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Cronaca

Alluvione Emilia Romagna, trattori a Conselice per abbassare livello acqua

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Il presidente della sezione Coldiretti locale: "Pool di trattori e motopompe messi a disposizione da agricoltori e imprenditori locali"

Dopo l’alluvione in Emilia Romagna, “pool di trattori e motopompe messi a disposizione da agricoltori e imprenditori locali sono in azione per abbassare il livello dell’acqua che sommerge il centro abitato di Conselice e le campagne circostanti”. Lo rende noto Daniele Gieri presidente della sezione Coldiretti di Conselice impegnato personalmente nell’affrontare una situazione drammatica nel centro abitato e nei terreni agricoli dove le colture sono ormai completamente compromesse.

“Attraverso un articolato sistema di pompe, l’acqua – spiega la Coldiretti – viene trasferita da un canale all’altro per portarla fino al canale principale e quindi allontanarla poi definitivamente nel destra del fiume Reno. Una azione di successo che – continua la Coldiretti – ha consentito di liberare dall’acqua terreni agricoli e abitazioni in un territorio dove è scattata l’emergenza sanitaria per la qualità delle acque e la diffusione delle zanzare. Una volta asciugate case, aziende e terreni bisognerà pensare subito – conclude la Coldiretti – ai danni e alla ripartenza delle attività economiche in un territorio che è stato devastato dall’alluvione e su quale ci si augura non scenda l’attenzione”.

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Cronaca

Meteo, irrompe l’autunno: oggi e domani forti piogge e temperature giù

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Ma da lunedì scoppierà di nuovo un boom di caldo una fase asciutta e soleggiata ed una forte escursione termica diurna

La mappa meteo

Primo weekend d’autunno con maltempo sull’Italia. Le previsioni meteo per oggi, domani e domenica 24 settembre fanno riferimento a temperature massime sui 20-25 gradi, frequenti piogge e temporali – dal Nord al Centro, da Milano a Roma – con vento a tratti forte e locali mareggiate. E’ l’effetto dell’arrivo del Ciclone Equinoziale proprio durante l’Equinozio che sarà alle ore 8.49 di sabato 23 settembre, con i raggi solari perpendicolari all’asse terrestre.

Il Ciclone Equinoziale rappresenta infatti un fenomeno tipico di questo periodo dell’anno quando le zone polari iniziano a raffreddarsi rapidamente e l’alta pressione subtropicale perde vigore sul Mediterraneo: diventa così più frequente la discesa di masse d’aria fredde ed instabili dal Nord Europa, con la genesi di successivi cicloni equinoziali alle nostre latitudini. Mediamente dopo 2-3 fenomeni di questo tipo, le temperature si assestano sui valori tipici autunnali chiudendo in modo definitivo l’Estate italiana, come ricorda Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it.

Gli ombrelli sono però già aperti: una perturbazione nordatlantica dalla Scozia ha infatti raggiunto nelle ultime ore l’Italia con fenomeni anche intensi al Nord e sulle regioni centrali tirreniche. Il Sud resta ancora al caldo con picchi di 34-36 gradi tra Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia. Nel corso della giornata i temporali più intensi sono attesi su Liguria, Toscana, settori a nord del fiume Po, ma dal pomeriggio sera l’instabilità guadagnerà lentamente terreno anche verso il resto del settentrione e delle regioni centrali, avvicinandosi al Sud.

Da sabato, più o meno alla stessa ore dell’Equinozio, la perturbazione nordatlantica scozzese si isolerà in un Cut-Off, una goccia fredda, formando il nostro Ciclone Equinoziale: questo sarà il segnale di fine Estate su tutta l’Italia, con un tracollo delle temperature specie al Sud anche di 10-12 gradi, pensate che Bari dai 36°C di oggi passerà ai 25 gradi di domenica 24 settembre. Le piogge più intense sono attese durante l’Equinozio al Nord-Est, al Centro e sul Basso Tirreno con qualche schiarita in più al Nord-Ovest e in Alta Toscana; i venti si disporranno a rotazione ciclonica con raffiche specie su Sardegna e Tirreno meridionale.

La prima domenica d’autunno sarà ancora perturbata specie al Sud e sul versante adriatico, ma troveremo molto vento anche sulle regioni centrali tirreniche: la massima più alta su tutta l’Italia sarà di soli 28 gradi in Sicilia, con uno scarto di 10 gradi rispetto all’ultima settimana estiva vissuta in queste zone.

Da lunedì poi il ciclone stazionerà al Sud portando piogge sparse su questo settore e localmente anche sulla fascia adriatica; al Nord scoppierà di nuovo un boom di caldo, con una fase asciutta e soleggiata ed una forte escursione termica diurna: al mattino farà fresco con 9-10 gradi di minima, durante il giorno si starà bene e torneremo a metterci la t-shirt con 25-26°C. Insomma sarà presto per coprirci definitivamente con cappotti e piumini, ma sarà tardi per rimanere tutto il giorno in maglietta e pantaloncini corti.

NEL DETTAGLIO

Venerdì 22. Al nord: piogge anche forti in un contesto simil-autunnale. Al centro: piogge sparse localmente intense specie in Toscana e Lazio, ventoso. Al sud: nuvolosità variabile, ancora molto caldo.

Sabato 23. Al nord: piogge in Lombardia e Nordest. Al centro: piogge diffuse localmente intense, calo termico e vento. Al sud: maltempo in arrivo con temporali, vento e calo termico.

Domenica 24. Al nord: soleggiato. Al centro: piogge forti, specie sulle adriatiche; ventoso. Al sud: maltempo di stampo autunnale ed ulteriore calo termico; ventoso.

Tendenza: Ciclone Equinoziale con maltempo al Sud e sulle Adriatiche, miglioramento sul resto dell’Italia.

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Cronaca

Maltempo oggi da Milano a Roma, allerta meteo arancione in Lombardia

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Pioggia e grandine al Nord e al Centro

Pioggia a Milano


Il maltempo domina oggi sull’Italia – con pioggia, vento e grandine – e la giornata di venerdì 22 settembre è segnata dall’allerta meteo arancione in Lombardia, con misure annunciate a Milano, e allerta gialla su altre 11 regioni per pioggia e vento che lasceranno il segno da Nord al Centro. L’elenco comprende Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Liguria, Toscana, Umbria, Lazio e su alcuni settori di Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Abruzzo.

Il Centro funzionale monitoraggio rischi naturali della Regione Lombardia ha emesso un avviso di criticità arancione (moderata) per temporali e di criticità gialla (ordinaria) per rischio idrogeologico e idraulico, a partire dalla mezzanotte. Il Centro operativo comunale (Coc) della Protezione civile sarà attivo per il monitoraggio dei livelli idrometrici dei fiumi Seveso e Lambro e per coordinare gli eventuali interventi sul territorio della città di Milano.

A Milano, come prevede un’ordinanza del sindaco fino al 30 settembre, durante le allerta meteo sono chiusi i grandi parchi in cui sono ancora in corso le verifiche per la stabilità delle alberature e vige il divieto di stazionamento nei pressi di alberi e piante con segni di danneggiamento.

Ombrelli aperti in Veneto, con attenzione particolare a Venezia. La Protezione civile fa scattare l’allerta meteo per possibilità di temporali anche associati a fenomeni intensi (forti raffiche di vento e rovesci).

L’estate finisce anche al Centro dell’Italia. In particolare, maltempo in arrivo in Toscana, con pioggia attesa sulla regione e conseguente allerta gialla. I temporali si scateneranno inizialmente sulle zone nord-occidentali per poi spostarsi nel pomeriggio su resto della Toscana. Sono possibili anche colpi di vento e grandinate. Mare molto mosso soprattutto lungo la costa nord.

Quadro simile scendendo nel Lazio: ”L’Agenzia regionale di Protezione civile del Lazio ha emesso un’allerta gialla dalle prime ore di venerdì 22 settembre e per le successive 18-24 ore”. Per tutto il giorno sono attese precipitazioni anche intense, con il rischio di grandine e forti raffiche di vento.

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Cronaca

Superenalotto, la combinazione vincente

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Nessun '6' né '5+1' al concorso di oggi

I numeri dell’estrazione vincente del Superenalotto di oggi, 21 settembre 2023. La combinazione vincente: 4, 21, 29, 31, 45, 59. Numero Jolly: 42. Numero SuperStar: 2. Nessun ‘6’ né ‘5+1’ al concorso di oggi. Sono stati realizzati quattro ‘5’ che vincono 47.859 euro ciascuno. Il jackpot a disposizione del ‘6’ per il prossimo concorso sale a 58,3 milioni di euro.

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Cronaca

Allarme teen gang, dagli Orfanelli alla Paranza: ecco la mappa

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Risse, percosse, lesioni, atti di bullismo: un fenomeno che esteso in tutta Italia

Napoli, un momento della Marcia per Arturo, il ragazzo di 17 anni ferito a coltellate da una baby gang in via Foriaì - FOTOGRAMMA

L’ultimo, clamoroso caso risale a mercoledì: un 15enne accoltellato all’istituto scolastico ‘Marie Curie’ di Ponticelli da un compagno di scuola 17enne, poi denunciato per lesioni personali aggravate. Ma i casi di violenza tra giovanissimi sembrano diventare via via più frequenti. Gli ultimi cinque anni hanno visto questo fenomeno crescere e creare un allarme sociale sempre più diffuso, con episodi man mano più agghiaccianti: da quello – per restare a Napoli – di Arturo Puoti, il 17enne che nel dicembre 2017 venne accoltellato alla gola da una baby gang a via Foria, fino a quelli più recenti come le violenze sulle ragazzine di Caivano e l’omicidio del giovane musicista napoletano Giovanbattista Cutolo, ucciso per niente da un 17enne dei Quartieri Spagnoli il 31 agosto scorso a piazza Municipio.

Un fenomeno che riguarda tutta Italia. Risse, percosse, lesioni, atti di bullismo, disturbo della quiete pubblica e atti vandalici fino ad arrivare allo spaccio di stupefacenti e a furti e rapine: dalla banda di Casanova a Bolzano alla Paranza del clan Sibillo, le teen gang sono presenti nella maggior parte delle regioni. A disegnarne la mappa è stato il primo report sul fenomeno, realizzato dal centro di ricerca Transcrime dell’Università Cattolica, dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza e dal Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità.

In diverse città del Veneto si sono verificati episodi di gruppi di giovani coinvolti in risse, lesioni gravi e rapine. Spesso questi gruppi riprendono e postano le proprie azioni sui social network. In particolare, nella provincia di Padova sono state identificate alcune gang che ripetutamente organizzavano risse tra loro con tanto di appuntamento con orari e indirizzi definiti.

Caso particolare fra le gang di questo tipo è la cosiddetta Banda di Casanova. Questo gruppo di giovanissimi, composto da membri con un’età inferiore ai 14 anni, si è resa responsabile nell’omonimo quartiere di Bolzano di molteplici piccoli furti nei confronti di coetanei, furti di cani e maltrattamento degli animali. I membri di questo gruppo sono stati segnalati anche per atti vandalici e disturbo della quiete pubblica.

Si tratta di una gang giovanile attiva nel Salento e composta da quasi 20 membri, tutti italiani e prevalentemente minorenni. Fra i reati commessi da questo gruppo ci sono quelli di tortura, lesioni, danneggiamento, violazione di domicilio nei confronti di un sessantaseienne affetto da disabilità psichica. Lo stesso gruppo di giovani si è reso responsabile anche di altri episodi di violenza.

Caso emblematico di questo tipo di fenomeno è quello costituito dalla cosiddetta “paranza dei bambini” legata prevalentemente al Clan Sibillo a Napoli. Il gruppo di ragazzi divenne noto a seguito dell’omicidio del loro baby-boss Emanuele Sibillo, da parte del clan rivale Buonerba. Questo gruppo, formato per lo più da giovani provenienti da famiglie camorristiche, è stato capace di imporsi nelle estorsioni, ricettazioni e spaccio di sostanze stupefacenti in un’area del capoluogo partenopeo in cui già erano attivi alti clan (Mazzarella e Buonerba). Particolare rilevanza mediatica ottennero le ‘stese’ pratica che consiste nello sparare, muovendosi in motorino, raffiche radenti di proiettili per le strade al fine di affermare il proprio predominio sulla zona.

Peculiare il caso della cosiddetta Banda della Magliana nel vibonese. Questo gruppo di ragazzi si rifaceva, come il nome suggerisce, alla celebre organizzazione criminale e alla narrazione della stessa fatta nel libro (e nel film e serie tv seguenti) Romanzo criminale. Il gruppo formato in larga parte da minorenni metteva in atto furti in residenze private, ricettazione, spaccio di droga (cocaina) e detenzione illegale di munizioni. Fra i casi rilevati si tratta dell’unico i cui membri si sono ispirati a un gruppo criminale non più esistente.

Questa gang, prevalentemente composta da salvadoregni, è ad oggi presente in Italia prevalentemente nelle città di Milano e Genova. Parte di un più ampio sistema di gang presenti in diversi continenti, la MS13 è descritta dagli esiti dei questionari come una gang formata da più di quaranta componenti, prevalentemente minorenni con una età compresa fra i 15 e i 17 anni, sia maschi che femmine, e con membri in una situazione non di marginalità o disagio. Sebbene attiva prevalentemente nella città di Milano, in particolare a Lambrate, l’area di azione della MS13 si estende anche all’hinterland della città metropolitana. Non trova riscontro invece, nei dati forniti dagli Ussm, l’attività di spaccio di stupefacenti più volte rimarcata come nodale dai media o in letteratura.

Esempio ulteriore di gang giovanile che si ispira a organizzazioni criminali estere è la Barrio Banlieue a Milano. Questa gang formata prevalentemente da ragazzi stranieri di prima o seconda generazione riprende le tipiche modalità di azione delle gang francesi delle banlieue. Reati spesso associati a questo gruppo sono spaccio di stupefacenti, aggressioni e risse. Le loro azioni vengono spesso riprese e comunicate con messaggi sui social network. La comunicazione è fatta in lingua francese e richiama le modalità caratteristiche delle gang parigine. Rilevante è anche l’effettiva presenza di comunicazioni con altri gruppi giovanili francesi.

Nel 2021 era attiva una gang giovanile nel comune di Paternò. Il gruppo presentava un certo livello di organizzazione grazie al quale portava a compimento diversi reati a danno di esercizi commerciali della zona. Questa gang si è inoltre resa responsabile di furti e rapine nei confronti di tabaccherie, supermercati, e altri esercizi commerciali, oltre che della piscina e della chiesa locale. I membri della gang accedevano ai locali principalmente durante gli orari di chiusura per rubare, fra le altre cose, elettrodomestici, apparecchiature informatiche e denaro. I reati contestati per le attività commesse da giugno a settembre 2021 sono stati quelli di furto aggravato in concorso, rapina aggravata in concorso, e lesioni aggravate.

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Coronavirus

Migranti, imprenditore Lampedusa: “Isola spot per politica”

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Lombardo ha incontrato Conte insieme a una delegazione di commercianti e pescatori. In un documento già inviato al Governo Meloni le richieste per salvare l'economia della più grande delle Pelagie

Cartelloni di protesta in piazza a Lampedusa

Fare di Lampedusa un porto franco o quantomeno prevedere una fiscalità di vantaggio con uno sgravio del 60 per cento delle imposte. L’impiego di navi in rada per intercettare i barchini carichi di migranti prima ancora che raggiungano le coste della più grande delle Pelagie e per consentire trasferimenti rapidi e il no assoluto a una tendopoli che rischierebbe di trasformare l’isola in un “grande campo profughi a cielo aperto”. Eccole le richieste che la delegazione di imprenditori e pescatori lampedusani ha consegnato al leader del M5s, Giuseppe Conte, volato ieri a Lampedusa dopo i giorni della grande emergenza. Un pacchetto di misure messe nero su bianco in un documento inviato anche al Governo Meloni. “Fare economia in un posto distante dal mondo in cui si consumano periodicamente tragedie non è facile, il nostro lavoro rischia di essere compromesso ogni giorno”, dice all’Adnkronos Giandamiano Lombardo, presidente di Federalberghi Isole Pelagie, ieri presente al faccia a faccia con l’ex premier.

Sulla piccola isola che nei giorni scorsi ha visto l’approdo di 7mila persone in sole 24 ore la stagione turistica si è chiusa anzitempo. “Abbiamo ricevuto disdette, quelle immagini ci hanno dato il colpo di grazia. Chi vorrebbe passare le proprie vacanze in un’isola invasa da gente disperata, in un posto in cui si consumano tragedie, in cui bimbi di appena 5 mesi muoiono in mare? – dice Lombardo -. Qui non si possono neppure fare investimenti a lungo termine perché le banche considerano Lampedusa un posto altamente a rischio. Persino il nostro patrimonio immobiliare si è deprezzato, per non parlare dell’incognita dei voli. Ogni anno le compagnie aree li prevedono in base all’andamento degli sbarchi. Il risultato? Quest’anno dopo la raffica di arrivi sono stati ridotti con i prezzi schizzati alle stelle”. A Lampedusa arrivano soprattutto italiani. E per la maggior parte con il passaparola. “Chi chiama chiede sempre: ‘Siamo sicuri di poter stare tranquilli’?”. Di stranieri neppure l’ombra. “Non sono neppure l’1 per cento nonostante le nostre spiagge siano le più belle del mondo. Il motivo? Pensano a Lampedusa come l’isola in cui vengono detenuti i migranti”.

Colpa anche della politica. “Il fenomeno migratorio è un problema epocale, che interessa tanti Stati e determina le politiche dei governi – dice Lombardo -. La nostra isola è lo spot che serve sia alla destra che alla sinistra, il brand ‘Lampedusa-immigrazione’ consente di vincere o perdere le elezioni. Così la guerra i partiti la conducono sulla nostra pelle. Lo ha dimostrato il Covid, quando con l’utilizzo delle navi quarantena l’accoglienza era dignitosa e civile, i migranti venivano recuperati in mare, condotti su navi attrezzate e poi trasferiti sulla terraferma. Non metterle a disposizione adesso significa voler mantenere l’emergenza su quest’isola”. Nei giorni dei maxi-sbarchi – 112 in un solo giorno – ancora una volta Lampedusa ha dato una lezione al mondo. Di umanità. “Tutti abbiamo dato una mano, c’era chi comprava il latte, chi l’acqua, chi cucinava per i migranti, chi portava vestiti e giocattoli per i bimbi – racconta -. Da sempre continuiamo ad accogliere ma chiediamo che la nostra isola non diventi un campo di battaglia, anche politica, o un centro di detenzione”.

Alla politica ormai i lampedusani credono poco. “Da trent’anni sentiamo promesse, ma di cambiamenti ne abbiamo visto pochi. Mai nessuno ha messo in campo un vero piano Marshall per l’isola, davanti a un’emergenza che va avanti da 30 anni non bastano un nuovo manto stradale o un deposito per lo stoccaggio dei carburanti”. All’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Mannino gli imprenditori chiederanno di farsi portavoce con il Governo per ottenere nell’immediato uno stop al pagamento delle tasse per il 2024 per “affrontare l’inverno con serenità, per non arrivare stremati all’inizio della prossima stagione. Rischiamo di non arrivarci. Occorre mettere subito in sicurezza l’economia dell’isola o il rischio è che Lampedusa muoia”, conclude.

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Cronaca

Fabrizio Corona ha finito di scontare la pena: “Uomo libero”

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L'annuncio dell'avvocato dell'ex fotografo dei vip: "Fine pena dal 23 settembre"

Fabrizio Corona ha finito di scontare la sua pena. L’avvocato Ivano Chiesa, legale dell’ex fotografo dei vip, annuncia che “è arrivata la comunicazione del fine pena per Fabrizio Corona. Mi è arrivata la notifica che il 23 settembre, dopodomani, terminerà definitivamente la pena di Fabrizio Corona che sarà un uomo libero e avrà saldato definitivamente i suoi conti con la giustizia. Sono passati 10 anni, anche di più: 10 anni di battaglie, di guerre, di istanze, di fatiche. Ce l’abbiamo fatta, sono molto orgoglioso e sono felice per il mio amico Fabrizio”, dice l’avvocato. “Grazie avvocato per aver lottato insieme a me col cuore per tutti questi anni nelle nostre battaglie”, scrive Corona.

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Cronaca

Migranti, gli sbarchi a Lampedusa: i numeri degli ultimi 10 giorni

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Oltre 13.600 persone, di cui circa un terzo minori

Migranti a Lampedusa (Afp)


Il tempo in peggioramento concede una tregua a Lampedusa. Dopo i giorni della grande emergenza con il record di 112 approdi lo scorso 12 settembre da mezzanotte sono ‘appena’ 75 i migranti sbarcati. Nell’hotspot di contrada Imbriacola, arrivato a quota 7mila presenze, alle 19 c’erano poco più di 900 ospiti. Un terzo circa (267) minori, molti under-14. “E’ il problema maggiore proprio perché ci sono difficoltà nel trovare posti d’accoglienza in Italia. Sarebbe inutile spostarli in questo momento in centri più grandi dove potrebbe non essere garantita l’assistenza”, spiega Ignazio Schintu, vice segretario generale della Croce Rossa Italiana, che guardando ai giorni passati ammette: “Non ci aspettavamo numeri così alti ma la struttura ha retto”. E i numeri ufficiali non lasciano spazio a interpretazioni. Dall’11 al 17 settembre a Lampedusa sono approdati 11.560 migranti, con un picco di arrivi nei primi tre giorni della settimana: 1.997 lunedì 11 settembre, 4.829 martedì 12 settembre e 2.172 mercoledì 13 settembre.

Un flusso continuo con un vero e proprio tour de force degli uomini della Guardia costiera e della Guardia di finanza, impegnati in soccorsi e intercetti e dei poliziotti della questura di Agrigento alle prese con le operazioni di identificazione e fotosegnalamento nel centro di contrada Imbriacola. Arrivi e partenze sulla più grande delle Pelagie, dove la macchina dei trasferimenti, coordinata dalla Prefettura di Agrigento d’intesa con il Viminale, lavora senza sosta. Traghetti di linea, navi e voli per alleggerire la pressione sulla struttura gestita dallo scorso giugno dalla Croce Rossa. Dall’11 al 17 settembre sono stati 9.752 i migranti che si sono lasciati alle spalle l’isola, diretti a Porto Empedocle nella maggior parte dei casi (5.064), gli altri ripartiti tra Catania, Augusta, Pozzallo e Trapani.

Per far fronte all’ondata di arrivi la Cri ha aumentato il personale. “Ci auguriamo non si ripeta di nuovo ma nel caso i trasferimenti devono essere veloci. Cosa che è avvenuta fino a quell’evento critico (i 112 sbarchi del 12 settembre, ndr)”, spiega Schintu. Da lunedì scorso gli arrivi si sono attenuati: 49 in tre giorni con 1.965 persone arrivate (2.119 quelle trasferite nello stesso arco temporale) e ‘appena 75’ oggi a partire dalla mezzanotte. Il vento forte e il mare mosso bloccano i barchini. Ma non i trasferimenti. In 175 vedranno chiudersi in serata i cancelli dell’hotspot alle loro spalle: un volo li condurrà a Bergamo. Il molo Favaloro è deserto. Nessun arrivo in vista nelle prossime ore. Soccorritori, volontari e forze dell’ordine possono tirare un sospiro di sollievo. Almeno sino a lunedì prossimo.

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Cronaca

Caso Grillo jr, domani in aula una delle due presunte vittime

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Il Procuratore Gregorio Capasso

(dall’inviata Elvira Terranova) – E’ tutto pronto al Tribunale di Tempio Pausania per ascoltare domani, a porte chiuse, una delle due presunte vittime della presunta violenza sessuale di gruppo subita nel luglio del 2019 in un residence in Costa Smeralda. Alla sbarra quattro giovani, Ciro Grillo e tre suoi amici genovesi Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria, imputati tutti accusati di violenza sessuale di gruppo. I ragazzi che, come si apprende, non dovrebbero essere presenti, si sono sempre difesi dicendo che i rapporti con una delle due giovani fossero “consenzienti” ma per la Procura, rappresentata in aula direttamente dal procuratore Gregorio Capasso, dopo l’addio di un altro pm, trasferita a Sassari, la violenza ci sarebbe stata. Le presunte vittime sono due: la ragazza che sarà ascoltata domani mattina, e pure sabato, e un’amica, italo-norvegese, che sarà sentita in una delle prossime udienze.

Ma quali sono le accuse contro i quattro imputati nei confronti della ragazza italo-norvegese? “Costretta ad avere rapporti sessuali in camera da letto e nel box del bagno”, “afferrata per la testa e costretta a bere mezza bottiglia di vodka” e “ad avere rapporti di gruppo” dai quattro giovani indagati che hanno “approfittato delle sue condizioni di inferiorità psicologica e fisica” di quel momento. Sono soltanto alcune delle accuse della Procura di Tempio Pausania (Sassari) a carico dei quattro ragazzi della Genova bene. Pagine su pagine di orrori – che ora saranno sottoposte al vaglio del dibattimento – raccontati dalla studentessa italo-norvegese, che all’epoca dei fatti aveva 19 anni. La stessa età della giovane di Palermo che ha denunciato sette giovani palermitani di stupro di gruppo. Le indagini sono state chiuse per ben due volte.

Secondo l’accusa non fu “sesso consenziente”, come dice invece la difesa degli indagati, ma è stata “violenza sessuale di gruppo”. La ragazza che sarà sentita domani e sabato dal Tribunale di Tempio Pausania, secondo l’accusa, mentre dormiva sarebbe stata fotografata con pose oscene da tre dei quattro giovani. Anche se loro, nel corso degli interrogatori, davanti ai pm avevano parlato di “uno scherzo” e “un gioco”. Così giustificarono i video e le fotografie oscene scattate accanto alla ragazza addormentata, rappresentata in aula dall’avvocato di parte civile Vinicio Nardo. Domani sarà presente anche l’avvocata Giulia Bongiorno, la legale di parte civile della italo-norvegese.

“Una stupidata che non rifarei, anche se voglio ribadire che è stata una cosa goliardica, a mo’ di scherzo”, aveva detto il figlio del fondatore del M5S, mentre i suoi amici avevano definito quegli scatti “un brutto scherzo” privo di “alcun intento particolare di natura sessuale, era soltanto un gioco” e “un atto stupido, fatto solo per gioco senza mai toccare la ragazza e senza mai avvicinarci a lei”. Giustificazioni che furono fornite al procuratore Gregorio Capasso e alla sostituta Laura Bassani, quest’ultima nel frattempo trasferita a Sassari, in un interrogatorio sostenuto nell’aprile 2021.

Tre dei quattro ragazzi avrebbero cercato di fornire delle spiegazioni convincenti ai magistrati e di chiarire il proprio ruolo in uno dei capi di imputazione che li riguarda: le foto oscene, appunto, scattate accanto a una loro ospite che dormiva ignara sul divano. L’episodio non è contestato al quarto ragazzo della compagnia -Francesco Corsiglia- che, stando alle versioni di tutti, stava dormendo. A lui e a tutti gli altri, invece, è contestato il fatto più grave, cioè la violenza sessuale raccontata dall’altra ragazza ospite nella loro casa in Sardegna quel 17 luglio 2019.

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Cronaca

Migranti Ventimiglia, respingimenti Francia anche oggi

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Secondo le stime della Caritas ogni giorno si aggira tra i 180 e i 190 il numero di migranti che affolla il centro di accoglienza della cittadina ligure

Migranti a Ventimiglia

Ancora respingimenti di migranti anche oggi a Ventimiglia, al confine con la Francia. Secondo le stime della Caritas ogni giorno si aggira tra i 180 e i 190 il numero di migranti che affolla il centro di accoglienza della cittadina ligure in cerca di un pasto caldo, di bagni, di scarpe e abiti. Tra i nuovi arrivi anche molte famiglie con bambini piccoli, provenienti soprattutto da Costa d’Avorio e Nuova Guinea, mentre gli adulti, per lo più uomini, provengono da Sudan, Eritrea, Mali.

Per la maggioranza di loro Ventimiglia non è la tappa finale del viaggio migratorio: da Lampedusa, da dove in questi giorni proviene la maggioranza dei migranti, arrivano al confine italiano diretti in altri paesi europei, non solo Francia, ma anche Inghilterra, Germania e Svezia. Di giorno qualcuno lo si vede in giro per le vie della città, i più però cercano un posto lungo il fiume Roya, dove sono talvolta vengono assistiti da qualche associazione no border che fornisce loro soprattutto acqua, e attendono la sera prima di incamminarsi lungo la strada che porta al confine per provare, magari attraverso i sentieri della collina, a passare oltralpe.

Intanto, proprio su sentieri e tra i boschi, nei pressi del comune di Sospel che dista una dozzina di chilometri da Mentone e lungo il ‘passo della morte’, la Francia avrebbe schierato una cinquantina di militari dell’esercito francese dell’operazione ‘Sentinelle’ con l’obiettivo di vigilare sui passaggi e dissuadere i migranti dall’oltrepassare la frontiera. Accanto agli uomini, di tanto in tanto, sul territorio francese, un drone si alza per monitorare la situazione.

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Cronaca

Roma, scarcerato 74enne che seminò panico alla stazione Tiburtina

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Accolto il ricorso dell'uomo che il 24 agosto scorso aveva cercato di rapinare la cassiera di un bar sparando in aria con una pistola lanciarazzi

Stazione Tiburtina (Fotogramma)

Scarcerato oggi il 74enne che il 24 agosto scorso aveva seminato il panico in un bar nella galleria commerciale della stazione Tiburtina, tentando di rapinare la cassiera, sparando in aria con una pistola lanciarazzi. Il tribunale del Riesame di Roma ha accolto, infatti, il ricorso della difesa. Nel suo zaino aveva un’ascia, coltelli, balestre, dardi e cartucce.

L’uomo, cittadino ceco, era stato bloccato e poi arrestato dalla Polfer, arresto convalidato il giorno dopo a piazzale Clodio, dove però non fu possibile procedere all’interrogatorio di garanzia per mancanza di un interprete. All’udienza in rito abbreviato, che si è svolta il 29 agosto, il 74enne ha detto che era in Italia in vacanza e che era stato derubato dei suoi soldi, circa 1500 euro, e documenti. Per lui il giudice aveva deciso una condanna a 3 anni. Il difensore, annunciando ricorso, aveva chiesto anche di prendere contatti con l’ambasciata della Repubblica Ceca.

La difesa tra l’altro ha fatto notare che il suo assistito, non avendo la traduzione dell’ordinanza di convalida e in assenza di un interprete in pratica non sapeva di cosa fosse accusato e non poteva comunicare con lui. Ora i giudici del Riesame hanno dato ragione al difensore d’ufficio del 74enne, l’avvocato Luciano Guidarelli, scarcerando il 74enne. “Abbiamo dimostrato che anche con la difesa d’ufficio è possibile tutelare il cittadino straniero” afferma all’Adnkronos il penalista.

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