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Marco Gasparri: Sfide e Opportunità del Nuovo Codice Appalti

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Marco Gasparri: Sfide e Opportunità del Nuovo Codice Appalti

Marco Gasparri

Il nuovo Codice dei Contratti Pubblici commentato da Marco Gasparri, fondatore e amministratore di Magas, una rinomata società italiana specializzata in consulenza tecnica ed organizzativa nel settore delle gare pubbliche e private

Roma,29/02/2024. Il 1° luglio 2023 è entrato in vigore il nuovo Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs. n. 36/2023), riformando il sistema di affidamento degli appalti in Italia. L'obiettivo principale è quello di accelerare le procedure, semplificare le norme e aumentare la trasparenza, favorendo al contempo la concorrenza e la qualità delle opere. Per Marco Gasparri, fondatore di Magas (società di servizi per gare e pubbliche e private), si evidenziano tre importanti novità del nuovo Codice.

1. La Digitalizzazione

Il Codice degli Appalti del 2023 ha posto una forte enfasi sulla digitalizzazione come strumento chiave per modernizzare il settore degli appalti pubblici. Questo focus sulla digitalizzazione riguarda l'intero ciclo di vita degli appalti, dalla pubblicazione dei bandi alla presentazione delle offerte, fino alla gestione dei contratti, e si propone di affrontare diverse sfide operative e strategiche. “La digitalizzazione dei bandi di gara significa che tutte le informazioni relative a nuove opportunità di appalto sono pubblicate su piattaforme online accessibili - commenta Marco Gasparri. “Questo non solo aumenta la trasparenza, ma consente anche una più ampia diffusione delle informazioni, permettendo a un maggior numero di potenziali fornitori, comprese le PMI, di partecipare alle gare.”

Nonostante i vantaggi, la digitalizzazione completa delle procedure di gara introduce anche nuove sfide, quali la necessità di garantire la sicurezza informatica e la protezione dei dati che è di primaria importanza, data la natura sensibile delle informazioni gestite nel processo di appalto. Inoltre, la digitalizzazione richiede che tutte le parti coinvolte nel processo di gara, comprese le PMI, siano adeguatamente equipaggiate e formate per utilizzare le piattaforme digitali, il che richiede investimenti in tecnologia e formazione.

Continua Gasparri: “Per un'applicazione efficace del Codice 2023 in termini di digitalizzazione, le amministrazioni pubbliche devono quindi non solo implementare le piattaforme digitali, ma anche assicurare che vi sia un supporto adeguato per gli utenti, una robusta infrastruttura IT e politiche chiare per la gestione dei rischi legati alla sicurezza informatica.”

La transizione verso una gestione completamente digitalizzata degli appalti pubblici rappresenta un cambiamento significativo che richiederà tempo, risorse e un impegno condiviso tra tutti gli stakeholder coinvolti.

2. Riforma del subappalto

La riforma del subappalto nel Codice degli Appalti del 2023 rappresenta un aggiustamento significativo che mira a bilanciare la flessibilità operativa per le imprese aggiudicatarie con la necessità di un maggiore controllo e qualità nell'esecuzione degli appalti pubblici.

Secondo le disposizioni del nuovo Codice, il subappalto è permesso fino al 40% dell'importo complessivo del contratto. Questo significa che l'impresa aggiudicataria ha la possibilità di affidare una porzione sostanziale del lavoro a terze parti, consentendo una certa flessibilità nella gestione delle risorse e nella distribuzione delle competenze necessarie per portare a termine il progetto.

In aggiunta, è prevista la possibilità di estendere il subappalto di un ulteriore 10% specificatamente per lavori specialistici. Ciò riconosce la realtà operativa di molti grandi progetti, in cui competenze altamente specializzate sono richieste per aspetti particolari dell'opera, che potrebbero non rientrare nell'ambito di competenza dell'impresa principale. Per Marco Gasparri “questo spazio addizionale per il subappalto mira a garantire che le specifiche competenze possano essere acquisite nel modo più efficace e efficiente. Limitando la percentuale del subappalto, il Codice cerca di assicurare che l'impresa principale mantenga un controllo diretto e una responsabilità significativa sull'esecuzione del contratto, promuovendo la qualità e la responsabilità nell'esecuzione dei lavori.”

Con questa riforma si cerca di prevenire una eccessiva frammentazione del contratto, che potrebbe portare a una diluizione delle responsabilità e a una possibile riduzione della qualità dell'esecuzione.

La possibilità di aumentare la quota di subappalto per lavori specialistici riconosce l'importanza di poter fare affidamento su competenze tecniche specializzate, che non sono sempre presenti all'interno dell'impresa principale, ma che sono fondamentali per la riuscita del progetto.

3. Maggiori poteri alle stazioni appaltanti

Le stazioni appaltanti avranno maggiori poteri nella gestione delle procedure di gara. Queste modifiche sono state apportate con l'intento di rendere più efficiente il processo di gara e di affidamento dei contratti pubblici, attraverso una serie di nuove disposizioni che vanno ad incidere sulla gestione delle procedure di appalto.

“Le stazioni appaltanti possono avere maggiore discrezionalità nella scelta delle procedure di gara più adatte a seconda della natura e delle specificità del contratto da affidare” afferma Marco Gasparri. “Viene data alle stazioni appaltanti - continua - la possibilità di definire criteri di valutazione più dettagliati e specifici che possano meglio rispecchiare le esigenze del contratto in oggetto. Con l'obiettivo di accelerare i processi di affidamento, le stazioni appaltanti possono adottare procedure che riducono i tempi morti e le attese burocratiche, semplificando e velocizzando così l'intero processo di appalto.”

Tuttavia, l'effettivo miglioramento dei processi dipenderà anche dalla capacità delle stazioni appaltanti di gestire in maniera responsabile e trasparente i nuovi poteri conferiti, assicurando che tutte le fasi di appalto siano condotte in conformità con i principi di imparzialità, concorrenza e trasparenza che regolano il settore.

Temi Irrisolti e Criticità

ll Nuovo Codice degli Appalti, mira quindi a migliorare significativamente la regolamentazione degli appalti pubblici in Italia. Tuttavia, come per ogni nuova normativa, esistono temi irrisolti e critiche che emergono da vari stakeholder, tra cui imprese, professionisti del settore e amministrazioni pubbliche. Ma nonostante le novità positive, l'attuazione del Nuovo Codice degli Appalti sta affrontando alcune criticità, principalmente dovute alla complessità della normativa, che cerca di disciplinare un ampio spettro di procedure, e alle sfide interpretative e giurisprudenziali ad esso connesso.

Queste difficoltà si manifestano, inizialmente, nella pratica quotidiana dei funzionari pubblici, i quali si trovano di fronte a concrete problematiche nell'applicare il Codice e l'articolata giurisprudenza, non sempre uniforme, alle esigenze specifiche di approvvigionamento. Anche le piccole e medie imprese, che devono partecipare efficacemente a queste procedure, non solo per il proprio interesse ma soprattutto per quello della Pubblica Amministrazione, risentono di queste complessità. Il Codice si propone di regolare l'acquisizione di un'ampia varietà di beni, servizi e lavori da parte delle amministrazioni pubbliche, attraverso un quadro normativo che mira a garantire trasparenza, equità e efficienza, ma la vasta gamma di merceologie, che spaziano da beni semplici a servizi complessi e grandi progetti infrastrutturali, unitamente alla diversità delle procedure di appalto previste dal Codice, presenta sfide significative per le amministrazioni pubbliche nel contestualizzare e applicare efficacemente la normativa alla realtà operativa - beni di uso quotidiano, servizi di consulenza, forniture tecnologiche avanzate e grandi opere pubbliche richiedono approcci differenziati sia nella definizione delle specifiche tecniche che nella valutazione delle offerte.

La standardizzazione dei processi di appalto, sebbene fondamentale per assicurare legalità e trasparenza, non si adegua sempre perfettamente alle peculiarità di ogni categoria di acquisto. Ciò rende i procedimenti complessi e suscettibili di diverse interpretazioni, influenzando ogni fase, dalla selezione della procedura di appalto alla gestione contrattuale.

Scegliere la Procedura più Appropriata

Seppure il Codice degli Appalti preveda diverse procedure di appalto, ciascuna con regole e requisiti specifici, progettate per adattarsi a vari tipi e dimensioni di contratti, la scelta della procedura più appropriata per un determinato acquisto può essere un compito arduo.

“La valutazione deve tener conto non solo del valore economico dell'appalto, ma anche della sua complessità, dei rischi associati, della necessità di innovazione e di sostenibilità, nonché delle dinamiche di ogni specifico mercato”, sottolinea Marco Gasparri. Questa valutazione richiede competenze tecniche e giuridiche elevate e una profonda comprensione del settore di riferimento. Il Codice cerca di bilanciare la necessità di standardizzazione, per garantire principi di legalità e trasparenza, con la necessità di flessibilità, per adattarsi alle specificità dei vari tipi di acquisto ed, in questo contesto, le interpretazioni giuridiche e le decisioni dei tribunali amministrativi spesso si concentrano su come questo bilanciamento debba essere applicato in casi specifici, contribuendo a formare un corpus di giurisprudenza che, se da un lato fornisce preziosi orientamenti, dall'altro può complicare ulteriormente il quadro normativo per via della sua specificità e della varietà dei precedenti.

Le amministrazioni pubbliche devono navigare in questo contesto complesso, cercando di conformarsi sia alle regole generali del Codice sia alle interpretazioni e ai chiarimenti forniti dalle autorità e dalla giurisprudenza.

Questo esercizio di equilibrio diventa particolarmente complesso quando si devono gestire appalti che coinvolgono merceologie diverse, di dimensione economiche molto diverse, ciascuna con le proprie peculiarità, che possono richiedere un'attenzione particolare alle questioni interpretative e alle incertezze giuridiche emerse in contesti simili. Quindi le amministrazioni pubbliche si trovano a fronteggiare difficoltà oggettive nell'applicazione del Codice, derivanti non solo dalla complessità intrinseca della normativa, ma anche dalla varietà e specificità delle esigenze di approvvigionamento e dalla peculiarità di ogni singola merceologia.

Conclude Marco Gasparri: “La necessità di interpretare correttamente la normativa e di scegliere la procedura più adatta, nel rispetto dei principi di economicità, efficacia ed efficienza, richiede quindi una preparazione specifica ed un livello di specializzazione e di risorse che può essere carente, specialmente in piccole amministrazioni o in settori meno abituati a gestire appalti complessi che non sempre è presente all'interno degli enti pubblici”.

“Questo richiede un impegno costante nell'aggiornamento delle competenze e nella formazione dei funzionari pubblici, nonché una continua attenzione alla giurisprudenza e alle linee guida delle autorità competenti, per navigare con successo in questo ambiente dinamico e complesso.”

Per affrontare queste sfide, è fondamentale che il quadro normativo offra flessibilità e supporto alle amministrazioni pubbliche. Ciò potrebbe includere la fornitura di linee guida settoriali, la formazione specifica per i funzionari coinvolti negli appalti, l'assistenza di esperti esterni per le fasi più complesse e la promozione di strumenti digitali che facilitino la gestione del processo di appalto. Inoltre, una maggiore condivisione di buone pratiche e di esperienze tra amministrazioni può aiutare a superare le difficoltà comuni, promuovendo un'applicazione della normativa che sia al contempo rigorosa e adattata alle specificità di ciascun settore di approvvigionamento. In questo modo, si potrà garantire che il Codice degli Appalti sia uno strumento efficace al servizio dell'interesse pubblico, capace di rispondere in modo flessibile e dinamico alle diverse esigenze.

In questo complicato contesto normativo e giurisprudenziale, la partecipazione delle piccole e medie imprese (PMI) agli appalti pubblici è un’altra questione centrale nel contesto della normativa sugli appalti pubblici, e del Codice del 2023. Sebbene vi sia un chiaro intento legislativo di facilitare l'accesso delle PMI a queste opportunità, diverse barriere persistono, influenzate in modo significativo dalla complessità normativa e giurisprudenziale del Codice.

Ulteriori Sfide per le PMI

La complessità del Codice degli Appalti del 2023 e la vasta giurisprudenza associata aggiungono ulteriori sfide per le PMI. La necessità di navigare in un sistema normativo complesso, di comprendere le numerose disposizioni legali e di rimanere aggiornati sulle continue interpretazioni giuridiche richiede risorse significative in termini di tempo e competenze specialistiche. La capacità di interpretare correttamente le disposizioni del Codice e di adeguarsi ai requisiti specifici di una gara richiede una conoscenza approfondita della normativa e delle sue applicazioni pratiche, che può essere difficile da acquisire per le PMI. Inoltre, la necessità di seguire e comprendere le evoluzioni giurisprudenziali, che possono modificare l'interpretazione di aspetti chiave del Codice, impone un ulteriore onere in termini di aggiornamento continuo e consulenza legale. La complessità normativa e giurisprudenziale interagisce, tra l’altro, con le barriere legate alla dimensione delle gare e ai requisiti di qualificazione, amplificando gli ostacoli per le PMI. Questo aspetto è particolarmente gravoso per le PMI, che spesso non dispongono delle stesse capacità amministrative e legali delle loro controparti più grandi.

Per affrontare queste sfide e facilitare l'accesso delle PMI agli appalti pubblici, è possibile considerare diverse soluzioni, come la semplificazione delle procedure di appalto per renderle più accessibili alle PMI, l'introduzione di misure di supporto specifiche, come la formazione e la consulenza. Inoltre, potrebbe essere utile promuovere una maggiore trasparenza e chiarimenti nella normativa e nelle interpretazioni giuridiche, per ridurre l'incertezza e i costi associati alla partecipazione agli appalti. In conclusione, mentre il Codice del 2023 mira a promuovere una partecipazione più ampia e inclusiva agli appalti pubblici, la complessità normativa e giurisprudenziale, insieme alle barriere legate alla dimensione delle gare e ai requisiti di qualificazione, rappresentano sfide significative per le PMI. Affrontare queste sfide richiede un approccio che consideri sia la semplificazione delle procedure che il supporto diretto alle PMI, al fine di garantire un accesso equo e competitivo al mercato degli appalti pubblici.

In definitiva, dal nuovo Codice degli Appalti, emergono dei punti di attenzione che non sono imputabili a carenze normative o a errori sui temi strategici della normativa, come talvolta accaduto in passato, ma si manifestano piuttosto come un'esigenza di supporto: sia la Pubblica Amministrazione, sia le imprese necessitano di essere assistite per poter progettare e partecipare efficacemente alle procedure di appalto. È essenziale fornire alle Pubbliche Amministrazioni, in particolare quelle meno strutturate, e alle PMI, il sostegno necessario attraverso la formazione e l'acquisizione di competenze specifiche, che consentano loro di adempiere ai compiti previsti dal Codice in maniera efficiente e conforme alle attuali richieste del settore.

Magas di Marco Gasparri

Marco Gasparri è il fondatore e amministratore di Magas s.r.l., una rinomata società italiana specializzata in consulenza tecnica ed organizzativa che fornisce un'ampia gamma di servizi nel settore delle gare pubbliche e private. Magas offre soluzioni "chiavi in mano" per la partecipazione ai bandi di gara e la progettazione di offerte tecniche ed economiche, garantendo ai clienti competitività e innovazione. Con una profonda esperienza nel settore degli appalti, Magas s.r.l., sotto la guida di Marco Gasparri, eccelle nella strutturazione degli uffici di ingegneria di progetto, nella consulenza legale, nonché nell'analisi di mercato per esplorare nuove opportunità.

Contatti: https://www.magas.it/

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

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Agroalimentare, l’Italia supera la Francia: è terza...

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Miami (Usa), 29 marzo 2024. Dopo il Messico e il Canada, l’Italia è il terzo Paese da cui gli Stati Uniti importano più prodotti agroalimentari e bevande. Con un valore di 7,3 miliardi di dollari, l’export food & beverage italiano negli Usa ha superato nel 2023 la Francia, scalzandola dal podio dei maggiori fornitori. A dispetto del cosiddetto “italian sounding” – ovvero i prodotti che richiamano nel nome le tipicità italiane pur essendo in realtà confezionati oltreoceano – gli americani alla copia preferiscono l’originale.

Per dare visibilità alle eccellenze enogastronomiche italiane sull’importante piazza di Miami, la Italy-America Chamber of Commerce Southeast (IACCSE), Camera di Commercio italiana a Miami, organizza la quinta edizione dell’evento “Authentic Italian Food & Wine Festival”. Il 14 e 15 maggio negli spazi del Country Club di Coral Gables, 150 importatori, distributori, ristoratori e chef della Florida parteciperanno a due giornate di incontri, seminari, tasting di prodotti e networking con le imprese italiane.

«Per le aziende italiane del food & wine – afferma Nevio Boccanera, executive director di IACCSE – “Authentic Italian Food & Wine Festival” è un’ottima opportunità di entrare in contatto con qualificate controparti commerciali, esplorare un mercato in grande crescita e testare i propri prodotti durante il Grand Tasting conclusivo che sarà aperto al pubblico di consumatori locali».

Proprio la Florida si sta dimostrando un mercato sempre più interessante: con un valore di 3,89 miliardi di dollari nel 2023, le esportazioni italiane verso questo stato crescono ad un ritmo molto elevato (+12% rispetto al 2022), più della già sostenuta media dell’export Italia-Usa, cresciuto del +5,4% toccando i 72,9 miliardi di dollari complessivi.

Il programma e le informazioni per partecipare

Ecco gli eventi che caratterizzeranno la quinta edizione di “Authentic Italian Food & Wine Festival”. La prima giornata, martedì 14 maggio, sarà dedicata alle attività orientative: un primo incontro di orientamento, con l’introduzione al mercato della Florida e le testimonianze di imprese italiane già presenti in questo mercato, e a seguire una visita guidata a gourmet market e punti vendita della grande distribuzione di Miami, per concludere con una cena di networking con autorità diplomatiche e alcuni importatori e distributori selezionati che illustreranno le più recenti tendenze di mercato.

Sarà dedicata interamente alle attività promozionali e commerciali la seconda giornata, mercoledì 15 maggio: due seminari, dedicati al food & beverage sulle navi da crociera e alla ristorazione di alta qualità di Miami, saranno seguiti da una sessione Trade, con incontri tra espositori e visitatori professionali nell’area expo, per concludere poi la due giorni con il Grand Tasting, l'evento che apre le porte a un pubblico di food lover, a cui selezionati ristoranti, pasticcerie e gelaterie offriranno assaggi ai visitatori. Una straordinaria opportunità di visibilità per testare e far conoscere i propri prodotti ai consumatori finali.

Maggiori informazioni sull’evento e iscrizioni a questo link:

https://www.iaccse.com/the-authentic-italian-food-wine-festival-may-2024. Le aziende italiane interessate a partecipare possono contattare la Camera di Commercio all’indirizzo: marketing@iacc-miami.com.

L’export food & beverage italiano negli Stati Uniti

Nelle esportazioni italiane verso gli Usa in ambito agroalimentare, a farla da padrone è il vino, che nel 2023 ha toccato un valore di 2,1 miliardi di dollari. L’olio d’oliva si conferma un sinonimo di qualità italiana con 706 milioni di export, e in terza posizione troviamo le salse e altre preparazioni alimentari, pari a 633 milioni.

La quarta tipologia merceologica più venduta oltreoceano è la pasta (597 milioni di dollari), la quinta è il formaggio (468 milioni), al sesto posto si collocano i prodotti da forno (445 milioni), al settimo le acque (309 milioni). Ottava posizione per le conserve vegetali (302 milioni), nona per i superalcolici (256 milioni) e decima per le carni lavorate (240 milioni). Un altro prodotto caratteristico del Made in Italy, il caffè, si colloca all’undicesimo posto con 137 milioni di dollari di esportazioni.

Italy-America Chamber of Commerce Southeast (IACCSE) è un’organizzazione no-profit di diritto statunitense nata dalle imprese e per le imprese, dedita alla promozione degli scambi commerciali tra l’Italia e gli Stati Uniti. La IACCSE è una delle 76 Camere nel mondo ufficialmente riconosciute dal Governo italiano e fa parte di Assocamerestero, l’Associazione delle Camere di Commercio Italiane all’Estero. Ha sede a Miami, Florida e ha una sezione distaccata ad Atlanta in Georgia.

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Sanità/Clinici a Governo: contro Tumore al Seno investire...

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Sanità/Clinici a Governo: contro Tumore al Seno investire di più nella prevenzione con i Test di nuova generazione e nella Medicina di Precisione.

L’importanza di applicare un approccio olistico in cui la cura non finisce con la terapia, ma con il ritorno alla vita di buona qualità.

Roma, 29 marzo 2024 - Prevenzione e approccio olistico nel percorso di malattia della paziente fino al suo ritorno alla piena femminilità. Soprattutto investimenti in test genetici, screening e medicina di precisione, oltre che allocazione delle risorse appropriate per le terapie avanzate per contrastare il tumore. Questo chiedono i clinici alle Istituzioni per combattere efficacemente la battaglia contro il cancro al seno, una malattia che colpisce in Italia una donna su 8 e un uomo ogni 600.

Inadeguatezza del sistema nell’affrontare questo problema e lentezza nel recepire l’innovazione come quella rappresentata dai test genetici di nuova generazione e dalle nuove terapie personalizzate di cui le pazienti hanno urgente bisogno, sono i temi messi sul tavolo dagli oltre 40 medici ed esperti sanitari del settore che hanno dato vita alla prima Consensus Innovation in Breast Cancer.

La Consensus, avviata a novembre dello scorso anno, ha portato alla redazione del Policy Act 2024, un documento costruito su otto pillar che sintetizza le linee di indirizzo per gli interventi normativi finalizzati a portare l’eccellenza nella strategia sanitaria per contrastare il tumore al seno. Consegnato alle Istituzioni, il Policy Act traccia un percorso che possa rispondere ai bisogni di migliaia di donne e uomini cui ogni anno in Italia viene diagnosticato un carcinoma mammario (secondo i dati diffusi da AIOM nel 2023 le diagnosi sono state 55.900 nel 2023 e dei loro familiari.

A guidare i lavori, il Professor Carmine Pinto, coordinatore della Consensus e Direttore di Struttura Complessa Oncologia Medica Provinciale AUSL-IRCCS Reggio Emilia, che stamattina alla Camera dei Deputati ha consegnato il Policy Act al Parlamento, nelle mani del Presidente della Camera Lorenzo Fontana, e al Governo, per tramite del Ministro della Salute, Orazio Schillaci, e del Direttore Generale della Prevenzione Sanitaria, Francesco Vaia.

“Il tumore alla mammella – ha detto Pinto nel suo intervento di presentazione del Policy Act – va affrontato con provvedimenti che non riguardano un singolo ‘momento’ della malattia, ma che incidano su tutti gli aspetti della sua gestione. Ciò di cui abbiamo bisogno è migliorare i percorsi di screening e prevenzione, intervenire tempestivamente grazie all’innovazione terapeutica e all’esperienza clinica, per restituire alle donne che affrontano questo difficile percorso una buona qualità di vita”.

“Nella lotta contro questa, così come contro altre neoplasie – ha sottolineato il Presidente della Camera Lorenzo Fontana nel suo messaggio di saluti –, è cruciale il sostegno delle Istituzioni, chiamate a supportare la ricerca e a superare gli ostacoli ancora esistenti nell’accesso ai test diagnostici e alle terapie innovative, assicurando trattamenti avanzati. Dobbiamo ricordare che dietro ogni statistica ci sono persone, che richiedono non solo cure, ma soprattutto attenzioni non strettamente limitate alla propria malattia. Per questo motivo ritengo necessario promuovere un approccio olistico nel trattamento delle pazienti, mirato sia alla sconfitta del male dal punto di vista clinico, sia al loro benessere psico-fisico.”

“In un incontro bilaterale focalizzato proprio sul tumore alla mammella e sulle Breast Unit italiane ho provato un certo orgoglio nel sentire la Commissaria europea per la salute e sicurezza Stella Kyriakides elogiare pubblicamente l’Italia per il lavoro eccellente svolto nel trattamento delle donne con tumore al seno, grazie proprio alla diffusione di Breast Unit specializzate. Ha citato l’Italia come modello europeo per questo tipo di organizzazione. I numerosi progressi compiuti nel trattamento di questa patologia devono rappresentare uno stimolo per guardare avanti e senza dubbio le proposte avanzate dal Gruppo di lavoro Consensus Innovation in Breast Cancer che ha il suo punto di forza nella multidisciplinarietà vanno in questa direzione”, ha dichiarato il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, che a conferma dell’importanza dell’approccio olistico ha sottolineato: “La sfida presente e futura deve concentrarsi sul miglioramento della qualità della vita delle pazienti, anche potenziando la sinergia con le associazioni dei cittadini e dei pazienti che ringrazio per il loro impegno”. “Inoltre – ha aggiunto il Ministro - vorrei ribadire che c’è un programma finanziato con fondi europei dedicato al rafforzamento dei servizi sanitari in 7 regioni del Sud che include tra i suoi obiettivi anche una maggiore copertura degli screening oncologici (Programma Nazionale Equità per la Salute). Fondi che devono essere spesi per assicurare l’equità delle cure, perché non ci siano pazienti di serie A e serie B.”.

D’Accordo anche il Direttore Generale della Prevenzione Sanitaria, Francesco Vaia, il quale ha focalizzato il suo intervento sul ruolo della prevenzione, ribadendo che “corretti stili di vita possono aiutare a diminuire la domanda di cura e migliorarne l’accessibilità. Bisogna allargare la fascia d’età con estensione fino ai 74 anni degli screening per la prevenzione. Prevenzione che deve e può essere l’attrice del cambiamento”.

Infine, a chiudere il cerchio della polit ica al servizio della sanità, dei pazienti e dei caregiver, Simona Loizzo, deputata Presidente dell’Intergruppo Parlamentare sulle nuove frontiere terapeutiche nei Tumori della Mammella che ha promosso l’evento, ha sottolineato: “Il tumore al seno è la neoplasia più comune nel sesso femminile e oggi ha delle strade di successo terapico spesso non omogeneamente perseguite in tutto il sistema sanitario nazionale. Per questo oggi siamo qui con l’obiettivo di aiutare il legislatore, facendo il punto sulle nuove terapie, da quelle chirurgiche a quelle farmacologiche e affrontando tematiche di importante compliance per la donna come l'estetica oncologica, al fine di produrre un documento che sia alla base di una nuova proposta di legge che immetta nei livelli essenziali di assistenza una serie di interventi mirati per migliorare le attività di cura e assistenza per le persone colpite dal tumore al seno”.

I lavori sono proseguiti con l’illustrazione degli otto pillar su cui poggia il Policy Act: prevenzione e screening, accesso alle terapie innovative, uniformità dei PDTA regionali, oltre agli aspetti che completano la gestione della malattia per un ritorno a una buona qualità di vita delle pazienti come la chirurgia ricostruttiva, l’accudimento dermatologico, il supporto psico-oncologico e quello nutrizionale. Nel Policy Act sono state formulate proposte di attività prioritarie sulle quali viene chiesto al Parlamento di concentrare i propri sforzi in ambito normativo: l'uso di sistemi digitali per gli inviti agli screening; l’accesso anticipato a trattamenti innovativi; la valorizzazione degli interventi chirurgici complessi; l’omogeneizzazione dell'inserimento dello psico-oncologo nei PDTA; l’individuazione di percorsi formativi specifici in dermatologia oncologica e detrazioni fiscali per prodotti dermo-cosmetologici. Tra le proposte anche la definizione di requisiti standard per allineare i PDTA, la previsione di una scuola di specialità in chirurgia senologica, l'uso di strumenti digitali per una maggior adesione delle donne agli screening, la semplificazione del percorso per la domanda di invalidità civile, l’inserimento nei programmi di screening per le persone immigrate regolari, il tutto anche grazie al prezioso supporto delle associazioni di pazienti.

A chiudere la giornata, l’opinione degli stakeholder di comparto. In particolare, il Presidente di Farmindustria, Marcello Cattani, ha sottolineato il contributo essenziale del comparto industriale nella produzione farmacologica sottolineando come esso abbia “ridotto la mortalità negli ultimi vent'anni di oltre il 20% per tutte le cause di diagnosi tumorale. Un viaggio che prosegue grazie all'innovazione e alla ricerca”. “Da qui al 2029 – ha aggiunto –, sono stati investiti due trilioni di dollari per portare nuovi farmaci, nuove possibilità per allungare la vita, ma soprattutto dare più qualità. E questo si può fare solamente se c'è un contesto di legislazioni armonico e aperto all'innovazione che possa valorizzare gli investimenti”.

Pienamente coinvolte nei lavori della Consensus e nella presentazione odierna, le Associazioni Pazienti, rappresentate da Rosanna D’Antona, Presidente Europa Donna Italia che ha ricordato come ”le associazioni abbiano l’onore e l’onere di affiancare le pazienti e i clinici e i medici nel garantire la necessaria trasversalità nell’approccio”, sottolineando “l’assoluta necessità di abbattere il muro del 50% delle donne che effettuano screening preventivi, perché oggi ci sono quasi dieci milioni di donne che non sono soggette alle necessarie misure di prevenzione” .

L’evento è stato organizzato da Ladies First con il contributo non condizionante di AstraZeneca, Bracco, CDI, Daiichi-Sankyo, Menarini Stemline, Pfizer.

Ladies First è una società di professionisti che vantano un’esperienza ventennale nel mondo Healthcare, Istituzioni e Pharma, che sviluppa strategie innovative in Sanità attraverso l’implementazione di progetti e servizi di supporto nel mondo delle Life sciences.

Contatti con la stampa:

Nicoletta Bertelli, Ladies First S.r.l.

bertelli@ladiesfirst.bio

tel. +39 349 5599842

Donato Notarachille, Mediatrainer S.r.l.

ufficio.stampa@mediatrainer.it

tel. +39 340 3517569

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Moda e autismo: un mese di grandi eventi per sensibilizzare...

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Autistic city

Martedì 2 aprile alle 11 al Campidoglio la presentazione del programma. Ne parleranno l’assessore Alessandro Onorato, l’associazione Modelli si Nasce e Accademia del Lusso

Roma, 29 marzo 2024. Un mese di eventi per sensibilizzare l’attenzione sul tema dell’autismo attraverso la moda. Il 2 aprile, Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo, alle ore 11 presso la sala “Laudato sii” in Campidoglio, si svolgerà la conferenza stampa di presentazione di un’iniziativa realizzata dall’Associazione Modelli si Nasce, la prima e unica associazione in Italia che offre ai ragazzi autistici la possibilità di svolgere percorsi formativi con l’obiettivo di avviarli alla professione di modelli o fotomodelli, con il supporto del Comune di Roma - Assessorato Grandi eventi, turismo, sport e moda e la collaborazione con Accademia del Lusso di Roma.

Il primo evento è una mostra fotografica, realizzata grazie alla partnership con Accademia del Lusso di Roma, che ha messo a disposizione una docente di Styling, che ha coordinato il lavoro insieme agli studenti del corso, e una fotografa di moda per la realizzazione di uno shooting ispirato ai film di Wes Anderson. La mostra, dal titolo “Autistic City – Exploring youth different minds unique world”, sarà ospitata nel museo capitolino di Palazzo Braschi dal 23 al 28 aprile 2024. Il secondo importante momento è una sfilata-evento che si terrà il 4 maggio presso la sala della Protomoteca in Campidoglio e sarà ispirata al film “L’uomo che cadde sulla Terra”, diretto da Nicolas Roeg e interpretato da David Bowie. Per l’occasione sono state coinvolti designers e brand come No Waste di Giovanni Crescenzi, Le Gallinelle di Wilma Silvestri, Italo Marseglia, Rossorame, Nicola Setaro, Leonardo Valentini e Corto Moltedo. La sfilata sarà composta da sei quadri moda e sarà arricchita da video clip e testimonianze che consentiranno al pubblico di entrare in empatia con il mondo solo apparentemente chiuso dell’autismo.

“Questi eventi rappresentano quanto la moda possa essere inclusiva e di rottura di stereotipi arcaici escludenti. Per questo abbiamo portato la sfilata evento in Campidoglio e l’abbiamo fortemente sostenuta. Un sogno che si realizza per i ragazzi che sfileranno immergendosi totalmente in una prima esperienza conoscitiva del mondo del lavoro. Nella Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo e grazie alla sinergia con l’Associazione onlus Modelli si Nasce e con Accademia del Lusso, questo progetto vuole essere la dimostrazione che con l’impegno e una visione chiara si possono abbattere muri e Roma torna a indicare la via al Paese intero”. Lo afferma Alessandro Onorato, assessore di Roma Capitale a grandi eventi, turismo, moda e sport.

“Troppo spesso - ha ricordato la Presidente di Modelli si Nasce, Silvia Cento – l’autismo è approcciato con diffidenza o paura. Ringrazio l’assessore Onorato e Accademia del Lusso che ci hanno sostenuto in questa nostra piccola rivoluzione culturale, consentendoci di dimostrare che i ragazzi autistici sono anche belli, divertenti, autoironici e sorprendentemente diversi e unici come tutti noi”. Per Rossano Giuppa, direttore artistico della sfilata evento, “potermi sentire parte integrante di un gruppo così coeso e così intenso mi ha reso più forte e più sereno e per questo non smetterò di ringraziare Modelli si Nasce. I ragazzi che sfileranno sono professionisti che amano il mondo della moda, che hanno lavorato con impegno e dedizione per raggiungere risultati insperati e che vogliono misurarsi con il mondo. E la figura di David Bowie è perfetta per accogliere gli Spaceboys, gli Absolute Beginners, gli Heroes di un mondo migliore”. “Crediamo molto nel progetto di Modelli si Nasce”, ha commentato la direttrice di Accademia del Lusso Roma, Laura Gramigna. “I giovani modelli che hanno posato nello shooting fotografico ispirato a Wes Anderson si sono dimostrati dei veri professionisti. È stato un piacere aver potuto lavorare con questi fantastici ragazzi e averli coinvolti in questo progetto”.

Per accrediti e informazioni

Liria Ingallina – Organizzazione e comunicazione Modelli si Nasce

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Modelli si Nasce è un’associazione no profit nata a Roma nel 2018 grazie all’intraprendenza e all’impegno di alcuni genitori di ragazzi autistici. Modelli si Nasce è la prima ed unica associazione in Italia ad offrire percorsi formativi personalizzati che preparano i ragazzi autistici ad entrare nel mondo della moda come modelli e fotomodelli. Nei suoi cinque anni di vita, l’associazione ha visto aumentare la base associativa con famiglie provenienti da tutta Italia ed è cresciuto il numero di ragazzi (ad oggi circa 60) che sono pronti ad affrontare le loro prime esperienze lavorative nel settore della moda. Fino ad oggi, l’Associazione ha operato a Roma anche se i ragazzi provengono da tutta Italia. Da marzo 2024, sono stati avviati percorsi formativi anche in Calabria. L’obiettivo è quello di incrementare le sedi regionali per evitare ai tanti ragazzi e alle loro famiglie spostamenti troppo lunghi e faticosi.

Accademia del Lusso nasce nel 2005 in via Montenapoleone, a Milano, come Scuola esclusiva per giovani talenti che intendono intraprendere la loro carriera nel comparto della moda e del lusso in Italia e all’estero. Ha la sua sede di rappresentanza in Via Montenapoleone 5, a Milano, nel cuore del quadrilatero della moda, luogo simbolo del Fashion in Italia. Sempre a Milano, in Via Chioggia, il Luxury Lab è divenuto la sede attiva di laboratori, seminari e altre attività teorico-pratiche indirizzate agli studenti. Nella Capitale, Accademia del Lusso oltre alla storica sede in Via Matera 18, ha inaugurato una nuova scuola in Piazza di Spagna 9, dove gli studenti hanno l'opportunità di conoscere la grande tradizione sartoriale italiana.

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