Economia
Aspi, rete compie un secolo: motore di sviluppo del Paese
Cento anni di continuo sviluppo economico del Paese, di cui l’infrastruttura autostradale è stata innegabilmente motore e fattore abilitante, ricoprendo, allora come oggi, un ruolo strategico e insostituibile per la mobilità delle merci e delle persone
La rete autostradale italiana in questo 2024 compie un secolo di vita. Cento anni di continuo sviluppo economico del Paese, di cui l’infrastruttura autostradale è stata innegabilmente motore e fattore abilitante, ricoprendo, allora come oggi, un ruolo strategico e insostituibile per la mobilità delle merci e delle persone. Oggi siamo entrati in una nuova “rivoluzione” della mobilità, una trasformazione che, partendo dalla consapevolezza della strategicità della rete stradale e autostradale per il nostro sistema economico, la renda protagonista della transizione ecologica, adeguata ai bisogni attuali del Paese e sempre più sicura.
Questi i temi al centro dell’incontro che si è svolto oggi pomeriggio a Roma presso il Chiostro del Bramante, a cui hanno partecipato il Vice Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, il Capo Dipartimento Energia del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Federico Boschi, l’Head of Sustainable B2B Coordination- Energy Evolution Eni Maurizio Maugeri, il Direttore del Dipartimento di Meccanica del Politecnico di Milano Marco Belloli, il Professore Ordinario Infrastrutture e Sistema di Trasporto Ennio Cascetta e l’Amministratore delegato di Autostrade per l’Italia Roberto Tomasi.
Il parco auto italiano è rappresentato da circa 40 milioni di veicoli. Oggi circa il 30% degli spostamenti quotidiani di merci e persone avviene in autostrada, che rappresenta soltanto il 3% dell’intera rete stradale nazionale. Numeri che confermano da un lato la strategicità della rete autostradale per il tessuto economico del Paese, dall’altro l’esigenza di una riflessione generale sulla modernizzazione e rigenerazione della rete, per allungarne la vita utile e la sua capacità di resistere allo stress a cui viene sottoposta quotidianamente. Un patrimonio complesso senza eguali nel panorama europeo, fatto di 6.000 km di autostrade a pedaggio gestiti da più concessionari, oltre 1.200 km di ponti e viadotti, 500 km di gallerie, con una vita media tra i 50 e i 70 anni. Una rete soggetta a un costante incremento di traffico, in alcune tratte prossimo al livello di saturazione. Un patrimonio che necessita quindi di un investimento in ammodernamento e potenziamento stimabile tra i 60 e i 120 miliardi.
Solo nel 2019 il settore dei trasporti, in Italia, ha contribuito per circa il 27% delle emissioni totali e di queste, oltre l’80% è attribuibile al solo trasporto stradale; un dato che - visto il target fissato nel programma Fit for 55 dell’Unione Europea per il nostro Paese che impone una riduzione delle emissioni di CO2 del 43% - conferma l’inderogabilità di rendere sostenibile il trasporto su gomma.
Il libro “La Rivoluzione della mobilità sostenibile parte dalle autostrade. Sicure, digitali, decarbonizzate”, edito dal Sole 24 Ore, è realizzato in collaborazione con Politecnico di Milano, Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, Università degli Studi di Napoli Federico II, CNR Stems, Autostrade per l’Italia, Cdp, Enea, Eni, RSE – Ricerca Sistema Energetico e Snam. Un testo che dimostra come tale sfida sia realizzabile solo attraverso la combinazione di più soluzioni che vanno dagli interventi di digitalizzazione, allo sviluppo di vettori energetici alternativi con un approccio di neutralità tecnologica, fino ai non meno rilevanti comportamenti sostenibili da parte di ciascuno di noi.
Economia
Università digitale Pegaso lancia Horizon2020-Silvanus
Il progetto di ricerca mondiale per prevenire gli incendi boschivi
Realizzare una piattaforma di gestione forestale ecosostenibile e resiliente al fine di combattere la diffusione degli incendi boschivi, soddisfare le esigenze di utilizzo efficiente delle risorse e rigenerare il paesaggio, fornendo protezione contro le minacce di incendi a livello globale. È Horizon2020-Silvanus (Integrated technological and information platform for wildfire management), il progetto di ricerca e innovazione finanziato nell’ambito del programma Europeo Horizon 2020 Green Deal (H2020-LC-GD-2020) coordinato dall’Università Pegaso – Ateneo Digitale del Gruppo Multiversity - e lanciato in occasione dell’assemblea generale relativa al progetto che si è chiusa oggi al Campus “Principe di Napoli” di Agerola.
Durante l’assemblea, che si è aperta lo scorso 22 aprile, quarantanove partner provenienti da 23 Paesi da tutto il mondo (Unione Europea, Brasile, Indonesia ed Australia) si sono riuniti per discutere e portare avanti le azioni del progetto della durata di 42 mesi (ottobre 2022-marzo 2025), che si avvia verso la fase di presentazione nel mese di maggio della piattaforma integrata per la prevenzione degli incendi boschivi.
Dopo il successo dell’implementazione delle azioni pilota in 10 Paesi nel 2023, europei (Francia, Italia, Slovacchia, Grecia, Repubblica Ceca, Portogallo, Croazia e Romania), ed extra Ue (Australia ed Indonesia) dove i prodotti degli utenti sono stati testati in scenari operativi, un secondo periodo di dimostrazioni pilota nel 2024 si concluderà in Brasile con un test della piattaforma completamente integrata. “Tale tecnologia ha lo scopo di monitorare in modo efficiente le risorse forestali, valutare la biodiversità, generare indicatori di rischio di incendio più accurati e promuovere la conoscenza delle norme di sicurezza tra la popolazione locale colpita dagli incendi attraverso campagne di sensibilizzazione”, ha dichiarato Pierpaolo Limone, Rettore dell’Università Digitale Pegaso. “In particolare, la novità della piattaforma consiste nello sviluppo e nell’integrazione di tecnologie avanzate, big data, modelli climatici, dati meteorologici e analisi di flussi video multispettrali”.
Silvanus si avvale di esperti di scienze ambientali, tecniche, economico-sociali e giuristi per supportare le autorità regionali e nazionali responsabili della gestione degli incendi nei rispettivi Paesi. La piattaforma è composta da 12 prodotti come i robot a terra per la mappatura dell’area colpita dagli incendi, i droni che utilizzano un sistema di comunicazione wireless all'avanguardia per la connettività in luoghi remoti, sensori per telecamere IoT, toolkit di formazione AR/VR per i vigili del fuoco, un modello di propagazione degli incendi, un’applicazione per il coinvolgimento dei cittadini, un’applicazione specifica per l'indicizzazione della biodiversità e molti altri che facilitano una strategia di prevenzione degli incendi e di ripristino della biodiversità multiforme ed interdisciplinare.
Il progetto include anche campagne educative, coinvolgendo Istituzioni nazionali ed europee sul sito web (www.silvanus-project.eu) e sui social media, mentre l’app di coinvolgimento dei cittadini, disponibile per tutti gli utenti, è stata recentemente rilasciata su App Store e Google Play.
L'applicazione fornisce ai cittadini strumenti per individuare e prevenire gli incendi, oltre a linee guida su come prepararsi e rimanere informati durante gli incendi. Per garantire che i risultati di Silvanus abbiano un impatto a lungo termine, il progetto includerà raccomandazioni sulla Governance delle foreste, raccomandazioni sulla strategia di riabilitazione del suolo e servizi di roadmap per il ripristino delle risorse naturali da inviare alle Istituzioni europee.
Economia
Mezzogiorno, a Palermo l’incontro su Zes unica di...
Si è svolto a Palermo il convegno ‘Zes unica: una grande opportunità per il Mezzogiorno?’, organizzato dalla Fondazione Magna Grecia e dedicato al dibattito sulle opportunità di sviluppo e le criticità della riforma sulla Zona economica speciale unica.
Economia
Caro caffè, una tazzina al bar non costa mai meno di 1 euro
Allarme dei torrefattori: "Rincari negli ultimi 6 mesi dal 55 al 90%"
In Italia una tazzina di caffè al banco costa ormai non meno di un euro, il prezzo media si aggira su 1,20 ma ci sono picchi fino a 1,40 e c'è il serio rischio che possa aumentare ancora. E importatori e torrefattori lanciano l'allarme: negli ultimi 6 mesi rincari fino al 90%.