Cronaca
Torino, baby calciatore muore a 12 anni dopo essere stato...
Torino, baby calciatore muore a 12 anni dopo essere stato dimesso dall’ospedale
La Asl: "Avviate le verifiche ma i protocolli sono stati rispettati". Sarà l'autopsia a stabilire le cause del decesso
Un baby calciatore di 12 anni è morto all'ospedale Regina Margherita di Torino dove era arrivato in gravissime condizioni dopo essere stato visitato e dimesso, qualche ora prima, dall’ospedale di Chivasso.
Nelle ore successive le sue condizioni si sono aggravate tanto che il ragazzo è stato trasportato all'ospedale infantile torinese nella serata di ieri dove è andato in arresto cardiaco. A nulla sono valsi i tentativi, durati oltre un'ora, di rianimarlo. Ora a chiarire le cause del decesso toccherà all’autopsia che è stata chiesta dagli stessi sanitari del Regina Margherita.
Intanto, in una nota l'azienda Asl To4, esprime "grande vicinanza alla famiglia e informa che ha immediatamente attivato le dovute verifiche interne. Anche se tali verifiche prevedono qualche giorno di valutazione, da una prima analisi risulta che siano stati effettuati gli accertamenti necessari e siano stati correttamente seguiti i protocolli previsti".
A lutto la società di calcio Gassino-San Raffaele "nella figura di tutto il consiglio direttivo - si legge sulla pagina Facebook - si stringe con forza intorno ai genitori di A.V. nostro giovanissimo atleta classe 2011 che è prematuramente e improvvisamente scomparso questa notte. La tragedia ci ha colpiti profondamente lasciando in tutti noi un profondo dolore e sgomento. Da da tutto il Gassino-San Raffaele alla nostra Valeria e al papà Roberto le più sentite condoglianze e la vicinanza in questo momento immensamente doloroso per la grave perdita”, conclude il club sportivo.
Cronaca
Premio Sarzanini, tra i premiati Antonietta Ferrante...
Il riconoscimento anche al regista Marco Bellocchio
Un premio alla passione e al rigore. La terza edizione del premio Mario Sarzanini, specialista della cronaca giudiziaria morto tre anni fa, è stato assegnato al regista Marco Bellocchio per il film e la serie tv su Aldo Moro, a Francesca Fagnani (nella foto con il direttore dell'Adnkronos, Davide Desario) per le interviste da belva su Rai2; a Fabio Tonacci del quotidiano La Repubblica per i reportage in Israele.
Tra gli otto vincitori del premio patrocinato dall’Ordine dei Giornalisti del Lazio la giornalista dell’Adnkronos Antonietta Ferrante per le agenzie di stampa, Giuseppe La Venia del Tg1 per la tv, Fabiana Cofini (RaiNews.it) per il web, Sara Graziani della Casa internazionale delle donne per la categoria degli uffici stampa e Simone Spetia (Radio24) per la radio.
Cronaca
Mafia, Rando (Pd): “Orgogliosa di Roma Tre che...
‘Importante far capire senso responsabilità’
“Credo che sia una cosa lodevole quando un’università attenziona il fenomeno della mafia e ne dà conoscenza. Dedicare alle vittime delle mafie le aule dell’ateneo, significa dare nome e cognome a delle storie per la cultura della legalità”. Lo ha detto la senatrice del Partito democratico e componente della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, Vincenza Rando, a margine dell’evento ‘Roma Tre contro le mafie’ tenutosi presso l’Aula Magna del Rettorato dell’ateneo romano.
“Io sono orgogliosa di Roma Tre perché è importante far capire il senso di responsabilità”, ha concluso la Senatrice.
Cronaca
Mafia, Borrometi (Articolo21): “Roma Tre ci ricorda...
‘Non giratevi dall’altra parte’
“Io sono veramente contento di essere qui oggi perché ho partecipato lo scorso anno ad un’iniziativa con Paolo Siani, fratello di Giancarlo, nella quale nacque la promessa del Rettore di Roma Tre di intitolare 12 aule alle vittime di Mafia. Sono orgoglioso soprattutto perché, oggi, un liceo di Partinico ha negato l’intitolazione a Peppino Impastato. Oggi Roma Tre ci ricorda quanto è importante la memoria”. Così il presidente di Articolo21, Paolo Borrometi, a margine dell’evento ‘Roma Tre contro le mafie’ tenutosi presso l’Aula Magna del Rettorato dell’ateneo romano.
“Quando 12 anni fa ho iniziato a denunciare la mafia nel mio territorio, mi sono reso conto quanto sia importante che i giornalisti non girino lo sguardo altrove - ha concluso il presidente di Articolo21 - Dobbiamo ricordare che l’articolo 21 della nostra Costituzione non è soltanto il diritto e il dovere del giornalista di informare, ma anche il diritto del cittadino ad essere informato, così da poter permettergli di scegliere da che parte stare".