Salute e Benessere
Vacca (Aism): “In 10 anni migliorata prospettiva dopo...
Vacca (Aism): “In 10 anni migliorata prospettiva dopo diagnosi sclerosi multipla”
Il presidente in occasione dell'anniversario di Io non sclero, 'nuove terapie, maternità, diritti e presa in carico personalizzata'
"Oggi le persone con sclerosi multipla possono effettivamente" avere "un po' meno paura" dopo "la diagnosi della malattia, anche se c'è ancora molto da fare sulle forme progressive". Nell'ultimo decennio, per la malattia "sono successe tante cose, a partire dalle nuove terapie - da solo iniettive sono diventate orali - che hanno migliorato" decisamente "la qualità della nostra vita". Considerando che è una patologia che colpisce soprattutto donne tra i 20 e 40 anni, un altro traguardo riguarda la maternità che un tempo "veniva sconsigliata", mentre "oggi viene addirittura caldamente consigliata dai neurologi alle persone con sclerosi multipla. Abbiamo poi raggiunto parecchi diritti: abbiamo una Carta dei diritti e un'agenda" che ci hanno aiutato a "far capire le nostre esigenze". Lo ha detto Francesco Vacca, presidente nazionale di Aism, Associazione italiana sclerosi multipla, all'Adnkronos in occasione del decimo anniversario di 'Io non sclero', il progetto di informazione e sensibilizzazione sulla sclerosi multipla che conta una community online di 79mila persone.
"Andiamo poi verso una medicina personalizzata - continua Vacca - e anche questo è importantissimo perché, con più di 20 terapie a disposizione, possiamo scegliere, insieme al neurologo, quale sarà il nostro percorso di vita", dato che "la sclerosi multipla è una malattia cronica". Infine, si sta realizzando "una medicina prossimale, vicina, di territorialità: una delle missioni della nostra Agenda 2025 è proprio la presa in carico", ma l'obiettivo resta "sicuramente quello di trovare la cura". Nell'attesa, sono fondamentali "le nuove terapie che ci daranno migliore qualità di vita, per vivere al meglio con la nostra patologia". Tra i diritti ottenuti, spicca quello al lavoro: le persone con Sm sono giovani e per questo "ovviamente" vogliono "il lavoro".
Un traguardo importante da raggiungere, per il presidente Aism, è una "disabilità minore", soprattutto "per le persone che hanno una patologia più grave, come le forme progressive. Ricordiamo che una cinquantina di anni fa la statistica diceva che, su 10, 7 finivano in sedia a rotelle e 3 riuscivano un po' a barcamenarsi. Oggi - sottolinea Vacca - fortunatamente questa fotografia si è invertita, cioè 3 sono su una sedia a rotelle, ma 7 riescono a barcamenarsi. Ma noi non vogliamo più neanche quei 3". Per l'immediato, per le forme progressive, "l'obiettivo sono medicinali che possano migliorare la qualità di vita. Abbiamo fatto tanto, ma c'è ancora veramente" ancora "tanto da fare".
Salute e Benessere
Andreoni (Simit): “Anti-Rsv riducono morti e spese...
"Il virus respiratorio sinciziale non colpisce solo bambini e ogni anni causa migliaia di decessi"
“Il virus respiratorio sinciziale (Rsv) è uno dei principali imputati nell’ambito delle infezioni gravi delle vie respiratorie ed è certamente da annoverare tra uno di quelli più gravi in assoluto. L’Rsv è un virus che determina polmoniti molto gravi che, in un paziente immunodepresso, hanno una maggiore incidenza e gravità. Nell’ambito delle infezioni respiratorie, è uno di quelli che più facilmente determina complicanze gravi che portano sia al ricovero in terapia intensiva sia al decesso”. Lo ha detto Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) e professore ordinario di Malattie infettive Università Tor Vergata di Roma, a margine di un evento sul virus respiratorio sinciziale organizzato da Gsk e che si è svolto nella Capitale.
"Per tanti anni l’Rsv - aggiunge Andreoni - è stato presentato alla classe medica come un virus che colpiva i bambini. Purtroppo, questa infezione riguarda anche i soggetti adulti che pagano uno scotto importante in termini di morbosità e di mortalità”. Per questo “diventa fondamentale fare informazione e far fare corsi alla classe medica così da conoscere meglio quest’infezione. Oggi abbiamo dei vaccini e farmaci monoclonali e diventa fondamentale fare la diagnosi perché l’Rsv ogni anno provoca migliaia di morti. Il Sistema sanitario nazionale avrebbe un grande vantaggio nella prevenzione nei confronti del virus respiratorio sinciziale. Possiamo immaginare quello che è il vantaggio della vaccinazione antinfluenzale, che riesce a prevenire ogni anno migliaia di ospedalizzazioni e di decessi. La vaccinazione altamente efficace contro l’Rsv, per questo - conclude il professore - potrebbe ridurre i costi della sanità pubblica”.
Salute e Benessere
Siliquini (Siti): “Aggiornare calendario con anti-Rsv...
"Documento congiunto con Simit per informare colleghi su opportunità di prevenzione"
“In Italia abbiamo a disposizione delle nuove tecnologie e dei vaccini contro il virus respiratorio sinciziale (Rsv), ma ancora non è stato aggiornato il calendario vaccinale. Ci auguriamo che al più presto queste nuove tecnologie a disposizione della popolazione, soprattutto per gli anziani e per i fragili, possano trovare spazio nel calendario così da coprire tutte le possibilità preventive che abbiamo a disposizione”. Così Roberta Siliquini, presidente della Società italiana igiene medicina preventiva e sanità pubblica (Siti) e professoressa ordinaria di Igiene presso l’Università degli Studi di Torino, intervenendo a un evento sul virus respiratorio sinciziale organizzato da Gsk, a Roma.
“Il documento congiunto della Siti e della Simit”, la Società italiana di malattie infettive e tropicali, “vuole spingere i decisori politici a introdurre queste nuove tecnologie nel nostro calendario vaccinale. Ma non solo - continua Siliquini - punta a informare i colleghi clinici del fatto che esistono delle possibilità preventive per una patologia che ha un elevato impatto sulla salute della popolazione anziana, fragile e i bambini. Attuando politiche vaccinali e preventive, si potrebbero certamente risparmiare soldi relativi alle ospedalizzazioni, ma anche aggravamenti di patologie sottostanti, soprattutto nella popolazione anziana. La Siti - conclude la presidente - è impegnata nel cercare di diffondere il più possibile la cultura della prevenzione e nel mettersi a disposizione nel trovare le modalità più opportune di strategie vaccinali e politiche di sanità pubblica che possono risultare un investimento forte per il Paese. In questo modo il Servizio sanitario nazionale risparmia e risparmiano anche le persone”.
Salute e Benessere
Parrella (Simit): “Anti-Rsv blocca evoluzione severa...
"Far conoscere importanza di prevenire polmonite e insufficienza respiratoria anche in anziani"
“Oggi contro il virus respiratorio sinciziale (Rsv) possiamo utilizzare nuove possibilità di prevenzione, andando a interferire con quella che è una malattia che può essere bloccata nella sua evoluzione più severa: la polmonite e l’insufficienza respiratoria. Mentre prima l’Rsv era considerato un patogeno molto importante nella popolazione pediatrica, lavori recenti fanno capire che è centrale anche per la popolazione anziana che, stando a statistiche e numeri, è colpita in maniera importante. Diventa quindi importante il vaccino che adesso abbiamo contro il virus”. Così Roberto Parrella, presidente della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) e direttore Uoc Malattie infettive a indirizzo respiratorio, ospedale Cotugno di Napoli, nel corso di un evento organizzato da Gsk a Roma.
"La malattia da Rsv è trasmissibile e quindi l’educazione e la formazione delle comunità e della popolazione devono essere in qualche modo attenzionate - ha continuato Parrella -. Non c’è molta conoscenza, soprattutto nella popolazione anziana, su quelle che sono le possibili cause respiratorie e abbiamo necessità di attivare sistemi di comunicazione importanti per far sì che questo tipo di patologia venga fatta conoscere”.
Sull’impegno di Simit, l’esperto ha sottolineato che “la società è impegnata sia nella formazione dei propri specialisti che nelle attività di comunicazione e di formazione della popolazione generale”. Tra i suoi obiettivi spicca infatti anche quello di “andare a incidere su quelli che sono i decisori politici e avere la possibilità di creare partnership e alleanze con società scientifiche affinché l’attenzione verso questo tipo di patologie siano conosciute e siano portate avanti come strategia di prevenzione” perché “abbiamo la necessità - conclude Parrella - di inserire anche questo tipo di vaccino nel calendario vaccinale”.