Connect with us

Economia

Carburante, prezzi gasolio e benzina in rialzo in Italia oggi

Published

on

Q8 ha aumentato di un centesimo al litro i prezzi consigliati della verde

(Foto Fotogramma/Ipa)

Prezzi di benzina e diesel in rialzo oggi in Italia. Continua invece discesa dei prezzi dei carburanti gassosi, con il Gpl sotto i 74 centesimi al litro, il metano a 1,49 euro/kg e il Gnl poco sopra 1,3 euro/kg. Stando alla consueta rilevazione di Staffetta Quotidiana, Q8 ha aumentato di un centesimo al litro i prezzi consigliati della benzina.

Queste sono le medie dei prezzi praticati comunicati dai gestori all’Osservatorio prezzi del ministero dello Sviluppo economico ed elaborati dalla Staffetta, rilevati alle 8 di ieri mattina su circa 18mila impianti: benzina self service a 1,826 euro/litro (+2 millesimi, compagnie 1,830, pompe bianche 1,818), diesel a 1,665 euro/litro (+1, compagnie 1,671, pompe bianche 1,653). Benzina servito a 1,962 euro/litro (+1, compagnie 2,005, pompe bianche 1,880), diesel a 1,805 euro/litro (+1, compagnie 1,849, pompe bianche 1,718). Gpl servito a 0,738 euro/litro (-2, compagnie 0,749, pompe bianche 0,725), metano servito a 1,490 euro/kg (-6, compagnie 1,499, pompe bianche 1,482), Gnl 1,316 euro/kg (-41, compagnie 1,318 euro/kg, pompe bianche 1,315 euro/kg).

Questi sono i prezzi sulle autostrade: benzina self service 1,897 euro/litro (servito 2,150), gasolio self service 1,750 euro/litro (servito 2,016), Gpl 0,852 euro/litro, metano 1,581 euro/kg, Gnl 1,281 euro/kg.

In base ai contenuti di questo articolo, potrebbero interessarti i seguenti argomenti:

Sbircia la Notizia Magazine unisce le forze con la Adnkronos, l'agenzia di stampa numero uno in Italia, per fornire ai propri lettori un'informazione sempre aggiornata e di alta affidabilità.

Economia

Landini: “Il 7 ottobre via a mobilitazione, stop solo se cambiano politiche”

Published

on

Il leader della Cgil: "Gravissimo attacco politico" nei confronti del sindacato da un esecutivo "che ha paura di chi non la pensa come lui. Saremo noi a tenervi sotto controllo"

Maurizio Landini - Fotogramma

Cgil sul piede di guerra contro le politiche del governo. Ad annunciare una mobilitazione che “non finirà fino a che non produrrà risultati e il governo non accetterà di cambiare le proprie politiche”, è il segretario nazionale Maurizio Landini ribadendo l’obiettivo del sindacato che il 7 ottobre prossimo riunirà oltre 200 tra associazioni laiche e cattoliche in difesa della Costituzione.

“Le condizioni stanno peggiorando – denuncia Landini – ed è un’angoscia. Non passa giorno che non ci sia un morto sul lavoro, la situazione non è più accettabile e siamo stanchi di esprimere solidarietà ai familiari, serve cambiare i modelli e sistemi con cui si lavora e produce. Basta appalti, basta precarietà, il governo deve cambiare questo quadro”, elenca ricordando come con l’ultima manovra si siano reinseriti i voucher, esteso i contratti a termine, cancellato il reddito di cittadinanza, tagliato il Ssn, “e ora parlano di autonomia differenziata. Cosa dobbiamo aspettare ancora? E’ il momento – scandisce – di invertire questa tendenza: serve aumentare i salari ma soprattutto fare una riforma fiscale che è all’opposto di quanto si sta discutendo in Parlamento”, elenca. E ammette: “Non lo so se raggiungeremo un risultato ma sono sicuro che se non lo facciamo nessuno lo farà al nostro posto. Serve dignità e coraggio per provare a cambiare la situazione”.

Quindi attacca: “Questo governo ha paura sia della manifestazione del 7 ottobre che delle varie mobilitazioni che stanno crescendo in tutto il Paese ma anche di tutti quelli che non la pensano come loro”, afferma denunciando la considerazione secondo cui il sindacato è tenuto sotto controllo dal governo.

“C’è un attacco politico contro la Cgil e contro il suo segretario. Un fatto gravissimo, mai successo prima”, denuncia. “Con molta pacatezza sappiamo che la storia parla per noi. E vogliamo ribaltare il concetto: con i nostri 5 milioni di iscritti, con la manifestazione del 7 siamo noi che vigiliamo sul governo, su quello che fa o non fa, per difendere gli interessi dei lavoratori. Ci troviamo in una situazione così difficile come mai, i temi stanno venendo al pettine tutti allo stesso momento. E davanti a un quadro così complesso il governo che fa? Il più grande partito di maggioranza decide di fare un’interpellanza, usando ricostruzioni sommarie e indiscrezioni giornalistiche a cui il governo in 2 giorni ha dato risposta perché, ha detto, deve vigilare. Un fatto gravissimo, mai successo prima con cui si cerca di delegittimare il sindacato”, dice riferendosi alla vicenda innescata dal licenziamento dell’ex portavoce Cgil, Massimo Gibelli.

Quindi attacca “gli incontri finti” tra governo e sindacati, “anche in quello di oggi sull’inflazione non c’è nessuna novità. Si annuncia un possibile accordo dove i soggetti possono scegliere se aderire o meno ma questa inflazione è determinata dall’aumento dei profitti e dalla speculazione. Bisogna quindi aumentare i salari in modo strutturale – insiste Landini – confermare il taglio del cuneo contributivo. Ed è il momento di detassare gli aumenti contrattuali, agire sui trasporti pubblici locali e affrontare il tema della casa”.

“Il governo dimostra di non essere capace di affrontare nessuno dei problemi sul tavolo: stanno raccontando che il nostro problema si risolve chiudendo i porti e le frontiere. Dicono: attenti, il vostro problema sono quelli che scappano dall’Africa. Stanno cercando di far passare il messaggio che il problema sono le persone come noi che scappano da guerre e carestia…Ma poi si scordano che ci sono 5 milioni di italiani che vivono all’estero…e i giovani italiani che ogni anno vanno via dall’Italia sono sempre più di quelli che arrivano nel Paese. Per questo non dovrebbero chiudere i porti ma gli aeroporti per non far fuggire i giovani italiani che si spostano all’estero alla ricerca di un salario dignitoso”.

Continue Reading

Economia

Furia Landini, attacco politico al sindacato: “Esecutivo teme chi non la pensa come lui”

Published

on

(Fotogramma)

(di Alessandra Testorio) Archivia ogni diplomazia il leader Cgil Maurizio Landini e sferra un attacco frontale al governo. Dopo una settimana in cui il sindacato è finito sotto i riflettori della stampa e delle polemiche legate alla vicenda del licenziamento dell’ex portavoce, Massimo Gibelli, e la riorganizzazione della comunicazione interna a Corso Italia, il segretario generale decide di rispondere colpo su colpo. E in una conferenza stampa convocata dopo l’assemblea aperta della Fiom non usa mezzi termini per denunciare “l’attacco politico” cui è sottoposto il sindacato da parte di un governo “che ha paura di chi non la pensa come lui”.

“Questo governo ha paura sia della manifestazione del 7 ottobre che delle varie mobilitazioni che stanno crescendo in tutto il Paese. Ma soprattutto ha paura anche di tutti quelli che la pensano diversamente”, dice. Un vero e proprio “attacco contro la Cgil e il suo segretario per delegittimare il sindacato. Un fatto gravissimo, mai successo prima”, denuncia ancora Landini mettendo in fila i veri problemi del Paese a cui il governo non da risposta mentre “in appena due giorni si affretta a rispondere ad una interpellanza di Fratelli d’Italia che usa ricostruzioni sommarie e indiscrezioni giornalistiche che cercano di delegittimare il sindacato”: precariato, inflazione, lavoro povero e salari inadeguati, tagli al servizio sanitario nazionale, cancellazione del reddito di cittadinanza, autonomia differenziata.

E al ministro del Lavoro, Marina Calderone che aveva assicurato come il dicastero di via Veneto “vigilerà” sulla vicenda Gibelli, Landini risponde ribaltandone la prospettiva: “saremo noi a vigilare sul governo, su quello che fa e non fa e a difendere gli interessi dei lavoratori e dei nostri 5 milioni di iscritti”. E si comincerà, ribadisce, dalla mobilitazione del 7 ottobre prossimo in difesa della Costituzione, che avvicina a grandi passi quello sciopero generale cui pensa da tempo Corso Italia in mancanza di risposte del governo su fisco, pensioni e salari, nella prossima manovra finanziaria. Una mobilitazione, ammonisce ancora , “che non finirà fino a che non produrrà risultati e fino a che il governo non accetterà di cambiare le proprie politiche e di avviare un confronto e una mediazione vera con i lavoratori”.

Ma il percorso resta accidentato vista la bocciatura da parte della Cgil anche dell’ultimo incontro a palazzo Chigi, oggi, con il ministro Urso sugli interventi anti-inflazione. “Continuano gli incontri finti: si annuncia un possibile accordo con i produttori e la grande distribuzione dove i soggetti possono scegliere se aderire o meno. Si devono invece aumentare i salari in modo strutturale, confermare il taglio del cuneo contributivo, detassare gli aumenti contrattuali, agire sui trasporti pubblici locali e affrontare il tema della casa”, ripete ancora annunciando peraltro anche il ricorso al Tar, con allegata richiesta di sospensiva, contro la rivisitazione effettuata dal governo, sui dati Inps, con cui ha limato la rappresentanza di corso Italia all’assemblea Cnel che a breve si troverà a discutere di salario minimo. “Hanno tolto la rappresentanza a Cgil Cisl e Uil per darla a sindacati che non hanno iscritti, non hanno rappresentanza”, commenta ribadendo come sulla partita del salario minimo sia il governo “a dover sciogliere il nodo”, non il Cnel “che non si può sostituire all’esecutivo e al Parlamento”.

E tornando alla vicenda innescata dal licenziamento dell’ex portavoce, Massimo Gibelli Landini chiarisce: “Gibelli non ha partecipato ad una ridefinizione strategia della comunicazione Cgil ma è stato assunto con qualifica di caporedattore nel 2012 dopo che nel 2003 si era dimesso. Assunzione decisa dal segretario di allora. Nella riorganizzazione fatta in questi mesi abbiamo ritenuto che il ruolo di portavoce non fosse più necessario e quindi che si potesse arrivare alla soppressione della funzione nel rispetto delle leggi del contratto giornalisti”, risponde a chi sottolineava l’uso da parte del sindacato del nuovo articolo 18 a lungo combattuto dalla Cgil. “Si è parlato di jobs act ma non c’entra proprio nulla. C’è la legge 108 sulle associazioni a cui non si applica l’articolo 18. Abbiamo letto ricostruzioni un po’ fantasiose. Pensiamo che i problemi del paese siano altri e che questi processi sommari non funzionano così come non funzionano le interpellanze fatte a uso e consumo dal partito di maggioranza per spostare l’attenzione dai problemi veri del paese. Noi non abbiamo nulla da nascondere”, conclude.

E non si fa attendere la replica del ministro del Lavoro, Calderone: le dichiarazioni del governo, dice in una nota, “sono state rese in risposta ad un atto di sindacato ispettivo e dunque nel rispetto della prerogative del Parlamento”.

Continue Reading

Economia

Mediobanca, Delfin prepara lista minoranza: punta su 5 consiglieri

Published

on

L'assemblea il 28 ottobre prossimo

Piazzetta Cuccia (Fotogramma)

‘Quota cinque’: dovrebbe essere questo il numero che consentirà di scongiurare una rottura nel Cda di Mediobanca che l’assemblea è chiamata a rinnovare il 28 ottobre prossimo. Tanti, infatti, sono i consiglieri che Delfin, azionista con il 19,8% di Piazzetta Cuccia, intenderebbe presentare con la sua lista di minoranza. Una linea considerata più morbida per la quale, secondo fonti finanziarie, la holding lussemburghese avrebbe deciso di optare in vista della scadenza che si avvicina a grandi passi del 3 ottobre prossimo per la presentazione delle liste.

Il passaggio da una lista a cinque da una lista di sette viene considerato non di poco conto. L’eventuale maggioranza in assemblea di una lista lunga con 7 candidati determinerebbe una spaccatura nel Cda con una situazione in cui un investitore finanziario arriva ad avere un peso del 50% con potenziali impatti sull’implementazione del piano industriale, approvato e apprezzato dal mercato. Insomma, si rileva, il numero sette appariva come espressione di una prova di forza con il conseguente rischio di uno scontro che avrebbe ‘spaventato’ i mercati.

Nondimeno, se Delfin con questa scelta sembrerebbe disinnescare questo rischio, anche una lista dei cinque consiglieri vuole essere un segnale forte con la quale intende giocare un ruolo primario in questa partita, proponendo nomi di peso nel board: tra i nomi che circolano c’è quello Vittorio Grilli, ex ministro dell’Economia e presidente di Jp Morgan in Italia. Il suo nome, in realtà, era circolato nei giorni scorsi quando Delfin puntava sul cambio alla presidenza, all’insegna della discontinuità, e quello di Grilli veniva annoverato nella rosa dei potenziali presidenti di garanzia. Richiesta, come noto, respinta al mittente da Piazzetta Cuccia perché non in linea con le regole e con gli standard di governance delle società quotate e delle banche sistemiche vigilate.

Gli altri nomi di cui si parla sono quelli di Flavio Valeri, presidente di Lazard in Italia; di Jean-Luc Biamonti, presidente di Covivio, partecipata di Delfin; Sabrina Pucci, già consigliere di amministrazione di EssilorLuxottica e di Generali; di Sandro Panizza, ex responsabile rischi di Generali. Altro nome quello di Victor Massiah, banchiere di lungo corso, ex ad di Ubi Banca.

Se la tensione sembra allentarsi, grande rimane la suspence in vista della partita assembleare. L’altro ieri Mediobanca ha varato la lista del consiglio di amministrazione con la riconferma di Alberto Nagel ad e Renato Pagliaro presidente. La lista proposta è composta da 15 amministratori, tanti quanti ne dovrà eleggere l’assemblea, ma solo 12 saranno destinati a essere eletti qualora la lista del Cda risultasse la più votata. Di questi 12 oltre un terzo sono new entry che sostituiscono i consiglieri non ricandidabili per sopraggiunti limiti di età (75 anni). Erano i posti che il Cda aveva offerto ai due soci Delfin e Caltagirone prima che le trattative naufragassero quando Delfin, nell’ultima proposta inviata lo scorso 12 settembre, aveva reiterato una serie di richieste che il Comitato Nomine che si è riunito lunedì e il Cda di mercoledì di Mediobanca hanno valutato non essere in linea con la governance di una banca quotata sistemica.

Continue Reading

Coronavirus

Angelini, Urso: “Eccellenza italiana che coniuga etica, sostenibilità e ricerca”

Published

on

Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy durante la visita allo stabilimento Fameccanica di Angelini Industries per la presentazione delle nuove linee di sviluppo industriale

“Abbiamo attivato, presso il nostro dicastero, per la prima volta, un tavolo congiunto con il ministero della Sanità con cui stiamo puntando sul settore farmaceutico, un settore che è diventato strategico a livello globale e che è destinato soltanto a crescere. Ci sono nostre imprese leader, come Angelini, che già producono e competono nel mondo”. Così il ministro delle Imprese e del Made in Italy a San Giovanni Teatino, in provincia di Chieti, durante la visita allo stabilimento Fameccanica di Angelini Industries per la presentazione delle nuove linee di sviluppo industriale.

“Questa – ha sottolineato il ministro – è un’azienda d’eccellenza, che ha anche un profondo sentimento sociale come ha dimostrato durante la fase acuta del Covid, durante la pandemia, quando, per prima, è riuscita a produrre qui le mascherine e macchine per realizzarle. Un’azienda etica e sostenibile: coniugare l’eticità dell’impresa e la sostenibilità sociale con l’alta innovazione e la ricerca, quindi con la robotica, e con la meccanica è importantissimo”.

Continue Reading

Economia

Affitti brevi, ipotesi decreto? “Provvedimento non è saltato”

Published

on

Caramanna (Fratelli d'Italia): "Il testo sarà pronto a giorni"

Turisti in città


Affitti brevi, in arrivo il decreto e non il disegno di legge? Il provvedimento sul tema “non è saltato” e dovrebbe essere pronto a giorni. A fare il punto il deputato di Fratelli d’Italia Gianluca Caramanna, responsabile nazionale del dipartimento Turismo del partito.

“Non è vero che il decreto legge sugli affitti breve è saltato. Da quel che mi risulta, il testo sarà pronto a giorni. Si tratta di un decreto molto importante per la regolamentazione di un settore che in questi anni ha vissuto nel più completo far west. Apprezziamo, inoltre, che non sia un decreto che va a limitare il settore, come invece accade in altre città del mondo, ma pone regole a tutela dei proprietari e dei turisti che potranno godere di un appartamento a norma, dotato di tutti i requisiti previsti dalla legge”, spiega. “Il provvedimento, rivolto alle 12 città metropolitane, aiuterà a contrastare l’abusivismo attraverso il codice identificativo nazionale”.

In attesa dei prossimi step, il quadro ruota attorno alla bozza del provvedimento strutturato in 8 articoli con l’obiettivo di “fornire una disciplina uniforme a livello nazionale nonché di contrastare il fenomeno dell’abusivismo nel settore, definisce i principi in materia di locazioni per finalità turistiche”.

Nel testo messo a punto dal ministro Daniela Santanché si introduce l’obbligo del Codice identificativo nazionale, altrimenti detto Cin che va a soppiantare il Cir, quello regionale laddove sia stato adottato. Un presupposto fondamentale per “assicurare la tutela della concorrenza, della sicurezza del territorio e per contrastare forme irregolari di ospitalità”.

Ma cos’è il Codice identificativo nazionale? Il Cin relativo ad una struttura deve contenere anche l’indicazione del numero di posti letto disponibili secondo quanto dichiarato nella relativa istanza, che viene presentata dal locatore. E con l’assegnazione del Cin il ministero del Turismo inserisce le unità immobiliari destinate alle locazioni per finalità turistiche e le strutture ricettive alberghiere ed extra alberghiere nella banca dati nazionale che è pubblica e liberamente consultabile sul sito istituzionale del Ministero del turismo.

Chi lo possiede è quindi autorizzato a tutti gli effetti a esercitare tale attività tanto è che “i soggetti che gestiscono portali telematici hanno l’obbligo di indicare, negli annunci pubblicati nei propri portali, il Cin dell’unità immobiliare”. Un obbligo stringente visto che colui che fosse privo del Cin può subire una sanzione pecuniaria da 800 euro a 8.000 euro.

Tra le principali novità, salvo modifiche, la definizione della durata minima del soggiorno che viene fissata ad un minimo di “due notti consecutive”, una norma questa molto attesa dagli albergatori. Il tetto delle due notti si applica però solo nei centri storici dei comuni capoluoghi delle città metropolitane, un perimetro di applicazione, dunque, che sembrerebbe abbastanza circoscritto. Chi dovesse contravvenire al rispetto del limite dei due pernottamenti, con una locazione concessa per una sola notte, sarà punito con multe da 1.000 a 5.000 euro.

Una vera e propria ‘stretta’ riguarda il numero degli appartamenti in quanto “il regime fiscale per gli affitti brevi svolti per finalità turistiche possono riguardare non più di due appartamenti”, altrimenti si presume che l’attività venga svolta in forma imprenditoriale e scatta un’altra forma di tassazione. Tra gli altri ‘paletti’ imposti per legge anche il fatto che l’unità immobiliare deve essere ubicata “in un luogo diverso da quello di residenza della parte conduttrice”.

Altro punto nodale potrebbe riguardare l’obbligo di riscossione della tassa di soggiorno, che fino ad oggi non riguardava gli affitti brevi ma solo alberghi e B&B e verrebbe esteso anche “ai soggetti esercenti attività di intermediazione immobiliare e di gestione di portali telematici qualora abbiano incassato il canone o il corrispettivo”, “nonché ai contratti di albergo, alloggio, o comunque diversamente denominati, conclusi con le strutture ricettive alberghiere ed extra alberghiere”.

Non è trascurabile la definizione di regole per “chiunque eserciti l’attività di locazione per finalità turistiche in forma imprenditoriale, direttamente o tramite società che svolgono attività di intermediazione immobiliare ovvero di gestione di portali telematici” che viene soggetto, anche ai fini fiscali, alla disciplina generale dell’imprenditore, nonché all’obbligo di segnalazione certificata di inizio attività presso lo sportello unico per le attività produttive (Suap) del comune del territorio in cui viene svolta l’attività, pena l’irrogazione di una sanzione pecuniaria da euro 2.000 ad euro 10.000 euro.

Continue Reading

Economia

Angelini, in Nordamerica realizzerà impianto automazione industriale e robotica

Published

on

“Nei prossimi 5 anni, a fronte di contratti già acquisiti, sarà realizzato un nuovo stabilimento in Nordamerica dedicato all’automazione industriale e alla robotica. Esso, una volta a regime, occuperà 250 addetti e affiancherà il sito storico di San Giovanni Teatino”. Lo riferiscono fonti di Fameccanica, ossia Angelini Technologies, a San Giovanni Teatino (Ch), dove oggi è atteso il ministro Adolfo Urso.

Con oltre 1.300 macchine consegnate in tutto il mondo, oltre 200 milioni di fatturato nel 2022, un export che rappresenta quasi il 90 per cento del fatturato totale e oltre 600 dipendenti nelle tre sedi produttive, Fameccanica progetta e sviluppa tecnologie, robotica e servizi per la produzione industriale di prodotti di largo consumo, packaging sostenibili e servizi digitali dedicati all’ottimizzazione dei processi produttivi, con una attenzione alla sostenibilità e all’innovazione. I macchinari progettati e realizzati sono oggi in funzione in 57 Paesi del mondo. Dal 1975 progetta macchinari per la produzione industriale di prodotti igienici monouso: assorbenti, pannolini, detersivi monodose . “Tra i progetti più innovativi recentemente sviluppati – si spiega – vi è Greenpackt, un nuovo sistema integrato e brevettato, che consente di industrializzare e automatizzare la produzione di confezioni sostenibili per detersivi monodose, lavorando al contempo su macchina e packaging”.

Continue Reading

Economia

Angelini Industries, impianto di S.Giovanni Teatino cuore pulsante della multinazionale

Published

on

Lo stabilimento di San Giovanni Teatino (Ch) di Angelini Technologies e Fameccanica è il cuore pulsante della multinazionale, che ha sedi anche in Cina a Shanghai e negli Usa, a West Chester Ohio. Il sito in provincia di Chieti occupa 34mila metri quadrati. Qui ci sono 530 dei 600 dipendenti che l’azienda ha in Italia; oltre 200 sono ingegneri e si occupano di ricerca e sviluppo, di progettazione hardware e software e di produzione. Il 70% dei lavoratori è abruzzese.

Continue Reading

Economia

Angelini Industries si rafforza in tecnologia industriale: investimenti in Italia e Usa

Published

on

Gli investimenti saranno finalizzati al potenziamento del business tradizionale legato alla realizzazione di macchine industriali nel settore hygiene e allo sviiuppo di una nuova area di business

Angelini Industries, gruppo industriale attivo nei settori della salute, della tecnologia industriale e del largo consumo, con 5.800 dipendenti in 21 Paesi e 2 miliardi di euro di fatturato, annuncia, oggi, nella sede italiana di San Giovanni Teatino, a Chieti, un impegno fino a 600 milioni di euro, tra investimenti e risorse dedicate nei prossimi 5 anni, per lo sviluppo della divisione tecnologia industriale.

Angelini Technologies conta di raddoppiare nel quinquennio l’attuale fatturato che è pari a 200 milioni di euro. Gli investimenti riguarderanno, appunto, Angelini Technologies, divisione che, attraverso la società controllata Fameccanica opera nella tecnologia industriale, con oltre 600 dipendenti in Italia e in Usa e in Cina e oltre mille brevetti depositati. Gli investimenti saranno finalizzati al potenziamento del business tradizionale legato alla realizzazione di macchine industriali nel settore hygiene (beni come pannolini e assorbenti) e allo sviliuppo di una nuova area di business, robotica e automazione industriale, prevalentamente applicata alla logistica della distribuzione organizzata e dell’e-commerce.

Continue Reading

Economia

Bankitalia, parte il ‘mystery shopping’: controlli in incognito agli sportelli

Published

on

Gli incaricati si presenteranno in incognito presso alcuni sportelli bancari chiedendo informazioni e assistenza su prodotti e servizi bancari

Uno sportello bancario

La Banca d’Italia avvia un ‘esercizio pilota’ di mystery shopping. Gli incaricati dell’esercizio si presenteranno in incognito presso alcuni sportelli bancari chiedendo informazioni e assistenza su prodotti e servizi bancari. Lo comunica Bankitalia in una nota. ”Il potere di svolgere verifiche di mystery shopping -si ricorda- è stato attribuito alla Banca d’Italia di recente. Esso si affianca a quelli già esistenti per rafforzare il ruolo dell’Istituto nell’azione di tutela dei clienti di banche e società finanziarie”.

Il mystery shopping, spiega palazzo Koch, ”è una tecnica di indagine utilizzata da tempo nel settore privato che, attraverso l’utilizzo di persone che si fingono interessate all’acquisto di prodotti o servizi, verifica la qualità dei servizi offerti, con l’obiettivo generale di migliorare le prestazioni del personale e la soddisfazione della clientela”.

Nell’ambito della vigilanza, il mystery shopping, sottolinea Bankitalia, ”permetterà di meglio esaminare la relazione tra l’addetto allo sportello e il cliente avendo riguardo, ad esempio, alla preparazione del personale, alla rispondenza del prodotto offerto alle esigenze rappresentate dal cliente, alla presentazione e utilizzo della documentazione di trasparenza, al collocamento di prodotti specifici, eventualmente diversi da quelli richiesti dal cliente stesso”. I risultati delle visite in incognito ”potranno rappresentare un contributo all’azione di vigilanza, anche se non daranno autonomamente avvio a procedure sanzionatorie”.

Continue Reading

Economia

Barachini incontra il direttore del People’s Daily della Cina

Published

on

Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’informazione e all’editoria ha ricevuto Yu Shaoliang.

Barachini incontra il direttore del People’s Daily della Cina

Oggi il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’informazione e all’editoria, accompagnato dal Capo del Dipartimento Luigi Fiorentino e dalla consulente strategica Claudia Sartori ha ricevuto nella sede, il Direttore del People’s Daily della Cina, Yu Shaoliang, insieme al suo staff, e alla Ministra plenipotenziaria dell’ambasciata cinese Zheng Xuan. Un’occasione gradita di confronto sui temi dell’informazione e delle nuove sfide globali legate alle nuove tecnologie.

Durante l’incontro sono emerse valutazioni comuni sulla necessità di una costante analisi delle modalità di applicazione dell’intelligenza artificiale in ambito editoriale fra rischi e opportunità, anche in funzione del pericolo ‘fake news’. Così come è stata comune la volontà di proseguire il confronto avviato oggi, attraverso uno scambio di vedute sulla trasformazione dei media tradizionali e la corsa dei media digitali.

Condividendo l’intento di comprendere più a fondo i reciproci sistemi di informazione, oltre che la rapida evoluzione in corso, il Sottosegretario Alberto Barachini e il Direttore del People’s Daily Yu Shaoliang hanno anche posto l’accento sull’importanza di un dialogo fra i due Paesi e i loro popoli.

Continue Reading

Articoli recenti

Post popolari

Il contenuto di questa pagina è protetto.