Cronaca
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Caso Cospito, gup Roma dispone rinvio a giudizio per Delmastro: andrà a processo
Udienza fissata per il 12 marzo, il sottosegretario alla Giustizia: "Non me lo aspettavo. Non ho dato carte a Donzelli, ho risposto a una sua domanda"
Andrà a processo il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, accusato di rivelazione di segreto d’ufficio in relazione al caso dell’anarchico Alfredo Cospito. Il gup di Roma Maddalena Cipriani ha disposto il rinvio a giudizio nei confronti di Delmastro, presente oggi in aula a piazzale Clodio, fissando il processo per il 12 marzo.
La procura di Roma, nel corso dell’udienza preliminare di questa mattina aveva chiesto invece il non luogo a procedere per il sottosegretario. Il giudice ha inoltre respinto la richiesta di costituzione di parte civile avanzata da quattro parlamentari del Pd.
All’udienza preliminare si è arrivati dopo che lo scorso luglio il gip Emanuela Attura aveva disposto l’imputazione coatta non accogliendo la richiesta dei pm che avevano invece sollecitato l’archiviazione ritenendo l’esistenza oggettiva della violazione ma che non ci fossero prove sull’elemento soggettivo ovvero che Delmastro fosse consapevole dell’esistenza del segreto.
Il sottosegretario: "Non me lo aspettavo"
"Non mi aspettavo il rinvio a giudizio, sono pronto a dimostrare a mia innocenza davanti al giudice del merito. Andrò a giudizio serenamente", ha commentato, ospite di Stasera Italia su Rete 4, il sottosegretario alla Giustizia. Le carte? "Assolutamente non sono secretate, c'è una circolare non una legge che stabilisce la limitata divulgazione, inviata dal capo del dap ai suoi sottoposti la legge prevede quali siano atti segreti, non una circolare", ha spiegato ancora. "Non ho dato carte a Donzelli, ho risposto a una sua domanda, non potendomi trincerare dietro a una segretezza che non c'era", ha poi ribadito.
"Sono fiero di quello che ho fatto, di non avere tenuto sotto silenzio un fatto di una gravità inaudita, che terroristi anarchici in combutta con criminali mafiosi tentassero un attacco al 41 bis. C'è qualcosa che viene prima: il servizio vero dell'Italia che è l'attacco frontale alla criminalità organizzata", ha detto ancora. Lo rifarebbe? "Assolutamente sì', ha risposto Delmastro.
La difesa: "Confidavamo in decisione diversa"
''Confidavamo in una decisione diversa perché c’erano tutti i presupposti per una sentenza di non luogo a procedere’’. Così l’avvocato Giuseppe Valentino, difensore del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, dopo la decisione del gup di Roma Maddalena Cipriani.
Da Pd mozione di sfiducia per Delmastro
"Abbiamo chiesto la calendarizzazione della mozione di sfiducia per il sottosegretario Delmastro. Dopo il rinvio a giudizio, vorremmo capire perché sia stato difeso da autorevoli esponenti del governo, come il ministro Nordio", fa sapere Chiara Braga, capogruppo Pd, al termine della capigruppo alla Camera.
Non solo. I dem chiedono anche che il ministro della Giustizia Carlo Nordio a "chiarire, dopo il rinvio a giudizio del sottosegretario Delmastro per rivelazione del segreto d’ufficio, per quale ragione in Parlamento coprì le sue condotte utilizzate dal suo compagno di partito Donzelli per diffamare parlamentari dell’opposizione".
Cucchi (Avs), 'Nordio revochi deleghe e Delmastro si dimetta
A chiedere le dimissioni di Delmastro è anche la senatrice dell’Alleanza Verdi e Sinistra Ilaria Cucchi, vicepresidente della commissione Giustizia del Senato. "Come volevasi dimostrare il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro ha spifferato notizie riservate, che non dovevano essere per alcun motivo divulgate. Il rinvio a giudizio del sottosegretario - sottolinea - è la conferma di quanto diciamo da tempo. Il ministro della Giustizia Nordio gli revochi le deleghe, perché non può più occuparsi del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria. A questo punto Delmastro non può rappresentare le Istituzioni: si dimetta".
Fazzolari: "Inconsueto rinvio a giudizio dopo richiesta pm di non procedere"
"Credo sia inconsueto il rinvio a giudizio per Delmastro dopo la richiesta di non procedere da parte del Pubblico ministero", rileva con l'Adnkronos Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario di Fratelli d'Italia a Palazzo Chigi con delega all'Attuazione del programma e fedelissimo di Giorgia Meloni. Al Pd, che ha chiesto una mozione di sfiducia per Delmastro, Fazzolari risponde: "I dem hanno tutto il diritto di presentare una mozione di sfiducia, è nelle loro possibilità. Ma ovviamente la sfiducia a Delmastro finirà in un nulla di fatto, perché il sottosegretario otterrà la piena fiducia da parte del Parlamento".
Foti a Pd: "Dimissioni Delmastro? Sarà nulla di fatto"
Alla mozione del Pd replica anche Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera: "Siamo disponibili a discuterla anche domani, ma i megafoni della Schlein stiano tranquilli che cadrà in un nulla di fatto, avendo il Sottosegretario la piena fiducia del Parlamento. Siamo, da ultimo, fieri di aver difeso il 41bis dagli attacchi dei terroristi anarchici e da Alfredo Cospito, per proseguire il percorso di lotta alla criminalità organizzata".
Lupi: "Rinvio a giudizio non è una condanna"
"Il rinvio a giudizio non è una condanna, come la storia insegna, ma l'opposizione, troppo spesso, lo dimentica". Afferma laconico il capo politico di Noi moderati, Maurizio Lupi.
Crosetto e l''opposizione giudiziaria': "Non parlavo di casi specifici"
A chiarire che non si riferiva al caso Delmastro quando ha lanciato l'allarme "opposizione giudiziaria" al governo, è all'Adnkronos il ministro della Difesa Guido Crosetto. "Io parlavo di tutt'altro, di una questione di principio non di casi specifici...".
Cronaca
Digiuno sì o no contro il cancro? Berrino: “Oggi...
Cresce l'interesse per la ricerca sull'impatto della restrizione calorica su malattie come il cancro
"Oggi noi mangiamo assolutamente troppo, mangiamo esageratamente. Siamo affetti da obesità, da diabete, da patologie croniche legate al cibo E per tutti va bene ridurre l'apporto calorico giornaliero". L'interesse anche della ricerca scientifica per la restrizione calorica "è cresciuto negli anni". Lo spiega all'Adnkronos Salute l'epidemiologo Franco Berrino, che approfondisce da anni il ruolo dell'alimentazione nella salute umana e gli stili di vita associati alle malattie croniche. Di ricerche sul digiuno e sulla restrizione calorica ne sono state condotte tante, evidenzia.
Ultimo progetto quello annunciato ieri, coordinato dall'Istituto nazionale tumori (Int) di Milano, Breakfast 2: uno studio di 2 anni che arruolerà circa 150 donne dai 18 ai 75 anni, coinvolgendo 12 centri del Paese, per valutare gli effetti della restrizione calorica - confrontata con un'alimentazione sana e bilanciata, ma non restrittiva - sulle pazienti candidate a ricevere un trattamento chemio-immunoterapico pre-chirurgico contro il tumore al seno triplo negativo.
Il trial è il primo del suo genere è permetterà di chiarire non solo l'impatto della restrizione calorica sul tumore, rispetto a uno schema dietetico differente, ma consentirà anche di analizzare come il 'simil-digiuno' influenza gli esiti delle cure farmacologiche. "Pur non conoscendone i dettagli - osserva Berrino - ritengo sia importante finalmente esplorare questi aspetti". Il razionale degli studi che indagano sulla restrizione calorica e sull'impatto sui tumori "è quello di ridurre la disponibilità di glucosio - perché le cellule tumorali hanno un enorme bisogno di glucosio - per ridurre lo stato infiammatorio. La restrizione calorica ha questi due effetti: riduce la glicemia e lo stato infiammatorio".
In generale, continua Berrino, "da più di 100 anni si sa che riducendo il cibo che diamo agli animali questi vivono di più, si ammalano meno di cancro e di malattie di cuore. Gli ultimi grandi studi condotti su questo fronte hanno puntato a ridurre del 20-25% la quantità di cibo" somministrata agli animali. "Quello che si è osservato è che" questi modelli animali "dimezzano il rischio di infarto e di cancro e azzerano il rischio di diabete". Che lezione trarre dalla scienza? "Io dico: fidiamoci, mangiamo un po' meno. E non mangiamo i cibi 'spazzatura', ma scegliamo alimenti naturali". Come applicare nella propria routine le suggestioni che arrivano dalla scienza? "Se io dovessi dare un consiglio pratico, la linea che suggerirei è: colazione abbondante, pranzo giusto e cena leggera".
Quando si parla genericamente di digiuno, si fa riferimento a diversi schemi alimentari, come spiega anche l'Airc sul suo sito approfondendo il tema 'digiuno e cancro'. Le evidenze scientifiche più solide - si legge - riguardano tre forme di digiuno: la dieta 'mima-digiuno', che prevede un basso apporto calorico (100-1.100 Kcal giornaliere) e di proteine (9-11%), ma elevato in grassi (44-46%) per i giorni 1-5 della settimana; la restrizione calorica, che prevede la riduzione giornaliera dell'apporto energetico (-20/-40%) ottenuto tramite un minore apporto di tutti i macronutrienti (ma non di vitamine e sali minerali); il digiuno intermittente, che richiede di fare attenzione a quando si mangia, ampliando la finestra temporale in cui non si introducono alimenti nel proprio organismo. Quelli che esplorano questo approccio, puntualizza Berrino, "sono studi su fattori di rischio, non sulla mortalità".
In generale, strategie alimentari 'speciali' richiedono attenzione, e il supporto di esperti. Cosa si può fare proprio nella vita di tutti i giorni? "Come buona abitudine di vita va bene ridurre l'apporto calorico giornaliero, soprattutto alla sera", seguendo uno dei detti preferiti dall'esperto: "Colazione da re, pranzo da principe e cena da povero".
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Fiorucci (Roma Tre): “La memoria va tenuta sempre...
“La memoria non deve diventare museale o rinchiusa in una teca, deve diventare militante e spronarci ogni giorno a non dimenticare che la democrazia va mantenuta, si ricostruisce giorno dopo giorno”. Parla Massimiliano Fiorucci, Rettore Università Roma Tre che ha conferito la Laurea Honoris Causa in Lingue e letterature per la didattica e la traduzione a Enriqueta Estela Barnes de Carlotto, presidente dell’Associazione delle “Abuelas de Plaza de Mayo”.
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“Napoli sepolta da cenere dopo eruzione”, la tv...
Ingv: "Informazione non basata sui dati". Il sindaco Manfredi: "Brutto film di fantascienza"
Napoli sepolta sotto 30 centimetri di cenere dopo un'eruzione ai Campi Flegrei. Un allarme immotivato, innescato da un documentario di una tv svizzera che delinea uno scenario tanto apocalittico quanto fantasioso. Dall'Ingv al sindaco di Napoli, nelle ultime ore si susseguono le dichiarazioni per disinnescare il caso.
Cosa dice l'Ingv
"I Campi Flegrei sono la più grande caldera urbanizzata attiva nel cuore del continente europeo. A partire dal 2005 è interessata dal fenomeno bradisismico che causa il sollevamento del suolo, terremoti ed emissioni fumaroliche. La caldera è monitorata da un sistema di monitoraggio multiparametrico continuo. Tutti i dati forniti da tale sistema, al momento, non mostrano evidenze dell’imminenza di una eruzione vulcanica, tantomeno di grandi proporzioni", la posizione dell'Ingv, in una nota del presidente Carlo Doglioni, della direttrice Dipartimento Vulcani Ingv Francesca Bianco, del direttore dell’Osservatorio Vesuviano dell’Ingv Mauro A. Di Vito.
Il prodotto offerto dalla tv svizzera è "una informazione non basata su dati, e che ignora completamente tutte le importanti attività scientifiche e di pianificazione che hanno visto, e ancora vedono, scienziati e Protezione Civile lavorare fianco a fianco per gestire al meglio delle conoscenze la pericolosità vulcanica ed il relativo rischio di una delle aree più antropizzate al mondo".
"Sviluppare un racconto che mette insieme quanto avvenuto nelle due più devastanti eruzioni che hanno sconvolto i Campi Flegrei (Ignimbrite Campana, avvenuta circa 40.000 anni fa, e Tufo giallo Napoletano, avvenuto circa 15.000 anni fa) con quanto sta avvenendo in questa fase bradisismica è solo un esercizio di sfoggio di grandi effetti speciali per chi realizza documentari, e una cancellazione di anni e anni di condivisione di dati e informazioni da parte di chi ne scrive enfatizzando l’allarmismo - precisa l'Ingv - Tutto ciò non ha alcun senso scientifico e, soprattutto, è un'informazione dannosa che sfrutta il sensazionalismo e raccoglie l’attenzione dello spettatore-lettore terrorizzandolo".
Il sindaco Manfredi: "Brutto film di fantascienza"
Altrettanto netta la posizione del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. "Un documentario di fantascienza, un brutto film: si descrive uno scenario di 40 mila anni fa, con probabilità che si possa ripetere vicina allo 0, sono solo sensazioni senza base scientifica che però fanno danni su popolazioni dell’area flegrea e sulla percezione di sicurezza nei nostri territori", dice il primo cittadino a margine del Festival Euromediterraneo dell'Economia (Feuromed) in corso a Napoli.
"Stigmatizzo questo modo di fare giornalismo, il bradisismo sotto controllo, sono stati intensificati i controlli su base del decreto legge approvato in Parlamento, il mio appello è siate vigili, tranquilli, il fenomeno esiste, esiste da millenni, essere preparati", aggiunge il sindaco di Napoli.