Cronaca
Milano, allarme inquinamento: da oggi misure speciali in...
Milano, allarme inquinamento: da oggi misure speciali in Lombardia
A Milano e in altre 8 province vengono adottati provvedimenti ad hoc: nuove regole per traffico e riscaldamenti
L'allarme inquinamento fa scattare misure speciali a Milano e in Lombardia da oggi, 21 febbraio 2024. Il superamento dei livelli di PM10 per 4 giorni consecutivi, in abbinamento con le previsioni meteo, spingono la regione ad adottare nuove regole - in particolare con limitazioni al traffico - in 9 province. Le norme non riguardano solo Milano - dove il sindaco Beppe Sala contesta il report che assegna alla città il terzo posto tra le più inquinate al mondo - ma anche Monza, Como, Bergamo, Brescia, Mantova, Cremona, Lodi e Pavia.
Le misure in vigore da oggi
Per contrastare l'allarme smog, si interviene in particolare sul traffico privato. Nei Comuni con più di 30.000 abitanti delle province coinvolte è prevista la limitazione alla circolazione tutti i giorni nella fascia 7.30-19.30 per tutti i veicoli Euro 0 e 1 di qualsiasi alimentazione e per i veicoli Euro 2, 3 e 4 a gasolio.
Rispetto a quelle previste dalle misure permanenti, le limitazioni si applicano anche nelle giornate di sabato e di domenica e coinvolgono anche i veicoli Euro 4 diesel commerciali anche se con Fap e gli Euro 0 e 1 a Gpl e metano. Gli autoveicoli che hanno aderito a MoVe-In sono soggetti alle limitazioni temporanee della circolazione come gli altri veicoli inquinanti, fino alla disattivazione delle stesse.
Capitolo riscaldamenti: in tutti i Comuni delle province coinvolte è vietato tenere temperature superiore a 19 gradi nelle abitazioni e negli esercizi commerciali, utilizzare generatori a legna per riscaldamento domestico (in presenza di impianto alternativo) di classe emissiva fino a 3 stelle compresa (primo livello).
Le misure colpiscono anche l'agricoltura: in tutti i Comuni della provincia delle province coinvolte è vietato spandere gli effluenti di allevamento, delle acque reflue, dei digestati, dei fertilizzanti e dei fanghi di depurazione, salvo iniezione e interramento immediato. Completano il quadro, infine, i divieti di combustioni (in tutti i comuni delle province coinvolte) e di accensione di fuochi all'aperto.
Cosa dice l'agenzia per l'ambiente
Le misure vengono adottate mentre a Milano il sindaco Sala respinge il report che attribuisce alla città un piazzamento sul podio delle città più inquinate del mondo. "Una notizia da social", dice il primo cittadino. "Siamo sicuramente in un periodo con superamento di standard normativi, ma non è vero che Milano è la terza peggiore al mondo" per lo smog, dice all'Adnkronos Guido Lanzani, responsabile Qualità dell'aria di Arpa Lombardia.
"Sono classifiche che non ritengo affidabili e non condivido", dice Lanzani, spiegando che il sito svizzero utilizza "fotografie che variano di ora in ora e non si possono confrontare istantanee. Andando sempre sul loro sito e guardando la classifica annuale, infatti, Milano è 531esima". Il problema non sono però solo le misure "che variano di continuo", ma anche "la fonte dei dati. Arpa Lombardia, come tutte le altre agenzie d'Italia e i centri di riferimento mondiali, ha strumenti che garantiscono determinate prestazioni in termini di precisione e accuratezza". Ebbene - secondo Lanzani - IQAir unirebbe a queste misurazioni 'ufficiali' le informazioni fornite da chi utilizza "strumenti che hanno un costo decisamente inferiore e un'incertezza molto superiore. Mettere insieme questi crea confusione a mio avviso".
E non è finita qui: "Noi abbiamo procedure di controllo di qualità che garantiscono che lo strumento stia funzionando bene e abbiamo delle regole su dove posizionare le centraline", che devono essere messe "in un punto rappresentativo dell'esposizione della popolazione. In questa classifica invece confluiscono anche valori posizionati da singole persone, confluisce di tutto". In sintesi quindi "dal mio punto di vista non è corretto fare affidamento su questo tipo di classifiche non significative e non rappresentative, perché fanno fotografie che variano in continuazione e usano strumentazione diversa in termini di affidabilità, di metodologie di mantenimento e di sito in cui vengono messe".
C'è chi prepara la class action
Classifiche o meno, oltre cinquantamila milanesi mostrano manifestazioni di interesse per una class action per i livelli di smog. Ad annunciarlo all'Adnkronos è l'avvocato Bruno Borin, della società Consulcesi che offre consulenze ed assistenza legale. Per l'avvocato che ha già depositato in tribunale gli atti, per avviare la causa bastano le sentenze della corte di giustizia europea: ''L'Italia -dice all'Adnkronos- è stata condannata nel 2020 e nel 2022 per aver sforato ripetutamente dal 2008 al 2017 i limiti giornalieri del pm10 e del biossido d'azoto. Non so cosa abbia spinto Sala ad esprimersi in quel modo, non entro nel merito dei dati. Quello che posso dire è che è arrivato il momento per un'azione legale collettiva. Non possiamo aspettare di ammalarci''.
L'avvocato sottolinea che dai giudici ''è stato accertato che l'agglomerato di Milano, e certo non solo quello, è uno dei più inquinati e secondo me si deve rispondere, si deve fare qualcosa di concreto''. Da qui invito a unirsi all'azione collettiva: ''da tutta la Lombardia ci sono oltre 300mila manifestazioni di interesse, oltre 50mila dalla sola Milano''.
Borin non ha dubbi: ''I dati scientifici evidenziano la correlazione tra inquinamento e morti premature. Noi puntiamo attraverso questa azione legale a chiedere alle istituzioni di fare qualcosa di concreto per cambiare rotta. Non è una mera questione di soldi. E' un investimento per le generazioni future. Certo sulla carta sono cifre pazzesche. Se calcolassimo 99 euro al giorno sulla base delle tabelle di invalidità di Milano, dal 2008 al 2017 farebbero 36mila euro, cifra che se calcolata per il numero di abitanti di Milano farebbe schizzare i risarcimenti a livelli miliardari''.
Borin però invita a tenere i piedi per terra: ''Si parla di cifre potenziali e teoriche. Poi ci sono le sentenze e un giudice in caso di vittoria potrebbe decidere di più, di meno, dipende ovviamente da caso a caso. Si deve verificare da quanto a quanto una persona ha vissuto in città. Ma noi al di là del possibile risarcimento puntiamo a una sentenza simbolo, una sorta di presa di coscienza dove emerga che si stanno violando delle leggi e che si deve applicare il diritto ad avere un aria salubre. E è ovvio che più siamo meglio è''.
Cronaca
Covid Italia, i dati di oggi: calano Rt e ricoveri
Incidenza stabile, invariata rispetto alla settimana precedente l'occupazione delle intensive: il quadro del monitoraggio settimanale della Cabina di regia Iss-ministero della Salute
Il mese di marzo si chiude con una situazione rispetto all'impatto del Covid in Italia assolutamente sotto controllo. Con Rt in calo, incidenza stabile e ricoveri in diminuzione. "L’indice di trasmissibilità (Rt), calcolato con dati aggiornati al 27 marzo e basato sui casi con ricovero ospedaliero, risulta sotto la soglia epidemica, pari a 0,63, in diminuzione rispetto alla settimana precedente (0,88 al 12 marzo). Questo il quadro del monitoraggio settimanale Covid della Cabina di regia Iss-ministero della Salute.
E ancora: l'incidenza di casi Covid diagnosticati e segnalati nel periodo 21- 27 marzo è pari a 1 caso per 100.000 abitanti, stabile rispetto alla settimana precedente (1 caso per 100.000 abitanti nella settimana 14-20 marzo; al 27 marzo l’occupazione dei posti letto in area medica è pari a 1,2%, in lieve diminuzione rispetto alla settimana precedente (1,4% al 20 marzo). Stabile quindi l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 0,3%, rispetto alla settimana precedente (0,3% al 20 marzo)".
Cronaca
Covid, Schillaci: “Reazioni avverse al vaccino, una...
Per censire tutti i casi che si sono verificati, valutarli e capire come gestirli
Le reazioni avverse al vaccino Covid sono un tema e anche una certezza, secondo molti studi. Una commissione di studio per censire tutti i casi che si sono verificati, valutarli e capire come gestirli è "opportuno". "Credo che si potrebbe fare serenamente cercando di capire la dimensione e tipologia degli effetti avversi che si sono verificati". Una commissione che si doveva coordinare con quella d'inchiesta sulla gestione della pandemia, che va avanti. Lo ha detto il ministro della Salute Orazio Schillaci al Giornale d'Italia. "Quest'anno abbiamo registrato un numero molto basso di adesioni alla campagna vaccinale, anche antinfluenzale. Quindi fare chiarezza sarebbe utile" spiega.
In merito a una possibile commissione di studio, "credo che sarebbe opportuno farla per avere maggiore chiarezza e soprattutto per dare maggiore tranquillità a tutti. Ci lavoreremo", dice il ministro. Quanto al Green Pass globale "non abbiamo - continua Schillaci - nessun interesse ad applicarlo in Italia, l'ho ribadito anche di recente. Ovviamente vogliamo tutelare la salute dei nostri concittadini, ma senza cedere quelle che sono le nostre priorità nazionali". Nessun virologo o "virostar", promette il ministro poi, a capo della commissione d'inchiesta Covid per la cui istituzione è da poco arrivato il via libera.
"Bisogna essere pronti se ci saranno nuove malattie - continua il ministro della Salute, rispondendo in merito alla 'Malattia X' - per saperle affrontare. Mi dispiace che tante volte compaiono notizie allarmistiche sui giornali che tolgono la serenità. Anche perché oggi, se guardo alle priorità della salute degli italiani, credo che bisogna impegnarsi sugli screening, sull’oncologia, sulla prevenzione. Su tante cose che durante il Covid sono state trascurate. Bisogna cercare di ridurre le liste d'attesa, quindi le priorità sono tante altre ma se ci dovesse essere una nuova Malattia X, come viene evocata, saremo pronti ad affrontarla nel miglior modo possibile".
Cronaca
Da Pasquetta cambia tutto, il meteo della prossima...
L'ultimo aggiornamento mostra un'evoluzione decisamente meno burrascosa
Temperature in salita e caldo: aprile inizia con un condizioni meteo da primavera 'piena'. Se fino a pochi giorni fa sembrava che l'avvio del mese potesse essere alquanto dinamico e con parentesi di pioggia e maltempo, l'ultimo aggiornamento ha cambiato le carte in tavola e mostra un'evoluzione decisamente meno burrascosa.
Già da lunedì 1 aprile (Pasquetta) e poi per i giorni a seguire l'anticiclone africano tornerà a espandersi sul bacino del Mediterraneo, inglobando dunque anche l'Italia fa sapere iLMeteo.it.
Le correnti d'aria calda di matrice subtropicale provocheranno, oltre a un'estrema stabilità atmosferica, con tanto sole, anche un aumento sensibile delle temperature.
Con questo tipo di configurazione il caldo si farà sentire, in particolare al Centro-Sud e sulle due Isole Maggiori, con punte massime fin verso e oltre i 25 gradi durante le ore pomeridiane. Solamente tra mercoledì 3 e giovedì 4 aprile il passaggio di un fronte instabile potrebbe provocare qualche temporale sulle regioni del Nord; ma su questo avremo modo di riaggiornarci nei prossimi giorni.
Queste condizioni meteo climatiche dovrebbero accompagnarci almeno fino al weekend successivo, intrappolandoci in una sorta di blocco anticiclonico con l'alta pressione ben piantata sull'Europa centro-meridionale.