Un improvviso boato di gioia ha interrotto la paura che avvolgeva la comunità di Ventimiglia: il piccolo Allen Bernard Ganao, scomparso venerdì sera dal camping “Por la Mar” in località Latte, è stato ritrovato vivo dopo oltre quaranta ore di angoscia collettiva. Il ritrovamento sulle colline e il primo abbraccio La svolta è arrivata quando una squadra di volontari, coordinata dai Vigili del Fuoco, ha localizzato il bimbo su una altura alle spalle del campeggio. Erano trascorse circa quaranta ore dalla segnalazione di scomparsa, un tempo infinito per chi attendeva notizie. Gli operatori lo hanno trovato stanco, ma vigile e in grado di interagire con chi lo soccorreva. Nell’immediato, il bambino è stato avvolto in una coperta termica e accompagnato a piedi verso il punto di raccolta, mentre i sanitari del 118 di Imperia preparavano i primi controlli clinici. Pochi minuti più tardi, Allen ha potuto stringersi alla madre nel Centro di Comando Mobile dei Vigili del Fuoco. La scena, descritta dai presenti come di una tenerezza disarmante, ha sciolto la tensione accumulata da famiglie, soccorritori e volontari. Il successivo trasferimento all’ospedale di Imperia ha confermato che le sue condizioni generali sono buone: qualche graffio da vegetazione e i segni della stanchezza, ma nessun trauma rilevante. Il bambino resta comunque sotto osservazione, come da protocollo pediatrico. L’organizzazione delle ricerche fra notte e giorno Fin dai primi istanti, il dispositivo di soccorso ha coinvolto squadre miste di vigili del fuoco, forze dell’ordine, unità cinofile, droni termici e decine di volontari della protezione civile. La Prefettura di Imperia ha coordinato le operazioni, distribuendo i perimetri di battuta in turni senza soluzione di continuità. I soccorritori hanno setacciato boschi, torrenti e sentieri scoscesi, affrontando bruschi cambi di temperatura e visibilità ridotta. La notte è stata illuminata da luci portatili e lampade frontali, indispensabili per mantenere il ritmo di perlustrazione. Con il passare delle ore, la ricerca si è allargata fino alla frontiera, allertando anche le autorità francesi. L’impegno capillare ha richiesto un’accurata gestione logistica: generi di conforto per i volontari, aree di riposo a rotazione e briefing a intervalli regolari per aggiornare le mappe di avanzamento. Il ritrovamento del bimbo ha rappresentato il culmine di uno sforzo corale che, pur nella fatica, ha mostrato l’efficacia di una collaborazione interforze ben collaudata. Le voci delle istituzioni e l’emozione della comunità Il sindaco di Ventimiglia, Flavio Di Muro, è stato fra i primi a diffondere la notizia: “Allen è in braccio alla sua mamma, sano e salvo”. Subito dopo è arrivato il commento del vicecomandante provinciale dei Vigili del Fuoco, Alessandro Garibaldi, che ha parlato di “momento commovente capace di ripagare ogni sforzo”. Parole che hanno attraversato i social e le piazze virtuali, trasformando l’ansia condivisa in un sospiro di sollievo collettivo. Alla gratitudine locale si è aggiunta quella del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che ha elogiato la “macchina dei soccorsi” definendola “esemplare”. Il responsabile del Viminale ha sottolineato come, in situazioni tanto delicate, il coordinamento fra istituzioni, forze dell’ordine e volontari mostri l’efficacia di uno Stato capace di unirsi nei momenti cruciali. L’esito lieto della vicenda, ha rimarcato il ministro, restituisce fiducia nelle istituzioni e rinnova la speranza dell’intera comunità. L’indagine sul testimone e gli accertamenti ancora in corso Parallelamente alla ricerca del bambino, le forze dell’ordine hanno approfondito la posizione dell’uomo che lo avrebbe visto per l’ultima volta venerdì sera. La sua auto è stata posta sotto sequestro e la sua abitazione perquisita. Secondo quanto trapelato, l’uomo avrebbe offerto versioni discordanti, parlando prima di un tragitto compiuto a piedi con il piccolo e poi di un passaggio in automobile verso un vicino bivio. Gli investigatori hanno ritenuto opportuno verbalizzare ogni dettaglio, alla luce delle incongruenze emerse. Le autorità chiariscono che l’inchiesta prosegue, volta a ricostruire con precisione i movimenti di Allen dal momento dell’allontanamento fino al ritrovamento. L’obiettivo è capire se il bambino abbia vagato da solo o se vi siano stati contatti con terze persone. Per ora, l’attenzione rimane concentrata sul benessere del piccolo e sul sostegno alla famiglia, mentre gli inquirenti valuteranno eventuali responsabilità penali. Quel che conta, oggi, è che Allen sia tornato a stringere la mano di chi lo ama, trasformando l’incertezza in una storia di speranza ritrovata.

