Economia
A2a, a Brescia 110 mln di investimenti per termoutilizzatore
Grazie a una tecnologia innovativa sarà possibile generare energia termica in più per 12.500 famiglie a parità di rifiuti trattati, riducendo così l’uso del gas per alimentare la rete del teleriscaldamento
Mettere l’energia in circolo, così da non sprecare nulla, recuperando ogni calore di scarto che possa contribuire alla decarbonizzazione del teleriscaldamento della città. Questo l’obiettivo raggiunto da A2a a Brescia attraverso un investimento di circa 110 milioni di euro per rendere il termoutilizzatore ancora più efficiente e sostenibile, di cui 45 destinati agli impianti che consentono un ulteriore taglio delle emissioni. Grazie a una tecnologia innovativa sarà possibile generare energia termica in più per 12.500 famiglie a parità di rifiuti trattati, riducendo così l’uso del gas per alimentare la rete del teleriscaldamento e portando il rendimento dell’impianto vicino al 100% (dall’84% al 98%). La soluzione è stata inaugurata oggi dall’Amministratore Delegato di A2a Renato Mazzoncini alla presenza delle istituzioni: Laura Castelletti, sindaco di Brescia; Attilio Fontana, presidente Regione Lombardia ed Emanuele Moraschini, presidente Provincia di Brescia.
“Questa tecnologia si aggiunge ai numerosi progetti realizzati negli ultimi anni per rendere sempre più efficiente il sistema ambiente-energia di Brescia. Grazie ai livelli di raccolta differenziata raggiunti e al recupero di energia dai rifiuti non riciclabili, la città ha azzerato il conferimento in discarica - ha spiegato Renato Mazzoncini, amministratore delegato di A2a -. Con la nuova linea fumi, che massimizza l’efficienza del termoutilizzatore, incrementiamo l’energia termica prodotta dal Tu destinata al riscaldamento delle famiglie bresciane. Un progetto che conferma l’impegno di A2a per la decarbonizzazione del tessuto urbano e il riutilizzo dell’energia disponibile sul territorio. Stiamo lavorando affinché il teleriscaldamento utilizzi sempre più il calore di scarto dei grandi impianti industriali per riscaldare senza produrre CO2. Un modello di circolarità che vede Brescia apripista ma che vogliamo esportare negli altri territori”.
“Nel 1992, in consiglio comunale, ho votato a favore della realizzazione del termoutilizzatore di Brescia, proposto dall’allora As – ha ricordato il sindaco di Brescia, Laura Castelletti -. Una scelta che, come è stato per il teleriscaldamento e la metropolitana, testimonia la lungimiranza del buon governo della città. Questo impianto, avviato nel 1998, ha consentito alla città di azzerare il conferimento dei rifiuti in discarica e avviare il percorso di decarbonizzazione del teleriscaldamento, altro fiore all’occhiello della città. Un percorso che oggi fa un nuovo, significativo passo in avanti. In questi anni, come Amministrazione e come azionisti di A2a, abbiamo sempre spinto l’azienda a investire per rendere la città più competitiva e sostenibile. Vogliamo che A2a sia al nostro fianco nella sfida epocale per fare di Brescia una capitale verde europea. I problemi, lo sappiamo, non mancano. Ma la strada imboccata è quella giusta. Riscaldare e fornire energia grazie ai rifiuti vuol dire evitare l’emissione di grandi quantità di CO2. Oggi, mentre molti territori italiani sono ancora costretti ad esportare i propri rifiuti, Brescia si pone come modello nazionale di sostenibilità ed economia circolare”.
Quello che 50 anni fa è nato come un laboratorio, con la prima rete di teleriscaldamento in Italia, oggi è il modello Brescia: un sistema integrato energia-ambiente in grado di coniugare produzione di energia elettrica e calore, teleriscaldamento e gestione del ciclo dei rifiuti, azzerando il ricorso alla discarica. Un processo virtuoso che è stato ulteriormente migliorato. Si è infatti concluso il progetto di "flue gas cleaning" con l’avvio su tutte le tre linee dei nuovi sistemi di trattamento fumi e recupero di energia che consentiranno di immettere nella rete di teleriscaldamento 164 GWh/anno di calore aggiuntivo ad impatto ambientale nullo, massimizzando il rendimento dell’impianto e restituendo ai cittadini la quasi totalità dell’energia potenziale contenuta nei rifiuti sotto forma di energia elettrica e termica.
Una best practice sul fronte della transizione ecologica che, oltre a rimettere in circolo il calore presente nei fumi, taglierà ulteriormente le emissioni, i cui valori, già ampiamente sotto la soglia di legge, saranno mediamente ridotti del 40%. L’impianto recupera ogni anno energia elettrica e termica da circa 720.000 tonnellate di rifiuti non altrimenti riciclabili, evitando lo smaltimento in discarica e al tempo stesso, il ricorso a combustibili fossili per riscaldare e fornire energia elettrica alla città. Le tre linee del termoutilizzatore generano oltre il 70% del calore distribuito dalla rete di teleriscaldamento (861 Gwh termici nel 2023) ed energia elettrica pari al fabbisogno di 180.000 famiglie (506 Gwh nel 2023). Numeri che consentono di risparmiare circa 160mila tonnellate equivalenti di petrolio l’anno, evitando l’emissione in atmosfera di 830mila tonnellate di CO2 (dato 2023), pari all’anidride carbonica assorbita da oltre 5 milioni di alberi.
Se il modello Brescia, dove tutti i rifiuti vengono recuperati o come materia o come energia e nulla va in discarica, fosse applicato anche al resto del Paese, l’Italia farebbe un passo avanti nella transizione ecologica. L’Italia deve infatti ancora colmare un gap impiantistico nella gestione dei rifiuti: oggi smaltisce circa il 19% dei propri rifiuti in discarica, un valore lontano dal target europeo del 10% fissato per il 2035, mentre a Brescia si è raggiunto lo 0%. Per consentire a tutti i cittadini di toccare con mano il funzionamento del termoutilizzatore e le sue caratteristiche, domenica 3 e domenica 10 marzo l’impianto sarà aperto per visite guidate gratuite.
Economia
Alperia, in 2023 ricavi a 2,5 mld, ebitda +20% a 328 mln
Possibile emissione di un Bond destinato anche a investitori retail
Sono "risultati economici molto positivi" quelli raggiunti nel 2023 dal Gruppo Alperia con un Ebitda pari a circa 328 milioni di euro (+ 20% rispetto al 2022) e un utile netto pari a circa 84 milioni di euro (+ 38%). I ricavi complessivi di Gruppo si sono attestati a circa 2,7 miliardi di euro, in calo rispetto all’anno scorso (- 25%), risentendo soprattutto della notevole riduzione dei prezzi delle commodities energetiche verificatosi nel corso del 2023: il prezzo medio dell’energia registrato presso la Borsa elettrica è infatti sceso da circa 304 euro/MWh del 2022 a circa 127 euro/MWh del 2023 (- 58%), valore in linea rispetto a quello fatto registrare nel 2021, annullando di fatto l’incremento record registrato nel 2022, in analogia con quanto osservato anche sulle altre principali borse elettriche europee. Per contro, in forte aumento rispetto all’anno precedente è risultata la produzione idroelettrica (+ 43%).
Gli investimenti relativi alla gestione ordinaria del Gruppo effettuati nel 2023 sono stati pari a circa 175 milioni di euro (nel 2022 erano risultati pari a circa 167 milioni di euro), in particolare nella distribuzione di energia elettrica per rafforzare la qualità e la continuità del servizio e nella generazione per l’ammodernamento delle centrali idroelettriche.
L’ indebitamento finanziario è sceso, a fine 2023, a 1.007 milioni di euro contro il dato di fine 2022, pari a 1.163 milioni di euro (- 13%) principalmente per la positiva performance del capitale circolante netto determinata, in primis, dalla progressiva riduzione del prezzo delle commodity energetiche rispetto ai valori di fine 2022.
Per quanto riguarda la capogruppo Alperia SpA, a fronte di un utile netto pari a circa 39,6 milioni di euro (nel 2022 il risultato era ammontato a circa 34,2 milioni di euro), il Consiglio di Gestione ha proposto la distribuzione ai soci di 34,0 milioni di euro a titolo di dividendi riferiti all’esercizio 2023, l’accantonamento di circa 2,0 milioni di euro alla riserva legale (come previsto dalla vigente normativa) e il riporto a nuovo dei restanti 3,6 milioni circa.
Inoltre, il Consiglio di Gestione valuta la possibile emissione obbligazionaria per il pubblico indistinto in Italia oltre che per investitori qualificati italiani e esteri. Il prestito obbligazionario in oggetto potrebbe avere un ammontare compreso tra 100 milioni e 250 milioni di euro ed una durata compresa tra 5 e 7 anni. Il taglio minimo di ciascuna obbligazione sarà di mille euro.
Il Direttore Generale Luis Amort ha commentato i risultati del Gruppo Alperia osservando come "nonostante un quadro geopolitico e un contesto di mercato altamente instabili, il Gruppo ha fatto registrare nel 2023 risultati molto positivi, a conferma della solidità gestionale e industriale raggiunta in questi anni e delle relative azioni adottate. Da un punto di vista finanziario, si rammenta l’importante operazione rappresentata dall’emissione del primo green bond pubblico quotato di Alperia avvenuta ad inizio luglio 2023 per un importo pari a 500 milioni di euro, confermando la strategia di sostenibilità del Gruppo volta alla decarbonizzazione. Circa quest’ultima, si ricorda che Alperia ha ricevuto nel 2023 importanti riconoscimenti, quali (i) la sua presenza, prima tra le imprese italiane, tra i leader della sostenibilità a livello europeo, comunicata dall’autorevole quotidiano Financial Times (ii) la valutazione Gold da parte di Ecovadis, primario istituto internazionale di valutazione ESG (iii) la sua partecipazione, su invito di Reuters, la più importante agenzia di stampa britannica, - in rappresentanza del private sector - alla United Nations Climate Change Conference (COP 28) per riferire sull’impegno e sulle strategie mirate al raggiungimento del Net Zero. Inoltre, Alperia continuerà i percorsi già intrapresi in tema di diversificazione della produzione di energia e di customer centricity”.
Per la Presidente del Consiglio di Gestione Flora Emma Kröss "il Gruppo Alperia ha confermato il proprio ruolo di attore primario a supporto dello sviluppo del territorio provinciale generando un valore aggiunto pari a circa 389 milioni di euro (valore record per il Gruppo)"."A dimostrazione dell’attenzione del Gruppo verso la sua clientela in un contesto di prezzi dell’energia in discesa rispetto ai prezzi eccezionali del 2022, ma che si sono comunque mantenuti elevati se rapportati alla situazione pre Covid, il Gruppo – anche nel corso del 2023 - ha continuato a proporre ai clienti altoatesini, siano essi famiglie che imprese, offerte commerciali favorevoli" conclude la Kross.
Economia
Bonus gasolio, domande al via dal primo aprile
Chi può richiederlo e come fare
Bonus gasolio, dal primo aprile si potrà fare domanda. Ecco chi può richiederlo, come fare e quanto si potrà ottenere.
Economia
Editoria, Marra: “Ia macchina possente ma servono...
L'editore dell'Adnkronos: "Le nuove tecnologie sono sempre fonte di nuove opportunità, ma la creatività appartiene all’uomo e su questa frontiera la macchina, anche la più sofisticata, arriverà sempre dopo"
Le nuove tecnologie sono sempre "fonte di nuove opportunità" e l’intelligenza artificiale "è una macchina possente", che però "non crea, non inventa". Certo, "avrà un’influenza importante che dovrà essere regolamentata", serviranno "regole più stringenti", ma "la creatività appartiene all’uomo" e "su questa frontiera la macchina, anche la più sofisticata, arriverà sempre dopo". A parlare è l'editore dell'Adnkronos, Pippo Marra, in un'intervista rilasciata al 'Corriere della Calabria' dopo la firma di un importante accordo di cooperazione con l’agenzia di stampa del Sultanato dell’Oman.
Marra, che, partito da Castelsilano, "un piccolo paese, in una terra che non offriva grandi opportunità", come la Calabria, è arrivato a fondare un'agenzia di stampa di primaria importanza a livello nazionale, si dice "ottimista" sul futuro: "Confido che le nuove generazioni sappiano cogliere le opportunità che si nascondono nella globalizzazione", spiega, raccontando di aver "sempre cercato di spingere l’AdnKronos lungo percorsi più innovativi. E infatti - osserva - siamo forse l’agenzia più al passo coi tempi, più coerente e a suo agio in un contesto segnato dalle nuove tecnologie". "Abbiamo fatto grandi progressi e molte altre novità sono già in cantiere - sottolinea - A una condizione però quella di non farsi prendere da un affanno che non aiuta a distinguere tra le notizie e le cose che restano e mettono radici da quelle più effimere destinate a volare via".
"La velocità dell’informazione può generare equivoci e superficialità - mette in guardia - Ma anche in questo caso voglio essere ottimista. In passato l’ignoranza era molto più diffusa. E ai giorni nostri proprio la tecnologia ci può aiutare ad essere più accurati, meno imprecisi. Il sentimento catastrofico con cui alle volte si guarda alle novità tutto sommato è mal riposto. Certo, non bisogna abbassare la guardia".
Marra parla anche della 'sua' Calabria: "Ha bisogno innanzitutto di valorizzare di più i suoi legami con il resto del Paese. Parlo di infrastrutture, prima di tutto. Ma non solo. Anche l’informazione a suo modo è una infrastruttura. Avvicina, connette, lega territori diversi a un destino comune. E tanti operatori dell’informazione che vengono da quella terra e che si stanno facendo largo nel panorama più complesso del Paese possono essere utili a rafforzare le connessioni con i territori più sviluppati, o magari più fortunati, quelli collocati più a nord".
Ai giovani che si affacciano alla professione, Marra consiglia "umiltà, passione, scrupolo professionale. E attenzione verso gli altri, soprattutto. Il giornalismo - dice l'editore dell'Adnkronos - è sempre un occhio aperto e rivolto al prossimo. È una curiosità, una ricerca. Dentro questa cornice ognuno poi trova il modo giusto di servire e di affermarsi. È la ruota della vita. Bisogna salirci con il giusto grado di generosità. Perché ogni successo, anche quello che ci rende più orgogliosi di noi stessi, deve sempre qualcosa al prossimo".