Salute e Benessere
Fedriga (Regioni), ‘destra e sinistra non usino...
Fedriga (Regioni), ‘destra e sinistra non usino sanità per consenso’
'Lo scalpo del diritto alla salute come arma propagandistica deve finire'
"Da troppi anni sia destra che sinistra utilizzano i temi della sanità rispetto all'opportunità se in maggioranza o in minoranza, come scalpo politico per avere più consensi. Dicendo tante volte cose non realizzabili o dannose che nell'immediato però al cittadino sembrano vantaggiose. Non ci possiamo permettere come sistema Paese di ragionare in questo modo, lo scalpo del diritto alla salute come arma propagandistica deve finire. L'esempio è il numero chiuso a Medicina: toglierlo non serve a nulla, anzi". Così Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, nel suo intervento in videocollegamento al convegno 'La sanità del futuro - un bene indivisibile da Nord a Sud', promosso da InRete al ministero della Salute.
Salute e Benessere
Platinette testimonial di Alice per la prevenzione...
"Era marzo 2023, mi trovavo a casa dove mi stavo preparando per un musical, quando non sono più riuscito ad articolare le parole. E' stato grazie alla prontezza della persona che era con me e alla tempestività dei soccorsi che ho potuto evitare conseguenze ancora più gravi". Mauro Coruzzi, in arte Platinette, ricorda così l'ictus che lo ha colpito un anno fa. "Affrontare e superare un evento traumatico come questo mi ha fatto sentire forte la necessità di dare il mio contributo" per sensibilizzare i cittadini su una malattia che ogni anno cambia la vita a circa 100mila persone solo nel nostro Paese. Il conduttore è il nuovo testimonial di Alice Italia Odv, Associazione italiana per la lotta all'ictus cerebrale, che annuncia la collaborazione nel mese di aprile, dedicato alla prevenzione della patologia.
"Ora posso dire di stare bene, sono autosufficiente, riesco a muovermi, faccio le scale, anche se lentamente. Ho lavorato e continuo a lavorare per recuperare al meglio l'uso della parola che per me, come per Andrea Vianello" presidente di Alice, "è uno strumento fondamentale", racconta Coruzzi che ha deciso di "sostenere, nel mio piccolo, questa associazione che da anni si impegna in campagne di informazione rivolte ai cittadini sulla conoscenza dell'ictus cerebrale, dei fattori di rischio che ne favoriscono l'insorgenza e su cosa fare se si riconoscono i sintomi". Perché, l'ictus cerebrale è una malattia strettamente tempo-dipendente: "Ogni minuto è fondamentale - avverte Alice - Più precocemente si interviene, migliori possono essere i risultati ottenuti grazie alle terapie disponibili".
Tenere sotto controllo fibrillazione atriale, pressione arteriosa, colesterolo e glicemia sono alcune delle prime regole per abbattere il rischio di ictus. Oltre a non fumare, non consumare alcolici in eccesso, non fare uso di droghe, svolgere un'attività fisica moderata e costante, seguire una dieta sana ed equilibrata, riducendo il sale negli alimenti e monitorando il proprio peso. "Modificare il proprio stile di vita, curando alcune patologie che ne possono essere causa - sottolinea Alice - significa effettuare una prevenzione attiva alla portata di tutti, mettendo in atto tutte le strategie necessarie per evitare l'ictus e le sue conseguenze".
Il presidente dell'associazione, 'basta tabù, bisogna parlarne senza paura né vergogna'
"Siamo estremamente grati a Mauro Coruzzi per la disponibilità a sostenere la nostra associazione nella sua costante lotta contro l'ictus cerebrale", dichiara Vianello. "La parola ictus spaventa molto - evidenzia - è ancora considerata tabù nonostante rappresenti, nel nostro Paese, la prima causa di disabilità e la terza causa di morte, dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie".
"Io e Mauro siamo 'colleghi di ictus', condividiamo un percorso di guarigione lungo, faticoso e che spesso può risultare avvilente, ma siamo qui a portare la nostra esperienza, perché di ictus bisogna parlarne - esorta il presidente di Alice - senza paura e senza vergogna".
Salute e Benessere
Aviaria, tracce di virus nel latte pastorizzato: cosa...
Individuato negli Usa. Fda: "Non ci sono rischi per i consumatori, il prodotto in commercio è sicuro". Burioni: "Non è una buona notizia ma niente allarmi"
Frammenti di virus dell'influenza aviaria sono stati rilevati in campioni di latte pastorizzato negli Usa, dove da diverse settimane un ceppo di H5N1 ad alta patogenicità sta contagiando le mucche da latte in diversi stati. Lo comunica la Food and Drug Administration (Fda), che insieme ai Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) e al Dipartimento dell'Agricoltura sta indagando sull'epidemia di aviaria negli allevamenti. La notizia rimbalza sui media americani, insieme a una precisazione: "Non ci sono rischi per i consumatori", rassicurano le autorità sanitarie.
Il test Pcr, l'analisi che ha permesso di individuare la presenza virale, cerca tracce di materiale genetico, quindi un risultato positivo non significa che il virus trovato sia vivo e infettivo. "Sulla base delle informazioni disponibili, è probabile che la pastorizzazione inattivi il patogeno, ma non è previsto che elimini la presenza di particelle virali", spiega la Fda. "Ad oggi - puntualizza l'agenzia - non abbiamo osservato nulla che possa cambiare la nostra valutazione secondo cui la fornitura commerciale di latte è sicura".
Burioni: "Non è una buona notizia ma niente allarmi"
"Virus dell'influenza aviaria nel latte. Niente allarmi, ma un segno che il virus aviario si sta muovendo tra le specie, peraltro è il suo mestiere e non ci stupisce. Però attenzione. Non è una notizia positiva. Ne parleremo". Così Roberto Burioni, professore di microbiologia e virologia all'università Vita-Salute San Raffaele di Milano, commenta sui social la scoperta di frammenti di H5N1 ad alta patogenicità in alcuni campioni di latte negli Usa, dove è in corso un'epidemia di aviaria negli allevamenti di diversi stati. Nel comunicare la notizia, la Fda ha rassicurato sul fatto che i consumatori non corrono rischi e che il latte in commercio è da considerarsi sicuro.
Ciccozzi: "Sirena per aumentare sorveglianza e prevenzione
"L'aver trovato negli Usa frammenti di H5N1 nel latte bovino non deve sorprendere perché in passato si è trovato, usando la Pcr, nelle acque reflue. Dobbiamo quindi evitare allarmismi, ma è certamente una sirena per migliorare la trasparenza nella comunicazione dei dati, la sorveglianza negli allevamenti e la prevenzione di eventuali 'fughe' del virus". Così all'Adnkronos Salute l'epidemiologo Massimo Ciccozzi.
Ciccozzi è tra gli autori di uno studio, in corso di pubblicazione sulla rivista 'Travel Medicine and Infectious Disease', che ha analizzato le sequenze genomiche del virus in questione. Nelle conclusioni del lavoro i ricercatori - con Ciccozzi anche Francesco Branda dell'Università Campus Bio-Medico di Roma e Fabio Scarpa, Scienze biomediche dell'Università di Sassari - hanno evidenziato che i casi di H5N1 nei bovini "sono un significativo motivo di preoccupazione" e "richiedono un'azione urgente per mitigare i potenziali rischi per la sanità pubblica, il benessere degli animali e la stabilità economica nel settore lattiero-caseario".
Lo studio italiano ha evidenziato che c'è "una pressione selettiva nel gene dell'emoagglutinina (Ha) che potrebbe alterare il legame con il recettore, portando a virus meglio adattati a legarsi ai recettori umani. Oggi l'ospite primario rimangono gli uccelli, ma non possono essere esclusi fenomeni di deriva genetica". Per questo nelle conclusioni gli scienziati suggeriscono "una rapida implementazione di una solida sorveglianza, la necessità di meccanismi di risposta rapidi e rigorosi, la presenza di protocolli di biosicurezza che sono fondamentali per salvaguardare il benessere sia umano che animale e mantenere la resilienza del settore lattiero-caseario".
Salute e Benessere
Vaccini, Barretta (Fimp): “Con Meningioca noi...
"Il gioco è focalizzato sui bilanci di salute, ci fa capire gli adolescenti tra i più a rischio per meningococco B se non vaccinati"
Trovare informazioni sulle vaccinazioni dell’adolescente, capire l’importanza di vaccinare contro il meningococco di tipo B a questa età e molto altro. Sono solo alcuni aspetti di ‘Meningioca’, un gioco didattico per i pediatri, “per aggiornarsi imitando i metodi di apprendimento dei bambini. ‘Meningioca’ è destinato ai pediatri di famiglia ed è focalizzato sui bilanci di salute, la vaccinazione e il meningococco B. Lo abbiamo messo a punto perché il gioco rende i contenuti più facili da ricordare, offre una misura per i progressi raggiunti e favorisce una sana competizione” conferma all’Adnkronos Salute Martino Barretta, coordinatore del gruppo di lavoro “Vaccini ed immunizzazioni Fimp” Federazione italiana medici pediatri in occasione della Giornata mondiale della meningite, che si celebra oggi 24 aprile, istituita per diffondere una maggiore consapevolezza.
L'obiettivo di 'Meningioca', che richiama il gioco dell'oca, è quello di sensibilizzare i pediatri riguardo la gestione corretta del bilancio di salute non solo con il monitoraggio della crescita e innalzare le coperture vaccinali. "Purtroppo, la fiducia nei vaccini è al 73% - spiega Barretta - ecco perché a ogni incontro con i genitori, i cosiddetti 'bilanci di salute', dobbiamo promuovere la vaccinazione, perché la relazione è l'antidoto alla disinformazione per riuscire a incidere su genitori che esitano o che manifestano una certa ‘stanchezza’ verso i vaccini. Noi pediatri dobbiamo informare sull'efficacia e sicurezza della vaccinazione, spiegando che i bambini devono essere vaccinati prima possibile, prima dell'incidenza massima della malattia".
Ci sono poi gli adolescenti, tra ‘i più a rischio di contrarre il batterio meningococco di tipo B se non coperti da vaccino – aggiunge l’esperto - E per gli adolescenti, viste le basse coperture vaccinali, il momento dell'incontro per il bilancio di salute è fondamentale, si confrontano direttamente con il pediatra senza il necessario filtro di genitori" e nonni ma "è necessario - avverte Barretta - coinvolgere tutta la categoria dei pediatri per facilitare l'accesso alla vaccinazione, per completare i cicli o effettuare i richiami. ‘Meningioca’ ci aiuta a fare formazione ma, soprattutto, anche a capire il mondo degli adolescenti”.