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Economia

CercaOfficina.it nuovo aumento di capitale da 1.7 mln di euro per la digital company

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(Adnkronos) – Nuovo round di investimento per la digital company CercaOfficina.it, leader in Italia nella digitalizzazione del settore della riparazione e manutenzione auto nel mondo Automotive, Mobility e Insurance. Dopo quello dello scorso dicembre, la società ha varato un altro aumento di capitale di € 1.7 mln grazie al Lead Investor Azimut Digitech Fund, il fondo venture capital B2B che investe esclusivamente in aziende tecnologiche B2B, gestito da Azimut Libera Impresa Sgr e Gellify in qualità di Advisor, la holding di investimento Mazal Capital e Wing Capital. Questo incremento di liquidità permetterà alla digital company, guidata dal CEO Marco Brusamolino, di aumentare l’investimento in tecnologia, con l’obiettivo di puntare su algoritmi di machine learning e intelligenza artificiale, e di incrementare le assunzioni di nuova forza lavoro. 

“Siamo molto soddisfatti della chiusura di questa operazione così importante -ha dichiarato Marco Brusamolino, CEO di CercaOfficina.it- e della fiducia che ci è stata accordata da Azimut Digitech Fund, GELLIFY, Mazal Capital, Wing Capital e Karim Laribi che hanno partecipato all’aumento di capitale. Questo round rappresenta un ulteriore passo in avanti verso il nostro obiettivo: diventare il solo e unico punto di riferimento per tutti coloro che devono occuparsi della manutenzione e riparazione di un veicolo, fornendo loro una soluzione digitale, personalizzata e immediata. Abbiamo fatto tantissimi progressi in questo ultimo anno, al fine di intraprendere un percorso di educazione al cambiamento di un settore ancora legato ad attività e logiche tradizionali. Ma c’è ancora molto da fare: ecco perché vogliamo investire, ancora di più, nella tecnologia – dal machine learning all’intelligenza artificiale e nel capitale umano, affinché le nostre piattaforme continuino ad essere leader in Italia di un settore sempre più digitale e smart.”. Con il tempo, la società ha sviluppato sempre di più la propria attitudine tech, affiancando a CercaOfficina.it – che si rivolge ad automobilisti e autoriparatori – altre due piattaforme digifleet e digiclaims rivolte al mondo Fleet e Insurance, con l’obiettivo ultimo di digitalizzare tre interi settori: automotive, mobility e insurance.  

“Siamo lieti di supportare realtà innovative che apportano valore aggiunto in settori tradizionalmente offline quali l’automotive e la manutenzione auto. L’operazione di investimento su CercaOfficina.it è il primo passo verso un percorso win-win in cui la condivisione del nostro know-how tecnologico sarà funzionale all’avvio di percorsi di automazione digitale dei processi dell’azienda con l’obiettivo di potenziare la sua expertise tecnologica, la competitività strategica e confermarla quale realtà di riferimento del mondo Automotive, Mobility e Insurance”, dichiara Gianluigi Martina, COO & Industry Leader Resources di Gellify. La piattaforma CercaOfficina.it permette di ricevere in tempo reale preventivi personalizzati e prenotare online un appuntamento per il proprio veicolo; la piattaforma digifleet riduce tempi e costi con una gestione in outsourcing degli interventi di una flotta aziendale e/o in car sharing; infine, la piattaforma Insurtech digiclaims digitalizza i processi di claims management e minimizza i tempi di liquidazione dei sinistri. 

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Economia

La Sec pronta a colpire Coinbase, cade il castello delle criptovalute?

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(Adnkronos) – Un avviso formale, che preannuncia una citazione in giudizio per aver violato le leggi sullo scambio di titoli. Si chiama tecnicamente ‘Wells notice’. Coinbase, la più grande piattaforma di criptovalute degli Stati Uniti, è nel mirino della Sec, l’autorità americana che vigila su Wall Street.  

La notizia fa immediatamente scendere le quotazioni e mette in allarme tutto il mondo delle criptovalute. Perché Coinbase è stata considerata finora ‘un luogo sicuro’ dove scambiare la moneta cripto, una sorta di avamposto che dopo la quotazione del 2021 sembrava messo al riparo perché chiamato a rispettare le regole. Ora è proprio la violazione delle regole che viene contestata. In particolare, quelle sugli asset digitali quotati, oltre al servizio di staking Coinbase Earn e Coinbase Wallet. Le rassicurazioni arrivate, i prodotti e i servizi “continueranno a funzionare normalmente come sempre”, rischiano però di non bastare.  

Il Ceo Brian Armstrong, prima in una serie di tweet e poi rimandando a un lungo comunicato, reagisce rivendicando di essere nel pieno della legalità. “Dicci le regole e noi le seguiremo. Indicaci un percorso per la registrazione e registreremo le parti della nostra attività che devono essere registrate. Nel frattempo, gli Stati Uniti non possono permettersi che le autorità di regolamentazione continuino a minacciare gli attori dell’industria delle criptovalute per aver fatto le stesse cose legali e conformi che hanno sempre fatto”.  

Questo approccio “ingiusto”, aggiunge Armstrong, “porterà solo l’innovazione, i posti di lavoro e l’intero settore all’estero”. Fondamentalmente, insiste, “siamo la stessa azienda che eravamo il 14 aprile 2021 quando siamo diventati una società per azioni alla fine del lungo processo con la stessa Sec”. Per questo, “rimaniamo fiduciosi nella legalità dei nostri beni e servizi e, se necessario, andremo a processo per difendere la chiarezza che abbiamo sempre sostenuto e per dimostrare che la Sec semplicemente non è equa e ragionevole quando si pronuncia sui beni digitali”. 

E’ possibile che ci sia un problema di ‘interpretazione’ o la volontà di una stretta anche rispetto a posizioni già assunte. Ma una cosa è certa, se dovesse cadere Coinbase, sarebbe concreto il rischio di un crollo dell’intero castello delle criptovalute, già in crisi di credibilità e di risultati da mesi. (di Fabio Insenga) 

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Economia

Cambiamento del clima, le dieci proposte di Asvis per il Pnacc

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(Adnkronos) – Adottare subito politiche incisive e coerenti per affrontare le conseguenze della crisi climatica, approvando una legge sul clima e accelerando l’approvazione e l’attuazione del Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (Pnacc) su cui è in corso una consultazione pubblica, avviata dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase). E’ quanto emerge dal Policy brief dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (Asvis), dal titolo ‘Dieci proposte sul Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici’, presentato oggi alla stampa dal direttore scientifico dell’Asvis Enrico Giovannini, in cui si sottolinea l’estrema gravità della situazione (il 28% del territorio nazionale mostra evidenti segni di desertificazione, il 94% dei Comuni è a rischio dissesto idrogeologico, il 42% dell’acqua potabile viene disperso dalle reti idriche) ed evidenzia come gli interventi per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici siano decisivi per guidare la transizione dell’Italia verso un modello di sviluppo sostenibile. 

Il Policy Brief illustra concrete raccomandazioni per migliorare il Pnacc, valorizzando le specificità dei territori, delle comunità e delle filiere produttive. “Il Pnacc è uno strumento fondamentale per integrare le politiche nazionali e locali per lo sviluppo sociale ed economico con la tutela dell’ambiente e va approvato il prima possibile – sottolinea Enrico Giovannini, che evidenzia la necessità di migliorarlo “completando, con un’urgenza rapportata alla gravità della situazione, le analisi di rischio e di vulnerabilità su tutto il territorio nazionale e rendendolo operativo al più presto, evitando rinvii a processi attuativi complessi e lunghi, che svuoterebbero il Piano della necessaria operatività”.  

Il Pnacc, redatto dal Mase con il supporto scientifico dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) e del Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (Cmcc), va finalizzato il prima possibile, in piena coerenza con il nuovo Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (Pniec), che il governo deve predisporre entro giugno. “Le diverse azioni e strategie di lotta e di adattamento alla crisi climatica – aggiunge Enrico Giovannini – devono essere integrate con tutti gli altri strumenti di pianificazione delle politiche, anche alla luce della recente modifica della Costituzione che introduce tra i principi fondamentali quello della tutela dell’ambiente nell’interesse delle future generazioni. Per questo il governo deve approvare quanto prima anche la nuova Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile, indispensabile per assicurare la coerenza delle politiche per l’attuazione dell’Agenda 2030 dell’Onu per lo sviluppo sostenibile”. 

L’Asvis raccomanda di migliorare il Pnacc “definendo una gerarchia delle priorità delle misure di adattamento e prevedendo incentivi per le azioni di delocalizzazione di insediamenti civili e industriali a rischio. Vanno poi privilegiate le soluzioni nature based specialmente nella rigenerazione delle aree urbane, lungo le coste e lungo i percorsi dei fiumi e dei torrenti, e definite meglio le regole, i ruoli e soprattutto le responsabilità della governance del Piano, precisando compiti, responsabilità e finanziamenti delle amministrazioni regionali e locali. Il settore assicurativo andrebbe coinvolto per l’implementazione di politiche di trasferimento del rischio e per la condivisione delle perdite finanziare collegate ai danni climatici, passando da politiche occasionali di risposta a singoli episodi di danni climatici a una strategia pluriennale di anticipazione e gestione del rischio. Va poi aumentata la capacità delle amministrazioni locali di realizzare politiche di adattamento, rafforzata la partecipazione della società civile e delle parti sociali nel disegno delle misure e nell’aggiornamento del Piano, e previsto l’avvio di percorsi di formazione di quadri e di tecnici, soprattutto della pubblica amministrazione, per la lotta ai cambiamenti climatici”.  

“Per affrontare la crisi climatica – conclude Enrico Giovannini – bisogna arrivare al più presto all’approvazione di una Legge per il clima, al pari di quanto fatto da altri Paesi europei che hanno già adottato politiche di mitigazione dei cambiamenti climatici, come previsto dalla Legge europea del 2021, indirizzando al meglio gli ingenti finanziamenti nazionali ed europei disponibili, a partire da quelli per le politiche di coesione per il periodo 2021-2027”. 

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Finanza

Borsa Milano oggi, Piazza Affari azzera le perdite: rally di Inwit

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(Adnkronos) – Le principali piazze finanziarie europee hanno chiuso la giornata con variazioni minime. Piazza Affari dopo un’apertura negativa ha recuperato le perdite registrando -0,15% a 26.482 punti. Il sentiment rimane dominato dall’aumento di 25 punti base dei tassi di interesse comunicato nella riunione Fed di ieri, e dalla prospettiva di un picco al 5,1% nel 2023. Lo spread tra Btp e Bund tedeschi si attesta a 185 punti base con un rendimento del titolo decennale al 4,05%. 

Il listino principale di Piazza Affari registra una seduta brillante per Inwit (+5,21% ) che secondo alcune indiscrezioni potrebbe essere oggetto di un’offerta da parte del fondo di private equity Ardian. In evidenza tra le utilities Terna (+2,71%) e Snam (1,76%). Ottime performance anche per Beghelli (9,17%), Eukedos (7,23%) e MondoTV (6,93%), che continua il recupero dopo il crollo dei giorni scorsi. 

Il comparto bancario scambia invece sotto la parità con Banco Bpm che segna la peggior performance di seduta a -3,01%. Spicca anche il ribasso di Industrie De Nora che, dopo la diffusione dei dati di bilancio 2022 e la revisione delle stime al 2025, registra una perdita del 4,82%. Chiusura negativa anche per Diasorin (-2,52%), Tenaris (-2,25%), Nexi (-2,03%) e Bper Banca (-1,83%). (in collaborazione con Money.it) 

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Economia

Siccità, Coldiretti: Produzione agricola a rischio, soprattutto mais e riso

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(Adnkronos) – “Siamo particolarmente preoccupati se la situazione non dovesse cambiare nelle prossime settimane perché rischiamo di perdere una maggiore produzione agricola di quanto se ne è già persa nel 2022, quando il danno economico sulla filiera fu di 6 miliardi di euro. E visto che nel 2023 c’è una riduzione delle precipitazioni del 30% rispetto al 2022”. E’ l’allarme lanciato da Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, interpellato dall’Adnkronos sull’emergenza siccità.  

“I settori che rischiano di più sono il comparto cerealicolo con anche le fienagioni necessarie per gli allevamenti e l’ortofrutticolo – aggiunge precisando che in questa stagione si sta seminando il mais e il riso, laddove si stima che ci sarà per il riso una riduzione della coltivazione di 8mila ettari perché in assenza di disponibilità di acqua nelle fasi irrigue molti agricoltori decideranno di puntare su qualcosa di alternativo che richiede meno acqua”.  

“Ma questa tendenza comporta il rischio anche – sottolinea Prandini – in termini della qualità dell’aria perché un ettaro di mais in Italia equivale a un ettaro di foresta amazzonica in termini di capacità di assorbimento di CO2”. Quanto a possibili soluzioni Prandini sollecita: “serve un investimento volto a trattenere l’acqua piovana visto che oggi se ne riesce a trattenere solo l’11% di quella che cade. E la soluzione è la realizzazione di 1.000 bacini di accumulo. Ma la cosa importante sarebbe partire con i primi 100 nei prossimi anni con una buona portata di trattenimento dell’acqua piovana e lo sviluppo anche dell’idroelettrico”. “Questa soluzione darebbe due risvolti – prosegue Prandini – mettere in sicurezza il paese anche rispetto al dissesto idrogeologico e dall’altro lato creare un meccanismo di aumento di produzione di energie rinnovabili”. Inoltre la nomina di “un commissario se ha poteri speciali sia legati all’emergenza in atto ma soprattutto per la programmazione di interventi futuri è di fondamentale importanza” ragiona Prandini in merito alle misure allo studio del governo, in seguito alla riunione della cabina di regia a Palazzo Chigi.  

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Economia

Poste: soluzioni innovative per i pagamenti digitali grazie agli studenti dell’International MBA del Politecnico di Milano

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(Adnkronos) –
Gli studenti del Master International FT MBA del Politecnico di Milano hanno collaborato con PostePay per sviluppare una soluzione innovativa per il Mobile POS, il servizio che permette agli esercenti convenzionati di accettare pagamenti con carta tramite l’utilizzo di uno smartphone o di un tablet, collegato via bluetooth ad un apposito dispositivo, e incassare direttamente sul conto associato al servizio.  

La collaborazione ha visto coinvolti alcuni studenti del Politecnico, allievi dell’International Full Time MBA, il Master riservato a professional internazionali che, insieme ad un team di professionisti del business dei pagamenti di PostePay, si sono cimentati in un progetto per ampliare la diffusione del Mobile POS anche tramite l’utilizzo di reti terze, esercenti con punto vendita fisico e digitale, per i quali il servizio offrirebbe opportunità di business molto vantaggiose. 

Il progetto si colloca nell’ambito delle politiche aziendali volte promuovere un ponte di collegamento tra l’azienda e il mondo accademico, per incentivare lo scambio e la condivisione delle conoscenze, stimolare creatività e innovazione. 

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Economia

EY accelera servizi strategy and transactions con 5 nuovi partner in Italia

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(Adnkronos) – In linea con la strategia globale di crescita e consolidamento dell’area strategy and transactions (sat), EY Italia annuncia l’ingresso negli ultimi due mesi di cinque nuovi partner: Alessio Agostinelli, Andrea Cacciapaglia, Nicola Cavallo, Francesco Sgobio e Vincenzo Tortorici. 

“Siamo orgogliosi di dare il benvenuto a cinque nuovi partner che ci aiuteranno ad accelerare la crescita di EY in Europa e Italia, potenziando la nostra presenza nelle aree di strategy, value creation e corporate finance. In questa fase di trasformazione per EY continuiamo a coniugare la crescita interna dei nostri professionisti, con l’inserimento di rilevanti profili dal mercato, facendo leva sull’attrattività del nostro modello di business. Questo consente di porci sempre più in maniera efficace a supporto dei nostri clienti, per supportarli nei loro percorsi di trasformazione”, commenta Massimo Antonelli, ceo di EY in Italia e coo di EY Europe West. 

“Sono felice di dare il benvenuto nel team ad Alessio, Andrea, Nicola, Francesco e Vincenzo. La loro vasta esperienza sarà fondamentale in un momento in cui, più che mai, i clienti hanno bisogno della nostra consulenza per compiere grandi passi trasformativi, ridefinire il proprio purpose, investire sulla trasformazione e continuare a innovare in un mercato in rapida evoluzione”, sottolinea Andrea Guerzoni, EY global vice-chair – strategy and transactions.  

Marco Daviddi, strategy & transactions markets leader Europe West, strategy & transactions leader Italy, EY osserva: “Dal 2020 ad oggi, strategy and transactions in Italia è cresciuta con una media annua di oltre il 20%. Questo è avvenuto grazie a un mix di investimenti sui nostri talenti e di nuovi ingressi; sono infatti 21 i nuovi Partner nominati negli ultimi 3 anni e, grazie agli ingressi degli ultimi mesi abbiamo ulteriormente rafforzato le aree strategy, value creation, corporate finance e M&A – sempre più centrali per l’agenda trasformativa – e la nostra capacità di supportare fondi e imprese in tutto il ciclo di vita degli investimenti”. 

Per effetto di questi ingressi sale a quasi 500 (di cui 40 partner) il numero dei professionisti del team Strategy and Transactions di EY in Italia. Vincenzo Tortorici, Senior Partner nel team Strategy & Transactions di EY in Italia, afferma: “Sono orgoglioso di unirmi a EY e sono fermamente convinto di poter capitalizzare un modello pienamente compatibile con le specificità del mercato e dell’economia reale italiani e con le esigenze dei clienti, in quanto imperniato sulle esperienze di un network globale, su specialismi verticali implementativi e su un presidio dell’agenda strategica dei vertici d’impresa in sinergia con gli aspetti operativi della gestione”. 

A seguire i profili. Alessio Agostinelli entra in EY Parthenon come Partner del team Strategy. Laureato in economia aziendale alla Liuc di Castellanza, vanta una lunga esperienza di consulenza strategica nel settore Consumer e in particolare nei settori Packaged Goods e Retail. Nel mondo Retail, in particolare, ha lavorato con diversi clienti sia nel mondo food sia nel mondo non-food e, grazie al suo bagaglio di competenze di settore, ha collaborato anche con diversi fondi di Private Equity. Agostinelli entra in EY con l’obiettivo di potenziarne ulteriormente l’efficacia nei servizi di strategy, value creation, con una chiara focalizzazione sui settori RCP e Private Equity.  

Andrea Cacciapaglia entra in EY in qualità di Partner del team lead advisory M&A. Con una ventennale carriera nel Corporate Finance, ha maturato esperienze rilevanti nel settore dell’Investment Banking in operazioni di M&A e capital markets, in contesti italiani e internazionali, con un rilevante track record nel settore Private Equity, Consumer Goods & Retail e nell’attività M&A mid cap. Con il suo ingresso, EY rafforza ulteriormente le proprie capacità e competenze nel Corporate Finance, con l’obiettivo di assistere aziende e fondi di Private Equity nella definizione di opzioni strategiche e nell’origination ed execution di operazioni straordinarie. 

Nicola Cavallo entra in EY Parthenon in qualità di Partner del team Strategy. Dopo la laurea in Economia e Finanza presso l’Università Bocconi di Milano, ha sviluppato un percorso professionale dapprima nel settore dell’Investment Banking in realtà internazionali e successivamente nel settore della consulenza strategica. Questo ha consentito a Cavallo di maturare una vasta esperienza nell’analisi degli aspetti strategici e finanziari connessi con operazioni di investimento e disinvestimento, operando a supporto di istituzioni finanziarie, fondi e investitori istituzionali. Con il suo ingresso in EY, si rafforzano il presidio sul Private Equity e sui servizi di business e commercial diligence. 

Francesco Sgobio entra in EY in qualità di partner nel team valuation modelling economics. Dopo la laurea in Economia Aziendale presso l’Università Bocconi di Milano, Francesco ha maturato inizialmente esperienze nel settore della consulenza. Al termine di un’esperienza manageriale condotta in una primaria compagnai assicurativa in qualità di Responsabile Vendite, Sgobio è tornato all’attività consulenziale con un approccio innovativo e una forte expertise nell’applicazione di dati e advanced analytics al miglioramento delle performance del business. Con il suo ingresso, EY rende ancor più distintiva la propria offerta di servizi consulenziali, attraverso lo sviluppo di approcci data-driven applicati al corporate finance e alle strategie aziendali.  

Vincenzo Tortorici entra in EY in qualità di Senior Partner nel team Strategy & Transactions, rafforzando la capacità di origination, deal making e deal shaping con particolare attenzione al settore private equity e potenziando ulteriormente il patrimonio di relazioni con la C-suite italiana dall’industria ai servizi finanziari.  

Tortorici, che ha conseguito la laurea in Economia e commercio alla Luiss di Roma e un MBA alla Mit sloan school of management, ha 30 anni di esperienza professionale spesi a livello internazionale tra il settore della consulenza strategica, dove ha assistito blue chips e authorities in tre continenti, e il banking, spaziando dall’M&A, al private equity, fino a ruoli di senior management in primari gruppi bancari italiani.  

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Coronavirus

Matteo Lunelli: “Per Tassoni piano ambizioso, portiamo la cedrata nel mondo”

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(Adnkronos) – “Oggi si apre una nuova era per Tassoni. Celebriamo il suo 230esimo compleanno presentando un ambizioso piano di crescita e sviluppo per questo marchio, che è iconico, e che dopo due secoli di storia è entrato a far parte dell’immaginario collettivo del nostro Paese”. Matteo Lunelli è entusiasta. L’imprenditore, amministratore delegato del gruppo Lunelli presidente di Fondazione Altagamma e presidente di Tassoni, racconta con il sorriso sulle labbra il progetto di restyling e rinnovamento della storica azienda, celebre per la sua cedrata, e che oggi punta a trasformare nel “luxury drink italiano per eccellenza”.  

La storia tra Tassoni e il gruppo Lunelli risale al 2021, con l’acquisizione da parte del gruppo, di questa azienda nata nel 1793 a Salò, sulle rive del Lago di Garda. Un’eccellenza del Made in Italy, nella quale Lunelli ha subito intravisto un forte potenziale di crescita e sviluppo. “Tassoni – dice Lunelli all’AdnKronos – è un marchio prevalentemente italiano, venduto in Italia ma crediamo ci sia un grande spazio all’estero, e lì occorrerà narrare e raccontare la cedrata. Abbiamo aperto i contatti a livello internazionale, ci saranno incontri con i distributori in Europa e negli Stati Uniti, dove riteniamo ci sia un grande spazio per Tassoni. Vogliamo posizionarci tra i marchi leader del mercato”. La storia dell’azienda è unica nel suo genere ed è riconosciuta come una delle poche realtà del settore che produce da sempre artigianalmente al suo interno gli aromi, esclusivamente naturali.  

Fiore all’occhiello la cedrata, accompagnata da altre bibite che completano la gamma, come la tonica al cedro, il chinotto bio, il sambuco bio. Rinnovata la linea mixability, con l’ingresso di alcune new entry come la Tonica Superfine, la ginger beer, Soda La Classica e ginger ale. Oltre a un’importante novità, il Distilled Dry Gin, la cui ricetta nuova nasce dalla collaborazione con Bruno Vanzan, tra i barman più richiesti a livello internazionale. “Alcune cose non cambiano e non cambieranno mai – assicura Lunelli – come ad esempio la ricetta segreta della nostra cedrata, che custodiano gelosamente, il legame con il territorio del Lago di Garda, che abbiamo addirittura voluto rafforzare, perché Tassoni è a Salò dal 1793 e ci rimarrà sempre. E ancora, la naturalità degli ingredienti, il saper fare artigianale, che è uno dei segreti di Tassoni. Ma ci sono tante novità: una nuova identità visiva, che vuole essere più contemporanea e una nuova gamma, che prevede nuove referenze e nuove bibite che abbiamo studiato con il supporto del nostro mastro erborista di Tassoni. Inoltre, entriamo nella nuova gamma per mixability, un mercato estremamente promettente”.  

L’obiettivo è valorizzare la tradizione Tassoni ma in chiave contemporanea. “Il claim che abbiamo scelto è ‘Il lusso di osare’ – spiega Lunelli – e racchiude la volontà di un’azienda che vuole osare e avere coraggio di innovare nel rispetto della tradizione”. Il rilancio del mito Tassoni guarda anche a nuovi consumatori “in parte più giovani – sottolinea Lunelli -. In generale vogliamo portare Tassoni sempre più in Italia e nel mondo come il luxury soft drink per eccellenza. Questa è la sfida”.  

Da quando Tassoni è entrata a far parte dell’universo Lunelli di passi in aventi ne ha fatti parecchi. “Siamo molto soddisfatti di questa acquisizione – evidenzia Lunelli -. Rispetto al 2020, anno del Covid, l’azienda si è ripresa molto bene e ha registrato una crescita importante. Nel 2020 il fatturato era di 8,5 milioni di euro, abbiamo chiuso il 2022 a circa 12,5 milioni e questa crescita ci ha portato a superare i livelli del 2019. Pensiamo ci siano grandi opportunità”. Tassoni è coerente pienamente con la filosofia del gruppo Lunelli di creare un gruppo dell’eccellenza del bere italiano, “perché ha valori di grande qualità, legami con il territorio, valori comuni a tutti i brand del nostro gruppo” evidenzia Lunelli, convinto che “da qui partirà una lunga avventura in Italia e nel mondo”. (di Federica Mochi) 

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Economia

Riforma fiscale, i giovani imprenditori cattolici: ora il patto per l’equità intergenerazionale

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(Adnkronos) – “Il disegno di legge di delega per la riforma fiscale è l’occasione per questo governo di dare finalmente una risposta alle nuove generazioni, da tempo scomparse dai radar della politica, ed intervenire anche sulla crisi più drammatica del nostro Paese, quella demografica”, lo sottolinea in una nota Benedetto Delle Site, presidente nazionale del Movimento Giovani dell’Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti (Ucid), l’associazione che riunisce i manager e gli imprenditori cattolici. “La riforma complessiva del fisco sarà un banco di prova – continua Delle Site – si tratta di un’occasione straordinaria per il governo di scommettere davvero sul futuro dell’Italia attraverso quello che noi chiamiamo un patto per l’equità intergenerazionale”. 

“I dati dell’ISTAT sul crollo delle nascite in Italia, che rischia di compromettere nei prossimi anni il sistema di welfare, i consumi e gli investimenti; i dati di Infocamere e di Cerved sul calo dell’imprenditoria under 35, a danno dei livelli occupazionali, dell’innovazione e della competitività della nostra economia, sono la risultanza, oltre che di un clima culturale sfavorevole alla nuova vita e alla gioventù – incalza il presidente dei giovani imprenditori cattolici – anche dell’irrilevanza delle nuove generazioni nella ponderazione delle politiche pubbliche. Il taglio della pressione fiscale annunciato, in quest’ottica rischia di perdere efficacia: essere distribuito indistintamente alla più ampia platea possibile di beneficiari senza tenere in considerazione l’impatto asimmetrico che prima la pandemia e poi la crisi energetica hanno avuto sui giovani, sfavorendoli in ogni ambito”. 

“La denatalità e la fuga di cervelli all’estero, dove spesso è più facile fare impresa, sono il nostro tallone d’Achille. L’Italia – denuncia ancora Delle Site – continua ad essere un ecosistema sfavorevole per un giovane che, rischiando, provi a intraprendere scontrandosi con una selva di costi fissi, pressione fiscale e contributiva, burocrazia, un vero freno per l’imprenditoria giovanile, viceversa l’assunzione di maternità e paternità viene rinviata nel tempo anche per l’assenza di un vero welfare dedicato alla tutela della vita nuova e della vita giovane. Nessuno sembra rendersi conto che l’assenza di una linea d’investimento importante sulle nuove generazioni non è più sostenibile e finirà per rivelarsi contraria al bene comune”. 

“La nostra proposta per il governo Meloni – conclude il presidente nazionale dei giovani dell’Ucid – è un patto per l’equità intergenerazionale nelle politiche pubbliche, sostenendo le nuove forme di welfare messe in campo in modo innovativo da molte imprese, e andando a incrementare specificatamente per famiglie e imprenditori under 35 i vari benefici, siano essi bonus o detrazioni fiscali e crediti di imposta. Questo nella prospettiva di assicurare a tutti i giovani una libera assunzione di paternità e maternità nel rispetto della propria età fertile anche in considerazione del fatto che una famiglia che si apre presto alla vita ha maggiori possibilità di andare oltre il primo figlio. Quindi per sostenere l’imprenditoria e l’occupazione giovanile. Tale intervento sul fisco è realizzabile a costo zero, senza provocare ulteriori oneri per lo Stato, con una lieve riduzione dell’intensità di bonus e detrazioni dall’attuale fiscalità generale: ci rivolgiamo al governo, in vista della prossima finanziaria, affinché inizi a lavorare in tal senso”. 

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Economia

Balmain lancia la sua nuova collezione NFT

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(Adnkronos) – Il 2023 della finanza decentralizzata si è aperto con un profluvio di partnership e progetti, che lasciano ben sperare sul futuro del comparto. L’alta moda, in particolare, è ormai presente in forze sui mercati digitali, grazie a marchi del calibro di Yves Saint-Laurent e Louis Vitton. 

Balmain, maison parigina, ingrosserà le fila della delegazione. Il marchio ha infatti annunciato il lancio della sua nuova collezione NFT a tema sneakers, che sarà abbinata a 130 scarpe fisiche. Gli utenti potranno aggiudicarsele sborsando 1500 dollari. 

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Economia

Polygon e Immutable insieme nel Web3

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(Adnkronos) – Il legame tra gaming e settore fintech è sempre stato stretto, con le piattaforme sempre pronte a coinvolgere i più giovani. L’ultima ad aggiungersi alla lista è la blockchain di Polygon, tra le più autorevoli del comparto, che ha recentemente annunciato di aver siglato un accordo con Immutable. La partnership prevede il lancio di Immutable zkEVM, una nuova struttura dedicata agli sviluppatori di giochi a trazione Web3. A darne notizia è stata Polygon stessa, attraverso il suo account Twitter. 

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