Esteri
Il ‘pirata sexy degli Houthi’, chi è il 19enne...
Il ‘pirata sexy degli Houthi’, chi è il 19enne yemenita diventato una star del web
Rashed Al-Haddad si è anche guadagnato sui social il soprannome di ‘Tim-houthi’ Chalamet per la sua somiglianza con l'attore statunitense
"Non ho parlato di bellezza o altro, ma della nostra causa: la Palestina. E non è questo il momento di parlare di bellezza”. E’ il 'pinned message', ovvero il messaggio bloccato messo in evidenza sui social con tanto di screenshot, dell'intervista concessa al prestigioso settimanale statunitense ‘Newsweek’ sull’account del 19enne yemenita Rashed Al-Haddad diventato una star in rete dopo aver postato un video a bordo della nave ‘Galaxy Leader’ sequestrata dai miliziani filoiraniani Houthi.
Il ‘pirata Houthi sexy’ si è anche guadagnato sui social il soprannome di ‘Tim-houthi’ Chalamet per la sua somiglianza con l'attore statunitense Timothée Chalamet. L’ultima attività dell’influencer yemenita è il 'promotore turistico': ha pubblicato di recente, con l’inseparabile bandiera palestinese in mano, un video all’interno dello storico ‘palazzo della roccia’, un ex palazzo reale situato a circa 15 chilometri dalla capitale Sana'a, costruito nel 1920 su una roccia a 35 metri dal suolo, considerato uno dei monumenti più importanti dello Yemen, la cui storia risale a tremila anni fa.
Il sito dell’emittente Al-Jazeera, che lo ha definito “il pirata yemenita più famoso al mondo a bordo di una nave israeliana”, riporta che TikTok ha chiuso il suo account per “violazione” delle politiche della piattaforma dopo aver pubblicato il video della nave sequestrata.
In un’intervista con lo YouTuber Hasan Piker, si è definito “uno yemenita che sta dalla parte della Palestina”, aggiungendo che "l’unica motivazione che gli Houthi hanno per sequestrare le navi è la loro solidarietà con la Palestina e fermare l’attacco a Gaza”.
Esteri
Usa, l’allarme dell’Fbi: “Hacker cinesi...
Il direttore Wray: "Sono riusciti a infiltrarsi in diverse società americane che operano in settori critici, come quello energetico o idrico"
Il direttore dell'Fbi, Christopher Wray, ha lanciato l'allarme sul fatto che hacker legati al governo cinesi stanno aspettando "solo il momento giusto per un devastante attacco" ad infrastrutture critiche negli Stati Uniti. Durante un discorso alla Vanderbilt University, Wray ha rivelato che un gruppo di hacker cinesi, Volt Typhoon, è riuscito ad infiltrarsi in diverse società americane che operano in settori critici, come quello energetico o idrico, secondo quanto riporta l'International Business Times.
Nel suo discorso, Wray ha sottolineato quindi che la Cina possiede la capacità di infliggere danni sostanziali a infrastrutture critiche Usa, e che il piano degli hacker è quello di "attaccare infrastrutture civili per cercare di indurre il panico". Un portavoce del ministero degli Esteri cinesi ha dichiarato, all'inizio della settimana, che Volt Typhoon non ha nessun contatto con il governo cinese ma fa parte di un gruppo criminale specializzato in "ransomware".
Esteri
Biden e la gaffe sullo zio mangiato dai cannibali
Il presidente e l'omaggio allo zio morto nella Seconda guerra mondiale
"Mio zio forse è stato mangiato dai cannibali". Parola di Joe Biden. Le dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti somigliano ad una nuova gaffe e non passano inosservate. Biden si è espresso durante una visita a Scranton, Pennsylvania, la città che - come sanno gli appassionati di serie tv - è diventata celebre anche perché è la sede di The Office, lo show Nbc che dal 2005 al 2013 ha avuto un enorme successo.
Biden ha reso omaggio allo zio, Ambrose Finnegan, pilota morto durante la Seconda guerra mondiale. "E' stato abbattuto in Nuova Guinea e non hanno mai trovato il corpo. In quella parte della Nuova Guinea c'erano molti cannibali", le parole del presidente. Secondo i registri militari, in realtà, l'aereo su cui volava Finnegan precipitò davanti alle coste della Nuova Guinea: l'apparecchio e il corpo non vennero mai trovati.
Esteri
G7, Tajani: “Convergenza su tutte le questioni...
A Capri il vertice dei ministri degli Esteri
"Grande unità d'intenti e convergenza su tutte le questioni internazionali". Così Antonio Tajani nella conferenza finale del vertice dei ministri degli Esteri dei Paesi del G7 a Capri. Ribadito il no all'operazione militare israeliana a Rafah, per il Medio Oriente va perseguita la de-escalation. Ok alle sanzioni all'Iran ma la porta del dialogo resta aperta.