi festeggiamenti in onore della loro più grande divinità, Tinia, chiamati dagli studiosi Thesan Tins (l’Aurora di Tinia).

Spazio anche per la beneficenza nel concerto di sabato 17 giugno alle ore 19.30, organizzato in collaborazione con Alba Onlus, associazione di volontariato che dal 2008 agisce a sostegno delle categorie più svantaggiate della comunità, supporta i progetti oncologici e offre borse di studio in nome di Loredana Battaglia. Il ricavato del concerto verrà devoluto al progetto ‘Adotta una stanza’ nella grande Casa di Peter Pan di Roma, la struttura che ospita i piccoli malati di tumore e le proprie famiglie provenienti da tutta Italia e con cui Alba collabora ormai da tempo. “Sono davvero onorata di poter contribuire anche quest’anno con la mia musica al supporto di un’associazione come Alba onlus, per una causa che mi è molto a cuore – sottolinea Beatrice Rana – La musica può davvero fare la differenza per molte persone e non solo nel momento dell’ascolto. Ciò che rimane può e deve risuonare a lungo”.

I programmi musicali affronteranno circa tre secoli di letteratura musicale che dal classicismo viennese di Schubert arriveranno alla musica di Korngold, due volte Premio Oscar per le sue colonne sonore e attivo nella prima metà del ‘900, passando per Verklärte nacht (Notte trasfigurata), capolavoro di Schönberg eseguito en plein air nella suggestiva atmosfera dell’Azienda Agricola Spada. “Quest’anno nella programmazione abbiamo voluto concentrarci sulla musica viennese; abbiamo immaginato un grande crescendo, che parta dal Quintetto per archi di Schubert alla Quarta Sinfonia di Mahler. Nel percorso incontreremo la musica ironica di Haydn, gli spasmi tardoromantici di Schönberg, l’entusiasmo giovanile di Korngold e le armonie autunnali di Brahms”, osserva Massimo Spada, co-direttore artistico del Festival.

“Un ringraziamento speciale va ai tanti artisti come Beatrice Rana, Carlo Rizzari, Sylvia Schwartz, il Sestetto Stradivari, tutti i docenti dell’Accademia musicale Avos Project con i suoi migliori allievi: anche quest’anno ci hanno dato fiducia e nella cornice naturale dell’Azienda Agricola Spada, con un entusiasmo che non finisce mai di stupire, si sono riuniti in questa avventura musicale”, aggiunge Spada.

Il concerto d’apertura di questa terza edizione è lunedì 12 giugno alle ore 18.30 presso la Chiesa di Santa Maria Assunta di Bassano Romano dove l’ensemble composto da Mirei Yamada, Sofia Bandini, Riccardo Savinelli, Diego Romano e Sara Gentile si confronterà con Schubert attraverso il Quintetto d’archi Op. Post. 163 D. 956, tra le sue ultime composizioni ed eseguita per la prima volta nel 1850 a distanza di 22 anni dalla sua morte. Un’opera colma di lirismo e metafore, ispirata da alcune poesie di Heinrich Heine, massimo esponente del romanticismo tedesco.

Dopo l’anteprima, la rassegna si sposta per tre concerti presso l’Azienda Agricola Spada a Sutri. Il primo, venerdì 16 giugno alle ore 19.00, il trio composto da Mario Montore, Seina Matsuoka e Alessio Pianelli affronta il Trio per pianoforte, violino e violoncello Op. 100 di Schubert, un’opera energica e drammatica che Stanley Kubrick ha utilizzato come colonna sonora per il celebre ‘Barry Lyndon’. La seconda parte del concerto prosegue con il Sestetto Stradivari impegnato nell’esecuzione del poema sinfonico ‘Verklärte Nacht’ di Arnold Schönberg, prima opera di successo del padre della dodecafonia.

Sabato 17 giugno alle ore 18.00 la conferenza di Gaia Vazzoler, dedicata alla tradizione musicale viennese, apre la seconda serata del festival. Dalle ore 19.30, tre mondi musicali si alternano sul palco dell’Azienda Agricola Spada. Il Trio Tharsos esegue il Trio No. 44 Hob.XV:28 di Haydn, tra le più rappresentative del classicismo viennese del XVIII secolo. Beatrice Rana, Alessio Pianelli e Kevin Spagnolo, proseguono con la Vienna tardo-romantica attraverso Trio per clarinetto, violoncello e pianoforte di Brahms. Il programma si completa con la musica di Korngold: Massimo Spada, Mirei Yamada, Matteo Morbidelli, Matteo Introna, Alessandro Sacchetti eseguono il Quintetto per pianoforte e archi.

Se si parla di Vienna, non può mancare in cartellone la musica di Mahler che segna il grande finale della rassegna, domenica 18 giugno alle ore 19.30, è affidato al Tinia Ensemble diretto da Carlo Rizzari e con la partecipazione del soprano Sylvia Schwartz, impegnati nell’esecuzione della Sinfonia n. 4, tra i massimi capolavori della storia della musica, eseguito nella versione da camera trascritta nel 2017 dal compositore tedesco Klaus Simon. Tutti i concerti sono a offerta libera, tranne quello di sabato 17 giugno per cui è prevista un’offerta minima di 10 euro.

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Il FilmFestival di Villa Medici a Roma per terza edizione 2023, dal 13 al 17 settembre

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Annunciati i tre componenti la Giuria: sono Diop, Gaillart, e Parisi

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Il Festival di Film di Villa Medici torna a Roma dal 13 al 17 settembre. Intanto sono stati annunciati i nomi dei tre componenti della Giuria di questa terza edizione. Nata nel 2021, la manifestazione esplora i legami sempre più stretti tra cinema e arte contemporanea, proponendosi di scoprire opere cinematografiche emergenti.

Per la sua terza edizione, il Festival continuerà a percorrere la strada intrapresa nei due anni precedenti presentando una rosa di film di generi e forme diverse, in grado di mettere a nudo pratiche e tendenze emergenti, di testimoniare la porosità esistente tra cinema e arte contemporanea. Per una settimana, vengono ospitati artisti e registi all’Ambasciata di Francia di Trinità dei Monti per incontri e proiezioni che stimolano l’emulazione artistica del linguaggio cinematografico.

La manifestazione si articola in tre parti: la Competizione Internazionale con 12 pellicole recenti di ogni genere e durata; il programma parallelo Focus con film di artisti fuori concorso, masterclass e incontri d’eccezione; le proiezioni sul Piazzale, che riuniscono tutto il pubblico per assistere all’aperto ai film, con molte anteprime, ma anche di classici del grande schermo, proiettati in edizione restaurata. (segue)

Se l’evento del 2022 ha premiato Le Champ des mots, un affresco politico della regista libanese Rania Stephan (Premio Villa Medici per il miglior film 2022), così come la sorprendente commedia poliziesca Gigi la legge di Alessandro Comodin (Premio Speciale della Giuria 2022), la selezione del prossimo concorso si immergerà ancora una volta in storie inquietanti, commoventi e impegnate.

Nell’attesa di svelare le pellicole selezionate per il concorso e il programma completo, Villa Medici rende nota la giuria che presiederà durante questa terza edizione.

E’ composta dalla regista Alice Diop, dall’artista Cyprien Gaillard e dalla direttrice del Centre Pompidou-Metz Chiara Parisi; assegnerà due premi, cioè il Villa Medici per il miglior film e quello Speciale della Giuria per una pellicola singolare che ha attirato l’attenzione dei giurati. Questi riconoscimenti, a titolo oneroso, offrono inoltre ai registi l’opportunità di partecipare a una residenza di scrittura proprio a Villa Medici.

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Vasco contro i politici: “Cercano solo consenso, raccontano favole”

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Il Komandante scatenato: "Da destra a sinistra non salvo nessuno, la musica deve provocare le coscienze e tenerle sveglie"

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“Bisogna guardare in faccia la realtà. Oggi più che mai la narrazione che c’è nell’aria è una narrazione piuttosto edulcorata. Da chi? Da quelli che vogliono raccontare che va tutto bene per prendere il plauso. Adesso si pensa sempre e solo al consenso, consenso, consenso. Invece i politici dovrebbero preoccuparsi di risolvere i problemi della gente di questo Paese, che ne ha tantissimi”. È un Vasco Rossi in grande spolvero quello che, a poche ore dal debutto del suo Vasco Live 2023’ allo Stadio Dall’Ara di Bologna, davanti a 40mila persone e con 4 serate tutte sold out in programma, parla ai giornalisti senza sconti e schiettamente, come di consueto.

“La musica cosa può fare? La musica può portare gioia, energia, voglia di vivere, può aiutare – spiega il Komandante – può risolverti l’umore di una giornata. E poi può convincere, coinvolgere e provocare. La mia in particolare, io sono un provocatore”. Perché, aggiunge Vasco, “secondo me l’artista deve provocare le coscienze per mantenerle sveglie. Chi capisce capisce, chi non capisce si innervosisca e va bene, che magari si sveglia”.

E citando indirettamente una delle sue canzoni più famose, parla di ‘favole’: “Sento molte favole, favole, favole. Si sentono gran bei discorsi che alla fine sono discorsi, ma non sento decisioni su questioni reali”. Per il rocker di Zocca non è una questione di fazioni politiche: “Distinzione tra destra o sinistra? Non me ne frega un caz.. -dice Vasco senza mezzi termini- Qui il punto è che i politici non fanno gli interessi di questo Paese, fanno i loro interessi personali per avere dei voti”. Per Vasco c’è una “narrazione di ‘grandeur’ dell’Italia che non è vera. L’Italia non conta niente nel mondo, siamo un Paese piccolissimo, è una grazia se siamo in Europa”, scandisce. E nel brano ‘T’immagini’, previsto per secondo nella scaletta del concerto di stasera e proposto in versione aggiornata, le parole sono eloquenti e non risparmiano davvero nessuno: “Meloni, Berlusconi, Salvini raccontano favole. Ma anche i comunisti e i cinque stelle”, canta Vasco.

(di Ilaria Floris)

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Tv: in uscita su Prime ‘Pesci Piccoli’ di The Jackal, Balsamo ‘abbiamo ancora da imparare’

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La serie comica sarà disponibile da giovedì 8 giugno. Sei episodi fatti di momenti esilaranti e quotidianità in una modesta agenzia che cresce insieme tramite difficoltà e vittorie

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‘Pesci piccoli – Un’agenzia. Molte idee. Poco budget’ uscirà giovedì 8 giugno su Prime Video. E’ la prima serie comedy prodotta e ideata dalla content factory The Jackal con Mad Entertainment. Nel cast i protagonisti sono i componenti del gruppo comico (e società di videoproduzione) Fabio Balsamo, Gianluca Fru, Aurora Leone, Ciro Priello con la new entry ed esordiente Martina Tinnirello. Tanti gli ospiti importanti dei sei episodi del telefilm: Herbert Ballerina, Achille Lauro, Giovanni Muciaccia, Gabriele Vagnato, Valentina Barbieri e Mario ‘Il Ginnasio’ Terrone.

Il titolo è venuto in mente ad Aurora Leone. “Non avevamo idea di come chiamare la serie – racconta Ciro Priello alla conferenza stampa al Cinema Barberini di Roma – e un giorno sul set Aurora dice ‘ma perché non la chiamiamo ‘pesci piccoli’ come metafora del fatto che siamo una piccola agenzia in un mare di agenzie più grandi?'” In realtà il primo titolo era ‘Pesci grossi’ ma ci sembrava “ambiguo e anche pretenzioso”, secondo Fabio Balsamo. “Ci sentiamo ancora dei pesci piccoli perché la nostra mentalità è che abbiamo ancora da imparare e da crescere – aggiunge. Lo scopo è raccontare i piccoli contesti lavorativi di provincia. “Siccome anche noi siamo partiti da un contesto piccolo – spiega il regista Francesco Ebbasta – e ci siamo chiesti: come fanno questi esseri umani a convivere col fatto che quello che fanno non cambierà il mondo? E’ esplorata la capacità di vivere il quotidiano all’interno di un gruppo”.

I primi due episodi sono di una comicità scoppiettante. Fru dà il meglio di sé descrivendo le vite dei colleghi come voce fuori campo, con un microfono karaoke. Spicca su tutti il “mariofono” del personaggio Marione (Dino Porzio) usato per fare comunicazioni futili, come l’inserimento delle nuove merendine nella grande bolla apposita. “Nella nostra agenzia esiste veramente”, rivela Fru. La serie si concentra su gioie e dolori di una piccola agenzia pubblicitaria di Napoli vista dagli occhi di Greta (Martina Tinnirello), creative director, ostracizzata dalla sua agenzia precedente per un incontro con un cliente (Achille Lauro) finito male. La ragazza dovrà abituarsi ai modi di Ciro, Fabio, Fru e Aurora, amici e colleghi immersi nella realtà minuscola di brand provinciali e influencer minori e tragicomici. Insieme scopriranno che un’esistenza normale, senza successi assicurati da milioni di follower, nasconde qualcosa di prezioso se si hanno gli amici giusti. Sullo sfondo una Napoli raccontata in modo diverso, non quella pizza, Vesuvio e mandolino ma quella del quotidiano in una serie girata completamente indoor. “I personaggi si portano dietro la città per accento e scelte musicali come ‘Core ‘ngrato’ interpretata da Raiz degli Almamegretta – spiega Ebbasta – Abbiamo voluto conservare un rimando alla tradizione pur trattando un argomento moderno come le web agency”.

Nel lavorare insieme i The Jackal non hanno avuto particolari momenti di disaccordo perché sono abituati a stare gomito a gomito. “Ci viviamo talmente tanto tutti i giorni che quello che dobbiamo dire ce lo diciamo quotidianamente – spiega Balsamo – Siamo arrivati sul set in maniera molto trasparente”. Per Ciro Priello, “la nostra fortuna è che ci parliamo sempre di tutto”. Il primo giorno di produzione, però, pare che sia stata una festa perché “era da tanto tempo che non stavamo tutti quanti insieme per girare un progetto lungo”, specifica Priello. Tinniriello si è trovata benissimo con i ragazzi: “E’ stato glorioso. E’ stato come entrare nel mondo di Alice nel Paese delle Meraviglie. Prima di questa esperienza non avevo fatto nulla”. La sua presenza era necessaria per il regista Francesco Ebbasta perché “l’innesco di ogni prodotto di sit-com a cui siamo affezionati avviene sempre per un elemento esterno che viene introdotto all’interno di un equilibrio ormai stabile”. Riferisce pure di non aver avuto particolari problemi a gestire il supergruppo. “La cosa che mi sorprende di loro non è tanto il talento eterogeneo che hanno ma la loro rara sensibilità di riuscire a riconoscere dopo anche quindici anni di esperienza di voler fare al meglio le cose con una squadra”.

Tra le scene più divertenti dei primi due episodi c’è quella di un briefing con Greta in cui Ciro scribacchia su un block notes. Al termine della riunione la ragazza lo elogia per aver preso appunti ma l’altro la smentisce mostrandogli il nome Michele in rilievo scritto a ripetizione sui fogli. La scena è ispirata ad un fatto veramente accaduto: “Prima di iniziare la serie, durante il brainstorming – racconta Ebbasta – io mi giro e noto che Ciro sta prendendo appunti e sta scrivendo Michele”. Un nome disegnato ogni tanto in modo compulsivo che deriva dall’infanzia di Priello in cui non sapeva scrivere il nome del suo beniamino, Michael Jackson. Non mancano, inoltre, omaggi alle sit-com amate da The Jackal. Il quarto episodio rende onore a ‘The Office’, girato interamente in stile mockumentary. “C’è anche la serie ‘Community’ per l’utilizzo delle strutture narrative incrociate”.

La serie è ideata da Francesco Ebbasta e Alessandro Grespan che hanno scritto il soggetto e la sceneggiatura con Luca Vecchi e Stefano Di Santi. Completano il cast Amanda Campana, Anna Ferraioli Ravel, Angelo Spagnoletti, Veronica Mazza, Giovanni Anzaldo, Sergio Del Prete, Flavio Pellino, Sara Penelope, Dino Porzio, Francesca Romana Bergamo, Alessia Santalucia, Gianni Spezzano, Marina Zanchi, Mario Zinno.

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Paolo Bonolis e Sonia Bruganelli annunciano separazione: “Ma siamo più uniti che mai”

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Il conduttore e l'imprenditrice raccontano a Vanity Fair i motivi che hanno messo fine al loro matrimonio

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Matrimonio finito tra Paolo Bonolis e Sonia Bruganelli. I motivi della separazione li hanno raccontati loro stessi su Vanity Fair, mettendo bene in chiaro che “non ci sono di mezzo terze persone o amanti”. “Nessuno sa perché nasce un amore, ma tutti vorrebbero sapere perché finisce”, premettono, spiegando poi che “siamo separati, eppure siamo più uniti che mai. Continueremo a esserlo per la nostra famiglia, tra di noi. Il sentimento è forte, però non è più quello che ci ha avvicinati”.

La decisione di parlare per la prima volta dell’epilogo della loro storia e dell’inizio di una nuova vita insieme è stata più di Sonia che di Paolo, il quale ci scherza su: “Mi hanno detto che dovevo venì, e sono venuto”. Comunque vadano le cose “siamo genitori, continueremo a fare le vacanze insieme, manterremo le stesse dinamiche”.

Certo non manca la delusione. “Non è stato facile – ha ammesso Bonolis -ma lentamente qualcosa si è rotto, o meglio è cambiato. Perché in fondo, anche se talvolta non vogliamo ammetterlo, qualsiasi rapporto, anche il più intenso e romantico, nel corso del tempo muta e si evolve in un senso come nel suo opposto. E a quel punto è giusto prenderne consapevolezza, cercando il dialogo e prendendo una decisione definitiva”.

Quanto ai motivi che li hanno spinti a non essere più una coppia, il conduttore spiega che “per un certo periodo Sonia ha avuto difficoltà a stare in una situazione che non era più la sua. Si è sforzata, e per questo le devo fare i complimenti, finché è stato inutile continuare. Ci siamo confrontati, mi ha spiegato, ho capito. Non si può pretendere che una persona viva diversamente da ciò che sente di essere. Con un briciolo di civiltà e di buona coscienza si accoglie il cambiamento. Le cose accadono, l’importante è andare avanti perché non si può tornare indietro”.

Sonia, dal canto suo, ha raccontato che “non riuscivo più a vivere con entusiasmo alcune delle cose che fanno parte di un rapporto di coppia. Da quando è morto mio padre, poi, ho proiettato il legame che avevo con lui su Paolo, il quale così è diventato un amico, un confidente. Quando ci siamo fidanzati io avevo 23 anni, non ero ancora laureata, lui era un uomo. Soltanto con il tempo e di fronte a certe circostanze abbiamo preso coscienza delle nostre differenze”.

Ed infine sul perché abbiano deciso di smentire l’indiscrezione della vostra (allora eventuale) la Bruganelli ha continuato: ”Per riprenderci quello che era nostro. Va bene essere giudicati perché siamo personaggi pubblici, ma potevamo anche essere separati da tempo e non volerlo dire”. “Era una notizia che avremmo dovuto dare noi per primi a chi di dovere – ha sottolineato Bonolis – Ma nel fascinoso mondo di Pettegolandia la gente si attacca vampirescamente alle vite degli altri ignorando sentimenti, affetti, figli”.

”Più che una lezione sul lasciarsi, è una dichiarazione su che cosa sia l’amore – ha commenta del settimanale il direttore Simone Marchetti nell’editoriale – Sarebbe bello se storie come questa non fossero solo l’eccezione alla regola ma diventassero un modello, un’ispirazione”. L’intervista completa sarà disponibile sul numero di ‘Vanity Fair’ in edicola da domani e online sul sito di Vanityfair.it.

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Spettacolo

Solinas dirige ‘Cavalleria Rusticana’ per inaugurazione stagione Sassari

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Il titolo di Pietro Mascagni riaprirà le porte del Massimo cittadino con due recite l’8 e il 10 giugno prossimi alle 20.30

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Dopo il debutto al Teatro Lirico di Cagliari con ‘L’Elisir d’amore’ nel dicembre scorso, il direttore d’orchestra Andrea Solinas torna nella sua terra, questa volta la nativa Sassari, per l’inaugurazione della stagione lirica 2023 con ‘Cavalleria Rusticana’. Il titolo di Pietro Mascagni riaprirà le porte del Massimo cittadino con due recite l’8 e il 10 giugno prossimi alle 20.30). Il maestro Solinas, alla guida dell’orchestra e del coro dell’ente ‘Marialisa De Carolis’, sarà al fianco di una compagnia di canto dal grande prestigio internazionale.

La messinscena dell’opera, proveniente dal Teatro Massimo Bellini di Catania, si avvarrà della regia di Sante Maurizi, artista di teatro e cinema, anche lui sassarese. Il capolavoro di Mascagni inaugurerà anche il nuovo percorso delineato dal recentemente nominato direttore artistico, il baritono Alberto Gazale, che ha fortemente voluto un progetto che parlasse di territorio (coinvolgendo eccellenze cittadine come Solinas) ma che avesse anche un respiro globale, portando a Sassari interpreti della lirica protagonisti sulle ribalte più importanti del mondo.

Non è la prima volta che Solinas affronta ‘Cavalleria Rusticana’, entrata a far parte stabilmente del suo repertorio nella scorsa stagione, dopo il debutto all’Opera di Stato di Ankara. “Cavalleria è un’opera che può sembrare apparentemente semplice, per via delle forza delle sue melodie e la sua estrema popolarità – racconta Solinas -. In realtà è una partitura che richiede grandissima attenzione da parte del maestro concertatore e direttore, sia per quanto riguarda l’equilibrio tra l’orchestra e il palcoscenico, che per quanto riguarda la consapevolezza stilistica”.

Sul suo debutto operistico a Sassari evidenzia: “È un’emozione tornare nel teatro della mia città, dove ho mosso i miei primi passi nel mondo della musica. È come tornare a casa, in teatro mi conoscono tutti ed è un po’ come lavorare in famiglia. Sento anche per questo la grande responsabilità di dirigere un capolavoro come ‘Cavalleria Rusticana’. Non vedo l’ora di poter lavorare con l’orchestra per ottenere il migliore dei risultati e poterlo offrire alla mia città. Vorrei ringraziare il maestro Gazale e la direzione del teatro per la fiducia e soprattutto la volontà di mettere in evidenza il nostro patrimonio cittadino. Sassari è una città che merita un progetto di valorizzazione di questo tipo, che spero possa avere un futuro luminoso”.

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