Lavoro
Food, dalla Danimarca allo spazio, lo chef Rasmus Munk...
Food, dalla Danimarca allo spazio, lo chef Rasmus Munk serve la prima cena in astronave
Esperienza culinaria olistica a bordo della Neptune di Space Perspective con i piatti del ristorante stellato Michelin 'Alchemist' di Copenaghen
Nel 2025, lo chef Rasmus Munk si dirigerà verso la stratosfera. In collaborazione con due aziende statunitensi, lo chef del ristorante Alchemist di Copenaghen creerà un'esperienza culinaria olistica a bordo della capsula spaziale Neptune di Space Perspective. Sei passeggeri faranno la storia del mondo gustando il pasto di una vita ai confini dell'atmosfera terrestre. La capsula dovrebbe decollare dalla costa della Florida nel 2025 e il prezzo per partecipare all'avventura parte da 3,5 milioni di corone danesi. Tutti i proventi della spedizione saranno devoluti alla Space Prize Foundation, che promuove l'uguaglianza di genere nella scienza e nella tecnologia spaziale.
E' una filosofia di 'cucina olistica' che fonde arte, tecnologia visiva, musica e scienza, nel desiderio di cambiare il mondo attraverso la gastronomia, quella che Rasmus Munk propone all'Alchemist. Questo approccio ha attirato l'attenzione delle aziende statunitensi SpaceVip e Space Perspective, che ora stanno lavorando con lo chef stellato Michelin per creare la prima esperienza culinaria olistica al mondo nello spazio, a bordo della prima capsula spaziale neutra di CO2.
"Sono profondamente affascinato dallo spazio, ed è stato durante una gita scolastica da Randers al Planetario di Copenaghen che ho provato per la prima volta la sensazione di essere trasferito in un mondo completamente diverso. In seguito è diventato un'ispirazione per creare l'esperienza dell'Alchimista all'interno e intorno alla cupola di un planetario. L'opportunità di creare un'esperienza gastronomica stratosferica insieme ai maggiori esperti mondiali di scienza e design sembra completamente folle e allo stesso tempo logica, stranamente", afferma Rasmus Munk.
La cena sarà servita a 30 km sopra la superficie terrestre a bordo di Spaceship Neptune, una capsula spaziale neutra di CO2 sollevata da un gigantesco 'SpaceBalloon' riempito di idrogeno sviluppato dalla Nasa, al posto dei razzi. I passeggeri che vogliono godersi il pasto alla vista dell'alba sulla curvatura della terra non hanno bisogno di alcun addestramento o attrezzatura speciale, poiché la pressione dell'aria nella capsula spaziale è la stessa di un aereo di linea. L'esperienza dura 6 ore dal decollo della capsula da una nave al largo delle coste della Florida fino all'atterraggio nell'oceano dove viene prelevata. L'astronave Neptune fa parte di uno sforzo più ampio per promuovere il turismo spaziale e la capsula è stata appena completata da Space Perspective, che mira a rendere lo spazio più accessibile a un gruppo più ampio di persone. I voli di prova inizieranno ad aprile.
Oltre a rendere possibili i viaggi spaziali a zero emissioni di CO2, Space Perspective contribuirà anche alla scienza del clima con dati atmosferici in corso e partnership con varie Ong. "Rispetto all'universo, il nostro pianeta è solo un piccolo granello di polvere, ma contiene tutta la nostra storia e il nostro futuro. Non c'è nessun altro posto dove muoverci, quindi dobbiamo prendercene cura e vedere l'intera terra nel suo insieme. Questi sono gli stessi pensieri che trasmettiamo ad Alchemist con un approccio olistico, ma credo che il messaggio sarà ancora più forte in questo ambiente unico", afferma Rasmus Munk.
SpaceVip è un tour operator esclusivo specializzato in esperienze spaziali e legate allo spazio, con l'obiettivo di ispirare la prossima generazione di astronauti privati. Il fondatore dell'azienda, Roman Chiporukha, si è specializzato in viaggi spaziali negli ultimi anni. "Questa rivoluzionaria avventura culinaria rappresenta un momento storico. Spero che la spedizione contribuisca a ridefinire non solo l'esplorazione spaziale privata, ma anche il concetto di cucina raffinata", sottolinea Roman Chiporukha, fondatore di SpaceVip. Nel suo 'quartier generale' nella capitale danese, Rasmus e il team di Alchemist hanno appena iniziato a sviluppare l'esperienza e il menu per i viaggi spaziali. Non ci sono ancora piatti pronti da presentare, ma il concetto generale sarà quello di creare un'interpretazione gastronomica degli ultimi 60 anni di esplorazione spaziale e dell'impatto che ha avuto sulla società, sia a livello scientifico che filosofico.
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Driverso: in Ue fatturato a 169 mln per car hiring d’alta...
Al Museo Maxxi di Roma il secondo global meeting della prima piattaforma digitale europea
Un comparto in grande espansione a livello europeo, con 169 milioni di euro di fatturato nel 2023, 192 imprese attive e un parco auto di 3.456 unità. E per quanto riguarda l'Italia i dati parlano di 45 milioni di euro di fatturato con circa 1000 auto. I numeri che arrivano da Driverso’s Analysis Lab riguardano il mercato del car hiring d’alta gamma nel Continente e segnalano anche un costo medio per noleggio di 2.916 euro per 58.074 transazioni nell’anno.
La durata media dei contratti è stata di 5,4 giorni per 313.600 giornate complessive, con ricavi medi sul singolo veicolo pari a 49mila euro. Ma c’è soprattutto un’aspettativa di crescita rilevante: il fatturato del settore è atteso a 195 milioni di euro già alla fine di quest’anno, per poi salire via via fino ai 714 milioni previsti nel 2030. Il bacino di mercato potenziale, comunque, è enorme, dato che il giro d’affari del luxury travel è calcolato oggi in 1.380 miliardi di euro.
Circa 40 di queste aziende, che rappresentano il meglio dell’offerta del car hiring d’alta gamma e rispettano standard di qualità predefiniti, operano su Driverso, la prima piattaforma digitale europea, nata in Italia, per il noleggio auto premium. L’aggregatore online mette a disposizione centinaia di veicoli di tutti i marchi più prestigiosi, forniti dai player attivi su 10 Paesi (Austria, Francia, Germania, Italia, Olanda, Portogallo, Principato di Monaco, Regno Unito, Spagna, Svizzera).
Decine di aziende, esperti, stakeholder qualificati e appassionati provenienti da tutta Europa si sono ritrovati oggi nel suggestivo scenario del Museo Maxxi di Roma per il secondo global meeting di Driverso, da cui sono emersi numeri, scenari e tendenze di un ramo dell’automotive che incrocia i temi del lusso, del lifestyle, dell’economia digitale e soprattutto le sempre mutevoli abitudini di consumo turistico. Il servizio, infatti, si rivolge soprattutto a un target di clientela legata al tempo libero e alla ricerca di un’esperienza esclusiva di viaggio e di mobilità del tutto customizzata.
Durante la giornata al Maxxi, sono intervenuti esperti del calibro di Ryan Sarver, Partner Redpoints Ventures e soprattutto ex direttore della piattaforma Twitter, Massimiliano Archiapatti, Ceo di Hertz Italy, Jasmine Boni-Ball, Executive assistant di ‘Tuscany Now and More’, Ferruccio Rossi, Direttore generale di Sanlorenzo Yacht, Leopoldo Gasbarro, direttore di Wall Street Italia, e Maurizio Iperti, Ceo di LoJack.
Pierluigi Galassetti, co-founder con Saverio Castellaneta di Driverso, ha detto: “Il noleggio auto di alta gamma riveste un ruolo chiave nell’offerta turistica italiana e internazionale e agisce come un elemento in grado di caratterizzare e arricchire l’intera esperienza di viaggio. Questa proposta di mobilità è apprezzata sia dai visitatori nazionali che da quelli internazionali e si inserisce in un contesto in cui la clientela ricerca non solo comfort ed esclusività, ma richiede esperienze immersive e personalizzate in ogni dettaglio del soggiorno, dalla cucina all'alloggio, fino agli spostamenti in auto, che completano la gamma dei servizi”. “Nell’ambito del settore lusso, fortemente in crescita
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Peste Suina, Martinelli (Assosuini): “Se crolla...
Il presidente dell'associazione: "Allevamenti e prosciutti sono sicuri, al mercato però non interessa"
"Il rischio grosso che stiamo correndo è di perdere un settore importante, un'eccellenza del made in Italy. La Cina già non importa i nostri prosciutti da due anni, com e anche la Corea e il Giappone. Adesso anche il Canada e se poi decideranno di fare la stessa cosa Stati Uniti, Francia e Germania che rappresentano i nostri principali mercati allora resteremo con i maiali negli allevamenti e i prosciutti nei prosciuttifici. Questo perchè il 30% dei prosciutti che si producono in Italia vengono esportati. Se crolla l'export sarà una catastrofe per i 4mila allevamenti italiani e per i trasformatori ma anche per tutto l'indotto". E' l'allarme che lancia, con Adnkronos/Labitalia, Elio Martinelli, presidente di Assosuini, dopo che il diffondersi della peste suina sui cinghiali anche nella zona del Parmense ha portato l'Ue a stabilire la zona di restrizione II a Langhirano, patria del Prosciutto di Parma.
E per Martinelli "se crolla l'export le aziende non avranno alternativa che chiudere e se, guardiamo all'esempio della Germania che ha affrontato il problema prima di noi, adesso il Paese fa segnare un 20% in meno di allevamenti dopo la fine dell'emergenza". "Questo fa capire che una volta chiusa l'attività è difficile che questa riparta dopo la fine dell'emergenza", sottolinea.
Secondo il presidente di Assosuini "finora il contrasto alla peste suina nel selvatico si è fatto solo in teoria, basti pensare che dopo un anno e mezzo il commissario straordinario non è ancora operativo. Si dove agire come fatto in Sardegna, dove il virus è stato eradicato con il coinvolgimento di tutte le forze in campo, a partire dai cacciatori che sono stati la chiave per sconfiggere il problema. E invece ora abbiamo un virus che corre velocissimo in Italia dove si calcola che ci siano 1,5-2 milioni di cinghiali", sottolinea.
Ma nonostante il virus corra tra i cinghiali gli allevamenti italiani di suinbi sono al sicuro. "I nostri allevamenti di suini, grazie agli investimenti fatti dagli allevatori in materia di recinti e barriere e anche con i controlli che vengono fatti di continuo, sono super sicuri. Ricordiamo che la peste suina non si trasmette all'uomo ma colpisce cinghiali e suini, si propaga velocemente e porta nel 90% dei casi alla morte degli animali. Detto questo, i nostri prosciutti sono sicuri e super controllati ma questo non interessa al mercato che non intende rischiare", conclude Martinelli.
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Ai, Iannicelli (Ordine Ingegneri): “Fondamentale dare...
Parla il responsabile scientifico della Commissione Metrologia agli "Stati generali delle ingegnerie digitali”
“La metrologia è la scienza della misura che si divide tra la metrologia scientifica, legale, industriale. In Italia è stata un po' trascurata ed è per questo che ci siamo riuniti una commissione. La prima commissione di metrologia è nata a Milano e vi collaborano persone da tutta Italia perché è fondamentale dare peso a questa scienza che sta dietro a tutte le cose”. A parlare è Carmelo Iannicelli, presidente Commissione Metrologia dell'Ordine degli Ingegneri, dal palco degli "Stati generali delle ingegnerie digitali - Costruendo il futuro tecnologico di Milano e del Paese", organizzato dall'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano all'Acquario civico del capoluogo lombardo. Nel panel “Metrologia 4.0: verso una misurazione smart e intelligente” si è discusso di smart Metrology: “Se l'intelligenza artificiale si basa su numeri sbagliati perché non abbiamo conoscenza e competenza, stiamo perdendo il controllo delle nostre misure. Il controllo dei dati, il controllo delle misure, il controllo delle tolleranze dei nostri strumenti di misura è fondamentale- illustra Iannicelli - Abbiamo deciso di metterci insieme per cercare di far capire l'importanza e il presidio che deve essere fatto su tutto questo”, conclude.