Connect with us

Ultima ora

Polmonite misteriosa tra bambini in Cina, da Bassetti a...

Published

on

Polmonite misteriosa tra bambini in Cina, da Bassetti a Gismondo: cosa dicono esperti

Bassetti: "Potrebbe trattarsi di un'infezione di stagione". Gismondi: "Incrociamo le dita"

Ospedale in Cina - (Afp)

Epidemia di polmonite dalle cause misteriose si è diffusa nei bambini in Cina. "Ci riporta indietro di quattro anni: era proprio questo periodo quando nel 2019 vennero fuori i primi dati sulle polmoniti atipiche in Cina", sottolinea all'Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del policlinico San Martino di Genova. Un nuovo allarme sanitario arriva dal gigante asiatico, ecco cosa dicono gli esperti.

Matteo Bassetti

"Questa volta la situazione sembra leggermente diversa, nel senso che riguarda soltanto i bambini e un'area particolarmente fredda del Paese. Potrebbe dunque trattarsi di infezioni di stagione, che possono essere virali e batteriche. E' determinante, però, non commettere gli stessi errori del passato. Bisogna che la Cina immediatamente renda trasparenti tutti i dati, compresi campioni respiratori e di tessuto, all'Organizzazione mondiale della sanità", ha detto ancora Bassetti.

Dopo il precedente del Covid, per l'esperto "non è più possibile che su una cosa del genere le informazioni non siano immediate, è fondamentale che la Cina comunichi rapidamente all'Oms che cosa è successo, se siamo di fronte a un microrganismo già noto oppure se si tratta di virus o un batterio sconosciuto, se l'epidemia è semplicemente legata al clima. Insomma è fondamentale - rimarca - che si faccia luce sulla questione nelle prossime ore, magari è semplicemente un focolaio che si risolverà in tempi rapidi, ma dobbiamo saperlo. Non si può pensare di ricommettere gli stessi errori a distanza di quattro anni e tornare indietro".

Maria Rita Gismondo

Il boom di infezioni respiratorie e 'polmoniti misteriose' nei bambini in Cina "mi desta una certa attenzione. Non voglio usare la parola paura", però "dobbiamo certamente incrociare le dita, sperando che questa volta l'Organizzazione mondiale della sanità imponga trasparenza", dichiara all'Adnkronos Salute Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell'ospedale Sacco di Milano.

"Ancora una volta - sottolinea - il pericolo arriva dalla Cina. D'altra parte non ci meravigliamo, visto che, malgrado la terribile pandemia che si è diffusa grazie ai ritardi con cui" le autorità cinesi "hanno comunicato la situazione sanitaria" del Paese all'inizio della pandemia di Covid, in Cina si assiste ancora a un "continuo perdurare di abitudini che ignorano assolutamente le regole dell'igiene". Ricordando "per esempio la costruzione di due enormi grattacieli con allevamento forzato di migliaia, se non milioni, di maiali", sul rischio di nuove minacce epidemiche dal gigante asiatico Gismondo afferma: "C'è da aspettarselo".

"L'altro problema è che dalla Cina non mi aspetto trasparenza", aggiunge la microbiologa, confessandosi "non così fiduciosa" nelle capacità dell'Oms di imporsi, benché l'agenzia ginevrina abbia già chiesto al Paese informazioni dettagliate sui contagi in corso. "Fortunatamente - evidenzia comunque Gismondo - da quello che al momento si sa", nonché "in base all'incremento generale della circolazione di infezioni respiratorie che stiamo avendo anche in Italia, sembrano tutte modeste e certamente non gravi come invece si era presentato immediatamente il Covid". Ciò detto, chiosa l'esperta, "incrociamo le dita".

Fabrizio Pregliasco

Ci può essere un nuovo virus dietro il boom di infezioni respiratorie e 'polmoniti misteriose' che si diffondono nei bambini in Cina? E' "poco probabile, ma ovviamente possibile", risponde all'Adnkronos Salute Fabrizio Pregliasco, virologo dell'università Statale di Milano.

"Le informazioni disponibili ad oggi sono molto frammentate", premette l'esperto. "Diciamo - spiega - che il periodo dell'anno comporta di per sé una facilitazione nella diffusione di malattie respiratorie". In più, "così come accaduto anche da noi nel passato", quando con l'allentamento delle restrizioni Covid "abbiamo osservato nei bambini un incremento di virus respiratorio sinciziale e altri patogeni respiratori", anche in Cina, "che è un po' più indietro perché ha riaperto dopo, queste aumentate infezioni possono starci".

Quanto alla tempestiva richiesta dell'Organizzazione mondiale della sanità alla Cina, di fornire informazioni dettagliate su questi casi, "l'Oms non ha poteri ispettivi - precisa il virologo - però è un buon segno" che stia facendo 'pressing' dopo la lezione della pandemia di Covid-19.

Roberto Burioni

Polmonite nei bambini in Cina, "ignorate gli 'esperti'. Non si sa nulla". Invita alla cautela il virologo Roberto Burioni.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

Salute e Benessere

Malattie rare, Sla: ok del ministero della Giustizia al...

Published

on

La presidente Aisla Massimelli, 'profonda gratitudine per un diritto inalienabile'

Malattie rare, Sla: ok del ministero della Giustizia al diritto comunicazione non verbale

Il ministero della Giustizia ha confermato ufficialmente le conclusioni del Consiglio nazionale del Notariato sul pieno supporto all'interpretazione evolutiva della legge notarile per la comunicazione non verbale. L'annuncio è stato accolto con entusiasmo dalla presidente nazionale dell'Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica (Aisla), Fulvia Massimelli: "La comunicazione è indubbiamente una sfida essenziale per chi convive con la Sla. Aisla esprime profonda gratitudine al Consiglio nazionale del Notariato e al ministero della Giustizia, per il sostegno e l'accoglienza riservati a ciò che rappresenta un diritto inalienabile per ogni individuo, indipendentemente dalla propria salute o dalle proprie abilità. Tale diritto, così come sancito dalla Convenzione di New York sui Diritti delle persone con disabilità, ratificata dall'Italia, è fondamentale e innegabile".

Si tratta - spiega una nota - di un passo avanti che dimostra l'importanza di consentire alle persone con disabilità di partecipare attivamente in transazioni legali. Questo viene equiparato alla comunicazione verbale, consentendo al paziente di comunicare direttamente con il notaio e altri soggetti coinvolti durante la stipula di atti notarili. Nel comunicato del Consiglio nazionale del Notariato si sottolinea che "il ministero, nel suo parere, offre al Consiglio nazionale un supporto totale per collaborare nella realizzazione di un percorso condiviso che potrebbe portare all'elaborazione di una proposta di legge in linea con lo studio che è già stato compiuto". Anche il presidente del Consiglio nazionale del Notariato, Giulio Biino, esprime "piena soddisfazione" per il via libera del ministero. "Il pieno esercizio del diritto alla comunicazione non verbale - sottolinea - aggiunge un tassello importante all'impegno della categoria, da anni attiva su questo tema, per promuovere la tutela dei diritti dei soggetti più fragili".

La battaglia di Aisla per il riconoscimento della comunicazione non verbale è iniziata nel 2015, quando l'associazione ha presentato la proposta al 50esimo Congresso nazionale del Notariato a Milano. Da allora il percorso ha visto la simulazione di atti notarili sfruttando l'uso di strumenti tecnologici, in particolare i Caa (Comunicazione aumentativa alternativa), maggiormente utilizzati dalle persone affette da sclerosi laterale amiotrofica.

Continue Reading

Salute e Benessere

Terapia genica, mRna e le sfide per la medicina del futuro....

Published

on

Dai progetti dell'Istituto Telethon di Pozzuoli al nodo della sostenibilità delle terapie per i malati rari. Gli studi sul taglia e incolla del Dna, ma anche il lavoro per trovare nuove missioni a 'vecchi' farmaci. "Vogliamo spingere per portare l'innovazione fino al paziente"

Alberto Auricchio da metà aprile è il nuovo direttore dell'Istituto Telethon di genetica e medicina (Tigem)

Era fine gennaio 2024 quando sul 'New York Times' veniva raccontata la storia di Aissam Dam, 11enne cresciuto in un abisso di silenzio che aveva potuto sentire la voce del papà per la prima volta, emozionandosi. Affetto da una forma di sordità ereditaria, Aissam è diventato la prima persona a ricevere negli Stati Uniti la terapia genica per questa patologia. Tutto ciò è stato possibile anche perché dall'altra parte dell'Oceano a diverse migliaia di chilometri di distanza - per la precisione in Italia al Tigem di Pozzuoli (Napoli) - un gruppo di scienziati si è messo al bancone del laboratorio e ha studiato un modo per superare uno dei limiti della terapia genica: l'impossibilità per i piccoli vettori virali utilizzati per il 'trasporto' di impacchettare geni di grandi dimensioni per portarli a destinazione dove dovranno correggere il difetto all'origine della patologia.

Fra quegli scienziati c'era anche Alberto Auricchio, che da metà aprile è il nuovo direttore dell'Istituto Telethon di genetica e medicina (il Tigem, appunto). E superare gli ostacoli e le questioni di 'taglia' che impediscono alla terapia genica in vivo di ampliare i suoi orizzonti è una delle scommesse del centro. Insieme a un'altra frontiera su cui si sta "investendo tanto": l'editing genomico, le famose 'forbici molecolari' per il taglia e incolla del Dna. Un ulteriore filone promettente, spiega ancora Auricchio all'Adnkronos Salute, è quello delle ricerche che puntano a trovare nuove missioni per 'vecchi' farmaci, molecole già approvate per le quali al Tigem si studia un riposizionamento. "Abbiamo gruppi di ricerca che si occupano di capire se farmaci già approvati per alcune malattie possano avere un effetto benefico anche in modelli cellulari di malattie genetiche di nostro interesse. E' il caso di alcune malattie del metabolismo che potrebbero beneficiare di alcune di queste piccole molecole di sintesi chimica. Ci sono diversi farmaci al vaglio, ma tre di questi stiamo considerando di portarli avanti, sottoponendoli a delle prove successive con l'eventualità di arrivare poi ai pazienti".

La ricerca in Istituto, racconta Auricchio, è organizzata in tre aree in cui lavorano gruppi di ricerca indipendenti. "Sono programmi che fondamentalmente ripercorrono i passaggi cruciali della ricerca sulle malattie genetiche. La prima area è 'Medicina genomica', e si occupa di comprendere le basi genetiche delle malattie ereditarie di nostro interesse con degli approcci innovativi di omica (genomica, trascrittomica, proteomica). Poi c'è l'area 'Biologia cellulare delle malattie genetiche' che invece si concentra su quali sono i meccanismi che vengono alterati come conseguenza della mutazione genetica in una specifica malattia. Infine, il terzo programma è quello della 'Terapia molecolare'", che si occupa proprio di sviluppare nuove opzioni terapeutiche, "è un programma principalmente di terapia genica ma anche di terapie farmacologiche", illustra l'esperto.

Si comincia dunque identificando la mutazione genetica, poi si studia il meccanismo della malattia, per poi arrivare alla terapia. Questo lo stato dell'arte oggi. "Da medico pediatra esperto di terapia genica ora vorrei poter fare la differenza su un aspetto: quello di spingere sulla parte traslazionale, cioè cercare di fare uno sforzo all'interno dell'istituto per identificare le scoperte fatte all'interno delle prime due aree, che possano avere maggiori possibilità di trasformarsi in terapie e aiutare anche a sviluppare queste terapie fino alle sperimentazioni cliniche", dice Auricchio.

I campi più promettenti in cui si intravede ulteriore sviluppo? "Ce n'è uno che è relativamente recente ma in enorme espansione: l'editing genomico, sul quale anche noi stiamo facendo un investimento ingente", evidenzia. "Crispr-Cas e nucleasi simili possono andare in maniera molto mirata a tagliare il Dna in punti specifici e poi con interventi diversi si può correggere il Dna nel punto in cui è stato tagliato. Questo editing genomico lo definiamo 'in vivo' e anche la terapia genica che noi facciamo è fatta in vivo, cioè direttamente nel contesto di un tessuto di un paziente. Un esempio di questo approccio è l'editing genomico che facciamo per alcune malattie della retina, per alcune forme di cecità ereditarie che prevedono che gli strumenti per l'editing vengano introdotti attraverso dei vettori per terapia genica direttamente nella retina. Stesso discorso per il fegato. Sono i due organi target e i gruppi di malattie sono la cecità ereditaria e le malattie ereditarie del metabolismo".

Per il resto, continua lo scienziato a capo del Tigem "continuiamo a dedicarci alla terapia genica con delle piattaforme innovative. In altre parole, cerchiamo di sfruttare la nostra esperienza per mettere a punto delle piattaforme di terapia genica che superino alcuni ostacoli. Per esempio, il vettore che oggi in terapia genica si utilizza di più in vivo deriva da un virus che si chiama adeno-associato, è molto efficiente e contenuto in vari prodotti già approvati di terapia genica. Ma uno dei limiti di questo sistema - chiarisce - è che si tratta di una piccola particella che non può contenere grossi pezzi di Dna, è come se fosse un piccolo guscio all'interno del quale è difficile fare impacchettare un grosso pezzo di Dna".

Riuscirci è stata una sfida: "Abbiamo messo a punto delle piattaforme che ci permettono di utilizzare il vettore adeno-associato trasportando geni di grosse dimensioni, le stiamo utilizzando in laboratorio ma una in particolare sta per entrare in clinica per una cecità ereditaria. E' una sperimentazione che stiamo portando avanti in collaborazione con l'università Vanvitelli di Napoli e la Fondazione Telethon l'ha data in licenza a un'azienda americana che si chiama Akouos, di Boston", che l'ha già utilizzata per il caso di Aissam e la sordità ereditaria. Quindi questa realtà Usa ha fatto una sperimentazione "utilizzando una piattaforma che noi abbiamo messo a punto".

Trasportare geni di grandi dimensioni è una delle sfide, "non è l'unico limite - precisa Auricchio - però è un limite importante perché chiaramente se la mutazione" problematica su cui intervenire "è in un gene di grosse dimensioni, e se non c'è una maniera per farlo entrare efficientemente nelle cellule per poter restituire la funzione persa, non si riesce a fare la terapia genica".

MRna e forbici molecolari, le promesse di un inedito 'mix' - Dopo essersi guadagnata fama planetaria con i vaccini Covid, la tecnologia dell'Rna messaggero torna sotto i riflettori, in questi giorni, in una veste inedita: alcuni risultati scientifici hanno infatti acceso la speranza per una futura applicazione nelle malattie rare, la speranza che l'mRna possa realizzare la tanto attesa promessa di generare proteine ​​terapeutiche direttamente nell'organismo. Uno scenario esplorato di recente sulla rivista 'Nature' che ha guardato alle prospettive di questa scoperta da Nobel andando oltre i vaccini, ma evidenziando anche le sfide che restano (natura 'fugace' dell'mRna ed effetti collaterali sono quelle accennate). Sul fronte delle malattie rare, ragiona Auricchio, "ci sono due aspetti nei quali la terapia con mRna può essere utile".

Uno di questi in particolare è di interesse anche per gli scienziati del centro, spiega, cioè l'applicazione dell'Rna alle cosiddette 'forbici molecolari' che si usano per correggere il Dna in un preciso punto con un'operazione di taglia e incolla. Questa strategia potrebbe ovviare a un problema. L'ideale sarebbe che queste forbici molecolari quando hanno esaurito il loro compito svaniscano, non siano più operative. L'Rna in questo potrebbe aiutare, sarebbe strategico per un'attivazione 'a tempo'. "Se è un filone promettente? Assolutamente sì e anche noi al Tigem stiamo cominciando a utilizzare Rna con nanoparticelle proprio per l'editing del genoma al quale siamo interessati".

Tornando alle due vie che potrebbe seguire lo sviluppo dell'mRna in ambito di malattie genetiche rare, Auricchio approfondisce: "Da una parte l'mRna può essere utilizzato al posto del Dna. Cioè noi con la terapia genica mettiamo una copia del gene corretto all'interno delle cellule, mentre con la particella lipidica che contiene l'Rna metteremmo l'Rna per quella proteina. Qual è la differenza? Che con la terapia genica, mettendo il Dna, l'espressione della proteina durerà per molti anni o anche a vita. Se invece mettiamo l'Rna questa espressione durerà di meno perché questo verrà tradotto in proteina ma entrambi poi andranno via e non c'è il Dna che supporta la produzione successiva di Rna e proteine".

Questo significa però anche che operazioni di addizione o sostituzione "fatte con Rna per una patologia cronica come le malattie genetiche richiederanno più di una somministrazione. E' un po' un limite rispetto alla terapia genica", riflette Auricchio. Nature riporta il caso di una terapia progettata da Moderna che utilizza la tecnologia dell'mRna per ripristinare la funzione metabolica nelle persone affette da una patologia rara, l'acidemia propionica. Il farmaco che contiene due sequenze di mRna che producono ciascuna parti dell'enzima altrimenti difettoso va somministrato con infusioni ogni 2 o 3 settimane. In un piccolo studio i risultati iniziali appaiono incoraggianti. Andranno ora visti gli esiti di sperimentazioni più ampie.

"L'altro tipo di utilizzo per le malattie genetiche ha a che fare con l'editing del genoma - continua Auricchio - In altre parole se si vuole fare editing genomico e dare Crispr Cas alle cellule per curarle, in vivo o ex vivo che sia, se lo si fa con un vettore virale si avrà Crispr Cas espresso molto a lungo da queste cellule e non è una cosa buona. Perché Crispr Cas è un enzima che una volta che ha fatto la modificazione del Dna, che è una modificazione permanente, potrebbe tranquillamente andar via, scomparire, non c'è necessità che rimanga. Anzi al contrario la sua permanenza potrebbe creare dei danni 'off-target', in contesti che non sono quelli desiderati. Quindi si è pensato che se Crispr Cas lo si dà attraverso Rna questo garantirebbe che venga espresso in una finestra di tempo breve. Per cui fa quello che deve fare e poi l'Rna e la proteina vengono degradati. A mio avviso per le malattie genetiche l'applicazione principe dell'Rna è proprio questa: nel campo del genome editing". Insomma c'è ancora da lavorare, concordano tutti gli esperti. Ma, come afferma su 'Nature' la pioniera delle tecnologia a mRna, il premio Nobel Katalin Karikó, "è un primo passo nella giusta direzione".

Malattie rare e cure a rischio - Ma all'orizzonte non ci sono solo sfide e rebus scientifici. "La sostenibilità dei farmaci per le malattie rare e ultra rare, e in particolare dei prodotti di terapia genica, sta diventando un problema importante per il quale non esiste una soluzione univoca. Da una parte si può intervenire abbattendo i costi dello sviluppo clinico di questi farmaci, dall'altro si possono adottare modelli nuovi a valle dell'approvazione, dopo cioè che un prodotto è andato sul mercato. C'è molta discussione al riguardo, sui modelli da mettere in campo. Gli ingenti fondi messi a disposizione dal Pnrr", Piano nazionale di ripresa e resilienza, "potrebbero essere usati proprio in questa direzione, ma questo è avvenuto solo in parte", spiega Auricchio.

Partiamo dal primo punto, l'abbattimento dei costi di sviluppo: come si fa? "Una possibilità - risponde Auricchio - sono i progetti cosiddetti 'piattaforma', che cioè usano uno stesso approccio, ad esempio lo stesso tipo di vettore per terapia genica, per più malattie contemporaneamente, permettendo di abbattere alcuni costi di sviluppo, seguendo una strategia concordata con le agenzie regolatorie".

"L'altro problema, inaspettato fino a poco fa - continua il direttore del Tigem - è quello osservato in alcuni casi, a valle dell'approvazione, con aziende che dismettono farmaci approvati perché non più sostenibili per loro, considerato il ristretto numero di malati che ne beneficiano. E' stato questo - ricorda - il caso recente di un farmaco di terapia genica che la Fondazione Telethon, in particolare il Tiget, aveva sviluppato per una malattie rara e che è stato dato in licenza ad un'azienda che aveva il compito di produrlo e distribuirlo dopo l'autorizzazione. Questa azienda lo ha poi dismesso e la Fondazione, in maniera coraggiosa ed assolutamente innovativa, si è ripresa in carico il farmaco organizzandone la produzione e distribuzione, e rendendolo quindi disponibile di nuovo ai pazienti. Questa iniziativa ha avuto una grossa risonanza nel mondo scientifico ed anche imprenditoriale. Sebbene la Fondazione stia per seguire lo stesso percorso anche per un secondo prodotto simile, dubito che riesca a farlo per molti altri ancora - osserva Auricchio - essendo una organizzazione non-profit e non un'azienda".

Insomma, il dibattito resta aperto. E per quanto riguarda i finanziamenti alla ricerca, ammette lo scienziato, "la situazione nel nostro Paese non è rosea, l'Italia non è un Paese che investe in ricerca e non offre possibilità di accedere a fondi in maniera programmata e competitiva. Al Tigem siamo fortunati - evidenzia il direttore - in quanto applichiamo a fondi che la Fondazione Telethon ci mette a disposizione dopo una valutazione rigorosa fatta da una commissione internazionale di esperti. Inoltre ci impegniamo nel procurarci fondi esterni, soprattutto provenienti dalla Comunità europea. Negli anni siamo diventati sempre più efficaci in questo senso grazie al nostro Ufficio scientifico che supporta i nostri ricercatori nella stesura dei progetti di ricerca. In particolare i grant della Comunità europea 'a cordata', che prevedono la partecipazione allo stesso grosso progetto di più ricercatori di diverse nazioni europee. Siamo stati anche bravi ad assicurarci i prestigiosi e competitivi fondi dell'Erc (European Research Council): ad oggi al Tigem abbiamo vinto 16 finanziamenti dell'Erc, un numero non comune considerate le dimensioni del nostro istituto".

"Stiamo parlando comunque di fondi adatti a portare avanti ricerca di base e preclinica. Ma non quella ricerca traslazionale, che prevede poi uno sviluppo clinico. In quel caso - conclude Auricchio - bisogna trovare dei modelli diversi. Uno che la Fondazione ha recentemente adottato è la partnership con il fondo di investimento Sofinnova-Telethon che ha selezionato alcune delle ricerche fatte all'interno dell'ecosistema Telethon, principalmente Tigem a Napoli e Tiget a Milano, e ha investito creando delle spin-off, cioè delle piccole biotech che hanno spesso questo obiettivo di portare in clinica alcune delle nostre ricerche più avanzate, utilizzando fondi e competenze che non sono tipici di ambienti di ricerca accademica".

Continue Reading

Lavoro

Formazione, Fondirigenti: 10 milioni di euro per piani su...

Published

on

L’Avviso 1/2024 finanzia piani formativi mirati ad accrescere il mindset e le competenze digitali dei dirigenti per migliorare le performance delle imprese e l’occupabilità del management

Formazione, Fondirigenti: 10 milioni di euro per piani su competenze digitali per competitività impresa

E' dedicato all’innovazione digitale il primo Avviso nazionale dell’anno (Avviso 1/2024) di Fondirigenti, il Fondo interprofessionale leader in Italia per il finanziamento della formazione continua dei dirigenti, promosso da Confindustria e Federmanager. I processi di trasformazione digitale, amplificati dalle recenti evoluzioni delle tecnologie legate all’Intelligenza Artificiale, hanno infatti bisogno di essere presidiati da un management preparato, al fine di garantire significativi impatti in termini di performance per le imprese, di occupabilità dei lavoratori e di risultati aziendali rispetto agli indicatori Esg di sostenibilità. E Fondirigenti ha scelto di concentrare su questo specifico fattore il principale Avviso dell’anno.

“I dati e le ricerche di Fondirigenti - spiega il dg del Fondo Massimo Sabatini - indicano con chiarezza il crescente fabbisogno di competenze manageriali necessarie per governare questi processi, sia per sfruttare le opportunità connesse all’innovazione, sia per far fronte alle insicurezze che rischiano di stravolgere il mercato del lavoro dei prossimi anni. La formazione manageriale può essere uno dei principali strumenti per accompagnare questa trasformazione, che riguarda in maniera trasversale i principali ambiti di funzionamento delle imprese”.

Da qui nasce l’Avviso 1/2024, con il quale il Fondo intende proseguire il percorso intrapreso nel sostegno all’innovazione attraverso la leva formativa, con uno stanziamento complessivo di 10 milioni di euro (per un importo massimo di 12.500 euro ad azienda). Due le macroaree di competenze prioritarie, necessarie a guidare il cambiamento: da un lato le competenze tecnico-gestionali, legate all’utilizzo della tecnologia e della digitalizzazione nei processi e gestione delle relazioni con l’ecosistema dell’innovazione, dall’altro le competenze soft, riguardanti la leadership ed il cosiddetto mindset manageriale, inclusa la capacità di favorire nelle imprese processi di apprendimento organizzativo.

Potranno essere finanziati sia Piani aziendali singoli sia Piani aggregati, in risposta a specifiche esigenze di collaborazione tra settori o filiere. Sono, inoltre, previste premialità per incoraggiare la partecipazione delle piccole imprese che accedono a percorsi di transizione digitale in percentuale minore rispetto alle medie e grandi, e delle imprese delle regioni del Sud che utilizzano la leva formativa in modo ancora troppo limitato, con significativi ritardi nella digitalizzazione e nell’innovazione. In particolare, sono quattro gli ambiti di intervento identificati, tutti caratterizzati dal ruolo chiave della trasformazione digitale: strategie, processi, organizzazione, capacità individuali. I contenuti delle proposte potranno riguardare interventi formativi per sfruttare la leva digitale nei processi di pianificazione e innovazione strategica per la transizione sostenibile in chiave Esg (riduzione dei consumi, efficientamento risorse, sostenibilità ed economia circolare, ecc.), o interventi per innovare i processi produttivi (digital lean, internet of things, business intelligence, big data, marketing 5.0, cybersecurity, ecc.), o ancora interventi per migliorare l’organizzazione del lavoro (progettazione e pianificazione processi lavorativi, recruiting, valutazione delle performance, ecc.) o, infine, interventi per governare le innovazioni tecnologiche e guidare il cambiamento tecnologico attraverso l’innovazione del mindset e la capacità di utilizzare in modo consapevole gli strumenti digitali, tenendo conto anche degli aspetti etici.

“E' un Avviso importante - afferma il presidente Marco Bodini - a cui dedichiamo uno stanziamento di risorse altrettanto importante, per mettere la formazione manageriale al servizio di una delle missioni fondamentali del Pnrr, quella della trasformazione digitale del Paese. Oggi più che mai, in tempi di Intelligenza Artificiale sempre più presente negli investimenti aziendali, ciò che può fare la differenza è un management aggiornato e responsabile, capace di guidare con lungimiranza i processi di innovazione nelle diverse funzioni aziendali”.

La presentazione dei Piani formativi dovrà avvenire attraverso l'Area riservata delle aziende, sul sito di Fondirigenti, a partire dalle ore 12.00 dell’8 maggio 2024 fino alle ore 12.00 del 20 giugno 2024. Il testo integrale dell’Avviso e le Linee guida per la presentazione sono disponibili nella sezione dedicata sul sito di Fondirigenti da cui è possibile registrarsi al webinar nazionale in programma per il prossimo 6 maggio alle ore 15:00 per conoscere le priorità e le caratteristiche dell’Avviso e ricevere indicazioni utili alla partecipazione.

Continue Reading

Ultime notizie

Salute e Benessere2 ore ago

Malattie rare, Sla: ok del ministero della Giustizia al...

La presidente Aisla Massimelli, 'profonda gratitudine per un diritto inalienabile' Il ministero della Giustizia ha confermato ufficialmente le conclusioni del...

Salute e Benessere2 ore ago

Terapia genica, mRna e le sfide per la medicina del futuro....

Dai progetti dell'Istituto Telethon di Pozzuoli al nodo della sostenibilità delle terapie per i malati rari. Gli studi sul taglia...

Lavoro2 ore ago

Formazione, Fondirigenti: 10 milioni di euro per piani su...

L’Avviso 1/2024 finanzia piani formativi mirati ad accrescere il mindset e le competenze digitali dei dirigenti per migliorare le performance...

Ultima ora2 ore ago

Cremlino chiede agli ucraini di lasciare Kharkiv in vista...

Mosca ha lanciato un'operazione mediatica, rilevano gli analisti dell'Isw Il Cremlino ha lanciato un'operazione mediatica per convincere gli ucraini a...

Salute e Benessere2 ore ago

Malattie rare, per la Sma nuove prospettive di cura con...

Già approvata in bimbi con atrofia muscolare spinale di tipo 1 è ora disponibile anche per il tipo 2 I...

Sostenibilità2 ore ago

“Recycle me”, lo spot di Coca-Cola per la...

Lo scopo del nuovo spot sostenibile è l’invito all’azione: “Riciclami” è la scritta sulle lattine che ricorderà al consumatore di...

Immediapress3 ore ago

Milan, una panchina per due: Lopetegui, favorito a 1,85 su...

Roma, 23 aprile 2024 – Cinque giorni da cancellare. Cinque giorni che, forse, potrebbero aver messo la parola fine alla...

Demografica3 ore ago

L’infertilità causa stress coniugale? Lo studio

Ansia, stress e depressione: l’infertilità può causare diversi problemi in una coppia. Nei paesi ad alto e medio reddito, la...

Esteri3 ore ago

Ue, Von der Leyen: “Dal 2020 successo di tutto ma ora siamo...

La presidente della Commissione europea: "Presto il costo dell'energia scenderà" Dal 2020 "abbiamo attraversato l'inferno, ma sotto molti aspetti ne...

Immediapress3 ore ago

Da Olgiate Comasco pellegrini a Monza devoti a San Gerardo

Giovedì 25 aprile la comunità olgiatese rinnova l’antico voto espresso quando, per intercessione del Santo, fu debellato un gravissimo morbo....

Immediapress3 ore ago

Kaspersky presenta Kaspersky Next: la nuova linea di...

Kaspersky introduce la sua nuova linea di prodotti di punta “Kaspersky Next”, combinando un’efficace protezione degli endpoint con la trasparenza...

Cronaca3 ore ago

Milano, preso a calci e pugni in faccia per strappargli...

In manette tre giovani, un italiano, un serbo e un brasiliano. Vittima il titolare di una tabaccheria in centro città...

Immediapress3 ore ago

China Railway Construction Corporation: Breakthroughs in...

BEIJING, CHINA - Media OutReach Newswire - 23 April 2024 - China Railway Construction Corp Ltd. (CRCC, or "the Company")...

Ultima ora3 ore ago

Ucraina, dai blindati alla difesa aerea: ecco il pacchetto...

Il disegno di legge dovrebbe essere approvato già oggi dal Senato e arrivare subito dopo sulla scrivania del presidente Biden...

Ultima ora3 ore ago

Biennale Arte Venezia, installazione divelta dal vento

I vigili del fuoco sono intervenuti in Campo San Martino Poco prima delle 9.30 i vigili del fuoco sono intervenuti...

Ultima ora3 ore ago

Roma, allarme in hotel del centro per esalazioni tossiche:...

Le esalazioni riconducibili al cloro utilizzato per la piscina della spa Paura in centro a Roma, dove un albergo in...

Immediapress3 ore ago

Tosyalı vince il bando per la “Rhine Water Pipeline...

Colonia, 23/04/2024 - Tosçelik Spiral Boru, una delle aziende di successo di Tosyalı, produttore di acciaio di livello internazionale con...

Cronaca3 ore ago

Scuola, precariato, autonomia, contratti le emergenze da...

"Precariato, dimensionamento, autonomia differenziata, contratto, ricercatori, sostegno sono tutte emergenze della scuola che vanno affrontate il più presto possibile e...

Ultima ora4 ore ago

Terremoto oggi a Taiwan, la terra trema ancora: decine di...

Scosse di magnitudo tra 6.3 e 6 nella contea di Hualien Taiwan è stata colpita anche oggi da decine di...

Ultima ora4 ore ago

Belve, Antonella Clerici si racconta: da Barbara...

“In rai? meritavo di essere messa al posto del cavallo”. E su Amadeus: “Coraggioso ad andarsene”. Tra gli ospiti della...