Lavoro
De Lise (Aiecc): “Allarme costi materie prime, rischi...
De Lise (Aiecc): “Allarme costi materie prime, rischi per fatturati e bilanci delle imprese”
L'intervista al presidente Associazione italiana degli esperti della composizione della crisi
“Per le imprese è un periodo di riorganizzazione dovuto al contesto internazionale: prima il Covid, poi le guerre e la contrazione economica hanno impattato sui conti. I costi delle materie prime sono in aumento, non mancano le difficoltà di approvvigionamento e di posizionamento dei prodotti sui mercati: tutti elementi che incidono su fatturati e bilanci e quindi sulla possibilità di accedere al credito bancario”. Così, con Adnkronos/Labitalia, Matteo De Lise, presidente Aiecc (Associazione italiana degli esperti della composizione della crisi). Ma quali sono i settori più colpiti? “Sicuramente il comparto alimentare, ma anche le attività industriali di medio-grandi dimensioni e l’automotive. Evidenzierei in particolare le difficoltà delle aziende del comparto alimentare, che faticano a essere concorrenziali contro i prodotti in arrivo da paesi extra Ue in virtù dei numerosi obblighi di legge che incidono sui prezzi di vendita”, continua De Lise.
E le prospettive, considerando la situazione economica internazionale e le tensioni sui mercati delle materie prime, non sono rosee. E quindi è necessario le aziende agire. “Per le imprese è necessario -spiega De Lise- intraprendere tempestivamente procedure di riorganizzazione interna che vadano a contemplare nuovi scenari, sulla base di quanto emerge dall’analisi dei bilanci e dei fatturati. Il nuovo codice della crisi può essere d’aiuto, penso ad esempio alla composizione negoziata della crisi d’impresa, che prevede procedure che possano permettere la riorganizzazione e rimodulazione del debito”.
E secondo De Lise "per tornare a essere forti, c’è bisogno prima di tutto di bilanci sani e sostenibili. Attraverso l’analisi per indici si può riuscire a determinare in maniera precisa la redditività delle varie fasi economico/aziendali. Lavorare quindi sugli sprechi ma anche individuare gli investimenti a basso margine, così da cambiare la policy aziendale. Ed è necessario lavorare anche sotto il profilo delle responsabilità dell’imprenditore, dotandosi di tutti gli strumenti necessari: penso all’organo di controllo o banalmente alla 231, così da poter affrontare l’incertezza con maggiore protezione. Sarebbe inoltre utile lavorare anche su una nuova interlocuzione con Agenzia delle Entrate e banche, individuando nuove soluzioni rispetto ai debiti incagliati”, sottolinea.
A parere del presidente dell'Associazione italiana degli esperti della composizione della crisi ora "occorre incentivare e premiare gli investimenti in Italia, ma anche evitare la svendita delle imprese e, per il Sud, insistere sulla Zes. Si può fare lavorando ancor di più su cuneo fiscale e politiche in favore dei lavoratori”.
Secondo De Lise, "senza una razionalizzazione degli investimenti e uno studio approfondito che possa portare le imprese italiane ad affrontare nuovi mercati ed essere competitive, corriamo il rischio di perdere sempre più posizioni nello scenario internazionali. Occorre una politica più aggressiva che sfrutti l’efficienza dei prodotti italiani”, ribadisce.
E l'associazione è pronta a dare il suo contributo. “Abbiamo manifestato -spiega De Lise- al ministro Urso la disponibilità a fornire il nostro Elenco di esperti della crisi per tutte le grandi aziende italiane. Mi sembra evidente la necessità di professionisti con specifiche competenze nel risanamento aziendale nella gestione di tavoli di crisi presso il ministero. Riteniamo che gli esperti (avvocati, commercialisti e manager di azienda già iscritti nei relativi albi tenuti presso le Camere di Commercio e che sono riuniti nella nostra associazione) possano fornire un valido supporto all’imprenditore e a tutti i soggetti interessati e coinvolti nei tavoli di crisi”.
Secondo De Lise, "l’avvento della digitalizzazione e l’avanzamento dell’intelligenza artificiale possono permettere ai professionisti di analizzare una quantità di dati enorme, in modo da intervenire rapidamente su nuove linee di sviluppo economico”, conclude.
Lavoro
Inps: al via presidenza Fava, insediato nuovo Cda
Sarà affiancato da un cda composto da quattro membri: Micaela Gelera, Marialuisa Gnecchi, Antonio Di Matteo, Fabio Vitale
Al via il nuovo corso all'Inps con l'insediamento del presidente Gabriele Fava e il nuovo Consiglio d’amministrazione. Più grande ente previdenziale d’Europa, l'Inps eroga oltre 400 servizi a una platea di 42 milioni di utenti, attraverso una rete capillare di 671 sedi e sportelli in tutto il territorio nazionale. Fava, nominato dal Cdm, su proposta del ministro del Lavoro Elvira Calderone sarà affiancato da un cda composto da quattro membri: Micaela Gelera, già commissario straordinario dell’Inps; Marialuisa Gnecchi, ex vicepresidente dell’Inps; Antonio Di Matteo, membro nel Cnel e membro del Cda di Enpals e Fabio Vitale, direttore presso il Mise e attualmente all’Agea.
“L’obiettivo principale del nuovo corso dell’Inps - afferma Fava - sarà quello di supportare la trasformazione del nostro sistema di welfare da difensivo a generativo, cioè da sistema di gestione pubblica delle risorse contributive e socio-assistenziali, a sistema capace quindi di generare valore per la persona, affinché sia consapevole delle prospettive aperte lungo l’arco della sua vita attiva, dei diritti e delle prerogative che l’Istituto garantisce". "Avvieremo da subito - aggiunge - una grande campagna di ascolto con tutti gli stakeholder, interni ed esterni, con l’impegno di consolidare e migliorare il rapporto già esistente con le Pubbliche amministrazioni, le parti sociali, le imprese e tutti i soggetti pubblici e privati che a diverso titolo interagiscono con l’Istituto nell’interesse dei beneficiari delle prestazioni previdenziali e di welfare".
In occasione dell’insediamento, Calderone, che si trova in missione a Washington ha inviato un messaggio con auguri di buon inizio della consiliatura, confermando la sua presenza il prossimo 23 aprile, al primo Cda dell’Istituto. Il Ministro, ringraziando per il “qualificato e indispensabile apporto del Commissario Straordinario e del Direttore generale”, ha rivolto un augurio a tutte le risorse dell’Istituto che hanno permesso l’attuazione delle recenti riforme, anche sacrificando giornate festive o di ferie. “Dalla buona gestione dell'Inps dipendono i destini di decine di milioni di nostri concittadini e non solo ed è quindi indispensabile lavorare per il miglioramento costante dei servizi erogati”.
Lavoro
Giovanni Paolino confermato alla guida di Avedisco
L'associazione vendite dirette servizio consumatori
Avedisco, associazione vendite dirette servizio consumatori, conferma Giovanni Paolino nel ruolo di presidente per il quinto mandato consecutivo. Nell’Assemblea di oggi, i delegati delle aziende associate hanno rinnovato per acclamazione la loro fiducia nell’attuale presidente, applaudendo le scelte strategiche adottate negli ultimi anni.
Al fianco di Giovanni Paolino, amministratore dell’Azienda Associata Eismann Srl, ci sarà come vice presidente Luigi Pesle, vice presidente del consiglio di amministrazione e co-fondatore dell’associata Evergreen Life Products Srl, come segretario generale Giuliano Sciortino e Alessandro Ghidini come tesoriere.
Lavoro
Peste suina, Cia: “Flop piano contenimento cinghiali...
Angela Garofalo: "Responsabile nazionale zootecnia: nonostante prodotti sani e nessun pericolo per consumatori"
"Il piano di contenimento dei cinghiali per contrastare la peste suina va a rilento. La burocrazia è lenta mentre i cinghiali vanno veloci e il virus continua a diffondersi. Noi abbiamo sollecitato la struttura governativa e quella commissariale, si era parlato dell'intervento dell'esercito ma ancora non si è visto nessuno. E le carcasse di cinghiali positive al virus ritrovate nella zona della provincia di Parma sono salite a 48. E' bene ricordare che il virus non è entrato negli allevamenti di suini e che comunque non ci sono problemi per la salubrità dei prosciutti e dei consumatori, ma si tratta di un problema soprattuto economico per gli allevatori: il virus si propaga velocemente sui suini e causa la morte dell'animale". Così, con Adnkronos/Labitalia, Angela Garofalo, responsabile nazionale zootecnia di Cia-Agricoltori italiani, con Adnkronos/Labitalia, sull'allarme peste suina sempre più presente nei cinghiali nella zona del Parmense e che ha portato alla decisione da parte della Ue di stabilire che Langhirano, la patria del Prosciutto di Parma, rientra nella zona di restrizione II e quindi sarà soggetta a stretta sorveglianza.
Secondo Garofalo sono gravi "le difficoltà che stanno affrontando gli allevatori nel vendere i loro animali nonostante il prodotto sia oggi ancora più sicuro rispetto ad altri territori, visti i controlli stringenti. Purtroppo però diversi Paesi extra Ue hanno bloccato l'export e quindi trasformatori e industriali hanno difficoltà ad acquistare gli animali dagli allevatori", spiega ancora.
Un danno pesantissimo per il nostro export extra Ue, sottolinea Garofalo, considerando anche che "il settore vale 10 miliardi di fatturato e dopo un eventuale blocco dell’export da parte di un Paese terzo -spiega ancora- sono necessari due anni dal ritrovamento dell’ultima carcassa positiva alla Psa per poi completare l’iter di riqualificazione che richiede altrettanto tempo, per questo c’è grossa preoccupazione su eventuali ulteriori blocchi da paesi extra Ue", spiega ancora.
E Garofalo lamenta quindi che gli allevatori sono praticamente lasciati soli a fronteggiare questa emergenza: "Gli allevatori sono sempre più preoccupati perchè sempre più cinghiali vengono trovati morti intorno agli allevamenti, con tutto ciò che questo comporta. C'è infatti da sottolineare che tutte le misure di bio sicurezza previste negli allevamenti per evitare l'ingresso della peste suina necessitano di interventi strutturali che sono tutti a carico degli allevatori, eccetto delle risorse messe in campo dalle Regioni con dei bandi", conclude.