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Cgil, Meloni nella ‘tana del lupo’ accolta da Bella Ciao

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‘O bella ciao, una mattina mi sono svegliato e ho trovato l’invasor…’. Giorgia Meloni nella tana del lupo, 27 anni dopo l’ultimo premier. Sale sul palco del Congresso nazionale della Cgil a Rimini poco dopo mezzogiorno, invitata dal segretario nazionale Maurizio Landini, e viene accolta da un coro che intona il canto della Resistenza partigiana. In doppiopetto blu con bottoni dorati e camicia bianca, fa più di una smorfia con la bocca, alza le sopracciglia ascoltando le prime strofe poi afferra con le mani i due microfoni sul leggio e decide di interrompere la contestazione con un “dunque, buongiorno a tutti, ringrazio il segretario generale Landini, ringrazio tutta la Cgil dell’invito…” (VIDEO).  

Il presidente del Consiglio e leader di Fratelli d’Italia fa buon viso a cattivo gioco senza replicare (“ringrazio pure chi mi contesta, in alcuni casi anche con degli slogan efficaci che ho letto sulle agenzie stampa…”), ma non riesce a trattenesi a punge la platea con una battuta richiamando lo slogan sanremese sull’abito da sera dell’influencer Chiara Ferragni: “Ho visto lo slogan ‘Pensati sgradita’, uno slogan efficace anche se non sapevo che Chiara Ferragni fosse una metalmeccanica…”. In sala cala il silenzio, che durerà per tutto l’intervento del capo del governo. Oltre mezz’ora di discorso, un po’ a braccio ma soprattutto leggendo un testo scritto, durante il quale non ci sarà nessun fischio, nemmeno in occasione della battuta sulla moglie di Fedez.  

L’unico applauso quando ricorda l’assalto alla sede romana del sindacato da parte di Forza Nuova. “Questo è un appuntamento al quale non ho voluto rinunciare – dice Meloni motivando la sua presenza -, banalmente in segno di rispetto per un sindacato, che è la più antica organizzazione del lavoro nella nostra nazione e anche in coerenza con un percorso di ascolto e confronto che il governo ha inteso inaugurare e intende portare avanti”. Meloni decide di fare il suo ingresso dal cancello principale, senza evitare la protesta dei peluche organizzata dalla minoranza del sindacato. Dimostra, anche con questa scelta, di non temere le contestazioni – “Mi fischiano da quando avevo 16 anni, sono cavaliere al merito in questa materia…” – e spiega di aver voluto partecipare all’assise per tenere aperto un dialogo e confrontarsi proprio con chi “idealmente è più lontano”, perché quel che conta è essere uniti, proprio nel giorno dell’anniversario dell’Unità d’Italia. 

“Questo Congresso nazionale – sottolinea il premier – è un esercizio di democrazia e partecipazione, che non può lasciare indifferenti chi ha responsabilità decisionali a livello politico come me e chi come me, aggiungo, provenendo da una lunga esperienza politica, sa anche quanto queste occasioni tengano vivo e dinamico qualsiasi movimento… Detto ciò, questa mia presenza ha fatto discutere oggi. Ho letto alcune ricostruzioni che, lo confesso, mi hanno divertito, in forza delle quali si riteneva che dopo aver confermato la mia presenza, avrei messo in discussione quella stessa presenza per il timore delle contestazioni e di essere fischiata…”. 

“Signori – assicura – io vengo fischiata più o meno da quando avevo 16 anni, sono 30 anni che qualcuno mi fischia. Per cui non mi sottraggo a un contesto sapendo che è difficile, non mi spaventa ma è molto più profonda la ragione per cui oggi ho deciso di essere qui. Perché oggi non è un giorno come altri, oggi è il 17 marzo, la festa dell’Unità nazionale in cui si celebra la nascita statutaria della nostra nazione. E la mia presenza non esprime solo la volontà di colmare quel vuoto, che vede da 27 anni l’assenza del capo del governo al Congresso della Cgil. Era normale che fosse il presidente del Consiglio, diciamoci la verità, idealmente più lontano dalla platea che ho di fronte a essere qui dopo 27 anni?”, chiede la premier rispondendosi poi da sola: ”Io penso di sì, perché con questa presenza, con questo confronto, oggi possiamo autenticamente tentare di celebrare l’Unità nazionale”. 

“L’unità – argomenta la leader di Via della Scrofa – non è annullare la contrapposizione che ha un ruolo positivo, addirittura un ruolo educativo per qualsiasi comunità. L’Unità è un’altra cosa, l’interesse superiore, il comune destino che dà un senso alla contrapposizione…”. Per Meloni, l’intervento davanti alla platea della Cgil è anche l’occasione per snocciolare e difendere i contenuti della riforma del fisco varata ieri dal Consiglio dei ministri: “Per favorire la crescita occupazionale, per aumentare le retribuzioni, io credo che la base sia far ripartire l’econonomia, sostenere il sistema produttivo, restituire all’Italia anche un po’ di sana fiducia in se stessa, liberare le sue energie migliori. E’ esattamente la visione che sta alla base della riforma fiscale”. Una riforma, osserva Meloni, “frettolosamente bocciata da alcuni”. 

“Noi – prosegue – lavoriamo per consegnare agli italiani una riforma complessiva del sistema fiscale, che migliori l’efficienza della struttura delle imposte, che riduca il carico fiscale, che contrasti adeguatamente l’evasione fiscale con un tax gap, che è stabilmente intorno ai 100 miliardi di euro nonostante gli interventi che si sono succeduti nel tempo. Una riforma che semplifichi gli adempimenti a carico dei contribuenti, che crei un nuovo rapporto di fiducia tra Stato e contribuente. Vogliamo in sostanza usare la leva fiscale come strumento base di promozione della crescita economica”.  

La lotta all’evasione, assicura la premier, sarà una priorità del governo “ma non bisogna confondere l’evasione fiscale con la caccia al gettito che molto spesso lo Stato italiano ha fatto negli ultimi anni”, mette in guardia l’inquilina di Palazzo Chigi.  

Meloni rivendica “con orgoglio” le scelte compiute dal suo esecutivo in materia di fisco e torna a ribadire il suo no al salario minimo: “Non è la strada giusta. La soluzione a mio avviso è estendere i contratti collettivi a vari settori e intervenire per ridurre il carico fiscale sul lavoro”. Ma soprattutto definisce “doverosa” l’abolizione del reddito di cittadinanza per gli abili al lavoro: “Non credo che chi è in grado di lavorare debba essere mantenuto dallo Stato con i proventi delle tasse di chi lavora duramente, percependo spesso poco più di chi prende il reddito di cittadinanza”, scandisce Meloni. 

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Ponte di Messina, “Una sfida necessaria”

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(Adnkronos) – Una iniziativa, nata dalla collaborazione tra Fondazione Magna Grecia e Fondazione Sicilia, dedicata a un tema cruciale per lo sviluppo del Mezzogiorno e dell’Italia: il ponte sullo Stretto. Una giornata di discussione organizzata in partnership con il Gruppo Pubbliemme-Diemmecom, ViaCondotti21-LaCapitale, LaC Network e coordinata da Alessandro Russo, direttore editoriale del Network e Paola Bottero, direttore strategico del Gruppo. Media partner dell’iniziativa anche AdnKronos e Italpress. “Siamo pronti a farlo – ha detto il presidente della Fondazione Magna Grecia, Nino Foti – l’opera è indispensabile, se necessario si deve applicare il ‘metodo Genova’ e snellire le procedure burocratiche. Negli ultimi 50 anni abbiamo assistito solo a chiacchiere, l’opera si poteva fare. È stata bloccata non per un problema tecnico ma politico. In commissione Trasporti – ha continuato – ho chiesto anni fa una commissione d’inchiesta per capire cosa avesse bloccato la costruzione del ponte per tutto questo tempo. Oggi siamo a Palermo per dare un segnale di concretezza”. 

A Foti fa eco Raffaele Bonsignore, presidente della Fondazione Sicilia: “I siciliani sono stanchi di anni di promesse elettorali, il ponte è fondamentale perché la Sicilia superi la sua condizione di insularità. È giunto il momento di passare dalle parole ai fatti, prendendo consapevolezza che questa grande opera può e deve essere realizzata, non soltanto a beneficio della Sicilia, ma di tutta l’Italia”. È intervenuto anche il sindaco di Palermo. Roberto Lagalla. “Il ponte definisce finalmente il ruolo del Mezzogiorno d’Italia e della Sicilia non solo a completamento del corridoio tra l’Europa e la Sicilia, ma restituisce all’Isola il ruolo di cerniera euromediterranea” ha affermato il primo cittadino.  

All’indomani dell’approvazione in Consiglio dei ministri del decreto che ridà vita alla società Stretto di Messina e che ha previsto per luglio 2024 la progettazione esecutiva e l’inizio dei lavori, il ponte sullo Stretto sembra diventare davvero realtà e porta con sé una serie di sfide: sociale, economica, infrastrutturale e politica. 

Della sfida sociale hanno parlato l’amministratore della Società Ponte sullo Stretto, Vincenzo Fortunato, il rettore dell’Università di Palermo, Massimo Midiri, e il presidente e direttore editoriale della Società Editrice Sud, Lino Morgante. “I costi del ponte sullo Stretto? Presumo 12 miliardi di euro, il doppio del 2008. Quando – ha detto Fortunato – i costi del ponte erano quantificati in circa 6 miliardi, da allora a oggi sono passati quasi 15 anni ed è presumibile che questa cifra sia molto aumentata. Come potrà essere pagato? Ci sarà una parte di autofinanziamento – ha spiegato -. Nel 2008 era del 60 per cento, oggi presumibilmente dovrà essere inferiore ma questo dipende anche dai pedaggi, che non dovranno superare il costo attuale dell’attraversamento con i traghetti. Rfi e Trenitalia immaginano una finanziabilità intorno al 40 per cento, la restante parte dovrà essere finanziata con contributi statali, comunitari e regionali”. 

“Le grandi opere sono sempre motore per le altre infrastrutture. Il ponte sullo Stretto in tutti questi anni non è stato fatto, ma non si sono realizzate neppure le altre opere – ha detto Maurizio Lupi, ex ministro dei Trasporti -. Le grandi opere accelerano la riqualificazione dei territori su cui passano, come l´Alta Velocità. Ma il vero problema è l´intermodalità. L’Italia deve tornare a essere collegata e il ponte sullo Stretto è un’infrastruttura fondamentale anche per il collegamento con l’Europa. Non si può continuare a costruire ferrovie e aeroporti che non sono collegati tra loro. Credo che questa sia la volta buona, basta avere la volontà politica”. 

All’evento “Il Ponte sullo Stretto, una sfida necessaria” sono intervenuti anche i presidenti della Regione Siciliana, Renato Schifani, e della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, che hanno rassicurato sulla totale sinergia sulla realizzazione del ponte. “Basta Italia a due velocità – ha detto Schifani – siamo alla vigilia di una grande evento e la Regione si impegnerà anche economicamente per quello che può, vigileremo sui tempi. La Sicilia è stata trattata male, ma ci crediamo”. 

“Con Schifani ormai ragioniamo quasi come una macroregione – ha osservato Occhiuto -. Il ponte attrarrà altri investimenti per le infrastrutture. Questa è la stagione dei fatti, Sicilia e Calabria possono diventare davvero uno hub europeo nel Mediterraneo”. 

“Se non mettiamo la prima pietra con questa legislatura e con questi governi regionali allora dovremo dire addio al ponte – ha sostenuto Saverio Romano, deputato e vicepresidente della Fondazione Magna Grecia -. Basta girarci intorno, il ponte è prospettiva di futuro”. 

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Cultura

Al Prado inaugurata la mostra di Guido Reni

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(Adnkronos) – “La mostra di Guido Reni al Prado è motivo di orgoglio per tutti gli italiani. È un’esposizione che celebra giustamente il grande pittore bolognese, tra le massime espressioni del classicismo del Seicento, grazie anche ai prestiti di opere da diversi musei italiani. La collaborazione fra il sistema museale italiano e il museo Prado è un esempio virtuoso di circolazione europea delle opere. In contemporanea a Napoli, a Capodimonte, si può ammirare la Madonna del Pesce di Raffaello, prestata proprio dal museo spagnolo”. Lo ha detto il ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, in occasione dell’inaugurazione questa sera al Prado, insieme all’omologo spagnolo, Miquel Iceta, della mostra ‘Guido Reni’, che, da domani al prossimo 9 luglio, vedrà esposte nel museo madrileno 96 opere, di cui 73 realizzate da Reni stesso, raccolte espressamente per l’occasione. 

In mattinata si è svolto un incontro tra i due ministri, che hanno messo a punto progetti comuni di scambio culturale tra le due Nazioni. Al centro del bilaterale anche le attività di contrasto al traffico illecito del patrimonio culturale, le possibili collaborazioni in ambito cinematografico nonché il programma culturale della prossima presidenza spagnola dell’Ue. 

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Fedez: “Feci provino per film con Jennifer Aniston”

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(Adnkronos) – “Arrivo in una sala, una tizia mi chiude in una sala, mi da una pistola finta e mi dice toh, ‘recita’!”. “E come è andata?”. “Mah, secondo me ho fatto un figurone”. Fedez rivela, nel corso dell’ultima puntata del suo podcast ‘Muschio Selvaggio, di aver fatto un provino ad Hollywood. Il rapper racconta di essere stato valutato per una parte nel cast di un film film hollywoodiano per Netflix con Jennifer Aniston Adam Sandler (‘Murder Mystery”, ndr). “Avevo anche un manichino finto che dovevo prender per la gola, puntargli una pistola e dire ‘I spoke in english my whole life, stupid idiot!”, racconta Fedez suscitando ilarità nell’altro conduttore, Luis Sal, e nell’ospite della puntata, Fabio Rovazzi. Il rapper racconta in breve l’episodio anche nelle stories di Instagram, dove mostra lo spezzone del film in cui la sua particina viene interpretata dall’attore che è poi stato preso per il film.  

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Ponte Messina, Occhiuto: “Mediterraneo valore aggiunto dell’economia europea”

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(Adnkronos) – “In passato si è sempre parlato dell’opportunità che il Mezzogiorno potesse dare. Se ne è parlato, ma di fatto è rimasto un luogo comune. Oggi però non è così. Il Porto di Gioia Tauro, ad esempio, è diventato il primo porto di Italia, e il Mediterraneo è ormai un valore aggiunto dell’economia europea. Un po’ come accaduto anni fa alle regioni del Nord, le regioni del Sud possono essere alla vigilia di una nuova stagione di sviluppo. Quindi non più stagione di parole, ma di fatti”. Sono le parole del Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, nel corso della quarta e ultima sessione di “Il Ponte sullo Stretto, una sfida necessaria”, l’evento di Fondazione Magna Grecia e Fondazione Sicilia, in corso al Teatro Massimo di Palermo.  

“È necessario intervenire sul codice degli appalti. C’è un problema nella spesa delle risorse. Nella mia regione ci sono tanti comuni in dissesto. Se noi non efficentiamo il sistema delle autorizzazioni, diventa tutto un problema. Calabria e Sicilia possono svilupparsi solo se investono nel tessuto produttivo e in tempi concreti”. Lo ha detto il Presidente della Calabria, Roberto Occhiuto al convegno “Il Ponte sullo Stretto, una sfida necessaria”, l’evento di Fondazione Magna Grecia e Fondazione Sicilia.
 

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Salute e Benessere

Fondazione Artemisia, 100 Pap test e 27 Ecg per giornate controlli gratuiti

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(Adnkronos) – Più di 100 Pap test e 27 Ecg. Sono i controlli gratuiti eseguiti nei centri Artemisia per la Festa della donna tra l’8 e il 12 marzo e in occasione della Festa del Papà del 19 marzo. “Gli screening, promossi e realizzati per rendere accessibile e favorire la prevenzione e la diagnosi precoce, attraverso il sistema della medicina del territorio e medicina di prossimità (approccio indispensabile alla tutela della salute del singolo e della collettività) – spiega la presidente della Fondazione Artemisia, Mariastella Giorlandino – hanno fornito dati e segnali importanti, tra cui i seguenti: su più di 100 Pap Test per area territoriale, circa il 5% è risultato positivo; mentre su 27 Ecg, eseguiti solo nella sede Artemisia Lab di Guidonia, 3 hanno rivelato anomalie con necessità immediata di ulteriori approfondimenti diagnostici”.  

Alla luce di tali rilevazioni, Mariastella Giorlandino torna a sottolineare “l’urgenza di sensibilizzare la popolazione sull’importanza dei controlli clinici costanti e dell’adozione di stili di vita sani, sin da bambini, secondo le indicazioni e i consigli personalizzati degli specialisti”. Contestualmente, la presidente della Fondazione Artemisia ricorda e ribadisce “il valore rappresentato dal complesso delle strutture sanitarie private per i cittadini e per il Sistema sanitario italiano: una più ampia e sistematica cooperazione tra sanità pubblica e sanità privata può rapidamente efficientare il Servizio sanitario regionale e nazionale, in termini di medicina appropriata, tempestiva e inclusiva”. 

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Cronaca

Aeronautica: un Frecciarossa dedicato ai 100 anni, speciale livrea presentata a Termini

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(Adnkronos) – “Eccellenze italiane verso il futuro”. Sono queste le parole che si leggono sul Frecciarossa 1000 che viaggerà nei prossimi due mesi lungo il territorio nazionale. Un messaggio itinerante a supporto degli eventi che si svolgeranno per la celebrazione dei cento anni dell’Aeronautica Militare. La presentazione della nuova livrea oggi pomeriggio, al binario 1 della stazione Termini di Roma, alla presenza dell’Amministratore Delegato di Trenitalia, Luigi Corradi, del Generale di Squadra Aerea Aurelio Colagrande Sottocapo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare ed altre autorità militari. “È un onore essere insieme all’Aeronautica Militare – ha dichiarato Luigi Corradi – per celebrare il loro centenario. Siamo due istituzioni che lavorano per il Paese con missioni differenti di trasporto e di difesa. Abbiamo molto in comune nell’ambito dell’innovazione e della ricerca. Per il progetto di questo Frecciarossa abbiamo infatti potuto contare anche sulla scelta di materiali già sperimentati nell’aviazione”. 

“È un grandissimo piacere poter essere qui a rendere omaggio a Trenitalia che ci ha dato l’opportunità di poter festeggiare insieme uno dei numerosi eventi in programma per il nostro centenario – ha sottolineato il generale Colagrande – Trenitalia e l’Aeronautica Militare hanno molte cose in comune, tra cui i valori quali la sicurezza e la sostenibilità dei nostri mezzi e il lavoro di squadra che ci permette di essere efficienti, veloci e precisi. Avere un mezzo di trasporto di massa come il treno con la nostra immagine – rappresenta una opportunità per celebrare questo importante anniversario insieme a coloro che ci hanno permesso di essere una Forza Armata al servizio della gente, con la gente e per la gente”. 

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Ponte Messina, Schifani: “Siamo alla vigilia di una nuova era, quella della responsabilità”

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(Adnkronos) – “Non esistono due Italie. È sbagliato dire che se non cresce il Nord, non cresce il Paese. Non ho mai trovato un Ministro dei trasporti così vicino alla Sicilia. Il Ponte sullo Stretto è una soluzione coraggiosa e la lungaggine dei tempi è nemica della realizzazione del progetto. Siamo alla vigilia di una nuova era, quella dell’assunzione delle responsabilità. La Regione si assume la responsabilità di quest’opera, così come lo farà il governo”. Lo ha detto Renato Schifani intervenendo all’ultima sessione di “Il Ponte sullo Stretto, una sfida necessaria”, l’evento di Fondazione Magna Grecia e Fondazione Sicilia, in corso al Teatro Massimo di Palermo. 

“Voglio porre l’attenzione del mio Governo non solo sul ponte, ma anche sul piano complessivo delle infrastrutture della regione. Ci sono situazioni disastrose e dove la Sicilia è stata trattata male. Desidero un cronoprogramma, desidero che gli impegni presi vengano rispettati e nei giusti tempi”. Così il Presidente della Regione Siciliana. 

“Quello che mi preoccupa non è la copertura finanziaria, quanto i tempi della realizzazione dell’opera. L’80% degli appalti pubblici regionali sono in ritardo, si vedano i lavori interminabili nel Castello Utveggio di Palermo. È evidente che qualcosa non funziona, è evidente che occorre denunciare ciò che non va. Il Ponte sullo Stretto è un grande stimolo per la Sicilia e la Calabria, e non deve assolutamente diventare una cattedrale nel deserto. Ad oggi la Sicilia paga ancora il prezzo più alto. Dobbiamo rompere un sistema che ha danneggiato la nostra isola” conclude Schifani.
 

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Milano, 28enne muore dopo intervento per perdere peso

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(Adnkronos) – Humanitas esprime “profondo cordoglio ai familiari per la scomparsa” della ragazza di 28 anni morta, dopo esseri sottoposta a un intervento di chirurgia bariatrica per la riduzione del peso. Morte su cui la procura di Milano ha aperto un fascicolo per omicidio colposo senza indagati e ha disposto il sequestro della cartella clinica. Si tratta di un’iniziativa tecnica, finalizzata a capire quanto successo e cosa abbia causato il decesso. “La paziente, sottoposta a intervento chirurgico, era stata dimessa dall’ospedale in pieno benessere in data 8 marzo 2023. Il 19 marzo è stata ricoverata in pronto soccorso in condizioni critiche, sottoposta a rianimazione e quindi ricoverata in terapia intensiva, senza purtroppo – si legge nella nota – riuscire a risolvere la complicata situazione clinica”. 

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Politica

Rai Sport, De Stefano lascia direzione

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(Adnkronos) – “Alessandra De Stefano ha rassegnato questa mattina le proprie dimissioni dall’incarico di direttrice di Rai Sport per motivi personali”. E’ quanto si legge in una nota della Rai. “L’amministratore delegato, Carlo Fuortes, nel prendere atto della decisione ha provveduto a nominare il vicedirettore anziano di Rai Sport Marco Franzelli direttore ad Interim e ringrazia Alessandra De Stefano per l’assiduo lavoro svolto con grande professionalità, per i rilevanti risultati conseguiti e per il contributo innovativo dato dalla testata da lei diretta in occasione dei grandi eventi sportivi come i Mondiali di calcio”.  

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Esteri

Russia, l’ascesa di Prigozhin dalla senape fatta in casa alla cheesecake del milionario

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(Adnkronos) – Dagli hot dog con la senape fatta in casa, nel cucinino della casa della madre, al primo ristorante con le spogliarelliste per attirare clienti e uno speciale proiettore luminoso usato personalmente per controllare ogni mattina, dopo le pulizie del locale, che non fossero rimaste polvere o briciole sotto i tavoli, fino alle ostriche servite al Cremlino o la ‘cheesecake del milionario’ offerta in uno dei suoi ristoranti. Il salto di specie di Evgheny Prigozhin avviene nel 2014, grazie al serbatoio naturale del rancio per i militari. Quando l’ex detenuto imprenditore del cibo, estende i suoi interessi economici ai mercenari che mette a disposizione del Cremlino e delle sue avventure nel mondo, offrendo alla sempre più aggressiva postura di politica estera della Russia, un braccio armato flessibile e estraneo ai vincoli del diritto e delle regole.  

Mentre si discute sul ruolo della sua Wagner nell’assedio di Bakhmut o sul coordinamento, o meno, dei mercenari con i militari regolari, è forse utile ricordare l’origine dell’impero costruito dal ‘cuoco di Putin’ che, una volta uscito di prigione, all’inizio degli anni Novanta, terminata una condanna, la seconda, dopo una prima con la condizionale, a 13 anni di carcere per furto con aggressione, vende hot dog per le strade di Leningrado, preparando con le sue mani la salsa con cui insaporiva i panini, arrivando a incassare l’equivalente di mille dollari al mese, al netto dei cento euro per chiosco che versava alla criminalità organizzata per protezione. Una versione, quella illustrata da Prigozhin nel 2011 in una intervista a Gorod 812, alternativa, per la fondazione Open Democracy di Mikhail Khodorkovsky, a quella del denaro accumulato nel giro delle scommesse, laddove Vladimir Putin aveva la delega, come vice sindaco di San Pietroburgo, del gioco d’azzardo e, dal 1993, alla concessione delle licenze per le attività del settore.  

Il denaro viene comunque re investìto in una catena di alimentari, la “Contrast”. Il business nella neo capitalista Russia fruttò tanto da portare lo spregiudicato ma meticoloso Prigozhin ad aprire prima una enoteca e poi, sull’isola di Vasilievsky, un ristorante, ‘Staraya Stamozhnya’ (Casa delle tradizioni, forse non lo sapeva allora ma colse il seme dell’ideologia putiniano) che vanta nel suo menu la cheeskake del milionario, Coscia d’anatra in umido con crauti, Capesante con mousse di sedano e salsa cremosa. Scelse come socio Tony Gear, ex amministratore del Savoy di Londra e in quelli anni responsabile della gestione dei primi alberghi di lusso della città.  

All’inizio nel suo locale si esibivano spogliarelliste per attirare clienti, ma poi, data l’alta qualità del cibo che vi era servito, non fu più necessaria la loro presenza. Fra i clienti fissi l’ex sindaco Anatoly Sobchak e il suo vice, Putin o il violoncellista Mstislav Rostropovich che assoldò Prigozhin per il catering, quando ricevette la Regina di Spagna nella sua casa di San Pietroburgo nel 2001 (il musicista invitò il cuoco al concerto per il suo compleanno al concerto di gala del Barbican l’anno successivo).  

Il neo Presidente Putin portò alla Casa delle tradizioni l’allora Premier giapponese Yoshiro Mori, nell’aprile del 2000. Il Presidente russo, aveva spiegato in seguito il cuoco, apprezzava il fatto che il patron non avesse problemi a servire personalmente il tavolo. Per questo, organizza da lui il suo compleanno nel 2003. Nel frattempo, Prigozhin aveva aperto un secondo ristorante su una barca, la “Nuova isola”, dove Putin portò nel luglio del 2001 l’allora Presidente francese Jacque Chirac, a gustare Filetto con tartufi neri, Caviale su ghiaccio e Pan di zenzero servito con le prugne. Divenne questa una consuetudine: il Presidente ama portare a San Pietroburgo, quindi a cena da Prigozhin, i dignitari stranieri in visita, come fece con George W. Bush, o, con il suo catering, all’Ermitage (con l’allora principe Carlo) o al Cremlino, per Dima Rousseff o Narendra Modi. Prigozhin diventa il ‘cuoco di Putin’.  

Nel 2009, apre il primo e unico ristorante privato alla Duma di Stato. E fornisce il catering per il Forum economico di San Pietroburgo, oltre a organizzare le cene di gala per l’inaugurazione i Dmitry Medvedev Presidente. 

Grazie ai suoi contatti ad alto livello, e a una società fondata negli anni Novanta, la Concord, Prigozhin inizia a ottenere lucrosi contratti per fornire il catering a enti pubblici. Nel 2009, fornisce le mense di San Pietroburgo prive di locali per preparare il cibo e per questo apre un impianto di Yanino, alle porte della città, che sarà visitato da Putin, accompagnato da Prigozhin in camice bianco. Nel 2012 acquisisce il contratto per i pasti per le mense di Mosca per 10,5 miliardi di rubli (220 milioni di euro) e nel 2015 spunta anche un altro lucroso contratto con la Difesa, da 9 miliardi di rubli.  

Gli slogan della società ricordano il proiettore luminoso dei primi tempi: “ognuno dei nostri banchetti è come un’opera d’arte”, “Diamo grande attenzione a ogni dettaglio!”, “Fatto su misura, chic e solo per te”,”non seguiamo le mode, le creiamo”. Ma non convincono i genitori dei bambini che in una scuola di Mosca si sono ammalati dopo aver pranzato alla mensa servita dalla società, che quindi hanno fatto causa.  

Un’altra ciambella senza buco del tycoon della ristorazione è quella della catena di fast food, la Blindonalts, basata su bliny in tutte le salse, ripieni di marmellate, carne o patate. Ma l’ultimo dei locali chiuse nel 2011.  

Nell’estate del 2014, in piena operazione del Donbass, Prigozhin chiede al ministero della Difesa terreni per l’addestramento di “volontari” privi di legami con l’apparato ufficiale ma da poter usare nelle guerra di Mosca. “L’ordine viene da Papa”, aveva affermato allora, come ricordano i suoi interlocutori, usando uno dei soprannomi usati per parlare del Presidente, come ha reso noto il Guardian. Gli vengono concessi terreni a Molkino, nel sud del Paese, dove venne eretta una struttura che si presentava come una colonia per bambini.  

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